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Informazioni del settore pubblico e riutilizzo
4 maggio 2016
Sommario
• Cosa sono le PSI• Direttiva europea ed iniziative comunitarie• Legislazione italiana• Esempi di riutilizzo a livello europeo e italiano• Agenzia per l’Italia Digitale e Agenda Digitale
Cosa sono le PSI
Cosa sono le PSI e perché sono importanti
• PSI: Informazioni in possesso della pubblica amministrazione• Ruolo fondamentale per il corretto funzionamento del mercato
interno, libera circolazione delle merci, dei servizi e delle singole persone
• Utilità delle informazioni di natura meramente amministrativa, come quelle sui diritti e le procedure di un paese
• Utilità delle informazioni anche non amministrative, come informazioni geografiche, metereologiche, statistiche, ..
Esempi..
• Poter avere un servizio di informazioni sulle imprese in Europa e dati commerciali (es. ebr.org)
• Poter avere per una società di trasporti internazionali informazioni geografiche, meteo e traffico
Obiettivo contribuire alla crescita economica e alla creazione di posti di lavoro aumentando e migliorando le condizioni per lo sfruttamento delle PSI e facilitare il mercato dello sfruttamento delle PSI
Mercato delle informazioni economiche
Informazione pubblica
Pubblici Registri
Informazioni commerciali
ed economiche
Registri immobiliari
Registro delle imprese
…
Società di informazione
Imprese
Esempi di prodotti basati su PSI
Prodotti basati principalmente su 1 tipo di informazione
Profili delle aziende che includano analisi finanziarie
Sistemi navigazione in auto
Sistemi navigazione personali (es. PDAs, cellulari)
Mappe Digitali on line
Sistemi di informazione Geografica
Gestione pericoli legati alle condizioni meteo (es. protezione dei raccolti)
Previsioni tempo per diverse piattaforme (es. cellulari)
Prodotti che integrano + tipi di informazioni
Sistemi di navigazione "Intelligente" per migliorare traffico sulle strade/incrementare la sicurezza
Geo-marketing (combinazione dati geografici/demografici)
Valutazioni immobiliari (info catastali/geografiche)
Informazioni geografiche su eventi, hotel, ristoranti fornite su palmari, cell., ecc
Info geografiche su medici, farmacie, siti e logistica di grandi eventi
Info geografiche legate al turismo in considerazione delle condizioni meteo
Gestione merci e trasporti (es. combinazione dati geografici/meteorologici)
Cosa si intende per riutilizzo?
Gli enti pubblici raccolgono, producono, riproducono e diffondono documenti nell’adempimento dei loro compiti di servizio pubblico. L’utilizzo di tali documenti per fini diversi da quelli di servizio pubblico costituisce il riutilizzo
Direttiva europea ed iniziative comunitarie
Normativa europea
• Direttiva 2003/98/CE entrata in vigore il 31 dicembre 2003 e recepita, in alcuni casi con ritardo, dagli Stati Membri entro il luglio 2005
• Tale Direttiva è stata poi oggetto di una revisione, con la Direttiva 2013/37/CE, entrata in vigore il 17 luglio 2013, e i cui cambiamenti dovevano essere recepiti dagli Stati Membri entro il 18 luglio 2015
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Testo della direttiva europea scaricabile dall’elenco materiali del corso
Iniziative a supporto:
La Commissione Europea ha costantemente finanziato progetti finalizzati a monitorare il riutilizzo in Europa delle PSI, per esempio con:
• eContent Programme, 2001-2004• eContentPlus Programme, 2005-2009ormai conclusi
149 milioni di Euro destinati all’eContentplusProgramme, alcuni dei quali saranno dedicati a progetti riguardanti le informazioni pubbliche (in particolar modo alle informazioni di tipo geografico)
Fonte: EC Communication on the PSI re-use Directive:PSI re-use stakeholder reaction, CHRISTOPHER CORBIN
Quali attività della Commissione?
La Commissione monitora la situazione di recepimento in
tutti gli Stati Membri e si informa circa iniziative di
promozione del riutilizzo nei singoli Stati
Gli inadempienti
La Commissione ha citato in giudizio (nelperiodo 2006-2008) 5 Stati Membri dell’UEdavanti alla Corte di Giustizia per non averrecepito la Direttiva (Austria, Belgio, Portogallo,Spagna e Lussemburgo)
Principi generali della normativa• Incentivare accessibilità e riutilizzo per fini commerciali e
non commerciali dei dati delle pubbliche amministrazioni• Limitare costi per l’accesso alle informazioni ai soli costi
marginali per gestire la singola richiesta• Pubblicità e chiarezza dei costi applicabili• Principio di non discriminazione e parità di condizioni per
società private e enti pubblici che svolgono attività diverse da quelle istituzionali
• Divieto di accordi di esclusiva
.. Più in generale obiettivo di armonizzazione minima delle normative e delle prassi nazionali
Attività dopo la pubblicazione della Direttiva del 2003
• Comunicazione del 2009 della Commissione al Parlamento Europeo/Consiglio/Comitato Economico e Sociale Europeo/Comitato delle Regioni, ai fini del riesame della Direttiva
• Consultazione pubblica lanciata dalla Commissione Europea coinvolgendo P.A., università e privati (2010)
• Richiesta di studi sul valore del riutilizzo delle PSI e sviluppi del mercato
• Proposta di revisione della Direttiva nel 2011
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Testo della comunicazione del 2009 scaricabile dall’elenco materiali del corso
Motivi della revisione e consultazioni
• Normativa nuova e necessità di percepire problemi pratici negli Stati Membri (lato pubbliche amministrazioni e lato privato)
• Evitare richieste economiche eccessive per l’accesso e riutilizzo dei dati, che costituiscono una barriera
• Favorire formati elettronici e leggibili• Evitare discriminazioni tra riutilizzo svolto da P.A. stesse
e privati
Quali atteggiamenti nei confronti dei principi esposti nella Direttiva?
positivo negativo
Impedisco/tento di ostacolare il
riutilizzo “chi
vuole usi i miei dati”
Incoraggio il riutilizzo e
traggo profitto dallo
stesso
Passivo Attivo
Cosa prevede la direttiva (ultima versione)
L’obiettivo primario della Direttiva è sbloccare il potenziale economico delle informazioni detenute dal settore pubblico, rendendole riutilizzabili per scopi commerciali e non commerciali, al fine di stimolare l’innovazione. Questo argomento è un TOPIC portante della DIGITAL AGENDA FOR EUROPE e EUROPE 2020
Documento è considerato qualsiasi rappresentazione di atti, fatti e informazioni in possesso degli enti pubblici
Cosa prevede la direttiva (ultima versione)
Sono stati inclusi i documenti i cuidiritti di proprietà intellettuale sono detenuti dalle biblioteche, comprese lebiblioteche universitarie, dai musei e dagli archivi, esclusi nella precedenteDirettiva, salvo nel caso di diritti diproprietà intellettuale di terzi, o motivi di protezione dei dati personali
Cosa prevede la direttiva (ultima versione)
Nel 2008 uno studio ha stimato il valore del mercato delle informazioni del settore pubblico pari a 28miliardi in EU
Cosa prevede la direttiva (ultima versione)
Il principio generale della direttiva è che i tempi di risposta alle richieste di riutilizzo siano ragionevoli in particolare per quelle informazioni aventi contenuto dinamico (info sul traffico) il cui valore economico dipende dall’immediata disponibilità dell’informazione e dei suoi aggiornamenti (considerando 12)
Le possibilità di riutilizzo possono essere migliorate se si hanno a disposizione documenti in formato elettronico (considerando 13)
Cosa prevede la direttiva (ultima versione)
Dai risultati delle consultazioni pubbliche è emerso che nel caso di decisione negativa degli enti pubblici, non ci sono sufficienti possibilità di azione per l’applicazione dei principi del riutilizzo e ci sono lunghi procedimenti che creano danno alle imprese richiedenti
Cosa prevede la direttiva (ultima versione)
Cosa prevede la direttiva (ultima versione)
Nella direttiva revisionata ci sono dettagli maggiori sui costi applicabili, perché dai risultati delle consultazioni pubbliche è emerso che vi sono stati tentativi in diversi stati membri di applicare alti costi per il riutilizzo barriere all’entrata
In generale il totale delle entrate non dovrebbe essere superiore dei costi per la raccolta, produzione, riproduzione e diffusione dei documenti, con congruo utile sugli investimenti, tenendo in considerazione i fabbisogni di autofinanziamento dell’ente. È facoltà anche consentire il riutilizzo a titolo gratuito
Cosa prevede la direttiva (ultima versione)
Tariffe devono essere pubbliche e non eccessive (considerando 14)
Cosa prevede la direttiva (ultima versione)
In alcuni casi i documenti possono essere riutilizzati senza che sia prevista una licenza, mentre in altri casi è rilasciata una licenza che impone al titolare condizioni di riutilizzo (es. citazione fonte, non alterazione dei doc, etc.). Nel caso gli enti pubblici consentano il riutilizzo su licenza, le condizioni devono essere eque e trasparenti ed online dovrebbero esserci licenze standard (considerando 17)
Cosa prevede la direttiva (ultima versione)
Dai risultati delle consultazioni pubbliche è emerso che alcune autorità pubbliche svolgono, oltre ai propri compiti istituzionali, anche attività non per finalità istituzionali, in concorrenza con le aziende private, ma beneficiando di prezzi inferiori e adottato politiche anti concorrenziali
Cosa prevede la direttiva (ultima versione)
Cosa prevede la direttiva (ultima versione)
Prevista la revisione della direttiva, come anche indicato dalla precedente versione. Lo strumento della revisione consente la modifica delle direttiva stessa sulla base delle problematiche emerse negli Stati Membri
Legislazione italiana
Situazione italiana
• Gruppo di lavoro CNIPA (ora «Agenzia per l’Italia Digitale») dal 2004
• collaborazione con società specializzata per individuazione aree di riuso su cui concentrare progetti sperimentali
• Provvedimento di recepimento della Direttiva predisposto dal Ministro per le politiche comunitarie e per l’innovazione e le tecnologie
Situazione italiana• La Direttiva 2003/98/CE è stata formalmente recepita con
Dlgs. 36/2006• Procedimento di infrazione comunitaria a carico dell’Italia
nel Marzo 2009 per trasposizione non corretta• Nuovo recepimento con la modifica della legge di
trasposizione (art.45 L.96/2010)• La Commissione ha ritenuto soddisfacenti le modifiche e
ha chiuso il procedimento di infrazione• Modifiche con la direttiva 2013/37/UE sono state recepite
il 10 luglio 2015, quando è entrato in vigore il D.lgs. n. 102 del 18 maggio 2015, che modifica il Dlgs 36/2006
Comunicato stampa della Commissione Europea del marzo 2009
Comunicato stampa della Commissione Europea del marzo 2009
Dlgs 36/2006 - contenuti• interazione tra disciplina PSI e altre discipline, es. dell’accesso ai
documenti amministrativi (legge 241/1990), diritto d’autore, tutela dati personali.
• riferimento alla L.241/90 sono quindi esclusi dal riutilizzo i documenti già sottratti all’accesso ex art. 24, L. 241/19902 (ad esempio, i documenti coperti dal segreto di Stato, i documenti relativi a procedimenti tributari)
• Circa le modalità di tariffazione relative al riutilizzo dei documenti Il principio generale è la riutilizzabilità gratuita ovvero connessa ai soli costi marginali sostenuti per la riproduzione, messa a disposizione e divulgazione dei documenti. In relazione a quest’ultimi, è attribuita all’Agenzia per l’Italia digitale la competenza a determinare, su proposta motivata dell’ente interessato, le tariffe standard a copertura dei costi marginali
Dlgs 36/2006
• Si prevede che le pubbliche amministrazioni e gli organismi di diritto pubblico adottino modalità pratiche per facilitare la ricerca dei documenti disponibili per il riutilizzo, [..], ove possibile e opportuno accessibili on-line e in formati leggibili meccanicamente. A tal fine, è utilizzato il portale, denominato dati.gov.it, per la ricerca dei dati in formato aperto rilasciati dalle pubbliche amministrazioni, gestito dall’Agenzia per l’Italia digitale e già operativo, i cui costi sono integralmente coperti con le risorse a legislazione vigente
Dlgs 36/2006• Chiarimento su non discriminazione: «nel caso in cui una pubblica
amministrazione riutilizza, per fini commerciali che esulano dall’ambito dei suoi compiti di servizio pubblico, documenti propri o di altra pubblica amministrazione si applicano le modalità di riutilizzo anche economico stabilite dal presente decreto.» (art.10 comma 2)
Testo del Dlgs 36/06 scaricabile dall’elenco materiali del corso
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Altre normative sui dati pubblici• Decreto legge 179/12 "Misure urgenti per l’innovazione e la crescita:
agenda digitale e startup" contenente le norme sulla digitalizzazione del Paese in materia open data importanti novità: il rilascio di dati in forma open diventa un indicatore di performance dei dirigenti pubblici. Inoltre i dati in possesso della Pubblica Amministrazione si intendono "open by default", ove non vi siano altre restrizioni. Si stabilisce un'agenda nazionale annuale per lo sviluppo degli open data con relazione annuale
Modificato articolo 52 del Codice amministrazione digitale
Art.52 Codice amministrazione digitale
Altri documenti rilevanti sui dati pubblici• è stato elaborato il documento di linee guida per “l’individuazione
degli standard tecnici, compresa la determinazione delle ontologie dei servizi e dei dati, le procedure e le modalità di attuazione delle disposizioni del Capo V del Codice dell’Amministrazione Digitale con l’obiettivo di rendere il processo omogeneo a livello nazionale, efficiente ed efficace.”
• Dette linee guida sono intese a supporto delle amministrazioni nel processo di valorizzazione del proprio patrimonio informativo pubblico, definendo gli interventi principali da compiere per l’attuazione della strategia dettata dall’agenda nazionale. Propongono schemi operativi e organizzativi, identificano standard tecnici e “best practice” di riferimento, suggeriscono aspetti di costo e di licensing da tenere in considerazione, ecc. Sono soggette a revisione periodica annuale
Esempi di riutilizzo a livello europeo e italiano
Spagna L’approvazione della legge 37/07 ha portato
l’avvio delle policy di riutilizzo delle informazioni pubbliche in Spagna
Aporta Project, nato nel 2008 e coordinato dal Ministero delle Finanze, dell’Industria dell’Energia e del Turismo
Spagna• Il catasto spagnolo ha lanciato nel 2011 un servizio di
download massivo dei dati, consentendo quindi un download massivo dei cittadini e società per fini commerciali e non commerciali
• Dati su 75 milioni di proprietà immobiliari in Spagna
Maggiori banche dati pubbliche:
• Companies House• Land Registry• Driver and Vehicle Licensing Agency• General Register Office• …
Regno Unito
Esempio di informazione pubblica
Banca dati pubblica: Companies House
Indirizzo: www.companieshouse.gov.uk
Informazioni contenute: informazioni sulle società costituite ed operanti nel Regno Unito
Accesso: consentito a chiunque, in parte gratuitamente, in parte a pagamento
Il Riutilizzo in Uk• S.I. No. 1515 of 2005 recepisce la direttiva: The Re-use of
Public Sector Information Regulations 2005
• Office of Public Sector Information (OPSI): http://www.opsi.gov.uk/psi/
• Gli sviluppi del riutilizzo nei diversi settori sono riportatiin numerosi aggiornamenti resi disponibili dalle PA e dal Governo
• Data.gov.uk: il portale del Regno Unito con il quale è stata data attuazione alle politiche di Open Data
• Il governo ha realizzato un progressivo piano di rilascio dei dati pubblici per assicurare ai cittadini la possibilità di partecipare attivamente alle attività decisionali degli organi istituzionali, consentendo di capire il funzionamento del governo e il processo di elaborazione delle politiche pubbliche
Il Riutilizzo in Uk
Esempio italiano: regione Piemonte• La Regione Piemonte ha avviato la predisposizione di strumenti per
promuovere il riuso professionale dei dati regionali da parte di privati
• In data 20/12/2011 è stata approvata all’unanimità dal Consiglio regionale la Legge Regionale N.24 sugli open data.Con questa legge l'Amministrazione Regionale si vincola ad assicurare la disponibilità, la gestione, l'accesso, la trasmissione, la conservazione e la fruibilità dei dati in modalità digitale
Testo della legge regionale scaricabile dall’elenco materiali del corso
Agenzia per l’Italia Digitale e Agenda
Digitale
Agenzia per l’Italia Digitale• Costituita dal D.l. 83/2012 («Misure urgenti per la crescita del Paese»)
• Opera con principi di autonomia organizzativa, tecnico-operativa, gestionale, di trasparenza ed economicità
• È preposta alla realizzazione degli obiettivi dell’Agenda Digitale Italiana e alle funzioni che erano assegnate alla DigitPA
• Ha un direttore generale che resta in carica tre anni
• È stata con il medesimo decreto soppressa DigitPA e l’agenzia per la diffusione delle tecnologie per l’innovazione
Agenzia per l’Italia Digitale
• ha il compito di garantire la realizzazione degli obiettivi dell’Agenda digitale italiana (in coerenza con l’Agenda digitale europea) e contribuire alla diffusione dell'utilizzo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, favorendo l'innovazione e la crescita economica
Agenzia per l’Italia Digitale
• coordinare le attività dell'amministrazione statale, regionale e locale, progettando e monitorando l'evoluzione del Sistema Informativo della Pubblica Amministrazione
• adottare infrastrutture e standard che riducano i costi sostenuti dalle singole amministrazioni e migliorino i servizi erogati a cittadini e imprese;
• definire linee guida, regolamenti e standard
Agenzia per l’Italia Digitale• svolgere attività di progettazione e coordinamento di iniziative
strategiche per un’efficace erogazione di servizi online della pubblica amministrazione a cittadini e imprese
• assicurare l'uniformità tecnica dei sistemi informativi pubblici
• sostiene la diffusione dell'innovazione digitale per contribuire allo sviluppo economico, culturale e sociale del Paese
• Collabora con le istituzioni e gli organismi europei, nazionali e regionali aventi finalità analoghe, anche attraverso la stipula di accordi strategici, promuovendo l’alfabetizzazione digitale di cittadini e imprese, creando nuove conoscenze e opportunità di sviluppo
Agenzia per l’Italia Digitale• svolgimento delle funzioni di coordinamento, di indirizzo e regolazione
precedentemente affidate a DigitPA, nonché l’emanazione di pareri obbligatori sugli schemi di contratto concernenti l’acquisizione di beni e servizi informatici e telematici
1) Pareri obbligatori e consulenze obbligatorie
2) Pareri facoltativi
Agenda Digitale• L’Agenda Digitale è una delle sette iniziative principali individuate
nella più ampia Strategia EU2020, che punta alla crescita inclusiva, intelligente e sostenibile dell’Unione
• L’Agenda Digitale è stata presentata dalla Commissione Europea nel maggio 2010, ed è stata sottoscritta da tutti gli Stati membri che si sono impegnati per recepirla e applicarla
• Lo scopo dell’Agenda Digitale è sfruttare al meglio il potenziale delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione per favorire l’innovazione, la crescita economica e la competitività
Strategia EU2020
La strategia Europa 2020 punta a rilanciare l'economia dell'UE nel prossimo decennio
l'Unione si è posta ambiziosi obiettivi – in materia di occupazione, innovazione, istruzione, integrazione sociale e clima/energia – da raggiungere entro il 2020. Ogni Stato Membro ha adottato per ciascuno di questi settori i propri obiettivi nazionali.
Interventi concreti a livello europeo e nazionale vanno a consolidare la strategia