Post on 17-Feb-2019
«eio, quando sarò innalzato da terra, attireròtutti a me» (Gv 12,32), tutti coloro che sonostanchi e oppressi e cercano sollievo e con-
solazione (cfr Mt 11,28). la verità di queste parole, attualisempre, ma in questi giorni santi ancora più evidenti nel-l’esperienza liturgica e nella vita delle nostre comunità cre-
denti, assume quest’anno una evidenza ancor più significativa. infatti,accanto al significato reale di epifania del signore Gesù, che ci si svela nellagloriadella croce, il testo del quarto vangelo ci rimanda ad altri corpi e voltiinnalzati da terra, vittime incolpevoli e inconsapevoli di aggressori violentie sanguinari. in questi uomini, donne e bambini si rinnova il sacrificio diCristo e la sua gloria crocifissa si riflette sul volto sfigurato e insanguinatodi cristiani e di altri credenti trucidati da feroci assassini. e come il doloree lo strazio di pochi ai piedi della croce dettero testimonianza di vicinanza
affettuosa e di condivisione amorevole al Cristo morente, così la pietàumana e il compianto solidale di tanti (lo speriamo!) rendono giustizia aimartiri di oggi, sempre più numerosi. ma la croce del venerdì di passionenon chiuse il percorso terreno del signore della vita. egli, come chicco digrano morto e sepolto nella terra, da essa uscì risorto e vincitore dellastessa morte, associando al suo trionfo ogni creatura. «tuttavia, fino a chenon vi saranno i nuovi cieli e la terra nuova, nei quali la giustizia ha la suadimora (cfr 2Pt3,13)» le creature umane «ancora gemono […] nel travagliodel parto e sospirano la manifestazione dei figli di dio» (lG 48). e tale ge-mito raccoglie la voce di quanti in questi giorni chiedono giustizia e nonvendetta; luce e non odio; dialogo e non barricate. Ci disponiamo così acelebrare pasqua, portando in mano le palme in memoria dei martiri el’ulivo arma della pace, affrancati dalla tentazione della disperazione e dellosconcerto, più che mai forti nella fede per costruire un mondo nuovo nel-l’amore e nella fraternità. «Chi si consegna per amore a Cristo al serviziodegli altri, costui vivrà come il chicco di grano che muore, ma è un’appa-renza che muore. se non morisse rimarrebbe solo. se dà il raccolto è per-ché muore, si lascia immolare nella terra, si lascia disfare e solo disfacendosiproduce il raccolto» (mons. oscar romero, Omelia dell’ultima messa, 24marzo 1980).
sono risortoe sono con teLa Pasqua nelle Chiese cristiane e nell’Ebraismoalle pagine 4 - 5
Condividere
io penso che...on. Fazio,coppie di fatto e il registroregionale in sicilia
La coLLetta. Venerdì santoGiornata per le operedi terra santa
L’iniziativa. Convegnosulla gestione deglienti ecclesiastici
Voiche passate, considerate il mio dolore(cfr Lam12)èil lamentodella Chiesadavanti ai nuoVi martiri
L’editoriale/ di Domenico Mogavero
Quindicinale
della Diocesi
di Mazara
del ValloRegistrazione Tribunale di
Marsala n. 140/7-2003
Anno XIIIn. 06 del 29 marzo 2015Distribuzione gratuita
Editore
Ass. “Orizzonti Mediterranei”Piazza della Repubblica, 691026 - Mazara del Vallo
Direttore editoriale
mons. Domenico Mogavero
Direttore responsabile
Max Firreri
Redazione
Piazza della Repubblica, 691026 - Mazara del Vallotel. 393.9276843condividere@diocesimazara.itwww.diocesimazara.it
A questo numero
hanno collaborato
Padre Daniel Bacauanu, Vin-cenzo Bellomo, NicolettaBorgia, Nino Centonze, PeterCiaccio, Sandro D’Alessandro,Mimmo Fazio, Erina Ferlito,don Vincenzo Greco, don An-tonino Gucciardi, Dora Po-lizzi, Laura Rizzello.
Impaginazione e stampa
Grafiche Napolivia Selinunte, 20691021 - Campobello di Mazara
Questo numero è statochiuso in redazione il24 marzo 2015.
è vietata la riproduzione in-tegrale o parziale di testi efotografie pubblicati suquesto giornale, se nonespressamente autorizzata.
La foto. Uno scorciodella città di Nazareth.
2n
. 06
/29
ma
rz
o2
01
5
In cammino verso il Sinodo/4
La composizione.l’assembleagenerale ordinaria
il nostro percorso di riscoperta dell’istitutosinodale voluto da paolo Vi è arrivato oggia occuparsi del suo funzionamento. per
motivi di chiarezza mi servirò ancora del Co-
dice di diritto canonico che nei canoni 345 e346 stabilisce che il sinodo si può riunire inassemblea generale ordinaria, straordinaria ein assemblea speciale. Quando il papa con-voca il sinodo dei Vescovi in assemblea gene-rale ordinaria è perché vuole che si trattinoquestioni che per la loro importanza pasto-rale o disciplinare riguardano tutta la Chiesauniversale. Questo tipo di assemblea sino-dale, per esempio, si riunirà nel prossimo ot-tobre per la quattordicesima volta e sioccuperà de «la vocazione e la missione dellafamiglia nella Chiesa e nel mondo contempo-raneo». la nostra Chiesa diocesana ha contri-buito alla sua preparazione durante l’invernocon contributi raccolti durante il Convegnodiocesano e nelle foranie, rispondendo alle
domande della Relatio Synodi che ne costitui-sce i Lineamenta. i membri dell’assembleagenerale ordinaria sono i vescovi eletti dalleconferenze episcopali, quelli scelti per l’ufficioche svolgono e i vescovi nominati dal papa;inoltre dieci membri di istituti religiosi elettida loro stessi e altri nominati dal papa e, in-fine, come membri di diritto, i patriarchi e gliarcivescovi maggiori e i cardinali capi dei di-casteri della Curia romana. l’assemblea ge-nerale straordinaria del sinodo dei Vescoviinvece si occupa di questioni urgenti che ri-guardano la vita della Chiesa universale e l’ul-tima assemblea di questo tipo, la terza dellastoria, è stata riunita proprio lo scorso otto-bre 2014. in questo caso i membri, proprio amotivo dell’urgenza, sono i vescovi scelti inragione del loro ufficio e poi quelli nominatidirettamente dal romano pontefice; poi trereligiosi e gli stessi membri di diritto dell’as-semblea ordinaria. infine il sinodo si può riu-nire anche in assemblea speciale e in questocaso i problemi trattati riguardano solo al-cune regioni o più regioni riunite. Qui i mem-bri sono i vescovi eletti dalle conferenzeepiscopali della regione interessata, due reli-
giosi esperti sulla questione trattata e, comemembri di diritto, i patriarchi, gli arcivescovimaggiori della stessa regione e, infine, i car-dinali capi dei dicasteri della Curia romanacompetenti sulla materia. per coordinare i la-vori del sinodo, sia nelle fasi preparatoriedelle assemblee che nei momenti celebrativi,è istituita una segreteria generale perma-nente, presieduta dal segretario generale,nominato direttamente dal papa che ha ilcompito di eseguire ciò che il pontefice di-spone e di tenerlo costantemente informatosu tutto ciò che concerne il sinodo, oltre checoordinare il consiglio di segreteria compostoda quindici membri vescovi, dei quali dodicieletti dal sinodo e tre nominati direttamentedal papa. è compito della segreteria racco-gliere dai vescovi suggerimenti e pareri sugliargomenti trattati, in genere predisponendoad hoc un instrumentum laboris. da questolavoro in un seconda fase si compilano i Li-
neamenta dell’assemblea, che vengono an-cora una volta condivisi con i vescovi in mododa arrivare al sinodo con degli orientamenticondivisi con tutte le Chiese interessate e benprecisati nei contenuti.
coppie di fatto e Registro regionale in siciliai dubbi di costituzionalità e quella potestà non prevista
Io penso che.../ di Mimmo Fazio, deputato regionale
il cosiddetto Registro regionale delle coppie
di fatto è l’ennesimo annuncio del Governo
Crocetta che, al di là dell’effetto comuni-
cativo, non ne produrrà alcuno di tipo pratico
per i siciliani, soprattutto sul piano giuridico.
Questa la principale ragione che mi ha visto
votare contro il ddl varato dalla Commissione
affari costituzionali. Non mi convince l’ap-
proccio normativo, considerato che la legge,
s’è detto, è stata varata per consentire alle
coppie di fatto, anche dello stesso sesso, l’ac-
cesso ai servizi socio-assistenziali della Re-
gione. Se si voleva garantire tale accesso alle
coppie di fatto, anche omossessuali, sarebbe
bastato, anziché una legge, un semplice in-
tervento amministrativo. Mi sembra, invece,
una norma che, come un cavallo di Troia, vor-
rebbe introdurre una sorta di via libera alle
coppie omosessuali, una legittimazione che
ancora non esiste nel quadro normativo na-
zionale e senza che si sia affrontata la discus-
sione in termini ben più ampi, come il
riconoscimento di diritti dovrebbe prevedere.
Non sono infondati i dubbi di costituzionalità,
poiché le Regioni non hanno alcuna potestà
in tema di diritti civili e di diritto privato, ma-
terie sulle quali vi è una riserva assoluta di po-
testà dello Stato. Non credo, dunque, basti
l’autonomia legislativa siciliana in tema di di-
ritti sociali per normare una materia divenuta
tanto complessa e dalle molteplici implica-
zioni e complicazioni. Si pensi ai recenti inter-
venti giurisprudenziali sulle nozze contratte
all’estero tra persone dello stesso sesso, rico-
nosciute da alcuni sindaci e da altri non am-
messe alla trascrizione nei registri civili; si
pensi ai divieti di trascrizione rivolti ai sindaci
dai Prefetti su sollecitazione del Ministero del-
l’Interno; si pensi alla recente sentenza che,
invece, inibisce l’intervento d’autorità pre-
fettizia. Il mio voto contrario è stato un voto
per la chiarezza normativa. Non mi piace che
si prendano in giro i cittadini con leggi vuote
di contenuto pratico. Sono convinto che molti
entusiastici voti favorevoli all’Assemblea Re-
gionale Siciliana siano stati espressi da un
lato per fare cosa gradita a Crocetta e dall’al-
tro nell’intima, inespressa e comoda convin-
zione che la Corte Costituzionale interverrà a
cassare la norma siciliana. Ho scelto di non
percorrere la strada agevole dell’ipocrisia. Le
leggi servono per regolare la vita delle per-
sone, non per renderla incerta e complicata.
Nel riconoscere che c’è un vuoto normativo
sull’argomento voglio concludere con una
considerazione che attiene principalmente
alla mia sfera personale, di valori e riferimenti
etici. Per quel che mi riguarda, come ancora
oggi la legge italiana statuisce, il matrimonio
è tra uomo e donna e su di essi si costruisce il
nucleo fondante della famiglia. Ogni altra
forma di convivenza è giusto che veda forme
di riconoscimento e organizzazione di diritti,
di doveri, di opportunità, di vantaggi econo-
mici e fiscali ma che sia la strada maestra del
legislatore nazionale a prendere atto della
complessa dialettica etica e culturale che
agita la società in continua mutazione.
di don Vincenzo Greco
Vini per la Santa Messa “Ex Genimine Vitis”
MARTINEZ srl - Via Mazara n.209 - 91025 MARSALA (TP) - Tel +39 0923.981050 - Fax +39 0923.721127 - info@martinez.itwww.martinez.it
Bianco Secco Bianco DolceRosso Dolce
Vini per “Ex Gen
essa ta M la San”tis nimine Vi
MART
TINEZ srl - Via Mazara n.209 - 91025
el +39 0923.981050 - Fax +39 0923.721127 - info@mar MARSALA (TP) - Ttinez.it.marwwww.mar
tinez.it - Fax +39 0923.721127 - info@mar
Rosso Dolce Bianco Secco
ez.it
Bianco Dolce pubb
licità
3n
. 06
/29
ma
rz
o2
01
5 La gestione degli enti ecclesiasticitra criticità e normative: come fare
L’iniziativa/di Sandro D’Alessandro
Sabato 11 aprile, con inizio alle ore 9,30,
presso l’aula magna del Seminario vescovile
di Mazara del Vallo, la Diocesi ospiterà il con-
vegno scintillae iuris, gli enti ecclesiastici traspirituale e temporale, organizzato dalla
stessa Diocesi in collaborazione con l’Univer-
sità di Palermo e la Lumsa.
la maggior parte degli operatori (par-roci, religiosi, religiose), chiamatialla guida di enti ecclesiastici catto-
lici, di frequente mostrano una compren-sibile difficoltà nella loro gestione acausa di una normativa complessa e am-bigua. il ricorso a professionisti (avvocatie/o commercialisti) non sempre risolve iproblemi sorti perchè le regole di riferi-mento derivano da due ordinamenti giu-ridici diversi e in continua evoluzione.non di rado si constata che viene sotto-valutata o addirittura ignorata l’impor-tanza della normativa canonica nelsettore de quo. l’obiettivo del convegnoScintillae iuris, quindi, è quello di aiutareconcretamente gli operatori degli enti ec-clesiastici con una esposizione chiaradella normativa civile e canonica metten-done in evidenza anche gli aspetti piùpratici e concreti. l’incontro non si pro-pone di fare disquisizioni dottrinali ma diesaminare, in particolare, tre problema-tiche concrete con l’apporto di espertiche hanno maturato una significativaesperienza nel relativo settore di compe-tenza.
La foto. il Seminario vescovile di Mazara del Vallo è unente ecclesiastico dell’ordinamento canonico.
L’inaugurazione
Giusti di sicilia. Centroper i talenti e le delizie
si chiama “i giusti di sicilia per i talenti e ledelizie siciliane” il progetto promosso dalseminario vescovile e cofinanziato dalla
Fondazione Vodafone italia e dalla FondazioneCon il sud con l’obiettivo di diffondere la culturadella legalità, di coltivare il legame dei visitatoricon la terra di sicilia, di favorire la conoscenza diopere e contributi di grandi donne e uomini sici-liani. in piazza della repubblica, a mazara delVallo, sono stati inaugurati i locali che accolgonoun Centro del gusto con prodotti tipici, alcuni deiquali provenienti da beni confiscati, libri e musica.saranno ospitati anche opere teatrali, mostre pit-toriche e fotografiche, realizzazioni multimediali.
Ricordi
La morte di fra alessandro.una vita dedicata alla Chiesa
Quella di fra ales-sandro, al secoloantonino Carlino
(nella foto), è stata una vitaesemplare, connotata dalladelicatezza del tratto, dal-l’amorevolezza di un sor-riso mai rifiutato a chi haavuto modo di accostarlo,
da semplicità serafica e austerità virtuosa: costanti chenel tempo hanno sempre connotato la sua vita, of-frendo un sereno esempio di coerenza indiscussa alVangelo di Cristo. ed è stata proprio la fedele testimo-nianza del “feriale” a rendere grande la sua vita di reli-gioso cappuccino. ricordo con ammirazione il lungotempo che fra alessandro quotidianamente dedicavaalla cura delle “membra piagate” della Chiesa, a dare ilconforto della sua visita agli ammalati e nell’ammini-strare largamente la misericordia del signore nel sacra-mento della riconciliazione. tutto ciò era sempreaccompagnato dalla gioia composta di uno sguardo se-reno e fiducioso, corroborato dalla preghiera, capaceoltretutto di sostenere il peso non indifferente dellenumerose sofferenze che hanno accompagnato parec-chi tratti del suo cammino. Cinquantotto anni di vitareligiosa e cinquanta di sacerdozio, compiuti tra qual-che mese, che hanno visto il caro padre alessandro pe-regrinante dalla sua Giuliana ai vari conventi dellaprovincia religiosa dei Cappuccini di palermo – piùvolte e in ultimo in quello di salemi– ricoprendo i variincarichi di cappellano ospedaliero, vicario parroc-chiale, maestro dei postulanti e guardiano, e contem-perando al carisma del poverello di assisi il legame allaspiritualità di comunione del movimento dei Focolari.l’esilità della sua figura, nella quale si era soliti ravvisarei tratti miti e arrendevoli dell’assisiate, ci è di grandeesempio quale autentica realizzazione della vocazionealla santità, ancor oggi possibile, aprendoci alla spe-ranza fiduciosa e confidente – come egli stesso amavaricordare – di gustare la paternità di un dio che ci amasopra ogni cosa. (don antonino gucciardi)
4n
. 06
/29
ma
rz
o2
01
5Il tempo liturgico
aLLeLuia. il signore è risorto è veramente risortoe ha lasciato il sepolcroil triduo pasquale nella Città santa di Gerusalemmeun itinerario di fede, preoccupato del futuro
di Vincenzo Bellomo
si prepara Gerusalemme ancora una volta adaccogliere la luce della pasqua. la Città santaeternamente contesa, madre di tutte le
Chiese, e proprio gli stessi luoghi che ha percorsoil Figlio di dio si preparano a celebrare l’evento cheha cambiato la storia di tutta l’umanità. sulla stessapietra dove Gesù è stato avvolto in fasce ai piedidel Calvario decine di migliaia di cristiani locali epellegrini di tutto il mondo si inginocchiano all’in-gresso della chiesa del santo sepolcro, in arabochiesa della risurrezione (Kanisat Al Kiame). Giornidi intensa preghiera e digiuno per la piccola mino-ranza cristiana. un digiuno rigido che per i cristianid’oriente è un precetto importante da rispettareper tutti i quaranta giorni della Quaresima. alla pe-nitenza si aggiunge la preoccupazione per la con-tinua instabilità politica interna e l’accentuarsi dellacrisi tra israeliani e palestinesi, determinata dal ri-sultato delle recenti elezioni israeliane che ha ri-confermato la vittoria ai partiti di estrema destra,mettendo ancora una volta a rischio il processo dipace e confermando ancora una volta l’esistenzadi uno stato confessionale ebraico con il rischio dialienazione delle minoranze arabe, tra cui quellacristiana. negli ultimi anni si sono riaccese le ten-sioni in terra santa che in alcuni casi sono sfociati
in fatti di guerra molto gravi con migliaia di morti,come a Gaza la scorsa estate. la tensione è palpa-bile nelle strade e anche le quotidiane cronachedel confronto etnico tra arabi ed ebrei sono un se-gnale del fallimento di un dialogo di pace concretoche ormai da troppi anni tarda a realizzarsi. a per-dere la speranza concreta nel futuro sono soprat-tutto le giovani famiglie palestinesi che da più diquindici anni vivono nella segregazione del murodi separazione che ha ridotto i territori a grandighetti e sotto l’amministrazione provvisoria diun’autorità locale non in grado di offrire i serviziminimi essenziali. ancora una volta a rischio è laminoranza cristiana. in un contesto cosi difficile edi tensione le nostre famiglie, i nostri amici e, avolte, anche noi stessi pensiamo sempre piùspesso di cercare altrove quella libertà e serenitàche dovrebbe essere assicurata a ogni uomo. lecose non vanno meglio però per i nostri fratellinella fede nei paesi limitrofi. dalla siria e dall’iraqcontinuano ad arrivare notizie allarmanti di unolocausto dei cristiani che non sembra interessarel’occidente. le radici della nostra fede sono stateviolentate. in mesopotamia le ultime comunità dilingua aramaica si sono estinte e costrette a essereemarginate in un medio oriente irriconoscibile; le
loro chiese dei primi secoli distrutte e dissacrate.le piccole minoranze dei cristiani in medio orientesono patrimonio di tutta l’umanità, cristiana e non,e della loro testimonianza la Chiesa oggi ha biso-gno più che mai. la continua preghiera del santopadre e il suo richiamo alla misericordia cristianasono il messaggio di salvezza che viene oggi incar-nato dalle minoranze cristiane in medio orientein una testimonianza di fede che trova la sua spe-ranza proprio nella risurrezione di Cristo.
ddii LLaauu rraa RR ii zzzzee ll lloo
Con il mese di Nissan inizia l’anno reli-gioso. in questo mese i nostri padri fu-rono liberati dalla schiavitù dell’egitto,
e in questo mese inizia la festività di Pessach.durante tutto il mese - con un’unica ecce-zione - è vietato digiunare, pronunciare pre-ghiere penitenziali, cantare lamentazioni.durante lo shabbath che precede Pessach
(detto anche il grande Shabbat) il rabbi dàalla comunità una catechesi sui precetti diPessach. per un ebreo la pasqua non è unapia commemorazione di eventi lontani, maun’esperienza che invita ogni ebreo a parte-cipare oggi a un evento fondamentale per lui,per il suo popolo e per tutta l’umanità. Cele-
brando la pasqua l’ebreo collabora con dionella redenzione del mondo. la Pessachdura8 giorni e viene trascorsa in famiglia, riunendogiovani e anziani che ripercorrono, raccon-tandola, l’intera vicenda del conflitto tra il po-polo ebraico e il faraone d’egitto: un raccontoche partendo dalle cosiddette dieci piaghe,passa per la fuga dell’intero popolo che, final-mente, si affranca dalla schiavitù. secondo gliusi ebraici, prima dell’inizio della Pessach ènecessario impegnarsi nell’eliminare qualsiasicibo contenente lievito dalla propria alimen-tazione, regime da mantenere per tutto ilcorso della festività e bisogna ripulire a fondola casa. nel corso delle prime due sere dellaPessachsi svolge il Seder, particolare cena chesegue un preciso ordine rituale durante ilquale si alterna cibo, lettura dell’Heggadahela preghiera e lavaggio delle mani.
pessach. i riti pasqualinella religione ebraica
ddii NN ii ccoo llee ttttaa BB oorrgg iiaa
la pasqua nel rito bizantino è il mo-mento più atteso e importante del-l’anno liturgico. le Chiese orientali
cattoliche di rito bizantino si distinguonoper le varianti linguistiche che denotanole caratteristiche musicali di ciascun rito.due ne ricordiamo principalmente: il ritobizantino greco e quello bizantino slavo,benché a quello greco possiamo accostareil rito melchita di lingua araba e quellogreco-albanese. nubi di incenso e canti li-turgici si sollevano al cospetto del Cristopantocratore, ritmando il movimento im-periale degli officianti all’interno dell’edi-ficio ecclesiale in una forma di circolaritàascensionale rivolta alla storia della sal-vezza “scritta” sulle imponenti iconostasiche dividono il popolo dal santo altarequale sede del trono santo di dio padre.le diverse lingue dei rispettivi riti hannosegnato gran parte della storia della liturgiapoiché non tutte si sarebbero prestateagilmente alla musica bizantina.
La pasqua nel ritobizantino cattolico
Nella fotodella pagina alato. Uno scor-cio della città diNazareth.
Nella foto adestra.Un mo-mento dei ritidel VenerdìSanto nella litur-gia ortodossa ru-mena.
Focus
diocesimazara.itDal giovedì
Santo il Triduo
della Pasqua.
5n
. 06
/29
ma
rz
o2
01
5 Gli autori
vincenzoBeLLomo, missionario laico Fidei donum
della nostra diocesi, vive dal 2006 tra Gerusa-lemme e Betlemme e per i frati francescani dellaCustodia di terra santa è responsabile dei progettisociali e di emergenza a sostegno delle missioni lo-cali tra palestina e Giordania.LauRaRizzeLLo, di religione ebraica, è presidente pro-vinciale della Croce rossa di trapani.nicoLetta BoRGia, originaria di piana degli albanesi,è greco-cattolica di rito bizantino. ricopre il ruolo diaddetta alle pubbliche relazioni e la stampa del pon-tificio istituto orientale di roma.peteR ciaccio è pastore della Chiesa evangelica val-dese a palermo.padRe danieL Bacauanu è il decano della Chiesa or-todossa rumena in sicilia.
ddii PPee ttee rr CC iiaacccc iioo
la pasqua è per noi il momentocentrale dell’anno liturgico. senzala pasqua non ha senso essere cri-
stiani. la sconfitta della morte da partedi dio in Cristo è la speranza che ci fa an-dare avanti, ogni giorno della nostra vita.l’annuncio della pasqua non è solo il lietofine dei Vangeli, ma è la buona notiziache la morte non ha potere definitivosulle nostre vite. dio ha tutto in mano edio sceglie per noi la risurrezione. dio
vive in Cristo la nostra condizione umanain prima persona. nel principio, creò unessere altro da sé, a sua immagine, certo,ma sempre altro da sé. in Cristo, dio sce-glie di vivere la nostra condizione, di ve-nirci incontro, di camminare sui nostripassi, di mangiare e dormire, ridere epiangere, e anche di morire. allo stessotempo, decide di cambiare quella fineche appare già scritta per tutti noi e didire che la morte non ha l’ultima parola.per noi vale l’antico saluto pasquale: «ilsignore è risorto! egli è risorto vera-mente, alleluia!». ovvero, gloria a dio.
La chiesa valdese. lasconfitta della morte
ddii ppaaddrree DDaann iiee ll BB aaccaauu aannuu
chiesa ortodossa rumena. l’uovodipinto simbolo di vita nuova
la festa per la pasqua cristiana ortodossa comincia inchiesa a luci spente, alle ore 23. il sacerdote esce dalleporte centrali dall’iconostasi sul presbiterio con una
candela e invita tutti fedeli a prendere la luce. tutti insiemeescono dalla chiesa con un lumino e ascoltano il Vangelo dimatteo (23,1-16). si intona il canto «Cristo è risorto» e si ri-torna in chiesa per proseguire la messa eucaristica. la pa-squa è il momento in cui, tramite la risurrezione di GesùCristo, tutti i cristiani possono sperimentare per fede la pro-pria risurrezione che avverrà alla fine del mondo. la festa insé è un pallido simbolo, un’icona che rimanda con il pensieroe con il cuore verso l’avvenimento centrale del cristianesimo.la pasqua in romania ripropone tradizioni che durano daquasi duemila anni. per i rumeni le uova dipinte, insieme al-l’agnello, al panettone e alla tipica torta di ricotta chiamata“pasca”, fanno parte del pranzo pasquale e rivestono fortisignificati religiosi. nel giorno di pasqua, tutti mettono vestitinuovi, così sia il corpo che lo spirito si rinnovano. le donnedecorano le pareti con tessuti cuciti a mano dai colori vivaci,abbelliscono le tavole con tovagliette minuziosamente la-vorate, appendono alle porte tendine in pizzo e preparanole uova pasquali. il pranzo pasquale viene preparato il giornoprima di pasqua e confezionano per l’occasione focacce de-corate con trecce che il giorno dopo verranno portate inchiesa per essere benedette. in cucina le donne della fami-glia imparano le ricette tradizionali tramandate di genera-zioni in generazioni (la cucina sembra racchiudere in sè unasacralità, un calore domestico). tutta la famiglia partecipa aquesta festa dai più grandi ai più piccoli (digiuno in prepara-zione alla pasqua e preparazione delle case), in un clima fe-stoso e di grande sacralità, religiosa e familiare.
La raccolta
la delegazione di Mazara del Vallo
dell’Ordine Equestre del Santo Se-
polcro di Gerusalemme, istituzione
a cui é demandato il sostegno per la cura
e le necessità della Terra Santa e dei cri-
stiani che vi risiedono, desidera sensibiliz-
zare la comunità diocesana a partecipare
alla tradizionale “Colletta del Venerdì
Santo” per sostenere le loro opere. Ricor-
dare la Colletta significa richiamare un im-
pegno che risale all’epoca apostolica. Il
sostegno alla Chiesa madre di Gerusa-
lemme, alle opere della Custodia e alla tu-
tela e alla salvaguardia dei santuari
cristiani, ci riguarda tutti da vicino. L’Or-
dine del Santo Sepolcro, che per sua na-
tura si fa portavoce e interprete delle
necessità pastorali, educative, assistenziali
e caritative della Chiesa Gerosolimitana,
invita pertanto le comunità parrocchiali
della nostra Diocesi, i parroci e i fedeli laici
a promuovere questa Colletta, che vuole
essere anche uno strumento di cono-
scenza della Chiesa che è in Terra Santa,
della difficile realtà sociale, economica e
religiosa in cui si trova a vivere e a operare,
rimanendo a disposizione per eventuali in-
contri di sensibilizzazione e di approfondi-
mento sul tema. I pastori e i fedeli della
nostra Chiesa sapranno rispondere gene-
rosamente all’appello che i fratelli di Terra
Santa ci rivolgono. Il Patriarcato latino di
Gerusalemme e la Custodia Francescana,
come pure le altre Chiese di rito orientale
che insieme compongono la Chiesa catto-
lica di Terra Santa, saranno grate e ap-
prezzeranno il sostegno fraterno alle loro
opere e iniziative.
di Antonino Centonze, segretario delegazione OESSG
venerdì santo. Giornatae colletta per la terra santa
Pasqua di Risurrezione
6n
. 06
/29
ma
rz
o2
01
5Attualità /Fatti e cronache dal territorio
campoBeLLo di mazaRa
si alle commissioniconsiliari ma con regolenuove
in questa nuova legislatura il consiglio comu-nale di Campobello avrà ancora tre commis-sioni consiliari. niente taglio drastico ma
solamente riduzione dei costi della politica. e lascelta è stata unanime, dalla maggioranza allaminoranza (nella foto il consigliere Giovanni Pa-
lermo). tra le novità la non erogazione del get-
tone di presenza ai consiglieri per le sedute incui manca il numero legale e per quelle in cui ilconsigliere non partecipa ai lavori per l’appro-vazione di almeno il 50% dei punti all’ordine delgiorno. novità anche per i rimborsi ai datori dilavoro: questi verranno limitati soltanto al-l’effettivo tempo di assenza dall’azienda.
Vita di Chiesa
mazara del vallolo statuto della Fraternitàriconosciuto dal Vescovo
lo statuto della Fraternità Betlemme di èfrata (pre-sente a mazara del Vallo, Castelvetrano, salemi e
roma) ha ottenuto il riconoscimento ad experimen-
tum per un triennio da parte del Vescovo. Questoesprime la gradualità con cui il pastore della Chiesa lo-cale opera il discernimento ecclesiale nel riconoscereun dono nuovo dello spirito e salvaguardia la stessa re-altà aggregativa da forzature entro schemi canonici.
ss. sacramentola Confraternita di marsalain visita a Castelvetrano
la Confraternita del ss sacramento dimarsala è stata in visita a Castelvetrano,
per conoscere i luoghi storici e culturalidella città. il percorso ha avuto inizio conla santa messa presieduta dal Vescovo(concelebrata da don salvatore pavia) nellachiesa di san Giovanni Battista (presenteanche il sindaco Felice errante) ed è prose-guito con la visita della chiesa di san do-menico, con la guida di nino Centonze. nelpomeriggio, un momento di spiritualità e lavisita al museo diocesano di mazara delVallo, dove attualmente sono esposte dueopere d’arte pregiatissime provenientidalla chiesa madre di marsala. (Nella foto:
la Confraternita, il Vescovo, don Pavia e il
sindaco Felice Errante)
pubblicità
7n
. 06
/29
ma
rz
o2
01
5
pubb
licità
la persecu-
zione e l’ucci-
sione degli
evangel izzator i
non possono fre-
nare la diffusione
del Vangelo: è in-
fatti il sangue dei
martiri che sor-
regge la Chiesa,
generata dalla
Croce di Cristo. Fresca linfa e nutrimento vi-
tale è, nel racconto degli Atti, la lapidazione
di Stefano; acqua che irrora la terra è,
ancor oggi, il martirio, che salda ogni bat-
tezzato alla Pasqua del Signore (cfr Gv15,20). Un altro dei “sette”, Filippo, entra
ora in scena: va in una città della Samaria
ad annunciare il Cristo e a compiere gesti
di salvezza; affascinate, le folle lo ascoltano
pervase da una grande gioia (cfr at 8,5-8).
Non solo la Giudea dunque, ma pure una
terra di confine, l’”eretica” Samaria, è rag-
giunta dal Vangelo: è la scelta di nutrire
della Parola di Dio i poveri e gli esclusi,
nella fedeltà alla missione ricevuta da Gesù
(cfr at 1,8). Non mancano però sbavature
o fraintendimenti. Viveva in quella città un
certo Simone che praticava la magia, susci-
tando stupore con le sue redditizie opere il-
lusorie. Anche se la predicazione di Filippo
contrasta con il suo successo, costui sceglie
di aderire al Vangelo e viene battezzato.
Non si tratta però di una conversione che
cambia il cuore, ma viene sollecitata dai
segni salvifici del discepolo, confusi con
eclatanti gesti di stregoneria (cfr at 8,13).
Conversione a fior di pelle dunque, che si
nutre di miracolismo, allora e ancora oggi;
una conversione che si ostina ad assolutiz-
zare visioni e devozioni, fino a snaturare la
fede, ma che si affievolisce, al punto di sfal-
darsi, al cessare dei prodigi. Perciò Luca
mette in guardia i cristiani di fronte alle
contraffazioni spettacolari dell’esperienza
cristiana. Ma il racconto va oltre. Filippo è
raggiunto dagli apostoli, che impongono le
mani ai battezzati e invocano su di loro il
dono dello Spirito (cfr at 8,14-17), cosicché
una sorta di nuova Pentecoste suggella a
pieno titolo la fondazione della Chiesa di
Samaria. Simone, che non ha cessato di
guardare gli eventi con l’ottica dello stre-
gone, interpreta l’imposizione delle mani
non come segno d’amore, capace di ab-
bracciare lo Spirito del Risorto, bensì come
potere che consente di gestire una forza in-
controllabile. E offre agli apostoli del de-
naro per comprare quel potere (cfr at8,18-19). Quanti cristiani hanno le fattezze
di quell’uomo! Quanti vogliono comprare i
favori di Dio attraverso la logica dello
scambio! E quanto il denaro contamina la
vita ecclesiale e la comunione di fede!
Quanta simonia, compravendita di beni spi-
rituali, nella Chiesa! Siamo di fronte a una
sorta di corruzione che può intaccare la
santa comunità dei battezzati. Ma l’amore
non si lascia barattare, perché è da Dio e
vive di gratuità, condivisione, tenerezza,
dono. Da ciò la durissima reazione di Pie-
tro: «Possa andare in rovina tu e il tuo de-
naro, perché hai pensato di comprare con i
soldi il dono di Dio» (at 8,20). E se lo Spi-
rito, dono gratuito del Risorto, viene trat-
tato come “oggetto di scambio” per
ottenere favori o privilegi, si distrugge la
genuina vita ecclesiale e la verità della fede
si sfigura, assumendo le bieche fattezze
della magia. Pressante e accorata si fa
l’esortazione di Pietro: «Convertiti dunque
da questa iniquità e prega il Signore che ti
sia perdonata l’intenzione del tuo cuore»
(at 8,22). Il Cristo risorto guidi il cammino
di conversione del suo popolo: allontani la
tentazione di trasformare in mercato la
casa del Padre (cfr Gv 2,16b); purifichi le
preghiere troppo spesso infarcite da richie-
ste di favori; inondi il cuore di tutti della
gioia della Risurrezione.
�����
Le parole dell’Islam
nel Corano il termine malattiaassume due significati di-
stinti: la malattia fisica e le malattiedel cuore per indicare deviazionepsichica, malanimo, malvagità, so-spetto. in senso fisico, il tema della
malattia ricompare cinque volte nella forma aggettivalemarid, dalla radice mrd (l’altra radice, impiegata nel Co-rano due volte è sqm), e ancora cinque volte nel pluralemarda. il contesto è sempre lo stesso: ai malati è con-cessa una dispensa: il malato può rompere il digiuno delmese di Ramadan, ma dovrà recuperare i giorni perdutinel corso dell’anno; può egualmente compiere ablu-zione pulverale (tayammum), dunque senz’acqua, puòevitare di rasarsi la testa durante il pellegrinaggio com-pensando con una offerta, sottrarsi al combattimento ecosì via. Gli atti sono legati all'intenzione e quel checonta è «la sincerità nei confronti di dio e del suo in-viato». l’impiego metaforico della malattia figura tredicivolte, a designare la miscredenza (kufr) e l’ipocrisia nellafede (nifaq), che il Corano presenta come malattie delcuore in senso traslato. mentre la miscredenza può es-sere guarita, l’ipocrisia è data come incurabile. infatti gliipocriti pretendono d’essere credenti, musulmani con-vinti, mentre racchiudono nel cuore una miscredenzache dio non fa che aumentare. la malattia del cuoreche colpisce queste persone, ha come causa due malimaggiori: la sordità e la cecità.
/malattia
9 aprileVeglia di preghiera per don altaserse
Giovedì 9 aprile, alle ore 21,presso la parrocchia maria
ss. Bambina di marsala (nella
foto),si terrà la Veglia di pre-ghiera in preparazione all’ordina-zione presbiterale di don nicolaaltaserse che avrà luogo sabato11 aprile, alle ore 18,30, nellaCattedrale di mazara del Vallo.
31 marzomarsala, in scena il musical “èrisorto!”
andrà in scena mercoledì 31 marzo (replica il 1°aprile), alle ore 21, al teatro impero di mar-
sala, il musical “è risorto”, organizzato dall’unitàpastorale parrocchia maria ss. madre della Chiesa-parrocchia san Francesco da paola. saranno inter-pretati canti tratti dall’opera rock “il risorto” didaniele ricci e dal musical “morte e vita a duello”.regia di Vincenzo tramati.
di Dora Polizzi
L’agenda/www.diocesimazara.it
Le rubriche Grani di Vangelo/ di Erina Ferlito
1° aprilemazara del Vallo, ottavo anniversario
mercoledì 1° aprile ricorre l’ottavo anniversario dell’iniziodel ministero pastorale del Vescovo mogavero nella no-
stra diocesi. era la domenica delle palme del 2007 e le celebra-zioni si conclusero con un significativo incontro con i giovani inpiazza santa Veneranda. il Vescovo aveva ricevuto l’ordinazioneepiscopale il 24 marzo precedente nella Cattedrale di palermo.
8n
. 06
/29
ma
rz
o2
01
5
Destinandol’8xmille aiuterai la tua parrocchia.
Il concorso è organizzato dal Servizio C.E.I. per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica.
2015
PRIMO PREMIO 15.000 €
CONCORSO
PER LE PARROCCHIE
E I PARROCCHIANI
*
Partecipa al concorso ifeelCUD. In palio fondi* per realizzare un progetto di solidarietà per la tua comunità. Scopri come su www.ifeelcud.it.
pubb
licità