Post on 01-May-2015
Introduzione ai Linguaggi Formali: HTML e Introduzione ai Linguaggi Formali: HTML e XML XML
Fondamenti di Programmazione: Cenni di Fondamenti di Programmazione: Cenni di JavascriptJavascript
Politecnico di MilanoFacoltà del Design – Bovisa
Prof. Gianluca PalermoDipartimento di Elettronica e Informazione
gpalermo@elet.polimi.ithttp://home.dei.polimi/gpalermo
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Indice Indice
Il World Wide Web– Sistemi informativi lineari e non lineari: gli ipertesti– Il Web: cenni storici– Cenni di HTML– HTML come linguaggio formale
Cenni di XML Fondamenti di programmazione
– Il linguaggio Javascript
Introduzione al modello open source
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Testi consigliatiTesti consigliati
Slide presentate a lezione http://www.w3schools.com/ http://www.opensource.org/ Rick Darnel “HTML 4 Tutto&Oltre” Apogeo
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Sistemi informativi lineari e non lineariSistemi informativi lineari e non lineari
Per pensare e comunicare gli uomini usano da sempre un sistema di informazione lineare ma l’esigenza di reperire più velocemente dati ed effettuare ricerche ha portato alla nascita dei sistemi non lineari– I sistemi non lineari non sono nati con il web, si pensi ad
esempio a libri e riviste i cui indici permettono di reperire direttamente le informazioni cercate senza dover leggere tutto ciò che viene prima
– Si parla anche di ipertesti
In un sistema non lineare non esiste un ordine predefinito di lettura.
Sistema lineare
Sistema non lineare
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Sistemi non lineari: WWWSistemi non lineari: WWW
Il World Wide Web (WWW) è un sistema informativo non lineare– Realizza un ipertesto distribuito e multimediale– È possibile consultare documenti seguendo un tracciato
preimpostato dagli autori o costruendo percorsi dettati da interessi personali
I motori di ricerca permettono, dopo l’inserimento di alcune parole chiave, di ottenere una lista di collegamenti a documenti che rispondono ad alcuni criteri. L’utente può proseguire la ricerca cliccando sui collegamenti e navigando di pagina in pagina verso dati sempre più specifici
I documenti per il WWW sono scritti adoperando il linguaggio formale: l’HyperText Markup Language
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Breve storia del webBreve storia del web
Anni ’80 - Nasce il concetto di ipertesto– I computer utilizzati non erano abilitati a visualizzare immagini
1991 - Un ricercatore del CERN di Ginevra (Tim Berners-Lee) definisce il protocollo http e il linguaggio html per la costruzione di ipertesti distribuiti
Anni ’90 - Il WWW si diffonde– L’arrivo dei browser grafici all’interno degli ambienti desktop permette di
inserire contenuti multimediali ai documenti HTML
Fine anni ’90 - Si diffondono le tecnologie per la creazione di pagine dinamiche– Gli sviluppatori web iniziano a sostituire le pagine statiche con documenti
creati dinamicamente tramite programmi lato server (script CGI,PHP,JSP,…)
– Le pagine diventano dinamiche anche lato client tramite software studiato ad hoc (activeX, applet Java, codice javascript…)
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Web: HTTP, Client (Browser) e Web: HTTP, Client (Browser) e ServerServer
HTTP è un protocollo di comunicazione che definisce le regole con le quali un programma client, chiamato Web Browser, e un programma server, chiamato Web Server, possono interagire per scambiarsi richieste e risposte
Il Web Server è un processo (applicazione) in esecuzione continua su un elaboratore:– Il server resta in continuo ascolto delle richieste in arrivo
tramite la rete Internet– Alla ricezione di una richiesta, il server individua la risorsa
richiesta (ad es. un file HTML) e invia una risposta al clientHTTP Request
HTTP Response
Resource
Web ServerClient
(browser)
(1)
(2)
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Pagina HTMLPagina HTML
La risorsa di base richiesta dal client è una pagina HTML, ovvero un testo che rappresenta un documento ipertestuale
WebML.orgHome Page
....
Content
<HTML> <HEAD> </HEAD> <BODY>
...
</BODY></HTML>
Markup+ = final renditionContenuto + Markup = risultato finale
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HHyper yper TText ext MMarkup arkup LLanguage anguage (HTML) (HTML) HTML è un linguaggio di “contrassegno” testuale
Un documento HTML è un file di testo che contiene due classi di informazioni– Contenuto: il testo vero e proprio del documento; da solo non
garantisce la leggibilità
– Sistema di contrassegno (mark-up): informazioni aggiuntive al contenuto, per determinarne le modalità di presentazione; a loro volta queste informazioni possono essere suddivise in due classi:
• Struttura: informazioni su come è diviso logicamente il documento (titolo, paragrafi, capitoli…)
• Formattazione: informazioni sulla presentazione del documento (font, colori, spaziature…)
Un editor di testo è sufficiente per creare documenti HTML
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Applicazione Web: pagine Applicazione Web: pagine dinamichedinamiche
Più in generale, una richiesta HTTP (proveniente da un browser Web) può puntare ad un file in qualunque formato archiviato nel Web Server. Se il file non è HTML, viene semplicemente scaricato dal Server al Client.
Una richiesta HTTP può anche puntare all’invocazione di un programma da eseguire sul server (server side)
Tipicamente l’esecuzione del programma comporta anche la generazione di una pagina HTML da inviare in risposta al browser
La pagina inviata in risposta non esiste come file fisico sul server, ma è generata “al volo” (=dinamicamente) a seguito della richiesta del browser (es. carrello della spesa, forum, etc.)
Client
Request resource Call program
Build responseDeliver response
? ?
WebServer
CGIScript
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Primo EsempioPrimo Esempio
Index.html
Un documento html può avere estensione .htm o .html
Contenuto
Tag iniziale
Il Browser è un applicazione software che consente di vedere e di interagire con un documento html
Tag finale
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ElementiElementi
Un documento HTML è composto da ELEMENTI– Un elemento può a sua volta contenerne altri in modo nidificato
Un ELEMENTO è composto da un testo solitamente racchiuso tra 2 tag che ne indicano l’inizio e la fine– Es.: <html> … </html>
Alcuni elementi hanno solo il tag di inizio – Es.: <br> usato come interruzione di riga
I tag hanno sempre la forma “< nome_tag >” Il contenuto di un ELEMENTO è la stringa testuale
racchiusa tra i due tag– Testo– Altri elementi nidificati
I tag non sono case sensitive– <HTML> <html>
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AttributiAttributi
I tag possono avere degli attributi Gli attributi consentono al designer di definire
caratteristiche e proprietà di un elemento adattandolo al contesto del documento
Sono sempre nel formato nome_attributo=“valore”– Es.: <IMG SRC=“sfondo1.gif” ALIGN=“center” > …
Sono sempre aggiunti nel tag iniziale dell’elemento
I browser commerciali permettono di usare attributi proprietari al di fuori degli standard. E’ una pratica sconsigliata poiché:– Su browser diversi si potrebbero ottenere risultati diversi– In alcuni casi attributi non aderenti allo standard vengono ignorati
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Elemento
ContenutoStart Tag End Tag
Attributo
Gli elementi br e img non hanno il tag finale
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Formattazione del testo: HeadingsFormattazione del testo: Headings
Sono definiti dai tag <H1> fino ad <H6> Vengono utilizzati per differenziare diverse parti di
un documento in base alla loro importanza Vengono visualizzati da diversi browser con
variazioni nelle dimensioni e nello stile, ma tutti seguono la regola che viene visualizzato lo stile di dimensioni maggiori in grassetto con H1 e quello di dimensioni minori con H6
L’autore può variare lo stile (grassetto-sottolineato…) all’interno dell’elemento
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ParagrafiParagrafi
Il browser non visualizza gli spazi multipli e i “new line” (=“a capo”)– Ogni sequenza di spazi viene contata come un solo carattere di spazio– Ogni “a capo” viene tradotta in uno spazio
Come risultato tutto il documento viene riportato su una sola riga e riformattato in base alla dimensione della finestra
Un modo per dividere il documento in paragrafi è usare l’elemento <P align=“left|center|right”> testo … </P>– Il testo inizierà su una nuova riga e sarà allineato in base all’attributo
align
Perché non usare <br> ?– <br> va semplicemente a capo mentre <P> aggiunge solitamente
mezza riga di spazio per separare il paragrafo dal resto (vedi esempio)
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Stili FisiciStili Fisici
Vincolano il testo ad avere un determinato aspetto– Stile del carattere– Dimensione– Colore
<B> … </B> testo in grassetto <I> … </I> testo corsivo <SUP> … </SUP> apice <SUB> … </SUB> pedice <INS> … </INS> testo inserito <DEL> … </DEL> testo cancellato
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Stili logiciStili logici
Dicono che funzione ha una parte di testo anziché stabilire fisicamente a come viene visualizzato
Sarà il browser a decidere come visualizzarli <EM> … </EM> testo enfatizzato <STRONG> … </STRONG> testo di maggiore enfasi <ADDRESS> … </ADDRESS> contrassegna indirizzi di
posta– Si comporta in modo simile a <p> separando il contenuto dal
resto del documento Alcuni tag sono ibridi: non definiscono ne un aspetto
fisico ne un utilizzo logico– <BIG> … </BIG> il testo ha una dimensione maggiore rispetto a
quella standard– <SMALL> … </SMALL> il testo ha una dimensione minore
rispetto a quella standard
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EntitàEntità
Hanno due funzioni– Permettono di visualizzare caratteri che non sono presenti
sulla tastierà– Permettono di visualizzare caratteri che che hanno un
significato particolare in HTML e non verrebbero visualizzati in altro modo• Ad esempio ‘<’, ‘>’
Si definiscono in due modi– &nome_entita; (esempio: ‘<’)– &#numero_entità; (esempio: ‘ ’)
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LinkLink
È l’elemento che più ha contribuito all’espansione del World Wide Web
Permette – Di navigare dal documento corrente ad un altro– Di navigare tra due punti dello stesso documento– Di adoperare altri servizi (mail, ftp,…)
Sintassi:LINK:– <a href=“URL”> testo visualizzato </a>
ANCORA: permette di navigare direttamente verso un punto del documento
– <a name="label"> testo visualizzato </a>
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Mentre il link è visualizzato in modo differente rispetto al resto del testo, l’ancora è formattata come testo standard
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FramesFrames
Permettono di dividere una pagina web in parti distinte aumentando il controllo sulle informazioni visualizzate
Sintassi:<framset ‘layout’> …
<frame SRC=‘…’><frame SRC=‘…’>…
</frameset>
È possibile partizionare la pagina orizzontalmente, verticalmente o in modo misto– <frameset rows=”30%,50%,20%"> ...– <frameset cols=”30%,50%,20%"> ...
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Tabelle Tabelle
Permettono di formattare il layout di una pagina (o di una sua parte) in forma tabellare (righe,colonne)
Sintassi– <table attributi>
<caption align=‘…’> didascalia </caption><tr attributi>
<th> titolo prima col. </th><th>titolo seconda col. </th>
</tr><tr>
<td>prima colonna, prima riga</td>…</tr>…
</table>
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Attraverso l’attributo border andiamo a definire quanto la struttura della tabella è visibile all’utente
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HTML come linguaggio formaleHTML come linguaggio formale
HTML è un linguaggio formale Questo significa che
– E’ sempre possibile decidere se una “frase” fa parte o meno del linguaggio (decidibilità)
– E’ possibile determinare in modo univoco il significato di una frase In un linguaggio formale distinguiamo:
– Sintassi: insieme delle regole che permettono di costruire frasi corrette
– Semantica: insieme delle regole che permettono di dare un significato alle frasi del linguaggio (una frase può essere sintatticamente corretta ma non aver nessun significato semantico)
In generale la programmazione di un computer avviene attraverso un linguaggio formale
Ovvero: Un linguaggio di programmazione è un linguaggio formale, non sempre è vero il viceversa– HTML NON E’ un linguaggio di programmazione
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Grammatica Grammatica
La sintassi di un linguaggio formale viene descritta attraverso una grammatica
Una grammatica formale viene descritta:– Definendo tutti i simboli che è possibile utilizzare nel
linguaggio– Definendo le regole sintattiche che permettono di utilizzare i
simboli per generare frasi
Per esempio nella grammatica del linguaggio HTML– I simboli sono rappresentati dall’insieme dei caratteri
dell’alfabeto e da tutte le parole speciali <html>,</html>,…– Le regole sintattiche sono tutte quelle che si occupano del
corretto uso degli elementi (tag di apertura e di chiusura, attributi,…)
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Errore sintattico: l’elemento <table> è stato chiuso in modo imprevisto.
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Errore semantico: il documento è sintatticamente corretto ma il funzionamento non è quello desiderato dall’autore.
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Indice Indice
Il World Wide Web– Sistemi informativi lineari e non lineari: gli ipertesti– Il Web: cenni storici– Cenni di HTML– HTML come linguaggio formale
Cenni di XML Fondamenti di programmazione
– Il linguaggio Javascript
Introduzione al modello open source
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XML: un linguaggio a markup XML: un linguaggio a markup estensibileestensibile L’Extensible Markup Language (XML) è uno standard del W3C nato
nel febbraio del 1998 Si tratta di un linguaggio a markup estensibile
– Un sottoinsieme di SGML– Con il quale è possibile creare nuovi tag
Tale linguaggio può essere usato per descrivere, in forma testuale, informazioni strutturateEs. – Descrivere un prodotto avente un codice, un colore, una descrizione
testuale– Descrivere un prodotto composto da parti ognuna delle quali caratterizzata
da informazioni specifiche Il suo ambito naturale di utilizzo è quindi nel supporto alle attività di
business-to-business
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XML: un linguaggio a markup XML: un linguaggio a markup estensibileestensibile Come tutte le specifiche W3C, XML è uno standard
aperto e indipendente dalla piattaforma Un documento XML è un documento di puro testo
composto da dati e tag– In tal senso un documento XML assomiglia ad un
documento HTML• L’intero linguaggio HTML può essere definito usando XML
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XML: un esempioXML: un esempio
<?xml version="1.0" standalone="yes"?><person>
<name><title>Ing.</title><first-name>Mario</first-name><last-name>Rossi</last-name>
</name><address type=“work”>
<street>P.zza Leonardo da Vinci</street><number>1</number><city>Milano</city><country>Italia</country><zipcode>20133</zipcode>
</address></person>
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XML vs. HTMLXML vs. HTML
HTML è un linguaggio di descrizione di pagina– I tag HTML permettono di descrivere come certe informazioni
dovranno apparire a video– HTML fornisce informazioni legate all’aspetto dei dati
XML è un linguaggio di descrizione di dati– I tag XML nascono per definire informazioni riguardanti il tipo del
dato, come esso sia strutturato e cosa le diverse parti rappresentino
I tag HTML sono predefiniti– Nuove versioni di HTML aggiungono sempre nuovi tag
XML permette la definizione di nuovi tag
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Possibili utilizzi di XMLPossibili utilizzi di XML
In generale XML facilita lo scambio di dati tra applicazioni– Per applicazioni di business-to-business– Per permettere l’interoperabilità tra applicazioni diverse
• Es. Database– Per creare formati standard che superino i vincoli dei formati proprietari
(es. file word vs. XML) Miglioramento delle tecnologie di ricerca
– Es. ricerca di informazioni commerciali (prezzo migliore per un certo tipo di prodotto)
Scambio di informazioni tra agenti o tra agenti e siti Se HTML è il linguaggio per il “rendering” di informazioni sotto forma
di pagine web, XML è il linguaggio per lo scambio dati su web
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Caratteristiche di un documento XMLCaratteristiche di un documento XML
Ogni documento XML inizia con una dichiarazione nella forma:– <?xml version="1.0" standalone="yes"?>
Un documento XML può essere:– Ben formato– Valido
Un documento ben formato soddisfa le regole generali di XML– Per ogni tag aperto ne esiste uno chiuso– Vengono rispettate le regole di inclusione– ...
Un documento valido è un documento ben formato al quale è associato un document type definition (DTD)
– Il DTD definisce quali tag possano essere utilizzati e come
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Documenti ben formatiDocumenti ben formati
Un documento XML è “ben formato” se:– Ha uno ed un solo elemento radice
• Che non è contenuto all’interno di nessun altro elemento– Viene rispettata la regola di corretto annidamento tra elementi
• Per ogni start-tag interno ad un elemento X esiste un end-tag posto prima della fine di X
– Vengono rispettate le regole sulla sintassi dei tag• Uso di soli caratteri alfanumerici nel nome del
tag, …
Un documento ben formato può essere utilizzato per descrivere un qualsiasi tipo di dato
Ad esso non è esplicitamente associato alcun descrittore del tipo
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I DTDI DTD
Un DTD definisce le regole che un documento XML deve soddisfare per essere considerato valido rispetto a quel DTD
Tali regole definiscono nome e tipo del contenuto di ogni elemento che può apparire nel documento
Nonché le regole che definiscono dove tale elemento può o deve apparire all’interno del documento
Un DTD rappresenta la definizione della grammatica di un linguaggio– Il linguaggio che deve essere usato per definire tutti i documenti validi
rispetto a quel DTD
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I DTD: Un esempioI DTD: Un esempio
<!ELEMENT MEMO (TO,FROM,SUBJECT,BODY,SIGN)>
<!ATTLIST MEMO importance (HIGH|MEDIUM|LOW) "LOW">
<!ELEMENT TO (#PCDATA)>
<!ELEMENT FROM (#PCDATA)>
<!ELEMENT SUBJECT (#PCDATA)>
<!ELEMENT BODY (P+)>
<!ELEMENT P (#PCDATA)>
<!ELEMENT SIGN (#PCDATA)>
<!ATTLIST SIGN signatureFile CDATA #IMPLIED
email CDATA #REQUIRED>
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Documenti validiDocumenti validi
Un documento XML è “valido” se:– E’ ben formato– Ha un DTD associato– E’ conforme al DTD associato
• Rispetta le regole sintattiche ivi definite
Un documento XML valido inizia con la dichiarazione:– <?xml version="1.0" standalone=“no"?>
L’associazione “documento XML” – DTD si ottiene tramite l’uso del tag DOCTYPE nel documento XML:– <!DOCTYPE MEMO SYSTEM "memo.dtd">
oppure<!DOCTYPE MEMO [ … ]
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XML: un insieme di tecnologieXML: un insieme di tecnologie
CSS XSL XSLT XPath DOM …
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Indice Indice
Il World Wide Web– Sistemi informativi lineari e non lineari: gli ipertesti– Il Web: cenni storici– Cenni di HTML– HTML come linguaggio formale
Cenni di XML Fondamenti di programmazione
– Il linguaggio Javascript
Introduzione al modello open source
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Pagine attive: JavascriptPagine attive: Javascript
È stato progettato per migliorare le capacità del codice HTML e per rendere attive le pagine web
Il codice javascript è incorporato nei documenti HTML dentro i quali viene esegito
È un linguaggio interpretato (l’interprete è il browser)– Quindi il funzionamento dipende dal tipo di browser
utilizzato
È basato su eventi:– La maggior parte del codice viene attivato da azioni
dell’utente (ad esempio cliccando su un bottone)
Cultura tecnologica del progetto 47
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Linguaggi compilati ed interpretatiLinguaggi compilati ed interpretati
Il compilatore non esegue il programma che riceve in ingresso, ma lo traduce in linguaggio macchina. Il software viene eseguito dalla CPU
Diversamente i linguaggi interpretati non vengono compilati ma eseguiti direttamente da un software particolare (interprete).
In teoria per qualunque linguaggio è possibile sviluppare sia un compilatore che un interprete
L’uso dell’interpete peggiora le prestazioni run-time ma consente una fase di sviluppo rapida eliminando le fasi di compilazione e linking
Cultura tecnologica del progetto 48
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Linguaggi compilati ed interpretatiLinguaggi compilati ed interpretatiCodice sorgente
Codice oggetto
Eseguibile
Compilatore
linker
interprete
Loader
esecuzione
esecuzione
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Primo esempioPrimo esempio
Il codice viene inserito tra due tag
ESEMPIO
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Dove si posiziona il codice?Dove si posiziona il codice? HEAD
– Utile per scatenare eventi, assicura che tutte le funzioni di cui si ha bisogno vengano caricate e siano pronte all’uso.
BODY– Utile per inserire contenuti direttamente nel documento
File esterno– Utile quando si usa il medesimo codice in diverse pagine
• Manutenzione facilitata
Cultura tecnologica del progetto 51
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VariabiliVariabili
Vengono usate per conservare dati Javascript è “case sensitive”
– ‘Risultato’ è diversa da ‘risultato’
Dichiarazione
È possibile ma non indispensabile adoperare l’identificatore “var” durante la creazione di una variabile
Cultura tecnologica del progetto 52
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Funzioni Funzioni
Una funzione è una porzione di programma, costituita da un insieme di istruzioni che complessivamente eseguono una determinata operazione o risolvono un determinato problema
Una funzione può restituire un valore ma non è necessario– Una funzione può essere chiamata per ottenere un valore come risultato
oppure perché produce un determinato effetto pur senza ritornare nessun valore (ad esempio può redirezionare il browser su un’altra pagina o aprire una finestra)
Una funzione può essere invocata da qualsiasi punto di una pagina
Una funzione può a sua volta richiamare un'altra funzione o addirittura se stessa (si parla in questo caso di programmazione ricorsiva)
La funzione invocante rimane sospesa fino al termine della funzione invocata
Cultura tecnologica del progetto 53
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Come definire una funzioneCome definire una funzione
Si aspetta dei parametri e ritorna un valore
Non richiede parametri e non ritorna un valore
Si aspetta dei parametri e non ritorna un valore
Non richiede parametri e ritorna un valore
Cultura tecnologica del progetto 54
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Esempio Esempio
Cultura tecnologica del progetto 55
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Validità delle variabili Validità delle variabili
Una variabile dichiarata dentro una funzione ha validità solo all’interno della funzione
Una variabile dichiarata all’esterno di una funzione ha validità in tutta la pagina
Nell’esempio precendente che validità hanno le variabili– valoreDaRestituire ?– risultato ?
Cultura tecnologica del progetto 56
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EventiEventi
Sono azioni che vengono intercettate dal browser e permettono di eseguire codice javascript in seguito all’interazione con l’utente– Premendo un pulsante si può ad esempio invocare una funzione
Esempi di eventi– Click del mouse– Passaggio del mouse su un elemento (anche senza click)– Caricamento della pagina– …
Ogni evento viene associato ad una funzione da eseguire
Cultura tecnologica del progetto 57
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FormForm
Completano l’interfaccia di I/O permettendo all’utente di inserire valori
Vengono racchiusi nei tag <form>…</form>
Gli elementi che possono essere inseriti in un form sono– Campi di testo– Checkbox– Pulsanti– …
Possono attivare eventi e lanciare funzioni javascript
Cultura tecnologica del progetto 58
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Form ed Eventi: EsempioForm ed Eventi: Esempio
Evento
Cultura tecnologica del progetto 59
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Accesso ai datiAccesso ai dati
Nonostante Javascript sia un linguaggio orientato agli oggetti è possibile programmare in modo funzionale (senza creare oggetti)
Tuttavia per accedere alle variabili inserite dall’utente nel form è necessario usare gli oggetti built-in di javascript
Per i nostri scopi basterà immaginare questi oggetti come contenitori di variabili o di altri contenitori. – Per arrivare ad una variabile dobbiamo attraversare un percorso
che passa dal contenitore più grande fino al valore che ci interessa– casa.stanza.letto.lenzuola.colore
Esempio: parametro = document.forms.demo.testo.value
Cultura tecnologica del progetto 60
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Accesso ai datiAccesso ai dati
document.forms.demo.testo.value
Pagina html
Tutte le form presenti nella pagina
demo
testo
Cultura tecnologica del progetto 61
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Funzioni predefinite - Es.: PopupFunzioni predefinite - Es.: Popup
alert(“messaggio")
E’ una funzione esattamente come quella che abbiamo definito nel codice,con la differenza che è gia stata definita dagli sviluppatori di javascript (built-in) per cui possiamo invocarla pur senza sapere come è implementata.
Fa parte delle funzioni che non restituiscono un valore ma che vengono utilizzatePer l’effetto che hanno. In questo caso l’effetto è di aprire una finestra popup sulloSchermo visualizzando il messaggio che viene passato come parametro
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EsempioEsempio
Cultura tecnologica del progetto 63
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Esecuzione condizionaleEsecuzione condizionale Permette di intraprendere azioni differenti in base al
valore vero o falso di una espressione
Codice sotto condizione
Due sequenze eseguite
Una in alternativa all’altra
Doppia condizione con
3 alternative
Cultura tecnologica del progetto 64
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Esempio (Flow chart)Esempio (Flow chart)
numero > 0 ?
lascia il segno invariato
numero < 0 ?
numero = 0 Inverti il segno
sino
no si
Calcolo del valore assolutodi un numero
Cultura tecnologica del progetto 65
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Esempio (test) Esempio (test)
Cultura tecnologica del progetto 66
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Esempio (implementazione) Esempio (implementazione) ESEMPIO
Cultura tecnologica del progetto 67
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Ripetizione Ripetizione
La stessa sequenza di operazioni viene eseguita più volte fino all’avverarsi della condizione di uscita
Controllo in testa
Controllo in coda (il codice
viene eseguito almeno una volta
Cultura tecnologica del progetto 68
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Esempio (Flow chart)Esempio (Flow chart)
parametro > 0 ?
combinazione = 1contatore = parametro
contatore > 0 ?
comunica il risultatocombinazione = combinazione * 2contatore = contatore -1
si
no
no
si
Acquisisci l’esponente
parametro = esponente
fermati
Calcolo del numero di
colori che è possibile
rappresentare con N bit
Cultura tecnologica del progetto 69
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Esempio (test) Esempio (test)
Cultura tecnologica del progetto 70
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Esempio (implementazione) Esempio (implementazione) ESEMPIO
Cultura tecnologica del progetto 71
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Indice Indice
Il World Wide Web– Sistemi informativi lineari e non lineari: gli ipertesti– Il Web: cenni storici– Cenni di HTML– HTML come linguaggio formale
Cenni di XML Fondamenti di programmazione
– Il linguaggio Javascript
Introduzione al modello open source
Cultura tecnologica del progetto 72
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Categorie di softwareCategorie di software
Software
Open source / Libero
Pubblico dominio
Proprietario
Chiuso
Software con licenzaGPLLGPL…
Free Download
Cultura tecnologica del progetto 73
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Software proprietarioSoftware proprietario
Il suo utilizzo, la ridistribuzione o modifica sono proibiti o richiedono un permesso o sono sottoposti a tali vincoli che in pratica non si possono fare liberamente.
Il software chiuso rappresenta la maggior parte del software proprietario e non rende disponibile il codice sorgente
All’interno del software proprietario trovano posto anche i programmi shareware– E’ possibile redistribuire il programma ma per il continuare
ad usarlo è necessario pagare una licenza
Cultura tecnologica del progetto 74
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Open SourceOpen Source
Il codice sorgente deve essere disponibile Il termine “Open Source” indica un software la cui
licenza prevede la possibilità per tutti gli utilizzatori di ottenere il codice sorgente
Questo da la possibilità a tutti gli sviluppatori di migliorare il software
La collaborazione di molti sviluppatori permette ad un programma di evolvere in modo più veloce rispetto al caso di un ristretto team di programmatori
Possiamo dividere il software open source in– Software di pubblico dominio– Software con permesso d’autore copyleft
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Open source e software liberoOpen source e software libero
Non sono la stessa cosa, rappresentano due correnti filosofiche diverse pur coesistendo su molti aspetti specifici
Open source è una metodologia di sviluppo– Trae dalla condivisione del codice sorgente benefici pratici
Il software libero è un movimento sociale– Il software libero è una questione di libertà non di soluzione di
sviluppo ottimale o di prezzo– Libertà di eseguire il programma, per qualsiasi scopo – Libertà di studiare come funziona il programma e adattarlo alle
proprie necessità – Libertà di ridistribuire copie in modo da aiutare il prossimo – Libertà di migliorare il programma e distribuirne pubblicamente i
miglioramenti, in modo tale che tutta la comunità ne tragga beneficio
Cultura tecnologica del progetto 76
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Pubblico dominioPubblico dominio
Di solito si usa il termine “pubblico dominio” come sinonimo di “libero” ma in realtà ha un significato giuridico preciso
È un particolare software privo di diritto di autore (privo di copyright)
Significa che il programma è modificabile e redistribuibile imponendo anche vincoli sul suo utilizzo
Quindi un software può nascere come pubblico dominio ed essere modificato e redistribuito a pagamento
È il caso di un noto server grafico linux (X11)
Cultura tecnologica del progetto 77
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Permesso d’autore (copyleft)Permesso d’autore (copyleft)
ll software con permesso d'autore (copyleft) è software libero le cui condizioni di distribuzione non permettono ai ridistributori di porre alcuna restrizione addizionale all'atto di ridistribuire o modificare il software. Questo significa che ogni copia del software, anche se modificata, deve essere software libero.
Un esempio di copyleft è la licenza GPL (General Public Licence) utilizzata dalla maggior parte delle comunità open source
Copyleft è un gioco di parole– copyright tende a tutelare il diritto d'autore, anche attraverso
limitazioni all'accesso della conoscenza, mentre il copyleft intende tutelare il più generale diritto della collettività a fruire dei prodotti
Cultura tecnologica del progetto 78
Politecnico di Milano
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Il software liberamente scaricabile non appartiene necessariamente ad una categoria precisa tra quelle viste
Spesso anche il codice proprietario può essere scaricato ed adoperato (ad esempio i vari plug-in per internet explorer che permettono di vedere animazioni)
Si usa il termine Freeware per indicare questo tipo di software che può essere liberamente scaricato e redistribuito ma non modificato
Un ulteriore categoria è rappresentata dal software semilibero che può essere utilizzato redistribuito e modificato ma non per fini di lucro