Post on 01-May-2015
Intesa del 18 aprile 2000
Intesa per la conservazione e la consultazione degli archivi di interesse storico e delle biblioteche appartenenti ad enti e istituzioni ecclesiastiche
La parte prima dell’Intesa riguarda le “Disposizioni relative agli archivi di interesse
storico”
Intesa del 18 aprile 2000
La collaborazione tra Chiesa Cattolica e Stato(art. 4)
… trova attuazione con l’inventariazione del patrimonio documentario e archivistico
I servizi proposti dalla C.E.I.
distribuzione gratuita del software e suo aggiornamento
software import/export con i principali prodotti archivistici diffusi sul territorio nazionale
eventuale realizzazione di ulteriori software di supporto all’attività
I servizi proposti dalla C.E.I.
corsi periodici di formazione e aggiornamento
sia per gli aspetti legati ai contenuti archivistici sia per quelli tecnico informatici
I corsi potranno avere natura tradizionale, o dell’e-learning, della video conferenza, del supporto Cdrom, e quant’altro (rete
Intranet interna fra le diocesi e la C.E.I.)
I servizi proposti dalla C.E.I.
materiale di supporto
documenti
manualistica
strumenti di consultazione e guida
I servizi proposti dalla C.E.I.
forum dei beni archivistici www.chiesacattolica.it/forumarchivi
dove sarà possibile scambiare in tempo reale opinioni ed esperienze ed ottenere suggerimenti da parte di esperti interpellati appositamente
Forum Archivi: ingresso protetto
Forum Archivi: contenuti
I servizi proposti dalla C.E.I.
assistenza tecnico informatica
segnalazione al numero verde (848.580167)
teleassistenza (VPN)
possibilità di assistenza tecnica on-site
segnalazione tramite gps
contributi economici
La C.E.I. suggerisce di impegnare il contributo destinato agli archivi diocesani
per il riordino e l’inventariazione
Il contributo forfettario annuo predisposto dalla C.E.I per l’archivio diocesano è di € 13.000,00
Per la presentazione di queste domande di contributo il termine rimane fissato al 30 novembre 2004 con possibilità di integrazione delle pratiche fino al 31 gennaio 2005.
Archivi che possono usufruire di sw e servizi C.E.I. Gli archivi diocesani (come gli archivi della
casa generalizia e provinciale) possono fare richiesta del software e godere gratuitamente
di tutti i servizi offerti dalla C.E.I. per il progetto
La domanda dovrà essere presentata su appositi moduli predisposti dalla C.E.I. e firmata, come consuetudine, dal responsabile diocesano (o dal provinciale), dall’Ordinario diocesano e dal delegato regionale per i beni culturali
Gli altri archivi ecclesiastici
Tutti gli altri archivi ecclesiastici possono richiedere gratuitamente il software e
successivi aggiornamenti
(esclusi eventuali componenti del DBMS)
I servizi per gli archivi ecclesiastici (non diocesani)
a) non servirsi di alcun servizio C.E.I.
b) richiedere tutti i servizi offerti dalla C.E.I. a fronte del pagamento di un canone annuo che, pur se prevedibilmente irrisorio, sarà determinato anche in considerazione del numero degli archivi aderenti.
La domanda dovrà essere presentata su appositi moduli predisposti dalla C.E.I. e firmata, come consuetudine, dal responsabile diocesano (o dal provinciale), dall’Ordinario diocesano e dal delegato regionale per i beni culturali.
Quando richiedere il software
Le diocesi potranno procedere a partire dal mese di settembre 2004
per la richiesta del software si compilino i moduli che saranno resi disponibili sia sul sito della C.E.I. (www.chiesacattolica.it) sia, per gli utenti abilitati, sul forum (www.chiesacattolica.it/forumarchivi)
Il referente per gli Uffici C.E.I. rimane sempre, come d’abitudine, la diocesi di riferimento (il responsabile diocesano per i beni culturali ecclesiastici)
La distribuzione del software
Il software CEIar sarà distribuito a partire da settembre
via posta ordinaria dopo che l’Ufficio avrà approvato la richiesta presentata
Gli archivi che richiedono CEIAr sono tenuti
sono annualmente tenuti a consegnare copia dei materiali in C.E.I.
Questi dati verranno caricati all’interno della banca dati archivistica nazionale
Insieme realizzeremo
a) censimento degli archivi ecclesiastici (che integri e aggiorni quello realizzato dall’A.A.E.);
b) schedatura informatizzata degli archivi;c) banca dati diocesana;d) banca dati nazionale;e) lettura incrociata delle diverse schedature, sia a
livello locale che centrale (beni storici e artistici, architettonici, archivistici e librari);
f) visibilità al lavoro diocesano sempre con la garanzia della riservatezza e della protezione dei dati offerti “al grande pubblico”