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DIREZIONE DIDATTICA STATALE 1° CIRCOLO DI ISCHIACod. Mecc.: NAEE14400N -
℡℡℡℡ (081) 991348 – fax 081 18993423 E
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PREMESSA
Come previsto dalla circolare n. 8 prot.
561 del MIUR “Indicazioni operative sulla
Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012
– Strumenti d’intervento per alunni con
bisogni educativi speciali e
organizzazione territoriale per
l’inclusione scolastica”, ogni scuola è
chiamata ad “elaborare una proposta di
Piano Annuale per l’Inclusività riferito a
tutti gli alunni con BES, da redigere al
termine di ogni anno scolastico (entro il
mese di Giugno).
Nel PAI vanno individuate le modalità di stesura sia dei Piani Educativi
Individualizzati degli alunni di
degli alunni con DSA, sia dei percorsi personalizzati per gli alunni che ne
necessità.
Va sottolineata l’importanza del rapporto con le famiglie, rapporto ritenuto
indispensabile per la gestione dei percorsi personalizzati considerando doveroso il
loro coinvolgimento nei passaggi essenziali del percorso scolastico dei loro
anche come assunzione diretta di corresponsabilità educativa
gestione dei comportamenti e nella responsabilizzazione degli student
impegni assunti.
Si individuano alcune strategie d’intervento dettagliato, ad ese
1 - Potenziamento del lavoro di gruppo per alunni con difficoltà simili, al fine di
ottimizzare, il ruolo dell’insegnante di
2 - Approfondimento delle conoscenze sulle potenzialità didattiche delle nuove
tecnologie e potenziamento dell’uso delle tecnologie nella prassi didattica
DIREZIONE DIDATTICA STATALE 1° CIRCOLO DI ISCHIAVia G. Casciaro, 3 - 80077 ISCHIA (Napoli) - C.F. 83030050633
fax 081 18993423 E-mail: naee14400n@istruzione.it - (24° Distretto Scolastico)
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Come previsto dalla circolare n. 8 prot.
561 del MIUR “Indicazioni operative sulla
Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012
Strumenti d’intervento per alunni con
ducativi speciali e
organizzazione territoriale per
l’inclusione scolastica”, ogni scuola è
elaborare una proposta di
Piano Annuale per l’Inclusività riferito a
, da redigere al
termine di ogni anno scolastico (entro il
Nel PAI vanno individuate le modalità di stesura sia dei Piani Educativi
Individualizzati degli alunni diversamente abili , sia dei Piani Didattici Personalizzati
degli alunni con DSA, sia dei percorsi personalizzati per gli alunni che ne
Va sottolineata l’importanza del rapporto con le famiglie, rapporto ritenuto
indispensabile per la gestione dei percorsi personalizzati considerando doveroso il
loro coinvolgimento nei passaggi essenziali del percorso scolastico dei loro
anche come assunzione diretta di corresponsabilità educativa –
gestione dei comportamenti e nella responsabilizzazione degli student
Si individuano alcune strategie d’intervento dettagliato, ad esempio:
Potenziamento del lavoro di gruppo per alunni con difficoltà simili, al fine di
ottimizzare, il ruolo dell’insegnante di sostegno.
Approfondimento delle conoscenze sulle potenzialità didattiche delle nuove
tecnologie e potenziamento dell’uso delle tecnologie nella prassi didattica
DIREZIONE DIDATTICA STATALE 1° CIRCOLO DI ISCHIA C.F. 83030050633
(24° Distretto Scolastico)
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Nel PAI vanno individuate le modalità di stesura sia dei Piani Educativi
, sia dei Piani Didattici Personalizzati
degli alunni con DSA, sia dei percorsi personalizzati per gli alunni che ne hanno
Va sottolineata l’importanza del rapporto con le famiglie, rapporto ritenuto
indispensabile per la gestione dei percorsi personalizzati considerando doveroso il
loro coinvolgimento nei passaggi essenziali del percorso scolastico dei loro figli,
– ad esempio nella
gestione dei comportamenti e nella responsabilizzazione degli studenti rispetto agli
mpio:
Potenziamento del lavoro di gruppo per alunni con difficoltà simili, al fine di
Approfondimento delle conoscenze sulle potenzialità didattiche delle nuove
tecnologie e potenziamento dell’uso delle tecnologie nella prassi didattica
quotidiana.
3 – Attività per classi aperte.
Possiamo distinguere gli alunni con BES secondo lo schema qui sotto elaborato:
Per gli alunni con certificazione di disabilità, ai sensi della L. 104/1992, si procederà
alla stesura del PEI ( scuola dell’infanzia e scuola primaria) contenuto nel registro
per l’insegnante di sostegno;
per gli alunni con Disturbi Specifici dell’Apprendimento, certificati ai sensi della L.
170/2010, si procederà alla stesura del PDP (D.M. 27/12/2012);
ove non sia presente certificazione clinica o diagnosi, il team dei docenti , potrà
adottare il PDP, motivandone opportunamente, verbalizzandole, le decisioni assunte
sulla base di considerazioni pedagogiche e didattiche;
per gli alunni stranieri di I generazione, che non conoscono la lingua italiana, è
possibile attivare percorsi individualizzati e personalizzati, oltre che adottare gli
strumenti compensativi e le misure dispensative; tuttavia, vista la natura transitoria
del bisogno, gli interventi dispensativi (ad esempio la dispensa dalla lettura ad alta
voce e le attività ove la lettura è valutata, la scrittura veloce sotto dettatura, ecc.)
saranno messi in atto per il tempo necessario. (C.M n. 8 del 06/03/ 2013).
Agli insegnanti di ogni classe del Circolo, verranno consegnate, a seconda del grado
di scuola, due griglie di osservazione e per l’individuazione di Bisogni Educativi
Speciali: un questionario osservativo IPDA specifico per la scuola dell’infanzia e una
check list ICF CY (Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e
della Salute per Bambini e Adolescenti, nota come ICF-CY) specifica per la scuola
primaria.
In linea con la VISION del I Circolo Didattico di Ischia, che propone di “fare della
Scuola una Comunità, un luogo di Innovazione, di Inclusione, di Aggregazione
Culturale e Relazionale per le Famiglie, le Associazioni e gli Enti del Territorio”, viene
presentato nel PAI un piano di inclusione per i bambini con bisogni educativi
speciali, attraverso alcuni progetti che mirano a realizzare nel migliore dei modi la
MISSION della scuola (Accogliere, Integrare, Formare):
- Il Progetto di sostegno per bambini diversamente abili;
- Il Progetto per l’identificazione dei bambini con D.S.A.;
- Il Progetto per l’inclusione dei bambini stranieri.
Per la valutazione dei bambini con B.E.S. ed in particolare per lo svolgimento delle
prove INVALSI, ci si riferirà alle note ministeriali vigenti, avendo cura di adottare
tutte le misure compensative o dispensative ritenute idonee al superamento della
specifica disabilità o dello specifico disturbo. (Sono compresi anche gli alunni con
diagnosi di DSA in attesa di certificazione per i quali è stata prodotta opportuna
documentazione – PDP).
I redattori
IMPAGLIAZZO ERSILIA
STRUDEL LUCIA
PREMESSA
L’educazione inclusiva prevede un cambiamento radicale del sistema educativo; è la
scuola che si trasforma, adatta le metodologie e, in piena autonomia, utilizza le
strategie più efficaci per soddisfare i moltissimi bisogni educativi speciali. La Scuola è
inclusiva quando attua pratiche “normali” orientate a mantenere le differenze
(Booth e Ainscow), quando l’intera comunità scolastica viene coinvolta nel processo
educativo; quando tutta la scuola è tesa a rendere sempre più positivo il processo di
apprendimento e di socializzazione e tende ad un benessere psicosociale
generalizzato; quando valorizza le differenze, crea legami autentici tra le persone e
favorisce l’incontro tra le diverse realtà sociali del territorio (genitori, ASL, Ente
Comunale, associazioni…); quando imposta processi di apprendimento realizzabili;
quando risponde ai diversi bisogni di apprendimento degli alunni; quando supera le
barriere potenziali all’apprendimento e alla valutazione per gli individui e gruppi di
alunni.
La scuola Circolo Didattico Ischia 1 adotta la metodologia “Senza zaino”, che si
fonda su una didattica laboratoriale, metacognitiva e cooperativa; favorisce quindi la
socializzazione, sviluppa la creatività, il pensiero divergente, l’autonomia e il senso di
autoefficacia di tutti i bambini, in special modo dei bambini con bisogni educativi
speciali. Nell’ambito di una didattica laboratoriale, si privilegia l’“agire”, il “fare” e il
bambino può esprimersi secondo le proprie inclinazioni utilizzando le intelligenze
multiple, le tecnologie dell’informazione e della comunicazione e i linguaggi
alternativi. Per assicurare la continuità dello sviluppo individuale delle esperienze
educative e per l’attuazione del diritto allo studio di ciascun alunno e, in particolare
dell’alunno con bisogni educativi speciali, la scuola si impegna a conoscere e
valorizzare le attitudini individuali, le conoscenze acquisite da ognuno e le sicurezze
sul piano affettivo, psicologico e sociale.
Per raggiungere la piena inclusione e promuovere la socializzazione bisogna far leva
sulle potenzialità del soggetto e costruire appositamente per lui un percorso
formativo e didattico individualizzato e personalizzato: occorre mettere al centro
non il deficit dell’individuo, ma i suoi bisogni particolari al fine di creare le condizioni
ottimali perché la persona disabile possa sviluppare al meglio le sue potenzialità.
La famiglia, la scuola e il territorio sono i tre sistemi nell’ambito dei quali si realizza
l’integrazione e il successo formativo dell’alunno disabile.
In questa logica si muove sia il D.L. 112 che individua le funzioni delegate alle
province e ai comuni in riferimento ai servizi di supporto organizzativo del servizio
d’istruzione per gli alunni con disabilità, sia la Legge Quadro 328\2000 che impegna
le diverse istituzioni presenti sul territorio, in un’ottica di servizi integrati, per
realizzare piani di zona che offrano un valido supporto alla persona disabile e alla
sua famiglia.
Il successo dell’integrazione scolastica è determinato soprattutto da un buon
rapporto scuola-famiglia, infatti il buon dialogo tra queste due istituzioni è il
presupposto da cui partire per un approccio positivo alla disabilità, sia per ciò che
riguarda le attività specifiche di apprendimento, sia per la programmazione di
interventi atti alla socializzazione e alla integrazione nel gruppo-classe. I genitori
degli alunni diversamente abili sono i primi esperti a cui fare domande per
programmare gli interventi educativi, evitando in tal modo anche l’atteggiamento di
delega che taluni genitori assumono scaricando totalmente sulla scuola la
responsabilità educativa. Una relazione positiva inoltre arricchisce sia la scuola sia la
famiglia che viene guidata nel rapporto con i servizi territoriali previsti dalla nuova
normativa.
In particolare occorre ribadire che il sostegno agli alunni con disabilità, fa capo oltre
che all’insegnante specializzato, all’intero corpo docente e che il processo di
integrazione scolastica si fonda sull’assunzione, da parte di tutti i docenti della
classe, del progetto di vita del bambino diversamente abile.
Oggi le esigenze di integrazione sono garantite oltre che dall’insegnante di sostegno,
da altre figure specializzate fornite da Enti statali e locali presenti sul territorio:
• Collaboratori scolastici specificamente formati
• Assistenti sociali e psicologi del servizio sanitario statale
• Operatrici specialistiche fornite dall’Ente comunale
RISORSE DEL CIRCOLO
Nel Circolo è stato costituito il GLIS (Gruppo di Lavoro per l’Inclusività Scolastica)
composto dal dirigente scolastico; da due insegnanti preposte alla funzione
strumentale per il sostegno, che svolgono attività di consulenza e di coordinazione
per l’elaborazione del P.E.I. e per ogni attività riguardante la tematica dei B.E.S.;
tutte gli insegnanti di sostegno operanti nel Circolo (sette insegnanti di sostegno
nella scuola primaria e 5 nella scuola dell’infanzia); un rappresentante dei genitori
di alunni diversamente abili frequentanti il Circolo; un rappresentante degli
operatori socio – sanitari e assistenziali del territorio; una figura specialistica; un
docente curricolare.
Sono stati inoltre adeguatamente formati n. 5 collaboratori scolastici.
MOTIVAZIONE DEL PROGETTO
Il presente progetto nasce dall’esigenza di una puntuale progettazione e
realizzazione di attività finalizzate ad una migliore inclusione scolastica, sia dal punto
di vista della socializzazione sia da quello puramente educativo e didattico, degli
alunni diversamente abili.
Sicuramente con la scuola dell’autonomia molto si può fare per garantire agli alunni
diversamente abili un percorso formativo che li porti ad acquisire delle reali
competenze, infatti l’autonomia didattica e organizzativa consente agli alunni in
situazione di disabilità nuove opportunità per una migliore integrazione scolastica e
personalizzazione dei processi di insegnamento – apprendimento.
Le nuove tecnologie sono molto importanti per la riabilitazione funzionale. L’uso
dell’informatica ha compiuto notevoli innovazioni a livello didattico e di
potenziamento d’ausili che si impongono come fonte di promozione umana.
I disabili trovano un inserimento nella società grazie all’uso di nuovi terminali
contribuendo decisamente nella lotta contro ogni barriera.
Affinché questo possa essere realizzato nell’ambiente scuola, sono stati attrezzati
indispensabili spazi: laboratori musicali, scientifici, arredi, materiale didattico
specifico per le diverse tipologie, Personal computer, che permettano di svolgere
attività relative allo sviluppo senso – percettivo, psicomotorio, linguistico, musicale,
iconico, espressivo, manipolativo.
E’ chiaramente inteso che mai, a meno che non ve ne sia temporaneo bisogno onde
evitare situazioni di pericolo per l’incolumità fisica dello stesso alunno diversamente
abile o per i suoi compagni, le attività programmate per l’integrazione devono
essere svolte in un ambiente isolato e precluso ad altri alunni, bensì bisogna
regolare i tempi di insegnamento sui ritmi di apprendimento degli alunni tutti,
adottando forme di flessibilità, lavorando con gruppi di alunni provenienti dalla
stessa classe o da classi diverse, evitando soprattutto che il processo di integrazione
diventi un rapporto esclusivo con l’insegnante di sostegno.
IL RUOLO DELL’INSEGNANTE DI SOSTEGNO
L’insegnante di sostegno deve garantire il più possibile una stabilità emotivo-
affettivo-sociale al bambino di cui si prende cura, in modo che egli si senta a proprio
agio nella comunità scolastica, e per far ciò, il primo obiettivo da perseguire è un
ottimo rapporto con le insegnanti curricolari.
Egli non deve essere lo specialista dell’apprendimento, che lavora a contatto diretto,
protetto, isolato, con il bambino diversamente abile, ma colui che:
• Permette all’insegnante di classe di poter meglio lavorare con il bambino
• Si preoccupa, da specialista, di trasmettere le proprie competenze a chi è più
a contatto con il bambino
• Collabora con l’insegnante di classe per il raggiungimento di obiettivi comuni
ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO
Le attività di inclusione non dovranno differire sostanzialmente da quelle indicate
nel POF di Circolo, ma dovranno essere articolate in modo da risultare semplificate,
maggiormente stimolanti e rapportate alle difficoltà di apprendimento degli alunni.
La molteplicità e la varietà di stimoli, di occasioni, di esperienze, di rapporti
interpersonali , dovrà caratterizzare l’insegnamento agli alunni diversamente abili,
che saranno, in questo modo, aiutati a progredire anche nella diversità.
Nei primi giorni dell’anno scolastico verranno effettuate prove oggettive di ingresso
al fine di stabilire le modalità di intervento e garantirne la validità. Bisognerà
procedere con l’osservazione di ogni possibile aspetto dello sviluppo dell’alunno in
questione, per poter individuare obiettivi di intervento specifico evitando
generalizzazioni imprecise e lacunose. Si dovranno raccogliere informazione relative
allo sviluppo dei quadri di conoscenza e di abilità di ogni alunno, bisognerà leggere
le sue difficoltà manifeste e le sue potenzialità inespresse, interpretando ogni
segnale di “agio e disagio”.
I dati scaturiti dalla diagnosi pedagogica daranno l’impronta alla progettazione
individualizzata; dalle capacità, abilità e potenzialità emerse deriverà il percorso
didattico pedagogico teso a sostenere, sollecitare, rafforzare e sviluppare l’alunno e
soddisfare le sue esigenze.
Le attività di inclusione per alunni diversamente abili dovranno essere progettate e
ad attuate dai docenti di base e dai docenti di sostegno.
Sarà importante e necessario integrare le discipline con attività che si prestino ad
arricchire le limitate esperienze di quegli alunni che, presentando maggiori difficoltà,
devono essere esposti ancora di più ad una molteplicità e varietà di stimoli, di
occasioni, di esperienze, di rapporti interpersonali atti a favorire il loro progresso
anche nella diversità.
Nel programmare le attività, gli insegnanti potranno fare uso delle schede
“FROSTIG” disponibili nel circolo e di strumenti tecnologici, quali computer,
televisore, videoregistratore (nei plessi in cui sono presenti).
Nei primi giorni dell’anno scolastico, in relazione agli alunni diversamente abili,
saranno rilevati, attraverso prove ed osservazioni, dati utili all’elaborazione del
profilo dinamico funzionale, che costituisce la base per la progettazione del P.E.I.
(piano educativo individualizzato).
In base all’analisi delle rilevazioni iniziali verranno stabilite le modalità di
intervento, tenendo presente che le attività al di fuori dell’aula devono essere
previste solo qualora ci sia un grosso divario con i compagni di classe sul piano degli
apprendimenti strumentali ed in momenti rigorosamente circoscritti e previsti dal
P.E.I.
INDICAZIONI PER LA STESURA DEL P.E.I. (PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO)
L’insegnante di sostegno fa parte del gruppo “tecnico” (legge quadro 104/92 art.12
comma 5 e D.P.R. 24/2/94), composto appunto da insegnanti di sostegno e
curricolari, dall’eventuale operatore psicopedagogico, dagli operatori dell’A.S.L. e
dai genitori dell’alunno in situazione di handicap.
Detto gruppo è tenuto ad elaborare, in collegamento con il profilo dinamico
funzionale, il P.E.I., ossia il Piano Educativo Individualizzato, che deve contenere:
• l’esame delle risorse presenti nella scuola;
• descrizione del gruppo classe in cui è inserito l’alunno;
• obiettivi formativi, Unità di Apprendimento ed OA disciplinari;
• interventi idonei alla realizzazione degli obiettivi, tra cui l’utilizzazione delle
risorse precedentemente descritte;
• interventi sociosanitari riabilitativi ed assistenziali, contestuali a quelli scolastici,
previsti ed assicurati da A.S.L. ed Ente Locale;
• metodologia di lavoro;
• raccordo con la programmazione di classe;
• descrizione dell’organizzazione settimanale ( orario alunno ed attività);
• gruppi, spazi utilizzati, personale impiegato, utilizzo compresenze;
• modalità di verifica e valutazione (circ. provv. le n.116 del 4/3/95).
Al fine di facilitare la stesura del PEI il nostro circolo ha adottato un modello di PEI,
proposto ed elaborato in collaborazione del centro territoriale.
SCHEDA PROGETTO
Anno scolastico 2015/2016
TITOLO ATTIVITA’/ PROGETTO
SCREENING PREVENTIVO DEL DISAGIO SCOLASTICO PER UN EQUILIBRATO PERCORSO DIDATTICO E SOCIALE.
OBIETTIVI
INDIVIDUAZIONE DEI BISOGNI: • Individuare precocemente i bambini a rischio di disturbo specifico di apprendimento. • Prevenire le difficoltà di apprendimento. • Contenere le implicazioni emotivo-relazionali conseguenti all’insuccesso scolastico, che possono avere incidenza negativa sulle performance scolastica. A tal fine è prevista la presenza e/o collaborazione con la psicologa esperta in valutazioni psico-diagnostica e tecniche cognitivo-comportamentali per la gestione delle problematiche emergenti in ambito scolastico. OBIETTIVI SPECIFICI • Informare e formare gli insegnati sui DSA ed offrire idonei strumenti di valutazione ed intervento. • Supportare l’attività degli insegnanti con la presenza di esperti direttamente in ambito scolastico. • Valutare i prerequisiti delle abilità scolastiche e rilevare eventuali carenze. • Attivare programmi di potenziamento mirati. • Ottimizzare la continuità fra i diversi ordini di scuole in particolare rispetto agli alunni a rischio. • Informare le famiglie sui DSA e favorire la collaborazione scuola-famiglia- servizi.
CONTENUTI
In riferimento all’applicazione della recente legge n. 170 dell’8 ottobre 2010 recante “le nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico” e le allegate “linee guida”, il progetto ha il fine di valorizzare l’intervento precoce. Tale progetto si configura come una attività di prevenzione e di preparazione agli apprendimenti scolastici inserendosi così nel più generale obiettivo di una educazione integrativa che si propone di compensare il più possibile precocemente le difficoltà individuate, offrendo agli insegnanti consulenza e strumenti valutativi e di intervento adeguati alle seguenti finalità: 1. Analizzare le abilità di base mediante l’utilizzo di prove collettive ed individuali, per una corretta valutazione iniziale che consenta di far emergere precocemente le eventuali difficoltà.
Ordine di scuola
Scuola Primaria
Classe/i
II – III - IV
Docente responsabile
Strudel Lucia Impagliazzo Ersilia
2. Utilizzare strumenti e griglie che consentano di confrontare le performance di ogni alunno con quelle del gruppo classe di appartenenza e delle classi di pari livello. 3. Stabilire delle soglie comuni al di sotto delle quali si rende necessario un ulteriore approfondimento individuale ed una indagine che coinvolga la famiglia. 4. Progettare percorsi didattici mirati al superamento delle difficoltà evidenziate. 5. Monitorare le eventuali difficoltà di apprendimento nelle classi 2°, 3° e IV° per arrivare a distinguere le difficoltà generiche di apprendimento dovute a ritardo di maturazione, scarso bagaglio di stimoli ed esperienze, o scarso investimento motivazionale, dai disturbi specifici di apprendimento (DSA). 6. Obiettivo finale è quello di essere di supporto agli specialisti delle strutture pubbliche a poter giungere ad una diagnosi certa, attraverso batterie di prove ufficiali e standardizzate, in tempi certi come previsto dalla legge 170/2010. 7. Ottimizzare tempi e costi per le famiglie, effettuando all’interno del Circolo Didattico il previsto screening DSA, riducendo così al minimo le visite specialistiche per il rilascio della obbligatoria certificazione.
FASI DI LAVORO METODOLOGIA
• Incontro di formazione esperti-insegnanti per illustrare il corretto utilizzo del materiale proposto. • Incontro di informazione con le famiglie sui DSA e favorire la collaborazione scuola-famiglia - servizi. • Screening inizio anno (ottobre) su tutti gli alunni delle classi seconde e terze della scuola primaria, con prove in parte collettive ed in parte individualizzate (approfondimento). • Correzione delle prove e compilazione tabelle, dello screening di inizio anno. • Incontro con le insegnanti per riscontro prove sottoposte ed eventuali indicazioni di lavoro ed attività specifiche per gli alunni a rischio. • Screening fine anno (aprile/maggio) su tutti gli alunni delle classi seconde, terze e quarte della scuola primaria, con prove in parte collettive ed in parte individualizzate (approfondimento). • Correzione delle prove e compilazione tabelle. • Incontro con le insegnanti per riscontro prove finali. • eventuale collaborazione con le insegnanti per la stesura del PDP. • Incontri con le famiglie degli alunni in cui persistono difficoltà, per eventuale invio al sevizio pubblico per ulteriori approfondimenti diagnostici.
TEMPI PREVISTI
Da Novembre a Maggio
DOCENTI COINVOLTI/ ESPERTI ESTERNI
Strudel Lucia, funzione strumentale per il sostegno e referente del
progetto;
Il dott. Cannavacciolo e la sua equipe
PREMESSA
Il Circolo Didattico Ischia 1 è collocato in un territorio interessato da fenomeni immigratori
e ogni anno si registra l’aumento di alunni stranieri che frequentano le nostre classi : alunni
che provengono dall’Ucraina, dalla Romania e dalla Polonia e dai paesi sudamericani
(Brasile, Santo Domingo) . Questi bambini presentano problematiche diverse:
• Totale o parziale non conoscenza della lingua italiana
• Conoscenza della L2 frammentaria e legata alle necessità della vita quotidiana.
• Limitate competenze grammaticali, lessicali e sintattiche
• Difficoltà nello studio delle varie discipline
• Difficoltà di inserimento e di integrazione
• Assenze elevate soprattutto per le lunghe vacanze nei paesi d’origine.
Di fronte alle varietà di cultura e di lingue e ai differenti bisogni didattici e linguistici, di
questi bambini, il 1° Circolo Didattico di Ischia per offrire risposte efficaci, tenta di
soddisfare l’esigenza contemporanea di promuovere la conoscenza di elementi culturali
diversi, in modo da sviluppare l’approccio interculturale verso l’altro. Lavorando in questa
direzione risulta evidente la necessità di operare anche per il superamento dello
svantaggio linguistico che si configura come ostacolo ed elemento di divisione.
Il lavoro, in sintesi, ha come oggetto la progettazione, la condivisione e la realizzazione di
attività
riguardanti l'accoglienza e l'integrazione di alunni stranieri, l'attivazione di percorsi di
acquisizione del codice linguistico, la promozione dell’apprendimento della lingua italiana
come strumento per gli altri apprendimenti.
Modalità di rilevazione dei bisogni
La rilevazione dei bisogni nasce da:
1.cospicuo numero di alunni stranieri in continuo aumento, con conseguenti problemi di accoglienza,
interazione, alfabetizzazione;
2.problemi di difficoltà di apprendimento, di insuccesso scolastico, di disagio sociale, con conseguenti rischi
di demotivazione, dispersione, devianza.
Per la rilevazione dei bisogni si procede a:
• osservazioni individuali e nel gruppo classe
• raccolta di informazioni dalla famiglia
• segnalazione di difficoltà linguistiche e di inserimento socio-culturale
• coinvolgimento dei docenti per organizzare gli interventi
• collaborazioni tra docenti, flessibilità di programmazioni
• realizzazione di un progetto di Circolo coordinato
• coinvolgimento e cooperazione con altre agenzie extra-scolastiche (mediatori culturali) per
favorire l’inserimento socio-culturale.
SCHEDA DEL PROGETTO
TITOLO ATTIVITA’/ PROGETTO
INTEGRAZIONE SCOLASTICA, SOCIALE ED EDUCAZIONE ALLA RELAZIONE INTERPERSONALE
OBIETTIVI
INDIVIDUAZIONE DEI BISOGNI:
• Rafforzare l’educazione interculturale per tutti gli alunni favorendo lo scambio interculturale come esperienza di confronto e di arricchimento reciproco e come esercizio di consapevolezza democratica.
• Accogliere ed integrare l’alunno straniero. • Aiutare l’alunno straniero e tutti gli alunni ad esprimere il proprio
pensiero, le proprie conoscenze, il proprio disagio e sofferenza. • Aiutare gli alunni a gestire i conflitti negoziando le soluzioni. • Garantire all’alunno straniero pari opportunità per il successo
scolastico mettendo in atto i percorsi specifici e diversificati per l’apprendimento dell’italiano L2.
OBIETTIVI SPECIFICI
Apprendimento dell'italiano L2
Lingua orale
• sviluppare capacità di ascolto funzionale all’apprendimento del lessico per comunicare nella vita quotidiana
• potenziare l’uso del lessico funzionale alla comprensione della lettura
• apprendere la struttura essenziale della lingua per la produzione scritta
• apprendere la lingua per la comprensione della lingua scritta • apprendere la lingua per studiare (su testi esemplificati) •
Lingua scritta
• apprendere le strutture essenziale della lingua per la produzione scritta
• apprendere semplici tecniche compositive • sviluppare la capacità di sintetizzare un testo • potenziare la capacità di riflettere sulle strutture linguistiche
CONTENUTI
Ordine di scuola
Scuola INFANZIA E PRIMARIA
Classe/i – Sezione/i
Tutte le classi di scuola primaria e le sezioni di scuola dell’infanzia
Docente responsabile
Impagliazzo Ersilia – Strudel Lucia
Il progetto può essere diviso in tre fasi:
• Accoglienza • Alfabetizzazione e Studio Facilitato • Educazione Interculturale
FASI DI LAVORO METODOLOGIA
Le fasi di lavoro saranno così divise : I livello: lettura illustrata; dall’immagine alla parola; dal disegno alla compilazione di una semplice frase orale. Giochi fonetici (suoni delle varie lettere dell’alfabeto, articolazione dei fonemi in relazione ai grafemi, vocalizzazioni); mettere in continua relazione i suoni della lingua madre con quelli della lingua italiana; II livello: creare situazioni e mettere in condizione i ragazzi di comunicare ciò che avviene; elencare tutti gli oggetti presenti nell’aula in cui operano, invitare i ragazzi a scrivere i nomi dei vari oggetti e farglieli disegnare, scambiare tra loro l’immagine prodotta e invitare a scrivere il nome corrispondente. Comporre una semplice frase con i nomi degli oggetti, per verificare se c’è stata una corretta decodificazione; III livello: lingua orale: ascolto di un semplice brano, comprensione verbale e produzione di semplici funzioni linguistiche relative al quotidiano; lingua scritta: lettura e comprensione di un semplice testo anche con l’ausilio di dizionario bilingue, completamento di alcune parole omesse dal testo; strutture grammaticali: saper riconoscere il nome, il verbo e gli aggettivi in una proposizione; l’uso dell’articolo, delle preposizioni, delle doppie, ecc. ; presente indicativo degli ausiliari dei verbi più comuni; per le specifiche difficoltà nella lingua italiana e, tenendo anche presente i diversi ceppi linguistici, sono previste schede con esercizi mirati: uso dell’articoli e delle preposizioni; nell’ambito fonetico (labio-dentali sonore) per gli alunni provenienti dalla Cina; apprendimento e uso della coniugazione del verbo (per gli arabi, pakistani, cinesi l’azione viene sempre espressa con l’infinito); comprensione e decodificazione dei nomi astratti; arricchimento lessicale attraverso l’uso corretto e consapevole delle varie parti del discorso; IV livello: studio assistito degli argomenti delle varie discipline della classe in cui l’alunna/o è inserita/o con esposizione orale; produzione scritta di brevi testi guidati da una traccia, predisposta dagli insegnanti; V livello: avvio allo studio autonomo ed alla produzione guidata e libera in lingua sia orale che scritta.
Infine: Ideazione di percorsi interculturali che prevedano l’inserimento di contenuti interculturali nel contesto di tutte le discipline, dalla musica alla geografia, alla storia, alla narrativa. Le attività e i contenuti riguarderanno : IL CIBO : come elemento riferibile a tradizioni e culture diverse in riferimento non solo al quotidiano ed alla mensa scolastica, ma anche alle festività internazionali. I PAESI : scoperta delle caratteristiche geografiche, economiche e storiche dei paesi di provenienza.
UGUALI E DIVERSI : percorso nelle uguaglianze e nelle diversità di usanze, abitudini, tradizioni e
VALUTAZIONE
La valutazione prenderà in considerazione: - la capacità di comunicare in modo chiaro e comprensibile
nell’ambito scolastico ed extrascolastico attraverso l’uso di un lessico di base
- i risultati essenziali ed accettabili per ogni disciplina - la motivazione, l’impegno e il percorso dell’alunno - il livello di integrazione scolastica
TEMPI PREVISTI
Da SETTEMBRE a GIUGNO
DOCENTI COINVOLTI/ ESPERTI ESTERNI
TUTTI GLI INSEGNANTI DEL CIRCOLO