DI NOI TREMò LA NOSTRA VECCHIA GLORIA. TRE SECOLI DI …€¦ · Lombardia –Enrico Mezzenzana;...

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GRANATIERI DELL’EMILIA E ROMAGNA A REDIPUGLIA

D I N O I T R E M ò L A N O S T R A V E C C H I A G L O R I A . T R E S E C O L I D I F E D E E U N A V I T T O R I A . ( G A B R I E L E D ’ A N N U N Z I O )

ANNIVERSARIO DELLA NASCITA DELL’ESERCITO ITALIANO 

CAMBIO DEL COMANDANTE DELLA BRIGATA DEI GRANATIERI

IL GRANATIEREORGANO UFFICIALE DELLA PRESIDENZA DELL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE GRANATIERI DI SARDEGNA

ANNO LXX - N. 2 - APRILE-GIUGNO 2015 - PUBB. TRIMESTRALE - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE D. L. 353/2003 CONV IN L. N. 46 ART. 1 COMMA 1 D.C.B. ROMA

L’ESERCITOMARCIAVA

IL CENTENARIO DELLA GRANDE GUERRA A ROMA

Direttore responsabile: Antonino TorreRedazioneCorrispondenti: Veneto – Roberto Pellegrini; Piemonte – Angelo Masperone;Lombardia – Enrico Mezzenzana; Puglia – Umberto Miccoli; Storia al femminile – Alba Maria MendicoAmministrazione: Benito ChiepoloIndirizzo e-mail Direttore: ilgranatiere@libero.it

Autor. Trib. N. 5244 del 22-5-1956Iscrizione al Registro degli Operatori della Comunicazione (R.O.C.)n. 1599 del 10 ottobre 2001

Grafica: B.W. DesignStampa: Romana Editrice, San Cesareo - Roma

Editore: Associazione Nazionale Granatieri di Sardegna00185 Roma, piazza Santa Croce in Gerusalemme, 7Tel. 06/7028289 - Fax 06/70393086E-mail: assogranatieri@libero.ithttp://www.granatieridisardegna.itC.F. 03073220588Presidente Onorario: On. Lino FornalePresidente: Mario BuscemiVicepresidente: Bruno SorvilloSegretario Nazionale: Antonino TorreConsiglieri Nazionali: Pier Andrea Ferro,Antonio Giovannelli, Ernesto Tiraboschi, Giuseppe CaldarolaCondizioni di cessione del periodicoUna copia Euro 2,00Abbonamento ordinario Euro 10,00Abbonamento sostenitore Euro 15,00Abbonamento benemerito Euro 25,00Una copia arretrata Euro 2,50Gli abbonamenti possono essere sottoscritti anche mediante il c/c postale n. 34577007intestato alla Presidenza Nazionale ANGS avendo cura di indicare nella causale:«sottoscrizione abbonamento».

Quanto espresso dai singoli autori negli articoli firmati non rispecchia necessariamenteil pensiero dell’editore e del direttore.

La collaborazione al giornale avviene a titolo volontario e gratuito. Tutto il materialeche perviene in Redazione, anche se non pubblicato, non viene restituito. Laredazione si riserva la facoltà di modificare e/o sintetizzare i testi che vengonoforniti.

Chiuso in tipografia il 30/06/2015

IL GRANATIERE I N q U E S T O N U M E R O

LETTERA DAL DIRETTORE

EDITORIALE 3

ATTUALITà 4

STORIA 18

BREVI E LIETE 25

ALAMARI CON LE STELLETTE 26

ATTIVITà ASSOCIATIVA 33

SFILERANNO SEMPRE... 54

Per comporre questo numero ci sono volute 56 pagine, come per quello precedente. D’altro canto, rispetto ai tempi passati in cui

avere un articolo pubblicato era privilegio riservato a pochissime sezioni, ora tutti ci tengono a vedere illustrati su questo periodico

i momenti salienti della propria vita associativa. E noi, come abbiamo sempre affermato, assecondiamo e promuoviamo la col-

laborazione diretta di tutte le sezioni che, con la loro attività, svolta molto spesso a costo di sacrifici personali dei dirigenti e degli

associati, rendono vitale l’intera associazione.

La Redazione si sforza di pubblicare eventi che possono essere definiti, compatibilmente con le uscite trimestrali, di attualità

e di raccontare la nostra storia, molto spesso poco conosciuta dai più. Tutto questo rende necessario uno spazio adeguato in

termini di foliazione.

Le fotografie, poi, sono una parte importante per documentare i fatti e per rendere gradevole la rivista. Come ho detto più volte,

però, la loro definizione deve essere elevata (almeno un mega per gli esperti). Foto a bassa definizione non possono essere impiegate

per la stampa. Purtroppo, continuano a pervenire foto non utilizzabili, a danno degli articoli che devono documentare.

Ciò detto, l’estate è cominciata. Auguri, a chi può, di fare buone ferie per essere riposati alla ripresa dei lavori.

LETTERE AL DIRETTORE 23

LETTI PER VOI 24

EDITORIALE

APRILE-GIUGNO 2015 IL GRANATIERE 3

La ricorrente lamentela riguardante il fu-

turo delle Associazioni d’Arma sta tro-

vando nella nostra Associazione una chiara

smentita. Sono molteplici gli aspetti della

nostra vitalità, pur nei limiti delle dimen-

sioni che ci caratterizzano, ed affermarlo

deve essere motivo di soddisfazione per

tutti noi. Voglio ricordare in primo luogo

il risveglio culturale che si è manifestato in

più occasioni e che non aveva più avuto

pari efficienza da almeno un decennio. Tra

le opere pubblicate va ricordata senza dubbio la serie dei ca-

lendari dalla Sezione di Roma che per la molteplicità e la

profondità degli argomenti trattati, meriterebbe di essere rac-

colta in un unico pregevole volume. Di assoluto rilievo poi

il lavoro di ricerca e le conseguenti pubblicazioni, con varie

etichette ma sempre in simbiosi con l’Associazione, frutto

dell’opera di Ernesto Bonelli, cui va l’apprezzamento più

sentito per il contributo inteso a mantener vivo l’interesse

sulla nostra storia e sull’impegno della Brigata in operazioni,

dando così continuità e naturale progressività alle opere del

Guerrina e del Cataldi. Dobbiamo essergli profondamente

grati. Analoga vitalità si è espressa nel più stretto affiata-

mento e nel quasi quotidiano contatto con la Brigata e so-

prattutto con il Comandante, generale Riccò, che ci ha

lasciato solo poche settimane fa. Di questa sentita collabo-

razione sono espressione i numerosi articoli apparsi su que-

sto giornale e soprattutto la straordinaria realizzazione del

trasferimento del mosaico del granatiere dalla caserma Ruffo

al Museo. La partecipazione entusiastica di una larghissima

schiera di granatieri in congedo a sostegno di un impegno

dello Stato Maggiore è la dimostrazione più evidente di

quanto forte sia il legame che unisce spiritualmente quanti

indossano gli alamari. Invece di chiedere, come di solito,

aiuti e concorsi alle Forze Armate, per una volta siamo stati

noi a contribuire ad una spesa che l’Esercito, con l’aria che

tira, non era in grado di sostenere. Dobbiamo esserne vera-

mente orgogliosi, e vogliamo con piacere ricordare che l’esito

positivo dell’operazione è stato anche in buona parte frutto

della passione e della perizia espresse dalla

stretta collaborazione fra il Segretario na-

zionale Torre e il Direttore del Museo Cam-

marota. Lo splendido spettacolo che il

mosaico offre oggi nella nuova collocazione

ne sarà testimonianza perenne. Un altro

aspetto della nostra inesauribile vitalità deve

essere considerata la vera e propria esplo-

sione di interventi, di profili, di gruppi gra-

natiereschi su Facebook che ha risvegliato

l’interesse di tanti, prima poco presenti in

Associazione. Questo «rinascimento informatico», frutto

dell’evolversi dei tempi, dimostra che i granatieri non sono

solo espressione di un glorioso passato, ma sanno anche vivere

intensamente il presente e quanto di nuovo questo comporta.

Grazie a Facebook hanno preso vita nuove Sezioni e si è in-

nescato un intenso dialogo ricco di spunti positivi ed ampia-

mente diffuso a livello nazionale. I vari gruppi dovrebbero

tuttavia essere meglio organizzati per far confluire la disparità

di iniziative nell’ambito dell’Associazione e per evitare che

qualche eccesso di vivacità ci porti fuori dallo stile che ci con-

traddistingue. Facebook è comunque una conferma vivissima

dell’interesse che ancora la comunità dei granatieri, anche tal-

volta al di fuori del nostro sodalizio ma nel ricordo del co-

mune passato e con lo stesso spirito, riesce a stimolare.

Altre Sezioni, ben otto!, sono nate o si sono risvegliate nelle

Marche e il Presidente Bruni merita proprio una menzione

d’onore per i risultati conseguiti che ci fanno sperare bene

per il futuro nonostante l’inevitabile riduzione della nostra

presenza altrove.

Che dire di più? Dobbiamo sentirci veramente soddisfatti

di così numerosi e diversificati successi conseguiti, ad onta

delle incertezze e delle ombre che l’ultimo Consiglio Na-

zionale sembrava aver profilato. Siamo ancora una volta

certi di poter guardare al futuro con la consapevolezza dei

nostri valori e con la fede che ci anima, al di là e al disopra

di qualsiasi questione personale, e con quello spirito di so-

lidarietà che non dobbiamo mai stancarci di essere vitale

espressione.

Vitalità

APRILE-GIUGNO 20154 IL GRANATIERE

ATTUALITÀ

Per doverosa informazione a tutti i soci, l’elenco delle cariche nazionali elette nel Consiglio nazionale del 17 febbraio 2015,una nota del Centro studi e la situazione del bilancio approvato.

Collegio dei probiviriPresidente: Arsenio Rossoni; probiviri: Nicola Canarile, Roberto Pappalardo, Livio Colizzi, Pasquale Ranieri, Mario Cre-scenzi, Enrico Mezzenzana.

Collegio revisori contiPresidente: Roberto Ottaviani; revisori: Pasquale Ranieri, Massimo Ceci.Bilancio approvatoNota del Centro studi

Informazione agli associati

Il 9 marzo 2015, per un malore improvviso e fulminante,ci ha lasciato Franco Giorgini, sergente in congedo dei gra-natieri. Aveva militato, come pilota di carri, nel IV batta-glione meccanizzato Granatieri e per ventura era stato alledipendenze dell’allora tenente colonnello Gianfranco Chiti.Questi due elementi, il reparto di appartenenza e il co-mandante, hanno inciso in maniera duratura nella suavita, interamente dedicata, dopo la dipartita di fra’ Gian-franco, all’esaltazione della figura e della santità del suoantico comandante.«Abitava nei pressi del Camposanto di Pesaro – ricordail presidente della sezione di Pesaro Amato Borghi – eper tale motivo gli erano state consegnate le chiavi dellatomba di Chiti, ora servo di Dio, sempre pronto e lietoad aprirla a ogni richiesta dei visitatori. Gelosissimo dellatomba, la manteneva sempre in ordine e lustra, in par-ticolare in occasione delle commemorazioni, l’ornavacon fiori freschi e non voleva neanche sentir parlare dicollaborazione alle spese».

«Franco, non contento di essere riuscito a far dedicareun’aula del “Pavia” al gen. Chiti – scrive GiampaoloPanzavolta – stava lottando con tutte le sue energie perfar innalzare un monumento in memoria del suo ex co-mandante, monumento del quale, insieme all’amico deigranatieri Adriano del Bianco, aveva realizzato un det-tagliato progetto».«Abbiamo perso una persona, un granatiere, che sotto ilprofilo umano è stato un esempio e sotto il profilo associa-tivo si è comportato da validissimo collaboratore – hascritto Gian Carlo Bruni, presidente Angs Marche –. Pertutto questo ne sentiremo la mancanza».I funerali si sono svolti nella stessa chiesa dove venne com-memorato Chiti per la prima volta nel 2005. Oltre ai gra-natieri marchigiani, erano presenti anche quelli bolognesicon la propria colonnella.La lettura della nostra preghiera, il discorso fatto da Bor-ghi per ricordare l’amico, la preghiera per il servo di Dio,il trombettiere che ha suonato i Pifferi e il Silenzio, l’urlo«granatiere Giorgini Franco» e i granatieri che hanno ri-sposto «presente!» hanno commosso tutti, alpini, marinai,genieri, soci del Nastro azzurro. Un interminabile ap-plauso per Franco, ma anche per incoraggiare la dolcis-sima consorte Diana.

Ricordo di un granatiere

1965 il sergente Giorgini indica la targa del suo carro M47

2015 Franco in una foto recente

APRILE-GIUGNO 2015 IL GRANATIERE 5

ATTUALITÀ

Il Centro studi associativo, eletto nel Consiglio nazionaledel 17 febbraio 2015 nelle persone del presidenteClaudio Conti e dei membri Rodolfo Mori Ubaldini,Pier Andrea Ferro, Duilio Benvenuti, Roberto Padovani,si presenta ai lettori de «Il Granatiere» con questo articolonel quale si espongono le linee di condotta che intendeseguire nell’espletamento del suo incarico istituzionale.Premesso che considera fondamentale e prioritario, inosservanza a quanto impone il secondo comma dell’art.

2 dello Statuto associativo, «mantenere desto, nellospirito dei vecchi e giovani granatieri in congedo e nellacoscienza di tutti gli italiani, il ricordo delle glorietrisecolari dei granatieri di Sardegna», il Centro Studi siavvarrà anche del contributo di eminenti esperti nellediverse materie che andrà a studiare e pubblicare, ondearricchire le pubblicazioni stesse di apporti culturali chegiustifichino l’interesse anche da parte della stampaextrassociativa.

Nota del Centro studi

Elaborazione a cura del gra. Antonio Giovannelli

Bilancio approvato BILANCIO CONSUNTIVO

Roma, lo scorso 18 aprile, alla presenza del sottosegretariodi Stato alla Difesa, on. Domenico Rossi, e del presidentenazionale dell’Associazione nazionale Granatieri di Sarde-gna, generale Mario Buscemi, si è svolta, presso il Museostorico dei granatieri, l’inaugurazione del mosaico «Il Gra-natiere», in occasione del 356° anniversario della specialità.L’opera d’arte, progettata e realizzata nel 1937 dal granatieresottotenente Lino Lipinsky de Orlov, è tornata alla sede ori-ginaria. Inizialmente, infatti, fu collocata nella caserma«Umberto I», già sede del 2° reggimento Granatieri, sita in

piazza Santa Croce, e lì rimase fino al 1982, quando fu poitrasferita presso la caserma «Ruffo», sede attuale del repartocomando della brigata. Il mosaico, opera policroma di notevoli proporzioni (circa30 metri quadrati), raffigura un granatiere nell’atto di lan-ciare una granata, caratteristico impiego della specialità nelprimo periodo della sua esistenza.Nell’occasione, al termine della sentita cerimonia, dove lamusica d’ordinanza ha intrattenuto gli intervenuti con unconcerto ispirato alle tradizioni granatieresche, il coman-

dante della brigata Granatieri, generale Maurizio Riccò, nelringraziare l’Angs per il sostanziale e indispensabile contri-buto dato nelle attività che hanno portato al trasferimentodel mosaico, ha esaltato l’immagine del granatiere che, nelsolco delle tradizioni, «ha partecipato a tutte le più impor-tanti battaglie per la costituzione dell’unità d’Italia e forni-sce, costantemente, il proprio contributo in moltepliciscenari nazionali e internazionali, anche per la sicurezza deicittadini». A seguire, le allocuzioni del generale Buscemie del sottosegretario Rossi.Nel prossimo numero sarà pubblicato un dettagliatoconsuntivo economico dell’intera operazione svolta acosto zero per l’Esercito e sostenuta da offerte volonta-rie di granatieri con e senza stellette e da amici ed esti-matori dei bianchi alamari.

APRILE-GIUGNO 20156 IL GRANATIERE

ATTUALITÀ

Altro nostro intendimento sarà di scovare episodi ineditiche riportino alla memoria persone e fatti sconosciuti odimenticati dall’opinione comune, ma non certamente daifamiliari sopravvissuti a quelle persone o da chi quei fatti liha vissuti spesse volte drammaticamente. Per questo

invitiamo tutti i nostri lettori a indicarci episodi vicini olontani nel tempo che hanno coinvolto loro parenti oconoscenti per permetterci di comporre il mosaico della storiasolo apparentemente minore della nostra amata specialità.

Il presidente del Centro studi, Claudio Conti

Inaugurazione del mosaico «Il Granatiere»presso il Museo storico della Brigata

Il mosaico ha rivisto la luce

Il generale Buscemi, il sottosegretario Rossi e il generale Torre Il taglio del nastro

APRILE-GIUGNO 2015 IL GRANATIERE 7

ATTUALITÀ

Il 19 aprile, attingendo dalle termino-logie oggi in voga, la location è statadi prim’ordine. Il teatro di Castelrai-mondo, messo a disposizione dall’am-ministrazione comunale, è stato unosplendido contenitore per le opera-zioni relative alla ricostituzione dellasezione di Camerino. Rimanendo inambito teatrale, viene naturale direche a dirigere l’orchestra non potevaessere che il presidente regionale gra.Gian Carlo Bruni. Ben nove le colonnelle di sezioneche, unitamente a quella regionale,hanno fatto da contorno all’insegnacamerte, prima che fosse affidata dilì a poco al presidente e relativo alfiere freschi di nomina.La platea del teatro, piccolo e ben tenuto scrigno, è statagremita da 38 alamari e una dozzina di parenti e amici.Dopo i saluti, il presidente regionale ha illustrato i con-cetti e i valori associativi, prendendo spunto anche dai re-centi incontri in sede nazionale. Ai granatieri componentila ricostituenda sezione sono state presentate le proceduresul da farsi, ma a facilitare il tutto è stata la coralità degliintenti, che ha portato velocemente alla conclusione delleoperazioni di voto e con la nomina del presidente AndreaPalombi, dei consiglieri Marcello Marchionni, GrazianoBartocci, Claudio Maccari, dell’alfiere Domenico Roc-

chetti, del segretario Gianfranco Luzi, su designazione delneoeletto presidente. Il sindaco di Castelraimondo RenzoMarinelli ha ricevuto gli applausi di ringraziamento perla location e tutte le altre piccole attenzioni riservateci, in-sieme con un bavero con alamari e un libro sulla nostrastoria. Tutti si sono uniti nel formulare al neoeletto pre-sidente Andrea Palombi, l’augurio di ben fare e crescerenelle adesioni.Prima del convivio presso un ristorante cittadino, il pro-gramma prevedeva una visita sul luogo, non distante, dovecirca un anno fa è stato rinvenuto il corpo del granatierePietro Sarchiè. Fuori dal teatro era ad attenderci il coman-dante della locale stazione dei carabinieri luog. RenatoVentrone, che ci ha accompagnati per un tratto del per-corso, poi come in una staffetta, siamo stati presi in con-segna dall’omologo luog. Pier Luigi Lupo, della stazionedi San Severino Marche, nel cui territorio si trovano i ru-deri tra i quali, all’inizio del luglio scorso, è stato ritrovatoil corpo martoriato del nostro commilitone. La zona ètutt’oggi sottoposta a sequestro, e solo per l’interessamentodel presidente Bruni ci siamo potuti avvicinare. È doverosoringraziare quanti si sono adoperati per permetterci di ar-rivare sin lì, ossia il procuratore della Repubblica di Ma-cerata, Giovanni Giorgio, all’app. sc. Maurizio Iannone,nonché i già nominati militi della Benemerita che, com-prendendo lo spirito che ci animava, ci hanno concesso diappoggiare il cuscino con l’alamaro di garofani bianchi sufondo rosso su un alberello all’interno dell’area.

Torna a sventolare la colonnelladi CamerinoRicordo sul luogo di rinvenimento di Pietro SarchièALESSANDRO PONZANETTI

Foto di gruppo dei componenti la sezione di Camerino, al centro il presidente regionale gra. Gian Carlo Bruni

La consegna della colonnella di sezione al neoelettopresidente gra. Andrea Palombi

APRILE-GIUGNO 20158 IL GRANATIERE

ATTUALITÀ

Due granatieri della sezione di Fermo, in uniforme storica1848, recavano il cuscino, dietro di loro la moglie di Pietro,Ave, e i figli Yuri e Jennifer. Le colonnelle della sezione diSan Benedetto del Tronto, alla quale era iscritto lo scom-parso, e quella di Camerino, in quanto ospitante, racchiu-

devano il drappello che ha potuto oltrepassare le bandelle.Il presidente Bruni ha brevemente ricordato Pietro per poileggere la preghiera del Granatiere al termine della quale hachiamato il granatiere Pietro Sarchiè. Il grido «Presente!» èriecheggiato a lungo nella valle.

I granatieri e i familiari sul luogo di ritrovamento del corpo di Pietro Sarchiè

Ho l’onore, quale presidente del Consiglio nazionale per-manente delle associazioni d’arma, di rivolgermi a lei, si-gnor presidente, per ricordare, secondo una tradizioneormai consolidata, il ritorno della libertà e della demo-crazia nel nostro Paese.La celebrazione del 70° anniversario del 25 aprile è pros-sima, quest’anno, al centenario dell’entrata in guerra del-l’Italia nei primo conflitto mondiale.Il ricordo di queste guerre che hanno sconvolto, non solol’Italia, ma anche l’Europa ed il mondo intero, fa sentirein noi il profondo desiderio di una pace duratura che fac-cia guardare con più serenità al futuro.Purtroppo questi ultimi decenni hanno visto i nostri sol-dati impegnati – e lo sono tuttora – in numerose opera-zioni intese alla salvaguardia della pace compromessa dacruenti conflitti locali e ad interventi per ripetute, dram-matiche emergenze umanitarie.Questa occasione ci induce a rivolgere loro l’espressionedello stretto legame tra le associazioni d’arma e le Forzearmate, con il doveroso omaggio a quanti hanno dato lavita nell’adempimento del dovere.

Un appello, infine, perché le associazioni d’arma e quellecombattentistiche, parimenti custodi degli stessi nobilivalori, si sentano sempre più unite perché ispirate e sor-rette dalla stessa fede,A lei, signor presidente, il nostro sentito ringraziamentoper averci voluto qui oggi con i sensi della più profondadevozione e con gli auguri più fervidi per la prosecuzionedel suo alto mandato.

Il presidente Bruni fa omaggio di un libro di storia granatierescae del bavero con alamari al sindaco di Castelraimondo

70° della liberazioneIntervento del generale Buscemi, nell’incontro del presidente della Repubblica con le associazioni d’arma

APRILE-GIUGNO 2015 IL GRANATIERE 9

ATTUALITÀ

Sembra quasi impossibile. È un fatto veramente unico ed ec-cezionale. I commilitoni del primo scaglione del 1965 si sonoriuniti tutti gli anni, per cinquant’anni, dal giorno in cuisi congedarono. Presenze fisse e collaborative quelle delle gen-tili signore. Quest’anno l’incontro era a Roma e ha visto comeospiti d’onore tre ufficiali che si conobbero con il servizio mili-tare. Riportiamo, qui di seguito, l’indirizzo di saluto fatto dauno di loro in apertura dell’incontro.

Carissimi amici granatieri, cinquant’anni fa ci siamo co-nosciuti per la prima volta, tramite la chiamata alle armi;di tempo ne è passato, però noi non ci siamo mai fermatidi fronte alle diverse difficoltà della vita. Trovarci unavolta l’anno, per così tanti anni, ha fatto sì che l’amiciziadurasse nel tempo.Oggi ci ritroviamo anche con i nostri ufficiali dell’epoca:il capitano Achille Ristagno, il tenente Antonino Torre ei sottotenenti Roberto Napolitano e Mario Cappelli.Oggi vogliamo festeggiare la ricorrenza dei cinquantaanni, proprio a Roma, perché qui ha sede la famigliadei granatieri. Dobbiamo anche ricordare che in questo lungo cammino,abbiamo perso alcuni nostri amici i quali erano semprepresenti alle adunate annuali: Glicerio De Ponti, MassimoMariotti, Giovanni Gregari, Rosolino Piazza. Altri non sisono fatti più sentire per motivi personali.Se la salute ce lo permetterà, continueremo a ritrovarciogni anno. Ringraziamo per la presenza dei nostri vecchisuperiori con la speranza di poterci ancora rivedere mal-grado l’età che avanza.

La nostra amicizia è fatta di valori e di ideali che il tempoha maturato nello spirito di noi granatieri, nonostante ledifficoltà derivanti dalla distanza. È una grande gioia esserci incontrati proprio a Roma, eaver mostrato ai nostri superiori l’attaccamento che durada cinquanta anni.L’amicizia e la collaborazione ci permetteranno di conti-nuare questa tradizione.I granatieri della 14� a compagnia carri del IV battaglionemeccanizzato augurano a tutti i presenti buona festa divera amicizia.Nino Balboni, Gilberto Bernardi, Mario Borga, Aldo D’Aloisio, Massimo Giovagnoli, Silvio Gregoris,Giovanni Mammoli, Danilo Permunian, Mario Stefanelli,Franco Tanari, Francesco Tebaldi

Incontro del contingente 1/65della 14� a compagnia carri

Roberto Napolitano, Antonino Torre, Massimo Giovagnoli

Pranzo sociale

Da sinistra: Giovagnoli, Permunia, Torre,D’Aloisio, Tebaldi, Gregoris, Mammoli,Bernardi, Tanari e Balboni (sopra ilcarro)

APRILE-GIUGNO 201510 IL GRANATIERE

ATTUALITÀ

In ricordo di... un bravo ragazzoCARMINE FORMICOLA

Il 1° maggio, come è solito da qual-che anno, il gruppo composto degliappartenenti allo scaglione 3°/72 del1°rgt. granatieri di Sardegna, prove-nienti da diverse parti d’Italia, si èritrovato con i propri familiari a Vi-bonati, ospiti del granatiere BiagioCapano, che dalla sua entrata nell’as-sociazione ha istituito questo incon-tro del gruppo, in quanto per motividi lavoro è impossibilitato a parteci-pare ad altri incontri. Quest’anno tutto si è svolto in tonominore e triste, rispetto agli anniprecedenti, perché proprio un annofa, c’era fra i partecipanti il promo-tore/organizzatore del gruppo dellaregione Marche, Pietro Sarchiè. Il 18giugno 2014 una follia omicida ci haprivato della sua discreta presenza,ricca di costante fedeltà all’amiciziae ai bianchi alamari che insieme ave-vamo e abbiamo vissuto. Non a caso nel discorso di saluto diAntonio Lattanzio da un aneddoto èemersa la figura di Pietro «bravo ra-gazzo», tra tanta emozione e occhilucidi.

Anniversario della nascita dell’Esercito italiano

Il 4 maggio 1861 a Torino ManfredoFanti, in qualità di ministro dellaGuerra, decretò il cambio di denomi-nazione dell’esercito che passò da«Regio Esercito» a «Esercito italiano»statuendo, di fatto, la fine dell’Armatasarda. A 154 anni di distanza l’Italia hareso omaggio alla storia della sua forzaarmata con una giornata di celebra-zioni svoltesi a Roma, nell’ippodromo«Generale Pietro Giannattasio» di Tordi Quinto.Un anniversario celebrato con ricono-scimenti a militari rimasti feriti in di-verse azioni di guerra e suggellato dal Il ministro della Difesa decora la bandiera dell’Esercito

Antonio Lattanzio

Foto SME - Agenzia Cinefoto

APRILE-GIUGNO 2015 IL GRANATIERE 11

ATTUALITÀ

conferimento da parte del ministro della Difesa, RobertaPinotti, della medaglia d’oro al valor militare alla bandieradi guerra dell’Esercito. Fra le autorità presenti, oltre ai capidi stato maggiore della Difesa, generale Claudio Graziano,

e dell’Esercito, generale Danilo Errico, e il generale MarioBuscemi, presidente dell’Angs e di Assoarma.Gli onori militari sono stati resi da una brigata inter-forze comandata dal generale Maurizio Riccò.

Il ministro Pinotti, accompagnata dai generali Graziano ed Errico, passa in rassegna le truppe

Il generale Maurizio Riccò al comando della brigata di formazioneFoto SME - Agenzia Cinefoto

Foto SME - Agenzia Cinefoto

APRILE-GIUGNO 201512 IL GRANATIERE

ATTUALITÀ

Aperto il processo di beatificazione di padre ChitiPAOLO ROSSI

Finalmente, dopo tanti anni di pres-santi richieste, il vescovo di Orvieto –Todi, monsignor Benedetto Tuzia, hadato ufficialmente inizio al processoalla causa di beatificazione di padreChiti, con la nomina del comitato in-caricato di valutare i fatti e le testimo-nianze raccolte in questo tempo.La raccolta delle firme è stata fattanell’arco di circa dieci anni e i grana-tieri da parte loro hanno dato uncontributo essenziale: da quando èmorto padre Chiti in tutti i nostri ra-duni c’è stato sempre un angolo ri-servato alla raccolta di firme deigranatieri di tutta Italia.Alla raccolta di firme hanno dato uncontributo importante i componentidell’associazione «Amici di PadreChiti» e la popolazione orvietana tutta.Dobbiamo tener presente che l’iniziodel processo di beatificazione dopo solodieci anni dalla scomparsa, è un fattogià di per se stesso eccezionale, visti itempi normali che la Chiesa impiegaper dare corso a queste iniziative.La cerimonia della nomina della com-missione si è svolta venerdì 8 maggionel duomo di Orvieto, gremito comesempre quando si tratta di padre Chiti.La presenza dei granatieri in divisa, diogni grado, ha dato il «taglio» giustoa questa cerimonia: erano presenti il generale di brigataMaurizio Riccò, comandante della brigata e i comandantidei battaglioni; uno schieramento di circa venti granatieriin divisa ha ricordato a tutti che padre Chiti è comunque«uno dei nostri». Tale concetto è stato ribadito dalla pre-senza dell’ordinario militare, monsignor Santo Marcianò.Per l’Angs presenziavano il presidente nazionale, generaleMario Buscemi, il segretario generale e direttore de «Il Gra-natiere», generale Antonino Torre, e i generali Michele Cor-rado, Raffaele Simone, Giulio Cesare Schina, NicolaCanarile, il presidente del centro regionale Umbria PaoloRossi, il presidente onorario del centro Lombardia MarioBovati sempre presente alle nostre manifestazioni, il ten.col. Giuseppe La Porta e il dottor Antonino Interisano. Erano anche presenti i rappresentanti delle altre associazioni

d’arma, con le relative bandiere, una nutrita rappresentanzadi crocerossine, un bel gruppo di granatieri di Pesaro emolti altri granatieri di varie sezioni, e chiediamo scusa pereventuali dimenticanze. Il sindaco di Orvieto, gra. Giu-seppe Germani, ha sottolineato con la sua presenza l’affettodi Orvieto tutta per padre Chiti. Monsignor Santo Mar-cianò ha sottolineato con la sue parole la vicinanza dellaChiesa ai nostri soldati.Quest’anno la commemorazione di padre Chiti sarà tenutaa Orvieto il 28 e 29 novembre e ci aspettiamo la presenzadi granatieri (in congedo e sotto le armi) adeguata all’im-portanza della cerimonia.Arrivederci al 28 novembre e… sempre avanti, granatieri!

All’interno del Duomo durante la cerimonia per la nomina della commissione perla causa di beatificazione

Si ringraziano la signora Anna Maria Pioli e il generale Nicola Gentile per icontributi fotografici

APRILE-GIUGNO 2015 IL GRANATIERE 13

ATTUALITÀ

La commissione per la causa di beatificazione

Erano 10 mila, come annunciato, iradunisti e simpatizzanti che nellamattina del 23 maggio hanno riem-pito il centro della città di Udine. Unvero successo di presenze, soprattuttoin una giornata caratterizzata dallapioggia battente, che non ha datotregua. Impassibili, però, i labari, imedaglieri, i rappresentanti delle as-sociazioni d’arma e i radunisti hannosfilato fieri lungo le vie di Udine. Traloro delegazioni giuste da tutta Italia, in rappresentanzadi circa 40 associazioni che compongono Assoarma. La cerimonia è iniziata in piazza Primo Maggio con loschieramento dei reparti e delle rappresentanze e l’arrivodelle autorità. Presenti, tra gli altri, il sottosegretarioalla Difesa, Domenico Rossi, il prefetto di Udine, Prov-videnza Delfina Raimondo, il comandante delle forzeoperative terrestri, generale Alberto Primiceri, il presi-dente nazionale di Assoarma, Mario Buscemi, il coman-

dante interregionale carabinieri «Vittorio Veneto» di Pa-dova, generale Antonio Ricciardi, la medaglia d’oro alvalor militare Paola Del Din, il vicepresidente della re-gione Friuli-Venezia Giulia Sergio Bolzonello con il vi-cepresidente del Consiglio, Franco Jacop, il presidentedella provincia di Udine Pietro Fontanini, il sindaco diUdine Furio Honsell. Assieme a loro i presidenti nazionali delle associazionid’arma, i rappresentanti delle delegazioni straniere di

Diecimila persone al raduno di Assoarma

Palco delle autorità a Udine

APRILE-GIUGNO 201514 IL GRANATIERE

ATTUALITÀ

Una piazza diGaeta intitolata al generale Livio BonelliNel quadro delle manifestazioni cele-brative del centenario dell’entratadell’Italia nella prima guerra mon-diale, il 24 maggio, in Gaeta, si sonotenute cerimonie commemorativepresso il monumento ai caduti in Villadelle Sirene (Elena), a seguire presso il Il sindaco e il generale Ernesto Bonelli alla cerimonia di intitolazione della piazza

Francia, Ungheria, Polonia, Stati Uniti d’America e dellaCroce nera austriaca, e moltissime autorità civili e mili-

tari. Il 24 maggio sono stati resi gli onori ai caduti cheriposano nel sacrario di Redipuglia.

Omaggio ai caduti a RedipugliaMARCO DABRENI

In tanti hanno voluto rendere omaggio ai caduti in occa-sione del centenario della grande guerra al sacrario di Re-dipuglia, dove si è svolta anche l’ultima tappa del granderaduno di Assoarma.Alla cerimonia, a fianco della presidente e del vicepresidentedella giunta regionale, una qualificata presenza di granatieri.A partire dal sottosegretario alla Difesa, Domenico Rossi,già comandante della brigata granatieri, con il generaleMario Buscemi, presidente nazionale Assoarma, e presi-denti di sezione e associati provenienti da varie parti d’Italia,in particolare dal Lazio. Tra loro Irridio Palomba, presidentedella sezione di Anzio-Nettuno e, Giuseppe Petriglia (conla colonnella), Angelo Caporali (portabandiera per l’Unuci),Massimo Temperilli.

Dal Piemonte Walter Costamagna, presidente della sezionedi Torino. Da Trieste Marco Drabeni , già presidente dellasezione «Carlo e Giani Stuparich». Gli altri granatieri dellasezione di Trieste, guidati dal generale Bonaventura, eranointanto impegnati nel capoluogo giuliano per le cerimoniealla presenza del ministro Pinotti.Dopo lo schieramento di una lunga colonna di gonfaloni,labari e medaglieri, è seguito l’omaggio ai caduti con la de-posizione di una corona ai piedi della tomba del Ducad’Aosta, presenti rappresentanti della Croce nera austriacae dell’Ungheria.È seguita la lettura di alcuni nomi dell’albo d’oro e la con-segna di medaglie ai familiari. Al termine della cerimoniavi è stato il passaggio sul sacrario di tre velivoli d’epoca chehanno disegnato un gran tricolore nel cielo in un momentotoccante. I tre velivoli erano della «Jonathan Collection»,un Fokker, e due Tiger Moth. Al termine, è seguita la parteconviviale con familiari e amici presenti come accompa-gnatori, tra cui gentili signore quali l’architetto Anna Fer-razzano e la signora Franca Mellatto del gruppo Lazio.

Redipuglia: Marco Dabreni, Irridio Palomba, Mario Buscemi,Domenico Rossi

Il passaggio sul sacrario di tre velivoli d’epoca

APRILE-GIUGNO 2015 IL GRANATIERE 15

ATTUALITÀ

monumento ai caduti in Villa Traniello (Gaeta) (al-l’epoca la Gaeta attuale era suddivisa in due Comuni:Gaeta ed Elena) ed infine lo scoprimento della targa«Piazza Gen. Livio Bonelli» in ricordo del padre delsocio Ernesto Bonelli.

Le cerimonie presso i monumenti ai caduti, che hannovisto la partecipazione del presidente regionale Angs delLazio Ernesto Tiraboschi e della sezione di Latina con ilpresidente gra. Mauro Testi, sono state particolarmentesignificative perché, come ha voluto evidenziare nel suoindirizzo di saluto il sindaco Cosmo Mitrano, hanno in-teso rendere omaggio agli oltre duecento caduti della cittàdurante la prima guerra mondiale e trasmettere ai giovaniil ricordo del loro sacrificio.Tra costoro, e lo ricorda un medaglione incastonato nel mo-numento ai caduti di Villa Traniello, emerge la figura del te-nente, medaglia d’argento al valor militare, Mario Oreficecaduto nel 1917 sul Carso alla testa dei suoi granatieri.Le cerimonie si sono concluse con lo scoprimento dellatarga toponomastica della piazza intitolata al gen. LivioBonelli, la cui vita è stata interamente dedicata ai senti-menti di amore per la patria e di onore delle armi italiane.

La rappresentanza di granatieri guidata da Ernesto Tiraboschi

Lo Stato maggiore dell’esercito ha voluto celebrare ilcentenario della grande guerra con una maratona cheha viaggiato lungo tutta la Penisola, da Trapani a Trie-ste, grazie al supporto di oltre 600 militari divisi in cin-que tronconi.Il cambio di tedoforo a Roma è avvenuto nella zona diSanta Croce in Gerusalemme con passaggio davanti almosaico del Granatiere (cfr. foto in copertina).All’arrivo a Trieste in piazza Unità, il ministro della Di-fesa Roberta Pinotti, in tenuta ginnica dell’esercito, èstato l’ultimo frazionista della megastaffetta che ha per-corso 4.200 chilometri.

L’esercito marciava

Roberto Cosolini (sindaco Trieste), Claudio Graziano (capo di Stato maggiore Difesa), Debora Serracchiani (presidente Regione Friuli Venezia Giulia) e Roberta Pinotti (ministro Difesa)

Anche in Spagna, lontani dalla patria, i granatieri colon-nello Antonino Cacace e capitano Massimo Ciprianihanno partecipato alla celebrazione della festa della Re-pubblica all’interno della base Nato di Betera (Valencia).Ovviamente i nostri rappresentanti in Spagna indossa-vano gli alamari e il basco reggimentale. Durante l’alza-bandiera la banda della forza armata spagnola haintonato il nostro inno nazionale e il contingente spa-gnolo della base ha sparato tre salve in onore dell’Italia.Un ufficiale dei nostri militari in missione e il coman-dante della base hanno pronunciato un discorso, quindi

2 giugno in SpagnaMASSIMO CIPRIANI

Il capitano Massimo Cipriani e il colonnello Antonino Cacaceche formano il nucleo iberico dei Granatieri

APRILE-GIUGNO 201516 IL GRANATIERE

ATTUALITÀ

Pellegrinaggio al Cengio«Granatieri di Sardegna più forti del maltempo» ha ti-tolato «Il Giornale di Vicenza» di lunedì 15 giugnonella cronaca dell’annuale pellegrinaggio dei granatieri

sul monte Cengio, simbolo della brigata dai bianchi ala-mari, in una delle fasi più cruente dell’offensiva au-stroungarica, la cosiddetta «spedizione punitiva», che si

i nostri due si sono uniti alla forza spagnola di stanza allabase. Sono stati momenti emozionanti, ancor di piùquando il comandante spagnolo ha detto: «In questogiorno ci sentiamo tutti italiani e celebriamo con voi lafesta della Repubblica italiana».Dopo la cerimonia è stato offerto un pranzo a base di cibiitaliani e vini della cantina Carrisi.

Gianfranco Malvani ci ha lasciatoNICOLA CANARILE

Il nostro caro generale GianfrancoMalvani, bolognese doc, classe 1929,dopo lunga malattia, ci ha lasciato perfare ritorno alla casa del Padre. Lo vogliamo immaginare già inseritodal Padreterno nella lunga schiera ce-leste di granatieri posta al comandodell’indimenticabile generale frateGianfranco Maria Chiti. Mancavaquasi certamente un esperto di collega-menti celesti «riservati» e tu, caro Gian-franco (omonimo), gli sarai di grandeaiuto nello stendimento di linee telefo-niche volanti. Sì, occorrono anche làcollegamenti «classificati» in occasionedei movimenti delle Autorità celestinelle manovre delle grandi unità dilassù; come quelle di ex militari che –specialmente il Corpo dei granatieri –ha inviato in gran numero, soprattuttodurante le innumerevoli guerre com-

battute nei primi 356 anni di vita dellaspecialità. Penso che anche i celesti nonsi fidino di cellulari e radiotrasmittentiper via di pericolose intercettazioni. Neavrai da fare, carissimo Gianfranco! Tupensavi che l’altro Gianfranco (il Chiti)ti lasciasse libero di andare ad assistereagli allenamenti e alle partite del tuoBologna, magari assiso sopra una nu-voletta sovrastante il campo di calciodella tua squadra del cuore. Troppo fa-cile congettura di appassionato tifosola tua! Quel gran furbone del frate ge-nerale non aspettava altro che affidareun compito così importante a un fi-dato esperto di collegamenti come te,che sei pure laureato in ingegneria. Seipassato dalla padella nella brace, comesi suol dire, caro amico. Credevi di an-darti a riposare dopo le fatiche terrenee invece sei ritornato agli stessi ritmidelle nostre caserme: sveglia, adunata,alzabandiera «celeste» (non più trico-lore), concione del «Gran Capo», iniziodelle attività della giornata… e via di-cendo. Approfitta di un momento diintervallo per mandare a tua moglie, aituoi cari ed a noi un sms o una e-mailper farci sapere se vale la pena di venire

lassù o rimanere finché possibile quag-giù ad assistere all’altalena dello spreade all’eterno azzuffarsi dei nostri politiciin Parlamento, i quali rinviano alle ca-lende greche l’approvazioni di leggi divitale importanza per la nostra civileconvivenza. A proposito, non hannoancora approvato né la legge elettoralené le modifiche costituzionali. In com-penso, dopo che te ne sei andato tu, ilpresidente Napolitano ha dato le di-missioni ed è stato eletto alla quarta vo-tazione il nuovo presidente Mattarella(quello del «mattarellum»); non ti dicocon quanti distinguo. C’è stata persinola rottura del patto del Nazareno: nonquello col nostro Signore, ma quello divia del Nazareno, qui a Roma, traRenzi e Berlusconi, in attesa di un tuocenno dall’aldilà desideriamo farti sa-pere che ci è dispiaciuto molto che tene sia andato: sei da sempre un grandefraterno amico! L’ultimo incontro loavemmo insieme con Bruno Sorvillo etuo figlio (ti ricordi?) al San Carlo diNancy e l’unica cosa che ti allietò inquell’ultima domenica della tua vitaterrena fu la notizia che il Bologna…aveva vinto!

I nostri soci iberici con un gruppo di amici alla festa delle forze armate spagnole

svolse tra la prima quindicina di maggio e i primi digiugno del 1916Dopo l’incontro al monumento ai caduti di Cogollo perla deposizione di una corona d’alloro in loro ricordo, iconvenuti si sono recati sul piazzale del rifugio di monteCengio dove era esposta una magnifica serie di pannellifotografici sulla grande guerra, messa a punto dal comi-tato cogollese per il centenario. Presenti, sul piazzale antistante la cappella, almeno venticolonnelle accompagnate dalle rispettive rappresentanzedelle sezioni granatieri venete e del centro-nord Italia.Una particolare menzione al centro regionale dell’EmiliaRomagna, guidato dal presidente Giovanni Bettini erappresentato da ben diciotto granatieri. Tre esponenti delle amministrazioni comunali viciniori,insieme al sindaco di Cogollo in rappresentanza dei co-muni interessati ai fatti d’arme.Poi la banda cittadina, diretta da Daniele Calgaro, hadato il via alla cerimonia, con la presenza del picchettod’onore in alta uniforme. Di lì il corteo ha raggiunto lo sperone su cui è adagiatala cappella votiva, eretta giusto quarant’anni fa, dovedon Gianni Forestan ha celebrato la messa. Nipote delcaporale Luigi Forestan, caduto il 3 di giugno 1916nella vicina Val Magnaboschi, decorato di medagliad’argento, il sacerdote non si è limitato alla liturgia, maha ripercorso con toni appassionati l’epopea della sacramontagna, divenuta ultimo baluardo a difesa della pia-nura vicentina.Il neosindaco di Cogollo, Piergildo Capovilla, ha salu-tato tutti i presenti ringraziandoli per l’attenzione riser-vata alla sua città, che per una serie di motivi storici èstrettamente legata al Corpo dei granatieri di Sardegna.

«È la prima volta che sono qui a respirare quest’aria epicaha affermato il capitano Roberto Pretolani, del II batta-glione Cengio di stanza a Spoleto. D’ora in poi, in caser ma,al mattino, grideremo ancora più forte il nome Cengio».Il generale Antonino Torre, segretario nazionale del-l’Angs, infine, prima dell’onore ai caduti reso al cippodelle medaglie d’oro, sito all’interno della stessa cappella,ha riaffermato il mito del «Salto del Granatiere»: unaleggenda, ammantata d’eroismo, secondo la quale lamattina del 3 giugno 1916 gli ultimi granatieri (quellidel IV battaglione del 1° reggimento, comandati dal ca-pitano Federico Morozzo della Rocca), pur se rimastiper tanti giorni senza viveri e munizioni, si opposerostrenuamente agli austriaci sullo strapiombo sopra la Vald’Astico, senza temere di ingaggiare delle lotte corpo acorpo e trascinando con sé nel dirupo i soldati nemici.La manifestazione, come sempre e nonostante le avversecondizioni meteo, ha avuto un enorme successo grazieall’impegno del presidente di sezione Giancarlo Busin,del presidente regionale Lino Marian e di quanti hannopartecipato.

APRILE-GIUGNO 2015 IL GRANATIERE 17

ATTUALITÀ

I quattro sindaci e il generale Torre

Il gruppo alla fine della messa

APRILE-GIUGNO 201518 IL GRANATIERE

STORIA

A proposito di festa della liberazioneA. MASPERONE

Baldissero Canavese è un piccolo paese montano in pro-vincia di Torino, teatro di un avvenimento non narratonei libri di scuola.Il 3 maggio 1945 il raggruppamento della Rsi «Cacciatoridegli Appennini» in ritirata (ordine del maresciallo Gra-ziani che aveva firmato la resa con gli Alleati) raggiunsela «zona franca» di Baldissero, dove avrebbe dovuto con-segnarsi agli Alleati. Ma il battaglione «Christin» non volleconsegnare le armi agli stranieri e, tramite il parroco delpaese, si avviarono contatti con il comando partigianodella zona, delle formazioni autonome militari, 8� divi-sione, 3° gruppo «Valchiusella». A tarda sera si era raggiunto un accordo: scioglimento delbattaglione, rilascio di un lasciapassare a tutti per tornarea case, contestuale consegna delle armi al comando parti-giano. L’accordo fu onorato lealmente dalle due parti ne-miche. Questi sono i fatti (cfr. Diario del Capitano deiGranatieri Francesco Christin, Settimo Sigillo, 2004).Riflessione: dopo settant’anni, Baldissero Canavese po-trebbe fregiarsi a buon diritto del titolo di «città della pacezona franca».Ho visitato più volte questi luoghi. Una verde oasi dipace, un soggiorno ideale per chi desidera ritemprare lasalute, rasserenare lo spirito e riacquistare la fiducia negliuomini!

Livio Bonelli, un eroico generale

Nacque il 21 gennaio 1891 a Gaeta, città che amò al punto di sceglierla for-malmente come sua ultima dimora. Conseguito il diploma di capitano dilungo corso, fece domanda per il corso ufficiali dell’esercito presso la Scuolaufficiali di Caserta.Promosso nel 1912 sottotenente, nel 1913 transitava in servizio permanenteper speciali attitudini. Nel settembre 1912 partiva per la Tripolitania conl’89° fanteria e veniva successivamente promosso tenente e poi capitano.Rientrato in patria nel 1916 e destinato al 41° fanteria mobilitato, raggiun-geva la zona di guerra ed in conseguenza di due ferite riportate in combatti-mento (Monte Zovetto, vicino al Cengio), era traslocato nell’ospedale dellaCri in Napoli. Guarito e giudicato nuovamente idoneo nel febbraio del 1917, ritornava inzona di guerra col 209° fanteria; indi passava ad altri reggimenti mobilitati enel luglio 1919 era chiamato al ministero della Guerra per incarichi speciali.Nel gennaio 1920, destinato al comando della brigata «Savona», raggiungevaZara e assumeva la carica di aiutante di campo della brigata. Nel giugno dellostesso anno era assegnato allo Stato maggiore dell’esercito, e pochi mesi dopoentrava nella Scuola di guerra, ove restava fino all’ottobre del 1924, passando

Scudetto da braccio dei Cacciatori degli Appennini

Il generale Livio Bonelli

successivamente al ministero in ser-vizio di Stato maggiore. Nel dicembre 1926 entrava nel Corpodi Stato maggiore, disimpegnandovimansioni di estrema delicatezza. Pro-mosso maggiore veniva trasferito, a do-manda, nel Corpo truppe coloniali eraggiungeva Massaua nel luglio 1927.Nel 1930 fu destinato a Bengasi al co-mando del 2° battaglione indigeni inCirenaica e, nel maggio 1932, sbarcòancora una volta a Massaua, per rien-trare al 2° battaglione indigeni dell’Eri-trea (il famoso battaglione Macallè). Vi restò altri due anni, dopo di chefu inviato nello Yemen con il pro-prio battaglione, per la protezionedei connazionali ivi residenti, inconseguenza del conflitto tra lo Yemen e l’Hegiah.Esplicato tale delicato compito, per il quale re VittorioEmanuele III concesse «motu proprio» il titolo di cavalieredell’Ordine di Maurizio e Lazzaro, nel dicembre del 1934,fu assegnato al ministero della Guerra e promosso tenentecolonnello. Nel gennaio 1935 fu inviato a Massaua per unaspeciale missione (commissione Babbini) e rimpatriatodopo due mesi. Il ministero della Guerra gli affidò altremansioni coloniali, inviandolo ancora una volta in Eritrea,dove fu posto a disposizione del governo Amara per inca-richi civili. Promosso colonnello nel comando truppe eri-tree, rimpatriò per licenza ma, dopo pochi giorni, furichiamato e di nuovo inviato a Massaua.Nel giugno 1940 fu trasferito in territorio dichiarato instato di guerra, partecipò alla battaglie di Cheren come co-mandante della 12� brigata coloniale, ma nel fatto d’armedell’Africa orientale (Massaua) l’8 aprile 1941 fu fatto pri-gioniero col suo reparto.

Nell’aprile 1946 rientrò in patria, nel gennaio 1947 fupromosso generale di brigata e a luglio nominato co-mandante della brigata fanteria «Reggio». Il 1° febbraio1948 il ministero gli affidò il comando fanteria della di-visione «Aosta»; il 18 maggio 1949 fu trasferito al quar-tiere generale del comando territoriale di Roma. Morì aRoma il 1° giugno 1949.Le sue decorazioni principali (ben 34 tra medaglie al me-rito e onorificenze, per le quali era definito dagli amicie dai colleghi «il più bel petto d’Africa»): cavaliere del-l’Ordine militare d’Italia; 5 medaglie d’argento al valormilitare (di cui tre nella prima guerra mondiale, unanella guerra d’Africa e la quinta nella seconda guerramondiale); 4 croci al merito di guerra (due nella prima,una per la missione yemenita e la quarta nella guerrad’Africa); cavaliere dell’Ordine di Maurizio e Lazzaro;commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia (equi-valente all’Omri).

APRILE-GIUGNO 2015 IL GRANATIERE 19

STORIA

Il cofano portabandiera di combattimento di nave GranatiereMAR. MAGG. A. GIANNI GRASSI

Con l’assegnazione di tre navi, classe «pattugliatore», allaMarina militare, i granatieri, anni addietro, hanno avutol’onore di averne una con il nome «Granatiere». Se da un lato c’era questo onore, tra l’altro già avuto intre precedenti occasioni, ora sorgeva un grosso problema.L’Angs, come consuetudine, doveva fornire alla nave il

Il generale Bonelli con gli Ascari del 2° battaglione eritreo

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STORIA

cofano portabandiera di combattimento e la relativabandiera.Il presidente Roberto Di Nardo, preso contatto con le as-sociazioni artiglieri e avieri, che avevano anch’essi avutolo stesso onore per le altre due navi, era demoralizzato inquanto era venuto a conoscenza che la spesa da sostenere,come da sondaggi effettuati dalle altre associazioni, im-pegnava la quasi totalità del contributo ministeriale an-nuale (12 milioni).«Cerca in giro se c’è qualcuno che ci fa risparmiare!», michiese sperando nella fortuna, ma soprattutto in qualcheartigiano capace e magari con alto senso di... patriottismo.Realizzare un cofano in legno massiccio, foderato a doveree con intarsi su cinque lati non è un lavoro da falegnameo ebanista che si trovi a ogni angolo di strada. Realizzarloin metallo, peggio ancora. Ogni ricerca risultava vana eper di più la data della cerimonia ufficiale al porto di LaSpezia si avvicinava.Un giorno rientrando a casa trovo una spalliera di lettoappoggiata all’ingresso. Era tutta intarsiata e aveva le sem-bianze di un pezzo di antiquariato. Nessuna emozione senon per il fatto che era un bel lavoro. Chiedendo a miafiglia la provenienza, ho avuto un momento di tremore.Quel lavoro non era un pezzo di antiquariato ben restaurato,ma un lavoro appena realizzato da un suo collega, maestrod’arte, ma in pratica sottufficiale della polizia di Stato allorain servizio al primo ufficio di polizia presidenziale. Quindi,l’opera era una recente realizzazione su commissione per unamico. A questo punto volli subito conoscere quel maestrod’arte, meglio ancora collega, al quale chiesi se fosse in gradodi realizzare quanto desideravamo. Prima di informare, eforse illudere il nostro presidente, e con la scusa di appron-tare le figure da intarsiare sui lati a guadagno di tempo,approntai i disegni in grandezza naturale e li diedi in vi-sione al collega. Ho riprodotto le tre navi «Granatiere» delpassato e lo stemma araldico sui quattro lati. Sul coper-

chio del cofano un intreccio del nostro fregio e l’ancora.Il maestro d’arte Teodoro Thanasi, visti i disegni, diede lasua disponibilità per l’esecuzione dell’opera, senza alcunadifficoltà. A quel punto, mancava il coraggio di chiedereil preventivo di spesa. Le coronarie sopportarono bene larisposta dell’artista... avevamo risparmiato ben 8 milionidelle vecchie lire! Non restava che realizzarlo, farlo foderare di panno rosso edacquistare la bandiera di combattimento. Se qualcuno dinoi granatieri avrà la fortuna di visitare la nave potrà am-mirare con soddisfazione il dono della nostra associazione.

Intarsi del cofano portabandiera di combattimento di nave Granatiere

La grande guerra del soldato ErnestoSILVANA SCANAGATTA

«... dopo la tormenta di neve, da ieri notte, qui a quota 1250siamo a meno 17°. La barba si ghiaccia, il viso punge e indossoil panno verde inadeguato, come cartone gelato. Ho i gelonialle mani. In postazione i solchi di fango sono gelati. Iltascapane è vuoto e il rancio scarseggia. Attendiamo munizioni.Alcuni di noi sono malati. Si combatte, si combatte e si resistee quando le bocche da fuoco tacciono siamo come sorciingrottati. Teniamo la posizione. Sparare, sparare e ancorafuoco e poi provvedere ai poveri muli. Puzziamo peggio di loroe qualcuno di noi ha i pidocchi.

La scorsa settimana ci hanno raggiunti i cani con le slitte, unavera fortuna... cibo e posta. Pensavamo d’essere statidimenticati. Nelle retrovie gli alti comandi hanno problemianche a causa di questo maledetto inverno. I compagni malatisono ancora con noi e il nemico non dà tregua. Cerchiamo comepossiamo di farci coraggio. Giulio, il mio compagno serventeal pezzo mi ha fatto leggere la lettera che gli ha inviato suamoglie. Questa guerra sconvolge anche i civili... Di mia moglieValentina e dei miei figli Virginia ed Enrico non ho notizie datre mesi. Quanto ancora potremo resistere? Mio Dio, fino a

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STORIA

quando? Venti giorni fa il cappellano militare Padre L**** ciha confessati e comunicati col boccone di una scura pagnotta,che non sono riuscito a masticare... Arriverà Natale... chissà!Prego la Madonna di Tirano e nella mente canto l’orazioneche ho musicato per lei. Tornerò a riabbracciare i miei figli e imiei vecchi, su a Monteberico o nell’oratorio della chiesa SantaCorona in quel di Vicenza? Questa maledetta guerra cimassacra e cancella tutto poco a poco...» (Ernesto Scanagattacl.1875 � Art. Div «Ariete»- 1* X. 1917).

Cento e centomila baionette, fotografie scolorite di soldatiin divisa, diari fitti di parole in piccola grafia per risparmiarecarta e schizzi a carboncino, ricordi tangibili di guerra.Cento milioni di miliardi di pensieri per quei soldatibelligeranti che si sono affrontati nel primo grande conflittomondiale e che ha visto l’Italia entrarvi un anno dopo. Dal1915 al 1918, quarantuno mesi sui ghiacci dell’Adamello,sul Carso, su un fronte di seicento chilometri, lungo sentiericostruiti per altri millecinquecento. La guerra fra i montidella sovrana dolomia, nei territori delle cinque torriampezzane, dense di gallerie, postazioni, camminamenti evie ferrate, in quello che oggi viene definito laboratoriodolomitico, serviti per far brillare le mine, e i nostrialpini che per la prima volta, per sottrarsi al fuoco dellemitragliatrici impararono a velocizzarsi sugli sci.Una guerra che vedeva cadere dal cielo le prime bombelanciate a mano da pionieri dell’aria sopra velivoli conali di tela!Nel secolo della miseria e dalla fame, dell’oppressionestraniera e dell’analfabetismo, il nostro popolo si mobilitavain armi per scacciare definitivamente dall’Italia il tirannoaustriaco, tuonando proietti da nuovi obici, accompagnatida spaventose sperimentazioni belliche: i gas.Sentinelle e portaordini che per evitare i campi minaticorrevano fra i pendii sulle tracce fresche delle «boasse»delle vacche, giacché «pestarla porta fortuna!», in quantoti salva la vita. I nostri nonni, col coraggio che fu figlio della disperazione,andarono a morire vivendo una realtà martoriata, privatidi tutto, perfino della dignità, ma non della speranza diun’Italia libera.

Fra i sopravvissuti, moltissimi mutilati e molti degradati damalattie nervose. Forse per molti di loro durante il conflittol’unico conforto fu la fotografia di un volto familiare,custodita come una reliquia e giunta fino a noi, insieme aun diario, per quella minoranza che sapeva scrivere.Quegli anni di guerra ci riguardano tutti da vicino,giacché un secolo dopo l’inchiostro scorre al posto delsangue per tutti quei soldati che hanno tinto di rosso ilvessillo degli eroi, morendo a migliaia fra quelle cime traindicibili sofferenze e a quanti fra i civili sacrificarono laloro vita per ridare germoglio e dignità al nostro popolo.Nell’anno Domini 2015, al suono de «Il Canto degliItaliani» (Inno di Mameli) del ventiduenne sfortunatoGoffredo, il tricolore si issa sul pennone più alto dellagloria: memoria e monito di quel sanguinoso conflitto.

Ernesto Scanagatta, nato a Vicenza il 30 luglio 1875,maestro di musica, emigrato in Svizzera, dirige dal 1910 al1916 la Filarmonica di Berna. Rifiuta la cittadinanza onorariaelvetica e nel 1917 torna in Italia e combatte come artiglierenella divisione «Ariete». Morirà con altri due fratelli dispersosul fronte del Piave, lasciando moglie e due figli

I granatieri piemontesi e la SindonePIER ANDREA FERRO

In occasione della recente ostensione della Sindone a To-rino, presso le sale della Biblioteca nazionale è stata allestitauna mostra sulle precedenti ostensioni.Tra il materiale esposto segnalo questo volume intitolatoNarrazione della Solennità celebrata in Torino il dì 21 maggio

dell’anno 1815 nella quale la Santità di Pio VII espose allapubblica venerazione la SS. Sindone edito da DomenicoPane stampatore in Torino nel 1815.Il volume presenta un’interessante incisione in rame a bu-lino (a firma Joseph Conti Ing.Top.du Roi) con la pianta

APRILE-GIUGNO 201522 IL GRANATIERE

STORIA

precisa dell’ordine di parata in cui erano schierate in piazzaCastello le regie truppe il giorno 21 maggio 1815 perl’esposizione della Sindone. La reliquia, uscita da Palazzoreale, fu portata a Palazzo Madama sede dell’ostensione percelebrare il ritorno dei Savoia passando tra due file di gra-natieri e ricevendo gli onori del rgt. Guardie schierato conaltri reparti.

La processione era guidata da Papa Pio VII che si era rifu-giato a Genova dopo la fuga di Napoleone dall’Elba. Il Pon-tefice precedeva attorniato dai vescovi l’urna contenente lareliquia, posta sotto un baldacchino sorretto dal re VittorioEmanuele I e dai principi. Alla processione partecipavanola corte al completo, i decurioni della città e le personalitàpolitiche e religiose più insigni.

La storia di monte Cengio dalle parole del protagonista

Per un caso fortunato, nel sistemare al-cuni documenti conservati nel Museostorico, abbiamo recuperato il testo diun’intervista, avvenuta alla radio tele-visione italiana il 22 aprile 1965 daparte del gen. Federico Morozzo dellaRocca, eroe del Cengio. L’argomentodell’intervista, il cui contenuto è ripor-tato battuto a macchina, in caratteremaiuscolo, su un foglio, è «Cima dimonte Cengio e Cesuna», come sievince dal titolo del testo. A cento annidi distanza dai fatti, quindi, noi pos-siamo conoscere, dalle parole del pro-tagonista, la sintetica storia di quellache poi è divenuta una leggenda.

Verso la metà di maggio 1916, l’Au-stria, con quella da essa denominata

«Spedizione punitiva», sferrò una of-fensiva contro le truppe che guarni-vano il fronte a Nord dell’Altipiano deiSette Comuni, con lo scopo di sfon-dare, invadere, la pianura vicentina,tagliare le vie di comunicazione del-l’Esercito Italiano seriamente impe-gnato sul fronte orientale e, poi,attaccarlo alle spalle. Le truppe italianedovettero gradatamente ripiegare. Il co-mando supremo avviò urgentementealcune brigate che erano a riposo fra lequali quella dei granatieri di Sardegna,comandata questa dal valoroso generaleGiuseppe Pennella, per arginare mo-mentaneamente l’avanzata avversaria eper dar tempo al concentramento diforze maggiori destinate, queste, ad af-frontare l’invasore, se esso fosse riuscitoa scendere in piano. L’avanzata dellefanterie austriache era appoggiata dapoderose e numerose artiglierie di tuttii calibri, che causavano non lievi per-dite alla difesa, mentre questa dispo-neva solamente di poche batterie diartiglieria da campagna. La resistenzaopposta dalle nostre truppe, così celer-mente riunite, fu accanita, violenta,cruenta. In ultimo, rimasero, sulla cimadi monte Cengio e nei pressi di Ce-suna, due gruppi di combattimento,ciascuno formato da circa un batta-glione granatieri, rinforzato da repartiminori di bravi fanti. Quello di Cesunaera comandando dal valoroso ten. co-lonnello Ugo Bignami. [Quello dimonte Cengio era comandato dal ca-pitano Morozzo della Rocca, Ndr]Questi due gruppi, contesero rabbio-

samente ed ostinatamente al nemicol’avanzata per più giorni, in condizionidisperate, senza viveri, senza quasi mu-nizioni, obbedendo all’ordine dato dalgenerale Pennella di resistere ad ognicosto e destando, come poi si seppe daibollettini nemici, l’ammirazione dellostesso avversario. Il nemico non passòesso non scese in piano, ove avrebbetrovato forze tali che lo avrebbero bat-tuto, forze potute concentrare graziealla strenua difesa fatta sull’altipiano.Vicenza fu salva �le vie di comunica-zione non furono intaccate.Il colonnello Ugo Bignami e il capi-tano Federico Morozzo della Rocca,per il loro comportamento nei com-battimenti di monte Cengio, vennerodecorati con la medaglia d’oro alvalor militare.

Federico Morozzo della Rocca

Monte Cengio, Salto dei Granatieri Monte Cengio

APRILE-GIUGNO 2015 IL GRANATIERE 23

LETTERE AL DIRETTORE

Egregio direttore,

la foto che le invio venne spedita dal diciottenne militareVito Rustia a suo padre il 27 settembre 1916. Come si puònotare indossa la divisa dell’esercito austro-ungarico. Malui era di etnia italiana, nato come i suoi familiari a Fiume.Per l’impero di Francesco Giuseppe, però, la nazionalitàmilitare era solo e per tutti austro-ungarica.Così il giovane Vito, che poi divenne padre di mio marito,dopo vari anni fu destinato all’Ufficio Censura.Suo fratello Luigi, invece, più anziano, non esitò ad ol-trepassare «sotto mentite spoglie» il confine per arruolarsinell’Esercito italiano e si meritò anche una medaglia d’ar-gento al valor militare.Ora i due fratelli riposano a Fiume uno a fianco all’altronella stessa tomba di famiglia a Cossala; proprio dietrola tomba in cui furono sepolti, in altro tempo, alcuni gra-natieri morti non per fatti bellici ma per una malattiacontagiosa che avevano contratto.Unisco alla foto di Vito che sarebbe dovuto diventaremio suocero, il foglio del Giornale di Fiume dell’epocasul quale è riportato il suo necrologio quale fiumano sti-mato e ricordato dai concittadini.

Alba Maria Mendico

Egregio direttore,come si può dire di no a una richiesta fattami dal caporalmaggiore Angelo Terzoli del2° sc. 1979 che negli anni 79-80 era effettivo alla 4� cp. mortai pesanti del 1° btg. grana-tieri mec. «Assietta». Quale suo comandante di compagniaposso asserire, senza ombra di smentita da parte dei suoi excommilitoni, che Angelo ha servito la Patria svolgendo conserietà ed impegno il proprio servizio militare.La richiesta è quella di far partecipe, attraverso il giornale«Il Granatiere», i granatieri in congedo e in servizio in meritoal conseguimento, il 15 aprile 2015, della laurea in Infor-matica, presso l’Università di Milano, da parte del propriofiglio Emanuele di anni 24.Sono veramente lieto di scrivere queste poche righe perEmanuele, perché l’ho conosciuto personalmente. Sicu-ramente può essere considerato granatiere ad honorem nonsolo per la sua statura fisica, quasi due metri, ma in specialmodo per quella morale, alla cui crescita hanno contri-buito i valori trasmessi dal papà Angelo e dalla sua gentileconsorte.Il giovane Emanuele, nell’ottica che nulla si ottiene se nonattraverso impegno e sacrificio e consapevole che oggi piùche mai è necessario acquisire esperienza per potersi con-frontare con il mercato ha svolto, dal novembre 2012 alsettembre 2013, uno stage in Cina, a Tianjin, quale re-

sponsabile del reparto informatica della ditta ProgettoCMR di Milano. L’esperienza è stata giudicata dal neo-dottore veramente interessante sia dal punto di vista pro-fessionale sia umano, trasformandolo da ragazzo in uomo.Condividendo la sua gioia e quella della sua famiglia peril bellissimo e gratificante traguardo conseguito, gli rin-novo le congratulazioni e l’augurio di sempre maggiorisuccessi.

Giovanni Garassino

Anche io, come posso dire di no al un eccellente comandantedi brigata e mio carissimo amico?Eccoti accontentato, caro Giovanni.

Il direttore

APRILE-GIUGNO 201524 IL GRANATIERE

LETTI PER VOI

La Cengeide appartiene a una secondafase della lunga carriere militare dell’au-tore. Egli, infatti, dopo aver prestatoservizio tra il 1969 e il 1977 presso ilConsiglio dell’Ordine di Vittorio Ve-neto, ritornò da capitano al 2° batta-glione granatieri mec. «Cengio» pereffettuare il prescritto periodo di co-mando. Ritorno alla caserma, con tuttociò che la cosa comportava in terminidi ambiente e di personaggi lasciatitanti anni prima, dopo un lungo pe-riodo trascorso negli uffici.Con lo stesso stile che ha contraddi-stinto l’opera dal titolo M’aricordo,

presentata nel numero precedente,l’autore, nelle vesti di Rugantino, fauna rassegna di tutti i suoi colleghi, uf-ficiali e sottufficiali, «evidenziando de-terminate caratteristiche e peculiaritàdi ciascuno». Non dimenticando nean-che quelli che «sono andati avanti».L’uso appropriato del romanescorende divertenti e incisive le 112 pa-gine di cui si compone l’opera checonferma nella chiusura la frase attri-buita a Rugantino: «Ar monno se po’esse’ belli o brutti, n’fonno, n’fonno,recitamo tutti».

ANTOR

AVVISOPer l’acquisto delle opere realizzate da Mario Savatteri, occorre rivolgersi alla sezione Angs di Roma Capitale – Via Sforza, 8 – 00184Roma, tel. 064746395, e-mail angs.sezroma@libero.itIl costo è di € 20,00 per M’aricordo e di € 10,00 per la Cengeide. Le spese di spedizione sono a carico del destinatario.

La Cengeidedi Mario Savatteri

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€100 sezione di Jesolo€ 75 sezione di Conegliano€ 70 sezione di Maglie€ 25 sezione di fossano€ 20 sezione di Vignola€ 25 sezione di lumezzane (in memoria del gra. Mario francesco Bugatti)€ 25 sezione di Jesi (in memoria del gra. agostino Bussoli)€ 25 gra. enrico Onofrio (in memoria del gra. Mario Bugatti)€ 25 avv. Gabriella Sabatini (in memoria del padre gra. Italo Sabatini)€ 20 sig.ra luciana Simeoni (in memoria del padre gra. Mario D’Ignazio)€ 50 gen. francesco Gentile € 35 gen. Bruno Garassino € 20 gra. Giancarlo Garelli€ 15 gra. Sergio Bardi€ 15 gra. Massimo Bolognini

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APRILE-GIUGNO 2015 IL GRANATIERE 25

BREVI E LIETE

Il granatiere Cesare Zanardo ha prestato servizio militare di leva con il 1°scaglione 1959, presso il Car di Orvieto per poi essere trasferito al 1° reggi-mento Granatieri di Sardegna come autista presso la caserma «Gandin», finoal 17 aprile 1961.Ha festeggiato lo scorso 3 maggio il 50° anniversario di matrimonio con lamoglie, la gentile signora Adelia Prina.

50° di matrimonio dei coniugi Zanardo

Nel momento di lasciare il comando della brigata, il ge-nerale Maurizio Riccò ha voluto fare all’Associazione undono di alto valore simbolico. Per dimostrare la sua riconoscenza per la collaborazionericevuta, anche sul piano dell’informazione fatta con nu-merosi articoli pubblicati su questa rivista, il generale havoluto donare, custodita in un’artistica cassetta, la ban-diera con lo stemma dei quattro mori realizzata in ma-niera artigianale e posta all’ingresso della infrastrutturache ospitava il comando per tutta la durata dell’opera-zione di pace in Libano.Con questo dono Riccò ha suggellato il rapporto di col-laborazione con l’associazione, foriero di molti successi.Ricordiamo, per esempio, lo spostamento del mosaicodel Granatiere reso possibile, a costo zero per la Forzaarmata, dalla disponibilità e organizzazione del sodalizio.I rapporti amicali non si estinguono solo per un cambiodi incarico e quelli fra Riccò e i bianchi alamari, comeda sua stessa ammissione, oltrepassano i limiti temporalicontingenti.

Dono del generale Riccò all’Associazione nazionale granatieri

APRILE-GIUGNO 201526 IL GRANATIERE

ALAMARI CON LE STELLETTE

Il 31 marzo, una folta rappresentanza di ufficiali del JointArmy Staff College degli Emirati Arabi Uniti è giunta aRoma nell’ambito del piano di cooperazione militare bila-terale tra i due Paesi, per visitare i principali centri nevralgicimilitari della capitale, trascorrendo infine una mattinataospiti del reggimento «Lancieri di Montebello».In particolare, la delegazione, accompagnata da ufficiali delCentro Alti Studi per la Difesa, è stata accolta dal coman-dante, colonnello Paolo Lorenzi, che ha voluto sottolinearela profonda valenza simbolica della visita, testimonianzaconcreta delle relazioni di cooperazione e collaborazione traItalia ed Emirati Arabi Uniti.Dopo aver seguito un briefing informativo su composi-zione, capacità e impiego di «Montebello», gli ufficiali su-periori stranieri si sono intrattenuti nella caserma«Camillo Sabatini» partecipando ad una mostra statica diveicoli in uso al reparto, tra cui la blindo armata Cen-tauro, il Puma (nelle due versioni 4x4 e 6x6) e il Vtlm

Lince (anche nella versione ambulanza), ma anche mezzilogistici come l’M180 e l’Aps, predisposti per l’occasionecon i relativi equipaggi, pronti a soddisfare le curiosità ele domande degli ospiti.Successivamente, la visita è proseguita con un «fuori pro-gramma» nell’ippodromo «Gen. C.A. Pietro Giannatta-sio», per la volontà espressa dagli ufficiali degli EmiratiArabi Uniti di recarsi al centro ippico militare �dove eranoin corso le normali attività di addestramento di equita-zione, con una lezione di dressage in maneggio copertopropedeutica al «carosello di lance» e una ripresa di cava-lieri che stava allenandosi sui salti di cross country �visitan-done così le scuderie e i locali.La visita è infine terminata con un significativo scambiodi presenti al circolo ufficiali del reggimento, dove haavuto luogo una seconda colazione a buffet che ha per-messo di soddisfare ulteriori curiosità degli ospiti, ancorapiacevolmente sorpresi ed impressionati dalla visita.

Delegazione Emirati Arabi Uniti in visita ai Lancieri di Montebello

Domenica 5 aprile si è svolta in piazza San Pietro la cele-brazione della tradizionale messa di Pasqua tenuta da papaFrancesco culminante con la benedizione Urbi et Orbi.Un picchetto della Guardia svizzera pontificia, assiemead un picchetto interforze italiano, ha reso gli onori mi-

litari al pontefice sul sagrato della basilica vaticana diSan Pietro.Si tratta di un servizio d’onore svolto in ottemperanza aiPatti lateranensi. Lo Stato italiano rende infatti onore alSommo pontefice e allo Stato del Vaticano in tre occa-

Santa Pasqua 2015benedizione Urbi et OrbiPIETRO APPICE

Foto di gruppo Scambio di presenti

APRILE-GIUGNO 2015 IL GRANATIERE 27

ALAMARI CON LE STELLETTE

sioni: elezione di un nuovo papa e benedizione Urbi etOrbi di Natale e Pasqua. In tale occasione la nostra Forza

armata era rappresentata da un plotone di diciotto gra-natieri del 1° reggimento «Granatieri di Sardegna».Viste le condizioni meteorologiche molto sfavorevoli, ilpicchetto interforze non si è recato in Vaticano, come diconsueto, marciando dalla Scuola allievi carabinieri, masi è inquadrato direttamente nei pressi del sagrato dellapiazza.In seguito i comandanti dei due schieramenti hanno sa-lutato rispettivamente l’altro contingente, dopodiché labanda pontificia ha eseguito l’inno di Mameli mentre labanda dei carabinieri quello pontificio.Considerata la pioggia battente, la resistenza fisica e psi-cologica dei militari impiegati nella lunga cerimonia èstata messa a dura prova, ma è doveroso affermare che igranatieri si sono distinti ancora una volta per formalitàe spirito di sacrificio anche in condizioni avverse.La cerimonia è terminata col deflusso dei plotoni inpiazza San Pietro tra le foto e gli emozionanti applausidei numerosissimi pellegrini che in tale occasione hannoripagato i nostri sforzi.

Saggio di istruzione formaleriflessioni di un granatiere artigliereMAGG. FABIANO FELICIANI

«Saggio parlare di storia: le generazioni affondano le radici su di un terreno giàfertile. Comunque vada, il passato insegna sempre qualcosa. Non si perde lamemoria di fatti trascorsi, perché in essi risiede il germe dell’umana eredità».Sembrerebbe quasi una scritta incisa su di un muro sbiadito. Sembrerebbequasi come voler viaggiare a vela senza scrutare l’orizzonte, perché si hapaura di avvertire il brivido dell’imprevisto. E invece la storia è un mistodi pianificazione, programmazione, fato e volontà: dove l’uomo gioca sem-pre un ruolo chiave, costituendo la colonna portante di ciò che si vive e diquello che verrà. Ecco, è in questo crocevia temporale che si inseriscono i

Il generale BuscemiIl medagliere e le colonnelle di rappresentanza

I granatieri nella rappresentanza interarma per rendere glionori al Papa

APRILE-GIUGNO 201528 IL GRANATIERE

ALAMARI CON LE STELLETTE

granatieri di Sardegna. Soldati senza tempo, di marcataidentità.E così il 17 aprile di quest’anno il tempo è parso fermarsi.Come se all’interno di un rettangolo verde la marzialità,l’armoniosità e la robustezza si fossero fuse in un tondo dizaffiro che racchiude le lancette di un orologio. Ero in tri-buna, circondato da generazioni di bianchi alamari, e hovisto esibirsi il 1° reggimento «Granatieri di Sardegna» e ilreparto comando in un saggio di istruzione formale che dapiù di vent’anni non si rieditava. C’era chi guardava, chiosservava, chi commentava, con curiosità e ammirazione,nell’attesa di vedere materializzarsi le successive figure. Iltutto caratterizzato dall’assenza di ordini, perché, benchéun ordine sia il riferimento per ogni militare, nel saggio ilriferimento diventa il movimento altrui. E così per me, orail riferimento non è solo l’obbedienza ma anche l’ispira-zione tratta da chi ha fatto e fa della continuità nel tempoe del continuo rinnovarsi una marcata identità.

Grazie, granatieri di Sardegna: dieci anni passati insieme,dieci anni di umana passione.

Il generale Riccò

Il 18 aprile, presso la stazione metro-FS della stazione Ti-burtina, una pattuglia di militari del reggimento «Lancieridi Montebello» (8°), impegnata nell’operazione «StradeSicure» ed effettiva alla brigata «Granatieri di Sardegna»,è stata informata da alcuni passanti sulla presenza di unadonna, in apparente stato di ebbrezza, che minacciava conun coltello chiunque le si avvicinasse.I militari, chiamati e intervenuti prontamente, hanno coa-diuvato il carabiniere in servizio nel sequestro dell’arma enella successiva identificazione della donna.Il 19 maggio 2015 nel corso della notte, nei pressi del-l’ambasciata di Turchia, una pattuglia di militari del 1°reggimento «Granatieri di Sardegna», è stata richiamatadalle urla di quattro persone di nazionalità straniera che, transitando nelle immediate vicinanze del sito, avevano

subito il furto di un orologio e di una borsa. Prontamente intervenuti, i militari hanno inseguito idue scippatori, i quali non hanno potuto far altro chedarsi alla fuga, non prima di aver abbandonato la refur-tiva che i granatieri hanno potuto riconsegnare ai legit-timi proprietari.Dall’agosto del 2008 la brigata «Granatieri di Sardegna»,partecipa all’operazione «Strade Sicure» del raggruppa-mento Lazio, Umbria e Abruzzo, in coordinazione conil 2° comando delle Forze di difesa (2° Fod) di San Gior-gio a Cremano e congiuntamente alle forze dell’ordine,a garanzia della sicurezza e prevenzione della microcri-minalità e del contrasto a minacce terroristiche sia nellacapitale che nelle citate regioni.

La Granatieri in «Strade Sicure»coadiuva le forze dell’ordine

APRILE-GIUGNO 2015 IL GRANATIERE 29

ALAMARI CON LE STELLETTE

4° memorial del battaglione «Cengio»CM CAROLINA BERGAMASCHI

Domenica 19 aprile, per il quarto anno consecutivo,presso la caserma «Albanese Ruffo» rivive il secondo bat-taglione «Cengio».Granatieri in armi e in congedo si apprestano a varcare laporta carraia e appaiono subito evidenti l’emozione e l’or-goglio che trapelano dai loro occhi. Gli stessi occhi che, concuriosità, vanno alla ricerca di quel muro vuoto, che pertrentatré anni ha ospitato lo storico mosaico del Granatiere.Grazie al contributo dell’Associazione nazionale granatieridi Sardegna, dei singoli granatieri in congedo e in servizioche volontariamente hanno partecipato al progetto, il mo-saico «è tornato a casa», trasferito e inaugurato, il giornoprecedente, presso il Museo storico della brigata.I partecipanti all’incontro, accompagnati dalle rispettivefamiglie, si riuniscono per trascorrere una giornata spe-ciale, legata ad un passato che non hanno mai dimenti-cato, un passato che riaffiora ad ogni raduno perchéradicato nel cuore di coloro che si sentono e si sentirannoper sempre soldati.

La Parata degli Eroi (composta nel 1940 dal maestro e com-positore Francesco Pellegrino) funge da colonna sonora del-l’evento e guida i commilitoni alla riscoperta della casermae della sua evoluzione, tra strette di mano, abbracci, sorrisie tante domande da parte dei più piccoli.Il secondo battaglione «Cengio» si aduna davanti alla pa-lazzina truppa, dove il caporal maggiore Maurizio Gentilisi appresta ad impartire gli ordini. Il plotone si uniformasugli attenti ed al comando «avanti, march!», i granatierisi dirigono verso il piazzale. Teste alte, petto in fuori, apasso cadenzato raggiungono le altre autorità per quelloche sarà il momento più emozionante della giornata: la ce-rimonia dell’alzabandiera. Il generale di brigata Filippo

Ferrandu, capo di stato maggiore del comando militaredella capitale, dispone l’attenti a tutti i militari schierati.La bandiera italiana si alza lentamente, guidata dalle notedell’inno di Mameli e dalla fierezza di tutti i presenti cheintonano il testo del canto nazionale. Al termine della ce-rimonia, il generale ringrazia i presenti e ricorda con affettoi momenti trascorsi al comando del battaglione: «Il Cengioè stata una scuola di vita per tutti, lo dimostra anche ilfatto che, a distanza di anni, persone provenienti da diverseparti d’Italia, attendono che si riproponga il raduno deigranatieri, fonte di condivisione e punto di riferimento pertutti coloro che, per periodi più o meno lunghi, hannofatto parte di questa grande famiglia». Continua sottoli-neando l’importanza della nascita spontanea di questi ap-puntamenti: «Eventi di questo calibro, nati dalla spontaneavolontà dei partecipanti, mostrano la consapevolezza dellaspecialità delle persone e permettono di affermare chebasta un giorno vissuto da granatiere per esserlo tutta lavita». Proiettato al futuro, il generale ricorda il centenario

della battaglia del monte Cengio che si svolgerà nel 2016,irrinunciabile avvenimento in memoria dei granatieri chehanno combattuto la grande guerra, e ringrazia il coman-dante del Recom per l’accogliente ospitalità e per aver con-cesso al battaglione la possibilità di ricongiungersi e dareuna continuità alla tradizione.Sulle note della Canzone del Piave e del Silenzio, il plo-tone, seguito da tutti i presenti, si reca al monumento deicaduti, ai piedi del quale viene posta la corona d’alloro.Il generale Canarile, presidente onorario dell’Angs se-zione di Roma, prende la parola e dedica il proprio pen-siero a coloro che hanno sacrificato la vita per amor dipatria. Rammenta con affetto la storia del carro armato

La cerimonia dell’alzabandieraI granatieri in congedo iniziano lo sfilamento

APRILE-GIUGNO 201530 IL GRANATIERE

ALAMARI CON LE STELLETTE

alle spalle del monumento e la memoria di ognuno fa unsalto nel passato.Poco più tardi, i granatieri del Cengio partecipano alla ce-lebrazione della santa messa, durante la quale padre Pier-luca Bancale, cappellano militare della brigata, sottolineala partecipazione e l’intensità delle tre giornate granatiere-sche susseguitesi: dal saggio storico, all’inaugurazione delmosaico, al raduno stesso.La celebrazione ruota attorno al tema della pace, al con-cetto di assenza di pace che attanaglia la nostra epoca e ter-mina con l’augurio di ritrovare il Signore nei propri cuori.Padre Bancale prega per i granatieri e per loro famiglie, in-coraggia a non guardare solo al passato, ma a proiettarsianche al futuro, e richiamando le parole del generale Fer-randu, sensibilizza ad un uso consapevole dei mezzi di co-municazione digitale, al fine di promuovere la condivisionee la partecipazione a questi appuntamenti.

Al termine della celebrazione eucaristica, il generale Ca-narile rivolge un sentito ringraziamento al cappellano, peril prezioso contributo che svolge ogni giorno al serviziodella brigata, e a tutti i granatieri presenti, nella speranzache venga rinnovato l’incontro anche per il prossimo anno.Con sentimenti di fierezza e orgoglio viene data letturadella solenne Preghiera del granatiere e la messa si concludecon la santa benedizione e un coinvolgente applauso.Il 4° raduno ha riconfermato di essere una giornata costrut-tiva, una tradizione che deve essere tutelata e salvaguardata,un momento ricco di emozioni e carico di valori. Il meritodi questo proficuo progetto deve essere riconosciuto a tuttigli organizzatori, che con entusiasmo e devozione ne ga-rantiscono la realizzazione, e ad ogni singolo granatiere, incongedo o in servizio, che partecipa con passione ed inte-resse a queste occasioni di unione e di memoria.I granatieri si lasciano nell’ottimismo con un arrivederci.

Il 2° battaglione granatieri «Cengio»e il progetto SiatCAP. F. (G.) RN GIANLUIGI COIRO

Il progetto Siat (Sistema integrato per l’addestramento ter-restre) è uno dei principali progetti di Fa per la simulazioneterrestre, finalizzato all’addestramento delle unità dell’armabase. La sua importanza deriva dal fatto che lo «strumentodi simulazione» può essere efficacemente impiegato sia perl’addestramento delle unità, degli equipaggi e dei singolicombattenti, sia per la formazione del personale, sia per ilsupporto delle decisioni operative e per lo sviluppo di nuovisistemi d’arma. In particolare, esso è articolato su tre livelli:virtual, che consiste nella condotta dell’addestramento suisistemi d’arma o sulle armi individuali e di reparto in unambiente artificiale riprodotto. Detto livello di simulazione,

è dedicato all’addestramento dei singoli o di piccoli team(ad esempio, l’equipaggio di un mezzo militare); live, de-dicato all’addestramento di unità organiche o task force,operanti sul terreno a partiti contrapposti, il fuoco dellequali viene simulato, registrando gli effetti poi ripropostiai combattenti; constructive, utilizzato per l’addestramentodegli staff all’esercizio della funzione operativa «comandoe controllo» sulle unità dipendenti. Tale livello di simula-zione avviene in uno scenario di riferimento in cui operanodue partiti contrapposti ed in cui gli effetti delle reciprochedecisioni sono espressi secondo modelli matematici e ripro-dotti in video.

L’omaggio ai caduti Il monumento ai caduti

APRILE-GIUGNO 2015 IL GRANATIERE 31

ALAMARI CON LE STELLETTE

In tale ambito, il 1° reggimento «Granatieri di Sardegna»,ha impiegato dal 13 al 24 aprile unità del 2° battaglionegranatieri «Cengio» in attività addestrative-formative pressoil Centro di addestramento al combattimento della Scuoladi fanteria di Cesano (Roma) nel quale, mediante la con-dotta di esercitazioni a partiti contrapposti, il personale hasperimentato le tecniche-tattiche e procedure (Ttps) tipichedegli ambienti urbani.In particolare, il 2° battaglione Granatieri ha fornito unadirezione d’esercitazione, livello compagnia ed un plotonefucilieri contrapposto ad una squadra di elementi Opfor(Opposing forces) che hanno condotto esercizi tattici, qualiscorta convogli, gestione incidente, posto controllo mobile,reazione ad imboscata ed attacco speditivo contro una squa-

dra di elementi ostili in ambiente urbano, conclusasi conuna attività continuativa di due giorni inserita in un ipote-tico scenario di riferimento, contestualizzando l’intera at-tività addestrativa in uno scenario Cro (Crise ResponseOperation). Tale simulazione live ha consentito lo svolgimento di eser-citazioni in un ambiente molto vicino alla realtà, nell’am-bito del quale due opposte volontà si sono confrontateattraverso l’impiego di armi e sistemi d’arma reali sui qualisono stati installati sistemi di simulazione.L’intenso iter addestrativo-formativo si è concluso conun’analisi postesercitazione (After Action Review – Aar),nel quale sono stati analizzati gli esercizi svolti ed esposti ifuturi impegni del 1° reggimento Granatieri.

I granatieri del 2° battaglione in esercitazione

Il 29 maggio 2015, alla presenza del comandante del 2°comando delle forze di difesa, generale di divisione An-tonio Vittiglio, e di autorità religiose, civili e militari, haavuto luogo l’avvicendamento al comando della brigata«Granatieri di Sardegna» tra il generale di brigata Mauri-zio Riccò e il colonnello Gaetano Lunardo.

Cambio del comandantedella brigata «Granatieridi Sardegna»ANTOR

Il saluto di Riccò

APRILE-GIUGNO 201532 IL GRANATIERE

ALAMARI CON LE STELLETTE

Il primo è stato destinato a ricoprireun importante incarico presso il Coi(Comando operativo interforze) consede a Roma – Centocelle; il secondo,in attesa della promozione al gradosuperiore per la quale è stato positi-vamente valutato, proviene dallo Statomaggiore dell’esercito.Il passaggio di consegne, che per i co-mandi di grande unità non prevede loschieramento di truppe, è stato effet-tuato con una sobria cerimonia nelsalone del circolo sottufficiali della ca-serma «Gandin».Ai due comandanti, quello cedente equello subentrante, i più fervidi e sin-ceri voti augurali per ogni possibilesuccesso.

© Ph. Monica Palermo

Il 103° comandante dellabrigata Granatieri

È il colonnello Gaetano Lunardo, nato a Udine il 10aprile 1967.Ha frequentato il 167° corso dell’accademia militare di Mo-dena dal 1985 ai 1987 e ha completato il ciclo formativopresso la scuola di applicazione di Torino nei 1989, anno incui ha conseguito il grado di tenente dell’arma di artiglieria. Nei gradi di tenente e di capitano, dal 1990 al 1996, haricoperto gli incarichi di comandante di sezione, sottoco-mandante di batteria e comandante di batteria al 121°gruppo artiglieria contraerei leggera «Ravenna», nella sededi Bologna. È stato successivamente destinato presso lascuola applicazione di Torino ove, dal 1996 al 1998, hasvolto l’incarico di comandante di sezione e insegnanteaggiunto di istruzioni teorico-pratiche e di diritto inter-nazionale dell’economia.Nel grado di capitano, dal 1998 al 1999. ha svolto inoltrel’incarico di ufficiale addetto presso l’ufficio operazioni delcomando delle forze operative terrestri, a Verona. Nel grado di tenente colonnello, dal 2006 al 2007 ha co-mandato il 1° gruppo artiglieria contraerei V-Shorad (difesaaerea a cortissima portata), su base missili Stinger e semo-venti di autodifesa Sidam, stanziato in Sabaudia (Latina). Conseguito il grado di colonnello, dal 2010 al 2011, haquindi comandato il 17° reggimento artiglieria contraerei«Sforzesca», con capacità di proiezione dal mare, stan-ziato nella sede di Sabaudia.Quale ufficiale di Stato maggiore, è stato impiegato nel-l’ambito dell’ufficio impiego ufficiali dello stato mag-

giore dell’esercito, quale capo sezione impiego interna-zionale dal 2003 ai 2005 e capo sezione impiego uffi-ciali dei corpi logistici e dell’arma dei trasporti emateriali dal 2007 al 2009. Dal 2011 al 2015, nel gradodi colonnello è nuovamente in servizio presso lo Statomaggiore dell’esercito, presso il dipartimento impiegodel personale, ove ha svolto l’incarico di capo ufficiodel personale civile della Forza armata fino al 2012 esuccessivamente, fino ai giorni nostri, di capo ufficioimpiego graduati e militari di truppa.È laureato in scienze strategiche ed economia e commer-cio; è in possesso del master in «studi internazionali stra-tegico-militari», del master di 2° livello in scienzestrategiche, del master in Peace-Keeping and SecurityStudies e di un’ottima conoscenza della lingua inglese espagnola.Il colonnello Lunardo è coniugato con la signora Raffaellae ha tre figli: Claudio di ventisette anni (in servizio nelgrado di tenente presso il 66° rgt.f. in Forlì), Angelo diotto e Aurora di sette anni.

Il colonnello Gaetano Lunardo e il generale di brigata Maurizio Riccò

Il colonnello Gaetano Lunardo

APRILE-GIUGNO 2015 IL GRANATIERE 33

ATTIVITÀ ASSOCIATIVA

Festa a MaglieUMBERTO MICCOLI

Grande il presidente della sezione gra. Walter Pitardi, checonvoca nella sua casa gli iscritti per il tesseramento e pre-para la «sorpresa», oltre a quanto serve per una cena a basedi specialità locali. La sera del 23 marzo, infatti, un gruppodi iscritti alla sezione di Terra d’Otranto con sede a Maglie,invitati per l’annuale tesseramento, hanno la gradita sor-presa di salutare il presidente regionale, gra. Giuseppe Cal-darola, con la gentile consorte.Cordialità e ricordi a non finire caratterizzano la serata edun’ulteriore sorpresa. Caldarola mette il viva voce ad unatelefonata e possiamo così ascoltare il saluto del presidentenazionale gen. Mario Buscemi.Simpatica l’osservazione che fa il gra. Luciano Nero chenell’86 era in caserma Ruffo e dopo quasi trent’anni risentela voce dell’allora comandante di brigata, osservando:«Stessa voce di quando ci parlava in adunata».Viene fatto poi un doveroso ricordo di coloro che non cisono più; inoltre, è presa a cuore la richiesta di finanzia-mento per lo spostamento del mosaico.Gli appuntamenti futuri e la speranza di rivedersi prestoe con immutato spirito. Ultima sorpresa: torta con loscudetto.Grazie, presidente Pitardi.Evviva i granatieri!

23 MARZO 2015

28 MARZO 2015

Costituita la sezione granatieri di NorciaLA SEGRETERIA DELLA SEZIONE

Sabato 28 marzo si è tenuta a Norcia la manifestazioneinaugurale della locale sezione dell’Associazione nazionalegranatieri di Sardegna.Alla manifestazione hanno partecipato il presidente nazio-nale dell’associazione, generale Mario Buscemi, il consiglierenazionale, capitano Ernesto Tiraboschi, il presidente regio-nale Paolo Rossi e tutti i presidenti delle sezioni umbre.I convenuti sono stati accolti presso la sala dei Quarantadel comune di Norcia dal presidente della sezione diNorcia Luigi Altobelli e dall’assessore comunale Giu-liano Boccanera.Nel corso dell’incontro è stato ripercorso l’iter costitutivodella sezione ed è stato presentato il consiglio direttivoche affiancherà il presidente: vicepresidente Alberto Ca-nali, segretario Lorenzo Delle Grotti, consiglieri: Gio-vanni Loretoni e Orelli Domenico.

Il generale Buscemi nelle conclusioni ha voluto compli-mentarsi per l’iniziativa che arricchisce di nuove forze laprestigiosa «famiglia dei granatieri in congedo», e ha ri-cordato le finalità e l’etica dell’Associazione, esaltandola storia dei granatieri di Sardegna, il più antico corpomilitare d’Europa.Al termine l’assessore Boccanera ha consegnato al generaleBuscemi la «Carta di cittadinanza europea», onorificenza

APRILE-GIUGNO 201534 IL GRANATIERE

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che il comune di Norcia può concedere alle persone diprestigio che visitano la città, in quanto patria di s. Bene-detto, patrono principale d’Europa.Successivamente i convenuti hanno lasciato il comune edopo aver sfilato per il corso di Norcia si sono recatipresso il monumento dei caduti per la deposizione di unacorona d’alloro.Celebrazione questa molto emozionante, allietata dallatromba di Lorenzo Caponecchi, figlio di un socio di Norcia.A seguire, vi è stata una piacevole riunione convivialepresso il ristorante la «Locanda del Teatro» a base di pro-dotti tipici, tra i quali non poteva mancare il prezioso tar-tufo nero di Norcia.Nel pomeriggio vi è stata una visita guidata della città edei musei, da parte dei convenuti, accompagnati dalla

presidente di Archeonursia, la dottoressa Anna Rita Buc-chi, moglie di un socio della sezione di Norcia.

Roma, 29 marzo – Grandi emozioni per il concerto pa-squale organizzato dall’Associazione nazionale granatieridi Sardegna (Angs), sezione di Roma capitale, MovmUgo Bignami, presso la splendida e ben curata cappelladi San Martino della caserma «A. Gandin di Roma», sededel 1° reggimento della brigata meccanizzata dei grana-tieri di Sardegna.A fare gli onori di casa il cappellano militare padre PierLuca Bancale, che ha salutato i presenti e ha focalizzatoalcuni punti su cui bisogna riflettere durante la Pasqua.La serata è stata presentata dal granatiere gen. Antonello

Falconi, presidente della sezione Angs di Roma capitale,che ha spiegato e introdotto i diversi brani cantati dal so-prano giapponese Naoko Togawa, accompagnato dallapianista giapponese Hiroko Sato.Il soprano Naoko Togawa ha cantato i seguenti brani:Laudate Dominum di Mozart, Laudamus te di Bach, PieJesu di Faurè, Ave Maria di Caccini, Agnus Dei di Bizet,

Concerto di Pasquadella sezione di RomaMONICA PALERMO

Il cappellano militare padre Pier Luca Bancale saluta i presenti

Il soprano giapponese Naoko Togawa

© Ph. Monica Palermo

© Ph. Monica Palermo

29 MARZO 2015

APRILE-GIUGNO 2015 IL GRANATIERE 35

ATTIVITÀ ASSOCIATIVA

La vergine degli angeli di Verdi, Deh, tu umile preghiera diDonizetti, Ave Maria di Mascagni, Inflammatus et accensusdi Rossini e Ave Maria di Gounod. Durante la serata sonostate proiettate le toccanti scene de «La via dolorosa»,estrapolate dal film La passione di Cristo di Mel Gibson.Presente nella cappella a seguire il concerto il presidentenazionale dell’Angs, il gen. Mario Buscemi, che al terminedel concerto ha ringraziato il soprano e la pianista perla splendida musica, augurando a tutti i presenti una

buona Pasqua. Ad assistere al concerto molti granatieridelle sezioni di Roma, Anzio, da poco costituita, e La-tina, nonché militari del reggimento, con le rispettivefamiglie.I granatieri si sono poi trovati nelle sale del circolo uf-ficiali per scambiarsi gli auguri pasquali.Il concerto è stato eseguito in memoria del benefattoredei granatieri, il generale di corpo d’armata, conte Ni-colò Giacchi.

Il gen. Mario Buscemi con alcuni ospiti di Anzio e Latina

© Ph. Monica Palermo

© Ph. Monica Palermo

Granatieri della Val Susa a passo di corsa con i bersaglieriGIANCARLO SIBILLE

Condove (TO) – Un paese imbandie-rato di tricolori ha accolto domenica29 marzo il raduno dell’Associazionenazionale dei bersaglieri della sezione«Valle di Susa – Francesco Rolando».Fin dal mattino la piazza del munici-pio si è tinta di cremisi per l’afflussodei numerosi labari delle sezioni Anbregionali, provinciali e locali. Al mo-numento dei caduti di tutte le guerresi è svolto l’alzabandiera, in un tripu-dio di piume al vento lucenti e nere.Dopo la sfilata con il caratteristicopasso di corsa per le vie centrali,aperto dalla fanfara bersaglieri «Ar-turo Scattini» di Bergamo e chiusodalla pattuglia bersaglieri ciclisti diCiriè, il corteo si è unito alla proces-sione della domenica delle palme finoalla chiesa parrocchiale per la messa

29 MARZO 2015

APRILE-GIUGNO 201536 IL GRANATIERE

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solenne, officiata dal parroco monsignor Claudio Iovine.Alla posa solenne della corona d’alloro al monumentoai caduti è seguito un momento celebrativo con i di-scorsi ufficiali delle autorità, tra cui quella del sindaco,Emanuela Sarti, e del presidente Anb Val Susa, ArmandoEulalio. Hanno presenziato il vicepresidente del consi-glio regionale del Piemonte, Daniela Ruffino, e il presi-dente dell’unione comuni Val Susa, Sandro Plano. Allacerimonia hanno partecipato una ventina di associazionibersaglieri, con rappresentanze locali delle associazionidi volontariato, Anpi, combattenti e reduci, delle asso-ciazioni d’arma di alpini, avieri, carabinieri, marinai, pa-racadutisti e naturalmente i nostri granatieri con il caponucleo segusino Giancarlo Sibille e la colonnella della

Val Susa portata dall’alfiere Elvio Jagodnik. Presenti,inoltre, i gruppi storici composti da Militaria 1848-1918, figuranti con le divise d’epoca del museo valsu-sino della resistenza delle locali ex officine Moncenisio,granatieri Val Susa «1861-1918», interpretati dalla fa-miglia Oliveri.L’evento si è concluso con il concerto della fanfara «Ar-turo Scattini», tra l’entusiasmo di una folla festante eplaudente.Si ricorda che nella storia dei granatieri si «insedia di di-ritto» il vanto dell’origine del Corpo dei bersaglieri, giac-ché fu proprio l’esperienza acquisita da Alessandro LaMarmora, quale ufficiale dei granatieri, a dargli l’idea dicostituire nel 1836 il suo fante piumato!

Incontro commemorativodei granatieri toscaniSILVIO BELATTI

Domenica 29 marzo in Perignano di Lari (Pisa), igranatieri toscani si sono riuniti per ricordare il granatiereVittorio Barsanti. L’incontro con lafamiglia è stato una valida occasioneper consolidare i rapporti amicali e lareciproca conoscenza. Oltre la signora Franca Fantozzi,vedova di Vittorio, e il figlio Giacomocon la sua famiglia, erano presenti lesezioni Angs di Pisa, Firenze, Massa-Carrara con le rispettive colonnellee la rappresentanza del centroregionale con la storica colonnellaappena restaurata.Iscritti e simpatizzanti si sono datiappuntamento presso l’abitazione delgranatiere Vittorio Barsanti, accoltidalla signora Franca.Il corteo si è recato a rendere omaggiopresso il camposanto locale alla tombadi Vittorio, con momenti di attenzionee raccoglimento in suo ricordo.Successivamente, i convenuti sono statiospiti della parrocchia di Perignano,ove durante la santa messa il celebranteha ricordato l’amico scomparso e ilgranatiere Piero Corti, prima deltermine della celebrazione e concolonnelle e granatieri sull’attenti, haletto la nostra preghiera.

Al termine di questi momenti, riunione a tavola presso unristorante a Cascina, con menu «sostenuto e granatieresco»,

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APRILE-GIUGNO 2015 IL GRANATIERE 37

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Incontro al parco dei granatieri di AbbiategrassoANDREA CAPELLO

Anche quest’anno, domenica 12 aprile, eravamo in tanti. C’erano i rappre-sentanti delle sezioni di Legnano, Milano, Vigevano, Monza, Calcinate,Como. Erano presenti, inoltre, Enrico Mezzenzana, presidente del centro re-gionale della Lombardia e proboviro nazionale, Mario Bovati, presidente re-gionale onorario, e i rappresentanti di AssoArma, dell’amministrazionecomunale di Abbiategrasso, gli abitanti del quartiere. E il nostro presidente,l’inossidabile Giovanni Perin, la nostra guida. Sono tre anni che ci dice che non ce la fa più, che il fisico non è più quellodi prima, la stanchezza, le difficoltà, che qualcuno si faccia avanti per so-stituirlo, ma sappiamo che non è vero.Un granatiere non va mai in pensione, un granatiere non passa mai la ban-diera di sua spontanea volontà, non la farà mai cadere e solo in quel mo-mento un altro la prenderà, ma non un secondo prima.

12 APRILE 2015

organizzato dalla signora Franca, con spesa più che modesta.L’occasione è stata propizia per rendere omaggio al

monumento ai caduti della grande guerra, posizionato nellapiazza immediatamente adiacente al punto di ritrovo.

APRILE-GIUGNO 201538 IL GRANATIERE

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Conferenza di Rodolfo Mori Ubaldini

Organizzata dall’Upas (Unione auto-noma partigiani sardi), a Cagliari il 17aprile, nell’ambito della celebrazionedel 70° anniversario della Liberazione,si è tenuta una conferenza dal titolo«Le Forze armate italiane nella Resi-stenza». Relatore il presidente regio-nale Angs, Rodolfo Mori Ubaldini.Fra gli argomenti trattati la difesa diRoma, l’eccidio di Cefalonia, i militarinei campi di concentramento dopo l’8settembre 1943.«Walter Lazzaro. Un granatiere diSardegna nell’arte italiana del ’900»è stata la mostra che la fondazione

Estetica&Progresso ha inaugurato sa-bato 28 marzo alle ore 18 nel museoMagmma, il Museo dell’arte graficadel Mediterraneo Marchionni diVillacidro.Curata dal direttore del Magmma,Walter Marchionni, l’esposizione haproposto una sessantina di disegni dipiccolo e medio formato realizzati daLazzaro nel periodo compreso tra glianni Trenta e gli anni Settanta.Il presidente Angs Mori Ubaldini, inqualità di membro del Centro studidell’associazione, ha avuto l’onore diaprire la presentazione dell’evento.

17 APRILE 2015

Il presidente Rodolfo Mori Ubaldini accanto all’autoritratto di Walter Lazzaro;sopra, nelle varie manifestazioni

APRILE-GIUGNO 2015 IL GRANATIERE 39

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Cerimonia a Mantova in Santa Maria del GradaroREDAZIONE E FOTO DEI GRA. MOIOLI, TONINI, SGARBI

Lo scorso 18 aprile, in concomitanzadel centenario della prima guerramondiale e del 356° anniversariodella fondazione del Corpo dei grana-tieri di Sardegna, si è tenuta a Man-tova una cerimonia commemorativanella chiesa di Santa Maria del Gra-daro alla presenza della folta cittadi-nanza mantovana.La cerimonia è stata organizzata dalClub alpino mantovano, dalla coraleTre laghi e dall’Associazione grana-tieri di Sardegna della provincia diMantova.Il luogo scelto, molto caro alla comu-nità mantovana per il martirio delcenturione romano poi divenuto SanLongino, che portò a Mantova il pre-ziosissimo sangue di Cristo tuttora cu-stodito nelle teche nella basilica diSant’Andrea, è stato la bella chiesa diSanta Maria del Gradaro, costruita nel1256 in stile romano-gotico con l’ag-giunta del convento nel 1260.L’evento è stato organizzato dalla Angsmantovana con l’invito e la partecipa-zione degli alpini, degli artiglieri, deibersaglieri, dei granatieri di Sardegna,della cavalleria e dei lagunari. La manifestazione si è aperta con ilcanto di tutti i presenti dell’innod’Italia e si è incentrata sulla presen-tazione di «racconti, storie, battaglie,lettere» effettuati dai vari rappresen-tanti d’arma mentre venivano proiet-tate foto storiche e d’epoca della grandeguerra.I granatieri di Sardegna hanno presen-tato le origini del nostro Corpo dal1659, con la fondazione del Régiment des Garde, la ricor-renza del 356° anniversario, le battaglie di Goito e Solfe-rino, S. Martino, Madonna della Scoperta, alcuni datistorici della grande guerra e della battaglia del monte Cen-gio dove sono state scritte alcune tra le storie più leggen-darie ed epiche dei granatieri di Sardegna, trasmettendo aipresenti un pathos sensibile e partecipativo.

Tra una presentazione e l’altra, la corale Tre laghi intonavaun canto che riportava alla mente le atroci vicende vissutedal nostro esercito, infine la grande vittoria di Vittorio Ve-neto che ci diede la libertà dall’Impero austro-ungarico. Erano presente il sindaco di Curtatone, Badolato, espertostorico, che ha introdotto e concluso i lavori della manife-stazione, e una bella rappresentanza di quindici granatieri

18 APRILE 2015

APRILE-GIUGNO 201540 IL GRANATIERE

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NOTA STORICA SUL REGGIMENTOL’85° rgt. nasce a Tortona nel 1884, in-quadrato nella brigata «Verona».Partecipa alle guerre in Africa e ai dueconflitti mondiali. Nel 1975 si stabiliscenella attuale sede, come 85° btg. mec-canizzato, inquadrato nella brigata«Brescia», ereditando bandiera, mo-strine e tradizioni della brigata di fan-teria «Verona».Dopo una parentesi, durante la quale èridotto a «quadro», nel 1991 si ricosti-tuisce come Reggimento addestra-mento reclute di artiglieria c/a, finchénel 1997 assume i connotati attuali. Nelsuo stemma araldico, possiamo notarel’insegna della città di Verona, crocegialla in campo azzurro, un campo rossocon, al centro, l’elmo d’oro di Scander-beg, in ricordo della campagna d’Alba-nia, e, infine, sempre in campo rosso, ilsoffio di Cirenaica reciso, simbolo dellacampagna d’Africa.La vasta caserma che lo ospita vienecondivisa con il 4° rgt alpini paracadu-tisti «Monte Cervino» , unità di élitedell’esercito italiano, il cui personaleper la sua specializzazione si fregia dellaqualifica di «ranger».

di Sardegna (di cui due in divisa del 1848), tra cui il presidente veneto cav.Lino Marian, il vicepresidente Lombardia Schifano, il presidente provin-ciale Bellintani.La cerimonia per «Non Dimenticare» si è conclusa con il canto della Leg-genda del Piave da parte di tutti i presenti, seguita dalla celebrazione dellasanta messa celebrata dal parroco don Alberto Formigoni (in ricordo anchedei circa 2.700 cappellani militari morti durante gli eventi). La manifesta-zione è stato ripresa dalla redazione di Mantova Tv e pubblicata sui giornalilocali.

Granatieri al giuramento dei volontari dell’85° Rav «Verona»ROBERTO PELLEGRINI

24 APRILE 2015

Lo scorso 24 aprile, granatieri vero-nesi e mantovani, con le loro colon-nelle, hanno presenziato, nellacaserma «Duca» di Montorio Vero-nese, al giuramento di fedeltà allaRepubblica del 1° blocco 2015 deivolontari in ferma prefissata dell’85°reggimento addestramento volon-tari «Verona».

La cerimonia carica di suggestione hainteressato circa cinquecento volon-tari e si è svolta alla presenza, sulletribune, di quasi duemila trepidantiloro familiari.I granatieri hanno avuto l’alto onoredi scortare il medagliere del Nastro az-zurro, assieme ai marinai, sfilando inperfetto ordine, seguiti da circa 40 al-fieri delle altre associazioni, militar-mente inquadrati sotto la supervisionedi Assoarma Verona. Massima auto-rità militare presente, il gen. GabrieleToscani De Col, comandante del Rag-gruppamento unità addestrative del-l’esercito. La cerimonia, coordinatadal col. Marco Simonini, comandantedel reggimento, si è svolta, come con-suetudine, culminando nel boato dei«lo giuro!», accompagnato dall’esplo-sione dei battimano e dei fumogenitricolori.

APRILE-GIUGNO 2015 IL GRANATIERE 41

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Associazione granatieri sezione di NorciaLORENZO DELLE GROTTI

La sezione di Norcia dell’Associazione nazionale granatieridi Sardegna ha avuto il suo esordio pubblico in occasionedel 25 aprile, festa della Liberazione, quando ha sfilatocon la nuova colonnella realizzata grazie all’aiuto degliamici della sezione di Anzio. Dopo la manifestazione inpiazza Vittorio Veneto, dov’è il monumento dei caduti,i soci si sono ritrovati per una colazione presso la «Lo-canda del Teatro», anche per accogliere i nuovi membriche in occasione della manifestazione hanno aderito allanostra Associazione.

Tra loro anche il sindaco di Cerreto di Spoleto, grana-tiere negli anni 1968-69.Ciò che più ci fa piacere è aver scoperto che diversi gio-vani di Norcia hanno fatto servizio nei granatieri ehanno intenzione di entrare nell’associazione. Il 24 aprile una delegazione della nostra Associazione hapartecipato all’inaugurazione di una nuova via intitolataai caduti di Nassiriya. La manifestazione era organizzatadalla locale Associazione carabinieri in congedo in colla-borazione con il comune di Norcia.

25 APRILE 2015

APRILE-GIUGNO 201542 IL GRANATIERE

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Festa della liberazione a Cagliari25 APRILE 2015

25 APRILE 2015

A Cagliari il 25 aprile è stato ricordato alla presenza delprefetto, Alessio Giuffrida, del presidente della regione,Francesco Pigliaru, del presidente della provincia, FrancoSardi, del sindaco, Massimo Zedda e di una grande folladi cittadini, organizzata dall’Anpi che ha sfilato fino alParco della Rimembranza dove è stata deposta una co-rona d’alloro al monumento che ricorda i caduti di tuttele guerre.Per i granatieri hanno partecipato il presidente regio-nale Rodolfo Mori Ubaldini accompagnato dai grana-tieri Fabrizio Sala e Alessandro Seruis.

I granatieri di Padova in pellegrinaggio a CaporettoGIOVANNI VETTORATO

Il 25 aprile, in ricordo del centenariodella grande guerra, una delegazione digranatieri di Sardegna della sezione diPadova, assieme al rettore del Tempionazionale dell’Internato ignoto di Pa-dova, don Alberto Celeghin e GiulianaFornasiero, responsabile del centrostudi Ramin di Padova, hanno organiz-zato una visita a Caporetto (Slovenia).Il tempo piovoso ci ha accompagnatoper tutto il giorno rendendoci ancorapiù tristi e impietriti nel visitare ilmuseo in ricordo dei soldati tedeschie successivamente davanti all’Ossa-rio, dove è stata celebrata la santamessa ed è stata deposta una coronad’alloro dalla sezione di Padova in ri-cordo del sacrificio.Nel pomeriggio abbiamo visitato il Ko-bariski Muzej (museo locale) ricco direperti e di testimonianze storiche, cheper questo è stato dichiarato miglior museo dal Consiglioeuropeo nel 1993.Dalle planimetrie e ricostruzioni della zona del conflittoabbiamo compreso che quel massacro di nostri soldati èstato causato soprattutto dell’incompetenza, superficialità

e superbia dei loro superiori e lo testimoniano nelle fotole ferite, le sofferenze, e lo sterminio causato dai gas.Al rientro verso casa, molti partecipanti hanno provato adesternare le proprie sensazioni, confermando la consape-volezza che tutte le guerre siano da condannare.

Da sinistra, Giovanni Vettorato, presidente provinciale granatieri di Padova e GiuseppePaoletti, presidente sezione di Padova

Mori Ubaldini alla festa della liberazione

APRILE-GIUGNO 2015 IL GRANATIERE 43

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I granatieri dell’Emilia e Romagnasui luoghi della memoriaGIOVANNI BETTINI

2-3 MAGGIO 2015

Nel giorni 2 e 3 maggio una delegazione di granatieri del-l’Emilia Romagna ha compiuto una gita pellegrinaggiosui luoghi della memoria della prima guerra mondiale.Al sacrario militare di Redipuglia, due granatieri in Gushanno deposto una corona d’alloro; erano presenti: il me-dagliere del Nastro azzurro di Bologna, lo stendardo dell’As-sociazione arma di cavalleria della sezione di Reggio Emilia,la colonnella regionale e le colonnelle delle sezioni Angs.Questa piccola cerimonia in onore dei caduti, per la suaparticolarità, ha riscosso la stupita ammirazione e il com-piacimento dei visitatori, casualmente trovatisi spettatori. Erano presenti alcuni componenti dell’Associazione re-duci del gruppo combattimento «Friuli».

A Caporetto, Friulini e Granatieri hanno reso omaggio allocale mausoleo che ricorda gli ottocento caduti della bri-gata «Friuli», vittime del tiro dei gas asfissianti. Quei sol-dati ebbero la sventura di essere i primi caduti italianidella offensiva austro-tedesca; iniziata alle prime luci del-l’alba del 24 ottobre 1917, che provocò l’arretramentodell’esercito italiano sulla linea di arresto che andava dalmonte Grappa al Piave. Da segnalare, a Caporetto, il nuovo museo della grandeguerra, da poco inaugurato, ricco di importanti cimeli,grandi plastici esplicativi della battaglia, e sala multime-diale, dove è possibile assistere a un breve filmato moltointeressante, sui fatti avvenuti cento anni fa.

APRILE-GIUGNO 201544 IL GRANATIERE

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Ricordo della battaglia del solstizioSi è svolta a Cortellazzo, il 3 maggio 2015, la cerimonia inricordo della battaglia del solstizio, quest’anno particolar-mente sentita in quanto ricorre il centesimo anniversariodall’inizio della grande guerra.Erano presenti, oltre al presidente regionale cav. uff. LinoMarian e al presidente provinciale cav. uff. Sergio DallaMora, più di venti colonnelle provenienti da ogni parte delTriveneto, altrettante bandiere di associazioni d’arma di Je-solo e altri comuni limitrofi, cinque sindaci o loro rappre-sentanti dei comuni di Jesolo, Eraclea, San Donà di Piave,Musile di Piave e Meolo con i rispettivi gonfaloni.Quest’anno il presidente Dalla Mora ha voluto arricchirela cerimonia con due eventi importanti: lo scoprimento

di una targa e la liberazione di alcune colombe biancheche, come detto dallo stesso Dalla Mora, dovevano essereintese «come auspicio di non belligeranza per tanti anniancora e che ci eleva a pieno titolo al ruolo di paladinidella pace, di araldi del nostro credo e di tutori della no-stra indole pacifica e neutrale».Lo scoprimento della targa (cfr. foto) è stato effettuato,fra due madrine granatiere, da parte del gra. CristianCeolotto, pronipote del granatiere e trombettiere LuigiCeolotto, medaglia d’argento al valor militare, caduto sulCarso nel 1916. A Luigi Ceolotto è dedicata la sezionegranatieri di Jesolo ed a lui è stata intitolata recentementeuna delle vie più importanti della città.

Allocuzione del presidente Dalla MoraScoprimento della targa

Liberazione delle colombe da partedegli alunni delle elementari dellescuole di Cortellazzo, in presenza deipresidenti Marian e Dalla Mora

3 MAGGIO 2015

APRILE-GIUGNO 2015 IL GRANATIERE 45

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Granatieri e alpiniIl 6 maggio una rappresentanza di granatieri del Trentinocon colonnella, guidata dal presidente regionale, EnzoNatale, ha partecipato alla festa per i 50 anni del gruppoalpini di Calceranica. La celebrazione della fondazione è iniziata due anni fa,allorché il gruppo delle penne nere ha deciso di fissarela data per lo svolgimento la prima domenica di mag-gio, come già avvenuto in occasione del trentesimo difondazione.La scelta è dovuta alla ricorrenza del voto alla Madonnache i capifamiglia di Calceranica fecero nell’immediatodopoguerra, in segno di riconoscenza per le conseguenzemiti dei bombardamenti sul paese il 7 novembre 1944.

6 MAGGIO 2015

10 MAGGIO 2015

Commemorazione delcomandante ChitiAMATO BORGHI

Domenica 10 maggio, la sezione Angs di Pesaro e Ur-bino, ha organizzato una commemorazione per onorareil comandante dei granatieri e servo di Dio, GianfrancoChiti.

Anche se quest’anno è stata celebrata in tono minore, per-ché solo negli anni pari vengono fatti inviti ufficiali, e lasanta messa è stata celebrata fuori orario ordinario, la ba-silica di San Decenzio era gremita.

APRILE-GIUGNO 201546 IL GRANATIERE

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Evidentemente hanno dato i loro frutti l’affissione dellalocandina dell’avvenimento in tutte le chiese di Pesaro el’annuncio sulla stampa locale e in particolare sul giornaledella arcidiocesi, che ha dedicato una intera pagina al co-

mandante; inoltre, il celebrante padre Flavio Ubodi haportato con sé oltre cinquanta pellegrini da Orvieto.L’omelia è stata molto toccante. La granata ideata dal gra.Franco Giorgini (recentemente scomparso) e dal nostroaggregato Adriano del Bianco, la stessa che abbiamo por-tato a Orvieto il giorno 8, ha suscitato molta curiosità.Al termine della funzione in corteo abbiamo raggiuntola tomba, dove era già stata collocata la granata, e dove ilpresidente regionale Giancarlo Bruni ha deposto l’ala-maro di fiori. Poi, onori al comandante, raccoglimentoe preghiera.Si ringraziano le associazione combattentistiche ed’arma per la loro presenza e l’arcidiocesi di Pesaro checi ha consentito di affiggere la nostra locandina nei luo-ghi di culto.

Mostre in Sardegna dedicate ai granatieri

24 MAGGIO 2015

A Cagliari il 24 maggio in occasionedella manifestazione «L’Esercito mar-ciava», e stata realizzata nel campoostacoli «Gen. Gastone Rossi» unavetrina dedicata al glorioso e pluri-decorato generale Gastone Rossi, giàcomandante della brigata Granatierinella guerra 1915-1918.Sempre a Cagliari, il presidente regio-nale Rodolfo Mori Ubaldini, in col- Vetrina dedicata al ricordo del generale Gastone Rossi

Padre Flavio Ubodi davanti alla tomba di Chiti Amato Borghi e Giancarlo Bruni con l'omaggio floreale a forma di alamaro

APRILE-GIUGNO 2015 IL GRANATIERE 47

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Mostra sui granatieri nella grande guerra

laborazione con il comune di Cagliari ha realizzato unamostra al sotto piano del Palazzo civico. La mostra che ricorda il contributo dei granatieri nellagrande guerra, avrà la durata di sei mesi.

Radunoregionale granatieri della Liguria

Si è svolto a Genova il 24 maggio l’an-nuale raduno dei granatieri liguri.Abilmente inserito nel contesto di As-soarma Genova, il raduno ha avuto unottimo successo con la partecipazionedi una cinquantina di persone.Erano tanti, veramente tanti anni cheGenova non vedeva sfilare nelle suestrade un plotone di massicci e fierigranatieri, forse dal 1940, anno del ra-duno nazionale a Genova. Meritodell’attaccamento ed amore per gli ala-mari che i granatieri portano nel cuore.«Aver inserito il nostro raduno nellabella manifestazione di AssoarmaGenova, in ricordo dei cento annidall’inizio della grande guerra, hafornito quel qualcosa in più cheserve a rompere la monotonia dei ra-duni di sezione spesso nel tempo sta-tici, ripetitivi e tutti uguali.«Essere coinvolti in una sfilata per lestrade di una magnifica città con tantealtre associazioni d’arma, marciare can-tando il nostro inno fra due ali di follache applaude entusiasta al nostro pas-saggio è stato emozionante e ci ha coin-volti e fatti tornare giovani e fieri.

24 MAGGIO 2015

Il presidente regionale Aldo Viotti con due vecchie glorie: Aldo Porcello (89 anni) e Silvio Ontaiuti(87 anni)

APRILE-GIUGNO 201548 IL GRANATIERE

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Avere la prima fila dello schieramentocomposta da baldi ultraottantenniche marciano al passo seguiti dai piùgiovani... è stato da brivido.Ringrazio tutti i granatieri della Li-guria e la sezione gemellata di Ovadaper questa splendida giornata di festae amicizia».Questo è stato il commento del pre-sidente regionale della Liguria AldoViotti.La manifestazione iniziata alle nove etrenta con l’ammassamento in piazzaDe Ferrari ha percorso sulle note delledue bande musicali presenti tutta viaXX Settembre per giungere in piazzadella Vittoria dove, nella splendidacornice architettonica dell’arco dellaVittoria, sono intervenute le autoritàmilitari e civili per portare un saluto ai partecipanti. A se-guire, si è svolta la messa. La giornata è proseguita pressoi circolo ufficiali dove è stato servito il «rancio» in un’at-mosfera di allegria e convivialità.

Un particolare ringraziamento lo vogliamo rivolgere ad Ar-naldo Buscaglia, consigliere della città metropolitana diGenova, alla manifestazione in veste ufficiale, indossandoda granatiere impeccabilmente gli alamari.

I granatieri di Sardegna delle sezionigemellate di Como e Legnano, con irispettivi presidenti Piero Baratelli edEnrico Mezzenzana, il 24 maggiohanno partecipato a Turate, in provin-cia di Como, al ricordo dell’entrata inguerra dell’Italia nel primo conflittomondiale.La manifestazione, organizzata dallacasa militare «Umberto I», un temporicovero militare, ora con una strut-tura completamente rinnovata, può ospitare ex militari efamiglie, in uso di foresteria a prezzi agevolati. Disponi-bile, fra l’altro, per tutti coloro che, arrivando da lontano,abbiano un parente ricoverato negli ospedali limitrofi.La messa in suffragio dei caduti e dei martiri delle foibe èstata officiata presso la parrocchia dei Ss Pietro e Paolo.

Alla cerimonia in ricordo del primo centenario dellagrande guerra, oltre ai granatieri, erano presenti la bandadella «Taurinense» accompagnata da un centinaio di alpini;altrettanti carabinieri e i rappresentanti di tutte le altre as-sociazioni d’arma. Presenti molte le autorità e un nutritopubblico disposto ai lati delle strade in una giornata in

24 MAGGIO 2015

Cerimonia in ricordo dellagrande guerraENRICO MEZZENZANA

APRILE-GIUGNO 2015 IL GRANATIERE 49

ATTIVITÀ ASSOCIATIVA

Commemorazione dellabattaglia di PalestroFULVIO BERTOGLIO

30-31 MAGGIO 2015

Appuntamento annuale per i granatieri vercellesi nella cit-tadina di Palestro, dove tutti gli anni si commemora la fa-mosa battaglia combattuta nei giorni 30 e 31 maggiodell’anno 1859 dalle truppe franco-piemontesi contro iltemibile esercito austriaco dell’imperatore Francesco Giu-seppe, nella seconda guerra di indipendenza.

Quest’anno la cerimonia si è arricchita di alcune varianti.Erano infatti presenti gruppi storici composti di figurantia cavallo, un drappello di zuavi francesi e due drappelli difanti e bersaglieri dell’esercito piemontese, tutti rigorosa-mente con splendide divise d’epoca. La cronaca della gior-nata ricalca il copione che ormai da anni viene seguito in

memoria di coloro che hanno perso la vita in quella chesua santità papa Francesco ha definito «una guerra inu-

tile», ma che ha dato all’Italia e agli italiani l’unità e l’appar-tenenza ai colori e ai valori nazionali.

APRILE-GIUGNO 201550 IL GRANATIERE

ATTIVITÀ ASSOCIATIVA

Nella splendida cornice della città diGoito, si è svolta lo scorso 31 maggiola manifestazione dei granatieri di Sar-degna in occasione del 167° anniver-sario della battaglia di Goito. Da oltreuna settimana era stata già inauguratala mostra sulla storia dei granatieri diSardegna nell’atrio del Municipio di Goito, organizzatadalle tre sezioni Angs mantovane e dal comune di Goito.L’esposizione si componeva di cinque sezioni espositive: leorigini, la battaglia di Goito, la prima guerra mondiale, ilgenerale e padre Chiti, i granatieri oggi. La mostra ha riscosso l’interesse nella comunità goitese cheha appreso i fatti salienti sulla specialità più antica d’Italia.Domenica 31 maggio alla cerimonia hanno partecipatoaltre associazioni d’arma (bersaglieri, artiglieri).

Alle ore 9,15 i granatieri si sono ammassati in piazza Mat-teotti richiamati dalle musiche del 1°, 2° e 3° reggimentoGranatieri di Sardegna, alle 9,30 si è iniziata la celebra-zione della messa officiata dal parroco don Messedaglia,che durante l’omelia ha ringraziato i granatieri per la loropresenza a Goito.Nei primi banchi, il sindaco Marcazzan, autorità militari,i presidenti Angs della Lombardia Mezzenzana, del VenetoMarian, del Friuli Ros, il vicepresidente del Veneto Pelle-

167° anniversario della battaglia di GoitoRODOLFO BELLINTANI

31 MAGGIO 2015

occasione di questa manifestazione commemorativa.Dopo l’ammassamento in piazza del Municipio, è iniziatala sfilata verso il monumento ossario, dove, dopo l’alza-bandiera, si è deposta una corona di alloro.A seguire, la celebrazione della messa al termine della qualesi sono tenute le varie allocuzioni da parte delle personalitàpresenti. Hanno preso la parola il sindaco di Palestro PaolaFranzo, il presidente della provincia di Pavia, Daniele Bo-sone, il prefetto Giuseppa Strano Materia e, come massimarappresentanza delle forze armate, il gen. Riccardo Marchiò.Un corteo ha poi raggiunto due monumenti cittadini, ilmonumento al soldato ed il monumento al Bersagliere, dovesono stati deposti due mazzi di fiori e si è sostato in racco-glimento sulle note della Canzone del Piave e del Silenzio,magistralmente eseguiti dalla fanfara di Asti.Terminata la cerimonia tutti i granatieri presenti, dopo lafoto di rito, si sono recati al ristorante «Agriturismo Mo-lino Miradolo» di Robbio per continuare la giornata conun buon pranzo in compagnia. Per tutta la sfilata, allaquale era presente un socio della sezione di Vercelli in di-visa d’epoca, i granatieri sono stati applauditi dal nume-roso pubblico presente lungo il percorso ed elogiati per ilcomportamento marziale e per il perfetto passo di marcia.

Per i granatieri, preceduti dalla colonnella regionale,erano presenti oltre alla sezione di Vercelli, alla quale facapo il gruppo di Palestro con l’attivo capogruppo gra.Giancarlo Bardotti, le sezioni di Pinerolo, Saluzzo,Biella, Varallo, Grignasco, Verbano e Ossola con le ri-spettive colonnelle; come si può notare, la partecipa-zione delle numerose sezioni piemontesi è semprenutrita.Da rimarcare, inoltre la partecipazione del presidente re-gionale del Piemonte gra. Pier Andrea Ferro, il quale nonfa mai mancare la sua presenza, segno dell’attaccamentoverso i «bianchi alamari» e verso i granatieri di tutte le se-zioni piemontesi.Al presidente regionale, a tutti i presidenti e ai soci dellenumerose sezioni Angs intervenute, come pure a tutti isoci della sezione di Vercelli che hanno voluto parteciparealla manifestazione, va il nostro particolare ringraziamentoed un arrivederci al prossimo anno.Un saluto e un grazie anche a tutti gli altri soci della se-zione di Vercelli che non hanno potuto essere presenti peri più svariati motivi, in modo particolare a coloro chehanno problemi di salute, ma idealmente sfilano semprecon noi dietro alla nostra colonnella.

APRILE-GIUGNO 2015 IL GRANATIERE 51

ATTIVITÀ ASSOCIATIVA

grini e mischiato alla folla il colonnello Massimo Meinero.Erano presenti, inoltre, due granatieri lombardi in divisastorica del 1848 tra cui il vicepresidente lombardo Schi-fano, dodici colonnelle dei granatieri (Lombardia, Veneto,Mantova, Marmirolo, Castelgoffredo-Castiglione e AltoMantovano, Crema, Legnano, Spinea,Modena, Brescia, Lumezzane, tre Vallibresciane) oltre ad una trentina di gra-natieri, alcuni dei quali si ritrovavanodopo tanti anni di un passato lontanonelle caserme di Roma ed Orvieto.Segnaliamo l’eccezionale presenza delgra. Antonacci che in licenza dal la-voro in Kazakistan ha ritrovato aGoito il commilitone mantovano gra.Bellintani.Dopo la messa ci si è ritrovati con loschieramento di colonnelle, autorità epopolazione dinanzi al monumento aicaduti goitesi per la deposizione di unacorona, la allocuzione del sindaco, cheha posto al centro l’attenzione e l’im-portanza del ricordo di quanto fecero inostri antenati per donarci la libertà de-mocratica di cui oggi beneficiamo. Aseguire il presidente Angs Lombardiagra Mezzenzana ha letto il telegrammadel presidente Angs generale Buscemie poi incentrato la sua allocuzione sugliaspetti più salienti della battaglia diGoito del 30 maggio 1848, rimar-cando con dettagli storici come la forzae l’impeto dei granatieri di Sardegnadiedero nel momento della bisogna uncontributo determinante alla vittoriacontro l’esercito austro-ungarico.Sotto la perfetta direzione del ceri-moniere, Roberto Pellegrini, i gra-natieri e simpatizzanti si sono poispostati nell’area antistante il monu-mento del Granatiere situato afianco del fiume Mincio e a lato diuno stradello molto frequentato daigoitesi e dai turisti sia a piedi che inbici. Qui si è svolto l’alzabandiera,seguito dalle note dell’inno d’Italiacantato a gran voce dai presenti,dalla Leggenda del Piave, dalla depo-sizione della corona al magnificomonumento del Granatiere, per fi-nire con le note del 3° reggimentoe il Noi siam Granatier cantato con

passione e amore. Tutta la cerimonia è stata accompa-gnata da un grande trombettista dell’orchestra del-l’Arena di Verona.I partecipanti hanno poi terminato la manifestazione radu-nandosi in un locale del territorio per il consueto «rancio».

Il 31 maggio si è svolto a Latina, in una giornata lim-pida e soleggiata, il 1° raduno interregionale dei grana-tieri di Sardegna, nella ricorrenza del cinquantenariodella fondazione della sezione pontina, organizzatricedell’evento, fortemente voluto dal proprio presidenteMauro Testi.Nelle prime ore della mattinata i convenuti si sono datiappuntamento nei pressi del monumento ai caduti, perdeporre una corona d’alloro, per la ricorrenza dei centoanni dalla «grande guerra».Il presidente regionale dell’Associazione, cap. Ernesto Ti-raboschi, ha poi provveduto ad organizzare gli schiera-menti per dar vita alla sfilata tra le vie della città, con labanda reggimentale diretta dal maestro Morlungo cheaveva il compito di aprire il corteo.A seguire, una serie di figuranti, che indossavano le diviseche si sono succedute nelle varie epoche storiche, ed il me-dagliere dell’Associazione, seguito dalle colonnelle dellesezioni presenti e dai granatieri arrivati oltre che da tuttoil Lazio, anche dalla vicina Campania, dalla Puglia e per-sino dalla Liguria.Subito dopo, un lunga bandiera italiana, sostenuta da benotto granatieri, si notava la simpatica partecipazione di al-cune donne, accompagnate da bambini vestiti con il tri-colore e delle altre associazioni d’arma che hanno volutocondividere questa importante giornata: gli ex reduci, glialpini ed i bersaglieri.

Al termine della manifestazione, nella centralissima piazzadel Popolo, la banda reggimentale, applauditissima durantelo sfilamento, ha eseguito per il numeroso pubblico presentealcuni brani, alternati alla presentazione dei contesti storiciriguardanti le varie divise indossate dai figuranti del corteo.Hanno poi preso la parola dal palco, in rappresentanza delcomune di Latina il consigliere Gianni Chiarato, moltovicino all’Associazione, che ha voluto donargli una targapersonale, per la collaborazione ricevuta nell’organizza-zione dell’evento. Dopo l’intervento del consigliere Vin-cenzo Borrelli in rappresentanza del comune di Sabaudia,ha preso la parola il colonnello Raffaele Morello coman-dante del 1° reggimento Granatieri di Sardegna.La conclusione degli interventi è stata del generale MarioBuscemi, presidente nazionale, che ha voluto sottolinearecon le sue parole il ruolo dei granatieri, che oltre l’impegnoprofuso nei vari scenari di guerra, continuano a distin-guersi anche in tempo di pace con la partecipazione a tantemissioni umanitarie in campo nazionale nonché in mis-sioni congiunte fuori area, come in Albania, Libano, Kos-sovo e Afghanistan.Al termine gran parte dei partecipanti si è riunita per unpranzo conviviale che ha evidenziato ancora una volta, lospirito di questi eventi e dell’Associazione che mira non soloa ricordare e celebrare ma anche a mantener vivo il senso diquella «fratellanza d’armi» che è propria di tutti coloro chehanno condiviso la vita militare ed i valori che la ispirano.

APRILE-GIUGNO 201552 IL GRANATIERE

ATTIVITÀ ASSOCIATIVA

1° raduno interregionale a Latina per il 50°della sezioneANTONIO DI CIVITA

31 MAGGIO 2015

La rappresentanzadelle scolaresche

Il gen. Buscemi, i consiglieri Borrelli e Chiarato in rappresentanza dei comuni di Sabaudia e di Latina e il gen.Torre

La banda reggimentale

APRILE-GIUGNO 2015 IL GRANATIERE 53

ATTIVITÀ ASSOCIATIVA

Festa dei granatieri a PalanzanoPATRIZIA CAPITANI

La sezione di Palanzano dei granatieri di Sardegna si èdata appuntamento il 2 giugno per celebrare la «Festa deigranatieri», giunta quest’anno alla ventunesima edizione.Alla festa della sezione �– intitolata al granatiere GinoCapitani, che la fondò nel 1994 – hanno partecipatotanti granatieri, tra cui quelli delle sezioni di Emilia Ro-magna, Modena, Grignasco (NO), Limena e Piazzoladel Brenta (PD) che, ricevuti calorosamente dall’attualepresidente Priamo Dalcò, hanno sfilato con le loro co-lonnelle, unendosi così agli abitanti di Palanzano, cheaccolgono sempre questa festa con grande affetto epartecipazione.Non hanno voluto mancare con i loro labari le sezioni diPalanzano della Croce rossa e dell’Avis, dell’associazionecarabinieri, dell’associazione dei combattenti di Fonte-vivo e un nutrito gruppo di alpini.Erano presenti anche il sindaco di Monchio, ClaudioMoretti, e il comandante della locale stazione dei cara-binieri, maresciallo Registro.

Dopo la messa, celebrata da don Antonio Santini, il cor-teo si è diretto al monumento ai caduti per la deposi-zione di una corona.Il sindaco di Palanzano, Lino Franzini, ha ripercorso, inun coinvolgente discorso, l’antica storia del Corpo deigranatieri, fondato nel 1659, e sottolineando la signifi-cativa coincidenza con la festa della Repubblica, ha elo-giato i granatieri per la continua testimonianza dei valoripiù profondi di solidarietà, rispetto ed amore per la pa-tria, auspicando che gli stessi possano essere trasmessi erecepiti dalle giovani generazioni.A seguire il pranzo, tutti in compagnia, al ristorante«San Martino», allietati dall’accompagnamento musicaleaffidato al granatiere Claudio Iotti, vicepresidente dellasezione, con il coinvolgimento di tutti i commensali checon lui hanno intonato canti tradizionali.La festa si è conclusa nel tardo pomeriggio con calorosiabbracci e la promessa di incontrarsi nuovamente l’annoprossimo tra le verdi montagne dell’Alta Val d’Enza.

2 GIUGNO 2015

Vincenzo Vignatosezione di Vicenza

Con grandissimo dolore la sezione comunicala dipartita del proprio socio avvenuta il giorno28 febbraio 2014.Nato a Gambellara, il 22 gennaio 1923, pre-stò servizio nei granatieri durante il secondoconflitto mondiale prima in Slovenia, poinella battaglia di Porta San Paolo in Roma.Tornato alla vita civile, si dedicò per tutta lavita alla cultura e produzione di vino. In sezione è stato sempre presente, fino all’ul-timo, partecipando alle cerimonie al monteCengio. Molto disponibile al ricordo, affasci-nava tutti con i suoi racconti sulla guerra.Con lui se ne va un pezzo di storia dei grana-tieri vicentini.

Agostino Bussolisezione di Jesi (AN)

Dopo una lunga malattia, il 25 gennaio 2015è venuto a mancare all’affetto dei suoi cari,dei parenti e degli amici.Nato il 13 settembre 1940 ad Arcevia (AN)aveva svolto il servizio militare di leva nei gra-natieri di Sardegna, dapprima a Palermo peril Car e poi a Roma alla caserma «Gandin».Ebbe inizialmente l’incarico di artificiere, madate le spiccate doti musicali, venne ben pre-sto inserito nell’organico della banda reggi-mentale. Anche dopo il congedo più voltevenne richiamato per la sfilata del 2 giugno,festa della Repubblica.Ebbe come comandante Gianfranco MariaChiti, da cui rimase profondamente colpito.Di lui diceva: «Era un uomo integerrimo edesigente, ma al contempo sapeva essere giustoe ricco di doti umane». Ebbe l’occasione dirincontrarlo e il piacere di riabbracciarlo al ra-duno di Lucca. Quando ne parlava, i suoiocchi brillavano per l’emozione; andava estre-mamente fiero di questa sua conoscenza!

Sebbene da alcuni anni non riuscisse più apartecipare alle manifestazioni a causa dellamalattia, ha continuato a rinnovare la tes-sera e a chiedere notizie sulle varie iniziativedell’Associazione, orgoglioso com’era di es-sere granatiere!Grazie, Agostino, per la tua testimonianza egrazie anche alla famiglia che ha volutoanche quest’anno onorare l’Associazione rin-novando la tessera.

Mario Francesco Bugattisezione di Lumezzane (BS)

Era nato il 3 gennaio 1948 ed è venuto amancare all’affetto dei suoi cari il 13 marzo2015.Aveva svolto il servizio militare di leva nel1971, al termine del quale fu congedato conil grado di sergente.Rivestiva con orgoglio la carica di presidentedella sezione granatieri di Lumezzane (BS) equella di vicepresidente del centro regionaledella Lombardia.Molto attivo in sezione, come pure nella«Croce bianca», quale addetto al trasportodegli ammalati.Purtroppo, dopo breve malattia, silenziosa-mente si è spento.Per suo volere, alla dipartita è stato vestitocon basco, alamari e cravatta associativa.Anche i «santini» di ricordo, sono stati rea-lizzati con lo stemma e le insegne della bri-gata granatieri ed il motto «A me le guardie». Alla santa messa in suffragio erano presentimolti granatieri con le colonnelle di Man-tova, Bergamo, Calcinate, Marmirolo, Ve-rona, Brescia, Valli Bresciane, Desenzano,Crema, Lumezzana.Era presente, inoltre, il presidente del centroregionale Lombardia Mezzenzana con il se-gretario, il presidente provinciale di Mantova,il presidente di Crema, il presidente provin-ciale di Bergamo, il presidente provinciale diBrescia.Il tenente Roberto Pellegrini dì Verona haletto un breve cenno storico, scritto da Bu-gatti, ricordandolo con affetto.La Preghiera del granatiere è stata letta dal pre-sidente onorario, Enrico Onofrio, amico deldefunto che al termine, a nome di tutti i Gra-natieri, ha porto le condoglianze alla moglie,

al figlio e alla sorella, terminando con un ar-rivederci al caro Bugatti, salutato da un ca-loroso applauso.

Ferruccio Bedonsezione di Spinea (VE)

Nato il 23 settembre 1937, è venuto a man-care il 29 marzo 2015.Il 6 luglio 1959 fu chiamato alle armi e dopo ilCar di Orvieto venne assegnato alla caserma«Gandin» di Pietralata. Si congedò il 5 dicem-bre 1960. Fu poi richiamato alle armi il 29 no-vembre 1961 e fu definitivamente congedato il13 dicembre 1961.Iscritto da tanti anni all’associazione, ha sem-pre partecipato con impegno e dedizione acommemorazioni e raduni. Al rito funebre,svoltosi nella chiesa di Zero Branco (TV), glihanno tributato gli onori i granatieri della diSpinea con la colonnella e quelli della sezionedi Zero Branco.I commilitoni della sezione, rinnovano, anostro mezzo, le più vive condoglianze aifamiliari.

Guido Costantinisezione di Jesolo

Il 17 aprile 2015 è andato avanti. Era nato il19 settembre 1937. In forza al 1° Granatieri,caserma «Gandin», dal 2 luglio1959 prove-niente dal Car di Orvieto, è stato congedatoil 5 dicembre 1960 dopo aver ricoperto, pertutto il periodo di ferma, il ruolo di addettoalla mensa sottufficiali.Alle esequie erano presenti, oltre a un foltonumero di commilitoni della sezione, le co-lonnelle delle sezioni di Jesolo, Eraclea,Musile di Piave, San Donà di Piave e diMeolo, nonché il labaro della regione Ve-neto e la bandiera di Assoarma della cittàdi Jesolo.

APRILE-GIUGNO 201554 IL GRANATIERE

SFILERANNO SEMPRE cON LE NOStRE cOLONNELLE

La rubrica «Sfileranno sempre con le nostre Colonnelle» è finalizzata a ricordare i soli soci dell’Associazione che hanno lasciato questo mondo per ritornare alla Casa delPadre. Si sottolinea: I SOLI SOCI. Chi segnala il triste evento per la pubblicazione, dovrà comunicare le seguenti informazioni necessarie per la stesura del necrologio:sezione d’appartenenza; data di nascita e di morte; motivi del decesso; reparto Granatieri nel quale il defunto ha prestato servizio; eventuali campagne di guerra e decorazioniricevute; eventuali cariche associative rivestite. È opportuno, inoltre, che venga inviata una foto originale del defunto e non, come spesso avviene, fotocopie o copie ripresedai giornali. Tutti i testi, comunque, non dovranno superare le 12 righe, salvo le eccezioni che si potranno avere a insindacabile giudizio della redazione. La redazione, infine,sarà particolarmente grata a chi, avendone la possibilità, invierà un’offerta come, del resto, è previsto dal comma 5 dell’articolo 13 del Regolamento dell’Associazione.

Guido, oltre ad essere molto orgoglioso dellasua famiglia, era altresì molto fiero di apparte-nere alla grande compagine dei granatieri.Per lui, cosi come dovrebbe essere per ognunodi noi, l’essere granatiere era sopratutto sino-nimo di onestà e di rettitudine. Egli era, altresì,uomo di grande statura morale, dotato digrande modestia, sempre prodigo nel darebuoni esempi e dotato di grande altruismo,profondi sentimenti e grande saggezza. Tutte cose molto semplici ma sufficienti a faredi lui un uomo di grandi virtù e di grande le-vatura, da imitare e portare sempre come mo-dello di vita, certi che sia questo, per noi, ilmodo migliore di onorare la sua memoria.

Sergio Della Mora

Mario D’Ignaziosezione di L’Aquila

Nato l’11 ottobre 1949, è tornato alla casadel Padre il 19 aprile 2014.Presidente da anni della sezione granatieri diSardegna – L’Aquila, da vero granatiere,uomo buono e dedito alla famiglia e al la-voro, partecipava alle varie manifestazionicon l’orgoglio di indossare gli alamari e diaver svolto il servizio militare nel Corpo deigranatieri. La moglie e i figli, lo ricordano aquanti lo conobbero e ne apprezzarono lealte doti di umanità. Venuto a mancare im-provvisamente, lascia un vuoto incolmabilefra i familiari, i commilitoni e chi ebbe la for-tuna di conoscerlo.

Andrea Marabottosezione di Fossano

Ci ha lasciato. Il suo cuore generoso ha ces-sato di battere il 25 aprile 2015. Era nato a Fossano il 7 settembre 1929. Hasvolto il servizio di leva nel 1° reggimentoGranatieri di Sardegna negli anni ’51-52 . Siera iscritto alla giovane sezione di Fossano dapoco inaugurata, nel 1965, e da allora è statosempre presente a tutti gli avvenimenti. Ha ri-coperto la carica di consigliere per varie tor-nate amministrative, portando sempre il suocontributo di saggezza e buon senso.

Lo spirito granatieresco lo ha accompagnatoper tutta la vita nel lavoro e al servizio dellasezione. I granatieri fossanesi, e non solo, loricorderanno sempre con affetto.Al funerale era presente un folto gruppo digranatieri con colonnella e il presidente disezione Claudio Tallone.Alla moglie, gentile signora Teresa, ai figli,ai nipoti e familiari tutti le più sentite e af-fettuose condoglianze dalla grande famigliadei granatieri.

Eolo Grassosezione di Firenze

Nato a Roma il 22 dicembre 1931, è decedutoa Figline Valdarno, per l’aggravarsi di variepatologie che lo affliggevano da tanto tempo,il 16 maggio 2015.Ha prestato servizio di leva nel 1° reggimentoGranatieri. Dopo il congedo si iscrisse al-l’Angs, alla quale restò sempre legato, pre-stando la sua opera nella segreteria a Roma epoi a Firenze.I granatieri fiorentini lo ricordano con moltoaffetto per la dedizione mostrata alla sezionedi Firenze.

Loris Rossinisezione di Rovigo

Si è spento all’età di 93 anni Loris Rossini,grande ufficiale della Repubblica, commenda-tore, per anni presidente provinciale dell’asso-ciazione granatieri d’Italia, insignito dellamedaglia d’oro dalla Camera di commercio permeriti nel volontariato, oltre che di una lungaserie di riconoscimenti per i diversi ambiti incui ha prestato la propria opera.Rossini era conosciutissimo in città e non solosoprattutto per essere stato uno degli «angeli»dell’alluvione del 1951, quando, grazie alla co-noscenza della lingua inglese appresa nei cin-que anni di prigionia in India, ex provinciacoloniale dell’impero britannico, aiutò e let-teralmente salvò da morte certa decine di per-sone travolte dall’inondazione del Polesine.Lui stesso raccontò quelle vicende al «Gazzet-tino» in occasione del 50esimo della tragediapolesana: «Con il mio camion portavo via lagente dalla zone alluvionate �– spiegò Rossini–. Gli inglesi vennero in soccorso ma non co-noscevano né i luoghi né la lingua e io feci dainterprete. Ad Arquà, per esempio, salvammodiverse famiglie che si erano rifugiate sui tetti».I funerali di Loris Rossini si sono svolti il 27gennaio nella chiesa di San Francesco.

La signora Lucia Perno ci ha lasciato

Fu la prima tesserata nella categoria«amici dei granatieri» da quando il cen-tro regionale Piemonte ottenne unaconclusione positiva della proposta diallargare il tesseramento Angs anche aisimpatizzanti. D’altro canto, la signoraLucia i granatieri li aveva nel proprioDna. Suo padre Sebastiano, classe1899, infatti, aveva partecipato con il1° Granatieri alla grande guerra, com-battendo sul Carso e a Caporetto; lozio, Michele Perno, classe 1895, arruo-lato nel 1° Granatieri, meritò nel 1916sul Carso la medaglia di bronzo e laCroce di guerra per aver tagliato, sottoil fuoco nemico, il filo spinato per met-tere in salvo la propria compagnia cheera rimasta intrappolata; suo fratello,Ludovico, classe 1928, svolse il serviziomilitare nel 1° Granatieri; da ultimo,suo figlio, il gra. Gallo cav. Sebastianomilitò per la leva nel 3° reggimentoGranatieri Guardie di Orvieto. Per lafamiglia Perno-Gallo, l’appartenenza dimolti membri al corpo dei bianchi ala-mari è motivo di grandissimo onoreove si consideri, fra l’altro, che in pro-vincia di Cuneo la popolazione ma-schile in massima parte ha militato nelcorpo degli alpini. La nostra «granatiera» ci ha lasciato il17 aprile 2015.

APRILE-GIUGNO 2015 IL GRANATIERE 55

SFILERANNO SEMPRE cON LE NOStRE cOLONNELLE

ALAMARO A SPILLO ARGENtAtO

BAVERO DI PANNO ROSSO cON ALAMARI

BAScO DI PANNO NERO

cRESt ARALDIcO DELL’ANGS

cOPPIA DI GRANAtINE IN MEtALLO BIANcO PER BAVERO

GRANAtINE A SPILLO/cLIPS IN SIMILORO/SILVER PER GIAccA

cARtOLINE EPOcHE VARIE

cRAVAttA REGGIMENtALE IN POLIEStERE

DIScO AUtOADESIVO PER MAccHINA

FREGIO MEtALLIcO PER BAScO

GEMELLI ARGENtAtI cON ScUDEttO QUAttRO MORI

LIBRO IL IV BATTAGLIONE CONTROCARRO

LIBRO LE STAGIONI BALCANICHE

LIBRO I QUADRI DEL 3° RGT. GRANATIERI DI SARDEGNA

MEDAGLIE DEI VARI RADUNI NAZIONALI

PORtAcHIAVI REt. A MOLLA cON MEDAGLIA SILVER

PORtAtESSERA ASSOcIAtIVO IN PELLE ROSSA

PORtAtESSERA ASSOcIAtIVO IN PLAStIcA ROSSA

StAtUEttA GRANAtIERE 1848 MEDIA

StAtUEttA GRANAtIERE 1848 GRANDE

StEMMA ARALDIcO IN MEtALLO PER tAScHINO

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