DIPARTIMENTO DEI VIGILI DEL FUOCO DEL...

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DIPARTIMENTO DEI VIGILI DEL FUOCO DEL

SOCCORSO PUBBLICO E DELLA DIFESA CIVILE

CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO

Ing. Gabriella CristaudoComando Provinciale Vigili del Fuoco Alessandria

Capitolo V Capitolo V –– REGOLE TECNICHE VERTICALIREGOLE TECNICHE VERTICALI

V.1 AREE A RISCHIO SPECIFICO

Rischio ≠ a'vità principale

≠ strategia an�ncendio

Ing. Gabriella CristaudoComando Provinciale Vigili del Fuoco Alessandria

≠ strategia an�ncendio

V.1 AREE A RISCHIO SPECIFICO – scopo e campo di applicazione

Individuate dal progettista (o in specifica RTV) sulla base dei seguenti criteri:

a. aree in cui si detengono o trattano sostanze o miscele pericolose, materiali

combustibili o infiammabili, in quantità significative;

b. aree in cui si effettuano lavorazioni pericolose ai fini dell'incendio o

dell'esplosione,

c. aree in cui vi è presenza di impianti o componenti impiantistiche rilevanti ai fini

della sicurezza antincendio (es. impianti aeraulici, di produzione del calore,

distribuzione di gas infiammabili, trasformazione elettrica, ...).

Ing. Gabriella CristaudoComando Provinciale Vigili del Fuoco Alessandria

distribuzione di gas infiammabili, trasformazione elettrica, ...).

d. aree con carico di incendio specifico qf > 1200 MJ/m2, non occupate o con

presenza occasionale e di breve durata di personale addetto.

Lo stoccaggio di limitate quantità di liquidi infiammabili in armadi metallici per

impieghi funzionali all'attività principale non è generalmente considerato rischio

specifico

Eventuali attività inserite nell'attività principale non sono di norma considerate aree

a rischio specifico, ma sono progettate secondo le regole tecniche applicabili (Es. C.T.

a servizio dell’attività principale di ospedale)

Ing. Gabriella CristaudoComando Provinciale Vigili del Fuoco Alessandria

Padiglione F1

Aree a rischio specifico

•Centrali Termiche F1 ed E 6 x 318 KW

•Gruppi elettrogeni F1 e E 2 x 265 kva

•Cabine M.T. F1 ed E e quadri B.T.

•gruppi frigoriferi,

•locali macchine condizionamento,

Ing. Gabriella CristaudoComando Provinciale Vigili del Fuoco Alessandria

•locali macchine condizionamento,

•Ascensori

V.1 AREE A RISCHIO SPECIFICO – strategia antincendio

In relazione alle risultanze della valutazione del rischio di incendio ed alle

caratteristiche delle aree a rischio specifico, il progettista valuta almeno:

a. inserimento delle aree a rischio specifico in compartimento antincendio

autonomo (S.3), interposizione di distanze di separazione, riduzione delle superfici

lorde di compartimento, ubicazione fuori terra o su piani poco profondi;

b. installazione di impianti di controllo o estinzione dell'incendio con livello di

prestazione non inferiore a II (protezione di base);

c. installazione di un impianto IRAI con livello di prestazione III (Rivel. Autom.);

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c. installazione di un impianto IRAI con livello di prestazione III (Rivel. Autom.);

d. predisposizione di sistemi per il controllo fumi e calore con livello di prestazione

non inferiore a II (smaltimento fumo e calore d'emergenza);

e. predisposizione di idonee misure di gestione della sicurezza antincendio;

f. effettuazione della valutazione del rischio di esplosione (V.2).

Nel caso di compartimentazione multipiano dell'attività, le aree a rischio

specifico devono comunque essere inserite in compartimento autonomo.

V.3 AscensoriAttuale D.M. 15 settembre 2005 ma + “PULITO”

� Indicazioni di prevenzione incendi o legate Operatività VVF e

GSA.

� Per la disposizioni tecniche di settore (macchinario e

impiantistiche norme tecniche di settore.

Per vani degli ascensori devono intendersi:

Ing. Gabriella CristaudoComando Provinciale Vigili del Fuoco Alessandria

Per vani degli ascensori devono intendersi:

a. i locali macchinario;

b. i locali pulegge di rinvio;

c. i vani di corsa;

d. le aree di lavoro destinate agli impianti di sollevamento

V.3 Ascensori - Classificazioni

SA: vani aperti

SB: vani protetti;

SC: vani a prova di fumo

SD:vani per ascensori

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SD:vani per ascensori

antincendio;

SE: vani per ascensori

di soccorso.

V.3 Ascensori – Strategia antincendio

• NO profili di rischio.

• Il capitolo fornisce il COME fare

DOVE e QUANDO RTO (esodo, operatività) e RTV

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• S.4.9 Esodo in presenza di occupanti con disabilità

� Almeno un Ascensore antincendio

• S.9.4.3 Soluzioni conformi per il livello di prestazione IV

� 32m<H<54m Almeno un Ascensore antincendio

� H > 54m Almeno un Ascensore soccorso

V.3 Ascensori – Prescrizioni comuni1. materiale non combustibile:

a. le pareti, le porte ed i portelli di accesso;

b. i setti di separazione tra vano di corsa, locale del macchinario, locale

delle pulegge di rinvio;

c. l'intelaiatura di sostegno della cabina.

2. I fori di comunicazione attraverso i setti di separazione per passaggio di

funi, cavi o tubazioni, devono avere le dimensioni minime indispensabili.

3. Per i vani degli ascensori il LP II di controllo di fumi e calore

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3. Per i vani degli ascensori il LP II di controllo di fumi e calore

(Se qf≤600 MJ/m2 A/40 il D.M.15/9/2005 3%A con min di 0,2 m2).

4. Se i compartimenti serviti sono dotati di IRAI, l'ascensore dovrebbe essere

realizzato secondo la norma UNI EN 81-73 (interazione IRAI/ascensore e

ritorno a piano designato) .

5. locale macchine 1 estintore, secondo i criteri previsti al capitolo controllo e

spegnimento.

NB. Le pareti, il pavimento ed il tetto della cabina in materiali in classe 1 ita???? NO,

inserito da SB

V.3 Ascensori - prescrizioni Ascensori SB1. Vano protetto o inserito in vano scala protetto

(porte di accesso possono essere realizzate secondo norma EN 81-58)

2. REI del compartimento; in ogni caso ≥30.

3. Pareti, pavimento e tetto della cabina in materiali GM2

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3. Pareti, pavimento e tetto della cabina in materiali GM2

Ascensori SC SB+ a prova di fumo

V.3 Ascensori - prescrizioni Ascensore SD antincendio

Utilizzato dai passeggeri e munito di

ulteriori protezioni, comandi e

segnalazioni che lo rendono in grado

di essere impiegato sotto il controllo

diretto dei VVF in caso di incendio

(evacuazione assistita di persone) .

• NON conteggiati ai fini esodo.

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• NON conteggiati ai fini esodo.

• Atrio protetto: compartimento

protetto dall'incendio che fornisce

un accesso protetto dall'area di

utilizzo dell'edificio verso gli

ascensori antincendio.Caratteristiche del filtro. La

superficie lorda dell'atrio protetto

non può essere inferiore a 5 m2.

V.3 Ascensori - prescrizioni

Ascensori SD SC +

• REI ≥60

• Conforme UNI EN 81-72

• pareti, pavimento e

tetto della cabina

materiali non

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materiali non

combustibili

• Sbarco al piano di

riferimento su luogo

sicuro direttamente o

mediante percorso

protetto

V.3 Ascensori - prescrizioni Ascensori SD SC +

• UNI EN 81-72

� Alimentazione secondaria posta in area protetta

� Le apparecchiature elettriche all'interno

dell'ascensore antincendio e sopra la cabina, poste

entro 1,0 m da ogni parete che contenga una

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entro 1,0 m da ogni parete che contenga una

porta di piano, devono essere protette da

gocciolamenti e spruzzi d'acqua oppure essere

munite di protezioni classificate almeno IPX3

V.3 Ascensori - prescrizioni Ascensori SD SC +

• UNI EN 81-72

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V.3 Ascensori - prescrizioni Ascensori SE SD +• Atri protetti indipendenti dal sistema delle vie d'esodo

dell'attività, per evitare interferenze tra l'opera dei Vigili del

fuoco e l'esodo.

• N. ascensori SE deve servire l'intera Spiano.

• Dimensioni interne della cabina e degli atri protetti stabilite

in accordo con il Comando

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in accordo con il Comando

• Porte di piano e di cabina devono essere ad azionamento

manuale, la porta di cabina deve essere ad una o più ante

scorrevoli orizzontali.

• Interruttore a chiave, posto a ogni piano servito, deve

consentire ai VVF di chiamare direttamente l'ascensore di

soccorso.

V.3 Ascensori - prescrizioni Ascensori SE SD +

• Riporto della cabina al piano di riferimento del

compartimento mediante manovra.

• In caso di uso improprio, dispositivo di riporto al piano di

riferimento del compartimento. Un allarme luminoso ed

acustico deve segnalare il fallimento di questa manovra al

Ing. Gabriella CristaudoComando Provinciale Vigili del Fuoco Alessandria

acustico deve segnalare il fallimento di questa manovra al

personale dell'edificio; tale allarme non deve essere

operativo quando l'ascensore è sotto il controllo dei Vigili del

fuoco.

V.4 UFFICI - Decreto 08/06/2016� alternativa al DM 22/02/2006

Scopo e Campo di applicazione

� edifici o locali adibiti ad uffici > 300 pp presenti

Classificazioni

F(numero persone presenti)OA: 300< n ≤ 500;

OB: 500< n ≤ 800;

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OB: 500< n ≤ 800;

OC: n > 800.

F(quota max piani)

(NO hantincendio)HA: h ≤ 12 m;

HB: 12 m < h ≤ 24 m;

HC: 24 m < h ≤ 32 m;

HD: 32 m < h ≤ 54 m;

HE: h > 54 m.

V.4 UFFICI - Decreto 08/06/2016Campo di applicazione > 300 pp presenti

Classificazioni

F(numero persone presenti)

OA: 300< n ≤ 500;

OB: 500< n ≤ 800;

OC: n > 800.

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OC: n > 800.

Campo di applicazione >25 persone presenti

F(numero persone presenti)

tipo 3 : 300< n ≤ 500;

tipo 4 : 500< n ≤ 1000;

tipo 5 : n > 1000.

VS DM 22/2/2006

V.4 UFFICI - Decreto 08/06/2016Classificazione

F(tipologia locali)

TA locali destinati agli uffici e spazi comuni

TM depositi o archivi di superficie lorda maggiore di 25 m2 e

carico di incendio specifico qf > 600 MJ/mq

TO locali con affollamento > 100 persone

TK locali con carico di incendio specifico qf > 1200 MJ/mq

Ing. Gabriella CristaudoComando Provinciale Vigili del Fuoco Alessandria

TK locali con carico di incendio specifico qf > 1200 MJ/mq

(aree a rischio specifico) ;

TT locali in cui siano presenti quantità significative di

apparecchiature elettriche ed elettroniche, locali tecnici

rilevanti ai fini della sicurezza antincendio(centri

elaborazione dati, stamperie, cabine elettriche, ...)

TZ altre aree

V.4 UFFICI - Decreto 08/06/2016Profili di rischio

Individuati secondo la metodologia del capitolo G.3

Ing. Gabriella CristaudoComando Provinciale Vigili del Fuoco Alessandria

V.4 UFFICI - Decreto 08/06/2016Strategia antincendio V.4.4

1. Devono essere applicate tutte le misure antincendio

della RTO attribuendo i livelli di prestazione secondo

i criteri in esse definiti.

2. Devono essere applicate le prescrizioni del capitolo

V.1 in merito alle aree a rischio specifico e V3.

Ing. Gabriella CristaudoComando Provinciale Vigili del Fuoco Alessandria

V.1 in merito alle aree a rischio specifico e V3.

3. Nei seguenti paragrafi sono riportate indicazioni

complementari (aggiuntive/sostitutive) alle soluzioni

conformi previste nella RTO

V.4 UFFICI - Decreto 08/06/2016V.4.4.1 Reazione al fuoco

Ing. Gabriella CristaudoComando Provinciale Vigili del Fuoco Alessandria

V.4.4.2 Resistenza al fuoco

V.4 UFFICI - Decreto 08/06/2016

Ing. Gabriella CristaudoComando Provinciale Vigili del Fuoco Alessandria

V.4.4.2 Resistenza al fuoco

V.4 UFFICI - Decreto 08/06/2016

Ing. Gabriella CristaudoComando Provinciale Vigili del Fuoco Alessandria

• piani interrati: R e REI/EI 90;

• H< 24 m: R e REI/EI 60;

• H compresa tra 24 e 54 m: R e REI/EI 90;

• H > 54 m: R e REI/EI 120.

• 2. Per edifici di tipo isolato fino a tre piani fuori terra, ad esclusione dei

piani interrati, sono con-sentite caratteristiche di resistenza al fuoco R e

REI/EI 30 qualora compatibili con il carico di in-cendio.

VS DM 22/2/2006

V.4 UFFICI - Decreto 08/06/2016V.4.4.3 Compartimentazione

Ing. Gabriella CristaudoComando Provinciale Vigili del Fuoco Alessandria

V.4 UFFICI - Decreto 08/06/2016V.4.4.3 Compartimentazione

Ing. Gabriella CristaudoComando Provinciale Vigili del Fuoco Alessandria

V.4 UFFICI - Decreto 08/06/2016

Nessuna indicazione integralmente capitolo S4 RTO

In prima approssimazione per L.P.=1, A>300 persone

Rvita = A2 Lunghezza 60 m e 25 m c. cieco

Rvita = B2 Lunghezza 50 m e 20 m c. cieco

ESODO

Ing. Gabriella CristaudoComando Provinciale Vigili del Fuoco Alessandria

Rvita = B2 Lunghezza 50 m e 20 m c. cieco

La lunghezza massima del percorso di esodo e'

fissata in: 45 m (dalla porta di ciascun locale) 30 m

su scala protetta e 15 m c. ciechi

VS DM 22/2/2006

V.4 UFFICI - Decreto 08/06/2016

L'attività deve essere dotata di misure di controllo

dell'incendio secondo i livelli di prestazione previsti in

tabella

V.4.4.5 controllo dell’incendio

Ing. Gabriella CristaudoComando Provinciale Vigili del Fuoco Alessandria

• Preferenza di naspi rispetto ad idranti

• Normatore prevede L.P. III già da 12m – in RTO L.P.II sino a 32m.

V.4 UFFICI - Decreto 08/06/2016V.4.4.5 controllo dell’incendio

Ing. Gabriella CristaudoComando Provinciale Vigili del Fuoco Alessandria

VS

V.4.4.6 Rivelazione e allarme

V.4 UFFICI - Decreto 08/06/2016

Ing. Gabriella CristaudoComando Provinciale Vigili del Fuoco Alessandria

Negli uffici deve essere prevista l'installazione in tutte le aree di:

• segnalatori di allarme incendio del tipo a pulsante manuale

• impianto fisso di rivelazione e segnalazione automatica degli incendi

VS DM 22/2/2006

Controllo di fumi e calore

V.4 UFFICI - Decreto 08/06/2016

Nessuna indicazione integralmente capitolo 8 RTO

V.4.4.4. gestione della sicurezza antincendio

Ing. Gabriella CristaudoComando Provinciale Vigili del Fuoco Alessandria

�alternativa al DM 9 aprile 1994, DM 6 ottobre 2003 e

Decreto 14 luglio 2015

Scopo e Campo di applicazione

V.5 ALBERGHI –

Decreto 09/08/2016

Ing. Gabriella CristaudoComando Provinciale Vigili del Fuoco Alessandria

Scopo e Campo di applicazione

� strutture > 25 posti letto (NO RIFUGI ALPINI)

Classificazioni

F(numero posti letto)PA: 25< p ≤ 50;

PB: 50< p ≤ 100;

PC: 100< p ≤ 500;

PD: 500< p ≤ 1000;

PE: p > 1000

F(quota max piani)

V.5 ALBERGHI - Decreto 09/08/2016

Ing. Gabriella CristaudoComando Provinciale Vigili del Fuoco Alessandria

F(quota max piani)

(NO hantincendio)HA: h ≤ 12 m;

HB: 12 m < h ≤ 24 m;

HC: 24 m < h ≤ 32 m;

HD: 32 m < h ≤ 54 m;

HE: h > 54 m.

Classificazioni

F(numero posti letto)PA: 25< p ≤ 50;

PB: 50< p ≤ 100;

PC: 100< p ≤ 500;

PD: 500< p ≤ 1000;

PE: p > 1000

F(quota max piani)

V.5 ALBERGHI - Decreto 09/08/2016

Ing. Gabriella CristaudoComando Provinciale Vigili del Fuoco Alessandria

F(quota max piani)

(NO hantincendio)HA: h ≤ 12 m;

HB: 12 m < h ≤ 24 m;

HC: 24 m < h ≤ 32 m;

HD: 32 m < h ≤ 54 m;

HE: h > 54 m.

V.5 ALBERGHI - Decreto 09/08/2016Classificazione F(tipologia locali)

TA spazi riservati, occupanti in stato di veglia e conosce l’edificio

TB spazi comuni, occupanti in stato di veglia e NON conosce

l’edificio

TC spazi di riposo

TM depositi o archivi di superficie lorda maggiore di 25 m2 e carico di

incendio specifico qf > 600 MJ/mq

TO locali con affollamento > 100 persone

Ing. Gabriella CristaudoComando Provinciale Vigili del Fuoco Alessandria

TO locali con affollamento > 100 persone

TK locali con carico di incendio specifico qf > 1200 MJ/mq (aree a

rischio specifico) ;

TT locali in cui siano presenti quantità significative di

apparecchiature elettriche ed elettroniche, locali tecnici

rilevanti ai fini della sicurezza antincendio(centri

elaborazione dati, stamperie, cabine elettriche, ...)

TZ altre aree (lavanderie, stirerie, locali cottura, ecc.)

Profili di rischio

Individuati secondo la metodologia del capitolo G.3

V.5 ALBERGHI - Decreto 09/08/2016

Ing. Gabriella CristaudoComando Provinciale Vigili del Fuoco Alessandria

Strategia antincendio V.5.41. Devono essere applicate tutte le misure antincendio della RTO attribuendo

i livelli di prestazione secondo i criteri in esse definiti.

2. Devono essere applicate le prescrizioni del capitolo V.1 in merito alle aree a

rischio specifico e V3.

3. Nei seguenti paragrafi sono riportate indicazioni complementari

(aggiuntive/sostitutive) alle soluzioni conformi previste nella RTO

V.5 ALBERGHI - Decreto 09/08/2016

Ing. Gabriella CristaudoComando Provinciale Vigili del Fuoco Alessandria

(aggiuntive/sostitutive) alle soluzioni conformi previste nella RTO

4. Per le attività esercite in diverse opere da costruzione, anche adiacenti,

purché compartimentate , le misure antincendio devono essere correlate al

numero di posti letto della singola opera da costruzione

5. Per le attività di cui al precedente punto 4, aventi una singola opera da

costruzione, posti letto <25, si applicano solo le misure antincendio del

paragrafo V.5.6.

V.5.4.1 Reazione al fuoco

V.5 ALBERGHI - Decreto 09/08/2016

Ing. Gabriella CristaudoComando Provinciale Vigili del Fuoco Alessandria

V.5.4.2 Resistenza al fuoco

V.5 ALBERGHI - Decreto 09/08/2016

Ing. Gabriella CristaudoComando Provinciale Vigili del Fuoco Alessandria

V.5.4.2 Resistenza al fuoco

V.5 ALBERGHI - Decreto 09/08/2016

VS DM 09/04/1993

Ing. Gabriella CristaudoComando Provinciale Vigili del Fuoco Alessandria

VS DM 14/07/2005 (25<p.l.≤50 esistenti)R/REI >30;

4° piano f.t. Livello III di prestazione di DM 9 marzo 2007,

tetti di copertura non collaboranti alla statica complessiva del fabbricato,

indipendentemente dall’altezza dell’edificio, R>30

V.5.4.3 Compartimentazione

V.5 ALBERGHI - Decreto 09/08/2016

Ing. Gabriella CristaudoComando Provinciale Vigili del Fuoco Alessandria

V.5.4.3 Compartimentazione

V.5 ALBERGHI - Decreto 09/08/2016

Ing. Gabriella CristaudoComando Provinciale Vigili del Fuoco Alessandria

V.5.4.4 Esodo

V.5 ALBERGHI - Decreto 09/08/2016

Esodo

Ing. Gabriella CristaudoComando Provinciale Vigili del Fuoco Alessandria

In prima approssimazione per L.P.=1,

Rvita = C2 Lunghezza 30m e 15m c. cieco

La lunghezza massima del percorso di esodo e'

VS DM 09/04/1993

V.5 ALBERGHI - Decreto 09/08/2016

Ing. Gabriella CristaudoComando Provinciale Vigili del Fuoco Alessandria

La lunghezza massima del percorso di esodo e'

fissata in: 40m (dalla porta di ciascun locale) 30 m

su scala protetta dirett. su luogo sicuro (fino a 6p.

f.t) e 15 m c. ciechi

livelli di prestazione previsti in tabella

V.5.4.6 Controllo dell’incendio

V.5 ALBERGHI - Decreto 09/08/2016

Ing. Gabriella CristaudoComando Provinciale Vigili del Fuoco Alessandria

• Normatore prevede L.P. III già da 12m – in RTO L.P.II sino a 32m.

V.5.4.6 Controllo dell’incendio

V.5 ALBERGHI - Decreto 09/08/2016

Ing. Gabriella CristaudoComando Provinciale Vigili del Fuoco Alessandria

VS DM 09/04/1993

V.5.4.7 Rivelazione ed allarme

V.5 ALBERGHI - Decreto 09/08/2016

livelli di prestazione previsti in tabella

Ing. Gabriella CristaudoComando Provinciale Vigili del Fuoco Alessandria

VS DM 09/04/1993

capienza superiore a 100 posti letto deve essere prevista l'installazione di un

impianto fisso di rivelazione e segnalazione automatica degli incendi

Controllo di fumi e calore

Nessuna indicazione integralmente capitolo 8 RTO

V.5.4.5 gestione della sicurezza antincendio

V.5 ALBERGHI - Decreto 09/08/2016

Ing. Gabriella CristaudoComando Provinciale Vigili del Fuoco Alessandria