i legami fondamentali l'attaccamento il prendersi cura · ATTACCAMENTO Qualsiasi forma di...

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I LEGAMI FONDAMENTALI

L’ATTACCAMENTO

IL PRENDERSI CURA

IL MITO DI CURA …

Personaggi:

• La Cura

• Giove

• Saturno

• Terra

IL MITO DI CURAMentre Cura stava attraversando un fiume vide del fango argilloso. Lo raccolse e cominciò a dargli forma. Mentre stava riflettendo su ciò che aveva fatto si avvicinò Giove. Cura gli chiese di dare lo spirito vitale a ciò che aveva fatto e Giove acconsentì. Ma quando Cura pretese di imporre il suo nome al manufatto Giove glielo impedì e volle che fosse imposto il proprio nome. Mentre disputavano intervenne anche Terra reclamando che fosse imposto il proprio nome poiché aveva dato una parte del proprio corpo. I disputanti elessero Saturno a giudice che decise: Tu Giove che hai dato lo spirito al momento della morte riceverai lo spirito. Tu Terra che hai dato il corpo riceverai il corpo. Ma poiché fu Cura che diede forma a questo essere, finchè esso vive lo possiede Cura. Per quanto concerne il nome si chiami homo perché fatto di humus (Terra)

PRIMARIETA’ DELLA CURA

Ogni essere umano ha bisogno di essere preso in cura, ma nello stesso tempo di prendersi cura per dare significato alla sua esistenza.

La cura dà forma all’ESSERE

LE MADRI statue in tufo arcaiche, preistoriche ritrovate a Capua a partire dal 1845

MATER MATUTA antica divinità italica dell’aurora e della nascita;

Le madri rappresentavano “ex voto”: un’offerta propiziatoria e l’espressione di un ringraziamento per la concessione del sommo bene della fecondità

MATRES

Statue dell’età preistorica riproducenti quasi tutte una donna seduta con uno o più bambini tra le braccia (Museo di Capua):

• sono la testimonianza più eloquente del culto con il quale gli antichi onoravano il mistero della vita considerando la maternità come un dono divino e avvolgendo di spiritualità l’evento della nascita ritenendolo cosa sacra come tutto ciò che di vitale esce dal seno della natura.

Cronologicamente si situano in un arco di tempo che va dal 6° al 2° secolo a.C.

• Le matres rappresentano una delle espressioni più straordinarie della creatività e nel contempo la testimonianza più commovente che la ‘civitas capuana’, al di là della opulenza e della superbia per cui era celebre nel mondo, si alimentava alle sorgenti dell’amore filiale e familiare come ad un bene sacro e supremo.

La cura è quel modo di esserci che domina l’intera vicenda temporale

dell’essere umano, accompagna ogni momento della nostra vita.

Archetipo della cura è la

RELAZIONE MATERNA (1° relazione di cura).

La cura materna ha una centralità simbolica.

11

…LA VITA COMINCIA CON UNA PERDITA…

La maternità e con essa la vita è un lungo interminabile distacco

“ATTACCAMENTO, SEPARAZIONE E PERDITA”

TRILOGIA DI J. BOWLBY

LE RELAZIONI OGGETTUALID. WINNICOTT

L’origine e la natura dei legami affettivi.

Fin verso la metà degli anni ’50 prevaleva una sola teoria sulle origini e sulla natura dei legami interpersonali: veniva affermato che essi si sviluppano perché un individuo scopre che al fine di ridurre determinati bisogni come quelli collegati al nutrimento nell’infanzia e al sesso nell’età adulta è necessario che vi sia un altro essere umano.

ELEMENTI CHE COMPONGONO LA RELAZIONE MATERNA

Tra gli altri lo studio di Lorenzsull’imprinting modificò taleimpostazione.

Lorenz aveva rilevato che in alcunispecie di uccelli i piccoli sviluppanosolidi legami con una figura maternadurante i primi giorni di vitaindipendentemente dal cibo,semplicemente in presenza di questa eacquistando familiarità con questa.

CONCETTI FONDAMENTALI

1. IL PROCESSO DI ATTACCAMENTO E LA COSTRUZIONE DEI LEGAMI

2. BASE SICURA

3. RISPECCHIAMENTO

4. PREOCCUPAZIONE MATERNA PRIMARIA

5. AMBIENTE CONTENITIVO

6. PRENDERSI CURA

ATTACCAMENTO

Qualsiasi forma di comportamento che porta una persona al raggiungimento e al mantenimento della vicinanza con

un’altra persona.

Anche se particolarmente evidente nell’infanzia il comportamento di

attaccamento caratterizza l’essere umano durante tutto l’arco

esistenziale.

BASE SICURA è l’atmosfera creata dalla figura di attaccamento per la persona che le si attacca. Il comportamento di attaccamento riguarda tanto chi lo fornisce quanto chi lo richiede.L’essenza della BASE SICURA è che crea un trampolino di lancio verso l’esterno: possiamo affrontare mari pericolosi se abbiamo la certezza di un porto sicuro. L’attaccamento esercita una forza potente e invisibile così come i corpi celesti sono connessi dalla forza di gravità ( LEGAME ).

METAFORA“Il ruolo della BASE SICURA è simile a quella dell’ufficiale che comanda una base militare da cui una forza di spedizione si mette in viaggio e in cui può ritirarsi in caso di sconfitta. Per gran parte del tempo il ruolo della base è un ruolo di attesa,ma non di meno vitale perché solo se l’ufficiale che comanda la spedizione ha fiducia che la sua base sia sicura può osare spingersi in avanti e correre dei rischi”

“Questo mi porta a quella che ritengo la caratteristica più importante dell’essere genitori/educatori:fornire una base sicura da cui un bambino o un adolescente possa partire per affacciarsi nel mondo esterno e a cui possa tornare sapendo per certo che sarà il benvenuto, nutrito sul piano fisico ed emotivo,confortato se triste,rassicurato se spaventato. In sostanza questo ruolo consiste nell’essere disponibili, pronti a rispondere quando chiamati in causa per incoraggiare e dare assistenza,ma intervenendo attivamente solo quando è necessario…”

Sentire attaccamento (diverso dalla dipendenza) significa sentirsi sicuri e protetti; un attaccamento insicuro è

un mix di emozioni: dipendenza, irritabilità, paura del rifiuto,

insicurezza

(la mancanza di sicurezza suscita un desiderio di vicinanza, ma anche

contemporaneamente la determinazione rabbiosa di punire le proprie figure di attaccamento per il più piccolo indizio

di abbandono).

RISPECCHIAMENTOCome dirà Winnicott in un suo scritto la madre funziona come uno specchio e fornisce al bambino un riflesso esatto dei suoi gesti e della sua esperienza: ‘quando guardo sono visto quindi esisto’. Ma cosa vede il b. quando guarda il viso della madre? Ciò che vede è se stesso, o meglio ciò che la madre riesce a vedere di lui; in altre parole la madre guarda il b. e ciò che esso appare è ciò che essa scorge: questa funzione ha un ruolo centrale nella formazione del SE’.

Il bambino riesce a vedersi con gli occhidella madre

Il bambino nel guardare il volto maternovede il SE’ nella faccia della madre, mase il volto della madre riflette unarigidità il bambino guarda ma non sivede. Se il viso materno è pocoresponsivo allora uno specchio sarà unacosa DA guardare non una cosa IN CUIguardare.

La ‘funzione specchio’ ha quindi unsignificato evolutivo rilevante e la suacarenza rappresenta un ostacolo aduna adeguata costituzione del Sé.Cercarsi nello specchio senza trovarsi,significa dibattersi nella ricerca di unapropria identità difficile.

E’ “lo specchio delle mie brame” la cuifunzione è guardare e rispondere alladomanda di chi si specchia.

Potremmo dire che ogni situazione relazionale implica un momento in cui l’individuo si guarda allo specchio chiedendo con forza di essere visto e quindi di vedersi.

E’ importante a questo proposito considerare che quando diciamo che lo specchio ( il volto dell’altro) potrebbe non vedere, non intendiamo che esso semplicemente non vede nulla, bensì che vede qualcosa di diverso, di non pertinente con i bisogni del soggetto.

Ritornando allo specchio questorappresenta la metaforadell’esperienza dell’incontro con l’altroe con se stessi: è l’espressione dellaRECIPROCITA’.

La relazione è uno spazio diaccoglimento e la capacità di entrarein relazione rappresenta unaconquista. E’ necessario un faticosoprocesso di autoconoscenza per poterfondare legami significativi.

PREOCCUPAZIONE

MATERNA PRIMARIA

Ritiro dell’interesse della madre dal mondo esterno per curarsi del

bambino che ha in grembo ( funzione del pensiero) per creare

quell’AMBIENTE PERFETTO in grado di adattarsi ai bisogni del bambino.E’ una esperienza di ritmo tra madre

e bambino.

AMBIENTE CONTENITIVO (HOLDING)

fornito dalla madre che prova empatia nei confronti dei bisogni e desideri del b. Il compito è quello di PROTEZIONE verso l’esterno. Il termine ‘holding’ si riferisce

al sostegno, al mantenimento e al contenimento del bambino non solo sul piano fisico, ma soprattutto su quello psichico. La madre modella il mondo in armonia con i bisogni del bambino e

glielo presenta.

Aver cura è:

sollecitudine/attivare attenzione nell’ascoltare, nel vedere, nel

sentire/essere disponibili all’altro, ricettivi/l’acconsentire reciproco allo

stare nella relazione/un sentire intelligente/un pensare emotivo, denso in grado di attivare risorse sia emotive sia cognitive/ sostenere l’altro evitando che

sia preso dal sentimento di rinuncia, dall’indietreggiare/favorire la fiducia.

Aver CURA è una mossa esistenziale in cui i ragionamenti del cuore giocano un ruolo essenziale…

Stare dentro a relazioni in cui realizzare se stessi come soggetti che si prendono CURA …

Aver CURA è quella pratica che custodisce, coltiva, facilita la relazione …

La nostra società dovrebbe fare dell’educazione alla CURA la prima priorità.

Nella nostra cultura gli individui non imparano il valore delle AZIONI DI CURA, si

tende a non percepire l’importanza del PRENDERSI CURA, non se ne riconosce il

ruolo e la qualità così da diventare misura di persone

capaci di AVER CURA

E’ il praticare e dare tonalità esistenziale alle azioni di cura

a provocare il dilatarsi del sentimento di attenzione

all’altro.

Contrario della cura è l’incuria, la trascuratezza …