Post on 24-Feb-2019
A cura di: Giorgio Bressi - Direttore Tecnico ANPAR
Maurizio Facchin – Delegato regionale Lombardia ANPAR
Brescia, 23 febbraio 2018
IL RECUPERO DI RIFIUTI INERTI
SEMINARIO DI FORMAZIONE INDICAZIONI PER LA GESTIONE SOSTENIBILE DEI RIFIUTI DA C&D E
PER L’UTILIZZO DEGLI AGGREGATI RICICLATI
ECONOMIA CIRCOLARE
Il settore delle costruzioni può diventare un esempio virtuoso per questo tipo di economia che permette di raggiungere importanti obiettivi:
Ridurre il conferimento in discarica di ingenti quantitativi di rifiuti
Risparmiare risorse naturali, introducendo sul mercato materiali alternativi/integrativi (aggregati riciclati)
I rifiuti prodotti (C&D), attraverso opportuni trattamenti, possono infatti essere riciclati con ottimi risultati e re-immessi sul mercato come nuovi prodotti da costruzione
I VANTAGGI DELL’ECONOMICA CIRCOLARE
• Per la Pubblica Amministrazione e gli Enti Locali
Possono salvaguardare il territorio riducendo il numero di discariche e limitando l’apertura di nuove cave
• Per le Imprese di Costruzioni
Possono conferire i rifiuti presso gli impianti di recupero a costi inferiori rispetto a quelli delle discariche e nello stesso tempo rifornirsi di materiali che, a parità di prestazioni, hanno prezzi più vantaggiosi rispetto ai materiali naturali
• Per l’Ambiente
LA PRODUZIONE DI AGGREGATI RICICLATI
Per trasformare un rifiuto da C&D in un prodotto da costruzione o in un materiale da riempimento, è necessario un trattamento
OBIETTIVO del trattamento è l’ottenimento del così detto End of Waste introdotto dalla Direttiva 98/08
END OF WASTE (1)
La direttiva sui rifiuti 98/08/CE introduce il concetto di End of Waste.
L’obiettivo è quello di fissare criteri tecnici e ambientali, per stabilire quando, a valle di determinate operazioni di recupero, un rifiuto cessi di essere tale e diventi una materia prima secondaria o un prodotto, non più soggetto alla normativa sui rifiuti
La definizione di precisi e chiari criteri dovrebbe incoraggiare la produzione di prodotti riciclati e premiare maggiormente chi investe sulla qualità
END OF WASTE (2) art. 6 Direttiva 98/08/CE Un rifiuto cessa di essere tale quando è stato sottoposto ad un’operazione di recupero e nel rispetto delle seguenti condizioni:
1) la sostanza o l’oggetto è comunemente utilizzato per scopi specifici;
2) esiste un mercato o una domanda per tale sostanza od oggetto;
3) la sostanza o l’oggetto soddisfa i requisiti tecnici per gli scopi specifici e rispetta la normativa e gli standard esistenti applicabili ai prodotti;
4) l’utilizzo della sostanza o dell’oggetto non porterà a impatti complessivi negativi sull’ambiente o sulla salute umana.
END OF WASTE (3)
L’obbiettivo del legislatore è quello di garantire la reale produzione di una MPS (deve essere comunemente utilizzata per scopi specifici e deve avere un mercato o una domanda)
La terza condizione è molto importante perché obbliga il produttore a certificare la propria MPS
Nel nostro caso (aggregati) le norme di settore sono quelle relative al Regolamento sui prodotti da costruzione (CPR n. 305/11)
END OF WASTE (4)
CRITICITÀ
Per ottenere l’EoW è necessario dimostrare l’ecocompatibilità del prodotto nel caso esso vada impiegato per utilizzi non legati (riempimenti, rilevati, sottofondi, fondazioni, etc.)
Il test di cessione previsto dalle procedure semplificate (DM 5/2/98 e smi) non è adatto al caso dei rifiuti da C&D ed inerti in generale
È necessario adeguare la Circolare 5205/05
La problematica è al centro della discussione scientifica e si spera possa trovare soluzione nel prossimo Decreto EoW
END OF WASTE (5)
LE PROPOSTE DI ANPAR
ANPAR sta partecipando al tavolo tecnico presso il Ministero dell’Ambiente per la redazione del Decreto EoW di cui esiste già un bozza, ponendo in particolare attenzione a questi aspetti: • stabilire dei criteri di ecompatibilità del prodotto nel caso
esso vada impiegato per utilizzi non legati (riempimenti, rilevati, sottofondi, fondazioni, etc.)
• modificare le modalità di esecuzione del test di cessione e in particolare i parametri e i limiti da rispettare per l’eluato (DM 5/2/98 e smi), poiché quelli attualmente in vigore non risultano adatti al caso dei rifiuti da C&D ed inerti in generale
• adeguare le conformità ambientali e prestazionali previste dalla Circolare 5205/05 in quanto superate
END OF WASTE (6)
Ai sensi e per gli effetti dell’art.184-ter del D.Lgs.152/06, un lotto di aggregati riciclati cessi di essere qualificato come rifiuto con l’applicazione della Marcatura CE come previsto dal Regolamento EU n. 305/2011, in modo da garantire la conformità alle specifiche norme tecniche
LE PROPOSTE DI ANPAR CESSAZIONE DELLA QUALIFICA DI RIFIUTO
Per produrre un aggregato riciclato di qualità non servono tecnologie complesse: per far sì che il prodotto ottenuto garantisca elevati standard prestazionali è importante che alla fine del processo il materiale sia conforme alle norme tecniche per gli aggregati e in particolare che la percentuale di frazioni leggere sia trascurabile (<1%)
AZIONI PRELIMINARI ALL’OTTENIMENTO DI MATERILI RICICLATI DI QUALITÀ
QUALITA’ DEI MATERIALI RICICLATI DIPENDE
CARATTERISTICHE DEI MATERIALI IN
INGRESSO
ASSUME FONDAMENTALE IMPORTANZA LA PRE-SELEZIONE
IN CANTIERE (demolizione
selettiva)
IN INGRESSO ALL’IMPIANTO
PRIMA DEL TRATTAMENTO
VALUTAZIONE DELLA
STRUTTURA DA ABBATTERE
SEPARAZIONE COMPONENTI RIUTILIZZABILI
SEPARAZIONE COMPONENTI
PERICOLOSI
SEPARAZIONE MATERIALI RICICLABILI
SEPARAZIONE COMPONENTI
NON RICICLABILI
DEMOLIZIONE SELETTIVA
OBIETTIVI
RIDURRE I QUANTITATIVI
DI RIFIUTI PRODOTTI
FAVORIRE LA SEPARAZIONE E
L’AVVIO A UN RECUPERO PIU’
EFFICIENTE DELLE FRAZIONI SEPARATE
AZIONI PRELIMINARI ALL’OTTENIMENTO DI MATERILI RICICLATI DI QUALITÀ
CONTROLLI IN INGRESSO (1)
Il controllo visivo è importante per definire se il materiale necessiti di un’operazione preliminare di selezione e cernita nel caso sia costituito da frazioni eterogenee (materiali inerti + legno, plastica, carta, etc…) fisicamente separabili.
Il controllo documentale prevede l’acquisizione nonché il controllo dei documenti che accompagnano il rifiuto (formulario di identificazione del rifiuto + scheda caratterizzazione/analisi chimiche).
INDICAZIONI OPERATIVE PER LE VERIFICHE SUI RIFIUTI IN INGRESSO:
• Controllo visivo • Controllo documentale
Responsabile dei controlli Documentazione Controlli specifici
Gestione delle non conformità
Il processo di trattamento prevede come primo step un controllo di qualità per verificare l’ammissibilità tecnico-normativa dei rifiuti che saranno sottoposti al processo di trattamento.
ADEMPIMENTO NORMATIVO MA ANCHE BUONA PRATICA
Caratterizzazione dei piccoli quantitativi
Uno dei principali problemi che gli impianti si trovano quotidianamente a gestire
ANPAR propone che la verifica analitica in ingresso venga eseguita dall’impianto attraverso :
L’acquisizione di una autocertificazione da parte del produttore della non pericolosità del rifiuto prodotto
L’effettuazione dell’ analisi di classificazione della non pericolosità (raggruppando partite di rifiuti suddivise per CER) al raggiungimento di un quantitativo di 500 m3
CONTROLLI ALL’ INGRESSO (2)
DESCRIZIONE DEL PROCESSO DI TRATTAMENTO
Il recupero dei rifiuti avviene tramite un processo di trattamento di tipo meccanico costituito essenzialmente dalle seguenti fasi:
Frantumazione: finalizzata a ridurre volumetricamente i materiali per renderli idonei all’impiego finale
Deferrizzazione: che consiste nella separazione magnetica degli elementi metallici, in particolare delle armature metalliche contenute nel calcestruzzo
Vagliatura: finalizzata alla suddivisione degli aggregati in frazioni granulometriche omogenee
CONFERIMENTO DEL RIFIUTO
SELEZIONE MATERIALI
STOCCAGGIO DEL RIFIUTO
SCARTO DELLE FRAZIONI LEGGERE
RECUPERO METALLI FERROSI
FRANTUMAZIONE MECCANICA
VERIFICA ECOCOMPATIBILITÀ
MARCATURA CE
AGGREGATO RICICLATO
TRATTAMENTO DEI RIFIUTI
FASE OBIETTIVO ATTIVITÀ/MEZZO
CONFERIMENTO DEL RIFIUTO
STOCCAGGIO DEL RIFIUTO
VERIFICA PRESENZA RIFIUTI NON IDONEI AL TRATTAMENTO
GARANTIRE UNA ALIMENTAZIONE COSTANTE AL SISTEMA DI
MACINAZIONE
RIDUZIONE A GRANULOMETRIA PRESTABILITA
RECUPERO DEI MATERIALI FERROSI E NON
VERIFICA VISIVA ALLO SCARICO
AREE DI STOCCAGGIO DEL RIFIUTO IN INGRESSO
FRANTOIO - MULINO
ELETTROCALAMITA – CORRENTI INDOTTE
SEPARAZIONE BALISTICA/AERAULICA/FLOTTAZIONE
VAGLIO
CONFERIMENTO DEL RIFIUTO
STOCCAGGIO DEL RIFIUTO
FRANTUMAZIONE MECCANICA
SEPARAZIONE METALLI
SEPARAZIONE FRAZIONE LEGGERA
SEPARAZIONE GRANULOMETRICA
ELIMINARE MATERIALI RESIDUI QUALI LEGNO E PLASTICHE
SELEZIONE DIMENSIONALE
ASPETTI GESTIONALI
IL PROCESSO DI TRATTAMENTO
In base alle caratteristiche merceologiche dei rifiuti da trattare (demolizioni, terre, ciottoli ,frazioni fini, etc..), le fasi del processo di trattamento possono anche essere «spostate» tra di loro.
Per ottenere un aggregato che abbia una curva granulometrica ottimale in funzione delle caratteristiche prestazionali richieste dalle norme tecniche di settore, durante il processo di trattamento svolgono un ruolo di particolare rilevanza la regolazione della camera di frantumazione e la miscelazione controllata di frazioni fini durante la fase di vagliatura.
VERIFICHE SUI PRODOTTI DELL’IMPIANTO (1)
Le verifiche da eseguire sui lotti di aggregato riciclato o artificiale prodotti dal trattamento sono:
• Conformità ambientale: riscontrabile mediante il test di cessione ai sensi del DM 5/2/98 o secondo quanto prescritto nell’autorizzazione all’esercizio;
• Conformità alla norma armonizzata: attuando un controllo della Produzione in Fabbrica, classificando le caratteristiche dell’aggregato, dichiarandone la conformità ai requisiti della norma (ad es. UNI EN 13242 o UNI EN 12620)
• Idoneità a specifico uso: per soddisfare i requisiti specifici per l’uso previsto (UNI 11531-1:2014 o Circolare 5205/05 MinAmbiente per la costruzione di strade; UNI 8520-2:2016 e UNI 11104 per la produzione di cls, etc.)
VERIFICHE SUI PRODOTTI DELL’IMPIANTO (2)
TEST DI CESSIONE
Il test di cessione previsto dalle procedure semplificate (DM 5/2/98 e smi) non è adatto al caso dei rifiuti da C&D ed inerti in generale.
Spesso si riscontrano dei superamenti di alcuni parametri (Solfati, Cromo, Cloruri e COD) che sono dei costituenti degli aggregati riciclati (cartongesso, malte, intonaci, cemento) e non dei contaminanti.
ANPAR propone nel nuovo DM EoW l’eliminazione/modifica dei limiti previsti per i costituenti (COD, Solfati e Cloruri) o almeno limiti distinti di concentrazione per l’eluato, a seconda dell’utilizzo dell’aggregato (ripristini ambientali, altri utilizzi).
NUOVI LIMITI DI CESSIONE PROPOSTI DA ANPAR
VERIFICHE SUI PRODOTTI DELL’IMPIANTO (3)
Salvo specifiche prescrizioni autorizzative gli aggregati riciclati per raggiungere l’EoW non hanno controlli sul tal quale, ma solo sull’eluato.
Il MATTM nel nuovo DM EoW vuole introdurre verifiche anche sul tal quale per gli utilizzi nei recuperi ambientali, rimodellamenti morfologici, riempimenti e colmate, secondo i limiti imposti ai suoli dal D.Lgs.152/06, Parte IV, Titolo V, Allegato 5, Tab.1 per le diverse destinazioni d’uso.
LA COMMERCIALIZZAZIONE DEGLI AGGREGATI (1)
Un aggregato (naturale, riciclato o artificiale) si definisce:
• Idoneo, se soddisfa i requisiti specifici per l’uso previsto (UNI 11531-1:2014 o Circolare 5205/05 Minambiente per la costruzione di strade; UNI 8520-2:2016 e UNI 11104 per la produzione di cls )
• conforme, quando il produttore ha rispettato i requisiti della norma armonizzata (ad es. UNI EN 13242 o UNI EN 12620) ovvero quando ha messo in atto un controllo della Produzione in Fabbrica
LA COMMERCIALIZZAZIONE DEGLI AGGREGATI (2)
Il controllo della Produzione in Fabbrica operato dal produttore che nel caso di “aggregati riciclati” si configura nel gestore dell’impianto, si concretizza nell’apporre all’atto dell’immissione sul mercato di tale prodotto, la marcatura CE.
La marcatura CE garantisce:
• soddisfacimento dei requisiti essenziali di tutte le direttive applicabili al prodotto;
• svolgimento di tutte le prove e le verifiche richieste sul prodotto;
• possibilità di inserire il prodotto nel mercato;
• certezza per il consumatore dell'idoneità del prodotto in termini di salute e sicurezza.
La marcatura CE oltre ad essere un obbligo di legge,in particolare per i produttori di aggregati riciclati diventa anche un’opportunità per favorire la commercializzazione del proprio prodotto infatti: • Le voci dei nuovi prezzari indicheranno che gli aggregati riciclati
devono essere marcati CE; • Il collegato ambientale L.221/2015 impone l’applicazione dei CAM
Edilizia e all’art.23 c. b) prevede l’erogazione di incentivi a favore di attività imprenditoriali di commercializzazione di aggregati riciclati marcati CE;
• Il Nuovo codice degli Appalti D.lgs.50/2016 prevede che le stazioni appaltanti inseriscano nella documentazione progettuale e di gara delle specifiche tecniche e delle clausole contrattuali contenute nei CAM.
LA COMMERCIALIZZAZIONE DEGLI AGGREGATI (3)
LA COMMERCIALIZZAZIONE DEGLI AGGREGATI (4)
ANPAR da anni sostiene il processo di marcatura CE come requisito fondamentale per produrre aggregati riciclati di qualità nonché per favorirne il loro utilizzo, oltre a questo sta lavorando per:
• la definizione dei “CAM per le strade”, partecipando al tavolo tecnico presso il MATTM
• fissare le regole per il raggiungimento dell’EoW da inserire nel DM EoW
• Favorire la formazione dei progettisti e dei direttori lavori
CONCLUSIONI
• Fissare le regole per il raggiungimento dell’EoW è necessario e urgente
• L’aspetto tecnico è normato correttamente, l’aspetto ambientale può essere (molto) migliorato
• Necessario adeguare tecnicamente la Circolare 5205/05 e il DM 5/2/98 (test di cessione)
• Marcatura CE, anche se obbligatoria, spesso non viene richiesta dalle DL e nei capitolati
• Necessità di una sempre più spinta preparazione dei progettisti e dei direttori lavori
• L’inserimento nei prezzari della marcatura CE, i CAM e il nuovo DM EoW rivoluzioneranno il modo di operare dei recuperatori
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
Il nostro obiettivo è diffondere la cultura del riciclaggio dei rifiuti inerti e assistere gli associati
in tutti gli aspetti della loro attività
Per informazioni:
info@anpar.org
gbressi@anpar.org
mfacchin@anpar.org