IL PAZIENTE GRAVOSO: GESTIONE EMOTIVA E ORGANIZZATIVA A LIVELLO INDIVIDUALE E DI ÉQUIPE FRANCO DEL...

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IL PAZIENTE GRAVOSO: GESTIONE EMOTIVA E

ORGANIZZATIVA A LIVELLO INDIVIDUALE E DI ÉQUIPE

FRANCO DEL CORNO

CLAUDIA DOSI

Università della Valle d’Aosta

Gravità e gravosità

• Gravità: condizione clinica legata ai sintomi e ai comportamenti

• Gravosità: carico di lavoro degli operatori, legato alla gestione del paziente

Non tutti i pazienti gravi sono gravosiI pazienti gravosi sono spesso gravi, ma non

sempre gravità di interesse psicopatologico

GRAVOSITA’ TEMPORANEA E GRAVOSITA’ CRONICA

• La gravosità temporanea è una situazione di scompenso transitorio, che richiede un impegno particolare da parte degli operatori

• La gravosità cronica è una condizione di scompenso durevole (fisico e/o psichico) del paziente, che si esprime in sintomi e comportamenti stabilmente o periodicamente (ripetutamente) disfunzionali, che impegnano gli operatori in un’assistenza potenzialmente “sine die” .

Costringe gli operatori a misurarsi con ruoli non

connessi solo allo specifico professionale

”professionalità allargata”

POSSONO INCREMENTARE LA GRAVOSITA’ …

La famiglia (o il contesto prossimo) quando:

• È poco collaborativa• Fa troppe pressioni• Si oppone al progetto proposto dai curanti• È particolarmente permissiva nei confronti del

paziente• Fa richieste incongrue ai curanti• Partecipa di una cultura tipo “solo diritti e

nessun dovere” personalità caratteriali (stile relazionale arrogante)

La gravosità può anche variare in funzione:

• Della capacità della struttura sanitaria di muoversi nel territorio

• Della presenza nel territorio di istituzioni adeguate

• Dei ruoli coinvolti nell’assistenza (medici, psicologi, infermieri, agenzie sociali, autorità ecc.) e del potere decisionale attribuito a ciascuno di essi

• Dell’atteggiamento/stile relazionale abituale/”mentalità” della struttura sanitaria verso i pazienti

Reparto, Servizio,

Dipartimento, Unità

Operativa, ecc.

REAZIONI ALLA GRAVOSITA’

A LIVELLO– INDIVIDUALE DEGLI OPERATORI

• FATICA FISICA• FATICA EMOTIVA

• RISCHI DI BURN OUT– DELL’ ORGANIZAZIONE DEL

REPARTO/SERVIZIO/UNITA’ OPERATIVA• IL PZ. GRAVOSO E’ UN POTENTE FATTORE DI

DISORGANIZZAZIONE

– DELL’ÉQUIPE • CONFLITTI GERARCHICI• DIFFICOLTA’ DI COLLABORAZIONE

L’operatore si sente:

SvalutatoUsurato

OstacolatoAggredito

Gravosità come svalutazione dell’operatore

L’operatore si può sentire:

• Inutile

• Incapace

• Estraneo

• Sfiduciato

• Privo di risorse

• Senza un progetto

Gravosità come usura dell’operatore

Vissuti di:

• Noia

• Tensione fisica e/o emotiva

• Irritabilità

• Svuotamento

Gravosità come ostacolo all’operatore:

L’operatore sente, nella relazione con il paziente, di:

• Dover sopportare

• Essere immobilizzato

• Non poter essere autentico

• Essere costretto ad autolimitarsi

• Non poter troncare

Gravosità come aggressione all’operatore

Quando il rapporto con l’utente è:

• Troppo coinvolgente

• Non lascia vie d’uscita

• È incalzante, senza pause

• È sentito come minaccioso

RISCHI dell’operatore, che può reagire in modo:

• Rigido, aderendo a una teoria o a un modello di intervento dal quale si sforza di non derogare mai

• Eccessivamente distanziato, identificandosi massicciamente col proprio ruolo …

• …o, al contrario, eccessivamente amichevole o informale

• Intellettualizzato, psicologicizzato

DUE CASI PARTICOLARI: IPERATTIVITA’ E IPOATTIVITA’

• La combinazione tra le caratteristiche del paziente e le caratteristiche dell’operatore può produrre due modalità di gestione del paziente e della sua gravosità, OPPOSTE ma ambedue ERRATE:

• LA IPERATTIVITA’

• LA IPOATTIVITA’

ESEMPI DI IPERATTIVITA’L’operatore…

• Si spazientisce, si irrita, si arrabbia

• Tende a sostituirsi al paziente

• Parla al paziente a voce alta e/o velocemente

• É incitante con una gestualità accentuata

ESEMPI DI IPOATTIVITA’Il paziente…• Viene dato per perso

• Ci si dimentica di svolgere alcuni compiti concordati con lui

• Ci si scoraggia al suo primo rifiuto

• Non si interviene di fronte a comportamenti chiaramente disadattivi

GLI ANTIDOTI

Gli antidoti per gli operatori contro le reazioni disfunzionali alla gravosità sono:

• LA FORMAZIONE DEL PERSONALE

• IL LAVORO IN ÉQUIPE

LE DINAMICHE DELL’ÉQUIPE CURANTE: UNA RISORSA PER GLI OPERATORI

La presenza dell’equipè curante tende a ridurre la gravosità perché:

• Diminuisce l’insicurezza del singolo operatore

• Permette un confronto tra visuali diverse

• Rappresenta in parte una condivisione di responsabilità

• Arricchisce le possibilità di soluzione

DINAMICHE DELL’ÉQUIPE CURANTE

La gravosità è minore se:• Le differenti capacità di lavoro sono ben

utilizzate• Se non si formano nicchie, se non c’è

scaricabarile• Se è possibile seguire gli utenti con continuità• Se le attività degli operatori sono ben integrate

tra loro• Se esiste la possibilità di “sforzi collettivi”• Se le leaderships sono funzionali

La gravosità tende ad aumentare nel caso in cui:

All’interno dell’équipe• La personalità

dell’operatore sia inadeguata al ruolo

• Siano imprecise le responsabilità di ruolo

• Ci siano troppi conflitti di ruolo

La gravosità tende ad aumentare nel caso in cui:

• I rapporti équipe organizzazione

sono del tipo:

- isolamento

onnipotente

malinconico

depressivo

- stato d’assedio

- illusione gruppale

CONDIZIONI OTTIMALI PER GESTIRE LA GRAVOSITA’

• Nell’équipe:– Leadeship funzionale– Adeguata

distribuzione dei ruoli e chiarezza dei ruoli

– Possibilità di confronto continuo

– Monitoraggio organizzativo

– Supervisione istituzionale

IL MIGLIORE DEI MONDI POSSIBILI

CONDIZIONI OTTIMALI PER GESTIRE LA GRAVOSITA’

• Nell’organizzazione/istituzione– Adeguati rapporti inter-gruppi– Adeguati rapporti con le realtà esterne che

possono essere d’aiuto realtà di rete– Adeguate risorse economiche