Post on 15-Oct-2018
stimolazione con mitogeni
colchicina
sintesi DNA
duplicazione dei cromosomi
cellule con cromosomi duplicati
i cromosomi si separano
m ito s i
le cellule si separano
Il ciclo cellulare
blocco metafase
t e lo m e r o
t e lo m e r o
c e n t r o m e r o
C r o m o s o m a c o n b a n d e G
B a n d e G p a ll i d er ic c h e in G C
m o lt i g e n iB a n d e G s c u r e
r ic c h e in A Tp o c h i g e n i
Ogni specie possiede un numero di cromosomi proprio, l’uomo ne ha 46 (2n, dove n è il numero di cromosomi aploide: 22 coppie di autosomi e due cromosomi sessuali)
Il cane ne ha 78 Il gatto 38Il cavallo 64Il topo 44…………..
Patologia cromosomica
•numero
•struttura
a c a r ic o d e l
•cromosomi autosomici
•cromosomi sessuali
a c a r ic o d e i
Alterazioni numeriche
Trisomie:
Monosomie:
Cromosomi autosomici: 13,18,21
Cromosoma X*
Cromosoma X
aneuploidi
euploidi
poliploidie
Disomie X e Y nel maschio
cromosomi autosomici
Trisomie: presenza di tre cromosomi omologhi piuttosto che i normali due: il numero totale dei cromosomi umani diviene pertanto 2n+1=47.
Tra la 6° e la 12° sett. di vita intrauterina si realizza una fase critica del processo di sviluppo e differenziazione del feto; nel Down in quella fase si assiste ad un rallentamento di tutti processi in confronto ad un feto normale, con il risultato di una basso peso alla nascita, ritardo di crescita e sviluppo di cervello, occhi, mani cuore. Benda CE,1969
trisomia 18caratteristico aspetto del viso, sterno corto, dita che si
sovrappongono e mani a pugno chiuso, piede torto sinistro.
Trisomia 18 (sindrome di Edwards); 1/56.000
0
2 0
4 0
6 0
8 0
1 0 0
S u r v iv a l ( % ) 8 8 , 1 4 2 , 9 2 5 2 , 4
1 d a y 1 w e e k 1 m o n t h 1 y e a r
Trisomia 13
Sindrome XXX
47, XXX
•1/1000 femmine
•fenotipo, pubertà e fertilità, abitualmente normale
•QI : normale o moderatamentediminuito
X
Linfedema
S in d ro m e d i T u rn e r
A tta c c a tu ra b a s s a d e i c a p e lliP te r ig iu m c o lli
Coartazione dell’aorta
Torace a botte
capezzoli distanziatiseno non sviluppato
Ipogonadismo primario:
Sindrome di Turner
disgenesia gonadica
D u e c ro m o s o m i a c ro c e n tr ic i
Traslocazione robertsoniana
Le d u e b ra c c iac o r te v a n n o p e r s e
D u e c ro m o s o m i a c ro c e n tr ic i
Traslocazione robertsoniana
Le d u e b ra c c iac o r te v a n n o p e r s e
Segregazione meiotica in portatore di traslocazione reciproca
gameti
Normale, bilanciato sbilanciati sbilanciati sbilanciati
Accoppiamento in meiosi
segregazione
aborti ripetuti I trim.
Modalità di trasmissione
• Caratteri complessi (più comuni)
Multifattoriali, dovuti a fattori sia genetici che ambientali
Non mostra le “classiche” caratteristiche mendeliane
Eredità complessa
I c a ra tte r i c o m p le s s i v a r ia n o in m o d o c o n tin u o d a u n m in im o a d u n m a s s im o s e n z a e v id e n ti s c a r ti tra i v a lo r i.
P e r i c a ra tte r i c o m p le s s i s i u s a il te rm in e d i q u a n tita tiv o p e r in d ic a r e c h e l’e ffe tto fe n o tip ic o è d o v u to a ll’a z io n e c o m b in a ta d i m o lti fa tto r i c ia s c u n o c o n u n p ic c o lo c o n tr ib u to a d d itiv o . A d d itiv o s ig n ific a c u m u la tiv o , c io è n e s s u n g e n e è d o m in a n te o r e c e s s iv o r is p e tto a ll’a ltro .
(curva gaussiana)
x = media
= ampiezza curvao varianza
σ²
x
σ²
La media e la varianza caratterizzano la distribuzione dei caratteri quantitativi.
La distribuzione dei valori attorno alla media è determinata dalla deviazione standard (ds).
Circa il 68%, 95%, 99,7% delle osservazioni cadono nell’intervallo di ± 1, 2 o 3 ds
Caratteri comuni che mostrano una distribuzione normale
•Pressione arteriosa
•Dermatoglifi
•Statura
•Intelligenza
•Colore della pelle
E’ possibile dimostrare che un fenotipo con una distribuzione normale nella popolazione generale è generato da una eredità poligenica (cioè dovuto alla azione di molti geni a differenti loci ciascuno con un uguale effetto additivo).Consideriamo ad es. la statura.
Ipotesi 1): due alleli ad 1 locus con uguale frequenza a(alto) b(basso) fenotipo discontinuo con 3 gruppi fenotipici in rapporto 1 (alto aa):2 (medio ab):1(basso bb).
Ipotesi 2):due loci con due alleli ciascuno con effetto additivo 5 gruppi fenotipici in un rapporto 1(4 geni alto) 4 ( 3 alto+1basso) 6 (2 alto+2basso) 4 (1 alto+3 basso) 1(4basso).
Ipotesi 3): sistema a tre loci con due alleli ciascuno rapporti fenotipici sarebbero 1:6:15:20:15:6:1.
Da questi esempi appare evidente che come aumenta il numero dei loci, la distribuzione fenotipica tende alla normalità confermando l’azione additiva di molti geni a loci differenti
Malattie con “soglia”
• Alcune malattie (complesse) non seguono, apparentemente, la distribuzione normale.
La malattia c’è o non c’è.
• La spiegazione è una sottostante condizione di suscettibilità.
• Se la malattia c’è o non c’è dipende dal superamento o meno di una soglia di suscettibilità
•Non esistono geni prevalenti o “maggiori”.
Caratteristiche eredità complessa
•Per le malattie, difficoltà nel valutare il rischio di ricorrenza. Sempre comunque di molto inferiore al rischio più basso noto per malattie mendeliane.
•La maggior parte dei rischi di ricorrenza sono empirici, cioè dedotti dall’osservazione.
•Range* 3% 5%
•Effetto finale dovuto all’interazione tra geni e ambiente.
* Può variare e seconda delle famiglie in base al numero degli affetti e del grado di parentela
h2 = G / P = G / (G + E)
Heritability ovvero ereditabilità (h²):
E’ un concetto riferito ad una popolazione
Poiché la variazione fenotipica è maggiore di quella dovuta a fattori genetici, il valore di h² deve essere inferiore a 1
Valore compreso tra 0 e 1
• quantifica il peso relativo dei fattori genetici vs quelli ambientali, si valuta dal grado di s o m ig lia n z a tra p a r e n ti e s p re s s o c o m e c o e ffic ie n te d i c o r r e la z io n e ( fu n z io n e s ta tis tic a d e lla d is tr ib u z io n e n o rm a le ) .
indica la quota di variazione fenotipica osservata in una popolazione dovuta a fattori genetici (rapporto varianza genotipica/ varianza fenotipica totale).
•I caratteri "poligenici” o " polifattoriali " hanno patterns di ereditarietà complessi.
•Mentre tutti i geni, anche quelli mendeliani,interagiscono con l’ambiente, con effetti più o menoevidenti sul fenotipo, il ruolo dell’ambientenell’eredità polifattoriale è determinante ai fini dell’effetto finale.
Conclusioni
•Ciò che si trasmette è la suscettibilità.