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Ricerca Sistema Elettrico: i risultati per i Distributori
Massimo Gallanti
1 1 1
RSE e la Ricerca per il Sistema Elettrico (RdS)
• Ricerca di Sistema svolta RSE:
Attività di ricerca nel settore elettrico, di interesse generale, finanziata dalla
componente A5 della tariffa
Svolta tramite Accordi di Programma con il MiSE
I risultati RdS sviluppati da RSE sono pubblici
• Tipologie di attività di ricerca
Studi
Sviluppo di metodologie e strumenti hw/sw
Progetti pilota e applicazioni sperimentali
• Approccio pratico, anche grazie alla disponibilità di laboratori
per sperimentazioni
• Attività svolta in stretta interazione con i beneficiari dei risultati
Istituzioni, operatori di rete, soggetti del mercato elettrico, industria,
consumatori
2 2
La Ricerca per il Sistema Elettrico a
supporto dei Distributori
• La rete di distribuzione è una delle focalizzazioni dei
progetti RdS svolti da RSE
• Radicali cambiamenti stanno interessando l’odierna
rete di distribuzione
Sviluppo della generazione di piccola taglia. Interazione con i
generatori e con Terna
Stretta interazione con i clienti (es. smart meters)
Nuovi impieghi del vettore elettrico (auto elettrica, pompe di calore)
Qualità del servizio
…… con impatto sui processi classici della rete (pianificazione,
esercizio, manutenzione)
• Smart Grid come paradigma della nuova rete
3 3
Una selezione dei risultati RdS conseguiti da
RSE di interesse per i Distributori (1 di 3)
• Tecnologie e sistemi per Smart Grid
Sistemi di comunicazione Power Line su reti MT
Sperimentazione di protocolli di comunicazione standard per il
colloquio con la Generazione Distribuita
Controllo ottimizzato di tensione su reti di distribuzione attive
Sistemi di accumulo elettrochimici (batterie): prove di prestazione
in laboratorio e su rete test
• Smart Meter e gestione della domanda
Smart meters di seconda generazione per energia elettrica e gas
Visualizzazione dei consumi e gestione della domanda in ambiente
domestico
4 4
Una selezione dei risultati RdS di
interesse per i Distributori (2 di 3)
• Tecnologie diagnostiche e componenti per reti MT
Limitatore di corrente superconduttivo ad alta temperatura
Sistema multisensore per diagnosi di scomparti MT
Metodologie per diagnostica cavi MT
• Qualità del servizio
Sistema QUEEN per il monitoraggio della qualità della tensione alla
nodi della rete MT. Input per la regolazione sulla qualità del servizio
Interazione tra inverter e rete di distribuzione in presenza di
disturbi di rete
5 5
Una selezione dei risultati RdS di
interesse per i Distributori (3 di 3)
• Efficienza delle reti
Soluzioni per la riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione
Sistemi di distribuzione in cc per illuminazione pubblica a LED
• Mobilità elettrica
Impatto dell’auto elettrica sulla rete di distribuzione MT e BT di una
grande città
• Previsione dei flussi di energia sulla rete di
distribuzione
Previsione della produzione da impianti FV . Valutazione
dimensionamento ottimale sistemi di accumulo
6 6
Le modalità di interazione di RSE con i distributori
Sperimentazione sulle reti del distributore di
tecnologie/prodotti della RdS, anche attraverso integrazioni
con i sistemi di automazione del distributore
Messa a punto di metodologie/prodotti sulla base sulla base
delle esigenze espresse dai distributori
Disseminazione dei risultati anche tramite incontri specifici
Condivisione di problemi e delle nuove opportunità
tecnologiche
Aggiornamento continuo sui risultati della ricerca (anche
tramite prove su casi forniti dal distributore)
Sperimentazione presso la test facility di RSE
Partecipazione congiunta in progetti di ricerca cofinanziati
da UE
7 7
Alcuni esempi di collaborazioni tra RSE e i distributori
nell’ambito della Ricerca di Sistema
Controllo ottimizzato di tensione
su reti di distribuzione attive
Limitatore di corrente superconduttivo
ad alta temperatura
Impatto dell’auto elettrica sulla rete di
distribuzione MT e BT di una grande città
Soluzioni per la riduzione delle perdite
nelle reti di distribuzione
Controllo ottimizzato di tensione
su reti di distribuzione attive
Metodologie per diagnostica cavi
MT
8 8
Sperimentazione del vettore
power line
Esempi di risultati di Ricerca di sistema
disponibili per i Distributori
9 9
Attività di RSE sulle comunicazioni power line
• Misure di caratterizzazione, studi, simulazioni
– canali trasmissivi (AT, MT, BT) • Funzioni di trasferimento • Rapporto segnale rumore • Modelli statistici di canale
– dispositivi di accoppiamento alla linea • Capacitivi • Induttivi
• Valutazione sperimentale di tecnologie Power Line per i diversi livelli di tensione e bande di frequenza
10 10
Laboratori RSE per la sperimentazione vettore
power line
• Test Facility di GD in bassa tensione – Punti di installazione PLC in
corrispondenza dei componenti principali
• Laboratorio PLC “Power line communication” – Porzione di rete di distribuzione
MT + BT
MV/HV
LVLV LV
LV LV
a b
C1C2 H
a b a b a b
T
G5H10R/43
130 m
G5H10R/43
RG7H1R RG7H1R RG7H1R
50 m10 m15 m
130 m
MV HV
C1
C2
LV loads
MV/LV Transformer
MV line MV line
MV BUS bars
LV loads
MV/LV Transformer
MV line MV line
MV BUS bars
11 11
Caratterizzazione canali power line su reti MT
• RMS- Delay Spread – Distribuzione lognormale – Media: 1,8 μs ÷ 5,1 μs
• Average Channel Gain – Distribuizione normale – Media: – 46 dB
0 2.5 5 7.5 10 12.5 150
0.1
0.2
0.3
0.4
0.5
0.6
0.7
0.8
0.9
1
Root mean square delay spread (s)
CD
F
P[
x
]
Experimental (2010)
Best Lognormal Fit (2010)
Experimental (2011)
Best Lognormal Fit (2011)
2011
2010
-80 -70 -60 -50 -40 -30 -20 -100
0.1
0.2
0.3
0.4
0.5
0.6
0.7
0.8
0.9
1
Average channel gain (dB)
CD
F
P[G
dB
x]
Experimental (2010)
Best normal fit (2010)
Experimental (2011)
Best normal fit (2011)
2011
2010
12 12
Prove su Test Facility in BT
IR 2 1059
W
TR4
Q9
PVH
PVG
LS1
100 m PRL
µT
Zb
IT1
Q12
Q11
MM
W
MM
MM
W
W
WW
W : strumenti di misura Wally
M : misuratori di rete
LEGENDA:
Dispower LV Board
Q12C
C1114(3)
BP2
20 m
Qzebra
C56(2)
L 9
65 m
L 4
375 m
L 10
65 m
L 7
80 m
QS3
QS2
QS1
Lk 1
L 11
40 m
: Apparati PLC
: Punti di interfaccia PLC
LS2
120 m
U56
C12(1)
QR
Lk 1
Lk 1 Lk 2
Lk 2
Q598
F 637
Q958
F 627
F 657Q968
Q964Q964
F 617
HE 0E6E
IR 1 10B3
CPE 5
09EE
CPE 5
09EECPE 4
09E4
CPE 3
09E7
CPE 2
099F
CPE 2
099F
CPE 1
09F1
CPE 1
09F1
INF
192.168.1.80
192.168.1.81
192.168.1.82
QF1A QF1BQF14
QRH
U910
Casette
QFxx
Banda 1-30
MHz
Link
MHz 2 4,5 5,67 8,17 10 12,5 15 17,5
L1
Up L2
Dw
L4
Dw
L3
Up
Link 1 Link 2
BPC
SNR
Tempi di risposta
13 13
Regolazione della tensione
nelle reti di distribuzione
attive
Esempi di risultati di Ricerca di sistema
disponibili per i Distributori
16
17
18
19
20
21
22
23
# nodo
V [
kV
]
Feeder 2
sbarra MT
W
GW
G
P
P
W
G
+1.25 MVar
-5 MVar
OLTC
Feeder 1
14 14
VoCANT - Voltage Controller for Active NeTworks
Controllo di tensione per reti MT ‘attive’
• presenza di generatori altera il profilo di tensione (qualità della
fornitura)
• criticità solo in alcuni periodi
• evoluzione interfaccia DSO-TSO (CdR A.70)
• Riduzione dei costi di esercizio
usuali procedure possono essere insufficienti
Necessario un controllore più evoluto
• approccio integato al problema
• risorse di regolazione differenziate:
- variatore sotto carico trasformatore AT/MT (OLTC)
- modulazione potenza reattiva (/attiva) dei generatori controllabili
- accumulo (gestito da distributore)
MT
AT
P,Q
carico
generatore
gen. controllabile (/carico)
accumulo
15 15
VoCANT - Voltage Controller for Active NeTworks
Obiettivo
trovare la soluzione con il più basso ‘costo’ operativo, per riportare i
parametri di rete entro i valori previsti. Possibilità di intervenire su risorse
controllabili: GD e sistemi di accumulo (se presenti), dispositivi di rete.
Parametri da rispettare
• Valore tensione ai nodi, valore della corrente nei rami
• Valori di P e Q nel punto di scambio con rete AT (P, Q)
• eventuali vincoli al trasformatore (OLTC)
• batteria (se presente): Emin, Emax, % carica a fine orizzonte
Risultati
• ‘setpoint’ da inviare ai generatori e ai dispositivi in campo (interventi da
applicare per riportare il valore dei parametri entro il range ammesso)
minimizzazione delle perdite
16 16
ridispacciato il reattivo di un generatore
P da AT inalterata
VoCANT - esempio di applicazione
• perdite: conseguibile riduzione
del 10% nel periodo esaminato
• Strumento per la gestione di situazioni critiche; suggerimento di azioni di
controllo
• Esempio: rete ‘sbilanciata’, con feeder attivo (GD) e sottotensione in feeder
residenziale (passivo)
• tap changer: suggerita diversa
posizione
• GD: variazione valore potenza
reattiva
17 17
VoCANT – applicazione in campo
• Rete MT reale (160 nodi MT, MT/BT), con differenti tipologie di GD
– collaborazione con ACEA, nell’ambito del progetto pilota del. 39/10
• Collaborazioni in corso con importanti società di automazione per integrazione di VoCANT nel sistema di automazione della rete, per impiego in campo
– definizione interfacce
– test di funzionalità
18 18
Esempi di risultati di Ricerca di sistema
disponibili per i Distributori
Smart meter di seconda generazione
19 19
– Gli organi di standardizzazione Europei CEN, CENELEC e ETSI, sono stati chiamati a definire uno standard per l’interoperabilità dei sistemi di misura elettronici per elettricità, gas, calore e acqua
– Definizione delle funzionalità minime per i nuovi smart meters che dovranno essere installati nei 27 Paesi Europei
Smart Meter di seconda generazione
inter - connessioni
generazione distribuita
veicoli elettrici
rete di distribuzione
rete di trasmissione
DOMANDA
ELETTRICA
elettrodomestici
micro - generazione
efficienza energetica
abitudini dei consumatori
transazioni commerciali
contatori e visualizzatori
smart grid
smart metering
inter - connessioni
generazione distribuita
veicoli elettrici
rete di distribuzione
rete di trasmissione
generazione centralizzata
DOMANDA
ELETTRICA
elettrodomestici
micro - generazione
efficienza energetica
abitudini dei consumatori
transazioni commerciali
contatori e visualizzatori
smart
• Driver: mandato di standardizzazione M/441
Obiettivi e Finalità
20 20
Funzionalità Minime - Lettura SM (su richiesta e per
fatturazione) - Programmazione tariffe da remoto - Disconnessione e riconnessione remota - Limitazione della potenza - Informazione disservizi (es. interruzioni
brevi, lunghe ecc.) - Disconnessione e riconnessione da
remoto per Esercizio e Manutenzione - Gestione dei profili di carico - ..
Funzionalità Avanzate – Comunicazione con altri contatori Gas,
Calore e Acqua – Controllo raggiungibilità dei vari SM – Adattamento automatico a
cambiamenti della topologia della rete – …
Funzionalità Opzionali
– Gestione di carichi, generazione e altri dispositivi utente
– Gestione qualità dell’energia (EN 50160) – Schede prepagate – Gestione Fasce differenziate per Vendita
e Distribuzione – …
Smart Meter di seconda generazione
Risultati raggiunti
Proposta RSE di classificazione delle funzioni per meglio rispondere alle peculiarità nazionali:
Minime = possedute da tutti i contatori in tutti e 27 i Paesi Europei
Avanzate = addizionali, ma codificate a livello europeo
Opzionali = funzioni che possono essere diverse nei 27 paesi europei
(su richiesta del Regolatore Nazionale)
21 21
ITRON
PRIME
Landis+Gyr
PRIME
ZIV ENEL
CERM SAGEMCOM
PRIME Meter & More
Concentratori (in cabina MT/BT)
Protocolli
(PLC)
Contatori
Tutti compatibili con mandato M/441
ITRON
ITRON Landis +Gyr ZIV ENEL
SAGEMCOM
G3- PLC
Smart Meter di seconda generazione
• Meter verificati nei laboratori RSE
Risultati raggiunti
G3- PLC G3- PLC
22 22
• Servizi al cliente (partecipazione a progetti EU e RdS)
OPEN meter Sviluppare un insieme coerente di standard europei per lo smart metering per le multi-utility, accettati da tutti gli stakeholder
Meter ON Dare indicazioni per l’implementare soluzioni di Smart metering in tutta Europa, sulla base delle esperienze di maggior successo
• Valutazione Costi benefici (supporto AEEG DL 28/12 (art. 4)) – Procedura e selezione investimenti ammessi alla sperimentazione
– Valutazione costi benefici attraverso progetti dimostrativi
• Sicurezza
e completezza
dei dati (supporto
al CIG per la
crittografia delle
comunicazioni
wireless)
• Metering GAS sicurezza comunicazioni wireless
Smart Meter di seconda generazione Smart Meter di seconda generazione
Riscontri da parte di terzi e attività futura
23 23
Limitatore di corrente basato su
tecnologia superconduttiva (SFCL)
Esempi di risultati di Ricerca di sistema
disponibili per i Distributori
24 24
• Limitazione reale della corrente di corto circuito
• Trasparenza in rete in condizioni normali
• Passività e auto-innesco
• Velocità di risposta all’evento di guasto
• Ripristino naturale senza interventi esterni
• Ridotto impatto ambientale
Principali vantaggi degli SFCL
25
26
-30
-25
-20
-15
-10
-5
0
5
10
15
20
25
30
35
0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200 220 240 260 280 300 320
Time (ms)
Cu
rren
t (k
A)
▬ I Lim phase R ▬ I Lim phase S ▬ I Lim phase T
— I SC phase R — I SC phase S — I SC phase T
Vnom=10.2 kV, Inom= 220 A , THTS initial = 77 K, Rshunt for phase=0.011 W, , Xshunt for phase=0.395 W
Comparison between unlimited (I SC ) and limited (I Lim ) short circuit current
Isc =33.28 kAp
Ilim =18.22 kAp
LF = 1.83
Prove di corto circuito sul prototipo di SFCL trifase
26
27
Installazione e messa in servizio del limitatore
Marzo 2012
Installazione del prototipo di SFCL sulla
rete di A2A
L’attività sperimentale in campo è iniziata; da oltre due mesi il limitatore è sottoposto
alla normale funzionalità della rete di distribuzione
Metodologie innovative per la
diagnostica cavi MT
Esempi di risultati di Ricerca di sistema
disponibili per i Distributori
28 28
Diagnostica cavi MT
• Procedura di prova per la valutazione della
condizione di isolamento del cavo e l’individuazione
puntuale di eventuali anomalie
• Misura di tgδ
• Misura di scariche parziali
• Valutazioni lungo la tratta di cavo che unisce due
cabine.
29 29
Da cabina 75070 a cabina 3663
L1 L2 L3
SP
3m ter 82m giunto
165-250m cavo-giunto 363m giunto
219m giunto 318m cavo 366m cavo
219m giunto 318m cavo 366m cavo
tgδ Riprovare dopo 1 anno Analisi urgenti Riprovare dopo 1
anno
• Analisi effettuate in collaborazione con distributori
Diagnostica cavi MT
30 30
Studio di fattibilità di una rete d’illuminazione pubblica in corrente
continua
Esempi di risultati di Ricerca di sistema
disponibili per i Distributori
31 31
32
Obiettivi dello studio
• Esplorare le possibilità e i vantaggi
dell’alimentazione in c.c. applicata agli apparecchi
LED per illuminazione pubblica.
• L’adozione della c.c. nell’illuminazione a LED, può
consentire risparmi energetici, con riduzioni della
potenza assorbita e delle perdite di rete.
• La valutazione dei possibili vantaggi in termini di:
- semplificazione degli alimentatori,
- riduzione delle perdite,
- riduzione della caduta di tensione,
- facilità di regolazione,
- contenimento dei disturbi sulle reti in ca.
32
• Riduzioni perdite conseguibili nelle stesse linee di
distribuzione c.a. per la quasi totale assenza di
armoniche, per l’assenza di prelievi di potenza reattiva.
• la semplificazione dell’alimentatori in c.c. porta ad una
riduzione della potenza dissipata assai prossima al 50%.
• minori cadute di tensione della distribuzione in c.c.
rispetto a quella in c.a.
• Non sono evidenti particolari vantaggi in termini di
stabilizzazione dei flussi luminosi delle lampade.
Risultati dello studio (1 di 2)
33
Efficienza energetica della distribuzione in c.c.
33
Risultati dello studio (2 di 2)
• L’analisi ha evidenziato una riduzione di perdite
stimabili nell’ordine del 10% della potenza utile delle
lampade.
Categ. D Categ. E Categ. F Categ. F
Strade
urbane di
scorrimento
Strade
urbane di
quartiere
Strade locali
ambito extra-
urbano
Strade locali
ambito
urbano
VALORI MEDI
DELLE 4
TIPOLOGIE DI
STRADE
Perdite tot del
sistema di
illuminazione in ca
20,35% 20,35% 21,63% 18,64% 20,24%
Perdite tot del
sistema di
illuminazione in cc
10,10% 10,10% 10,44% 9,67% 10,08%
Risparmio con
l’introduzione della
corr. continua
10,25% 10,25% 11,19% 8,97% 10,17%
34 34
• L’alimentazione in c.c. di impianti di IP stradale con
apparecchi LED comporta una consistente
semplificazione della struttura degli alimentatori, con
benefici di efficienza.
• Attività di disseminazione e di confronto mirato con gli
operatori del settore: ASSIL, CEI, costruttori di
alimentatori, progettisti apparecchi led e distributori di
energia elettrica per illuminazione Pubblica.
Conclusioni
35 35
Impatto dell’auto elettrica sulla
rete di distribuzione cittadina
Esempi di risultati di Ricerca di sistema
disponibili per i Distributori
36 36
RSE e la Ricerca per il Sistema Elettrico: un’opportunità per dei Distributori
• Analisi di scenario su ipotesi di diffusione auto
elettrica
• Differenti modalità di ricarica
Ricarica lenta: notturna, nel box di casa, diurna in aree
protette (es. parcheggi aziendali)
Ricarica veloce: prevalentemente diurna, in punti di ricarica
pubblici collocati presso i distributori
• Impatto sulla rete BT (ricarica lenta) e MT (ricarica
veloce)
37 37
Profili di prelievo per la ricarica veloce
Profilo di ricarica veloce:
in fase con la curva di
mobilità
Circa 1 MWh/giorno per ogni
distributore
38
Rete elettrica MT e stazioni di ricarica
Sviluppo rete MT nell’area considerata Aree di servizio con ricarica veloce
39 39
Profilo di tensione lungo i feeder
Senza ricarica auto elettrica con ricarica auto elettrica
Variazione tensione ai nodi per effetto ricarica auto elettrica
40
RSE e la Ricerca per il Sistema Elettrico: un’opportunità per i Distributori
• Accesso ad un cluster completo e di alto livello di
competenze, per operare su diversi temi strategici
• Ricercatori che parlano la stessa lingua del
distributore
• Risultati e metodologie immediatamente trasferibili
• Canale di accesso ai contesti internazionali di ricerca
(con possibilità di partecipazione congiunta a progetti
cofinanziati)
41 41
Grazie per l’attenzione
massimo.gallanti@rse-web.it
42
Valutazione del potenziale di
riduzione delle perdite di rete
Esempi di risultati di Ricerca di sistema
disponibili per i Distributori
43
Calcolo delle perdite di distribuzione:
metodologia adottata
Reti campione: • alta concentrazione: 79 km, 11 feeder, 230 nodi (4 di SZ), Cabina Primaria da 100 MVA • media concentrazione: 102 km, 8 feeder, 290 nodi (90 di SZ), C.P. da 50 MVA • bassa concentrazione: 233 km, 14 feeder, 1117 nodi (663 di SZ), C.P. da 75 MVA • rete a tensione ridotta (9 kV): 80 km, 12 feeder, 99 nodi (3 di SZ), sottostaz. MT/MT da 45 MVA
Scenari di carico: • curve giornaliere normalizzate di utenze residenziali (Cabine Second.) e commerciali (utenti MT) • fattori di scala per tenere conto delle variazioni settimanali e stagionali (giorni tipici) • dati disponibili: taglia dei trasformatori di C.S., potenza impegnata di utenti MT
Calcoli di load-flow: • vengono rappresentati:
• trasformatori AT/MT di C.P. • linee MT • trasformatori MT/BT di C.S.
• 2 valori di tensione unificati (15 e 20 kV)
0
0.1
0.2
0.3
0.4
0.5
0.6
0.7
0.8
00:0
0
01:0
0
02:0
0
03:0
0
04:0
0
05:0
0
06:0
0
07:0
0
08:0
0
09:0
0
10:0
0
11:0
0
12:0
0
13:0
0
14:0
0
15:0
0
16:0
0
17:0
0
18:0
0
19:0
0
20:0
0
21:0
0
22:0
0
23:0
0
00:0
0
ore
Cari
co
[p
.u.]
C.S. <= 400 kVA
C.S. >= 630 kVA
Utenti MT
Topologia e curve orarie rete alta concentrazione
44
Intervento di rifasamento
Tipo di rifasamentoAlta
densità
Media
densità
Bassa
densità
Alta
densità
Media
densità
Bassa
densità
Cabine Sec. e Utenti MT a cosf 0.95 -9.2% -8.2% -8.6% -7.3% -6.9% -5.8%
solo Cabine Secondarie a cosf 0.95 -6.2% -5.5% -6.6% -5.2% -4.9% -4.7%
solo Utenti MT a cosf 0.95 -3.3% -3.4% -2.6% -2.2% -2.5% -1.7%
Variazione perdite rispetto a cosf = 0.9
15 kV 20 kV
Tipo di territorio Tipo di territorio
Tipo di rifasamentoAlta
densità
Bassa
densità
Alta
densità
Bassa
densità
Cabine Sec. a 0.95 - Utenti MT a 0.95 -7.2% -6.0% -5.4% -4.0%
Cabine Sec. a 0.95 - Utenti MT a 0.90 -4.2% -3.9% -3.3% -2.8%
Cabine Sec. a 0.92 - Utenti MT a 0.95 -3.7% -2.5% -2.1% -1.5%
Variazione perdite rispetto a
Cabine Sec. a 0.92 - Utenti MT a 0.9
15 kV 20 kV
Strategie di rifasamento analizzate: • rifasamento da 0,9 a 0,95 di tutti i carichi (Cabine Secondarie e utenti MT) • rifasamento da 0,9 a 0,95 delle sole Cabine Secondarie • rifasamento da 0,9 a 0,95 dei soli utenti MT
• è stata considerata anche l’ipotesi di cosf iniziale di 0,92 per le Cabine Secondarie
45
Intervento di sostituzione dei trasformatori
delle Cabine Secondarie
Tipo di sostituzione trasformatoreAlta
densità
Media
densità
Bassa
densità
Alta
densità
Media
densità
Bassa
densità
da normali a ridotte -5.5% -7.1% -6.5% -8.4% -10.5% -10.0%
da normali a ridottissime -8.7% -12.6% -10.6% -14.3% -20.1% -18.3%
da ridotte a ridottissime -3.4% -5.9% -4.4% -6.4% -10.8% -9.3%
Variazione perdite
15 kV 20 kV
Tipo di territorio Tipo di territorio
Classi di efficienza dei trasformatori: • a perdite normali secondo CEI 14-13 • a perdite ridotte secondo CEI 14-13 • classe B0-Ak secondo CEI EN 50464-1 (incentivazione TIT)
I risparmi sono riferiti alle perdite totali (AT/MT + MT + MT/BT) e non a quelle del solo stadio MT/BT
L’installazione di trasformatori conformi alla classe a perdite ridotte è successiva al 1988
46
Energia Perdite Perdite
trasportata a V ridotta a V standard Energia Emissioni
km GWh/anno GWh/anno GWh/anno GWh/anno t CO2/anno
15000 4760 164 62 102 41764
Risparmio potenziale
Riclassamento reti a tensione ridotta
Lunghezza
Tipo di esercizio Perdite %
Tensione ridotta 3.44%
Tensione standard 1.30%
Riclassamento:
• si ipotizza che la rete campione sia mediamente rappresentativa delle possibili combinazioni di tensione iniziale (6, 8.4, 9, 10 kV) e finale (15, 20 kV)
• si stima che attualmente circa il 3÷4% dell’estensione totale della rete MT sia esercita a tensione ridotta
• si attribuisce alla porzione a tensione ridotta un transito di energia per chilometro pari alla media della rete MT nazionale ridotta del 50% per tenere conto della minore portata delle linee
Intervento di riclassificazione reti di
distribuzione
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Stima del risparmio potenziale a livello nazionale
Energia Emissioni
GWh/anno t CO2/anno
Rifasamento a cosf 0.95 501 205218
Sostituzione dei trasformatori 737 302294
Riclassamento reti a tensione ridotta 102 41764
Tutti gli interventi 1340 549277
Risparmio potenziale
Tipo di intervento
Tabella di sintesi dei potenziali benefici in termini di riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di CO2 conseguibili a livello nazionale una volta ultimato il processo di applicazione degli interventi esaminati.
Complessivamente si otterrebbe una riduzione di 1.340 GWh/anno, pari al 6,5% delle perdite elettriche sull’intera rete italiana (20.570 GWh nel 2010).
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