Il Romanticismo - Scuola Dame Inglesi · Nelle sue opere Leopardi fa emergere una forte ......

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Il Romanticismo

I profondi mutamenti che sconvolsero l’Europa tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo determinarono la nascita di un nuovo

movimento culturale: il Romanticismo. Questa nuova esigenza di rinnovamento culturale nacque in Germania grazie al gruppo “Sturm und Drang” (Impeto e

Assalto) nel 1798.

Il Romanticismo si contrapponeva all’Illuminismo poiché contrapponeva alla

fede nella ragione la passione e il sentimento.

Con la caduta di Napoleone e la fine della Rivoluzione Francese era evidente il

fallimento degli ideali illuministi: questo provocava una profonda inquietudine negli

intellettuali del tempo.

Si affermarono così atteggiamenti legati al pessimismo, alla vita di sofferenza

Sullo sfondo abbiamo un importante ritorno del tema della natura: nei confronti del

mondo che lo circonda l’uomo ha un atteggiamenti di confidenza, di fiducia ma

anche di scontro.

John Constable Studio per il Castello di Hadleigh, 1828-29 , olio su tela, (Londra,Tate Britain)

Una grande importanza veniva poi data al valore della storia. Si manifestò un rinnovato interesse per il passato e per le tradizioni dei popoli europei. Infatti dopo il Congresso di

Vienna (1814-1815) in molti territori controllati dall’occupazione straniera, lo

studio del passato diventava spesso un modo per affermare propria identità nazionale.

Eugène Delocroix, La Libertà che guida il Popolo, 1830, olio su tela, (Parigi, Louvre)

In Italia si diffusero le idee romantiche grazie alla produzione poetica di Giovanni

Berchet (1783- 1851), il quale sosteneva che la letteratura doveva essere popolare e doveva esprimere i sentimenti e le esigenze

della nazione (libertà e indipendenza).

Nel 1818 a Milano nacque anche una rivista letteraria, “Il Conciliatore” che portava

avanti queste tematiche e queste idee. Fu chiusa dal governo austriaco.

Essendo quindi l’Italia uno stato senza unità nazionale e indipendenza, la letteratura

romantica nel nostro paese era caratterizzata da un forte patriottismo.

Gli esponenti più importanti furono Giacomo

Leopardi per la poesia (tensione e pessimismo) e Alessandro Manzoni per la prosa (impegno

morale e politico).

Nacque a Recanati (Marche) in una famiglia aristocratica. Di

salute cagionevole, mostrò fin da giovanissimo un grande

interesse per lo studio, che lo spinse a trascorrere gran parte

della sua giovinezza nella biblioteca del padre Monaldo a

leggere e comporre poesie e scritti. Da autodidatta imparò

il greco, il latino, l’ebraico e altre lingue europee

Giacomo Leopardi 1798-1837

Dopo un fallito tentativo di fuga dalla casa materna e un soggiorno a Roma dove aumentò il suo

pessimismo nei confronti della società, Leopardi si trasferì a Milano nel 1825. Successivamente

avrebbe raggiunto Bologna e Firenze. Aveva infatti iniziato a collaborare con la casa editrice Stella,

che gli affidava la redazione di opere di Cicerone, Petrarca e un’antologia sui principali autori

italiani.

Questa sua vita fatta di studio “matto e disperato” ebbe come conseguenza un peggioramento delle condizioni di salute. Nel 1833 si trasferirà a Napoli

dove passerà gli ultimi anni della sua vita.

Nelle sue opere Leopardi fa emergere una forte infelicità, sentimento che secondo il poeta

accomuna tutti gli esseri umani. L’infelicità nasce dal desiderio di felicità che non riusciamo a raggiungere. È questa la principale causa del

pessimismo, prima individuale e poi umano. Esso si allarga e diventa cosmico. La principale colpa

viene data alla Natura.

La gioia è solo momentanea. E oltre al dolore abbiamo la noia che fa spegnere la voglia di

vivere.

Principali opere sono:

I Canti (1818) 41 componenti lirici: canzoni patriottiche e liriche d’amore

Operette Morali (1824-1827) opera filosofica in cui Leopardi espose la sua concezione pessimista

della vita

Lo Zibaldone (1832) raccolta di note, appunti e riflessioni di ogni genere

L’Infinito

Lirica composta a Recanati nel 1819 e raccolta negli Idilli in endecasillabi sciolti. Qui l’autore esprime

la propria concezione pessimistica.

A Silvia

Canzone composta nel 1828 e dedicata a una fanciulla,

Silvia. Probabilmente è Teresa Fattorini, figlia del cocchiere

di casa Leopardi, morta di tisi. È formata da sei strofe libere,

formate da endecasillabi e settenari alternati.

Nacque a Milano dal conte Pietro e da Giulia Beccaria, figlia di Giulio, scrittore e giurista

illuminista lombardo autore di “Dei Delitti e delle Pene”, trattato contro la pena di morte. A causa

della separazione dei genitori trascorse giovinezza e adolescenza in diversi collegi e

istituti religiosi in Lombardia.

Alessandro Manzoni 1785-1873

A partire dal 1801 ritornò a Milano dove si inserì nei principali circoli letterari e culturali della città, dove iniziò a scrivere le sue prime opere.

Nel 1805 raggiunse la madre Giulia a Parigi dove incontrerà illustri intellettuali francesi, in particolare lo storico Claude Fauriel. Proprio durante il periodo francese Manzoni si sarebbe riavvicinato alla religione cattolica, fede che aveva abbandonato dopo l’adolescenza.

Nel 1808 sposò Enrichetta Blondel.

Ritornò a Milano nel 1810 dove si avvicinò al movimento romantico italiano e negli anni successivi produrrà le sue opere più importanti. Qui avrebbe seguito i principali eventi del Risorgimento, parteggiando per l’unificazione nazionale e per la monarchia dei Savoia. Nel 1861 fu nominato senatore da re Vittorio Emanuele II e nel 1862 prenderà parte alla commissione per l’unificazione della lingua.

Morirà nel 1873 e il celebre compositore e amico Giuseppe Verdi, nel primo anniversario della sua scomparsa, gli dedicherà la sua Messa da Requiem

Il principale tema che emerge nella produzione di Manzoni è la costante presenza della Divina Provvidenza. Dio è colui che guida la storia seconda una logica che sfugge all’uomo, per cui anche i dolori e le sofferenze hanno un senso e una giustificazione.

Per Manzoni la virtù per eccellenza è la rassegnazione, la completa fiducia verso Dio, solo in lui si può trovare serenità e pace.

Inoltre Manzoni adottò una lingua il più vicino possibile all’uso parlato, semplice e comprensibile. Egli voleva che la sua produzione fosse letta da tutti.

Principali opere sono:

Gli Inni Sacri (1822) 5 composizioni poetiche per celebrare le feste più importanti del calendario

liturgico cristiano (Resurrezione, Nome di Maria, Natale, Passione e Pentecoste)

Le Liriche Politiche(1821) 2 odi, Marzo 1821 e Il Cinque Maggio

I Promessi Sposi (1821, 1827, 1840) romanzo storico e manifesto del pensiero di Manzoni

Il Cinque Maggio

Ode scritta quando Manzoni venne informato della morte di Napoleone, il 5 maggio 1821. E’

composta da 18 strofe formate da sei versi settenari.

I Promessi Sposi

Romanzo scritto tra il 1821 e il 1823, prima di arrivare alla sua forma definitiva, tra il 1840 e il

1842. Furono fatti ritocchi e revisioni in relazione al contenuto e al linguaggio. Manzoni infatti scelse il fiorentino parlato delle persone

colte, eliminando vari dialettalismi.

E’ un romanzo storico perché la vicenda è ambientata in Lombardia nel XVII secolo. In questo periodo la regione era sotto il dominio degli spagnoli: il governo era debole e corrotto, grandi ingiustizie e una forte crisi economica. Nella vicenda inventata si intrecciavano fatti storici veri:

- la sommossa della città di Milano (11 novembre 1628)

- la guerra del Monferrato (1628-1631)

- la peste (1629-1630)

La trama del romanzo vede le vicende personali di due giovani, Renzo Tramaglino e Lucia Mondella, intrecciarsi con altri accadimenti che danno un generale quadro della società del Seicento.

Presenti altri protagonisti sono don Abbondio, don Rodrigo, padre Cristoforo, la Monaca di Monza e l’Innominato.

Il tema principale del romanzo di Manzoni è la fede cristiana nell’esistenza di Dio, sinonimo di giustizia e misericordia che consola afflitti, premia i buoni e converte i malvagi. Sopra tutti c’è quindi la Divina Provvidenza.

Il romanzo è preceduto da un’Introduzione. Manzoni immagina di aver trovato un manoscritto, opera di uno scrittore anonimo del XVII secolo. Pensa quindi di trascriverlo e pubblicarlo, a causa dello stile antico. Si tratta in questo caso di finzione letteraria.