Intervista di Mario Salvatori (Azienda Banca) a Mario Derba

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Intervista di Mario Salvatori (Azienda Banca) a Mario Derba, settembre 2010

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Hewlett Packard Italiana Top Vendors

comprensione, analisi e re-engineering, nell’ottica di un pas-saggio da ‘risk seeking’ a organizzazioni efficienti capaci diestrarre valore dai prodotti nuovi”.

Benefici su architetture e infrastruttureSecondo la multinazionale, che supporta i suoi clienti con so-luzioni che permettono sia di creare progetti self-funding, siadi progettare rapidamente nuovi prodotti bancari o di ag-giungere in modo rapido e semplice nuove funzionalità, inter-venti di questo tipo avranno ricadute positive non solo su ar-

Ripensare ai sistemi informativi per modernizzare le applica-zioni. È questo quanto si attende HP dalle banche che hannoaffrontato e superato a pieni voti la crisi finanziaria del bien-nio scorso. Secondo Mario Derba, Country ManagerSoftware & Solutions HP Italiana “sta infatti emergendo unnuovo scenario di riferimento, in cui le banche si trovano adover affrontare nuove sfide legate all’innovazione tecnolo-gica”. Il tutto, ovviamente, a seguito di processi di internazio-nalizzazione e aderenza alle normative, che, come confermaDerba, sembrano ancora essere la priorità nei nostri istituti.E, parallelamente a una spinta sempre più decisa verso l’inno-vazione, sembra che le banche italiane si stiano sempre piùconcentrando verso una completa automazione dei processiIT, “con l’obiettivo di ottenere l’efficienza necessaria per pre-disporsi allo scenario di domani, con il cloud privato e pub-blico e una logica di sourcing flessibile. Per HP, dunque, lanuova partita si gioca sul campo della virtualizzazione, dellacondivisione degli applicativi e, ovviamente del conteni-mento dei costi che ne deriva.

Automazione e interpretazione rapidadelle normative

“I vantaggi dell’automazione riguardano per esempio la ge-stione dei guasti, con una riduzione del tempo di interventoda 2-3 ore a pochi secondi, i processi di service desk, con untasso di errori minore del 30 %, o ancora processi di demand,per cui il tempo di roll out di nuovi servizi può arrivare a di-minuire del 30 % e il Total Cost of Ownership del 40 %”.Tuttavia, per battere la concorrenza, stando alle parole diDerba, non bastano questi ingredienti. “E’ fondamentale ge-stire alcuni temi strategici: da un lato l’interpretazione in ma-niera rapida, efficiente e trasparente delle sempre più nume-rose normative di riferimento che condizionano l’operatività,in particolare nei sistemi di pagamento e nell’erogazione delcredito; dall’altro la gestione completa ed efficace dell’infor-mazione, fattore cruciale per riuscire a differenziarsi per il li-vello e la qualità del servizio offerto; infine i processi interni:

Per Mario Derba, Country Manager Software & Solutions HP Italiana, perché lebanche possano davvero tornare a “concorrere” è necessario ripensare isistemi informativi sfruttando virtualizzazione e cloud computing.

Modernizzare le applicazioni e rimuovere laparalisi dell’innovazione

Mario Derba, Country Manager Software & Solutions HP Italiana

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chitetture e soluzioni software, ma anche sulla stessa infra-struttura, che beneficerà di tecnologie virtualizzate nell’areadei pagamenti e dei canali di distribuzione; sulla governance,con processi più moderni e adeguati alle mutevoli condizionidi mercato; sulla sicurezza, con una maggiore attenzione all’a-dozione di policy e best practice, e infine sulla formazione epreparazione del personale, per poter affrontare la comples-sità del cambiamento culturale e organizzativo in atto.

Il mercato si evolve… ma con cautelaMa qual è la situazione del mercato dopo il difficile biennioche ha sconvolto l’intera economia? Mario Derba parla diuna situazione in assoluta evoluzione: “Anche se non sonostati ancora raggiunti i livelli di investimento del biennio2007/2008, tra i nostri clienti constatiamo segnali di ripresaed una generale volontà di ripartire. Nell’ultimo anno, infatti,molte organizzazioni hanno ridefinito le priorità e il loro ap-proccio al cliente, per tornare a focalizzarsi sull’innovazione.L’obiettivo comune è liberare le risorse necessarie per ripren-dere ad innovare, esigenza accantonata in tempi di crisi maora imprescindibile, che non può essere separata da un ap-proccio concreto volto all’efficienza degli investimenti nell’e-sercizio delle risorse IT”. Secondo una ricerca internazionalecondotta da HP sui business e technology executive di varisettori, la maggioranza degli intervistati ritiene che la propriarealtà soffra di una vera e propria “innovation gridlock”, ov-vero di una sorta di paralisi dell’innovazione, che impediscedi svincolare il denaro speso nella conduzione operativa eusarlo per guidare l’innovazione. “Sette intervistati su dieci sisono dichiarati impossibilitati ad investire in nuove tecnolo-gie in grado di soddisfare le esigenze aziendali in cambia-mento, poiché il budget IT disponibile viene speso per manu-tenzione - evolutiva o meno - dei sistemi legacy, mentre menodel 30% resta a disposizione per nuove iniziative. Riuscire a rimuovere la paralisi dell’innovazione e, allo stessotempo, soddisfare l’esigenza di ‘governo’ dell’IT, aiuterebbe avincere le sfide di internazionalizzazione e compliance, temiancora più critici per il mondo delle banche”.

Anno positivo per l’aziendaPer quanto riguarda la stessa HP, invece, il bilancio per il2009 è stato positivo e, anche per il 2010, la multinazionale siattende i migliori risultati. Merito, quasi certamente, di“un’offerta ampia e completa, in grado di soddisfare le esi-genze specifiche del mercato bancario”. “Al bisogno di effi-cienza, precisa ancora Derba, HP risponde con soluzioni diOperation Orchestration, che aiutano le banche a ridurretempi, costi e rischi associati alla gestione delle operazioni, au-tomatizzando il processo IT e la fornitura di servizi all’internodell’infrastruttura esistente, sia essa tradizionale, virtuale obasata su cloud”. Per le realtà che stanno trasformando i pro-pri sistemi informativi, invece, HP propone soluzioni di App-plication Lifecycle Management, attraverso cui è possibile ge-

HHeewwlleetttt PPaacckkaarrdd IIttaalliiaannaa Via G. Di Vittorio, 9 20063 Cernusco sul Naviglio (MI)Tel. 02.92121Fax 02.92104473www.italy.hp.com

stire il ciclo di vita delle applicazioni, aumentandone la qua-lità e incrementandone la produttività, per rispondere rapi-damente e in modo efficace a uno scenario di business in co-stante evoluzione. “le nostre soluzioni di IT Financial Mana-gement, prosegue Mario Derba, supportano i clienti nei pro-cessi di governance, aiutando i responsabili IT a garantire latrasparenza finanziaria e a intraprendere le necessarie misurecorrettive nelle aree in cui è davvero possibile ottimizzare icosti”.

Business Intellligence in WebankMa il portafoglio HP non sembra esaurirsi qui. Tutt’altro. Se-condo Derba infatti, fiore all’occhiello dell’offerta, almeno inquest’ultimo anno, è la Business Intelligence, che ha già con-quistato il favore di molte banche del nostro paese. Prima fratutte, l’online Webank, parte del gruppo BPM, che ha vistoin HP un partner affidabile per la realizzazione di un nuovoEnterprise Data Warehouse fortemente integrato con tutti isistemi informativi della banca e del gruppo. Attraverso ilprogetto, “la banca può oggi avere a disposizione un’unicabase dati integrata e certificata contenente tutte le informa-zioni utili agli utenti di business per la loro operatività quoti-diana. Il database, prosegue Derba, viene utilizzato in primoluogo per creare report dettagliati a beneficio dei manager edelle loro attività e strategie. Inoltre, fornisce analisi ap-profondite sui dati di consuntivo, forecast e profilazionedella clientela grazie a tool informatici diretti e intuitivi. In-fine, ha un’iportante valenza operativa, integrata nel cuoretecnico della banca, che permette di creare un profilo deiclienti e formulare per ognuno un’offerta ad hoc, che si tra-duce in contenuti specifici, veicolati attraverso il sito inter-net”. Un lavoro duro e coooperativo, quello avviato da HPper soddisfare Webank, ma che ha portato alla nascita di “unsistema multibanca non solo per i clienti di Webank, ma an-che del gruppo, rapido nel fornire sia analisi in modalitàcross, sia nella risposta a specifiche esigenze”. Insomma, unvero successo, che HP si auspica poter replicare in altre im-portanti realtà.