ITIS “Carlo Zuccante” Primo Collegio dei Docenti a.s.2019/2020 · 2019. 9. 3. · ITIS “Carlo...

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ITIS “Carlo Zuccante”Primo Collegio dei Docenti

a.s. 2019/2020

Presentazione del Dirigente scolastico

Marco Macciantelli

Mestre, 2 settembre 2019

ITIS “Carlo Zuccante”

• Buon pomeriggio, entro in punta di piedi,con umiltà, in questa nuova esperienza,onorato di poter prestare il mio servizio inquesta scuola, l’ITIS “Carlo Zuccante”, cheso ben impostata, con un ottimo corpodocente e un personale sperimentato ecapace.• Vi chiedo solo di darmi un po’ di tempo per

per ambientarmi e per orientarmi.

• Mi è stata proposta questa data per il primo Collegio dei Docenti nelnuovo anno scolastico. Mi è sembrato cortese accoglierla.Formalmente, secondo le disposizioni dell’Ufficio ScolasticoRegionale, ho preso servizio questa mattina, cioè poche ore fa.

• Il permesso per accedere, tramite SIDI, alla firma digitale, persottoscrivere il contratto, è arrivato, alla mia mail, ieri mattina, alle 8e 14 minuti: per fortuna, ho controllato, anche se era domenica.

• Insomma, siamo, come si suol dire, col treno in corsa.• Ho pensato di preparare questo power point per rendere la cosa, per

voi, un po’ meno noiosa.• Provo a presentarmi e a proporre qualche prima considerazione.

• In genere nel primo Collegio deiDocenti il nuovo dirigente scolasticostudia la situazione, gli insegnantistudiano il nuovo dirigentescolastico. Nulla di male. In qualchemodo bisogna pur cominciare.

• Sulla base degli esiti del concorso perdirigente scolastico, il 21 agosto scorso, inrelazione alla graduatoria di merito, vi èstata la convocazione presso l’UfficioScolastico Regionale del Veneto. In unastanza il tabellone con le scuole, nell’altrala consegna della preferenza.• Ho scelto l’ITIS “Carlo Zuccante”.

• Un oggetto misterioso?• No; sono gli appunti presi durante la preparazione del

concorso.• Devo dire che è stata un’esperienza coinvolgente, totalizzante,

di addestramento e autodisciplina: sveglia alle 4 del mattino,studio, scuola, studio, per un annetto abbondante.

• Per me, il 23 luglio 2018, a Forlì, presso l’I.T. “Saffi/Alberti”,la prova preselettiva. Il 18 ottobre 2018, a Ferrara, pressol’Istituto “G. Carducci”, lo scritto. Il 21 maggio 2019, aFirenze, presso l’I.C. “Poliziano”, l’orale.

• Quindi, il 7 agosto 2019, la graduatoria nazionale di merito.

• Non sono più un ragazzo; il mio profilobiografico potete ricavarlo dalcurriculum; il mio approccio lo trovateanche nel “saluto” che ho preparato inavvio del nuovo anno scolastico e che miauguro possiate leggere; entrambi sonostati pubblicati tempestivamente, venerdìscorso, sul sito della scuola. Ringrazio chilo ha fatto.

• L’unica cosa che mi sembra giusto evidenziare è questa: lediverse funzioni che ho assunto nella scuola discendono da unpubblico concorso. La prima volta come docente.

• Fu durante il mio primo Collegio dei Docenti, subito dopo lanomina in ruolo, che fui eletto vice-preside. Allora, infatti, siveniva eletti dal Collegio.

• Era in corso una discussione, quando vidi che, ad un certopunto, gli sguardi cominciarono a dirigersi su di me, appenaarrivato; qualcuno mi propose; l’elezione fu più che positiva ecosì negli anni successivi.

• Mi sono deciso a fare il concorso da dirigente scolasticoquando ho potuto, perché prima ho avuto altri impegni, anchecome amministratore pubblico.

Ecco i miei primi anni di ruolo a Cento in provincia di Ferrara.

Qui con il mio maestro di studi Luciano Anceschi.

Questa una copertina della rivista “il verri” di cui mi sono occupato come segretario di redazione e come coordinatore dellaredazione.

Questa la copertina della rivista che ho curato negli ultimi anni per il Liceoscientifico “Enrico Fermi” di Bologna; per chi avesse curiosità, la trova sul sitodel Liceo: https://www.liceofermibo.edu.it/rivista-line-unidea-scuola/

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6/2019

UN’IDEA DI SCUOLA TRA RICERCA E DIDATTICA

ANNO SCOLASTICO 2018/19 LICEO SCIENTIFICO “ENRICO FERMI” (BOLOGNA)

Il cinema è sempre stato uno dei miei interessi e per qualche anno ho avuto il piacere diricevere l’accredito per partecipare alla Mostra del Cinema di Venezia; la 76ª edizione,come sapete, è in corso. Ho recuperato un vecchio articolo pubblicato nel lontano 1983,36 anni fa, su una rivista bolognese, in relazione all’edizione della Mostra di quell’anno.Presagio di un legame con Venezia che ora può riprendere.

• Vengo da una formazione umanistica, mi sono sempreoccupato di cultura, ma credo nel valore dell’istruzionetecnica. Non solo perché il sistema produttivo ha ungrande bisogno di tecnici qualificati. Ma anche perché ilconcetto di umanesimo è talmente ricco da comprenderela scienza, la tecnologia e le loro applicazioni.

• Un ITIS come il “Carlo Zuccante” è laboratorio anche diquesto fertile connubio: una solida formazione culturaleunita ad un profilo professionale ben orientato.

•Il sapere astratto nonbasta più: occorre saperessere e saper fare.

• Si dice che siamo entrati nella quarta rivoluzione.• Alla base della prima, dalla metà del Settecento alla

seconda metà dell’Ottocento, il vapore.• Della seconda, dalla fine dell’Ottocento agli anni

Cinquanta del Novecento, l’elettricità.• Della terza, dalla fine degli anni Cinquanta alla fine del

Novecento, il computer e le telecomunicazioni.• Alla base della quarta, tuttora in atto, Internet,

l’intelligenza artificiale, la robotica.

•Una scuola che si occupa diinformaticaetelecomunicazioni, elettronicae automazione, è nel cuoredelle competenze del futuroche ci attende.

Il sociologo canadese Mashall McLuhan (quello del “villaggio globale”) ha proposto una distinzioneinteressante tra epoca moderna e contemporanea. Il “moderno” sarebbe legato all’invenzione dellastampa, grazie a Gutenberg: di qui l’idea di una “galassia Gutenberg”; il “contemporaneo”, allascoperta di Guglielmo Marconi in relazione alla comunicazione a distanza mediante ondeelettromagnetiche, dal telegrafo senza fili sino ai cellulari che teniamo in tasca: di qui l’idea di una“galassia Marconi”.

• Mi propongo, col tempo, di conosceremeglio ciascuno di voi. Chi avessemotivo di comunicare con me, me lofaccia sapere, intanto, attraverso la postaelettronica:• marco.macciantelli@itiszuccante.edu.it• Poi ci organizzeremo meglio.

• Avremo modo di esaminare e di affrontareinsieme tante questioni.

• In questa occasione lasciatemi fare una piccolariflessione.

• Nella vita sociale e civile si tende spesso agiudicare gli altri sulla base delle categorie dellaforza e della debolezza. E lo si fa, talvolta, inmodo categorico, perentorio. Dimenticando lemille sfumature e i paradossi, che pure,fortunatamente, non mancano. Mi spiego.

•Ecco: anche la debolezza,la fragilità, la vulnerabilità,possono trasformarsi inforza. Non mancano i casi.Ne cito alcuni.

Primo esempio: Bebe Vio (nata a Venezia il 4 marzo 1997);la ricordo bene perché, ancora adolescente, ha partecipato adelle gare che si sono svolte nel palazzetto dello sport dellacittadina dove sono stato sindaco.

Secondo esempio:Alessandro “Alex” Zanardi (nato aBologna il 23 ottobre 1966).

Terzo esempio: Siniša Mihajlović, che ha rivelato di essere affetto dauna leucemia - non vengo meno alla privacy, cosa a cui tengo molto –eppure all’inizio di questo nuovo campionato ha voluto essere in campoinsieme alla squadra di cui tuttora è allenatore.

• La scuola è il luogo che accoglie ciòche la società ritiene fragile, oincompleto, o imperfetto, o indifficoltà: e lo include, facendone unarisorsa. Almeno provandoci. A volteriuscendoci.

Vorrei ricordare un altro grande veneziano: padre Olinto Marella, approdato a Bologna,stabilendo una fertile relazione tra le due realtà, dove ha dato vita alla Città dei Ragazzi,raccogliendoli dalla strada, aiutandoli nello studio e a trovare un lavoro, seguendo per unavita altri giovani come insegnante, facendo della solidarietà una ricchezza. Nella foto diWalter Breveglieri è ritratto all’angolo tra via Caprarie e via Drapperie, nel cuore diBologna, nell’atto di raccogliere il frutto della carità dei passanti.

•Sì, perché nella scuola si lavoracon il bene più prezioso, ilfattore umano, il capitaleumano della creatività, dellaconoscenza, delle competenze.

Galileo Galilei

• Diceva Galileo Galilei: “sensateesperienze, certe dimostrazioni”.Dove “sensate” sta per fondate suisensi. Ovvero: verifica dell’esperienzae rigore logico. Un’indicazione checontinua ad essere utile sia per chi faricerca sia per chi fa scuola.

•La scuola non èun algoritmo, maun organismo, unecosistema.

•Come sapete, il dirigentescolastico ha alcuni compiti, inparticolare ne ricordo tre:• programmare;• controllare;• rendere conto.

• Ne aggiungo un quarto, quello dellarelazione.• Per me la relazione conta quanto se

non più della prestazione.• La scuola è un sistema di relazioni.

Relazione ovvero reciprocità. Senzarelazione si può lavorare; ma si lavoramale; si lavora peggio.

• Dobbiamo adoperarci per ridurre ildisagio, aumentare il piacere di venire edi stare a scuola, per gli studenti, maanche per ciascuno di noi, accentuando ilbenessere organizzativo, cogliendo isintomi del malessere, se si determinano,per superarli.

•Priorità: collaborare.•Cioè: lavorare insieme.

•Far funzionare lacollegialità: dallo staff didirezione all’attivitàdegli organi collegiali.

• Siccome nessuno di noi è perfetto, sipuò sbagliare. Dobbiamo aiutarci aevitare e a prevenire gli errori. Sequalcuno ne ha il presentimento, lodica, prima, quando si possono ancoracorreggere, dopo può essere troppotardi.

•La persona ragionevolesbaglia come quella menoragionevole, solo che laprima sa far funzionaremeglio il principio diautocorrezione.

• Cercherò sempre di avere un ruolodi arbitro: ricorrendo ad unametafora calcistica, se devo usare ilfischietto, lo farò a ragione veduta,con delle motivazioni, nel pienorispetto delle persone, del lorolavoro, oltre che delle norme.

• Nella mia modesta esperienzaprofessionale ho maturato questaconvinzione: chi ha responsabilità devesaper gestire gli inevitabili momenti diaffaticamento e di stress anche per evitaredi trasmettere agli altri il cattivo umore.

Così è sbagliato.

Così è giusto. Come Maurizio Lazzarini, il dirigente scolastico con cuilo lavorato negli ultimi anni, prematuramente scomparso un anno fa, il28 agosto 2018, lasciando il senso di una vita pienamente vissuta, maanche di una grande perdita per tutta la comunità, non solo scolastica.

• Tenere insieme il diritto all’apprendimento deglistudenti con la responsabilità educativa dellefamiglie, senza trascurare il valore della libertà diinsegnamento dei docenti, l’autonomia dellacomunità professionale dei docenti.

• Non dobbiamo trascurare né sottovalutare gli episodidi maleducazione, o peggio, di aggressione verbale eanche fisica, verso gli insegnanti. Non sonotollerabili.

•Il Collegio importanteluogo di riflessione edecisione.

• Ci sono due parole straordinarie nell’art.97 della Costituzione, quella del 1°gennaio 1948. Ecco: buon andamento.Semplici, no? Semplicissime. Eppureefficaci. Danno l’idea di un dinamismoappropriato. Non l’inerte staticità tipicadell’atteggiamento burocratico,preoccupato del mero adempimento delleprocedure; ma la sollecitudine verso unfare ben istruito. Questo è il nostrocompito.

•Il conflitto esiste,nessun timore delconflitto, ma il conflittova regolato e ricondottoal dialogo.

•Vi propongo di lavorare, perquanto possibile, in modocondiviso. E’ più pesantelavorare in un contesto segnatodai dissapori, dalleincomprensioni, o, peggio, daicontrasti.

•Nessuno deve sentirsiinvisibile, ciascuno merita diessere riconosciuto per ilcontributo che dà.

•Vorrei aggiungere alcuniauspici dal punto di vista dichi, come me, è statoinsegnante come voi sino agliultimi esami di Stato, nel luglioscorso.

• Mai dimenticare che, quando giudichiamouno studente, sotto il profilo del rendimentoo della condotta, non diamo voti allapersona, ma cerchiamo di fotografare, perquanto è possibile, il suo grado diapprossimazione a ciò che riteniamo debbasapere o saper fare.

• La norma stabilisce che l’attribuzione delvoto nelle singole discipline è un attocollegiale su proposta dei singoli docenti.Non è l’ultima legge partorita sulla scuolada un legislatore che pensa di risolvere iproblemi della scuola con sempre nuoveleggi; ma qualcosa che risale ormai a unsecolo fa, all’art. 79 del Regio Decreto653/1925.

•Tenere a mente che nonesistono più i programmiministeriali: ma, per gliIstituti tecnici, le Lineeguida, da ben 12 anni, cioèdalla Legge 40/2007.

•Ricordarsi sempre cheeducare è educarsi;giudicare è giudicarsi;valutare è valutarsi.

•Vorrei dei Consigli diclasse che non partano daivoti, ma dalla condivisionesull’andamento educativo edidattico.

•Come dicevo, ho bisogno,prima di tutto, di capire, diambientarmi e di orientarmi.• Intanto provo a formularealcuni propositi.

• 1. Inclusione come strategia per far nostrele ragioni dell’art. 3 della Costituzione,quello di non discriminazione o dieguaglianza sostanziale, per il pienosviluppo della persona umana.• Dalla disabilità ai disturbi specifici diapprendimento ai bisogni educativispeciali, i quali considerano anche ildisagio culturale e sociale.

•2. Contrasto alladispersione: il recuperonon come episodioseparato, ma comeun’attitudine costitutivadel fare scuola.

• 3. Puntare sulla cultura digitale ancherelativamente ai materiali didattici e ai libridi testo: promuovere, col tempo necessario,pazientemente, pacchetti on line, coordinatidai Dipartimenti, per ciascuna disciplina;alleggerire gli zaini, aumentare le occasioneper dar vita a nuovi “ambienti diapprendimento”.

• 4. Rendicontazione sociale: dovremoimpostare un primo momento,secondo quanto prevede la normativain vigore, entro la fine dell’anno. Nonmancherà occasione per riparlarne,con calma e attenzione, già dalprossimo Collegio dei Docenti.

• 5. Credo nei corpi intermedi, nelleformazioni sociali, nel rispetto delleorganizzazioni sindacali, dalla RSUalle rappresentanze provinciali, con lequali intendo avviare, appenapossibile, un confronto, dopo averpreso i primi contatti.

• Desidero ringraziare chi mi ha preceduto. Lascuola è il frutto di tutti coloro che hanno dato illoro contributo. Non si è mai all’anno-zero. Nonsi deve tutte le volte ricominciare da capo, maaccompagnare e orientare quanto di buono è statoimpostato in precedenza verso il nuovo cheoccorre promuovere. Specie in una scuola che haalle sue spalle mezzo secolo di vita.

Ennio Flaiano

• A meno che, come diceva EnnioFlaiano, non sia abbia una talesfiducia nel futuro da far solo“progetti per il passato”.

• Voglio ricordare chi mi ha preceduto:dal professor Giuseppe Morra, eprima ancora il professor CarloZuccante a cui l’Istituto è intitolato,alla professoressa Monica Guaraldo eal professor Massimo Vezzaroreggente sino al 31 agosto.

Marcel Proust

• Mi avvio a concludere con un grande ammiratoredi Venezia, lo scrittore francese Marcel Proust, alquale dobbiamo questa frase:

• "L'unico vero viaggio verso la scoperta nonconsiste nella ricerca di nuovi paesaggi, manell'avere nuovi occhi".

• Cerchiamo di guardare al compito che ci aspettacon occhi nuovi e anche il viaggio verso il qualesiamo incamminati potrà riservarci sempre nuovesorprese.

Albert Einstein

• Infine, pensando ai nostri ragazzi,teniamo presente questa osservazionedi Albert Einstein:• “La mente è come un paracadute.

Funziona solo se si apre”.

• Se ci sono vostre domande, sono benlieto di rispondere.• Intanto: un buon nuovo anno

scolastico a tutte e a tutti.• Buon lavoro.• Io sarò al vostro fianco.