Il Magistero di Benedetto XVI sulla Comunicazione Sociale

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Il Magistero di Benedetto XVI sulla Comunicazione Sociale

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IL MAGISTERO DI BENEDETTO XVI SULLA COMUNICAZIONE SOCIALE I media, la fede e il bene comune GIULIO LIZZI

LE SERATE DI SAN PIETROBURGO ROMA, 26 SETTEMBRE 2012

Due testimonianze /1 Pio XI e la radio ¡  12 febbraio 1931, Città del Vaticano: sala di

trasmissione allestita da Guglielmo Marconi Pio XI, primo pontefice parla in diretta radio: "Udite, o Cieli, quello che sto per dire; ascolti la Terra le parole della mia bocca. Udite e ascoltate o popoli lontani”.

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12 febbraio 1931: Pio XI e la radio

Due testimonianze /2 Benedetto XVI e Twitter ¡  28 giugno 2011, Città del Vaticano

Benedetto XVI annuncia via Twitter la nascita del sito d'informazione della Santa Sede, News.va. Due episodi testimoniano l’attenzione della Chiesa:

¡  ai nuovi media come strumenti innovativi di relazione umana e di comunicazione sociale

¡  al potere di influenza che essi esercitano nella società, e loro capacità di orientare (1) percezione della realtà e (2) scelta dei valori di riferimento.

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28 giugno 2011: Benedetto XVI e Twitter

La Chiesa e i media /1 Inter Mirifica ¡  1963, Decreto conciliare Inter Mirifica:

”L'aspetto peculiare dei mezzi di comunicazione contemporanei consiste nel loro potere di influenzare a vari livelli l’intera società umana.”

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La Chiesa e i media /2 Aetatis Novae ¡  1992, Istruzione pastorale Aetatis Novae,

emanata dal Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, evidenzia: “per molte persone la realtà corrisponde a ciò che i media definiscono come tale.”

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La Chiesa e i media /3 Giovanni Paolo II ¡  Televisione: Giovanni Paolo II inaugura con

sapienza una nuova presenza nei media, riportando la chiesa cattolica dentro il flusso mediatico, dentro la corrente delle notizie.

¡  Internet:

1997 (24 marzo), Città del Vaticano: nasce il sito Internet della Santa Sede www.vatican.va

2001 (21 novembre), il pontefice pubblica in Internet il documento ufficiale dell’esortazione apostolica ai vescovi dell’Oceania.

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22 novembre 2001: Giovani Paolo II e Internet

La Chiesa e i media /4 Benedetto XVI ¡  Benedetto XVI è cosciente del fatto che i media

"stanno determinando cambiamenti fondamentali nei modelli di comunicazione e nei rapporti umani” (43° GMC, 2009)

¡  tanto è vero che "non c’è ambito dell’esperienza umana in cui i media non siano diventati parte costitutiva delle relazioni interpersonali e dei processi sociali, economici, politici e religiosi.” (42° GMC, 2008)

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Benedetto XVI e la comunicazione sociale ¡ Magistero di Benedetto XVI sulla comunicazione

sociale, due fonti: 1) Enciclica Caritas in veritate 2) Messaggi per le Giornate mondiali delle Comunicazioni sociali (GMC)

¡  Tema fondamentale della questione: la presunta neutralità dei media e del loro funzionamento.

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I media e la questione della tecnica /1 ¡  La questione dei media è un aspetto della

questione della tecnica, del nostro rapporto con gli strumenti tecnici e la tecnologia in generale.

¡  La tecnologia tende a (1) diventare fine a se stessa e (2) dimenticare il fine ultimo di ogni strumento, la verità dell’uomo e Dio.

¡  Benedetto XVI: i media sono oggi non più soltanto uno strumento che l'uomo può orientare ad uno scopo, ma un ambiente mediale in grado di orientare, quando non di determinare, le modalità di approccio alla realtà.

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I media e la questione della tecnica /2 ¡  Benedetto XVI:

I media "non stanno cambiando solo il modo di comunicare, ma la comunicazione in se stessa, per cui si può affermare che si è di fronte ad una vasta trasformazione culturale: con tale modo di diffondere informazioni e conoscenze, sta nascendo un nuovo modo di apprendere e di pensare.” (45° GMC, 2011)

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Che fine fa la responsabilità dell’uomo? ¡  I media tendono ad essere autonomi e

autoreferenziali, possiedono una propria etica intrinseca, “etica nei media” (A. Fabris)

¡  (1) Siamo immersi un ambiente mediale che tende a sostituirsi alla realtà stessa;

¡  (2) i vari spazi dell’ambiente mediale sono orientati secondo la prospettiva di chi li progetta e li gestisce.

¡ Occorre un “etica dei media” (A. Fabris): richiamo alla responsabilità dell’uomo

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La presunta neutralità dei media /1 ¡  Benedetto XVI, enciclica Caritas in veritate:

I media "sono così incarnati nella vita del mondo, che sembra davvero assurda la posizione di coloro che ne sostengono la neutralità, rivendicandone di conseguenza l'autonomia rispetto alla morale che tocca le persone".

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La presunta neutralità dei media /2 ¡  Benedetto XVI, enciclica Caritas in veritate:

La rivendicazione dell’autonomia dei media e simili prospettive, enfatizzando "la natura strettamente tecnica dei media, favoriscono di fatto la loro subordinazione al calcolo economico, al proposito di dominare i mercati e, non ultimo, al desiderio di imporre parametri culturali funzionali a progetti di potere ideologico e politico".

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Il sito internet della Santa Sede www.vatican.va

I rischi della dis-educazione attraverso i media /1 ¡  Benedetto XVI, enciclica Spe salvi:

I media contengono un elemento di ambiguità, in quanto vi è un’intrinseca ”ambiguità del progresso, che offre inedite possibilità per il bene, ma apre al tempo stesso possibilità abissali di male che prima non esistevano”.

¡  Il Papa, nei Messaggi per le Giornate mondiali delle Comunicazioni sociali (GMC), evidenzia alcuni rischi:

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I rischi della dis-educazione attraverso i media /2 ¡  Rischio che i media "si trasformino in sistemi volti a

sottomettere l’uomo a logiche dettate dagli interessi dominanti del momento”

¡  come nel caso di una "comunicazione usata per fini ideologici", attraverso la quale, "con il pretesto di rappresentare la realtà, di fatto si tende a legittimare e ad imporre modelli distorti di vita personale, familiare o sociale” (45° GMC, 2011)

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I rischi della dis-educazione attraverso i media /3 ¡  Rischio che i media si facciano promotori di

"espressioni di amore degradanti o false,

¡  Ridicolizzando “la dignità donata da Dio a ogni persona umana e minacciano gli interessi della famiglia” (45° GMC, 2011)

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I rischi della dis-educazione attraverso i media /4 ¡  Rischio che i media vengano usati per "generare

una monocultura che offusca il genio creativo

¡  E per “ridimensionare la sottigliezza del pensiero complesso e svalutare la peculiarità delle pratiche culturali e l’individualità del credo religioso” (45° GMC, 2011)

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I rischi della dis-educazione attraverso i media /5 ¡  Rischio che il fine dell'intrattenimento prevalga su

quello dell'arricchimento cultuale e spirituale,

¡  Tale degenerazione si verifica "quando l’industria dei media diventa fine a se stessa, perdendo di vista il senso di responsabilità nel servizio al bene comune”; (45° GMC, 2011)

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I rischi della dis-educazione attraverso i media /6 ¡  Rischio che, "per esigenze di competitività

commerciale, si tenda ad abbassare gli standard

¡  e a “produrre programmi che, in nome del divertimento esaltano la violenza, riflettono comportamenti anti-sociali o volgarizzano la sessualità umana”; (42° GMC, 2008)

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I rischi della dis-educazione attraverso i media /7 ¡  Rischio che i media diventino il megafono del

materialismo economico e del relativismo etico, vere piaghe del nostro tempo”.

¡  Tutto questo, secondo il Papa "è perversione" dei media e rappresenta, un "pericoloso mutamento della loro funzione" originaria. (42° GMC, 2008)

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Il Pontificio Consiglio delle Comunicazioni sociali su Twitter

Dalla cronaca alla “creazione” di eventi ¡  Scrive il Papa: "la comunicazione sembra avere

talora la pretesa non solo di rappresentare la realtà, ma di determinarla grazie al potere e alla forza di suggestione che possiede”.

¡  Si costata, ad esempio, che "su talune vicende i media non sono utilizzati per un corretto ruolo di informazione, ma per creare gli eventi stessi”. (42° GMC, 2008)

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La responsabilità dell’industria dei media ¡  Benedetto XVI fa "appello ai responsabili

dell’industria dei media, affinché incoraggino i produttori a promuovere il bene comune, la dignità umana, la famiglia”

¡  e "a far conoscere la verità sull’uomo, difendendola davanti a coloro che tendono a negarla o a distruggerla”. (42° GMC, 2008)

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Tre equivoci: scelta, novità, esperienza soggettiva ¡  Scrive il Papa che "occorre non lasciarsi

ingannare da quanti cercano semplicemente dei consumatori in un mercato di possibilità indifferenziate, dove: (1) la scelta in se stessa diviene il bene, (2) la novità si contrabbanda come bellezza, (3) l’esperienza soggettiva soppianta la verità”. (43° GMC, 2009)

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Tre vie per un approccio ai media / 1. Formazione ¡ Giovanni Paolo II, lettera apostolica Il rapido

sviluppo: le tre vie per un corretto approccio ai media: formazione, partecipazione, dialogo.

¡  La formazione ad un uso responsabile e critico dei media richiede una formazione nell’esercizio della libertà, che non è "un semplice succedersi di fatti e di esperienze: è piuttosto ricerca del vero, del bene e del bello”. (43° GMC, 2009)

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Tre vie per un approccio ai media / 2. Partecipazione ¡  La partecipazione ai media nasce dalla loro

stessa natura: essi sono "una rete in grado di facilitare la comunicazione, la comunione e la cooperazione”. (43° GMC, 2009)

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Tre vie per un approccio ai media / 3. Dialogo ¡  Il dialogo, per essere autentico, deve fondarsi

sulla "ricerca e la presentazione della verità sull’uomo", che "costituiscono la vocazione più alta della comunicazione sociale”. (43° GMC, 2009)

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Silenzio e parola /1 ¡  Il silenzio è parte integrante della comunicazione:

senza il silenzio non esistono parole dense di contenuto.

¡  Là dove i messaggi e l’informazione sono abbondanti, il silenzio è essenziale per discernere ciò che è importante da ciò che è inutile o accessorio.

¡  Per questo è necessario creare un ambiente propizio, una sorta di “ecosistema” che sappia equilibrare silenzio, parola, immagini e suoni. (46° GMC, 2012)

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Silenzio e parola /2 ¡  La comunicazione in internet è orientata da

domande alla ricerca di risposte: motori di ricerca e reti sociali sono punto di partenza della comunicazione per molte persone

¡  Il silenzio favorisce il discernimento tra i tanti stimoli e le tante risposte che riceviamo, per riconoscere le domande importanti.

¡  Le domande ultime dell’esistenza umana: chi sono? che cosa posso sapere? che cosa devo fare? che cosa posso sperare? Il silenzio apre il cammino di risposta che è scritto da Dio nel cuore dell’uomo. (46° GMC, 2012)

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Silenzio e parola /3 ¡  “Abbiamo bisogno di quel silenzio che diventa

contemplazione, che ci fa arrivare al punto dove nasce la Parola di Dio” (Omelia, S. Messa con i Membri della Commissione Teologica Internazionale, 6/10/2006)

¡  Silenzio e parola sono entrambi elementi essenziali e integranti dell’agire comunicativo della Chiesa e per gli agenti dell’evangelizzazione.

¡  “Il silenzio di Maria è l’ascolto che fa fiorire la Parola” (Preghiera per l’Agorà dei Giovani, Loreto, 1/9/2007). (46° GMC, 2012)

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Il Pontificio Consiglio delle Comunicazioni sociali segnala via Twitter l’articolo su “Il magistero di Benedetto XVI sulla comunicazione sociale”

I media e la questione antropologica ¡ Contributo di Benedetto XVI negli studi sulla

comunicazione: (1) riconduce la questione dei media nell’ambito della questione antropologica; (2) evidenzia "la deviazione della mentalità tecnica dal suo originale alveo umanistico"

¡  (3) evidenzia il prevalere della mentalità tecnicistica, che fa coincidere il vero con il fattibile, a scapito della dignità della persona.

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L’esigenza di una info-etica ¡  Benedetto XVI conia il termine info-etica:

“Come nella difesa della vita umana, del matrimonio e della famiglia, così anche nell'ambito delle comunicazioni sociali sono in gioco dimensioni costitutive dell’uomo. Così come esiste una bioetica, deve esistere anche un'info-etica”

¡  Il fine dell’info-etica: difendere la dignità della persona di fronte alle forme subdole e suadenti che incidono negativamente sulla coscienza, sulle scelte, e condizionano la libertà dell’uomo.

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L’Annuniciazione: la sacralità della parola ¡ A fronte di tanto uso e abuso della

comunicazione, si tratta oggi di riscoprire, ammirando l'affresco dell'Annunciazione del Beato Angelico, la sacralità della Parola di Dio, delle parole che ad Essa si ispirano e delle relazioni umane che da queste scaturiscono.

¡  “Il silenzio di Maria è l’ascolto che fa fiorire la Parola” (Preghiera per l’Agorà dei Giovani, Loreto, 1/9/2007).

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Dott. Giulio Lizzi www.giuliolizzi.it