Emily Bizzo Portfolio

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PHOTOGRAPHYPORTFOLIO

Mail: emilybizzo@yahoo.itPhone number: +39 3400897495

Emily Bizzo

Wedding

Food

Shooting

RememberPersonal project

Penso alle urla nel campo,penso poi all’improvviso silenzio. Immagino chi stringeva pugni, pieni di ossa.immagino la rabbia e la rassegnazione. Guardo uomini uccidere altri uomini,guardo occhi morire mentre guardano. Negazione una parola sporca di sanguenegazione di chi ancora offende la memoria.

Massimo di Veroli

GamePersonal project

Questo progetto nasce dalla volontà di voler far ricordarequali fossero i giochi di una volta , quelli veri , quelli dove bastavano due soldatini e un gesso per divertirsi,dove non erano necessare prese per l’elettricità o schermi a cristalli liquidi .Quel gioco rimpiazzato ormai da tecnologie fin troppo moderne.

AnorexiaPersonal project

Si sente colpevole , perché non ha ne’ sete ne’ fame . Il suo corpo sta bruciando , e insieme alla sua pelle svaniscono i suoi sentimenti , l’amore per se stessa e per la vita.Descrive le sua giornate come un eterno incubo dal quale neanche gli schiaffi riescono a svegliarla .Il suo corpo è la sua prigione, si sente in gabbia , e non riesce ad uscirne.Vorrebbe semplicemente che la gente smettesse di guardarla come fosse un fantasma, ed iniziasse a vederla come una persona con il semplice bisogno di essere ascoltata , di essere presa per mano così da aiutarla ad alzarsi ritrovando la forza necessaria per farlo , perché in quelle gambe non ce n’è abbastanza .Vorrebbe togliersi il peso di quest’ombra nel quale si rifugia ogni ora e parlare di quanto anche lei un giorno vorrebbe guardarsi allo specchio e sentirsi donna , sfiorarsi non sentendo più ossa affilate come spine.Eppure la gente continua a pensare che sia il suo corpo l’unico in grado di parlare , che il suo autolesionismo sia semplicemente una forma di egocentrismo , che il bisogno di sentirsi malata superi il desi-derio di guarire. La superficialità di chi con gli occhi guarda , ma non vede , raggiunge limiti distruttivi per gli altri e consolatori per se stessi. Si , perché trovarsi davanti a chi combatte contro se stessa, ci fa sen-tire fortunati ,perchè rende ogni problema così minimo in confronto. Ma ci si sofferma a questo , senza a quel punto porgere la mano per dire : io ci sono , ma ritraendola in tasca sussurando : passerà . E allora la sua prigione diventa un esilio , il suo desiderio una speranza in bianco e nero , le sue spalle mattoni.

È un progetto mirato non tanto al mostrare quel che le ossa di una ra-gazza malata di anoressia sono in grado di dire, ma a quello che l’inte-ro suo corpo cerca di dimostrare .

Days with herPersonal project

Lei è importante, lei è speciale, lei è unica.Ho avuto bisogno di consevare un ricordo di giornate passate interamente insieme a lei,dove ogni suo passo fosse anche il mio , ritraendola in ogni suo movimento ,cosi da non ricordare ogni suo minimo dettaglio.