I murales di Orgosolo

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I murales di Orgosolo. Orgosolo è un Comune nella provincia di Nuoro, sito a 620 m di altitudine, all’estremità settentrionale della Barbagia, in uno scenario di selvaggi rilievi calcarei. E’ un centro di pastori, ancora molto legato alle tradizioni. - PowerPoint PPT Presentation

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Orgosolo è un Comune nellaprovincia di Nuoro, sito a 620 m di altitudine, all’estremitàsettentrionale della Barbagia,in uno scenario di selvaggirilievi calcarei.E’ un centro di pastori, ancoramolto legato alle tradizioni.

Piazza Caduti in guerra. Punto di fermata dei bus turistici

Le immagini sono tratte in parte da internet e inparte da questo libro realizzatoda un fotografo di Orgosolo.

Questo è il suo studio

Il fenomeno muralistico a Orgosolo è nato nel 1975, quando il professor Francesco Del Casino, senese di nascita ma sposato e residente ad Orgosolo, iniziò la sua opera di abbellimento di alcune pareti spoglie. In questo venne aiutato dagli alunni della scuola media. Francesco del Casino volle commemorare il trentesimo anniversario della Liberazione d’Italia dal fascismo.

Inizialmente quindi i murales, oggi circa 150, rappresentarono fattilegati alla resistenza contro i nazisti ed i fascisti, per poi rivolgersia problematiche di politica locale e internazionale o fatti molto più attuali come l’istituzione del parco del Gennargentu.La tecnica più utilizzata è quella dell’affresco, in cui i vari pigmenti vengono applicati direttamente sulla superficie del muro appena intonacato, permettendo così il completo assorbimento dei colori. Gli alunni invece erano soliti utilizzare un episcopio, strumento che può proiettare una qualsiasi immagine sul muro. Dell’immagine proiettata vengono poi tracciati i contorni ed infine si procede a colorare le varie parti.

In seguito altri artisti si cimentarono nell’opera, tra i quali un grande contributo è stato apportato dall’orgolese Pasquale Buesca, operaio forestale.Lavora a vive a Orgosolo e con le sue opere ha partecipato a diverse mostre in Italia e all’estero.

Lo stile. In linea generale i murales esprimono un linguaggio semplice, per agevolare la comunicazione, comunque l’artista si avvale spesso di una didascalia, a volte anche in dialetto orgolese. 

L’emigrazione ha tolto alla Sardegna le migliori energie lavorative.In tanti paesi sonorimasti solo i vecchi,le donne e i bambini ad aspettare il ritornodei loro cari assenti da tanto tempo.

Nel 2000 i virus, la fame, le epidemie minacciano ancoraL’umanità. Composto in occasione dell’epidemia di colera che fece Vittime a Napoli e in altre parti del meridione d’Italia.

Secondo Niceforo il sardo è bandito per costituzione. Si vede dallaForma del suo cranio

Piazza caduti della guerra. Felice il popolo che non manda a morire i suoi figli.

Le attività tradizionali del vpastore e delContadino. Autori, alunni delleScuole medie

Studenti dell’Istituto d’arte G.Sello hanno così rappresentato alcuniAspetti della realtà sarda

Biblioteca comunale

I muri che parlano.

I murales narrano le fatiche, le denunce e le grandi conquiste della piccola comunità orgolese, passando con estrema disinvoltura dai colorati racconti di storia quotidiana…

…alla raffigurazione di eventi e di lotte politiche di respiro mondiale:

L’opera è stata realizzata nel periodo in cui l’amministrazione Reagan aveva ipotizzato diCostruire la bomba N che avrebbe distrutto ogniForma di vita ma non le costruzioni umane

In Sardegna le servitù militariOccupano una notevole porzioneDi territorio, costituendo un Impedimento allo sviluppo e unRischio in caso di guerra

.

La lotta per l’emancipazione femminile,

I muri che parlano.

la guerra di Spagna, la siccità, la pastorizia, la politica, sono solo alcune delle tematiche affrontate.

La lotta di Pratobello resta un esempio di come la volontà popolare è più forte di ogni Decisione governativa.Il provvedimento di installare un poligono di tiro per le esercitazioni militari nel cuore dei Pascoli comunali fu duramente osteggiato dalla popolazione orgolese e alla fine fu ritirato.

Anche un semplice massoIn campagna serve a trasmettereUn messaggio: la solitudine delPastore mentre si riposa oAttento e vigile al suo gregge

Recentemente i murales si sono arricchiti di altri stili artistici, il trompe-l’oeil e il surrealismo, con un’intera piazza dedicata a Joan Mirò.

Questo murales rappresentala pittrice messicana Frida Kahlo, moglie di Diego Rivera

autoritratti

Gandhi è intento aleggere il giornaleche parla di lui.Il suo colorito è naturale.Dietro, un’inquietante figuragli fa da ombra.

Una figura femminile èappoggiata sul suolo sardocon tutti i problemi di questaRegione. Due bambini cercanoprotezione abbracciandola.

Una coppia cammina eguarda spaventata una donna riversa alsuolo.

Questa vecchietta è nellostile del trompe l’oeil,l’inganno visivo, Quando una figura vuolesembrare proprio vera.

Questo murales fa da cartello indicatore.

Questa immagine fariferimento alla guerra.Sulle rovine di una trincea, due uomini sollevano un lenzuolo con dentro unuomo morto.Sullo sfondo, palazzi in fumo.le figure sono inquadratedal basso.

Sono ipocrisia e impostura tutti i piani per attenuarela povertà delle masse conl’elemosina dei ricchi.

Charlie Chaplin fece unfilm su Hitler intitolato:Il grande dittatore. Eraovviamente un film controla guerra.

Lo stile. Caratteristica comune di un importante numero di murales è la ripresa dello stile cubista, a volte con vere e proprie riproduzioni (come nel caso di Guernica di Picasso, raffigurato nella via principale del paese); a volte si ritrovano i codici espressivi dei muralisti messicani degli anni ’20. I colori sono brillanti, le figure solide e squadrate; l’influenza cubista è evidente: figure femminili dai fianchi larghi e uomini dalle mani e volti

asimmetrici e nodosi .

Quest’immagine è un particolare diGuernica di Pablo Picasso

. Purtroppo nessuna tutela è garantita ai murales, perciò molti di questi sono andati perduti in seguito ad opere di ristrutturazione degli edifici che li ospitavano, altri stanno scomparendo a causa dell’opera del tempo, ma fortunatamente si è provveduto al restauro di alcuni di questi, oltre ovviamente alla creazione di nuovi dipinti, in maniera da salvaguardare un bene che, pur nella sua semplicità, non appartiene più solamente alla comunità orgolese ma è patrimonio di chiunque riesca ad apprezzarne il valore artistico e culturale.