Effetti economici dei sistemi tributari Equità, efficienza e traslazione delle imposte Silvia...

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Effetti economici dei sistemi tributariEquità, efficienza

e traslazione delle imposte

Silvia Giannini – Unibosilvia.giannini@unibo.it

Scienza delle finanze – Lezione 1

LUISS – Roma

a.a. 2010-2011

Principi della tassazione (A. Smith, 1776)

Equità Efficienza economica Semplicità amministrativa: costi

amministrativi e di adempimento Flessibilità (funzione di stabilizzazione delle

imposte progressive) Trasparenza politica: chiarezza su chi

sopporta l’onere dell’imposta (difficoltà: incidenza)

Chiarezza e certezza della normativa per il contribuente

EQUITA’

Equità

Diverse visioni della giustizia distributiva (giudizi di valore)

Equità orizzontale

Equità verticale

Progressività dell’imposta

NB: Ci concentreremo sulla progressività dell’imposta (con riferimento alle imposte sul reddito, ma va ricordato che la capacità redistributiva dell’intervento pubblico va vista congiuntamente sul lato delle entrate (tutte: dirette e indirette ….) e su quello delle spese (accesso ai servizi pubblici, trasferimenti, …)

Elementi costituivi dell’imposta

PresuppostoBase imponibile (ad valorem, specifica)Aliquota (differenza fra ad valorem e

specifiche)Debito di imposta: aliquota x base

imponibile – eventuali crediti

Struttura delle aliquote (es. imposta sul reddito Y)

Aliquota media (ATR):rapporto fra debito di imposta e reddito complessivo

ta=T(Y)/Y

Aliquota marginale (MTR):variazione dell’imposta al variare del reddito

complessivo tm=T(Y)/Y

Elasticità variazione percentuale dell’imposta rispetto alla

variazione percentuale del reddito

a

m

t

t

T/Y

YT/

T

Y

Y

T

Y

Y

T

T

Y/Y

T/TE

Progressività del sistema

Sistema progressivo: se tm > ta , l’aliquota media ta aumenta all’aumentare del Y, l’elasticità è > 1

Sistema proporzionale: se tm = ta , l’aliquota media ta non varia al variare del Y, l’ elasticità è = 1

Sistema regressivo: se tm < ta , l’aliquota media ta si riduce all’aumentare del Y, l’elasticità è < 1

Tipi di progressività

ContinuaPer classi (problema di reranking)Per scaglioni (es.Irpef)Per detrazione e/o deduzione:

Deduzione: T= t(Y-d)Detrazione: T =tY-c

Sono equivalenti se: td=c, ma solo se il sistema è in origine proporzionale! (aliquota marginale costante)

Problema dell’incapienza

Perché con deduzioni o detrazioni un sistema proporzionale diventa progressivo? Es. deduzione

T= t(Y-d)

tm= t costante

ta= T/Y = t – td/Y

tm>ta

Esempio: deduzione

Y (euro) Y-d

d=1000

T (t=10%) ta

0 0 0 0

1000 0 0 0

2000 1000 100 5%

10000 9000 900 9%

15000 14000 1400 9,3%

Perché con deduzioni o detrazioni un sistema proporzionale diventa progressivo? Es. detrazione

T= tY-c

tm= t costante

ta= T/Y = t – c/Y

tm>ta

Esempio: detrazione

Y (euro) T (t=10%) T-c

c=100

ta

0 0 0 0

1000 100 0 0

2000 200 100 5%

10000 1000 900 9%

15000 1500 1400 9,3%

Esempi/quesiti

• Si dimostri che un’imposta proporzionale con aliquota del 30% si trasforma in imposta progressiva se al contribuente viene concessa una detrazione di 250 euro.

• Quali contribuenti preferirebbero, alla detrazione dall’imposta di 250 euro di cui sopra, una deduzione dall’imponibile di 1.000 euro?

• Se l’aliquota di imposta è il 20% a quanto deve ammontare una deduzione dall’imponibile per essere equivalente ad una detrazione di 300 euro?

N.B.

Deduzioni e detrazioni coincidono se td=c

Se t è unica si può trovare corrispondenza fra deduzioni e detrazioni

Se t sono diverse (es. progressività per scaglioni) non c’è corrispondenza univoca: se t2>t1 e t1d=c, t2d>c e dunque deduzione è più

conveniente per chi ha aliquote più alte (in quanto per ogni data deduzione il risparmio di imposta è maggiore)

Esempi/quesiti

• Si confronti il debito di imposta di due soggetti con reddito complessivo rispettivamente di 20.000 (soggetto A) e 50.000 (soggetto B) euro di reddito complessivo, ipotizzando la seguente struttura di aliquote e scaglioni:– Fino a 20000 euro: 10%– Da 20000 euro in su: 30%

• Si calcoli adesso il debito di imposta di A e B ipotizzando rispettivamente una deduzione di 1000 euro e una detrazione di 100 euro

• Quale dei due sistemi (deduzione e detrazione) sarebbe preferito da ciascuno dei due soggetti (A e B) e perché?

Misura della progressività e dell’efficacia redistributiva dell’imposta

Misure locali: fanno riferimento ad un determinato livello di reddito (la misura varia al variare del redito imponibile)

Misure globali: misurano la progressività dell’imposta prendendo in considerazione l’intera distribuzione dei redditi imponibili (indicatori sintetici)

Misura globali dell’efficacia redistributiva dell’imposta

Indice di Gini (G): misura della disuguaglianza compreso tra 0 (massima uguaglianza) e

1 (massima disuguaglianza)

Indice di redistribuzione complessiva (R):

R=Gpre –Gpost

La redistribuzione è tanto > quanto > è l’indice

Indice di Gini

Quote cumulate della popolazione (dalla più povera alla più ricca)

Quote cumulate del reddito

Curva di Lorenz

AB

Indice di Gini: A/(A+B)

• se = 1 max disuguaglianza

• se = 0 max uguaglianza

Più ci si scosta da diagonale, più c’è disuguaglianza

Fonte: Banca d’Italia, La ricchezza delle famiglie italiane, 2009, Supplemento al Bollettino statistico, n. 67, 20 dicembre 2010,

c) Indice di Reynolds-Smolensky (RS): uguale a R se non c’è reranking

)1(a

a

t

tKRSR

K= indice di Kakwani pretaxGCK

Misura la progressività:• Se l’imposta è proporzionale K= 0• Tanto più alto è il suo valore tanto più progressiva è l’imposta

ta/(1-ta) misura l’incidenza

Relazione tra redistribuzione, progressività ed incidenza

La redistribuzione aumenta se aumenta la progressività…

ma può aumentare anche se, a parità di progressività, aumenta l’incidenza (ad esempio, diminuendo proporzionalmente tutte le aliquote la progressività non cambia, ma la distribuzione è meno perequata perché l’incidenza si è ridotta).

L’effetto redistributivo dell’Irpef

Indici (x100) 2007

Indice di redistribuzione (R ) 5,88

Indice di progressività di Kakwani (K) 23,54

Incidenza (aliquota media) 24,97

Indice di Gini del reddito imponibile 41,17

Indice di Gini del reddito netto Irpef 35,36

Indice di concentrazione dell’Irpef 64,71

Fonte: P. Bosi e M.C. Guerra, I tributi nell’economia italiana, Il Mulino, Bologna, 2010, p.119

EFFICIENZA

Effetti sul benessere dei contribuenti

Tutte le imposte sottraggono benessere ai contribuenti, ma non tutte le imposte sono distorsive

Le imposte hanno sempre un effetto redditoLe imposte possono avere un effetto di

sostituzioneEsempio: imposta sul reddito da lavoroEffetto reddito: lavoro di piùEffetto sostituzione: sostituisco al lavoro il tempo

libero (il cui costo-opportunità si è ridotto)

Effetto reddito

Le imposte sottraggono risorse al contribuente trasferendole allo stato, o ente locale, sotto forma di gettito

Ciò comporta una perdita di benessere (utilità) per il contribuente

A questo mero trasferimento di risorse non si associa alcuna perdita di efficienza: le scelte degli individui, che dipendono dai prezzi relativi, non vengono influenzate

Sono poche le imposte che producono solo effetto reddito (lump sum, imposta sulle rendite ..)

Effetto sostituzione Le imposte possono alterare i prezzi relativi che si

determinerebbero in assenza di imposte In questo caso il contribuente è indotto a sostituire

il bene (l’attività) tassato con quello non tassato Il gettito dipende dal comportamento del

consumatoreL’effetto sostituzione comporta solitamente una

perdita di efficienza del sistema (effetti distorsivi dell’imposta): le imposte sono inefficienti (non neutrali)

A meno che non si vogliano correggere espliciti fallimenti di mercato le imposte dovrebbero essere il più neutrali possibile (minimizzare l’effetto di sostituzione)

Eccesso di pressione

Indica il sacrificio di utilità, per il contribuente, in eccesso rispetto a quello, inevitabile, imputabile al mero trasferimento di risorse dal contribuente allo stato

E’ dovuto all’effetto sostituzione

Eccesso di pressione delle imposte:es. imposta indiretta su un bene;

offerta perfettamente elastica

Q

p

D

Op0

Q0

p1= p0(1+t) O’

Eccesso di pressione

D

C

AB

Eccesso di pressione

• Riduzione surplus del consumatore:

da Dp0A a Dp1C = p0p1AC • Gettito per lo stato:

p0p1BC • Eccesso di pressione:

p0p1AC - p0p1BC ABC =1/2 PQ=1/2Et2PQ

NB: E=(Q/Q)/(P/P) da cui Q= EQP/ P

P=p1 - p0 =tp

L’eccesso di pressione è tanto maggiore quanto più elastica è la domanda

Q

p

D

Op0

Q0

p1= p0(1+t) O’

Eccesso di pressione

D

C

AB

L’eccesso di pressione dipende dall’aliquota: se t raddoppia EP quadruplica

Q

p

D

Op0

Q0

p1= p0(1+t) O’

Eccesso di pressione

D

C

AB

p1= p0(1+2t) O’’

Eccesso di pressione delle imposte:es. imposta indiretta su un bene

Q

p

D

O

p0

Q0

p1= pn + T

O’

ABC = Eccesso di pressioneC

A

B pn

gettito

Effetti allocativi delle imposte: esempi

Alcune volte sono desiderati e ottimali: es imposte correttive, come le imposte ambientali, che correggono fallimenti di mercato (esternalità negative)

Imposta sul reddito di lavoro: scelta dell’offerta di lavoro (l’effetto netto sull’offerta di lavoro è incerta, ma vi è comunque una distorsione, in favore del “tempo libero”)

Imposta selettiva sui beni: modifica delle scelte di consumo (a volte l’effetto è desiderato: es. alcolici, tabacchi, …)

Imposta sui redditi di capitale: disincentivo al risparmio, possibili ostacoli o interferenze con il funzionamento dei mercati finanziari (es. tassazione delle plusvalenze alla maturazione o alla realizzazione)

Imposta sulle società: disincentivo agli investimenti, modifica delle scelte finanziarie, modifica della struttura organizzativa di impresa, della politica dei dividendi, nelle scelte della localizzazione, etc…

Imposta sul salario

E0

E1

E2

Da E0 a E2: effetto reddito. Diminuisce sia L che R

Da E2 a E1: effetto sostituzione Diminuisce R, aumenta L

Leisure

R

EP

w

w(1-t)

Imposta sul reddito di lavoro

Effetto reddito: si riduce il reddito disponibile e si riduce il tempo libero (aumentano le ore lavorate)

Effetto di sostituzione: si riduce il reddito disponibile ma aumenta il tempo libero (si riducono le ore lavorate). Si sostituisce l’attività tassata (il lavoro) con quella non tassata (il tempo libero)

L’effetto complessivo sull’offerta di lavoro è una questione empirica aperta

Come effetto finale potrebbe esservi anche un aumento nell’offerta di lavoro (se l’effetto reddito superasse quello di sostituzione), ma vi sarebbe comunque una distorsione (eccesso di pressione)

Effetti allocativi delle imposte: indicazioni di policy

Imposte generali (a meno che non si vogliano ottenere effetti correttivi o si perseguano altri obiettivi…es. imposte su sostanze inquinanti, o imposte su tabacchi e alcolici)

Basi imponibili ampie e aliquote basseBeni a domanda rigida (però attenzione alle

controindicazioni di equità)

Supply side economics(amministrazione Reagan, inizio anni ’80)

Grande importanza agli effetti disincentivanti della tassazione;

Una minore pressione fiscale favorirebbe l’offerta di fattori produttivi

E farebbe aumentare il reddito in misura tale da fare aumentare, invece che diminuire il gettito!

Curva di Laffer

gettito

aliquotat1 t2

T

INCIDENZA

Teoria dell’incidenza e traslazione delle imposte

Differenza fra soggetto percosso (soggetto passivo) e soggetto inciso (colui che effettivamente sopporta l’onere dell’imposta)

Come può accadere? Tramite la traslazione dell’imposta

La traslazione può essere completa o parziale, in avanti o indietro

Accisa (imposta specifica) in concorrenza perfetta: traslazione parziale

Q

D

O

p0

Q0

p1= pn + T

O’

C

A

B pn

gettito

A carico del produttore

A carico del consumatore

Casi estremi

QDomanda rigida

p

Imposta completamente a carico del consumatore

Imposta completamente a carico del produttore

Offerta elastica Offerta rigida

Domanda elastica

Traslazione ed elasticità

Tanto più elastica è l’offerta e tanto più rigida è la domanda tanto più l’onere è a carico del consumatore

Tanto più elastica è la domanda e tanto più rigida è l’offerta tanto più l’onere è a carico del produttore

Accisa (imposta specifica) in monopolio: traslazione parziale

DRMg

CMg

CMe

p0

Q0 Q

p1

Q1

CMg’

CMe’

Imposta sui profitti

Tende a non trasferirsi né in concorrenza, né in monopolio, ma il risultato dipende:

a) Dal tipo di imposta (sui profitti normali o sugli extraprofitti)

b) Dal periodo di tempo considerato (breve/lungo)

c) Dai comportamenti e dagli obiettivi dell’impresa (fissazione dei prezzi in base al costo pieno; obiettivo di massimizzazione delle vendite soggetto al vincolo di un profitto minimo)

Testi di riferimento

Bosi, P. e M.C. Guerra, I tributi nell’economia italiana, Il Mulino, Bologna, ultima edizione, 2011

P. Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, Il Mulino, Bologna, 2006, lezione 3 “Teoria dell’imposta”; lezione 7, par. La misura della diseguaglianza