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Il quotidiano economico-finanziario del Nord ItaliaMERCOLEDÌ 27 LUGLIO 2016 - NUMERO 1818 ANNO 19 - QUOTIDIANO ONLINE, VIA FAX E IN EDICOLA - FONDATORE E DIRETTORE: ACHILLE OTTAVIANIAUT. TRIB. DI VERONA N° 41356 DEL 20/01/1997 - ALCOGRAM SRL - EDITORI DI RETE - VIA LEONE GAETANO PATUZZI, 5 - 37121 VERONA - TELEFONO 045591316 - FAX 0458020812 - E-MAIL: REDAZIONE@TGITALIA.COM - STAMPA IN PROPRIO - TUTTI I DIRITTI RISERVATI
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L’ex direttore di ‘Libero’ (e anche
del ‘Giornale’ e di ‘Panorama’)
Maurizio Belpietro sta lavoran-
do a un nuovo quotidiano, carta-
ceo e digitale, indirizzato a un
lettorato conservatore del centro
destra? In questo progetto
Belpietro è supportato da FabioFranceschi, imprenditore vene-
to di Trebaseleghe (Padova)
che in dieci anni ha portato il fat-
turato della sua azienda, la
Grafica Veneta, a 200 milioni di
euro stampando best seller per
le maggiori case editrici (20
milioni di copie della saga di
Harry Potter, il Corano per
l’Arabia Saudita, i best seller del
New York Times, i testi scolasti-
ci di Harper Collins).
L’organizzazione del nuovo
quotidiano seguirà un modello
produttivo in sintonia con l’otti-
mizzazione tecnologica che
ispira tutta l’attività di
Franceschi. La notizia è stata
lanciata da una nota di «Prima
Comunicazione» online, secon-
do cui il patron di Grafica Veneta
sarebbe in contatto con l’ex
direttore di Libero, del Giornale
e di Panorama, assieme ad altri
partner, per lanciare un nuovo
quotidiano cartaceo e digitale,
indirizzato ad un pubblico con-
servatore di centro-destra. E
che secondo indiscrezioni
potrebbe chiamarsi «La verità»
ed essere in edicola già a set-
tembre. L’imprenditore padova-
no per altro non ha confermato
o smentito l’indiscrezione.Si trat-
terebbe certo di un progetto
ambizioso.Pochi giorni fa
Franceschi aveva infatti confer-
mato di avere sulla scrivania un
dossier con il profilo economico
e finanziario di Antenna Tre, la
televisione di Thomas Panto,
ora in stato di concordato pre-
ventivo e prossima a un tentati-
vo di cessione in una gara
nazionale da lanciare all’inizio di
settembre. “Non mi faccio epu-
rare”, aveva detto Belpietro, “ho
diretto Libero per 7 anni... si
vede che all’editore ( AntonioAngelucci, imprenditore nel
settore sanitario, senatore di
Forza Italia, ma anche grande
amico di Denis Verdini), non è
più piaciuta la mia linea”.
Maurizio Belpietro
“LA VERITÀ” DI BELPIETROL’EX DIRETTORE DI LIBERO, GIORNALE E
PANORAMA, STA LAVORANDO A UN NUOVO QUOTIDIANO
CARTACEO E ON LINE. IL PROGETTO CON L’IMPRENDITOREFABIO FRANCESCHI, LO STAMPATORE DIHARRY POTTER
Gianni Franco PapaSALE Monte dei PaschiL’Autorità bancaria europea (Eba), laCommissione Ue e la Bce alle quali sonopervenute varie ipotesi, non hanno ancoraun piano definitivo per risanare la banca.
SCENDEL’attuale responsabile del Corporate &Investment Banking di Unicredit , sarànominato direttore generale dellabanca nel corso di un cda straordinario.
DIPENDENTI RAI, IN 94
SOPRA I 200MILA EUROI dipendenti Rai con stipendiosopra i 200 mila euro sono 94,ovvero lo 0,7% dei 13 miladipendenti dell'azienda. Dg epresidente non si sbottonanoma sulle indiscrezioni riportateda diversi quotidiani puntano ildito in molti, da Di Battista di5Stelle che parla di stipendi"vergognosi" al segretario demdella Vigilanza Rai MicheleAnzaldi ("compensi ben oltre iltetto imposto dal governo") finoal presidente Pd Matteo Orfiniche sottolinea come molti dei"beneficiari non hanno alcunmercato"."Nessuna bufera''interna, assicura il direttoregenerale Monica la Maggioni,insistendo sul fatto che diretto-ri e dirigenti svolgono un lavoro"enorme" con "grandi respon-sabilità" e "tutto questo vapagato". Anche perché il tettodei 240 mila''per noi non siapplica, superato da tempo''dall'emissione del bond, spie-ga Dall'Orto alla stampa, ''se-reno'' anche per il risultatodell'analisi retributiva condot-ta da Korn Ferry - Hay Groupche ha confrontato gli stipendidi dirigenti e giornalisti Rai da200 mila euro in su con quellidi altre aziende italiane edeuropee.Un'altra indagineinterna, riportano dalla Rai,rivela anche che ''dal 2012 aoggi il costo della retribuzionedei dirigenti è sceso del 5%,quello dei dirigenti giornalistidel 6,4%''.
POLEMICHE
Industria e Finanza.com2 • 27 luglio 2016
LA TRATTATIVA VIVENDI-BERLUSCONI
Vivendi non intende rispettare il
contratto vincolante siglato con
Mediaset . Lo annuncia la socie-
tà di Cologno Monzese in una
nota, spiegando che ora il gruppo
francese intende acquistare solo
il 20% dei Mediaset premium e
non più l'89% come concordato
in precedenza. Il cda di Mediaset
, prosegue la nota, assumerà
tutte le iniziative a tutela della
società.La francese Vivendi ha
emesso a sua volta una nota in
cui spiega che nell'analisi dei
risultati di Mediaset Premium,
per la quale sono in corso le trat-
tative, sono emerse "differenze
significative". Per tale motivo,
prosegue Vivendi "il gruppo ha
inviato ieri una proposta a
Mediaset per trovare un nuovo
accordo su termini diversi e pro-
seguire le trattative. Vivendi , con-
clude la nota, "con-
ferma la sua volon-
tà di costruire una
grande alleanza
strategica con
Mediaset e
M e d i a s e t
P r e m i u m " .
Mediaset, con PierSilvio Berlusconi,conferma di aver
ricevuto una comu-
nicazione dai fran-
cesi contenente la
proposta di uno
schema alternativo
dell'operazione. "Schema che
muta la valenza industriale alla
base dell'accordo per incidere
significativamente sull'assetto del
capitale di Mediaset ".Intanto
Arnaud de Puyfontaine, ammi-
nistratore delegato di Vivendi e
vice presidente di Telecom Italia ,
durante un incontro con la stam-
pa, ha chiarito che "non è vero
che abbiamo spostato l'interesse
da Mediaset Premium a
Mediaset " e "non abbiamo inten-
zione di prendere il controllo di
Mediaset ".
Mediaset intenzionata a far valere il contratto in sede legale
UNA ROTTURA DA PREMIUM
Gli Agnelli lasciano l'Italia: a
fine anno nessuna società
del gruppo avrà più sede a
Torino. Se ne vanno nei
Paesi Bassi anche la holding
Exor e la Giovanni Agnelli e
C. Sapaz, cassaforte della
famiglia e detentrice del
52,99% della finanziaria.
Erano gli ultimi baluardi della
torinesità del gruppo e il loro
addio al Lingotto segna sim-
bolicamente la fine di un rap-
porto ultracentenario con la
città. Il percorso è analogo a
quello seguito da Fca, Cnh
Industrial e Ferrari: Exor,
però, porta in Olanda sia la
sede legale sia quella fiscale
(quest'ultima per le altre
società è a Londra) e mantie-
ne la quotazione esclusiva-
mente a Piazza Affari. "Negli
ultimi dieci anni abbiamo con-
tinuato a semplificare la
nostra organizzazione e a
svilupparci seguendo l'evolu-
zione dei nostri business. I
nostri principali investimenti
hanno già riorganizzato le
proprie strutture societarie
per riflettere meglio la loro
attività globale ed è quindi
naturale che Exor si allinei a
loro", sottolinea il presidente
John Elkann. Exor ricorda
che anche PartnerRe, il suo
investimento più grande, è
controllata attraverso una
società olandese.
John Elkann
GLI AGNELLI VIA DALL’ITALIALA CASSAFORTE IN OLANDA
AUTO & FINANZA
PIAZZA AFFARI
IL DEBUTTO DI ENAVE IL TITOLO VOLA
Enav vola a Piazza Affari nelgiorno del suo debutto a PiazzaAffari. La società dei controlloridi volo, infatti, dopo aver apertole contrattazioni a quota 3,63euro per azione, il 10% in piùrispetto ai 3,3 euro del colloca-mento. Al suono della campanel-la, il cui onore è andato all'ammi-nistratore delegato dell'azienda,Roberta Neri, sul mercato èandato il 42,5% del gruppo, paria circa 759 milioni di euro, afronte di una capitalizzazione di1,788 miliardi di euro. Tale quotasale al 46,6% con l'esercizio inte-grale della greenshoe e potrebberaggiungere un massimo del49% per effetto della goldenshare assegnata agli investitoriche manterranno il titolo in por-tafoglio per 12 mesi.La privatiz-zazione, che vede il Tesoro pas-sare dal 100% a meno del 50%,restando azionista di maggioran-za, "è l'occasione di dare visibili-tà alla società" e "l'inizio di unanuova avventura", perché "lasquadra c'è, lo spirito e la volon-tà anche", ha proseguito la topmanager. "Ringrazio anche lebanche, che hanno dato suppor-to all'azienda (Credit Suisse,Barclays e Mediobanca comecoordinatori e joint-book runnerassieme a Banca Imi e JPMorgan, ndr), anche quandosono state prese decisioni nonsempre facili", ha continuato,sottolineando che Enav "sapevadi essere un'azienda solida, cheoffre un servizio strategico" e"continuerà a lavorare con lostesso impegno per i clienti,l'azionista principale e per glialtri".
Roberta Neri
Pier Silvio Berlusconi
Industria e Finanza.com4 • 27 luglio 2016
UNA VERTENZA DURATA 11 ANNI
A distanza di 11 anni
dalla famosa estate
dei "furbetti del quar-
tierino" e delle tenta-
te scalate bancarie
su Antonveneta e
Bnl, si chiudono tutti i
rivoli nati dall'inchie-
sta sulla tentata sca-
lata dell'allora Banca
Popolare di Lodi (poi
Banca Popolare ita-
liana) su Antonveneta. Con
due provvedimenti del pm
di Milano Eugenio Fusco -
che all'epoca dei fatti
aveva condotto le inchieste
milanesi insieme a GiuliaPerrotti - vengono restituiti
al Banco Popolare 2,3
milioni di euro e tre socie-
tà: Immobiliare Marinai
d'Italia, Perca e Meletti,
così come richiesto dal-
l'istituto di credito, nato
dalla fusione della Bpl con
Banca popolare Verona e
Novara. I 2,3 milioni di euro
sono considerati il frutto
del reato di appropriazione
indebita che l'ex direttore
finanziario della Bpl
Gianfranco Boni ha
commesso in danno
dell'istituto di credito
e che lo stesso Boni,
in sede di patteggia-
mento, si disse pron-
to a far rientrare in
Italia da un conto che
aveva a Ginevra in
Svizzera. La proprietà
delle tre società
immobiliari, invece, era
stata congelata, in quanto
le quote erano state seque-
strate nel corso delle inda-
gini della procura di
Milano: ora il Banco
Popolare ne rientra in pos-
sesso. Il Ceo PierFrancesco Saviotti sarà
sicuramente contento.
Chiuse le pendenze Antonveneta- Banca Popolare diLodi. Restituite tre società come richieste da Piazza Nogara
Pier Francesco Saviotti
BANCO CON 2 MILIONI IN PIÙ
LA PROCURA APRE INCHIESTAMA NON CI SONO INDAGATI
PER L’OPAS DI CAIRO SU RCS
La Procura di Milano ha
aperto un’inchiesta a cari-
co di ignoti senza titolo di
reato e senza indagati
sull’Opas lanciata da Cairo
Communication per Rcs, la
casa editrice del Corriere
della Sera. L’indagine (tec-
nicamente un modello 45)
è stata affidata ai pm
Bagg io -C le r i co -C iva rd i .
L’apertura dell’inchiesta
era un atto dovuto dopo
l’esposto presentato dalla
Imh, la newco composta
dal finanziere AndreaBonomi e dai soci storici di
Rcs ( Pirelli, Mediobanca,
Unipolsai e Diego DellaValle). Imh ha lanciato
un’Opa su Rcs ma è stata
sconfitta dal mercato che
ha preferito l’offerta di
Urbano Cairo.I tre pm
Giordano Baggio,
Stefano Civardi e MauroClerici dovranno leggere
le carte depositate giovedì
scorso dai legali di Imh
assieme alla copia del-
l’esposto presentato il gior-
no prima in Consob, per
poi valutare il caso con il
procuratore della
Repubblica FrancescoGreco.Dall’Autorità dei
mercati hanno già fatto
sapere di non aver ravvisa-
to condizioni per sospen-
dere l’Opas.
Francesco Greco
TLC
LA BANDA ULTRA LARGAPUÒ RESTARE UN SOGNOCi sono 1,4 milioni di italianiche rischiano di non avere labanda ultra larga nemmenonel 2020. Molte aziende inve-ce corrono adesso un rischiodiverso: di non avere la bandaultra larga migliore, basata sufibra ottica fino all'edificio.Emergono questi due limitinegli attuali piani delGoverno, nella fase in cui sientra nel vivo dei giochi.Sono scaduti la scorsa setti-mana infatti i termini, per glioperatori, per partecipare aiprimi bandi di gara con 1,4miliardi di euro pubblici,prima tranche del pianobanda ultra larga governativo2020 che in tutto prevedecirca 7 miliardi (di cui 3 giàdisponibili). Il prossimo passosarà l'avvio dei bandi veri epropri, secondo il piano delGoverno, che mira a copriretutti i cittadini e tutte le impre-se al 2020 con banda ultralarga di un qualche tipo. Nenascerà una rete pubblica lad-dove gli operatori telefonicinon vogliono investire. Aquanto risulta a Repubblica, ilGoverno ha avuto un'idea perovviare al problema: lanceràvoucher per le imprese cheintendono chiedere agli ope-ratori di coprirle con a fibrapiù pregiata.A tal scopo ilGoverno con Matteo Renzidovrà bandire un'asta, dopol'estate, per assegnare aglioperatori le frequenze neces-sarie.A disposizione ci sono2,7 miliardi di euro già previ-sti da una delibera Cipe diagosto 2015.
Matteo Renzi