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HCIGianluca Gualducci1

CRITERI DI USABILITA’

DEI PORTALI

Gianluca Gualducci

HCIGianluca Gualducci2

Sommario

Illustrerò:

•Cosa è un portale•Cosa si intende per usabilità nel WWW•La metodologia d’analisi da me adottata•I criteri di usabilità ottenuti

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Cosa è un portale (1):

Il WWW è uno spazio informativo complesso,caotico e non strutturato.

Per risolvere questa complessità alcuni siti websi sono evoluti verso il modello del “portale”,proponendosi come accesso preferenziale alWWW e come punto di partenza di qualunquenavigazione e ricerca.

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Cosa è un portale (2):

Un portale è un prodotto editoriale on line chesvolge la funzione di punto privilegiato diaccesso al Web per gli utenti e che fornisceloro risorse informative, servizi dicomunicazione personale, e strumenti con cuilocalizzare e raggiungere i contenuti e i servizion line di cui hanno comunemente bisogno.

[Calvo e altri, “Frontiere di Rete”, 2001]

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I “genitori” dei portali:

I portali web derivano dalla co-evoluzione diforme preesistenti:

•Motori di ricerca•Siti di Internet Providers•Siti di informazione e attualità•Virtual communities

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Caratteristiche deiportali:

Strumenti di ricerca:directories, search engines,canali

Informazione – attualità:

Servizi aggiuntivi:Ø community builder (email, fora, chat)Ø Personalizzazione (agende, homepages)Ø application provider (uso software online)Ø E-commerce

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La logistica fisica:

Il modello-supermarket è legato allecaratteristiche proprie di una logistica fisica, laquale prevede una ripartizione dei capitali edegli spazi espositivi per avere:

• tante marche e prodotti, ognuno in quantitàlimitata (interesse all'ampiezza di gamma)

• poche marche e pochi prodotti ma ognuno ingrande quantità (interesse alla profonditàdell'assortimento).

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La logistica cognitiva (1):

Internet, nella cui realtà spazi e capitali nonsono beni altrettanto scarsi, adotta invece unalogistica cognitiva con l'imperativodell'assortimento totale, sia nella direzionedella ampiezza di gamma sia in quella dellaprofondità dell'assortimento stesso.

Distinguiamo così tra meta-portali (omegaportali), essenzialmente generalisti, eportali di secondo livello: i primi garantisconol'accesso orizzontale (nel senso di ampiezza digamma) ai secondi, che invece offronocontenuti e servizi specifici e specializzati.

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La logistica cognitiva (2):

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Meta-portali:

Per ottenere reach premium price, economie discala e notorietà di marca devono:

Integrare a monte: diventare il punto di ingressonella Rete (Internet Providers)

Integrare a valle: trattenere il più a lungopossibile sulle proprie pagine (contenutoproprietario) e favorire il ritorno (servizi dipersonalizzazione e community builders)

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Portali di secondo livello:

Rappresentano le guide verso la profonditàdell’assortimento.

Si distinguono in 4 tipologie:

•Corporate Portal•Portali locali•Portali di comunità•Portali di interesse

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Corporate portal:

Evoluzione delle intranet aziendali, riguarda lacomunicazione interna e pubblicitaria da partedi un’azienda con riferimento a contenutiproprietari ed esterni. Mira a:

• pubblicizzare la marca• rendere più facile la raccolta di informazioni

per il possibile acquirente o fornitore e per glistessi appartenenti all'impresa

• raccogliere ed integrare funzionalmente laconoscenza e l'esperienza (volatili per natura)sui beni o i servizi forniti del gestore

• fornire la possibilità di realizzare acquistionline

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Portale locale:

Sito dedicato ai bisogni e agli interessi di unacomunità di utenti spazialmente delimitata.

Un caso tipico sono le reti civiche, le qualitrattano molteplici argomenti legati allamedesima realtà fisica.

Di solito vengono sviluppati soprattutto gliaspetti e i servizi per la formazione di unacomunità virtuale.

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Portale di comunità:

Offerta di contenuti specifici per un pubblicosegmentato sulla base di caratteristiche digenere, etnia od occupazione.

Interessanti applicazioni di e-commerce legatealla omogeneità dell’audience.

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Portale di interesse:

Sito fortemente specializzato, indirizzatoindistintamente a chiunque sia incuriositodall'argomento che viene trattato.

Sono spesso presenti applicazioni di e-commerce, poiché la particolare omogeneitàdegli stili di vita e dei comportamentid’acquisto dei visitatori rende questi sitiparticolarmente appetibili come catalizzatori dipossibili acquirenti

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Usabilità sul WWW (1):

Nel tradizionale sviluppo software il cliente avevapercezione dell'usabilità del prodotto solo dopoil suo l'acquisto; le Software House potevanocosì supplire la precaria usabilità dei loroprodotti, ad esempio, attraverso l'istituzione dicall-center.

Internet ribalta questa situazione: ora, gli utentihanno esperienza dell'usabilità di un sito primadell'interagire con esso e prima che essiabbiano speso soldi in possibili acquisti.

(J. Nielsen, “Designing Web Usability”, 2000)

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Usabilità sul WWW (2):

Un sito Web è usabile quando soddisfa i bisogniinformativi dell’utente finale che lo stavisitando e interrogando, fornendogli facilità diaccesso e di navigabilità e consentendo unadeguato livello di comprensione deicontenuti. Nel caso non sia disponibile tuttal’informazione, un buon sito demanda ad altrefonti informative.

(M. Visciola, “Usabilità dei siti web”, 2000)

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Misurazione dell’usabilità:

Strategie per la misurazione della web usability:

• I metodi automatici;• L'analisi tramite euristiche di valutazione o

linee guida;• La simulazione d'uso (cognitive walkthrough);• I metodi di self - report;• Il test con utenti;• Il confronto con i siti già esistenti.

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Cognitive walkthrough:

• l'utente sarà messo nelle condizioni diformulare un piano di azione corretto?

• l'azione corretta è visibile nel momento in cuisi è deciso di compierla?

• dopo avere individuato l'azione corretta daeffettuare, l'utente riuscirà a compierla?

• dopo avere eseguito l'azione corretta,l'utente riceverà un adeguato feedback che loinformi del raggiungimento del proprioobiettivo?

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Teoria dell’azione diNorman:

•Affordances•3 fasi: formazione goal, esecuzione, valutazione•Distanze cognitive e golfi:

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CW – Norman (1):

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CW – Norman (2):Q1: l’azione corretta è sufficientemente evidente

per l’utente e le azioni collimano con le sueintenzioni?

Q2: l’utente riesce a collegare la descrizionecorretta con ciò che sta cercando di fare?

Q3: l’utente riceve dal sistema la risposta nellostesso posto e nella stessa modalità in cui haeseguito l’azione?

Q4: l’utente riesce ad interpretare in manieracorretta la risposta del sistema?

Q5: l’utente riesce a valutare correttamente irisultati?

Q6: se l’obiettivo è sbagliato o può esseremigliorato, l’utente riesce a capirlo e a trovareobiettivi alternativi?

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CW – Norman (3):

• permette lo sviluppo di una interazione più“naturale” ai valutatori, senza l’obbligo dirifarsi alla sequenza di azioni fornita daiprogettisti

• limita i casi di mancato rinvenimento deiproblemi causati dal metodo stesso dimisurazione dell’usabilità

• facilita il riconoscimento di problematiche dialto livello

• costituisce una guida per la riprogettazione

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Usabilità dei portali web:

• criteri di usabilità riguardanti i vari modelli diorganizzazione complessiva per l’attività dimediazione dell’informazione

• criteri di usabilità per gli strumenti del sistemadi navigazione interna al portale

• criteri di usabilità delle soluzioni grafiche e deilayout delle singole pagine componenti unportale web

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Organizzazione:

• individuazione della gerarchia dei contenuti(profondità vs. ampiezza)

• gestione della gerarchia dei contenuti(subsites, directories, canali)

• presentazione all’utente della gerarchia edell’ampiezza dei contenuti (essenzialità vs.eclettismo)

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Margherita (HTML)

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Margherita

CØSchema grafico e coloriØEffetti onmouseover sui link

DØRecupero di una forma comunicativa cartaceasenza adattamento al nuovo mediumØTroppi linkØDifficoltà di scanning

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MediasetOnLine

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MediasetOnLine

CØAlta propensione allo scanningØVeste graficaØStruttura a sottositi

DØLink fraintendibiliØMancanza di autonomia

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ENEL

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ENEL

DØTroppi linkØImmagini come titoli dei link (tempi d’attesa)ØErrata disposizione del contenuto

CØUso dei colori per identificare le sezioni

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Navigazione:

“dove sono?” e “dove posso andare?”

•Navigation bars•Breadcrumbs trails•Sitemaps•Titoli di pagina•Links•Motori di ricerca

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Presentazione:

•Coerenza

•Discrezione

•Scansionabilità

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SuperEva (HTML)

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SuperEvaDØGrafica “invadente”ØSpreco di spazioØIntroduzione inutileØTitolazioni di link non chiareØLogo diverso

CØBreadcrumbs trailØSchema di colore

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Yahoo! Spagna

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Yahoo!

CØEssenzialità graficaØFacilità di scanningØAbbondanza delle risorse accessibili

DØDidascalia fraintendibileØSimbolo @ non spiegato

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Bibliografia

J. Nielsen, Designing web usability, Indianapolis, NewRiders, 2000

M. Visciola, Usabilità dei siti web, Milano, Apogeo, 2000

J. Spool e altri, Web site usability: a designer’s guide, SanFrancisco, Morgan Kaufmann Publishers, 1999

A. Mandelli, “E’ il momento dei portali. Dureranno?”, inProblemi dell’Informazione n.4, 1999, il Mulino

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Webliografia

S. Bussolon e E. Valentini, “Usabilità del WWW”[http://www.hyperlab.net/ergonomia/dispensa/]

B. Gaines, M. Shaw e L. Chen, “Utility, usability andlikeability: dimensions of the Net and Web ”[http://ksi.cpsc.ucalgary.ca/articles/WN96/WN96HF/WN96HF.html]

J. Nielsen, The Web site for usable information technology[http://www.useit.com]

K. Instone, Usable Web (1248 links about Web Usability)[http://www.usableweb.com]

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L’usabilità è reazionaria?

F. Berardi ‘Bifo’, “Dissociare il webdesign dall'usabilità”http://www.mediamente.rai.it/divenirerete/010302/index.asp

U. Santucci, “L’usabilità è reazionaria?”http://www.immedia.it/articoli/20010403/20010403143.shtml

S. Romagnolo, “L'usabilità non è reazionaria e la creatività nonè (necessariamente) rivoluzionaria”http://www.immedia.it/articoli/20010403/20010403142.shtml