Internet e social network: ne abbiamo piene le tasche

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Internet e social network: ne abbiamo piene le tasche

(e no, non è questo il problema)

Conversazioni e punti di vista sui fenomeni della rete con l’Ing. Denis FERRARETTI e l’Ing. Giacomo GAMBERONI

14 marzo 2014 – Centro Sociale Doro

L’EVOLUZIONE DI INTERNET: libertà è partecipazione

27 febbraio 2009l’incontro precedente

OGGI

(dati audiweb)

Apple’s strategy is really simple. What we want to do is we want to put an incredibly great computer in a book that you can carry around with you and learn how to use in 20 minutes ... and we really want to do it with a radio link in it so you don’t have to hook up to anything and you’re in communication with all of these larger databases and other computers. 1983

http://youtu.be/Cr5esKfUeYw

http://youtu.be/_u3BRY2RF5I

NATIVOIMMIGRATO

LE 3 D • due sono gli elementi di errore e la

terza è la conseguenza

[fonte: @nathanjurgenson e @GiaccardiChiara]

DUALISMO DIGITALEONLINE• virtuale• digitale• inautentico• falso• male

OFFLINE• reale• fisico• autentico• vero• bene

REALTA’ AUMENTATA (o mista)

• realtà sia organica che tecnologica• atomi e bit• una dimensione non toglie

necessariamente tempo e ruolo all’altra

• esempio: cyberattivismo e attivismo

DETERMINISMO TECNOLOGICO

• Le tecnologie ci rendono stupidi/socievoli/bulli/ecc… ecc…

• Nessuna tecnologia è così forte da determinarci

DIVARIO GENERAZIONALE• Incomprensioni tra nativi e

immigrati• Idealizzazione della dimensione

materiale• Nostalgia del vecchio: “quando

non c’erano gli smartphone…”

Theuth, inventore dell’alfabeto, si presenta al faraone e gli illustra la scoperta della scrittura, «una medicina per la

sapienza e la memoria».

Ma il faraone obietta che l’alfabeto «non è una ricetta per la memoria, ma per richiamare alla mente», e che gli Egizi,

una volta alfabetizzati, «cesseranno di esercitarsi la memoria, perché, fidandosi dello scritto, richiameranno le cose alla mente non più dall’interno di se stessi, ma dal di

fuori, attraverso segni estranei».

Il mito di Theuth, Platone – 370 aC

È vero che se ti viene il desiderio di sapere chi fosse Carlo Magno non hai che da premere qualche tasto e Internet te lo dice subito.

Fallo quando serve, ma dopo che lo hai fatto cerca di ricordare quanto ti è stato detto per non essere obbligato a cercarlo una seconda volta

se per caso te ne venisse il bisogno impellente una ricerca a scuola.

Il rischio è che, siccome pensi che il tuo computer te lo possa dire a ogni istante, tu perda il gusto di mettertelo in testa.

Sarebbe un poco come se, avendo imparato che per andare da via Tale a via Talaltra, ci sono l’autobus o il metro che ti permettono di

spostarti senza fatica (il che è comodissimo e fallo pure ogni volta che hai fretta) tu pensi che così non hai più bisogno di camminare.

Umberto Eco – 2014 dC

Secondo me, infatti, la tecnologia della memoria artificiale è la causa prima dell’appiattimento sul presente o almeno una

delle cause principali. La conoscenza artificiale esonera i frequentatori della Rete da ogni responsabilità: non hanno

nessun bisogno di ricordare, il clic sul computer gli fornisce ciò di cui in quel momento hanno bisogno. C’è chi ricorda per

te e tanto basta e avanza. 

Il numero delle parole usate è ormai al minimo e poiché tra il pensiero e il linguaggio c’è una interazione, ne deriva che il

pensiero si è anchilosato come il linguaggio. La malattia è estremamente preoccupante e segna un passaggio di epoca.

Eugenio Scalfari – 2014 dC

«L’ambiente digitale non è un mondo parallelo o puramente virtuale, ma è parte della realtà quotidiana di molte

persone, specialmente dei più giovani».

Lo spazio digitale non è inautentico, alienato, falso o apparente, ma è un’estensione del nostro spazio vitale

quotidiano, che richiede «responsabilità e dedizione alla verità».

Benedetto XVI

“la Rete digitale può essere un luogo ricco di

umanità, non una rete di fili, ma di persone”

Papa Francesco

http://youtu.be/lbb0tMFsyhw