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Periodico quadrimestrale di Edilcassa VenetoAnno 13 n. 2 - ottobre 2016Sped. in A.P. Poste Italiane S.p.A - Spedizione in Abbonamento Postale -70% NE/PD
Il vittoriese Enrico Maset (TV) è il
nuovo presidente di Edilcassa
Veneto, la più grande Cassa edile arti-
giana d'Italia nata dalla fusione, nel
2014, tra Ceav (la Cassa edile artigia-
na veneta di Confartigianato) e Ceva
(Cassa edile veneta degli artigiani di
Cna) entrambe istituite con FILCA
CISL, FILLEA CGIL e FENEAL UIL
regionali. L’elezione è avvenuta nel-
l’ambito del rinnovato Consiglio di
Amministrazione. Confermato invece
il Vice Presidente Valerio Franceschini.
Enrico Maset, classe 1954, impren-
ditore artigiano del settore edile di
Vittorio Veneto, che si occupa in par-
ticolare di costruzioni, ha una lunga
esperienza sia in campo associativo -
è presidente del mandamento di Vit-
torio Veneto di Confartigianato e della
locale Confartigianato Servizi - sia nel-
le istituzioni pubbliche con la carica di
consigliere della CCIAA di Belluno e
Treviso.
Presidente, su che linee guidaintende aprire questo importantemandato?
“Il settore edile ha alle spalle un
settennato davvero difficile, un pre-
sente che vede un altalenarsi di “zero
virgola” positivi e negativi, e di fronte
un futuro ancora difficilmente inter-
pretabile. Di certo c’è che il mercato
è totalmente cambiato e altrettanto
devono fare imprese, lavoratori e
organi di rappresentanza. Per quello
che compete alla Edilcassa, intendia-
mo potenziare la bilateralità per pro-
durre innovazione e aumentare la
professionalità di imprese e lavoratori,
al servizio del sistema dell’edilizia e
per costruire una nuova stagione di
sviluppo sostenibile”.
Ma questa crisi ha indebolitoanche le prestazioni della cassa?
“Edilcassa è in una buona situazio-
ne economica che ci permette di
affrontare con determinazione e sicu-
rezza questa nuova fase economica a
supporto delle imprese artigiane edili
che lottano per uscire dalla crisi. Lo
scorso anno abbiamo ad esempio
sostenuto spese per la sicurezza dei
lavoratori (formazione e dispositivi
individuali) pari a 1.700.000 euro,
22.300.000 euro per la gratifica natali-
zia e APE (tipo scatti di anzianità), 1
milione di euro per prestazioni extra-
contrattuali lavoratori (protesi denta-
rie, spese scolastiche, finanziamenti
prima case etc) ed oltre 350mila euro
di contributi per formazione profes-
sionale lavoratori”.
La bilateralità come fattore disviluppo?
“Direi proprio di sì. Edilcassa è uno
straordinario luogo di incontro di rap-
presentanti di interessi delle imprese
e dei lavoratori, che si ritrovano senza
pregiudizi per affrontare assieme i
problemi ed assieme individuare le
soluzioni possibili. E’ il grande “asso
nella manica” che il mondo dell’arti-
gianato edile veneto ha per uscire dal-
la crisi”.
I programmi salienti da qui afine anno?
“Le Parti Sociali hanno avviato una
importante riflessione in tema di for-
mazione. Vengono confermate le inno-
vazioni prodotte negli anni precedenti
nella contrattazione collettiva sulla
formazione in edilizia, ma su alcune
tematiche saranno sviluppati profondi
cambiamenti in relazione, ad esempio,
ai fondi di riferimento per il finanzia-
mento dei corsi. Il capitolo inerente la
“formazione professionale in edilizia”
(fondo 0,20%) lascerà spazio, come già
in precedenza, agli accordi stipulati a
livello provinciale nei quali saranno
individuate le tematiche necessarie
per favorire la crescita professionale
degli addetti del nostro settore. Cam-
bierà il sistema di pagamento della
Cassa nei confronti delle imprese,
infatti i contributi previsti saranno
corrisposti dalla Cassa direttamente
alla ditta. I Titolari ed i soci delle azien-
de con lavoratori dipendenti avranno
continua a pag. 2
Enrico Maset
Confermato il Vice Presidente Valerio Franceschini
Maset presidente
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2 ottobre 2016
Esercizio di realismoL’IMPORTANZA DI SAPER LEGGERE INDICATORI CORRETTIPER COSTRUIRE STRATEGIE SOLIDE PER IL FUTURO
Molto spesso leggiamo numeri
e proiezioni economiche
che dopo qualche mese vengono
puntualmente disattese. I numeri oggi
sono sempre più importanti per
descrivere fenomeni e dare indicazio-
ni su tendenze e segnali di ripresa
per la nostra economia, le nostre
imprese e soprattutto per la tenuta
occupazionale, in particolare nel
nostro settore. Per costruire strate-
gie solide è importante scegliere e
saper leggere indicatori che evidenzi-
no i trend ma che non creino false
aspettative. Il realismo oggi è la quali-
tà più importante per chi vuole vera-
mente aiutare il settore a intrapren-
dere una strada di rinnovamento e
ripresa, nonostante la lunga coda di
una crisi che ormai evidenzia una
condizione strutturale difficilmente
modificabile nel breve periodo. Dun-
que dobbiamo essere realisti, cioè
razionali, senza farci condizionare da
sensazioni, volontà, aspirazioni. E’ evi-
dente che dobbiamo e possiamo
sognare, ma dobbiamo anche essere
pragmatici e concreti. Abbiamo già
scritto su queste pagine che il passa-
to non tornerà più e che il settore
delle costruzioni deve guardare al
futuro sfruttando i nuovi driver di
mercato, quelli della riqualificazione e
della rigenerazione urbana ed ener-
getica, driver che hanno una tenden-
za di miglioramento costante ma con
dinamiche molto lente, non certo
con quelle alle quali il settore si era
abituato fino al 2008. Le attese
debolmente positive per le costru-
zioni sono ormai da anni puntual-
mente disattese fin dalla lettura dei
dati relativi agli investimenti in
costruzioni. Dal 2007 al 2015 secon-
do l’Istat il settore ha perso il 18,5%
di valore per gli investimenti in abita-
zioni (nuovo e rinnovo) e addirittura
il 36,2% in edifici non residenziali e
altre opere. Complessivamente si è
passati da un mercato che investiva
oltre 186 miliardi di euro nel 2007 ad
un mercato che nel 2015 ne ha inve-
stiti poco più di 135. In Veneto la crisi
è stata anche più pesante, visto che
siamo passati da un mercato che
investiva 16 miliardi di euro nel 2008
a 12 miliardi nel 2015. Un quarto del
mercato, un quarto degli investimenti
si sono volatilizzati. L’effetto sulle
imprese e sull’occupazione è ben
rappresentato dai numeri che pre-
sentiamo in queste pagine e che rac-
contano un settore che, nonostante
la crisi non sia del tutto finita, inizia a
vedere la fine del tunnel. Ma la strada
dopo il tunnel non è la stessa del pas-
sato, è una strada diversa sulla quale
le imprese devono orientarsi in
modo nuovo. Dobbiamo imparare a
leggere i numeri con realismo e con-
cretezza: se il mercato non cresce e
non crescerà dobbiamo rimboccarci
le maniche per rendere più competi-
tive le nostre imprese e per migliora-
re l’efficienza e la capacità dei nostri
addetti nell’eseguire i lavori con qua-
lità e tempistiche adeguate. E’ nella
gestione di impresa che possiamo
recuperare competitività. E’ lì che
dobbiamo investire oggi, con reali-
smo. Nella formazione e nell’informa-
zione. E’ un passaggio inderogabile
che le imprese associate ad Edilcassa
devono compiere. E la nostra cassa
edile sarà al loro fianco in questo
percorso, perché siamo convinti che
solo facendo sistema si possa dare un
futuro migliore e più solido, concreto
e reale al nostro settore.
Enrico Maset, PresidenteValerio Franceschini, Vicepresidente
Editore:
Edilcassa Veneto
Via Volta 38 Marghera Venezia
Redazione: c/o Edilcassa Veneto
Via Volta 38 Marghera Venezia
Direttore responsabile:
Andrea Saviane
Registrazione: Tribunale
di Venezia n. 1481 del 15.6.2004
Stampa: Areagraphica
Marghera (Venezia)
Enrico Maset Valerio Franceschini
Enrico Masetpresidentepieno titolo, a parità dei lavoratori
stessi, nel ricevere i contributi per
la frequenza ai corsi. Rimarrà
comunque centrale e necessario,
rispetto all’offerta formativa che dà
diritto al voucher, il ruolo degli enti
di formazione di emanazione delle
associazioni artigiane che hanno sti-
pulato gli accordi”.
Uno sguardo al prossimoanno: che idea si è fatto del futu-ro per l’edilizia artigiana veneta?Intravede qualche segnale positi-vo per le imprese venete?
“Il 2016 si era aperto sotto i
migliori auspici ma poi a conti fatti
abbiamo assistito ad una altalena di
dati intorno allo zero. L’incertezza
oramai è la nostra compagna di
viaggio. Di positivo c’è che il settore
sembra essersi assestato, e questa è
già una buona notizia. Purtroppo
credo che dovremmo accontentar-
ci di una situazione analoga anche
per il prossimo anno, ma potrebbe
anche cambiare lo scenario di col-
po, e mi auguro sia in meglio”.
segue dalla prima
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3ottobre 2016
Negli ultimi 500 anni la rivoluzione scientifica ha mes-
so in luce quanto la percezione, che è il sistema di
giudizio che ci fa prendere le decisioni, sia assolutamente un
processo limitato e fallace. Lo hanno svelato Copernico e
Galileo, dimostrando che è la terra che gira attorno al sole
e non viceversa, ovvero che la ragione può smentire la per-
cezione. Ma se le rappresentazioni smentiscono le percezio-
ni il rischio è fondare le scelte su castelli di carta pronti a
crollare da un momento ad un altro, con conseguenze
ovviamente negative. Nessuno vuol mettere in dubbio le
proprie sicurezze, tuttavia dobbiamo fare un esercizio di
realtà, usare il realismo come categoria interpretativa, anche
a rischio di vedere ridimensionati i nostri bisogni e desideri.
Certo, alla percezione non possiamo rinunciare, ma a chi
gestisce economie, imprese, addetti, maestranze, lavori, mer-
cati, finanza, serve uno sguardo lucido, reale, pragmatico.
Ecco che il confronto tra i dati di percezione e della reale
rappresentazione della crescita economica e della crisi negli
ultimi vent’anni assumono una valenza diversa se li affrontia-
mo con realismo e nella giusta prospettiva. Mettendo a con-
fronto i dati dell’andamento della nostra economia, ovvero
la dinamica del prodotto interno lordo dal 1995 ad oggi
valutato a prezzi correnti e a prezzi costanti (come noto
questi ultimi sono al netto dell’inflazione), emerge che la
crescita economica percepita è stata più elevata di quella
reale. E allo stesso modo, ma con dinamica invertita, la crisi
economica è stata percepita soprattutto nella prima fase,
quella finanziaria più grave, tra il 2008 e il 2010.
Ma se nel 2011-2012 l’economia sembrava aver ripreso
un cammino di crescita, negli anni successivi questo cam-
mino si è interrotto e la sensazione, la percezione che
abbiamo dai dati correnti, ovvero dall’andamento anno su
anno, è che siamo in stagnazione, ovvero galleggiamo, men-
tre la realtà è che l’economia sta lentamente regredendo.
Se prendiamo, come fa l’Istat, il 2010 come anno di riferi-
mento, la differenza tra le due curve riportate nel grafico
è evidente.
Crediamo di restare a galla e non ci accorgiamo che
invece, un po’ come Venezia, sprofondiamo ogni anno sem-
pre più. Pochi centimetri, a volte millimetri quasi impercet-
tibili nella nostra percezione, ma ben visibili nella lettura di
lungo periodo della rappresentazione dei numeri calcolati
in valori costanti.
Percezione e rappresentazione
Italia. Andamento del Pil in valori costanti e correnti a confronto. Anno di riferimento 2010
Fonte: elaborazione Osservatorio Edilcassa su dati Istat
Imparare a galleggiareSe si considera che il settore delle costruzioni ha
subito una dinamica molto più negativa di quella del
Pil è di tutta evidenza che non solo la crisi non è finita, ma
si è trasformata in una nuova condizione, una nuova stagio-
ne per la quale forse non abbiamo le categorie interpreta-
tive adeguate e non possiamo utilizzare quelle del passato.
Il punto è che oggi una attesa di crescita dello “zero virgola
qualcosa” parte da un valore che è quasi il 30% più basso
di quella vetta irraggiungibile. Nel vero senso della parola.
Diciamolo e chiariamoci le idee: quel livello di investimenti
in costruzioni non ci sarà più e non si raggiungerà più, per-
ché le condizioni che lo hanno generato non ci saranno
più. Dopo otto anni il mondo è cambiato, l’economia è
cambiata. Facciamo un esercizio di realismo e rendiamoce-
ne conto. Facciamolo soprattutto in relazione alle dinami-
che che stanno tenendo letteralmente a galla il settore e
che ci costringono a parlare proprio di galleggiamento. I
più recenti dati Istat sulla produzione nelle costruzioni evi-
denziano che sono due anni che galleggiamo. Prendiamo
questa metafora come base del nostro agire, del nostro
ragionamento, della nostra percezione. Che non può
nascondersi che dal 2005 al 2014 i permessi di costruire
sono diminuiti dell’80% in termini di superfici, ovvero di
metri quadri di nuove abitazioni, ovvero di materiali e pro-
dotti per la nuova costruzione residenziale. E accorgiamoci
che nel frattempo tuttavia è cambiato il modello abitativo,
con un aumento superiore al 17% delle metrature medie.
Interroghiamoci su questi numeri, sui fenomeni che li sot-
tendono. E domandiamoci se siamo capaci di orientare le
nostre scelte, programmatiche, progettuali e se siamo ade-
guati a rispondere alla domanda. Domandiamoci non solo
quanta domanda c’è, ma chiediamoci anche di che tipo è,
nel residenziale come nel non residenziale, dato che anche
quest’ultimo settore ha perso oltre il 75% delle superfici
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di nuova costruzione. Chiediamoci cosa muove il motore
della riqualificazione strutturale ed energetica, quali sono i
driver che hanno portato in Italia le domande di agevola-
zioni fiscali da 240 mila a 1,34 milioni dal 1998 al 2014,
incrementando il mercato da 3,4 a 24,7 miliardi, incremen-
tando soprattutto la spesa media da 14.100 euro per
intervento a 18.500. Questi numeri sono elementi che
indicano una strada, che possono aiutare a orientare le
scelte. Così come i dati sul valore aggiunto del settore, che
è in calo e che indica che nonostante i 12 miliardi di inve-
stimenti nell’edilizia in Veneto, il settore perde competiti-
vità e capacità di generare lavoro e occupazione.
Nel nostro esercizio di realismo, iniziamo anche a sot-
tolineare, una volta di più, che il settore delle costruzioni
non è un attivatore dell’economia. E’ un settore che segue
i cicli economici e non li anticipa, non funziona più come
nel passato da ancora di salvezza. E’ un cambiamento di
prospettiva che deve diventare un tratto comune, un
“idem sentire” molto difficile purtroppo da far percepire
ad un settore ancora troppo legato ai successi del lontano
passato e che troppo spesso invece di guardare al futuro
preferisce guidare osservando solo lo specchietto retrovi-
sore. Quel che c’è stato non c’è più, non ci sarà più. La
strada di fronte a noi è diversa e va affrontata in modo
diverso. A partire dal sistema di imprese, che tutto somma-
to ha retto più dell’occupazione, crollata quasi quanto gli
investimenti.
4 ottobre 2016
Fonte: elaborazione Osservatorio Edilcassa su dati Istat
Fonte: elaborazione Osservatorio Edilcassa su dati Istat
Fonte: elaborazione Osservatorio Edilcassa su dati Istat
valori assoluti variazioni percentuali 2007 2010 2014 2007 2010 2007 /2010 /2014 /2014
Imprese 72.151 74.566 67.580 3,3 -9,4 -6,3
Occupati 173.551 170.555 138.473 -1,7 -18,8 -20,2
Val. aggiunto
(M euro) 8.825 7.719 6.673 -12,5 -13,6 -24,4
Veneto e Italia. Competitività delle costruzioniPercentuale del valore aggiunto del settore sul totale del valore aggiunto
Dinamiche economiche e strutturali del settore delle costruzioni in Venetoin valori correnti (2007=100)
Veneto. Dinamiche di lungo periodo a confronto
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5ottobre 2016
Ripartire dalla riqualificazioneurbanaDa dove ripartire, allora? Dobbiamo fare i conti
con la realtà. Non guardiamo indietro sognando
numeri che non torneranno, facciamo un esercizio di rea-
lismo e caliamoci in una realtà nella quale se il mercato
non cresce dobbiamo lavorare ed operare all’interno della
nostra realtà per diventare più efficienti ed efficaci. La
razionalità del numero è che l’82% degli edifici condomi-
niale è stato costruito prima del 1991, anno di entrata in
vigore della Legge 10, ma ciò che è stato costruito succes-
sivamente non è che sia ampiamente efficiente dal punto
di vista energetico. Le opportunità di mercato nascono
dal regime straordinario (ma che deve diventare ordina-
rio) degli incentivi fiscali associati alle soluzioni tecnologi-
che e di prodotto che consentono oggi, con costi inferiori
ad un tempo, di intervenire in modo efficace rendendo più
efficienti gli edifici, aumentando la salubrità degli stessi e
riducendo i consumi energetici, facendo risparmiare agli
utenti finali e liberando risorse economiche e finanziarie
che possono loro stesse sostenere gli interventi di rige-
nerazione. Il cambiamento non è solo filosofico e sociolo-
gico, è anche economico e finanziario, e qui, oltre all’am-
bito dei dati statistici, è importante dare i numeri, dare
quelli giusti e raccontarli alle persone giuste. Che sono i
nostri clienti, gli utenti finali, le “signore Maria” che sanno
ben leggere un piano economico e finanziario, ma anche
gli altri attori della filiera che non hanno ancora la piena
percezione della necessità di questo cambiamento, come
molti progettisti e soprattutto gli amministratori condo-
miniali. La filiera del recupero e della rigenerazione strut-
turale ed energetica degli edifici è una filiera lunga che
vede molte figure professionali coinvolte, molte ormai
ben tarate su questi temi, si pensi ai termotecnici e agli
energy manager, altre invece meno legate a questo nuovo
mercato fatto di soluzioni puntuali e specifiche per ogni
singoli intervento, dove servono imprese specializzate per
realizzare i lavori e garanzie sui lavori fatti, azioni di manu-
tenzione programmata e supporto anche finanziario per
gli interventi. Non è un mercato dove ci si può improvvi-
sare, ma è un mercato che necessita di razionalità, prepa-
razione, competenza, qualità, assistenza, scientificità delle
scelte e gestione strategica dell’impresa, sia per l’approc-
cio al mercato per quello gestionale interno. E’ un merca-
to nel quale dobbiamo imparare a farci le giuste domande
per darci le giuste risposte: che impresa siamo, che valore
produciamo, come possiamo incrementare questo valore,
come possiamo far percepire questo valore, diventando
più efficienti ed efficaci. Quante imprese sono in grado di
essere promotori e gestori di azioni che comportano
risparmi veri e tangibili per i clienti? Quante imprese sono
in grado di rispondere in modo efficace ed efficiente alla
nuova domanda di servizi, ad esempio la domanda di ser-
vizi sociali di condominio? Quanti amministratori condo-
miniali e quante imprese sono in grado di sviluppare ade-
guati business plan per evidenziare i risparmi potenziali ai
propri amministrati? “E’ un mondo difficile”, recitava anni
fa la canzone. Certamente non è semplice come nel pas-
sato. Quella semplicità non tornerà più. Oggi siamo in un
mondo complesso e le nostre risposte devono tener con-
to di questa complessità. Ma complessità non è sinonimo
di complicazione, se non siamo noi a complicare le cose.
Affrontare la complessità significa affrontare il mercato in
modo scientifico, con mezzi e strumenti adeguati. A noi la
scelta se farlo subito o se aspettare che le percezioni sia
qualcun altro a trasformarle in realtà.
Federico Della Puppacoordinatore dell’Osservatorio Edilcassa
sul mercato delle costruzioni
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6 ottobre 2016
Il 2015 per il mercato delle
costruzioni nel Veneto è stato un
anno di primo tentativo di parziale
rientro alla normalità, dopo lunghi anni
di crisi. Complessivamente il settore
ha avuto un incremento in valori cor-
renti degli investimenti dell’1,7%
rispetto al 2014, un valore che va mes-
so in relazione con la diminuzione
complessiva degli investimenti regi-
strata nel periodo 2008-2015, pari a -
23,9%. Ma il dato eclatante è che nel
2015 vi è ancora un mercato in fles-
sione, quella della nuova costruzione,
con una perdita del -4,3%, mentre il
settore della ristrutturazione e del
recupero, trainato dagli incentivi
governativi e dal piano casa regionale,
ha fatto segnare un +5,5%. Nel perio-
do 2008-2015 gli investimenti in nuova
costruzione sono diminuiti del 50%,
praticamente dimezzandosi, mentre
quelli in recupero e riqualificazione
sono aumentati del 9,4%, modificando
la distribuzione percentuale del mer-
cato, che oggi vede il recupero pesare
il 63,1% del totale a fronte del 36,9%
del nuovo, con un rapporto che si è
praticamente invertito tra i due com-
parti.
Di fronte a questo trend di lungo
periodo, l’Osservatorio trimestrale sul
mercato delle costruzioni in Veneto
promosso da Edilcassa Veneto e
Unioncamere del Veneto, con il sup-
porto del Cresme, evidenzia che
secondo l’analisi congiunturale del pri-
mo e del secondo trimestre 2016 sul
settore delle costruzioni, effettuata su
un campione di 600 imprese con
almeno un dipendente, nel primo tri-
mestre del 2016 il fatturato delle
imprese di costruzioni ha registrato
una lieve diminuzione pari a -0,2%
rispetto allo stesso periodo del 2015.
Nel secondo trimestre 2016 la dimi-
nuzione tendenziale è stata del -0,1%.
LA CONGIUNTURA DELL’EDILIZIA IN VENETOA cura dell’Osservatorio Edilcassa sul mercato delle costruzioni
Le dinamiche di mercato
Fonte: elaborazione e stime Cresme per Osservatorio Edilcassa Veneto
Veneto. Investimenti per settore(milioni di euro in valori correnti). Anni 2008-2014-2015
Veneto. Andamento del fatturato per tipologia d’impresa(var. % su triimestre anno precedente)
-0,7
0,7
-10
-8
-6
-4
-2
0
2
I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I II
2011 2012 2013 2014 2015 2016
Artigiana Non Artigiana
Fonte: Unioncamere Veneto - Indagine Congiuntura (600 casi)
Tuttavia a ben osservare il volume
d’affari delle imprese registra una dinami-
ca differenziata rispetto ai trimestri pre-
cedenti, con le imprese artigiane in mag-
giore difficoltà (-0,9% nel primo trime-
stre dell’anno e -0,7% nel secondo) e
quelle non artigiane in leggero recupero
(rispettivamente +0,6% e +0,7%). Come
già anticipato nei trimestri scorsi, anche
se la crisi sembra aver esaurito le dina-
miche più negative, permane un mercato
in “galleggiamento” nel quale le imprese
non artigiane sembrano aver trovato
elementi più positivi, mentre per le arti-
giane permane una situazione di leggera
difficoltà, pari comunque a quella media
registrata durante tutto il 2014. Osser-
vando la dinamica per classi dimensionali
emerge una variazione negativa per le
piccole imprese compensata parzialmen-
te dalla tendenza positiva delle imprese
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di più grande dimensione (10 addetti e
più, +0,3% nel primo trimestre e +0,6%
nel secondo). A livello provinciale risulta-
no particolarmente negative le variazioni
di Padova (-2,1% nel primo trimestre e -
1,1 nel secondo) e Vicenza (-1,4% e -1,3)
mentre Treviso (+1,2% nel primo trime-
stre e +1,7 nel secondo) assieme a Bellu-
no (+0,6% in entrambi i trimestri) regi-
strano un trend positivo. Le restanti pro-
vince rimangono sostanzialmente stabili
ma con andamento debolmente positivo.
E’ di tutta evidenza dunque che la situa-
zione di difficoltà attuale è concentrata
soprattutto sulle piccole imprese e in
particolare in quelle artigiane. Dunque la
piccola dimensione aziendale espone le
imprese a maggiori oscillazioni, soprattut-
to in negativo, e questo dato è la rappre-
sentazione di some oggi il mercato chie-
da maggiore organizzazione e struttura
per poter competere.
7ottobre 2016
Veneto. Andamento tendenziale del fatturato nelle costruzioni (comp. % risposte e saldi)
Fonte: Unioncamere Veneto - Indagine Congiuntura (600 casi)
Ordini Nel secondo trimestre del 2016 l’an-
damento degli ordini rimane pressoché
stabile, con una variazione del +0,1 per
cento rispetto allo stesso trimestre del-
l’anno precedente. Come per lo scorso
trimestre, la dinamica è positiva per le
imprese del comparto non artigiano
(+0,8%) mentre la aziende artigiane hanno
registrato una flessione (-0,5%). Sotto il
profilo dimensionale le piccole imprese
presentano una variazione negativa (-
0,5%) bilanciata dall’andamento positivo
delle grandi e medie imprese (rispettiva-
mente +0,6% e +0,3%).
A livello territoriale la variazione nega-
tiva più marcata è stata registrata per
Vicenza (-2,4%) seguita da Venezia e Pado-
va (rispettivamente -0,5% e -0,2%). Le
altre province hanno evidenziato variazio-
ni positive, in particolare Belluno e Rovigo
hanno registrato un aumento del +1,5 e
del +1,3 per cento.
PrezziIl livello dei prezzi ha registrato un
aumento del +1 per cento rispetto allo
stesso trimestre dell’anno precedente. La
crescita ha riguardato in ugual modo le
imprese non artigiane e artigiane con
variazioni uguali alla media regionale
(+1%). Per quanto riguarda il profilo
dimensionale l’aumento dei prezzi è stato
più marcato per le imprese di media e pic-
cola dimensione (rispettivamente +1,3% e
+1,1%), a seguire le grandi imprese
(+0,8%). A livello territoriale a soffrire
maggiormente dell’incremento dei prezzi
sono le province di Treviso (+1,9%) e
Padova (+1,3%), Padova (+1,5%) con
variazioni superiori alla media regionale.
OccupazioneL’occupazione registra una tendenza
positiva con una variazione del +0,7 per
cento. La dinamica risulta stabile per le
imprese non artigiane mentre in lieve
diminuzione per quelle non artigiane (-
0,3%). A livello dimensionale la perdita
occupazionale interessa le imprese di
grandi e di piccole dimensioni (rispettiva-
mente -0,6% e -0,3%) a differenza delle
medie imprese che registrano una
aumento del +1,1 per cento. Sotto il pro-
filo territoriale il dato occupazionale regi-
stra variazioni particolarmente positive
per le province di Rovigo e Verona
(+2,7% e +1,4%) contrapposte a quelle
negative di Treviso e Vicenza (-4,3% e -2%).
Gli altri indicatori
-0,7 1,0 -0,5 0,00,7 1,0 0,8 -0,3
-0,4 1,1 -0,5 -0,3-0,7 1,3 0,3 1,10,6 0,8 0,6 -0,6
0,6 0,9 0,9 2,7-2,3 0,6 -2,4 -2,00,6 0,8 1,5 1,41,7 1,9 1,0 -4,3
-0,2 0,4 -0,5 0,7-1,1 1,3 -0,2 -0,50,3 0,8 1,3 4,5
-0,1 1,0 0,1 -0,1
Veneto. Andamento dei principali indicatori congiunturali(var. % su trimestre anno precedente). II trimestre 2016
Fonte: Unioncamere Veneto - Indagine diretta (600 casi)
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8 ottobre 2016
Veneto. Addetti dipendenti e indipendentidel settore delle costruzioni. Anni 2008-2014
Osservando i dati relativi al
numero di imprese attive arti-
giane e non artigiane delle costruzioni
per forma giuridica, emerge una fles-
sione complessivamente del -2,6% nel
2015, ma con una differenza tra il -2,8%
delle imprese artigiane e il -1,7% delle
imprese non artigiane. Ancora una vol-
ta tutte le forme giuridiche di impresa
hanno fatto segnare andamenti negati-
vi, con tre eccezioni: le società di capi-
tali artigiane crescono ancora, con un
+2,8% rispetto al 2014, le altre forme
artigiane, +1,3% e le imprese individuali
non artigiane, +1,3%. Sul fronte occu-
pazionale, le forze lavoro nel 2015
sono aumentate del 2,3%, con una
dinamica negativa per l’occupazione
dipendente, -0,9%, e una dinamica for-
temente positiva per l’occupazione
indipendente, +6,8%. Nell’arco di sette
anni si è passati da circa 180mila addet-
ti a poco meno di 141 mila. Si tratta in
sostanza di 39 mila posti di lavoro per-
si, pari ad una diminuzione dell’occupa-
zione del -21,2%.
Impresee occupazione
Veneto. Imprese attive delle costruzioni per forma giuridica. Anni 2011-2015
Fonte: elaborazione Osservatorio Trimestrale Edilcassa Veneto - Unioncamere del Veneto su dati Istat
Dal punto di vista previsionale le
aspettative degli imprenditori
delle imprese di costruzioni presenta-
no valori complessivamente positivi e
in linea con quelli del trimestre prece-
dente. I saldi tra chi prevede un
aumento e chi una diminuzione del fat-
turato e degli ordinativi risultano in
aumento di 6,6 e 6,1 punti percentuali
(+15,2 punti percentuali, erano +7,8
punti percentuali lo scorso trimestre;
+14,1 punti percentuali, erano 8).
Migliorano anche le previsioni dell’oc-
cupazione che presentano una crescita
pari a 0,5 punti percentuali rispetto al
quarto trimestre del 2015 e un’ipotesi
di stazionarietà per i prossimi tre mesi.
Le aspettative riguardanti i prezzi sono
in ribasso di 2,1 punti percentuali con
un saldo pari a 21,1 punti percentuali
(era 23,2 punti percentuali).
Le previsioni sull’andamento del
mercato residenziale per i prossimi tre
mesi rimangono come per i trimestri
prcedenti e peggiorano tendenzialmen-
te rispetto al primo trimestre 2016,
sottolineando il perdurare di una fre-
nata degli investimenti in questo setto-
re. Ma questo dato dipende da due fat-
tori diversi: da un lato rimane stabile la
previsione positiva, che è pari al 10,7
Previsioni
5,3 12,8 7,6 1,35,0 7,1 10,1 2,0
2,1 11,5 5,5 1,915,8 13,2 22,4 1,312,5 5,1 11,3 0,0
7,0 10,2 14,0 3,0-1,1 11,7 -3,2 3,314,0 14,3 -8,0 6,06,1 12,2 15,2 -1,0
11,2 9,3 18,6 0,0-3,0 9,3 -2,1 -2,17,3 10,9 21,8 5,5
5,2 10,9 8,5 1,5
Veneto. Previsioni a tre mesi dei principali indicatori congiunturali (saldi % risponste). II trim 2016
Fonte: Edilcassa Veneto - Unioncamere Veneto - Indagine diretta (600 casi)
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per cento degli intervistati, esattamen-
te come nel primo trimestre 2016,
contro il 7,7 per cento del trimestre
precedente e il 4,8 per cento del tri-
mestre ancora precedente, ma peggio-
rea la percentuale di chi vede negativa-
mente il mercato, portando il saldo a -
17,1 punti percentuali, peggiore dei -
13,7 registrati nel primo trimestre.
L’inversione di tendenza tanto attesa
non solo non appare nelle previsioni,
ma sembra allontanarsi.
Nonostante alcune buone perfor-
mance di settori come il commerciali,
anche nel mercato della nuova costru-
zione non residenziale non si registra-
no prospettive positive per il futuro.
Aumenta il numero di intervistati che
vedono il mercato negativamente e
diminuisce leggermente (8,0 punti per-
centuali contro i 9,1 del primo trime-
stre) la percentuale di intervistati che
prevedono una crescita del mercato. Si
conferma anche in questo settore una
tendenza previsonale più negativa, con
un peggioramento complessivo dell’in-
dice da -7,7 a -12,0 punti percentuali
rispetto al primo trimestre. Rimane
una forte differenziazione nelle attese
dei mercati provinciali rispetto al dato
medio regionale, ma con una tendenza
complessiva al peggioramento.
Rimangono sostanzialmente stabili
le aspettative delle imprese per il mer-
cato delle ristrutturazioni, con un dato
pari a +34 punti percentuali, che con-
ferma ormai da quasi un anno il valore
medio delle aspettative, un valore di
circa 16 punti percentuali superiore a
quello del primo trimestre 2015, segno
ormai del definitivo consolidamento di
questo mercato. E’ un mercato che
presenta aspettative molto positive e
in miglioramento per le imprese più
strutturate, il che spiega in parte anche
il dato tendenziale relativo all’anda-
mento del fatturato del secondo tri-
mestre, con la sua dinamica diversifica-
ta tra imprese artigiane e non artigiane
e tra imprese di piccola e media
dimensione. Dal punto di vista territo-
riale per il secondo trimestre consecu-
tivo le performance migliori le regi-
strano le province di Treviso e Padova,
che mostrano i dati tendenziali di mag-
gior aumento nelle aspettative delle
imprese.
In leggera riduzione le aspettative
delle imprese rispetto al mercato delle
opere pubbliche, con il 76,5 per cento
dei rispondenti che vede il mercato
invariato (valore in aumento di oltre 1
punto percentuale rispetto al trime-
stre precedente e di 3 punti rispetto al
quarto trimestre 2015), mentre una
percentuale pari al 13,3 per cento ha
ancora un sentiment negativo (dato
stabile e in linea con quello del primo
trimestre 2016). Diminuisce invece
all’8,4 per cento chi vede il mercato in
aumento, un valore dunque inferiore a
quello del trimestre precedente, che
porta ad una dinamica negativa delle
aspettative, in peggioramento comples-
sivamente di 4,7 punti percentuali
rispetto al primo trimestre 2016. Dun-
que le previsioni, per cenrti versi sta-
zionarie (oltre tre quarti delle imprese
vede il mercato stabile), evidenziano un
lento peggioramento, segno probabil-
mente di attese non troppo positive
rispetto all’introduzione del nuovo
codice degli appalti, che come noto ha
creato un blocco rilevanete su tutto il
comparto, come evidenziato a livello
nazionale dai dati dell’ANAC.
Veneto. Previsioni a tre mesi del fatturato delle costruzioni (comp. % risponste). I trim 2011 - II trim. 2016
Fonte: Unioncamere Veneto - Indagine Veneto Congiuntura (600 casi)
Le indicazioni derivanti dai dati economici e dalle lettu-
re strategiche elaborate nell’ambito dell’Osservatorio tri-
mestrale sul settore delle costruzioni nel Veneto di Edilcas-
sa propongono le seguenti riflessioni:
4 le prospettive di mercato sono debolmente positi-ve, ma non per tutti i settori;
4 le ristrutturazioni, la riqualificazione urbana e l’effi-cientamento energetico sono gli unici mercati che
reggono e che proseguono nella loro dinamica posi-
tiva;
4 il settore delle costruzioni dimostra di aver bisogno
ancora e per lungo tempo degli incentivi, sia quelli di
livello nazionale (detrazioni fiscali per le ristruttura-
zioni, 50%, e per l’efficientamento energetico, 65%)
che regionali, come il piano casa che sembra aver
esaurito la sua spinta iniziale ma che solo in uno
scenario di continuità potrà dare ancora frutti posi-
tivi;
4 il settore continua a soffrire notevolmente il pesodella burocrazia, arrivato a livelli insostenibili,
soprattutto per le imprese di piccola dimensione,
che continua a non beneficiare di interventi relativa-
Prospettive e strategie
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10 ottobre 2016
mente al costo del lavoro, che garantirebbero alle
imprese di mantenere i livelli occupazionali attuali;
4 vanno sempre più promosse azioni di formazioneper avviare percorsi di ricollocazione professionaliz-
zante sul mercato, sia dei lavoratori che delle impre-
se stesse, che devono investire in una migliore
gestione delle proprie attività;
4 va avviata una forte azione di spinta concreta versoil sistema bancario al fine di mettere in gioco le
ingenti risorse di liquidità che oggi sono presenti
presso il sistema finanziario ma spesso non sono
utilizzate o vengono utilizzate in modo non coeren-
te con la necessità di creare sviluppo a livello locale
e regionale; i recenti ed eclatanti casi delle nostre
banche del territorio evidenziano che nel mondo
finanziario si deve tornare ad investire sulle imprese
e sui progetti che garantiscono miglioramento della
qualità della vita e del territorio;
4 infine va effettuato un monitoraggio attento deglieffetti del nuovo codice degli appalti sul mercato,
dato che i blocchi nei lavori registrati e certificati
dall’ANAC dall’entrata in vigore della norma stanno
di fatto bloccando l’attività di erogazione di lavori
pubblici, elemento sul quale va certamente fatta una
riflessione anche in ragione delle capacità delle
amministrazioni pubbliche e delle stazioni appaltanti
di ottemperare alle nuove norme relative ai lavori e
alle forniture senza tutti i decreti attuativi necessari
a far funzionare il nunovo codice in modo efficiente
ed efficace.
Rinnovato il CCRLSIGLATO IL CONTRATTO PER L’EDILIZIA ARTIGIANA E DELLA PMI DEL VENETO
Le parti sociali costituenti EDILCASSA VENETO(Confartigianato, CNA, Casartigiani, Filca CISL,
Fillea CGIL e Feneal UIL) il 15 giugno 2016, hannosiglato l’Accordo Regionale per il rinnovo del CCRLdell’edilizia artigiana e della PMI del Veneto.
Lo scorso 15 giugno, è stato sottoscritto l’Accordo di
rinnovo del contratto collettivo regionale e che si applica
alle aziende artigiane e alle piccole imprese del settore edi-
lizia ed affini.
Il nuovo Accordo mette in primo piano una forte atten-
zione alle materie della formazione e della sicurezza sul
lavoro, in quanto vengono considerati fattori strategici di
sviluppo e di riqualificazione delle imprese del settore e
strumenti di tutela delle condizioni di lavoro dei dipenden-
ti. In questa ottica va sottolineata l’importanza della costi-
tuzione del Comitato Regionale per la Formazione il quale
ha un doppio compito: in primo luogo elaborare proposte
in relative agli indirizzi delle politiche formative e successi-
vamente la loro programmazione.
Per quanto riguarda la PREVENZIONE le parti ritengo-
no indispensabile avviare una fase sperimentale nella quale
siano previsti, oltre ad un ruolo proattivo delle Associazio-
ni, anche un sostegno economico alle attività di prevenzio-
ne svolte dalle imprese nelle quali siano stati coinvolti gli
RLST. In questo ambito determinante sarà il ruolo del
Comitato Paritetico Regionale il quale avrà il compito di
elaborare un regolamento applicativo e di monitorare tut-
te le iniziative ammesse a contributo.
In merito al mercato del lavoro, l’Accordo interviene in
materia di contratti a termine e di apprendistato professio-
nalizzante, prevedendo, nel primo caso, l’esclusione dal
computo dei contratti di durata (almeno) trimestrale dai
limiti previsti dal CCNL e stabilendo, nel secondo caso, un
trattamento economico in favore degli apprendisti percet-
tori di NASPI – DIS.COLL e ASDI.
Nell’Accordo di rinnovo le parti convengono sull’op-
portunità di confermare l’adesione della categoria al pro-
getto generale di SANI IN VENETO, sistema di assistenza
sanitaria integrativa del comparto artigiano Veneto, supe-
rando così l’attuale fase di sperimentazione in materia
avviata con il protocollo del 9 aprile 2014.
Il nuovo CCRL, che decorre dal 15 giugno 2016, avrà
validità fino al 30 settembre 2018. Per quanto non modifi-
cato dal nuovo accordo, rimane in vigore ciò che era pre-
visto nella normativa contenuta nel CCRL del 9 aprile
2014.
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Il CCRL prevede una razionalizzazione delle attività di
formazione che già oggi sono finanziate da EDILCASSA
Veneto attraverso le risorse del “Fondo Regionale Sicurez-
za” (Fondo 1%). Vi rientreranno anche i corsi di primo soc-
corso, prevenzione incendi, RSPP e altri obbligatori prece-
dentemente finanziati con le risorse del “Fondo per la for-
mazione professionale edile” (Fondo FPE 0,20%)
Il Comitato Regionale per la Formazione è incaricato
di redigere entro il 16.09.2016 un testo unico delle attività
formative finanziate da Edilcassa (da sottoporre all’appro-
vazione delle “parti sociali”) diretto all’omogeneizzazione
delle diverse discipline contrattuali in materia di formazio-
ne (ad esempio ponteggi e corsi attrezzature). A questo
testo unico è demandata anche la definizione di regole uni-
che per quanto concerne la partecipazione ai corsi e le
modalità di erogazione dei contributi.
Le regole adottate nel testo unico saranno operative
per i corsi attivati dal 1 ottobre 2016.
Viene confermato l’attuale assetto che prevede la
gestione e l’attuazione dei corsi in capo agli enti formatori
di emanazione delle associazioni provinciali che aderiscono
alle Federazioni regionali dell’artigianato che hanno sotto-
scritto l’accordo di rinnovo.
Per quanto riguarda la formazione professionale il
CCRL indirizza, in via preferenziale ma non esclusiva, l’at-
tività formativa finanziata dal Fondo F.P.E. (Fondo 0,20%) a
due ambiti ritenuti strategici per l’evoluzione del settore:
la “green economy” e il recupero degli edifici.
La definizione delle attività formative e l’accesso alle
risorse del Fondo saranno stabiliti da accordi siglati a livel-
lo provinciale i quali dovranno riferirsi alle tematiche indi-
viduate dal Comitato regionale per la formazione.
Tali accordi potranno indirizzare le risorse, in una misu-
ra di norma non superiore al 50% delle risorse disponibili,
ad attività di supporto all’implementazione del sistema di
rappresentanza in materia di sicurezza (RLST).
FORMAZIONE IN MATERIA DI SICUREZZA
Il rinnovo del CCRL prevede, in materia di contratto
a termine, l’esclusione dai limiti quantitativi dei contratti
a tempo determinato definiti dal CCNL dei contratti di
durata almeno trimestrale a condizione che i lavoratori
assunti con tale tipo di contratto siano stati in forza nel
quadriennio precedente in un’impresa iscritta alle casse
edili artigiane del Veneto e che per gli stessi sia stato
effettuato almeno un versamento alle suddette casse.
Inoltre, in via transitoria e fino alla definizione di uno
specifico accordo nazionale, il CCRL stabilisce che i
lavoratori beneficiari di un trattamento di disoccupazio-
ne (NASPI – DIS.COLL e ASDI) assunti con contratto di
apprendistato professionalizzante godano, durante tutto
il periodo di tirocinio, di un trattamento economico par-
ticolarmente favorevole. Per la parte normativa, ivi com-
preso la disciplina dei profili formativi si applica la rego-
lamentazione dell’apprendistato professionalizzante pre-
vista dal CCNL.
Anche per tale tipologia di apprendistato trovano
applicazione le norme della contrattazione regionale
concernenti il rimborso dell’assistenza sull’attività for-
mativa.
MERCATO DEL LAVORO
Il CCRL rende definitiva l’adesione del settore edile al
sistema di assistenza sanitaria integrativa regionale incen-
trata sul Fondo SANI.IN.VENETO.
Il CCRL prevede inoltre entro il 30 settembre 2016
una rivisitazione delle prestazioni di natura sanitaria ero-
gate da Edilcassa al fine di evitare duplicazioni con quelle
erogate dal Fondo sanitario.
SANI IN VENETO: ADESIONE DEL SETTORE AL FONDO SANITARIO
Il CCRL del 9 aprile 2014 aveva costituito in via speri-
mentale un sistema di rappresentanza territoriale dei lavo-
ratori in materia di sicurezza che, pur richiamandosi alle
finalità del D. Lgs. 81/09, prevedeva la figura del RTLS ai fini
esclusivamente contrattuali. L’accordo del 15 giugno 2016
rende definitivo il sistema creato dal precedente contratto
e affida al CPR un ruolo di coordinamento e gestione dello
stesso.
Tale sistema prevede, per le imprese aventi cantieri
inferiori ai 300 uomini/giorno, la possibilità di aderire in
forma volontaria alla fase di consultazione/visita in cantiere
da parte del RLST.
Le parti sociali ritengono indispensabile avviare una fase
operativa che preveda:
• ruolo proattivo delle Associazioni nel contatto con
le imprese iscritte ad Edilcassa;
• sostegno economico alle attività in materia di sicu-
rezza, svolte nelle imprese;
• coinvolgimento degli RLST nelle attività svolte.
A tal fine saranno previsti specifici rimborsi non ripeti-
bili, il cui importo sarà definito dal CPR ed erogati da Edil-
cassa all’impresa iscritta ad Edilcassa, per le attività riguar-
danti uno tra i seguenti servizi:
• Servizio di consulenza continuativo di durata alme-
no annuale (3 visite aziendali);
• DVR;
• Check up aziendale.
SISTEMA DI RAPPRESENTANZA IN MATERIA DI SICUREZZA
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12 ottobre 2016
Ad integrazione di quelle già in essere sono state pre-
viste le seguenti nuove prestazioni:
1. Prestazione sospensione apprendisti per mancanza
di lavoro: per gli eventi di sospensione per mancan-
za di lavoro e/o per intemperie intercorsi nel
periodo dal 1 gennaio 2016 al 31 dicembre 2016 è
riconosciuta agli apprendisti una prestazione di
durata pari a 90 giorni (per lavoratore) e di impor-
to non inferiore a quanto erogato dall’INPS per la
CIGO. La prestazione sarà anticipata dal datore di
lavoro e successivamente chiesta a rimborso ad
Edilcassa Veneto, secondo le modalità che saranno
definite da Linee guida di prossima emanazione.
Sono esclusi dalla fruizione di tale prestazione i
lavoratori assunti con apprendistato destinatari dei
trattamenti CIGO e CIG in deroga.
2. Nuova prestazione per le aziende in materia di
appalto: a partire dal 1° ottobre 2016 è prevista
l’attivazione di una prestazione diretta a sostenere
le aziende che si avvalgono di consulenza (offerta
da professionisti o da servizi associativi) per la par-
tecipazione alle gare di appalto. Tale prestazione
coprirà il 50% dell’importo sostenuto, al netto
dell’IVA e di oneri accessori, e comunque non
potrà superare i 150 €. La prestazione sarà erogata
entro il limite massimo di € 300 per ogni anno edi-
le.
3. Nuova prestazione per i lavoratori: sarà definita
entro il 30 settembre 2016 una nuova prestazione
a favore dei lavoratori e finalizzata a sostenere par-
te dei costi relativi agli adempimenti fiscali obbliga-
tori.
PRESTAZIONI VARIE
Via A. Volta
, 38
30175 M
arghera
(VE)
tel. 041
930320
fax 041
930719
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saveneto
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cassaven
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