Ila La Storia Di Cortina

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La storia di Cortina d'Ampezzo (parte I)

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LA STORIA DI CORTINA D’AMPEZZO

Capitolo 1: Tre cacciatori nella Preistoria

Capitolo 2: ll tempo della scrittura

Capitolo 3: I Romani in Cadore

Ilaria A.

1.Tre cacciatori nella Preistoria

Recenti ritrovamenti archeologici testimoniano che, già a partire dall’ultima glaciazione (10.000 anni a.C.), tribù stanziate ai piedi delle Prealpi, salivano sulle montagne circostanti Cortina per la caccia a cervi e stambecchi.

Ci sono tre ritrovamenti fondamentali:

Il primo è quello della tomba di un uomo vissuto nel paleolitico, morto mentre saliva sui pascoli alti e sepolto dalla sua tribù con un vasto corredo di utensili e abbigliamento.Il luogo del ritrovamento è in Val Rosna, ad Ovest di Cortina.

-Primo ritrovamento-

-Secondo ritrovamento-

Il secondo antenato, vissuto in epoca Mesolitica, anche lui morto mentre andava a caccia circa 7.500 anni or sono, è stato ritrovato a Mondevàl a pochissima distanza da Cortina tra la Croda da Lago e il Pelmo. Anche la sua tomba contiene un ricchissimo corredo ed è visitabile nel museo di Selva di Cadore.

-Terzo ritrovamento-Il terzo ritrovamento è quello dell’uomo ritrovato nel ghiaccio del Similaun vissuto intorno a 5000 anni fa in epoca Neolitica.

L’uomo viveva prevalentemente di caccia e pesca ma pure di raccolta. Conosceva la lavorazione dei metalli, indossava ornamenti ed era tatuato.

La sua salma è oggi custodita nel museo archeologico di Bolzano.

Tutti e tre gli uomini dei ritrovamenti si possono considerare gli antenati degli antichi Veneti, i PALEOVENETI.

Tutti e tre gli uomini dei ritrovamenti si possono considerare gli antenati degli antichi Veneti: i PALEOVENETI.

2.Il tempo della scrittura

Scavi e ritrovamenti in molte località del Veneto, testimoniano che i Paleoveneti conoscevano la scrittura.

Essi incidevano su lamine di metallo e sulle pietre; usavano un alfabeto mutuato dagli Etruschi e bustrofedico (cioè da destra a sinistra).

Pietre incise, cippi confinari, pietre funerarie, lamine ed oggetti in bronzo con incisioni in etrusco sono stati ritrovati in varie località: Lagole di Calalzo, sul Monte Pore vicino all’Averau, a Mondeval (il sito dell’uomo mesolitico), per arrivare ad est del Cadore fino in Carinzia.

Più a sud, l’area paleoveneta si spingeva fino a Verona e Vicenza e aveva come epicentro Este, luogo di numerosi ritrovamenti.

Le più antiche scritte risalgono al VI-V sec a.C. mentre le più recenti sono databili al I sec a.C. , quando era già in corso l’occupazione romana.

Il popolo paleoveneto occupava già stabilmente il fondo valle (Feltre, Calalzo, Auronzo) in cui aveva i propri santuari.

Stagionalmente frequentava gli alti pascoli per l’alpeggio e la caccia.

Alla periferia della conca d’Ampezzo i Paleoveneti ci hanno lasciato comunicazioni scritte ( cippi confinari o pietre funerarie). A Cortina non ci sono stati ritrovamenti di questo genere, ma non significa che la conca non sia stata abitata.A Cortina non sono mai state fatte ricerche archeologiche sistematiche.

3.I Romani in Cadore

A Cortina non vi è traccia nemmeno di ritrovamenti Romani.

Alla luce dei ritrovamenti Paleoveneti, avvenuti alla sua periferia, si può però affermare che certamente i Romani erano presenti in tutte le zone attorno a Cortina.

La conca d’Ampezzo, in latino “Ampitium”, si trovava a nord ovest del territorio veneto occupato dai Romani.

Il territorio aveva la sua delimitazione, a ovest, fra il Pelmo e il Civetta e, a nord, l’odierna Pusteria.

I Romani giunsero in Cadore probabilmente da Aquileia passando per Julium Carnicum (oggi Zulio).

Attorno al I sec la nostra regione faceva parte di quel municipio.

Lungo la valle del Piave esisteva già il municipio di Belluno che confinava appunto con Julium.

Più giù c’era quello di Feltre che confinava con Trento.

Alle pendici del Civetta sono state scoperte due iscrizioni nella roccia con la scritta FIN BEL JUL cioè CONFINI DEL MUNICIPIO BELLUNESE CON IL MUNICIPIO JULIENSE.

Sono stati effettuati numerosi altri ritrovamenti Romani.

A Nord una strada consolare con un importante insediamento a Sebatum (periferia di Brunico).

Una decina di cippi militari fra Vipiteno e S. Candido.

Una città con terme , case ,mercati e foro ad Aguntum ( periferia di Lienz). .

Più a sud , a Valle, è emersa una lapide che testimonia l’esistenza di un insediamento romano.

Poco oltre, a Pieve, è stato ritrovato l’impianto di riscaldamento di una villa signorile e un prezioso pavimento a mosaico.

Fra Valle e Perarolo sono stati riportati alla luce importanti resti di una strada romana.

A Pozzale, a Calalzo, a Vallesella e Lozzo sono state ritrovate tombe ricche di oggetti e monete.

Presso Feltre passava la grandiosa strada consolare Claudia Augusta: 350 miglia fra Altino (mare Adriatico) e il Danubio, passando per Merano e il Passo Resia.