Il Ruolo del Laboratorio di Igiene industriale · Miscele di polveri e vapori principio del metodo:...

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XIII Giornate Liguri di Medicina del Lavoro

Genova – 03 maggio 2017

Il Ruolo del Laboratorio di Igiene industriale

Danilo Cottica

Centro Ricerche Ambientali

Istituti Clinici Scientifici Maugeri SpA SB - IRCCS

Funzioni del Laboratorio d’Igiene

Industriale

Identificare: gli agenti di rischio chimici, fisici,

biologici

Controllare l’esposizione: misure ambientali e

monitoraggio biologico (agenti chimici)

AGENTE CHIMICO

Ogni elemento o composto

Sia singolo che in miscela

Come si presenta in natura o prodotto

finale di una attività di lavoro

Prodotto volontariamente o

casualmente

Rischi Chimici

Obiettivi dell’Igienista Industriale

Identificare:

– Gli agenti chimici, i lavori e le mansioni

pericolose

Costruire:

– La storia espositiva di un lavoratore o di un

gruppo omogeneo (GOE)

Definire:

– La priorità degli interventi per il controllo

della esposizione

Fornire al MC le informazioni per:

– Pianificare la sorveglianza sanitaria

Fasi della valutazione preliminare del

rischio

identificazione degli agenti di rischio in relazione

alla natura del processo

definizione di ipotesi sulle fonti e sui meccanismi

di emissione degli inquinanti

formulazione di ipotesi sulla propagazione degli

inquinanti

valutazione delle possibili vie di assorbimento

sopralluogo nei reparti produttivi per un riscontro

diretto ed una verifica delle informazioni acquisite

Stima dell’esposizione

Dati derivati da scenari di

esposizione per sostanze

analoghe

Stima tramite modelli

Misure oggettive secondo il D.Lgs

81/08 (EN 689/95, EN 482/06)

→o

gg

ettiv

ità

→+

Scenari di esposizione

Valutazione della congruità delle

variabili:

– Miscele complesse

– Processi

– Modalità operative

– Lay out impianto

– Sistemi di prevenzione

Stima tramite modelli

Buona esperienza nei processi di valutazione

dei rischi

Scelta dei parametri

Competenze professionali

Le misure strumentali

Quality Assurance (QA)

in Igiene Industriale

Trattandosi di determinazioni analitiche, la garanzia che i

dosaggi siano effettuati in un sistema di qualità rappresenta

un elemento imprescindibile per una corretta interpretazione

ed utilizzo dei dati, in particolare nelle procedure di

individuazione e in quelle di valutazione dei rischi chimici.

La QA non è ancora radicata nella cultura e prassi analitica

delle indagini ambientali e biologiche.

Tutela della salute

Misurazioni

Ambiente di lavoro

Uomo

Monitoraggio biologico-monitoraggio esposizione

professionale

-individuazione fonti di rischio

Monitoraggio biologico

Informazioni: sulla “dose” individuale

Consente: controllo exp al di là della variabilità biologica

valutazione nel tempo interventi di prevenzione

Vantaggi: per alcune matrici (U, S) facilità di

campionamento

elevato n° di soggetti monitorati in t brevi

costi relativamente contenuti

Svantaggi: difficoltà di camp per alcune matrici (aria espirata)

conservazione campioni

metodiche non sempre unificate

scarso n° di sostanze con IBE

Monitoraggio biologico

Valutazione

Strategie Informazioni Analisi-gruppi omogenei - tossicologia - matrice

- via di eliminaz. - raccolta e conserv.- metodiche affidabili

- valori limite

- valori di riferimento

Programmazione

Interventi mezzi di formazione sorveglianzadi bonifica protezione mirata sanitariaimpianti individuale

Misure ambientali

Informazioni: sulla quali-quantità sostanze

aerodisperse

Consente: individuazione fonti di rischio

definizione gruppi omogenei

valut. efficacia interventi di bonifica

indirizza la sorveglianza sanitaria

Vantaggi: numerose metodiche di prelievo e

analisi standardizzate

Svantaggi: costi di realizzazione

Misure ambientali

Valutazione

Strategie Informazioni Analisi- come, dove, - di captazione - metodiche affidabili

quando o rilevazioneper quanto

- valori limite

Programmazione

Interventi mezzi di formazione sorveglianzadi bonifica protezione mirata sanitariaimpianti individuale

Criteri fondamentali di un programma

d’Igiene Industriale

La definizione delle strategie di campionamentoo di misurazione: come, dove, quando, perquanto;

L’individuazione d’idonei sistemi o strumenti dicaptazione e rilevazione;

L’uso di metodiche analitiche o di misuraaffidabili e specifiche;

L’identificazione di valori limite per la valutazionedei dati ed il tempo d’esposizione cui siriferiscono.

Metodiche di misura,

campionamento ed analisi

sistemi a lettura diretta, ad aspirazione, diffusivi

(prevalentemente in zona respiratoria)

specifici requisiti di “performance” (prestazioni)

(UNICHIM, CEN, NIOSH, OSHA, HSE)

In particolare per le sostanze cancerogeno o

mutagene il metodo deve indicare la

Concentrazione Minima Rilevabile = Limite di

Rilevabilità del Metodo (LOD)

FATTORI PER LA SELEZIONE DELLA

PROCEDURA O DEL METODO DI MISURA

scopo della misura

natura dell’agente

intervallo di concentrazione

la risoluzione temporale

selettività ed interferenze

incertezza globale richiesta

influenza fattori ambientali

idoneità per lo scopo (peso, ingombro)

formazione per l’uso, la manutenzione e la calibrazione

REQUISITI DI SELETTIVITA’

se la composizione dell’aria non è nota:

il metodo o lo strumento dovrebbero avere

un’alta selettività

se la composizione dell’aria è nota:

la selettività può essere inferiore verificatoche la misura non è influenzata dallapresenza di altri agenti

identificazione interferenti

MONITORAGGIO AMBIENTALE

Sostanze che entrano nel ciclo tecnologico

polveri con polveri con gas e vaporiTv=0 Tv0

Dove?

Quando?

Per quanto?

Come?

Stato fisico delle sostanze negli

ambienti di lavoro

GAS: >T°critica

VAPORE: <T critica (fase gassosa di una sostanza solida o liquida)

PARTICELLATI: dispersione di particelle liquide o solide

PARTICELLATI

LIQUIDI

FOG (1-10mm): goccioline da condensazione di vapore saturo

MIST (10-3-103mm): goccioline da nebulizzazione di liquido

SOLIDI

POLVERI (0,1-100mm): stessa composizione del materiale da cui per processi meccanici (movimentazione, molatura, macinazione)

FUMES (10-3-1mm): prodotti per la lavorazione a caldo di cere o polimeri

SMOKE (10-3-0,5mm): ottenuti per combustione incompleta di sostanze organiche carboniose (lana, oli, tabacco)

Misura dell’esposizione per via inalatoria

Monitoraggio ambientale

- conc. sostanze aerodisperse (LOD e LOQ)

- valutazione esposizione per via inalatoria

- confronto con i TLV

Sistemi di campionamento e misura

- in posizioni fisse: campionamento d’area

- in zona respiratoria: campionamento personale

Principio di funzionamento

- automatici a lettura diretta

- ad aspirazione forzata

- a diffusione

DECISIONI PRELIMINARI ALLE MISURE

COMPONENTI AMBIENTALI:

Fonti e postazioni fisse

VARIAZIONI SPAZIO TEMPORALI:

Interazioni uomo/impianto

COMPONENTI “INDIVIDUALI”:

Mansioni, attività, comportamenti

AZIONI:

Misure di screening (EN 482)

Misure approfondite (EN 482 – EN 689)

Requisiti per le misure

UNI EN 482/12 Strategie

UNI EN 689/97 Strategie

UNI EN 838/98 Diffusivi

UNI EN 1076/99 Fiale

UNI EN 1232/99 Pompe asp

UNI CEI EN 45544-1/02 Strumenti

UNI CEI EN 45544-2/02 a lettura

UNI CEI EN 45544-3/02 diretta

UNI CEI EN 45544-4/02

Requisiti di base per le misure di igiene

occupazionale

UNI EN 482 Atmosfera Ambiente di Lavoro: requisiti generali per le prestazioni dei procedimenti di misurazione degli agenti chimici

UNI EN 689 Atmosfera Ambiente di Lavoro: guida alla valutazione dell’esposizione per inalazione a composti chimici ai fini del confronto con i valori limite e strategia di misurazione

La Stima delle Esposizioni Medie Ponderate

Durata del lavoro (ore)

0 8642

Co

nc

en

tra

zio

ne

am

bie

nta

le

Valore corretto

TLV-TWA

Periodo di campionamentoPeriodo di campionamento

Valore misurato

Valore misurato

Il Periodo di Campionamento ed il livello d’esposizione

Il periodo di campionamento può influenzare il risultato

Sovrastima

Sottostima

27

DURATA DEI CAMPIONAMENTI

TWA:

Esposizione costante: 1x > 25% turno

Esposizione variabile: 2x 50% turno

Estremamente variabile: 1x 100% turno

VERIFICA DELL’ESPOSIZIONE COSTANTE:

prelievi frazionati nelle 8 ore

sovrapponibilità della GSD nell’ambito dello stesso turno con quella tra le TWA di operatori diversi in turni diversi

GRUPPI OMOGENEI D’ESPOSIZIONE

(G.O.E.)

DEFINIZIONE: personale che ha funzionilavorative simili e simili profilid’esposizione (P.E.)

E’ DESCRITTO IN BASE AL:

reparto

mansione

lavoro svolto

compiti specifici

ALL’INTERNO DI UNA MANSIONEPOSSONO ESSER INDIVIDUATI PIU’ G.O.E.

SCELTA DEL NUMERO DI MISURE

NELL’AMBITO DI UN G.O.E.

ALMENO 3 MISURE PER VERIFICARE IL G.O.E.:

2 MA < 1 misura < 1/2 MA

ALMENO 6 MISURE PER LA VALUTAZIONE STATISTICA

n. misure in funzione di n. operatori

livello fiduciario (1- a)

% di superamenti

TECNICHE DICAMPIONAMENTO e/o MISURA

Miscele di polveri e vapori

principio del metodo: l’aria ambiente viene aspirata

attraverso un ingresso ben definito ed un selettore

aerodinamico di particelle in modo che siano

selezionate le polveri inalabili che, con i vapori, si

depositano su substrati di raccolta che possono

essere combinazioni di filtri, spugne porose,

adsorbenti solidi; l’analisi strumentale dipende

molto dalla tipologia di sostanze da determinare;

Campionatore “Doppio Corpo”

Vapori di sostanze organiche aerodisperse

CAMPIONAMENTO:

Adsorbimento su substrati solidi specifici come:

Carbone attivo (sostanze apolari);

gel di silice (sostanze polari);

amberlite XAD-2 (IAP – PCB);

Tenax; Chromosorb (idrocarburi, sostanze

bassobollenti)

Campionamento Attivo con

Fiala Adsorbente

37

Fiala Adsorbente

Sistemi a Diffusione Planare

Sistema a diffusione Radiale

La diffusione assiale e radiale

Diffusive sampling rate for benzene on act.

charcoal/chemical desorption (25 °C)

radiello® 80 ml/min

Axial type 7-8 ml/min

Diffusive sampling rate for formaldehyde

by 2,4-DNPH chemisorption (25 °C)

radiello® 99 ml/min

Axial-DNPH 72 ml/min

Vapori di sostanze organiche aerodisperse

ANALISI:

Deadsorbimento con solvente specifico

Deadsorbimento termico

HRGC/FID/NPD/ECD: idrocarburi (alifatici-aromatici);

AMMINE; CLORURATI

HRGC/MS: screening quali-quantitativo

RISULTATI: quali/quantificazione sostanze

organiche aerodisperse in fase gas e/o Vapore

Strumentazione automatica

Principio di funzionamento:

Proprietà chimico-fisiche sostanze

Segnale elettrico

Concentrazione

Strumentazione automatica

Applicazioni

Situazioni di allarme

Individuazione fonti inquinanti

Screening livelli di esposizione

Controllo efficienza sistemi di prevenzione

Monitoraggio variazioni spazio/temporali

Individuazione operazioni/comportamenti a

rischio

Formazione con tecniche video

Esposizione professionale (TWA/STEL)

Tecniche di rivelazione

Spettrometria UV – VIS – IR

Ionizzazione (Fiamma – Foto)

Dispersione radiazioni (Lum. - - laser)

Fotoacustica

Elettrochimica

46

FIBRE ARTIFICIALI VETROSE

Utilizzo FAV in ambito industriale

Come materiali per coibentazione in sostituzione dei MCA

• Edilizia

• Industria petrolchimica

• Costruzioni navali

• Vetroresina

• Apparati per produzione energia termolettrica

Materiali Massivi

per ogni lotto prelevare una quantità rappresentativa

analisi strumentali mediante microscopia elettronica a

scansione e microsonda a raggi x (SEM-EDXA) previste per

la loro classificazione: diametro medio geometrico pesato

sulla lunghezza (> 6 um)

e contenuto in ossidi alcalini ed alcalino terrosi:

Classificazione in “lane minerali”: Ox Alc e AlcTer > 18%

e “fibre ceramiche refrattarie” : Ox Alc e AlcTer < 18%.

Ingrandimento di un floccato d'amianto con fibre di lana

minerale e ciuffi di fibre d'amianto lunghe e appuntite

Microanalisi delle fibre di crisotilo

Mg

Si

Fe

Gruppi omogenei di misure

GOE1 applicatori = CP addetti all’applicazione di materiali di

isolamento

GOE 2 = CP su allestitori, addetti ad attività che non

implicano la manipolazione di materiali contenenti fibre

artificiali vetrose ma vengono svolte contemporaneamente

con le attività di applicazione di cui al GOE 1

ambiente = campionamenti di centro ambiente

contemporaneamente alle fasi di applicazione (GOE 3)

valori di fondo = ambientali senza attività di applicazione.

Fibre inorganiche aerodisperse

Definizione di fibra respirabile in funzione dellecaratteristiche dimensionali:

diametro 3 mm;

lunghezza 5 mm e

rapporto lunghezza/diametro 3

Campionamento delle fibre inorganiche

filtrazione dell’aria ambiente su membrane

micropori in policarbonato (SEM):

• diametro di 25 mm,

• porosità 0,8 mm;

flusso di campionamento 6 – 9 l/min.;

(v = 0,35 m/s +/- 10 %)

portamembrana con estensione di 33 – 44 mm; posizionato rivolto verso il basso

Portamembrane

Conteggio del numero di fibre

microscopia ottica in contrasto di fase (MOCF)

microscopia elettronica a scansione (SEM)

SEM: composizione chimica delle fibre conteggiate

fibre artificiali vetrose: è necessario definire lapercentuale di ossidi alcalini ed alcalino terrosiclassificazione come

• “lane minerali” (contenuto > 18 %) o

• “fibre ceramiche refrattarie” (contenuto < 18%).

Concentrazione FAV Aerodisperse

GOE 1 - applicatori

GOE 2 - allestitori - attività svolte contemporaneamente

all'applicazione

(GOE 3) – Valori Centro Amb. durante attività coibentazione

Centro Ambiente senza attività di applicazione

GOE 1

ff/l

GOE 2

ff/l

GOE 3

ff/l

Centro

ambiente

range da 2 a 60 da <1 a 9 da <1 a 20 da <1 a 8

media aritmetica 29,19 3,14 3,81 2,08

media geometrica 24,00 2,52 2,41 1,67

DSG 2,14 1,95 2,37 1,85

Rappresentazione grafica delle concentrazioni delle fibre aerodisperse

0

10

20

30

40

50

60

70

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31

campioni

co

ncen

trazio

ni in

ff/

L

applicatori allestitori valori di fondo senza coibentazione centro ambiente durante applicazione

FAV - Commento ai risultati

Scarsa permanenza fibre aerodisperse a breve tempo dagli

interventi;

le fibre aerodisperse durante le attività di

isolazione/coibentazione, non diffondono nell’ambiente

circostante;

gli “allestitori” sono esposti a concentrazioni irrilevanti;

l’esposizione degli “applicatori” è correlata con la tipologia

dell’intervento effettuato >> soffitti; < pareti;

attività critica: coibentazione degli scarichi motore = 1/20 del

TLV-TWA.

Conclusioni

scelta dei materiali (acquisto e verifica delle forniture)

l’efficacia dei sistemi di prevenzione (procedurali ed impiantistici) adottati dall’azienda e richiesti alle Ditte che operano in appalto

uso di idonei DPI per gli addetti alle attività di isolazione/coibentazione allo scopo di ridurre ulteriormente il livello d’esposizione in situazioni particolari: spazi confinati, soffitti, ecc.

Esposizione a Stirene

Costruzione imbarcazioni in

vetroresina

Problematiche

Ambienti di lavoro vasti ed alti

Presenza di numerose fonti d’aerodispersione di

stirene

Presenza di impianti di ventilazione generale

spesso “sbilanciati”

Presenza ostacoli strutturali (scafi, manufatti, ecc.)

Presenza di impianti di aspirazione localizzata

inefficienti/inefficaci

Presenza di numerosi lavoratori in movimento

Consistenza dei GOE

Strategia di monitoraggio

Misure di screening con strumenti a lettura diretta

Individuazione potenziali sorgenti inquinanti per

misure fisse

Identificazione potenziali GOE

Verifica N° di misure significative

Campionamenti personali mediante sistemi a

diffusione radiale

Identificazione/Risultati Posizioni fisse

Identificazione GOE e

N°Campioni (livello di fiducia 1- α = 0,90; Θ = 0,2)

Attività Svolta N° addetti N° Campioni

Resinatura 83 11

Addetti pulizia 5 5

Magazziniere 3 3

Assemblaggio e rifinitura 5 5

Taglio tessuti 2 2

Addetti falegnameria 4 4

Verniciatura 18 8

Carrozzeria 11 7

Esempio diario attività resinatore (3 ore)Lavora in zona A18 a bordo dello scafo già costruito (culla ) Indossa DPI Respiratori Mod 3M FFP2 e Guanti antisolvente

Lavora all’interno del serbatoio gasolio: verifica la qualità della resinatura eseguita il giorno precedente e toglie la resina difettosa

08.00 riempito contenitore resina.

08.15 inizio resinatura interno serbatoio

08.35; applica stuoie già imbevute di resina “rosa” all’interno del serbatoio gasolio collocato sulla parte centrale dello scafo. Resina con un rullo a manico corto attraverso un’apertura del serbatoio di circa cm. 50x25, stando seduto sul bordo del serbatoio e con la testa quasi all’interno del vano.

2 proboscidi all’interno di altri 2 vani del serbatoio posizionate sul foro di comunicazione dei vani

09.15 sposta le 2 proboscidi nella terza apertura, poi inattivo per circa 8 minuti.

09.23 resina seduto all’interno del serbatoio, con la testa completamente all’interno del vano.

09.45 Contemporaneamente altra resinatrice (P14) resina seduta all’interno di una apertura. Tale apertura era asservita da aspirazione localizzata: 2 proboscidi da 20 cm di diametro con velocità di cattura alla sezione di ingresso pari a 20 m/s

Campionamenti Personali e Risultati

Rischi per la Salute e la Sicurezza

nei Lavoratori della Sanità

Anestetici Utilizzati

Protossido d’azoto (N2O)

Alotano (C2HBrClF3)

Desflurano (C3H2OF6)

Enfluorano (C3H2OClF5)

Isofluorano (C3H2OClF5)

Sevorano (C4H3OF7)

Fonti e Cause d’Esposizione

Estemporanee

Apertura contenitori e loro abbandono

Carica vaporizzatori con sversamento

Manovre d’induzione non convogliate

Disconnessione dei raccordi (urti, spostamenti)

Mancata chiusura valvole erogatrici

Manovre cliniche estemporanee

Fonti e Cause d’Esposizione

Continuative

Fori nei palloni d’anestesia

Scorretta connessione tubi e raccordi circuito

d’erogazione

Perdite connessioni agli impianti di distribuzione

Perdite diffuse per usura dei materiali

Malfunzionamento impianti d’evacuazione

Numero ricambi aria della sala

Luoghi di lavoro

Scopi della Misura

e Strategie di Misura

Tutela della salute

Individuazione fonti d’emissione

Interventi di prevenzione impiantistica

Campionamenti personali

Monitoraggio biologico

Misure istantanee

Tecniche di campionamento

e di misura

Campionatori a pompa

Campionatori a diffusione

Setacci molecolari >> protossido

Carbone attivo >> alogenati

Infrarosso

Fotoacustico

Isoconcentrazioni

comparto operatorio

Isoconcentrazioni

sala operatoria

Monitoraggio Biologico

Sostanze T.Q. o loro metaboliti nell’urina

Sostanze T.Q. nell’aria alveolare o espirata

Sostanze T.Q. o loro metaboliti nel sangue

Monitoraggio Ambientale e Biologico di

Farmaci Antiblastici

Farmaci Antiblastici (CA) La IARC ha classificato alcuni CA come:

cancerogeni per l’uomo, probabili o possibili cancerogeni per l’uomo e non

classificabili come cancerogeni per l'uomo.

I più utilizzati

Busulfan

Ciclofosfamide

Citarabina

Daunorubicina

Docetaxel

Doxorubucina

Epirubicina

Etoposide

Idarubicina

5-Fluoruracile (FBAL)

5- Fluorouracile

Gemcitabina

Ifosfamide

Irinotecano

Metotrexate

Paclitaxel

Thio-tepa

Trofosfamide

Vincristine

Composti del platino

Vie di esposizione

ingestione

inalazione

penetrazione cutanea

Il Caso

Sono stati monitorati gli addetti alla

preparazione e alla somministrazione

dei CA presenti in turno nel giorno

del sopralluogo.

Obiettivi

Validazione dei protocolli di preparazione

e somministrazione

Verifica della eventuale dispersione di CA

durante le attività

Verifica di eventuale esposizione degli

addetti

Protocollo utilizzato

Valutazione dell'esposizione cutanea

Studio della contaminazione di

superfici

Monitoraggio aria

Monitoraggio biologico

Principi attivi

5-fluorouracile,

gemcitabina,

ciclofosfamide,

ifosfamide,

docetaxel,

metotrexate,

cisplatino,

carboplatino.

Valutazione dell'esposizione cutanea

Tecniche dei surrogati cutanei

mediante pads

– Il pad, costituito da quattro garze di tessuto

sovrapposto, sostenute da un foglio in

carta da filtro di 10x10 cm, viene

posizionato in alcune posizioni sul camice

dell'operatore addetto alla preparazione

e/o somministrazione di CA.

Valutazione della esposizione cutanea

PADS

– esterno indumenti

– (sotto gli indumenti)

– Servono per

verificare se durante

la preparazione o la

somministrazione si

verificano schizzi

LE NORME IN MATERIA

CENT/TC 137

CEN/TR 15278:2006

Workplace exposure – strategy for the evaluation of dermal exposure

CEN/TS 15279:2006

Workplace exposure – measurement of dermal exposure – Principi e metodi

SISTEMI per INTERCETTAZIONE

Numero di Pads

Protocolli non concordi fra loro: da 6 a 13

HSE = 11 o ridotto = 6

WHO = 6

Solitamente al di sotto solo 1 o 2

Pads dove? La nostra scelta

13 Posizioni di campionamento:

– Torace

– Schiena

– Avambracci dx e sx

– Gamba dx e sx

1,29

<0,001 < 0.001

36,1

14,8

<0,001

70,3

0,084

114

0,060

<0,001

<0,001

<0,001

Pad posizionato sopra il camice Pad posizionato sotto il camice

Valori espressi in µg/dm2

ESEMPIO

Studio contaminazione di superfici

contaminazione residua di superfìci e di

oggetti presenti nei locali.

In base ai dati ottenuti è possibile

identificare eventuali sorgenti di

contaminazione da CA, nonché

ipotizzare i possibili meccanismi di

diffusione.

Wipe test

sovrapposizione di quattro garze di un

apposito tessuto assorbente.

Le garze sono umidificate con idoneo

solvente

Le dimensioni dei wipes sono pari a

10x10 cm e l'area della superficie

esaminata è 1 dm2.

METODI WIPE TESTS

WIPE TESTS

– strofinamento superfici

di lavoro

– Servono per verificare se

c’è presenza di eventuale

contaminazione

Wipe test

Dove?

– Piano di lavoro cappa e vetro protezione

– Superfici di lavoro vassoi, carrelli,

maniglie, pavimenti, ecc

Quando?

– Prima di cominciare la preparazione

– Dopo la preparazione

Perché?

– Prima per validare il sistema di pulizia

– Dopo per verificare eventuali

contaminazioni

Dove?

• Superfici delle cappe;

• Flacone e/o sacca per fleboclisi;

• Pavimento.

Quando?

• A inizio turno;

• A fine turno.

Perché?

• Verifica efficacia pulizia (inizio);

• Verifica modalità lavoro operatore (fine).

TECNICA

WIPE-TEST

informazioni sui livelli di CA presenti negli

ambienti di lavoro Campionamento aria

identificare le potenziali vie d’esposizione

dei CA

verificare l'efficacia dei sistemi di

prevenzione, sia di tipo collettivo (cappa a

flusso laminare) sia individuale

(maschera, camice guanti)

Strategie di monitoraggio di aria

Monitoraggio biologico

Monitoraggio biologico dei soggetti esposti

Per determinare i livelli espositivi a CA da

cui può derivare un eventuale

assorbimento,

Per via cutanea e per via respiratoria

Metodi di analisi

Le metodiche analitiche:

UPLC – MS - MS

Rivelatori: UV - Fluorescenza - Massa

Triplo Quadrupolo (MS-MS)

ICP-MS (composti del Pt)

LIMITI DI RILEVABILITÀ STRUMENTALE

1 µg/L 5-fluorouracile,

0.2 µg/L gemcitabina,

0.4 µg/L ciclofosfamide,

0.3 µg/L ifosfamide,

0.3 µg/L docetaxel,

0.4 µg/L metotrexate,

0.001 µg/L platino da cisplatino,

0.001 µg/L platino da carboplatino.

Risultati Farmacia 1 - preparazione

Pt, gemcitabina

Ambiente - wipe-tests superfici – Piano lavoro cappa

Pt 0,028ng/wipe

Gem 98,3ng/wipe

– Vetro cappa

Gem 6,2ng/wipe

Operatore 1: preparatore– Pads tutti <LdR

– Monit. Biol. tutti <LdR

Operatore 2: preparatore– Pads tutti <LdR

– Monit. Biol. tutti <LdR

Operatore 3: preparatore– Pads tutti <LdR

– Monit. Biol. tutti <LdR

Risultati Day Hospital Oncologia 1

Pt, 5FU, gemcitabina, ciclofosfammide

Ambiente - wipe-tests superficie vassoio tutti < LdR

Operatore 1: somministrazione– Pads 5FU 3,9 ng/pad – ciclofosfammide 31ng/pad pads

gamba sx

– Monit. Biol. tutti <LdR

Operatore 2: somministrazione– Pads tutti <LdR

– Monit. Biol. tutti <LdR

Strategia per la valutazione della contaminazione delle superfici di

lavoro e zone limitrofe mediante tecnica

WIPE-TEST - Preparazione e somministrazione di CA

Reparto Posizioni dei wipe-test Numero wipe

Preparazione

Farmacia

piano cappa centro, pavimento fronte cappa, maniglia porta

locale preparazione, pavimento locale 2° filtro, bancone,

cornetta telefono, passavivande

7

Somministrazione

Radiologia-

Angiografiapiano di appoggio 1

Oculistica piano di appoggio 1

Oncologia

Day Hospital

asta flebo, pavimento in prossimità asta flebo, piano appoggio

farmaco, bagno camera - tavoletta4

Ematologia

Day Hospital

asta flebo, pavimento in prossimità asta flebo, tavolino paziente,

frigo piano esterno, pavimento bagno prima pulizia, pavimento

bagno dopo pulizia, maniglia bagno lato interno

7

Ematologia

Reparto

piano interno frigo, tavolino, maniglia frigo portatile, interno

frigo portatile4

Strategia per la valutazione della potenziale esposizione

del personale addetto alla preparazione e somministrazione dei CA

mediante la tecnica PAD-TEST

Reparto Mansione Posizione del pad N° di pads

Preparazione

Farmacia1 Preparatore

1 Assistente

Torace

Avambr SX

Avambr DX

6

Somministrazione

Radiologia-

Angiografia1 Preparatore

Torace

Avambr DX2

Oculistica

1 Operatore addetto

al trasferimento del

farmaco dalla siringa

Torace

Avambr DX2

Oncologia

Day Hospital1 Somministratore

Torace

Avambr DX2

Ematologia

Day Hospital1 Somministratore

Torace

Avambr DX2

Ematologia

Reparto

1 Somministratore

1 Smaltitore escreti

Torace

Avambr DX4

Valutazione e misura dell’esposizione professionale a formaldeide

Un problema emergente?

La Formaldeide

Perché è un problema emergente?

Dal 01 gennaio 2016

Da sospetto cancerogeno Cat. 2

a

Cancerogeno Cat. 1b

La Formaldeide

Caratteristiche chimico fisiche

ASPETTO/STATO FISICO: liquido incolore

ODORE: pungente , irritante

SOGLIA OLFATTIVA: 0.1 mg/m3 circa

DENSITA’ RELATIVA DEI VAPORI: 1.03 – 1.07 a 20°C

I cambiamenti – gli obiettivi

Da irritante a cancerogeno

Da TLV – C a ???

TLV-TWA?

Entrambi?!

Il più basso possibile?

Tecnologicamente raggiungibile per il ciclo tecnologico?!

La Formaldeide

TLV-C >>> TLV-TWA

Identificazione:

• dei momenti critici del ciclo produttivo

• dell’andamento spazio temporale

dell’esposizione

Metodi per la misura di breve e lunga durata

Numero norma Titolo norma Intervallo di

concentrazione

misurabile

Periodo di misura

ISO 16000-3:2011 1

US EPA Method

TO-11A:1999

Campionatore passivo

tipo Radiello ®

Aria in ambienti confinati-

Parte 3: determinazione

della formaldeide ed altri

composti carbonilici in

ambienti confinati –

Metodo di

campionamento attivo

Determinazione della

formaldeide in aria

ambiente utilizzando una

cartuccia assorbente con

DNPH; analisi in HPLC

Aria ambiente;

Assorbimento su DNPH;

Analisi HPLC dei DNPH

derivati

da 1 μg/m3

a 1 μg/m3

da 1 μg/m3

a 1 μg/m3

1 μg/m3

breve termine

lungo termine

breve termine

lungo termine

(breve termine)

Lungo termine

Esposizione professionale?

Esposizione in ambienti di vita?

Per alcuni comparti produttivi l’esposizione

professionale TWA può essere paragonabile

a quella degli ambienti di vita

Ambiente di lavoro: definibile = conc. x 8 ore

Ambiente di vita: multifattoriale =

• Conc. indoor (casa) x 16?

• Conc. Outdoor x 5 + indoor x 11?

NANOPARTICELLE

Nanoparticelle: definizione

Preining (1998): ultrafini Ø < 100 nm;

Royal Society (2004): nanotecnologia =

nanoparticelle Ø < 100 nm;

ISO (2004): Ø superiore nominale ma non

esclusivo di 40 nm;

Definisce inoltre:

Agglomerato: gruppo di particelle legate da forze

relativamente deboli (Van der Waals,

elettrostatiche, tensione superficiale);

Aggregato: particella eterogenea in cui I diversi

componenti non sono facilmente separabili

Nanotecnologie

Ottica

Elettronica

Accumulatori

Sensori bioelettronici

Sistemi di diagnostica

Trattamento e terapie in medicina

Vernici e rivestimenti anicorrosivi e antigraffio

Utensili da taglio

Resine per odontotecnica

Immagine ed ingrandimento ESEM

di un detrito metallico

Parametri per caratterizzare gli aerosol

MISURE:

Numero

Diametro

Superficie

Volume

Massa

Composizione

Cariche elettriche

Intensità luce rifratta

CONCENTRAZIONE : N°/m3

DISTRIBUZIONE:

Numero (concentrazione) – distribuzione dimensionale

Sistemi di Campionamento e Analisi

PARAMETRO METODO COMMENTI

Massa Camp. Pers. con

selettore di massa

Non esiste un sistema di camp. con un cut-off

dimensionale nel campo delle nanoparticelle

Numero Misuratore Ottico Non vengono rilevate particelle < a 300 nm

Numero Misuratore a

Condensazione

(CPC)

Conc. numerica in tempo reale fino a 100 nm

Numero Scansione mobilità

delle particelle

(SMPS)

Selettivo per la dimensione delle particelle

(diametri da 3 – 800 nm), basato sulla mobilità,

funziona in tempo reale

Numero Impattore elettrico a

bassa pressione

(ELPI)

Selettivo per la dimensione delle particelle

(diametro aerodinamico); misura il numero, la

concentrazione, raccoglie il campione.

Area

superficiale

Epifaniometro Basato sulla radioattività emessa dalla

superficie su cui è depositato un materiale

radioattivo

Area

superficiale

BET (Brunauer,

Emmet and

Teller Method)

Basato sull’adsorbimento superficiale di un

gas

Analisi per

immagini

SEM/TEM Morfologia delle particelle raccolte su filtro

con campionatori personali e/o selettori

Sviluppi necessari

Strumenti per il campionamento

Campionatori personali

Linee guida per strategie di misura

Standard di riferimento

Esposizione per via cutanea (?)

Valori limite

Misure di prevenzione

Distinzione ambiente di lavoro/vita

Grazie per l’attenzione