Il contributo di Jean-Baptiste Say alla teoria economica ... J.B.Say .pdf · Jean-Baptiste Say...

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Il contributo di Jean-Baptiste Say alla teoria economica classica

Jean-Pierre Potier Università di Bergamo

10 Aprile 2011

Jean-Baptiste Say (1767-1832)

Jean-Baptiste Say è uno dei pochi rappresentanti del pensiero economico classico non di lingua inglese che svolse un ruolo di primo piano, nel rielaborare in modo critico, e nel diffondere il pensiero della scuola classica nel continente europeo e gli Stati Uniti.

Scritti di J.-B. Say

•  1803 : Traité d’économie politique (1a edizione) •  1814 : Traité d’économie politique (2a ed.) •  1815 : Catéchisme d’économie politique (2a ed., 1821; 3a

ed., 1826) •  1817: Traité d’économie politique (3a ed.) •  1819: Traité d’économie politique (4a ed.) •  1820 : Lettres à M. Malthus sur différents sujets

d’économie politique •  1826 :Traité d’économie politique, 5a ed. (6a ed. 1841) •  1828-29 : Cours complet d’économie politique pratique

(2a ed., 1840).

Scritti di J.-B. Say

•  Traité d’économie politique – Edition variorum, Vol. I des Œuvres complètes. Edité par C. Mouchot, J.-P. Potier, J.- M. Servet, P. Steiner et A. Tiran, Paris : Economica, 2006.

•  Cours complet d’économie politique pratique – Edition variorum des deux éditions (1828-1840). Vol. II des Œuvres complètes. Edité par E. Blanc, P.-H. Goutte et J.-P. Potier, Paris : Economica, 2009.

Scritti di J.-B. Say

•  Leçons d’économie politique, Vol. IV des Œuvres complètes. Edité par G. Jacoud et P. Steiner, Paris : Economica, 2002.

•  Œuvres morales et politiques. Vol. V des Œuvres

complètes. Edité par E. Blanc et A. Tiran, Paris : Economica, 2003.

Definizione dell’economia politica nel Tratatto di economia politica :

•  « Jusqu’au moment où Smith a écrit, on a confondu la Politique proprement dite, la science du gouvernement, avec l’Economie politique qui montre comment se forment, se distribuent et se consomment les richesses » (Traité d’économie politique, 1a ediz. 1803, p. 2).

L’economia politica deve limitarsi ad individuare le regole generali che governano la formazione, la distribuzione e il consumo delle ricchezze.

Il contributo alla teoria economica :

•  Teoria del valore •  Teoria della produzione e della distribuzione •  Teoria dell’imprenditore •  Teoria degli sbocchi •  Teoria monetaria

Tre punti :

I - Dalle classi sociali alle categorie funzionali

II - Teoria del valore III- Legge degli sbocchi

I - Dalle classi sociali alle categorie funzionali

I- Dalle classi sociali alle categorie funzionali

Rottura con l’analisi in termini di classi sociali e introduzione di categorie funzionali : gli « agenti della produzione » :

-proprietari fondiari; -capitalisti; -« industrieux » (industriosi) : -imprenditori

-lavoratori.

Dalle classi sociali alle categorie funzionali

Ogni individuo ha la possibilità di cumulare questi differenti ruoli (proprietario fondiario, capitalista, imprenditore e lavoratore)

Dalle classi sociali alle categorie funzionali

•  Questi agenti della produzione possiedono fondi produttivi (terres, capitaux, facultés industrielles), che generano servizi produttivi.

•  Secondo Say, tutti questi « agenti della produzione » sono veramente « produttori » :

•  -i proprietari fondiari e capitalisti sono produttori passivi (tramite la terra e il capitale),

•  -gli « industrieux » sono produttori attivi (diretti).

Dalle classi sociali alle categorie funzionali

Gli « industrieux » (imprenditori e lavoratori) possiedono fondi produttivi che sono le « facultés industrielles » o « personnelles » (o « l’industrie »):cioè l’azione di forze fisiche e morali degli uomini nella produzione che generano « servizi industriali ».

Dalle classi sociali alle categorie funzionali

Servizi produttivi e i loro prezzi : 1-Services fonciers : Rentes (ou fermages) (de la terre) 2-Services des capitaux : Intérêts (ou loyers) 3-Services industriels des entrepreneurs : Profits 4-Services industriels des ouvriers : Salaires

L’imprenditore

Fra gli « industrieux », l’imprenditore (che non si identifica con il capitalista) è stato molto studiato da Say, perché costituisce l’« agente principale della produzione». L’ imprenditore è un intermediario tra proprietari fondiari e capitalisti (l’imprenditore compra i loro servizi produttivi) e più in generale tra produttori e consumatori.

L’imprenditore

L’ imprenditore raccoglie conoscenze sulla sua attività presso gli scienziati, mette insieme i differenti servizi produttivi e organizza la produzione.

La produzione

La produzione non dà luogo a un « surplus » come nel pensiero classico inglese. La produzione è un « grande scambio » tra prodotti e servizi produttivi. Il profitto è il reddito del servizio produttivo dell’ imprenditore e non è un reddito residuale. Ritroviamo più tardi nel pensiero di Léon Walras una concezione della produzione come un « grande scambio »(ma con un’ altra teoria del profitto).

La produzione

Say critica la distinzione smithiana tra lavoro produttivo e lavoro improduttivo. Ogni specie di attività è produttiva se dà luogo ad un incremento di utilità, qualunque sia il prodotto o il servizio in cui essa si incorporati : dunque ci sono prodotti materiali e prodotti immateriali.

II - Teoria del valore

Teoria del valore

Nel Traité d'économie politique, Jean-Baptiste Say critica i classici inglesi sulla questione della misura del valore delle merci tramite il lavoro. Non accetta il concetto di « prezzo naturale ».

Teoria del valore

Nella 5a edizione del Traité d'économie politique (1826), Say definisce il valore dalla maniera seguente: « La valeur de chaque chose est le résultat de l’évaluation contradictoire faite entre celui qui en a besoin, ou qui la demande ; et celui qui la produit, ou qui l’offre. Ses deux fondements sont donc 1e L’utilité qui détermine la demande qu’en en fait ; 2e Les frais de sa production qui bornent l’étendue de cette demande ; car on cesse de demander ce qui coûte trop de frais de production » (tome 3, pp. 328-329).

Teoria del valore

Due fondamenti del valore delle merci : •  -L’utilità che determina la domanda •  -Il costo di produzione che costituisce un

limite alla rilevanza della domanda

Teoria del valore

Secondo Say, una misura diretta dell’utilità dagli individui è impossibile. Invece, è possible stimare indirettamente l’utilità tramite il valore di scambio, il prezzo corrente. L’utilità di un bene riceverà quindi una validazione sociale « obbiettiva » sul mercato, tramite lo scambio.

Teoria del valore

-In un sistema di libera concorrenza, il prezzo corrente (espressione dell’utilità) tende a avvicinarsi al livello del costo di produzione. -Se la domanda è forte rispetto all’offerta, il prezzo corrente è superiore al costo di produzione: gli imprenditori sono stimolati a produrre più prodotti

Teoria del valore

- Se la domanda è debole, il prezzo corrente è inferiore al costo di produzione : gli imprenditori sono stimolati a ridurre la produzione (vedremo il caso delle crisi di sovrapproduzione parziali).

III- Legge degli sbocchi

Legge degli sbocchi

Nel « Discours préliminaire » del Traité d'économie politique, Jean-Baptiste Say afferma l’importanza della « legge degli sbocchi » : dice che « la teoria degli sbocchi cambierà la politica del mondo » !

Legge degli sbocchi

•  La « legge degli sbocchi » è studiata nel Trattato, principalmente nel capitolo 22 nella 1a edizione (1803), e nel capitolo 15 nelle edizioni ulteriori.

•  Il capitolo 15 sarà modificato da Say ad ogni edizione del Trattato (1814, 1817, 1819, 1826).

Legge degli sbocchi

Say dice : « […] in ogni Stato, più i produttori sono numerosi ed i prodotti si moltiplicano, più facili, più numerosi e più vari sono gli sbocchi. Nei luoghi che producono molto, si crea la sostanza con la quale sola si compra : voglio dire il valore. Il denaro non ha che un ruolo effimero in questo doppio scambio; e, una volta terminati gli scambi, abbiamo pagato prodotti con prodotti » (Traité, 2006, tome 1, pp. 249-251).

Legge degli sbocchi

•  Si dice sempre per caratterizzare la « legge degli sbocchi »: « les produits s’échangent contre les produits » : i prodotti si scambiano con i prodotti.

•  Orbene, Say non vede qui il suo contributo teorico personale, perché questa frase si trovava già negli scritti dei Fisiocratici, nel libro di Guillaume Le Trosne, De l’intérêt social (1777) : « […] les productions ne se payant qu’avec des productions […] ».

Legge degli sbocchi

•  Secondo Say, « […]. L'argent n'est que la voiture de la valeur des produits» : La moneta non è che ciò che veicola il valore dei prodotti. (Traité, 2006, tome 1, p. 247).

•  La moneta ha un ruolo di « intermediario » (Say)

degli scambi: un « velo » monetario.

Legge degli sbocchi

Non è esatto dire che la vendita è problematica perchè scarseggia il denaro. C’è sempre abbastanza denaro per la circolazione e lo scambio. Se la moneta metallica manca, è possibile integrarla con biglietti di banca convertibili (« billets de confiance » : da non confondere con la cartamoneta).

Ma qui siamo ancora alle premesse della « legge degli sbocchi ».

Legge degli sbocchi

Per fortuna, Say aggiunge dopo : « Il est bon de remarquer qu’un produit terminé

offre, dès cet instant un débouché à d'autres produits pour tout le montant de sa valeur » (Traité, 2006, tome 1, p. 250-251) : « Vale la pena di notare che un prodotto, non appena creato e a partire da quest’istante, apre uno sbocco per altri prodotti fino al complessivo ammontare del proprio valore ».

Legge degli sbocchi

Quest’idea di istantaneità è importante: la produzione è un atto dicotomico istantaneo. La produzione crea un reddito di un importo equivalente che sarà speso per il consumo (« consumo improduttivo ») o l’investimento (« consumo reproduttivo »).

Una sovrapproduzione generale di merci è dunque impossibile.

Legge degli sbocchi

Nella General Theory (1936, Macmillan, 1973, p. 25), e nell’ambito di una interpretazione restrittiva, J. M. Keynes scrive tra virgolette: « ‘Supply creates its own demand’ » (« ‘L’offerta crea la propria domanda’ ») per definire la « legge di Say».

Legge degli sbocchi

Secondo le ricerche recenti di Steven Kates (2010), questa frase è stata ripresa dal libro Value Theory and Business Cycle (New York, January 1933) di Harlan L. MacCracken (un economista americano, allievo di J. R. Commons e seguace di Marx), che diceva : “supply creates its own demand” per definire la “legge di Say”.

Legge degli sbocchi

Quest’ espressione di “Say’s Law” sembra essere utilizzata per la prima volta dall’ economista americano Fred M. Taylor (Principles of Economics, 1925)

Legge degli sbocchi

Ma allora, secondo Say, donde viene « questa quantità di merci che in certe epoche, saturano la circolazione, senza poter trovare compratori ? »

Legge degli sbocchi

La risposta di Say è la seguente: « Risponderò che le merci che non si vendono o che si vendono in perdita, superano la somma dei bisogni che abbiamo di queste merci,

•  -sia perché sono state prodotte quantità eccessive [ma Say elimina subito questa possibilità !]

•  -sia piuttosto perché vi è carenza di altre produzioni.

Certi prodotti sono sovrabbondanti, sia perché altri sono insufficienti» (Traité, 2006, tome 1, p. 253).

Legge degli sbocchi

•  Dunque, una sovrapproduzione di merci in un’ industria si spiega con l’insufficienza della produzione di merci in un’ altra industria dell’economia.

•  Scarsità e sovrabbondanza devono riassorbirsi

naturalmente. Si devono produrre di più delle merci scarse per aprire sbocchi alle merci sovrabbondanti. L’equilibrio sarà rapidamente raggiunto se l’attività economica funzionerà senza ostacoli, con una piena libertà dei movimenti del capitale.

Legge degli sbocchi

Ma se questo aggiustamento viene ritardato, « occorre che ragioni maggiori o mezzi violenti, come disastri naturali e politici, l’avidità o l’imperizia dei governi, mantengano per forza da un lato questa scarsità, che causa un ingombro dal altro lato » (Traité, 2006, tome 1, p. 253).

Legge degli sbocchi

A differenza dell’analisi ricardiana, il libero scambio sarà giustificato, secondo Say, con l’unico mezzo della legge degli sbocchi: « […] è che l’importazione dei prodotti stranieri è favorevole alla vendita dei prodotti nazionali ; perchè possiamo comprare le merci straniere solo con prodotti della nostra industria, delle nostre terre e dei nostri capitali, ai quali questo commercio procura uno sbocco »(Traité, 2006, tome 1, p. 257).

La polemica degli sbocchi

•  La polemica sugli sbocchi, sull’« ingorgo » generale dei mercati appare principalmente dal 1815 (fine delle guerre di Napoleone Bonaparte). La polemica fa intervenire, da un lato, Jean-Baptiste Say e David Ricardo, e dall’altro lato T. R. Malthus e S. de Sismondi.

•  Per capire questo dibattito è necessario riferirsi

particolarmente alla crisi del 1815-1818 in Inghilterra e in Francia, crisi studiata da Malthus e da Sismondi, ma anche a quella di 1825-26, studiata da Sismondi.

La polemica degli sbocchi

•  Sulla mancanza di ritorno rapido all’ equilibrio in caso di sovrapproduzione parziale, l’argomentazione di Say cambia nel tempo : dapprima « catastrofi naturali» (raccolte scarse), « catastrofi politiche» (guerre), « l’avidità o l’imperizia dei governi » (per esempio, ostacoli all’ commercio estero…).

•  Poi, nella terza lettera a Malthus (1820), Say introduce gli errori di calcolo degli imprenditori che sbagliano sulla « natura e l’ampiezza dei bisogni nei luoghi dove si mandano le merci».

La polemica degli sbocchi

•  Finalmente, Say cambierà interamente la fine del capitolo XV del Traité, in occasione della 5a edizione (1826). E nella sua lettera a Malthus del 24 febbraio 1827, annuncia che ha introdotto in quest’edizione « alcune riserve» alla legge degli sbocchi, però senza indicare quali siano queste qualificazioni.

La polemica degli sbocchi

•  In realtà, ha introdotto una nuova tesi : « la condizione essenziale di un prodotto […] è di uguagliare almeno in valore il suo costo di produzione» (Traité, 2006, tome 1, p. 261). Se il valore del prodotto non compensa il costo, non si tratta di una reale produzione.

•  Ma allora se il valore non può mai essere al di sotto del costo, anche una sovrapproduzione parziale diviene impossibile !

La polemica degli sbocchi

Malthus non sarà convinto dalla nuova posizione di Say. In una lettera del 1827, Malthus gli scrive: « […] è contrario all’ uso (e anche alla vostra propria definizione del termine ‘prodotto’ : L’utilità creata costituice il prodotto) di affermare che quando, per conseguenza di una sovrapproduzione, i prodotti calano al di sotto del costo di produzione, non meritano più il nome di prodotti ».

La polemica degli sbocchi

Malthus a Say : « Dovete ammettere che per quelli che

avevano l’abitudine di comprarli, soddisfanno gli stessi bisogni di prima, e che le porzioni che formano l’eccedente possono servire ad altri, e conservano un valore qualunque, benché sia insufficiente per rimborsare il costo di produzione ».

La polemica degli sbocchi

Malthus a Say : « Questi prodotti essendo risultati dell’ industria umana, possedendo utilità e valore, non vedo come potremmo rifiutare loro il nome di prodotti ; orbene, questi prodotti, si capisce facilmente, non possono essere fabbricati in quantità troppo grande» (Say, Oeuvres diverses, 1848, p. 508).

Conclusione

Bibliografia

•  Potier Jean-Pierre et Tiran André, sous la direction de, Jean-Baptiste Say : nouveaux regards sur son œuvre, Paris : Economica, 2003, 765 p.

•  André Tiran, études réunies par, Jean-Baptiste

Say. Influences, critiques et postérité, Paris : Editions classiques Garnier, 2010, 623 p.

Œuvres complètes de Jean-Baptiste Say (coord. André Tiran)

•  Vol. I : Traité d’économie politique – Edition variorum des six éditions, (2 tomes), 2006.

•  Vol. II : Cours complet d’économie politique pratique – Edition variorum des deux éditions (2 tomes), 2009.

•  Vol. III : Catéchisme et opuscules divers

•  Vol. IV : Leçons d’économie politique, 2002.

•  Vol. V : Œuvres morales et politiques, 2003.

Œuvres complètes de Jean-Baptiste Say

•  Vol. VI : De la Décade à la Revue Encyclopédique •  Vol. VII : Notes et pièces diverses

•  Vol. VIII : Œuvres littéraires

•  Vol. IX : Correspondance •  Vol. X : Eléments de biographie et Index