Dal profondo del mio Shtetl

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Laboratorio teatrale musicale degli studenti della 3^ A e 3^ B dell'Istituto Comprensivo 'E. Toti' di Musile di Piave per "Il giorno della memoria"

Transcript of Dal profondo del mio Shtetl

Il laboratorio teatrale dell’Istituto Comprensivo

“Enrico Toti”

presenta

“Dal profondo del mio Shtetl”

Pannello realizzato dagli alunni delle classi 3 A e 3 B

Il 27 gennaio gli alunni delle classi 3 A e 3B a tempo

prolungato hanno messo in scena uno spettacolo

teatrale-musicale dal titolo “Dal profondo del mio

Shtetl” in memoria di tutte le vittime della Shoah.

Ma cos’è uno Shtetl?

E come riuscire a mettere in scena i personaggi e le

muscihe che lo hanno caratterizzato?

Lo Shtetl è il tipico villaggio dell’Europa dell’est in cui il

popolo ebraico viveva prima delle persecuzioni razziali.

Per rappresentare lo Shtetl gli alunni che si sono

occupati della scenografia hanno preso spunto da due

opere…

La scenografia…

Il disegno della copertina ha ispirato i due pannelli che

sono stati utilizzati per la scenografia…

La scenografia…

Ecco il nostro pannello…

La scenografia…

“La casa blu” di Marc Chagall (1917) pittore

di origini ebraiche

La scenografia…

Ecco il nostro pannello…

A tutte le persone presenti in sala sono stati distribuiti

dei triangoli colorati che ricordavano quelli che gli ebrei

furono costretti a portare durante gli anni della

persecuzione…

Gli insegnanti e il Dirigente Scolastico hanno appuntato

invece sui loro abiti la stella di David, simbolo della

religione ebraica…

E le musiche?

Hanno accompagnato lo spettacolo le musiche di Moni

Ovadia, compositore di origine ebraica, che contribuisce

a diffondere la cultura yiddish.

Il coro degli alunni dell’Istituto ha messo in musica il

celebre passo di Primo Levi, tratto da “Se questo è un

uomo”…

La musica…

Voi che vivete sicuri

nelle vostre tiepide case;

Voi che trovate tornando la sera

il cibo caldo e visi amici…

La musica…

Considerate se questo è un uomo

che lavora nel fango

che non conosce pace

che lotta per mezzo pane

che muore per un sì e per un no

La musica…

Considerate se questa è una donna

senza capelli e senza nome

senza più forza per ricordare

vuoti gli occhi e freddo il grembo

come una rana d’inverno

La musica…

Meditate che questo è stato:

Vi comando queste parole

scolpitele nel vostro cuore

stando in casa andando per via…

Lo spettacolo si è concluso sulle note di “Hatikvah”, in

ebraico “La speranza”, che potete ascoltare in

sottofondo…

La musica…

Hatikvah di Naftali Herz Imber (1882)

Kol od balevav p'nimah

Nefesh Yehudi homiyah

Ulfa'atey mizrach kadimah

Ayin l'tzion tzofiyah

La musica…

Hatikvah

Od lo avdah tikvatenu

Hatikvah bat shnot alpayim

L'hiyot am chofshi b'artzenu

Eretz Tzion v'Yerushalayim

La musica…

Hatikvah

Finché dentro il cuore, in profondità,

l’anima ebrea ci sussurrerà

e alle porte dell’Est, là dove sorge il sol

un occhio guarda al monte di Sion

La musica…

Hatikvah

Non è persa la speranza,

speranza già bimillenne,

d’esser un popol libero in terra

di Sion, Gerusalemme

Le poesie dei bambini di Terezin

La farfalla

L’ultima, proprio l’ultima,

di un giallo così

assolutamente giallo,

come una lacrima di sole quando case

sopra una roccia bianca

così gialla, così gialla!

Le poesie dei bambini di Terezin

L’ultima,

volava in alto leggera,

aleggiava sicura

per baciare il suo ultimo mondo.

Le poesie dei bambini di Terezin

Tra qualche giorno

sarà già la mia settima settimana

di ghetto:

i miei mi hanno ritrovato qui

e qui mi chiamano i fiori di ruta

e il bianco candeliere di castagno

nel cortile.

Le poesie dei bambini di Terezin

Ma qui non ho rivisto nessuna farfalla.

Quella dell’altra volta fu l’ultima:

le farfalle non vivono nel ghetto.

Le poesie dei bambini di Terezin

Lacrime

E dopo di loro la rassegnazione giunge

lacrime

senza le quali la vita non è

lacrime

ispirazione alla tristezza,

lacrime

che scendono senza tregua.

Per la realizzazione dello spettacolo si ringraziano le

insegnanti:

Caterina Cattai e Marilena Mangiagli per la

recitazione

Michela Fregonese per le musiche

Enrica Visca per le scenografie

Impaginazione e grafica a cura di Marilena Mangiagli

e Michela Fregonese