Il furetto

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Di Simona Calvani. “Mustela putorius furo ” “faina puzzolente ladra” in riferimento al carattere e all'odore intenso che emanano i soggetti non sterilizzati . Il furetto. Un po’ di storia…. - PowerPoint PPT Presentation

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Il furetto

“Mustela putorius furo”“faina puzzolente ladra” in riferimento al carattere e all'odore intenso che emanano i soggetti non sterilizzati.

Di Simona Calvani

Un po’ di storia…

Il furetto è un animale domestico a tutti gli effetti, e può essere considerato una sottospecie della puzzola europea, a partire dalla quale è iniziata la sua selezione.

Il suo addomesticamento risale a circa 2000 anni fa ad opera di greci e romani, il cui scopo era quello di sfruttare i furetti per la caccia, data la loro intelligenza, l’olfatto e il loro corpo morfologicamente adatto alla caccia da tana.

All’epoca il furetto albino era maggiormente diffuso ed apprezzato: la sua colorazione risultava evidente nelle battute di caccia notturna e ben visibile tra gli anfratti boschivi.

Nella caccia i furetti sono

stati utilizzati sia per il

controllo della popolazione dei

conigli che come mezzo per gli esseri

umani di ottenere cibo

In Italia, oggi la caccia col furetto è vietata, ad eccezione della Sicilia dove è regolamentata in maniera molto precisa. I restanti ex cacciatori si sono organizzati per contribuire al ripopolamento dei conigli con i loro furetti in collaborazione con la guardia forestale.

Oggi il furetto rappresenta soprattutto un animale da compagnia al pari del cane e del gatto.

Le sue caratteristiche

Il furetto è un mustelide (un carnivoro), anche se spesso viene erroneamente identificato come un roditore.

L’aspetto e la morfologia

Le dimensioni variano in base al sesso: il maschio è circa il doppio della femmina con un peso che si aggira attorno ad 1,7 Kg contro gli 800 gr della femmina. Il peso può subire variazioni in relazione alla stagione e a seconda che l’animale sia o meno sterilizzato.

La distinzione tra maschio e femmina si basa anche sulla distanza ano-genitale: nella femmina la vulva è posta subito davanti all'ano; nel maschio si può notare il prepuzio poco sotto l'ombelico.

Il furetto si presenta con un aspetto allungato, longilineo per entrare meglio nelle tane.

Il muso è appuntito, gli occhi vispi e rotondi, il cui colore può variare dal marrone, al nero, al rosso nei soggetti albini. La vista è poco sviluppata.

La dentizione è tipica dei carnivori, con canini molto sviluppati e taglienti.

Il corpo è interamente ricoperto dalla pelliccia, composta da un sottopelo più chiaro e un pelo primario più scuro. La coda è lunga e folta; le zampe sono corte e munite di cinque dita ciascuna.

Un’altra caratteristica del furetto è quella di possedere delle ghiandole perianali scernenti una sostanza dall’odore pungente e sgradevole. L’animale usa queste ghiandole per marcare il territorio e per difendersi dai nemici.

Il furetto ha un odore “muschiato” caratteristico che è prodotto dalle ghiandole sebacee. Questo odore è molto intenso durante il calore soprattutto nel maschio; si attenua molto nei soggetti sterilizzati.

Le ghiandole sudoripare sono poco sviluppate: il furetto soffre molto il caldo ed è soggetto a colpi di calore.

Esistono molte differenze tra i vari standard. La colorazione e la consistenza del mantello possono essere influenzate da molti fattori: mute, stagione, età, sesso, stato riproduttivo. Per definire una colorazione occorre individuare:

• il colore del pelo primario e del sottopelo

• il pattern, ovvero la distribuzione del colore

• presenza di macchie

Le colorazioni più diffuse

COLORI SOTTOPELO PELO PRIMARIO OCCHI NASO

ALBINO bianco/crema bianco/crema rossi rosa

SABLE / ZIBELLINO bianco/crema/dorato marrone marroni/neri marrone/nero

BLACK SABLE bianco/crema nero marroni/neri marrone/nero

BLACK bianco/dorato nero blu/neri/verdi nero

CHAMPAGNE bianco/crema marrone chiaro rossi/marroni rosso mattone/beige/rosa

CHOCOLATE bianco/dorato rosso-marrone rossi/marroni rosso mattone/beige/rosa

MACCHIATI/ ARLECCHINI DESCRIZIONE

MITT

Le estremità degli arti devono essere bianchi. Possono essere presenti pettorina e macchie bianche su coda e ginocchia

PANDA

Testa, collo, gola e zampe completamente bianchi. Possono essere presenti macchie su coda e ginocchia. Naso rosa.

BLAZE

Si distinguono per una strscia bianca che parte dalla fronte e arriva fino alla base del collo. La mascherina è variabile, ma non sono accettate maschere piene o a T. Sono presenti anelli colorati attorno agli occhi. Possono essere

presenti delle macchie bianche su coda, addome, ginocchia.

BOCCA DI LATTE

Hanno un'unica macchia bianca che si espande dagli occhi fino alla gola. Naso rosa.

PATTERN CONCENTAZIONE DEL COLORE MASCHERINA NASO

POINT/SIAMESE

Netta distinzione tra il corpo e le estremità deve essere una V Rosa/beige/contornato a T

STANDARDil pelo primario colorato deve essere

del 90-100% rispetto al bianco. Il tronco appare più chiaro.

piena o a T a seconda degli standard

SOLIDO il pelo primario deve essere colorato

al 100%. Il colore corpo appare uniforme.

piena o a T a seconda degli standard

SELF Mantello dello stesso colore No stesso colore del mantello

ROANO 50-60% di peli di diversi colore e 40-50% di peli primari bianchi varia in base al colore varia in base al colore

Qualche esempio:

black sable solid

Black solid

Black Roan/Silver Mitt

Il furetto è un carnivoro, si nutre pertanto di prede come piccoli roditori e volatili.

Ha un tratto digestivo molto corto, per cui ha bisogno di alimentarsi in piccole quantità, ma più volte durante il giorno. Le quantità ideali di nutrienti necessari al furetto sono:

• 36-40% di proteine di origine animale• 20-25% di grassi• 20% di carboidrati• Non oltre il 9% di ceneri• Non oltre il 3% di fibre

Alimentazione

Questi dati sono tuttavia indicativi, e sono variabili con l’età, lo stato riproduttivo, il movimento dell’animale.

In cattività non è sempre facile fornire all’animale una dieta equilibrata, tuttavia sono state proposte delle linee guida che comprendono sia carne sia mangime secco.

La carne deve essere fornita cruda,e deve possibilmente rispettare quella che l’animale troverebbe in natura.

È possibile somministrare carne a pezzi, frullata, ma è preferibile fornire prede intere, poiché c’è un maggior rispetto delle abitudini naturali del furetto ed un apporto di nutrienti adeguato. Per quanto riguarda il cibo secco, ve ne sono diversi in commercio, ma occorre tuttavia prestare attenzione alla tabella nutrizionale.

Il furetto raggiunge la pubertà attorno ai 6 mesi, ed è sessualmente maturo tra i 7 e i 10 mesi. Sia i maschi che le femmine raggiungono la maturità sessuale la primavera dell’anno successivo alla loro nascita. Nei furetti già sessualmente maturi la ripresa dell’attività sessuale, dopo la sospensione invernale, avviene in primavera.

La riproduzione

Il calore è condizionato dal

fotoperiodo, e generalmente si presenta da marzo a ottobre.

Nei furetti che vivono in condizioni di luce artificiale, che provoca un’alterazione del fotoperiodo può essere anticipato.

Nel maschio il calore si presenta con la discesa dei testicoli ed il loro aumento di volume.

Altri segnali sono dati dall’aumento dell’aggressività nei confronti di altri maschi e dall’aumento dell’odore muschiato.

Il calore dura medialmente da dicembre/ gennaio fino a settembre/ottobre.

Il calore nel maschio

Nella femmina il calore si presenta principalmente con un ingrossamento della vulva. Si ha la presenza di un essudato giallo biancastro dalla vulva e l’aumento dell’odore muschiato, anche se in maniera minore rispetto al maschio.

Il calore nella femmina

Nella furetta il calore persiste fino a che non avviene l’accoppiamento, oppure finché non diminuisce il fotoperiodo al sopraggiungere dell’autunno. In media il calore si presenta da febbraio/marzo fino a settembre/ottobre.

Il persistere del calore può causare gravi problemi di salute. La presenza di elevati livelli di estrogeni causa una serie di disturbi sotto il nome di iperestrogenismo.

Può sopraggiungere la morte per anemia aplastica.

Nei furetti l’accoppiamento è particolarmente rude.

Il maschio infatti afferra la femmina per la nuca e la trascina, mentre questa resta passiva.

I due animali si accoppiano più volte ad intervalli ravvicinati.

L’accoppiamento

La gravidanza I primi segni di gravidanza si manifestano con: aumento del volume dei capezzoli e di quello addominale. Si presentano inoltre un aumento del peso, del sonno e dell’appetito.

La gestazione può durare dai 38 ai 44 giorni con una media di 42.

Dopo i 45 giorni i cuccioli muoiono.

Il numero di cuccioli è in media di otto, può variare notevolmente da uno a quattordici. Se la cucciolata è particolarmente numerosa è difficile che tutti i piccoli riescano a sopravvivere.

I piccoli alla nascita pesano mediamente 8-10 grammi e sono immaturi: ciechi, sordi e privi di pelo. A causa delle ridotte dimensioni dei cuccioli è raro che le furette vadano incontro a problemi di parto, tuttavia possono esserci problemi dovuti a feti morti in utero, oppure all’espulsione contemporanea di due feti.

Il parto e l’allattamento

Man mano che i piccoli nascono la madre istintivamente inizia a leccarli, liberandoli dagli invogli fetali e lacerando il cordone ombelicale.

In genere le placente vengono mangiate. La madre provvede poi ad allattare i cuccioli.

La crescita dei piccoli è molto rapida. Dopo alcuni giorni di vita spunta il pelo

primario. Attorno ai 10-14 giorni di vita spuntano i

denti da latte. Tra la 4° e la 5° settimana di vita si hanno

l’apertura degli occhi e delle orecchie, inoltre il cucciolo inizia ad uscire dal “nido”.

Il primo svezzamento viene effettuato dalla 3° settimana di vita, tuttavia si completa attorno all’8° settimana. Il cucciolo svezzato ha un peso che si aggira attorno ai 300-600 grammi.

Crescita e svezzamento

I piccoli possono essere separati dalla madre dopo le sei settimane di età; per permettere una riduzione graduale della produzione di latte è opportuno sottrarre alla furetta un cucciolo al giorno.

Terminato lo svezzamento la femmina ritorna in calore, a meno che non sia autunno, stagione che segna il termine dell’attività riproduttiva. Il calore successivo si ripresenterà la primavera seguente.

Il furetto ha due livelli di attività: o dorme profondamente, o è attivamente impegnato nel gioco. È un animale molto curioso, propenso all’esplorazione ed alla caccia.

Caratteristica del furetto è anche quella di rubare tutto ciò che lo attira e nasconderlo nella sua tana, cibo compreso.

Come gatti e cani, impara ad accorrere al suo nome, ad uscire al guinzaglio e a fare i bisogni nell’apposita cassetta.

Il comportamento

Nonostante siano predatori, solitamente non sono aggressivi, salvo alcune eccezioni che sono dovute soprattutto ad una scarsa abitudine al contatto umano.

Il furetto convive bene anche con altri furetti, cani e gatti. Tra furetti si instaurano rapporti gerarchici a seconda dell’età e del carattere.

La convivenza con volatili e roditori invece è impossibile, dato che questi rappresentano le sue prede principali in natura.

Un furetto arrabbiato o impaurito soffia, in modo simile al gatto, gonfia il pelo ed emana un odore sgradevole.

Al contrario un furetto felice è incurvato a virgola, salta ed emette il suo particolare verso, definito come “potpottio”.

Tipica del furetto è la cosìddetta “retromarcia, cosa che avviene solitamente subito prima di effettuare un agguato.

Il furetto gioca mimando la lotta. Il gioco tra simili prevede che i due furetti si mordano sulla collottola e si rotolino sul pavimento, cosa che viene fatta anche per stabilire la gerarchia.

Durante il gioco i furetti emettono il loro tipico verso, e nel caso in cui l’altro esageri anche delle piccola grida.

Il gioco

Altro tipico gioco è l’inseguimento alla preda, che può avvenire sia tra furetti, ma anche con l’uomo.

Con l’uomo il furetto giocherà utilizzando sempre la bocca, ma già dopo i primi mesi imparerà ad autoregolarsi.

• http://www.blackferrets.it/• http://unfurettoinfamiglia.wordpress.com/• http://www.furettomania.it/• http://www.aaeweb.net/Schedafuretto/

furetto.htm• Alcune immagini sono state prese dal web

Bibliografia