Dichiarazione infedele, soglia più alta Reati tributari ... · alla 24esima edizione, le novità...

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Fonte: elaborazioni Il Sole 24 Ore su dati Procure 0 7.000 3.500 0 7.000 3.500 Omessa presentazione dichiarazione Var. 2014/13 +3,1% 2012 2013 2014* 2.829 Var. 2014/12 +38,6% Dichiarazione infedele Var. 2014/13 -1,5% 2012 2013 2014* 2.588 Var. 2014/12 +29,0% Altre ipotesi di dichiarazione fraudolenta Var. 2014/13 +35,0% 2012 2013 2014* 237 203 Var. 2014/12 +15,6% Dichiarazione fraudolenta con uso di fatture false Var. 2014/13 -13,8% 2012 2013 2014* Var. 2014/12 +5,8% 2.864 2.468 Emissione fatture per operazioni inesistenti Var. 2014/13 -13,9% 2012 2013 2014* 1.330 1.507 Var. 2014/12 -2,4% Omesso versamento di ritenute certificate Var. 2014/13 -5,8% 2012 2013 2014* Var. 2014/12 +38,5% 3.580 Omesso versamento di Iva Var. 2014/13 -5,3% 2012 2013 2014* 5.313 6.614 Var. 2014/12 +17,9% Indebita compensazione Var. 2014/13 +23,9% 2012 2013 2014* 289 352 Var. 2014/12 +50,9% 1.234 274 137 2.550 1.275 2.916 1.458 1.298 649 1.686 6.266 3.133 436 218 3.372 2.434 2.333 1.976 2.104 (*) Gennaio - luglio 2014 Proiezione a fine 2014 Il trend dei reati tributari L’andamento delle notizie di reato per i diversi illeciti tributari dal 2012 al 2014 (con la stima a fine anno) su un campione di 43 Procure della Repubblica

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Martedì 23 Dicembre 2014 IL GIORNALE DEI PROFESSIONISTI www.ilsole24ore.com

t @ 24NormeTributi

DICHIARAZIONI 2015

Il modello Ivascopre le carteMatteo Balzanelli e Massimo Sirri upagina 42

LA SETTIMANA DI NORME & TRIBUTI

LUNEDÌ: Edilizia e ambiente, Il merito, Autonomie locali e PaMARTEDÌ: Condominio MERCOLEDÌ: Diritto dell'economia GIOVEDÌ: Giurisprudenza / Il merito VENERDÌ: Incentivi e agevolazioni

LE INIZIATIVE

Torna l’appuntamento annuale di Telefisco: il 29 gennaio 2015 imprese e professionisti potranno approfondire tutte le tematiche legate alle novità fiscali introdotte dalle manovre per il 2015. Gli esperti del Sole 24 Ore illustreranno, durante l’annuale convegno giunto alla 24esima edizione, le novità fiscali che interessano le imprese e, di conseguenza, i professionisti. Attenzione puntata, dunque, sulle novità che saranno previste dalla legge di Stabilità in corso di approvazione in Parlamento, sulle disposizioni attuative delle delega per la riforma fiscale, a partire dall’abuso del diritto, oltre che sulle novità in materia di contabilità e sulle procedure per il rientro dei capitali dall’estero disciplinate dalla legge 186/2014 in vigore dal prossimo 1° gennaio che introduce, tra l’altro, il reato di autoriciclaggio. 

Ma spazio anche alle novità introdotte dal decreto semplificazioni. A cominciare da quelle in campo Iva con la modifica delle regole per le richieste di rimborsi e dall’iscrizione immediata al Vies, per arrivare a quelle sulle comunicazioni (black list, lettere d’intento e Intrastat). Con un approfondimento sulle conseguenze per professionisti e intermediari abilitati sull’introduzione della dichiarazione precompilata e della certificazione unica per i sostituti d’imposta che conterrà anche i redditi di lavoro autonomo.

Come negli anni passati,sarà possibile seguire i lavori presso una delle sedi collegate, che a oggi sono 22, distribuite su tutto il territorio nazionale. Banche, Ordini professionali e organismi associativi locali possono diventare partner del Sole 24 Ore e attivare una sede di Telefisco nella propria città: tutte le informazioni per aderire sono disponibili all’indirizzo www.ilsole24ore.com/telefisco. In alternativa è possibile chiamare il numero dedicato 02. 349732 09 oppure scrivere una mail alla casella [email protected]

Per diventare partner diTelefisco 2015 è necessario mettere a disposizione una sala convegni di dimensionisufficienti (da 50 a 1.000 posti) per giovedì 29 gennaio e il pomeriggio del giorno precedente (per l’allestimento e le prove tecniche di collegamento). 

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Il convegno

IL 29 GENNAIO

Telefisco 2015:sotto la lentela nuovaprecompilata

Reati tributari. Domani all’esame del Consiglio dei ministri il pacchetto sulla certezza del diritto ­ L’omesso versamento Iva non sarà depenalizzato

Dichiarazione infedele, soglia più altaIl limite salirà da 50mila a 150mila euro - L’illecito riguarderà anche i 770 dei sostituti d’imposta

Marco MobiliGiovanni Parente

pUltima chance per l’abuso deldiritto e nuovi reati tributari. Ilprovvedimento  attuativo  delladelega fiscale è atteso domani al Consiglio dei ministri, che do­vrebbe esaminare anche i primi decreti del Jobs Act. Dopo il man­cato esame nella precedente riu­nione di Governo del 12 dicembrescorso, ora il pacchetto sulla cer­tezza del diritto cerca di ottenere il prima via libera. Se dovesse sal­tare questo giro, tutto sarebbe ri­mandato al prossimo anno. Un aspetto non secondario se si pen­sa che poi le commissioni parla­mentari avranno 30 giorni dalla data di trasmissione per esprime­re i pareri. Il tutto quando manca­no poco più di tre mesi alla sca­denza del 27 marzo 2015 fissata dalla delega (legge 23/2014) per attuare i decreti, a meno che non intervenga una proroga. Intanto, però si stanno sciogliendo gli ulti­

mi dubbi a partire da quelli sulle soglie relative al penale tributario(per l’abuso del diritto si rimandaall’articolo in basso). Una rimo­dulazione che dovrà fare i conti con il reato di autoriciclaggio cheentrerà in vigore il prossimo 1° gennaio e rischia di far “rivivere” i

reati tributari commessi in anni passati in quanto la prescrizione della nuova fattispecie scatta dal­la data del reimpiego delle risorseottenute grazie al precedente ille­cito commesso.

La ricerca di un punto d’accor­do nelle ultime settimane avreb­

be portato a fissare a 150mila eurola soglia di evasione da cui scatte­rà la dichiarazione infedele. Un importo triplicato rispetto al va­lore attuale e – a quanto risulta – con un’esclusione dal computo della non corretta classificazionedi elementi passivi o attivi, del­l’inerenza, dell’indeducibilità di costi reali, delle inesatte imputa­zioni di competenza. Attenzione,però. Si prospettano rischi mag­giori per i sostituti d’imposta. Il reato di dichiarazione  infedelescatterà se nel modello 770 saran­no indicati compensi, interessi e altre somme inferiori a quelle ef­fettive qualora la differenza ri­spetto alle ritenute non versate sia superiore a 50mila euro. Si tratta, in realtà, di un ritorno che rischia di compilcare e penalizza­re gli adempimenti fiscali delleimprese. Così come altre insidie arriveranno sotto il versante del­l’omessa dichiarazione: i sostitutiche non presenteranno il 770 ri­

schieranno la reclusione da uno atre anni se le ritenute non versatesupereranno i 50mila euro.

Arrivano conferme anche sul­l’intenzione di non depenalizzareil reato di omesso versamento dell’Iva. Anche in questo caso la scelta dovrebbe cadere sulla tri­plicazione dell’attuale soglia, chepasserebbe  così  da  50mila  a 150mila euro. Una decisione che risulterebbe  in controtendenza rispetto a quanto affermato dal Mef lo scorso 13 novembre in ri­sposta al question time in com­missione Finanze alla Camera, quando aveva sottolineato che il precedente Governo, in sede di approvazione della delega fisca­le, si era formalmente «impegna­to all’abrogazione». Indicazione di cui bisognerà tener conto in vi­sta dell’acconto Iva in scadenza lunedì 29 dicembre perché il rea­to si “materializza” per chi non versa entro il termine per il versa­mento dell’acconto relativo al pe­

riodo d’imposta successivo.Nessun intervento, invece, sul­

la soglia dell’omesso versamentodi ritenute (anzi dovrebbe essere specificato che l’illecito sarà col­legato non solo alla certificazionerilasciata ai percettori di com­pensi come accade ora ma anche agli importi indicati nel 770). 

Tra le modifiche in arrivo c’èanche la revisione della discipli­na sul raddoppio dei termini diaccertamento. A regime il fiscopotrà  andare  ai  tempi  supple­mentari per i controlli solo se ladenuncia sarà trasmessa entro la scadenza ordinaria dei termini. Però, secondo le ultime ipotesi circolate, potrebbe anche essereprevisto  un  regime  transitorio per il 2015 e il 2016, concedendo così  all’amministrazione  finan­ziaria la presentazione o la tra­smissione della denuncia rispet­tivamente entro due anni e un an­no dal termine di decadenza.

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L’ANALISI

AngeloCremonese

L’ambiziosoobiettivodi farechiarezza

Sembra stia prendendo forma l’ambizioso obiettivo di fornire una

risposta alle istanze provenienti dal mondo produttivo e tese a ottenere certezza giuridica nei rapporti tra fisco e contribuente. Le prime bozze circolate del decreto legislativo di attuazione della delega fiscale contengono finalmente una disciplina e dei principi guida da seguire per evitare di cadere nella “trappola” dell’abuso del diritto. Va dunque commentata con soddisfazione l’introduzione di una disciplina positiva di questo istituto, sinora di origine giurisprudenziale, che permetta ai contribuenti di conoscere il perimetro entro cui muoversi per ottenere leciti risparmi d’imposta senza incorrere nei rilievi dell’agenzia delle Entrate. Non saranno più considerate abusive le operazioni giustificate da sostanziali ragioni economiche, anche di natura organizzativa e gestionale, che rispondano a finalità di ottimizzazione e miglioramento della struttura o dei metodi funzionali dell’impresa. Inoltre, è senz’altro positivo affermare che sarà salvaguardata la libertà di scelta del contribuente tra strade diverse e differenti regimi fiscali, anche se, dalla sua scelta, potrà derivare un minor carico tributario. Deve forse far riflettere il fatto che principi come questo, debbano essere chiariti con una norma specifica. Sul fronte sanzionatorio si registra la novità positiva dell’esclusione dell’abuso del diritto e dell’elusione fiscale dal campo penale. I tavoli delle Procure si libereranno, dunque, di numerosi fascicoli poiché, in base al principio del “favor rei” 

l’esclusione riguarderà anche le operazioni concluse nel passato.

La delega si pone quale ulteriore obiettivo quello di operare una revisione del sistema delle sanzioni penali di tipo tributario. L’orientamento che dovrebbe affermarsi dovrebbe essere quello di concentrare l’azione di contrasto dell’evasione fiscale nella repressione dei comportamenti «fraudolenti, simulatori o finalizzati alla creazione e all’utilizzo di documentazione falsa». Si va in questa direzione per il reato di dichiarazione fraudolenta; sulla base di quanto emerge dalle bozze del decreto delegato, se ne circoscrive il campo di applicazione ai soli comportamenti realmente fraudolenti. Saranno escluse quindi le contestazioni che attengono all’applicazione dei criteri di competenza, inerenza e indeducibilità di elementi passivi. Questà novità è particolarmente importante perchè rende meno rischiosa l’applicazione della normativa tributaria, spesso suscettibile di interpretazioni non univoche. Nemmeno in questa occasione il legislatore ha tenuto conto della crisi finanziaria che ha colpito le imprese e che determina spesso l’impossibilità oggettiva di versare i tributi. La direttrice sulla quale ci si è mossi è quella dell’aumento delle soglie di punibilità. Sarebbe invece auspicabile un intervento di tipo diverso con riferimento ai reati di indebita compensazione e di omesso versamento di Iva e ritenute. Queste fattispecie, non a caso assenti nel sistema penale tributario del decreto legislativo 74/2000, e introdotte negli ultimi dieci anni, hanno avuto l’effetto di criminalizzare i contribuenti, anche in buona fede, sanzionandoli per meri inadempimenti. Per questi casi, sempre più diffusi, non si dovrebbero prevedere sanzioni penali, che mal si conciliano con le esigenze di giustizia sostanziale, specie considerando gli aggravi di pena che deriveranno dall’introduzione, dal 1° gennaio 2015, del reato di autoriciclaggio. 

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Elusione. I possibili effetti della nuova disciplina

Abuso del diritto solo in casi limitatiDario Deotto

pSarà un abuso del diritto che potrà essere applicato a casi dav­vero limitati quello che dovrebbe emergere dal provvedimento at­teso domani all’esame del Consi­glio dei ministri. Non poteva che essere così, visto che, utilizzando un’espressione coniata circa a me­tà del 1800 in Francia ­ e già riporta­ta su queste pagine ­ l’abuso inizia dove finisce il diritto. Abuso e di­ritto sono due facce della stessa medaglia: il primo si pone come confine dell’esercizio del secon­do. Il fatto è che in Italia l’abuso deldiritto di matrice tributaria è dive­nuto nel tempo una sorta di com­mistione nella quale sono affluiti i 

fenomeni più disparati, molti dei quali di natura (eventualmente) evasiva, che con l’abuso del dirittonon avevano proprio nulla a che vedere. Senza contare che l’elusio­ne o l’abuso sono stati individuati anche in ipotesi in cui il contri­buente poneva in essere operazio­ni per conseguire un vantaggio fi­scale legittimo. Il fatto di consegui­re un semplice vantaggio fiscale, soprattutto quando non c’erano valide ragioni economiche sotto­stanti, è stato individuato, infatti, come una sorta di “peccato”, comese il contribuente non potesse frui­re di un regime di tassazione infe­riore rispetto a un altro, e quindi dovesse scegliere sempre il tratta­

mento fiscale più oneroso.Tutto questo dovrebbe (il con­

dizionale è d’obbligo) avere fine con il nuovo testo sull’abuso del di­ritto. Verrà stabilito, in particola­re, che si ha abuso del diritto quan­do il contribuente pone in essere operazioni prive di sostanza eco­nomica che realizzano essenzial­mente vantaggi fiscali indebiti. Poiil testo dà una definizione, forse non chiarissima, di cosa significa effettuare operazioni prive di so­stanza economica e di vantaggio fiscale indebito. Quello che però è chiaro è che occorrono ambedue i requisiti (il terzo sarebbe quello dell’essenzialità, ma è da intender­si “connaturato” al vantaggio fi­

scale indebito) per aversi abuso del diritto. Con l’evidente conse­guenza che se un contribuente po­ne in essere operazioni esclusiva­mente per fruire di un regime fi­scale previsto dal sistema (quindi legittimo) non si può parlare né di abuso né di elusione (il testo con­ferma che sono la stessa cosa). E questo a prescindere da eventuali ragioni economiche sottostanti.

Il testo del decreto confermapoi che il contribuente può sce­gliere tra regimi diversi quello me­no  oneroso  fiscalmente,  quindi l”uso distorto”, semmai, si è avuto fino a questo momento da parte di prassi e giurisprudenza. 

Il vero ”abuso dell'abuso” si è

avuto però quando in molti pro­nunciamenti di  legittimità sono state ritenute “abusive” situazioni in realtà riconducibili (eventual­mente) alla simulazione e alla fro­de. Ne sono esempi i noti casi in cuila cessione di un marchio è stata si­mulata in una cessione d’azienda, il contratto di un famoso calciato­re è stato tramutato in diritto di sfruttamento dell’immagine, per non parlare dei casi in cui delle aree sono state fatte apparire co­me pertinenziali oppure di certi rapporti infragruppo chiaramen­te “camuffati”. Senza contare tuttele ipotesi di anti economicità – chiaramente di natura eventual­mente “evasiva” – che sono state 

“condite” con il sempre presente “sale” dell’abuso del diritto. 

Tutto questo non dovrebbe (an­che qui il condizionale è d’obbligo)accadere più. Dal testo dello sche­ma di decreto legislativo si com­prende che tutte le volte in cui si è in presenza di fenomeni simulato­ri, di alterazione, di frode, non si è nel campo dell’abuso del diritto, ma in quello dell’evasione. 

Accade cioè quello che avvienein altri ordinamenti stranieri (Ger­mania, Spagna), nei quali tutte le situazioni simulatorie vengono ri­condotte all’evasione, con l’abu­so/elusione che costituisce una fattispecie  residuale.  In  questo modo, se la norma verrà applicata correttamente, anche in Italia il fe­nomeno dell’abuso/elusione do­vrebbe  ricondursi  a  situazioni molto limitate.

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QUOTIDIANO DEL FISCOLegge di stabilitàe sentenze Irap

Oggi l’analisi sulle clausole di salvaguardia e l’articolo sulle sentenze di Cassazione sull’Irap

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Fonte: elaborazioni Il Sole 24 Ore su dati Procure

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Omessa presentazionedichiarazione

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Dichiarazioneinfedele

Var. 2014/13

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2012 2013 2014*

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Var. 2014/12

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Altre ipotesidi dichiarazione fraudolenta

Var. 2014/13

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Dichiarazione fraudolentacon uso di fatture false

Var. 2014/13

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Emissione fattureper operazioni inesistenti

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Omesso versamentodi ritenute certificate

Var. 2014/13

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Omessoversamento di Iva

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Indebitacompensazione

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6.266

3.133436

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3.3722.434

2.333 1.976 2.104

(*) Gennaio - luglio 2014 Proiezione a fine 2014

Il trend dei reati tributari

L’andamento delle notizie di reato per i diversi illeciti tributari dal 2012 al 2014 (con la stima a fine anno) su un campione di 43 Procure della Repubblica

94 giorni

Il conto alla rovesciaIl tempo mancante alla scadenzaper attuare la delega fiscale

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