Diapositiva 1€¦ · Diapositiva 1 Author: cavalierem Created Date: 12/4/2012 6:21:37 PM ...

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negli ultimi anni le città italiane sono entrate in una nuova fase dopo decenni

di crescita economica, fisica e sociale trainata

dallo sviluppo industriale

per oltre 150 anni il nostro modello

di trasformazione si è basato su un processo di reciproca alimentazione

dei fattori di espansione città-industria

e questo ha significato intensa interazione fra

ma poco impegno nell’affrontare le dicotomie

e oggi i problemi intorno a ILVA - ALCOA - FIAT e…

prospettano la necessità di immaginare

oltre la città e le fabbriche come le conosciamo

i nodi irrisolti stanno emergendo drammaticamente

i modelli che pratichiamo sono in crisi

ma non si intravedono modelli nuovi

un quesito per tutte le nostre discipline (a partire dall’urbanistica)

un futuro che è partito da molto lontano

la fabbrica è stata fin dall’inizio motore di

ma anche motore di conflitti / contraddizioni

mirabili esempi di “manifatture” hanno

intrecciato la loro storia con quella di città, territori,

popolazioni:

Filatoio di Caraglio

Cartiera di Amalfi

mirabili esempi di “manifatture” hanno

intrecciato la loro storia con quella di città, territori,

popolazioni:

Manifattura del tabacco

mirabili esempi di “manifatture” hanno

intrecciato la loro storia con quella di città, territori,

popolazioni:

Arsenale di Torino

mirabili esempi di “manifatture” hanno

intrecciato la loro storia con quella di città, territori,

popolazioni:

mirabili esempi di “manifatture” hanno

intrecciato la loro storia con quella di città, territori,

popolazioni:

Arsenale di Venezia

Torino 150 anni di simbiosi città - fabbrica,

sostenuta dalle risorse di

fattori strategici per riprendersi

dalla crisi economica e sociale della perdita della Capitale

1889 1914

Torino e le fabbriche

Lingotto

Zona nord

1947 1971

Milano attrae flussi migratori

il modello: grandi fabbriche

in grandi città

le industrie si espandono,

le città esplodono

Aree Falck Sesto S. Giovanni

attrae flussi migratori

le industrie si espandono,

le città esplodono

Genova

Italsider Cornigliano Genova

il modello: grandi fabbriche

in grandi città

Venezia, Marghera

siti di pregio naturale e storico vengono sconvolti

Napoli

ILVA, Taranto

strumenti di governo del territorio (piani e regole) incapaci di promuovere

un modello di sviluppo sostenibile

Napoli, il PRG del 1958

un esempio

Napoli, il PRG del 1970

segregazione di funzioni

frammentazione del territorio

Napoli, Bagnoli

le fabbriche occupano le città

3.000.000 mq

Mirafiori

le città assediano le fabbriche

un laboratorio di innovazione

Ivrea e Adriano Olivetti

PRG 1941 Piccinato,

Figini, Devoti

Ivrea

PRG 1955 Quaroni, Renacco,

Fiocchi, Ranieri

attenzione al territorio

non solo lavoro, ma servizi per

Ivrea

Ivrea

PRG 1959 Ufficio tecnico

Ivrea con

Quaroni, Renacco,

Nicola, Piccinato, A.Olivetti

Asilo nido Figini&Pollini,

1939-41

…deve sostenere non solo lo

sviluppo economico, ma anche quello civile e sociale…

l’applicazione del concetto che

una fabbrica

…deve sostenere non solo lo

sviluppo economico, ma anche quello civile e sociale…

l’applicazione del concetto che

una fabbrica

Scuola d’infanzia a Canton Vesco

Arch. Ridolfi & Frankl, 1963

…può proporre

architetture di qualità,

città vivibili,

ambiente sostenibile

Il complesso LA SERRA Arch. Cappai & Mainardis,

1967-75

e assicurare ammortizzatori

alle cicliche difficoltà del mercato

…deve farsi carico del sistema

Centro residenziale Olivetti “Talponia”

Arch. Gabetti e Isola 1968-71

e assicurare ammortizzatori

alle cicliche difficoltà del mercato

…deve farsi carico del sistema

per aumentare la flessibilità economica e

sociale

...può rendere compatibili

una città-museo dell’architettura moderna

un binomio città-fabbrica “patrimonio dell’umanità” (sito candidato UNESCO)

l’eredità:

la fine degli anni ’70 segna l’arretramento dell’Italia da settori emergenti:

negli anni ’80-’90 prima forte crisi industriale

un nuovo rapporto città-fabbrica

sostiene l’economia:

la fine degli anni ’70 segna l’arretramento dell’Italia da settori emergenti:

negli anni ’80-’90 prima forte crisi industriale

un nuovo rapporto città-fabbrica

sostiene l’economia:

la fine degli anni ’70 segna l’arretramento dell’Italia da settori emergenti:

(Nord Est, Centro, Sud, Toscana, ma anche Sud Piemonte)

negli anni ’80-’90 prima forte crisi industriale

un nuovo rapporto città-fabbrica

sostiene l’economia:

la fabbrica diffusa sul territorio

i distretti industriali

l’esplosione

della piccola/media

impresa

la città diffusa

lo sprawl urbano: Marche, Veneto,

Emilia Romagna, Val d’Arno,

Sud Piemonte

il made in Italy

e la risposta italiana alla crisi

degli anni ’80

Distretto della

rubinetteria

aumenta la sottrazione di prezioso suolo di alto valore pedologico all’agricoltura

Consumo di suolo e popolazione in Piemonte 1991-2005 Fonte: CSI Piemonte

contemporaneamente nelle città della grande industria pesante si chiudono e si spostano le fabbriche fuori dalle città

nelle periferie metropolitane nei Paesi dell’Est europeo,

nel Nord Africa nel Medio Oriente,

in Asia nell’America del Sud

Napoli, Bagnoli 1994

le fabbriche si svuotano

la natura si riappropria dei capannoni

la natura si riappropria dei capannoni

la natura si riappropria dei capannoni

gli abitanti si appropriano degli edifici

gli abitanti si appropriano degli edifici

gli abitanti si appropriano degli edifici

la vegetazione ricopre i ruderi

Torino. Le OGR abbandonate

le cattedrali del lavoro si

svuotano

i capannoni vengono demoliti

Napoli, Bagnoli (1996-1999)

i luoghi della memoria vengono ri-scoperti

128 le unità produttive

locali censite da uno studio

del 1989 per dare una

dimensione a questo impressionante

processo

...e anche Torino è travolta dalla crisi

la dismissione industriale degli anni ‘90

problema ma anche opportunità per le città che hanno saputo

Torino, prima fra le grandi città italiane, ha deciso nel pieno della crisi degli

anni ’80 di avviare il difficile percorso di un nuovo PRG capace di rilanciarla

verso nuovi obiettivi …

e in 10 anni lo ha varato (1995)

Passante ferroviario

Aree industriali dismesse

Il vecchio tracciato ferroviario che separava la città

Il paesaggio urbano in trasformazione: la copertura della ferrovia

Il paesaggio urbano in trasformazione: la copertura della ferrovia

Lingotto Spina 1

Spina 2 - Politecnico

Spina 3 - Envi Park Spina 4

aree strategiche, aree tattiche,

aree di riurbanizzazione, aree problema

terziario pubblico e privato

la Spina asse dei vuoti industriali:

dai problemi nuove opportunità

di sviluppo

la Spina e le “Zone Urbane di Trasformazione” (ZUT) del P.R.G.

rigenerare e rilanciare la città scommettendo

sui vuoti industriali

il raddoppio del Politecnico

operazione pubblica (Politecnico

Comune - Ferrovie)

l’avvio della trasformazione

che ha cambiato Torino

il progetto del raddoppio del Politecnico

per la città in crisi un nuovo PRG, nuovi obiettivi,

nuove funzioni per sostituire l’industria

attivando tutti gli strumenti per trasformare e ripartire: “programmi complessi”

Piano Strategico - Olimpiadi

1989

128 aree industriali dismesse (> 400 mq

di superficie coperta)

le aree dismesse: un patrimonio di opportunità, senza domanda

con il nuovo PRG la domanda lievita

1997

8 anni dopo 39 delle 128

aree industriali sono ancora

dismesse

il patrimonio industriale in esaurimento

2001

12 delle 128 aree industriali

sono ancora dismesse

4 anni dopo

ma la dismissione

continua…

il patrimonio esaurito

2012

1 delle 128 aree industriali

è ancora dismesse

23 anni dopo

superficiprivate

superfici pubbliche

situazione finale

Spina Centrale: un nuovo rapporto pubblico-privato nella proprietà fondiaria

situazione iniziale

molte le occasioni,

non sempre ben colte,

non tutte condivise,

non del tutto esaurite

controverse e discusse valutazioni sulla qualità della trasformazione urbana

edifici che conservano la “pelle”

controverse e discusse valutazioni sulla qualità della trasformazione urbana

edifici che conservano la “pelle”

controverse e discusse valutazioni sulla qualità della trasformazione urbana

edifici che conservano la “pelle”

controverse e discusse valutazioni sulla qualità della trasformazione urbana

edifici che conservano la “pelle”

frammenti lasciati a ricordare la memoria industriale

frammenti lasciati a ricordare la memoria industriale

frammenti lasciati a ricordare la memoria industriale

frammenti lasciati a ricordare la memoria industriale

qualità edilizia e spazi pubblici non sempre soddisfacenti

ma anche fiumi bonificati, sponde ripulite e rese fruibili, nuovi parchi

luoghi riprogettati, spazi privati restituiti

al pubblico, “recinti” urbani

infranti, parti di città ricongiunte

e negli altri poli industriali cosa succede?

stagnazione industriale, trasformazioni tecnologiche, competizione internazionale,

concentrazione aziendale, decentramento produttivo

producono dismissioni ovunque

e negli altri poli industriali cosa succede?

molte, varie e talvolta esemplari sono le esperienze di rigenerazione

di città e territori

basate sulla riqualificazione delle aree industriali dismesse verso

nuove strategie nuove funzioni

e negli altri poli industriali cosa succede?

uffici, servizi,

tempo libero

Liverpool

Albert Docks

Anversa

uffici, servizi,

tempo libero

Bonaparte Docks

non solo città, ma anche territori

Germania, Ruhr. Il complesso siderurgico di Zollverein

la memoria della cultura industriale

Germania, Ruhr. Zollverein

la memoria della cultura industriale

Germania, Ruhr. Zollverein

la collina di carbone diventa un monumento

Germania, Ruhr. Zollverein

gli scarti di lavorazione diventano un parco urbano

Germania, Ruhr. Zollverein

il villaggio degli impiegati diventa un quartiere residenziale di pregio

Germania, Ruhr. Zollverein

il villaggio operaio offre i nuovi spazi pubblici

Germania, Ruhr. Zollverein

le miniere diventano parco regionale

Germania, Lusazia. IBA Fürst-Pückler-Land (2000-10)

30 progetti trasformano l’area

Germania, Lusazia. IBA Fürst-Pückler-Land (2000-10)

nella ex manifattura tabacchi

Tecnopolo della Regione

Bologna nuove funzioni industriali nei

vecchi contenitori

Rovereto

nella ex manifattura tabacchi

un nuovo tecnopolo

nuove funzioni industriali nei

vecchi contenitori

è una piattaforma produttiva, fatta di relazioni,

economiche,

sociali,

logistiche,

infrastrutturali

materiali e immateriali

la nuova impresa va oltre la fabbrica

ha sempre più bisogno di quel progetto di sistema territoriale

che non ha mai funzionato, di una rete di polarità ben connessa

che affronti il nodo della sostenibilità per rendere compatibili

la nuova impresa va oltre la fabbrica

Centro ricerche Fabrica Benetton Catena di Villorba

(Tv)

fuori dalle città diffuse sul territorio integrate alla ricerca

Parco tecnologico Km Rosso,

Bergamo

fuori dalle città diffuse sul territorio integrate alla ricerca

Stabilimento Brunello Cucinelli, Solomeo (Umbria)

piccole e medie imprese in piccoli centri storici

Laboratorio di ricerche

CNR ISMAR Venezia

piccole e medie imprese in edifici recuperati

ma le nostre città possono rinunciare alle fabbriche e al potenziale di produzione

e occupazione che detengono?

Mirafiori e non solo

...e quali strumenti abbiamo per affrontare la crisi e l’interazione città - fabbrica?

due recenti ma deboli provvedimenti del Governo per le città

nessuna politica per le industrie

l’attualità offre un quadro molto preoccupante sia per le città che

per le fabbriche

ma dobbiamo e possiamo intravedere un futuro, oltre la crisi che oggi ci vede

incapaci di reagire

non si potrà contare sui fattori tradizionali di trasformazione

occorre immaginare un nuovo modo di evolvere delle città,

una fabbrica diversa da quella che ha trainato lo sviluppo degli ultimi 150 anni

…e dunque…

questa è la “missione” per la nuova generazione

occorre cambiare paradigmi

questa è una sfida giusta per i Politecnici

e proprio la profondità della crisi, può essere vincente,

può promuovere una vera innovazione e non solo una correzione del modello

che abbiamo mobilitando

ricerca e formazione multidisciplinarietà

partnership con imprese ed enti locali

mettendo in rete

le strutture della conoscenza gli attori economici

i governi locali

per tutto questo le università

sono un fattore strategico

ma le risorse ci verranno date?

Torino, Mirafiori. Politecnico di Torino

Cittadella della mobilità

è questa la sfida che il nostro Ateneo deve e può lanciare,

alla città e alle fabbriche

sebbene

non alle stesse città né alle stesse fabbriche

che conosciamo

e per vincerla deve valorizzare l’integrazione

fra le sue molte anime

ingegneri, architetti, pianificatori, designers

per aprire una partita finora non giocata, per proporre un nuovo modello …

...e con questo obiettivo vorrei che lavorassimo

in questo nuovo anno