Post on 23-Jan-2018
Napoleone Bonaparte
Napoleone Bonaparte (1769-1821)
è un giovane ufficiale nato in Corsica,
che inizia la carriera già durante
la fase giacobina della Rivoluzione:
Grazie alle sue sorprendenti doti
personali e militari riuscirà a:
imporsi come uomo forte e
capace di ridare ordine e stabilità
alla Francia
controllare gran parte dell’Europa
continentale.
La campagna d’Italia
Nel 1796 il Direttorio, che ha ripreso la
guerra contro l’Austria, affida al giovane
generale il comando dell’esercito nella
campagna d’Italia.
Napoleone riesce a sconfiggere ripetutamente
il nemico e, nel giro di pochi mesi, ridefinisce
l’assetto politico della penisola.
Con l’appoggio dei giacobini italiani nascono
le cosiddette “Repubbliche sorelle”:
» la Cispadana (dicembre 1796)
» la Ligure (giugno 1797)
» la Cisalpina (luglio 1797)
Il trattato di Campoformio
Nell’ottobre 1797 Napoleone firma con l’Austria
il TRATTATO DI CAMPOFORMIO
che sancisce la fine della guerra.
I patrioti italiani, che hanno visto in Napoleone il “liberatore” della
penisola, però vengono delusi dal trattato
Venezia
Viene ceduta all’Austria
in risarcimento della
perduta Lombardia
l’Austria
Accetta l’occupazione francese
del Belgio e della zona sinistra
del Reno e riconosce la neonata
Repubblica cisalpina
La spedizione in Egitto
Sconfitta l’Austria, l’unico nemico
della Francia resta l’Inghilterra,
che mantiene il controllo dei mari.
Per bloccare i traffici inglesi verso
le Indie, il Direttorio organizza nel
1798 una spedizione in Egitto, che
viene affidata ancora a Napoleone.
Il generale francese trionfa nella
battaglia delle Piramidi, ma poi la
vittoria della flotta inglese ad Abukir
rende impossibile all’esercito
francese il ritorno in patria.
La seconda coalizione
Approfittando delle difficoltà
francesi, le monarchie europee si
uniscono e sconfiggono le truppe del
Direttorio.
La guerra riprende anche in Italia:
davanti all’avanzata austriaca cadono
le repubbliche giacobine.
In particolare, si assiste al drammatico
crollo della giovane Repubblica
Napoletana, che viene osteggiata dai
“sanfedisti” (cioè difensori della Santa
Fede), realisti e fedeli ai Borbone,
guidati dal cardinale Ruffo.
Il colpo di Stato
A Parigi le sconfitte militari accelerano
la crisi politica del Direttorio, sempre più
stretto tra l’opposizione monarchica e i
giacobini.
Mentre i francesi vengono cacciati
dall’Italia nell’ottobre del 1799,
Napoleone riesce ad aggirare il blocco
inglese e torna in Francia.
Il 9 novembre 1799 l’esercito, con un
nuovo colpo di Stato, assume il
controllo di Parigi utilizzando come
pretesto il rischio di presunti moti
insurrezionali.
Napoleone Primo console
Il Parlamento viene trasferito fuori Parigi
per motivi di sicurezza e Napoleone,
oramai comandante vittorioso, assume i
pieni poteri.
Il Direttorio viene abolito e il potere
esecutivo passa nelle mani di 3
consoli.
Il 25 dicembre 1799 viene approvata
una nuova Costituzione che mette il
potere legislativo sotto il controllo
dell’esecutivo.
Napoleone diventa Primo console
(nel 1802 la carica diverrà vitalizia) e
assume anche il controllo dell’esercito.
Gli anni del Consolato
Diventato console, Napoleone punta a
rafforzare lo Stato borghese sia contro le
pressioni giacobine sia contro chi vuole la
restaurazione della monarchica:
sul piano amministrativo
riorganizza lo Stato in modo
centralistico
riforma il sistema scolastico
puntando sulla formazione
della classe dirigente
risana il bilancio dello Stato
stipula un Concordato per
regolare i rapporti con la
Santa Sede
Il suo capolavoro più
grande, come statista, è
il CODICE CIVILE
del 1804
La situazione internazionale
Poiché per avere una stabilità interna
è necessario avere una stabilità
internazionale, Napoleone decide di
concludere le guerre già iniziate
rinforzando le posizioni francesi:
riprende dunque la
guerra in Italia contro
l’Austria (che ha violato gli
accordi di Campoformio) e
la sconfigge a Marengo
(giugno 1800)
stipula poi un accordo di
pace con L’Inghilterra
ad Amiens (marzo 1802)
La pacificazione dell’Europa
sembra ormai compiuta
Napoleone diventa imperatore Nel marzo del 1804 viene sventata una congiura:
Napoleone allora fa approvare la Costituzione dell’anno XII e si proclama
imperatore dei francesi.
Questa decisione viene giustificata
con la necessità di mettere la
Francia rivoluzionaria definitivamente
al riparo dalla restaurazione
borbonica e, quindi, dal ritorno
all’Antico Regime.
Il 2 dicembre 1804, nella cattedrale
di Notre-Dame a Parigi, Napoleone
riceve la corona imperiale dal
papa, ma con un gesto molto
significativo se la pone sul capo da
solo.
Le coalizioni antinapoleoniche
A più riprese nascono nuove coalizioni antifrancesi, ma Napoleone:
esce sempre
vincitore dalle
varie guerre
si accorda con lo
zar per spartire
l’Europa in due
aree di influenza
annette parte
dell’Italia del Nord e
del Centro alla Francia
affida a membri della propria
famiglia i troni di Spagna,
Olanda e dell’Italia
meridionale
Divorzia, dalla sua prima
moglie e sposa Maria Luisa
d’Asburgo, figlia
dell’imperatore Austria
Il sistema napoleonico
L’assetto politico europeo viene profondamente modificato e nasce un
“sistema napoleonico” formato dagli Stati che ruotano nell’orbita della
Francia, ormai egemone sul continente.
Restano fuori dal sistema solo
l’Inghilterra e il grande
Impero russo, che subisce però
ridimensionamenti territoriali.
Per danneggiare
economicamente l’Inghilterra,
rimasta sola a combattere
l’egemonia francese, Napoleone
vieta a tutti gli Stati il
commercio con gli inglesi.
La campagna di Russia
Poiché lo zar Alessandro I infrange il
blocco continentale, nel giugno del
1812 Napoleone decide di attaccare
la Russia e allestisce un formidabile
esercito di 650.000 uomini.
I russi, però, di fronte alle truppe
francesi arretrano bruciano le case e si
portano via tutti i viveri.
Arrivato a Mosca praticamente senza
combattere, Napoleone è costretto a
ritirarsi dal sopraggiungere
dell’inverno.
Quando a novembre l’esercito francese lascia la Russia è ridotto a soli
18.000 uomini affamati e allo stremo delle forze.
La sconfitta di Lipsia e l’esilio all’Elba
Approfittando della debolezza di Napoleone, nel 1813 gli Stati europei
formano una sesta coalizione e nella BATTAGLIA DI LIPSIA (16-19 ottobre)
l’esercito francese viene per la prima volta sconfitto in campo aperto.
Il 6 aprile 1814 Napoleone abdica
e viene esiliato all’isola d’Elba.
Sul trono di Francia viene chiamato
Luigi XVIII(18°) di Borbone (fratello
di Luigi XVI) e i confini della Francia
tornano quelli del 1792.
Nel settembre del 1814 a Vienna si
apre un Congresso internazionale
per normalizzare la situazione
dell’Europa.
Waterloo e l’esilio a Sant’Elena
Nel 1815 Napoleone fugge
dall’Elba e rientra trionfalmente a
Parigi, da dove riesce a governare
ancora per cento giorni.
Contro di lui, però, si forma la
settima coalizione, che il 18 giugno
1815 lo sconfigge a Waterloo.
Napoleone viene esiliato sull’isola di
Sant’Elena, nell’Oceano Atlantico
al largo delle coste africane, dove
muore il 5 maggio 1821.