Post on 18-Feb-2019
L’Europa feudale
poiché
2 | L’Alto Medio Evo
476 d.C.: fine dell’IMPERO ROMANO D’OCCIDENTE
VI-‐VIII secolo: formazione dei REGNI ROMANO-‐BARBARICI
800 d.C.: creazione del SACRO ROMANO IMPERO da parte di Carlo Magno
IX-‐XI secolo: affermazione del SISTEMA FEUDALE in tuJa Europa
843 d.C.: il Sacro Romano Impero viene diviso in tre parN (Tra7ato di Verdun)
panorama poliCco e culturale europeo
estremamente frammentato
il ruolo della Chiesa diventa
centrale
garanNsce la legiImità del potere imperiale
conversione dei popoli germanici al crisNanesimo
i sovrani assegnano in
premio ai fedeli porzioni di
territorio (feudi) con il passare del tempo
i feudi diventano ereditari e i feudatari
entrano in contrasto con il potere centrale
(frammentazione del potere)
fusione tra cultura classica,
germanica, araba e crisCana: alle
radici della cultura europea
progeJo di far rinascere l’Impero
romano in una nuova Europa crisCana
rappresenta
l’unico fa7ore unificante e
stabile
CHIESA: ERESIE, CORRUZIONE, SIMONIA,
NEPOTISMO, CONCUBINATO, POTERE
TEMPORALE
IMPERO: DECENTRAMENTO DEL
POTERE, FRAMMENTAZIONE
POLITICA
Chiesa e impero FaJori di crisi
10| L’Alto Medio Evo
FaJori posiNvi
IMPERO: DALLO SFALDAMENTO DELL’IMPERO
NASCERANNO ALCUNI STATI NAZIONALI
CHIESA: ORDINI MONASTICI, RIFORMA INTERNA DELLA
CHIESA
La visione teocentrica della realtà
teocentrismo: concezione religiosa secondo cui Dio è principio della realtà e centro di ogni aVvità umana
concezione trascendente della realtà
trascendente: tuJo ciò che si colloca al di là del mondo sensibile, in una sfera superiore e assoluta
aJeggiamento asceCco
interpretazione simbolica del mondo
simbolo: animali, piante, pietre, numeri…tuJo è interpretato come simbolo che rimanda a significaN morali (bene/male) o religiosi
leJura allegorica e figurale dei tesN anNchi
allegoria: insieme di simboli che costruiscono un significato unitario figura: interpretazione di personaggi e faV come premonizione, profezia, “figura” di faV che accadono in epoche successive alla stesura dei tesN
disprezzo dei beni materiali e dei piaceri mondani
esaltazione della vita ultraterrena
asceCsmo: praNca di vita che tende all’elevazione spirituale aJraverso la meditazione solitaria e il dominio delle pulsioni e degli isNnN materiali
Cultura e mentalità
3| L’Alto Medio Evo
- COLORO CHE PREGANO: IL CLERO
- COLORO CHE COMBATTONO: I CAVALIERI
-‐ COLORO CHE LAVORANO: CONTADINI
4 | L’età comunale in Italia
La società nell’alto medioevo ORATORES
BELLATORES
LABORATORES
LA SOCIETA’ TRIPARTITA E’ STATICA, NON C’E’ MOBILITA’ SOCIALE. LA TRIPARTIZIONE RIFLETTE LA TRINITA’, E’ VOLUTA DA DIO E VA ACCETTATA.
teocentrismo asceNsmo
Dio è raffigurato come architeJo e creatore dell’universo, unico custode delle sue leggi e dei suoi misteri. L’uomo conosce Dio aJraverso la natura; il creato è impronta di Dio.
Monaci in processione rappresentaN nell’aJo dell’autoflagellazione; le praCche di morCficazione della carne erano molto frequenN perché servivano a tesNmoniare la propria devozione; il corpo era disprezzato perché fonte di peccaN; ciò che vale è l’anima. (VISIONE BINARIA DELLA REALTA’: luce-‐tenebre, anima corpo, uomo-‐donna…)
4| L’Alto Medio Evo
Parole e immagini
l’unica verità per l’uomo è quella contenuta nella rivelazione delle Sacre Scri7ure o nelle parole dei teologi crisCani o dei filosofi anCchi, sopra7u7o Aristotele
l’ordine del creato è perfe7o e immutabile perché voluto da Dio
ogni manifestazione del reale deve essere ricondoJa al suo principio generatore, cioè Dio
l’uomo doJo deve possedere tu7o il sapere
enciclopedismo
5| L’Alto Medio Evo
Cultura e mentalità
La concezione del sapere
principio di auctoritas
Cultura come trasmissione del sapere (tradizionalismo), dogmaCsmo (le verità si acceJano acriNcamente)
unità del principio divino
sapienza onnicomprensiva
6| L’Alto Medio Evo
chierici
clerici vaganC (goliardi)
giullari
amanuensi
- fanno parte della Chiesa - possiedono una rendita economica derivante da un beneficio ecclesiasCco
- si dedicano spesso all’insegnamento sopraJuJo a nobili e clero; solgono funzioni amministraCve in ambito civile
- possono essere religiosi senza una sede stabile, fraC fuggiN dai convenN, studenC falliN
- si rivolgono a un pubblico di cultura medio-‐alta
- spesso hanno un a7eggiamento irriverente nei confronN della cultura ufficiale
- si esibiscono nelle corC o nelle piazze in occasione di fiere o festeggiamenN
- si rivolgono a un pubblico di cultura medio-‐bassa
- propongono spe7acoli di intra7enimento in cui si mescolano recitazione, canto, mimo e giocoleria
- CENTRI DI DIFFUSIONE DEL SAPERE SONO I MONASTERI O ISTITUZIONI SCOLASTICHE GESTITE DAL CLERO E RIVOLTE AI NOBILIE AL CLERO STESSO
- spesso sono monaci che lavorano all’interno degli scriptoria
- si dedicano alla riproduzione dei tesC SACRI O CLASSICI ricopiandoli a mano
- a volte possiedono uno scarso livello di cultura
La figura dell’intelle7uale
Cultura e mentalità nell’alto medioevo
amanuensi
In questa miniatura è raffigurato un monaco amanuense mentre esegue il suo lavoro. I monaci si limitavano a COPIARE i tesN anNchi e biblici perché la cultura è pura trasmissione del sapere passato. .
chierici goliardi
I chierici erano consideraN i veri intelle7uali in epoca medievale e la loro opinione era tenuta in grande considerazione dalla popolazione
giullari
Giullari, menestrelli e trovatori non potevano mai mancare alla corte dei signori e nelle feste del paese
L’opera dei goliardi è arrivata fino a noi grazie alla sopravvivenza dei celebri Carmina burana del XIII secolo (si parla di taverne, vino, gioco a dadi, donne, delle varie classi sociali mostrandone l’uguaglianza..si rovesciano i valori asceNci e si esalta il vizio e il piacere del corpo, si invita a godere nella vita terrena)contrapposizione polemica e parodica rispeJo alla leJeratura religiosa
7| L’Alto Medio Evo
Parole e immagini
Si aJestano due opposte concezioni della cultura e della fede
RAZIONALISMO MISTICISMO
La cultura serve per arrivare alla fede, a DIO. La fede è un “ragionevole ossequio a Dio” (S. Tommaso)
La fede è un “salto nel buio”, un senNmento religioso che nulla ha a che fare con la cultura e la razionalità (S. Bonaventura)
RAZIONALISMO E MISTICISMO
Dopo la riscoperta di Aristotele
10| L’Alto Medio Evo
CRISI ECONOMICA E DECLINO DELLA CITTA’ ü Gravissima crisi demografica a causa delle invasioni, delle
guerre, delle carestie e delle pestilenze ü Spopolamento delle città che erano i luoghi più esposti alle
scorrerie dei barbari. I cittadini cercano rifugio nelle campagne all’interno delle ville dei ricchi aristocratici, offrendosi come braccia-lavoro in cambio di protezione
ü Degrado architettonico: strade dissestate, ponti crollati, acquedotti non più funzionanti (gravi problemi igienici)
ü Stagnazione del commercio e dell’artigianato ü Ritorno al baratto e fine dell’economia monetaria (fenomeno già
tardo-antico) ü Fine dei traffici internazionali, attraverso il Mediterraneo
(lasciato completamente in mano agli Arabi o ai pirati). Solo per trasportare merci di lusso e quindi costose i marinai e i commercianti si arrischiano per mare.
ü Fine dei traffici nazionali e tra città-campagna ü Le città sono “retratte” all’interno del loro nucleo storico e
spesso composte da poche centinaia di persone
L’EUROPA DELLE FORESTE • I boschi tornano a invadere le campagne: nessuno più colNva le terre al di fuori delle curtes. Difficoltà di disboscare un’area anche a causa dell’assenza di strumenN adaV che nessuno più poteva permeJersi
• Molte zone si impaludarono e furono abbandonate; spesso imperversa la malaria
• Il bosco è anche risorsa preziosa per il legname usato per costruire, cucinare, riscaldare e per le fucine dei fabbri; inoltre per le ghiande che alimentavano i maiali, per la cacciagione (la caccia però è aVvità riservata solo ai nobili, gli unici che ormai si alimentavano con la carne)
• La foresta è anche luogo di perdizione e pericolo nell’immaginario colleVvo (lupi, predoni, peccato…) e al contempo di fantasia e irrazionale (gnomi, elfi, draghi)
LA CURTIS: CELLULA ECONOMICA E SOCIALE • La cur,s deriva dalla villa romana ovvero la residenza di campagna dell’aristocrazia,
che traeva dai laNfondi aJorno ad essa il suo sostentamento. In età tardo-‐anNca essa è colNvata da coloni che si stanziano nella pars massaricia (cioè dei massari) mentre la pars dominica (del padrone) viene colNvata da schiavi, le cui condizioni nel medioevo migliorano (anche per effeJo del CrisNanesimo), ad esempio possono sposarsi e non potevano essere venduN in maniera separata
• Già Diocleziano aveva vincolato i coloni a rimanere legaN alla terra da loro colNvata e ciò divenne premessa alla servitù della gleba medioevale.
• Nell’alto Medioevo molN abitanN della ciJà si spostano dalla ciJà alla campagna chiedendo protezione ai signori; in cambio oJengono un pezzo di terra da colNvare per il quale devono corrispondere un affiJo e delle corvèes (termine francese che deriva dal laNno corrogata=richiesta) che consistevano in giornate lavoraNve gratuite da fornire nella pars dominica. Anche i piccoli contadini autonomi, pur di trovare un po’ di protezione dentro la cur,s vendono la loro terra al signore, riavendola indietro in cambio di un affiJo e di corvèes.
• I signori acquistano sempre maggiori autonomie all’interno della cur,s: essi avranno un esercito con cui difendere i loro terreni, gesNranno la giusNzia, conieranno monete, pretenderanno nuove tasse e corvèes (trasformazione del feudo in dominatus loci). Le abbazie hanno le stesse idenNche funzioni
sono in uso
LATINO LETTERARIO
LATINO VOLGARE O PARLATO
lingua usata dai grandi scriJori o nei documenN ufficiali
lingua parlata correntemente dalla popolazione
Dal laNno alle lingue romanze nei primi secoli della civiltà romana
(dal IV al I sec. a.C.)
10| L’Alto Medio Evo
LINGUE DI SOSTRATO
e si formano i cosiddeV
LATINI VOLGARI REGIONALI
subisce una forte influenza da parte delle
LATINO VOLGARE O PARLATO
lingue che si parlavano nei vari territori prima della conquista romana e della diffusione del laNno
varianN regionali del laNno volgare, che derivano dalla fusione con le parlate precedenN alla conquista
Dal laNno alle lingue romanze
durante i secoli dell’Impero (dal I al V sec. d.C.)
11| L’Alto Medio Evo
vengono a loro volta influenzaN
dalle
lingue parlate dalle popolazioni che invadono i territori dell’Impero (sopraJuJo germani e arabi)
e si formano le
lingue che derivano dalla fusione delle varianN regionali del laNno volgare con le lingue parlate dalle popolazioni che invadono l’Impero
-‐ italiano -‐ francese -‐ provenzale -‐ spagnolo -‐ catalano -‐ portoghese -‐ rumeno
LINGUE ROMANZE CON LE LORO
VARIANTI DIALETTALI
LINGUE DI SUPERSTRATO
LATINI VOLGARI REGIONALI
Dal laNno alle lingue romanze
in seguito al crollo dell’Impero (a parNre dal V sec. d.C.)
12| L’Alto Medio Evo
Se pareba boves, alba pratalia araba, et albo versorio teneba; et negro semen seminaba. Gra,as ,bi agimus omnipotens sempiterne Deus.
Sao ko kelle terre, per kelle fini que ki contene, trenta anni le posse?e parte sanc, Benedic,.
13| L’Alto Medio Evo
Indovinello veronese (fine VIII – inizio IX sec.)
Placito capuano (X sec.)
Spingeva avanN i buoi, arava bianchi praN, teneva un aratro bianco e seminava un seme nero. Ti ringraziamo, onnipotente eterno Dio.
So che quelle terre, entro quei confini che qui si descrivono, trenta anni le ha tenute in possesso l’amministrazione patrimoniale di San BenedeJo .
PRIMI DOCUMENTI IN VOLGARE
(842 d.C.) tra Carlo il Calvo e Ludovico il Germanico
giuramento di Strasburgo
dopo il Mille: rinascita economica, demografica, poliNca, culturale
Rivalutazione della vita terrena e della donna,visione più aperta della cultura…vicino al dogmaNsmo e al principio di auctoritas si fa strada una visione nuova della cultura come indagine “scienNfica” sulla realtà, come osservazione dei
fenomeni al di là del simbolismo e dell’approccio religioso..cultura come approccio razionale e criNco alla
realtà
- COLORO CHE PREGANO: IL CLERO
- COLORO CHE COMBATTONO: I CAVALIERI
-‐ COLORO CHE LAVORANO: CONTADINI
4 | L’età comunale in Italia
La società nel basso medioevo ORATORES
BELLATORES
LABORATORES
BORGHESI -‐ CLASSE EMERGENTE DI MERCANTI, ARTIGIANI, BANCHIERI
LA SOCIETA’ NON E’ PIU’ STATICA MA C’E’ MOBILITA’ SOCIALE
LE UNIVERSITA’ SONO I NUOVI CENTRI DI DIFFUSIONE DEL SAPERE: SI TROVANO NELLE CITTA’ E NON SERVONO PIU’ A ISTRUIRE SACERDOTI E MONACI BENSI’ AI FIGLI DELLA CLASSE BORGHESE: I FIGLI DI MERCANTI E BANCHIERI. SI TRATTA DI UN SAPERE LAICO.
INSEGNAMENTI: TECNICHE PER TENERE LA CONTABILITA’, LINGUE, DIRITTO, MEDICINA
Cultura e mentalità
3| il basso Medio Evo
la cavalleria e la nuova cultura
cavalleria: classe sociale composta dai cadeV (figli non primogeniN senza diriJo di successione) e dai nobili senza feudo
2 | L’età cortese
in Francia verso la fine dell’XI secolo
in lingua volgare
-‐ la prodezza -‐ il senso dell’onore -‐ la lealtà -‐ la generosità con i vinC -‐ il rispe7o della parola data -‐ la fedeltà al signore o al sovrano -‐ la nobiltà d’animo
rafforzamento della cavalleria
basata sul nuovo repertorio di valori e di modelli di comportamento
esigenza di una nuova produzione
le7eraria
L’evoluzione del codice cavalleresco
nasce il conceJo di
che ispirano la composizione delle
3 | L’età cortese
GUERRA SANTA la guerra deve avere
come obieVvo la difesa della vera fede
il cavaliere deve impegnarsi al
servizio dei deboli e degli oppressi i valori cavallereschi
vengono rielaboraN dalla cultura religiosa
liberazione della Spagna dal dominio arabo
liberazione della Terra Santa dai musulmani
CANZONI DI GESTA
poemi epici che esaltano le imprese eroiche dei cavalieri in difesa
della fede crisNana
la Reconquista le Crociate
Cultura e mentalità
IDEALE CORTESE
Dal codice cavalleresco all’ideale cortese
4 | L’età cortese
sopravvivono alcuni valori Npici del codice
cavalleresco nel corso del XII secolo all’interno delle corC feudali del Sud e del Nord della Francia si affermano nuovi modelli
di comportamento più raffinaN ed eleganN
virtù militaresche
virtù civili
• prodezza • onore • lealtà
• liberalità • magnanimità • culto della misura
culto della donna
ha origine
che si diffonde poi presso le corN
che è caraJerizzata
da
– la donna è una creatura sublime e irraggiungibile
– l’amante deve assicurare devozione assoluta alla sua dama
– l’amore deve restare inappagato
– l’esperienza d’amore consente l’elevazione morale
– il vero amore è adultero e si vive segretamente al di fuori del vincolo coniugale
– l’amore è una passione esclusiva e totalizzante
5 | L’età cortese
Il codice dell’amor cortese nel corso del XII secolo all’interno delle corC provenzali (Francia meridionale)
un CODICE RIGOROSO
la POESIA LIRICA dei TROVATORI
del Nord della Francia
poesia lirica: genere poeNco caraJerizzato dall’espressione dei senNmenN e dell’interiorità dell’autore
trovatori: poeN aVvi presso le corN provenzali del Basso Medio Evo; cantavano in lingua d’oc e con accompagnamento musicale
dell’Italia
dei territori germanici
DE AMORE di Andrea Cappellano teorizza l’amor cortese.
5 | L’età cortese
la POESIA LIRICA dei TROVATORI
Lirica siciliana (corte di Federico II) Lirica toscana; SClnovismo
Il castello di Gourdon Il castello reale di Tarascon Il castello di Châteaurenard
6 | L’età cortese
i castelli dei trovatori
Parole e immagini
genere
EPICA (canzoni di gesta)
- Francia del Nord - lingua d’oïl
temi principali repertorio di personaggi e situazioni autori pubblico
- guerra (in difesa della fede crisNana)
ciclo carolingio (la corte di Carlo Magno e i suoi paladini)
giullari e canterini
il popolo nelle piazze e nei mercaC
zona d’origine e lingua usata
NARRATIVA (romanzo cortese)
- Francia del Nord - lingua d’oïl
- amore - avventura - magia
ciclo bretone (la corte di re Artù e i cavalieri della Tavola Rotonda)
chierici dame e cavalieri presso le corC feudali
LIRICA (poesia per musica)
- Francia del Sud - lingua d’oc
- amore - a7ualità - poliCca
il codice dell’amor cortese trovatori dame e cavalieri presso le corC feudali
7 | L’età cortese
La poesia in età cortese