Post on 18-Feb-2019
Corso di Psicologia della disabilità e dell�integrazione
a.a 2014-2015
lezione del 10 novembre 2014
Dott.ssa Barbara Ferrari
È facile imparare ciò che non si sa.
Il difficile è imparare ciò che si sa. !
DISABILITA�
RELAZIONE D�AIUTO
IO E L�ALTRO RUOLO EMPATIA E ASCOLTO COMUNICAZIONE Gioco
Il Ruolo
E� l�insieme delle norme e delle aspettative che convergono su un individuo in quanto occupa una determinata posizione.
Nel concetto di ruolo è implicita la discrepanza
tra le attese che convergono sull�individuo e ciò che l�individuo veramente è, tra �essere� e �apparire�.
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MANSIONE • Compiti predefiniti • ALTA PRESCRITTIVITÀ • BASSA
DISCREZIONALITÀ • BASSA AUTONOMIA • COMPETENZE
PARCELLIZZATE • RIGIDITÀ
ORGANIZZATIVA • LIMITATE
RESPONSABILITÀ
RUOLO • Responsabilità e relazioni • BASSA PRESCRITTIVITÀ • ALTA DISCREZIONALITÀ • MAGGIORE AUTONOMIA • COMPETENZE POLIVALENTI • FLESSIBILITÀ
ORGANIZZATIVA • MAGGIORE
RESPONSABILITÀ
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Il Ruolo
Dimensioni del ruolo
OPERATORE
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FRUITORE RUOLO%DICHIARATO!
RUOLO%INTROIETTATO!
RUOLO%AGITO!
RUOLO%ATTESO%!
RUOLO%PERCEPITO!
Ricoprire un ruolo significa…
• disporre delle conoscenze necessarie per svolgere il proprio lavoro
• essere sufficientemente abili nell�utilizzo delle conoscenze acquisite
• avere una capacità di relazione adeguata e comportamenti coerenti
• sapersi adeguare alle esigenze del qui ed ora
• saper monitorare, nel tempo, se stessi e la situazione con il paziente
• sapere • saper fare • saper essere • saper agire • saper divenire
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SAPERE
nasce dall�acquisizione di nozioni teoriche, da un
apprendimento che non si può esaurire negli anni
della formazione, ma che necessita di un
continuo aggiornamento.
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SAPER FARE
significa mediare e riconvertire il sapere teorico
in operatività, tenendo conto delle molte variabili
possibili (ad esempio dove sono, con chi sono,
cosa facciamo, cosa abbiamo a disposizione, dove
vogliamo andare, perché ci vogliamo andare,
ecc.).
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SAPER ESSERE
è legato alla relazione con se stessi e con gli altri,
alla possibilità di essere dentro una relazione
di ruolo, pur mantenendo la propria autenticità
di persona e la capacità empatica di entrare in
relazione con l�altro, che non deve sentirsi �non
un oggetto da manipolare ed influenzare� ma un
�individuo da comprendere� (Lai 1985).
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SAPER DIVENIRE
è legato alla capacità di riconvertirsi e
ridefinirsi al variare del contesto (relazionale o
pragmatico) nel quale ci si trova, senza perdere
la propria identità professionale o il proprio ruolo.
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L�ascolto nella relazione d�aiuto
per “ascolto” si intende un particolare e specifico
atteggiamento mentale di apertura/contatto
verso…che l’operatore mette in atto nel corso
dell’incontro
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L�ascolto nella relazione d�aiuto
L’ASCOLTO E’ QUINDI PARTE INTEGRANTE E
QUALIFICANTE DELLA RELAZIONE D’AIUTO
(NELLA SUA ACCEZIONE PIU’ AMPIA ED
ARTICOLATA CHE VA DALLA SEMPLICE
ACCOGLIENZA DEL SOGGETTO ALLA RELAZIONE
PIU’ STRUTTURATA E PROLUNGATA)
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L�ascolto nella relazione d�aiuto
L’ASCOLTO DEVE CERTAMENTE ESSERE UNA “APERTURA
VERSO” QUANTO E’ ESPLICITAMENTE COMUNICATO, MA
SPESSO ELEMENTI SOSTANZIALI SONO CONTENUTI
ALL’INTERNO:
• DEI PARTICOLARI
• DEGLI ELEMENTI DI SFONDO
• DELLE DISCREPANZE
• DELLE DISSINTONIE
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L�ascolto nella relazione d�aiuto
ASCOLTO
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Le!parole!de*e!
I!tempi!con!i!quali!si!scandiscono!le!parole!
Il!tono!
Le!lentezze/le!accellerate!
Le!lontananze/le!vicinanze!
Lo!sguardo!
I!silenzi!
Le!parole!non!de*e!
Lo!spazio!
Come!si!occupa!lo!spazio!
Cercate!di!unire!i!nove!pun9!con!qua*ro!linee!re*e!senza!staccare!mai!la!ma9ta!dal!foglio!
L�ascolto nella relazione d�aiuto
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Appartenenza!ad!un!gruppo!sociale!ha!!modellato!la!nostra!maniera!di!vedere!e!di!reagire=>!Stereo9pi!!Il!nostro!giudizio!resiste!alla!logica!ed!alla!contraddizione!dei!fa@!e!opponiamo!pertanto!una!resistenza!(sele@vità,!occultamento,!deformazione)!ai!discorsi!dell’altro,!se!quest’ul9mo!contraddice!troppo!le!nostre!convinzioni!!e!i!nostri!modelli.!!Ascoltare!significherà!dunque!acce*are!di!ALLENTARE!LE!DIFESE,!di!rinunciare!a!certe!credenze,!di!rinunciare!a!certe!certezze.!
L�ascolto nella relazione d�aiuto
L’ASCOLTO DEVE SEMPRE E COMUNQUE ESSERE
CONTESTUALIZZATO ALL’INTERNO DEI QUATTRO
PARAMETRI SOSTANZIALI DELL’ESPERIENZA UMANA
(POSSIBILITA’ DELL’ESSERE UMANO DI ESPERIRE UNA
ESPERIENZA OGGETTIVA O SOGGETTIVO/RELAZIONALE):
• SPAZIO
• TEMPO
• SE’ E L’ALTRO
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L�ascolto nella relazione d�aiuto
SPAZIO DA INTENDERE COME:
– SETTING
– SPAZIO RELAZIONALE NELLA COPPIA O NEL GRUPPO
– TERRITORIO DEL SOGGETTO NEL QUALE ESSERE
INVITATI O MENO E RISPETTO DELLO STESSO
– SPAZIO DELL’OPERATORE
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L�ascolto nella relazione d�aiuto
TEMPO
• TEMPO DI ATTESA FINALIZZATO ALLA COSTRUZIONE
DI CODICI CONDIVISI E CONDIVISIBILI
• TEMPO DEL SOGGETTO PER POTER COMUNICARE E
RISPETTO DELLO STESSO
• TEMPO DA CONDIVIDERE NEL DETTO E NEL NON
DETTO (SILENZIO DEL SOGGETTO E DELL’OPERATORE)
• TEMPO E SUA SCANSIONE COME ORGANIZZATORE DEL
DETTO E DEI SILENZI
• TEMPO E REGOLE
• TEMPO E LENTEZZA
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L�ascolto nella relazione d�aiuto
SE’ E L’ALTRO
• ASCOLTO DI SE STESSI NELLA RELAZIONE CON SE
STESSI E CON L’ALTRO
• CONSAPEVOLEZZA DELLE ASPETTATIVE DI SE STESSI
E DELL’ALTRO NELLA RELAZIONE D’AIUTO
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L�ascolto nella relazione d�aiuto
POTREMMO DEFINIRE L’ASCOLTO COME UNA FUNZIONE
PSICHICA COMPLESSA COSTITUITA DAI SEGUENTI
ELEMENTI ESSENZIALI:
• RELAZIONE DI FIDUCIA SEGUITA DALL’AFFIDAMENTO
• IDENTIFICAZIONE CON L’ALTRO
• CONTATTO EMPATICO (CON CONDIVISIONE DELLA QUALITA’, MA NON DELLA QUANTITA’ DEI VISSUTI DEL SOGGETTO)
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L�ascolto nella relazione d�aiuto
• CORRETTA DISTANZA (CHE ESCLUDE DA UN LATO
DINAMICHE SIMBIOTICHE O FUSIONALI E DALL’ALTRO
DINAMICHE ESPULSIVE O COERCITIVE)
• CORRETTO RICONOSCIMENTO DEI VISSUTI
TRANSFERALI DEL SOGGETTO PORTATI NELLA
RELAZIONE D’AIUTO
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L�ascolto nella relazione d�aiuto
• C O R R E T T A D I S T I N Z I O N E D E I V I S S U T I
CONTROTRANSFERALI PROVOCATI NELL�OPERATORE
DALLA RELAZIONE CON IL SOGGETTO
– VISSUTI ORIGINATI DA CONFLITTUALITA� PRESENTI
NELL�OPERATORE E RIATTIVATE DAL SOGGETTO
– VISSUTI CHE ORIGINANO DALLA RELAZIONE CON IL
SOGGETTO
– V I S S U T I P R O I E T T A T I D A L S O G G E T T O
NELL�OPERATORE
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L�ascolto nella relazione d�aiuto
• SOSPENSIONE DEL GIUDIZIO
• CONTATTO OCULARE
• MESSA IN ATTO, DA PARTE DELL’OPERATORE, DELLE
SUE CAPACITA’ COGNITIVE (ORGANI DI SENSO,
ATTENZIONE, ECC.)
• CORRETTA RIELABORAZIONE AFFETTIVA –
CORPOREA – COGNITIVA - VERBALE DI QUANTO
AVVENUTO NELL’INCONTRO CON IL SOGGETTO
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Empatia
“capacità di immedesimarsi in un’altra persona fino
a coglierne i pensieri e gli stati d’animo.”
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Dizionario di psicologia, Galimberti
L'empatia può essere definita come la capacità di comprendere gli stati mentali altrui facendo riferimento alla propria esperienza (Docety e Moriguchy, 2007). Il concetto di empatia riguarda sia aspetti affettivi, la condivisione di aspetti emotivi e la condivisione di emozioni, sia aspetti cognitivi, la comprensione intellettuale di esperienze emotive di altre persone.
Empatia vs Simpatia
Entrambi i termini evocano l’interesse che si ha verso l’altro
e lo sforzo che ognuno fa per raggiungerlo.
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Empatia presuppone che si sia in grado di percepire come si sente l�altro interiormente, come stanno le cose per lui…Ma…non significa che i pensieri o le difficoltà dell�altro diventino i vostri. L�empatia esclude ogni processo di identificazione (termine psicoanalitico che designa il processo con cui un soggetto assimila uno o più tratti di un individuo modellandosi su di esso) con il quale i vostri sentimenti o le vostre preoccupazioni personali, assomigliando a quelli dell�altra persona, �prendono il sopravvento� diventando, forse a vostra insaputa, i veri motivi della vostra azione.
Empatia vs Simpatia
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L�empatia presuppone che si sia in sintonia, sulla stessa
lunghezza d�onda dell�altro e che si sia in grado di recepire il
suo messaggio così come l�altro lo comunica. Questo non
vuol dire che amplifichiamo, trasmettiamo o perseguiamo
dentro di noi quello che l�altro ha iniziato.
La simpatia ci porta a tranquillizzare l�altra persona…
Empatia
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Vicinanza senza confusione
È la capacità di ricostruire nella nostra immaginazione l�irripetibile esperienza del nostro interlocutore e di
entrare in risonanza emotiva con lui.
Empatia
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• INTERESSE e RISPETTO PROFONDO PER L’ALTRO • ACCETTAZIONE DELL’ALTRO L’altro non ha bisogno di guadagnarsi la nostra approvazione o la nostra
simpatia esprimendo o sopprimendo certi desideri. Ostentando alcuni atteggiamenti o idee piuttosto che altre, cercando di essere una persona piuttosto che un’altra. Non poniamo condizioni o obblighi… In questo modo l’altro ha tutta la libertà di essere quello che più profondamente e più completamente è in quel momento. Egli può verificare, nella sua relazione con voi, che non c’è alcun rischio nell’affrontare se stessi apertamente, nel percepire ed ammettere e proprie debolezze, così come il proprio smarrimento o le proprie paure. Le cose da lui esperite possono diventare più compiutamente la fonte di ciò che sente o pensa. Può diventare logico o illogico, può affrontare la paura o il dolore, può essere triste e disperato o felice ed esaltato, amaro e arrabbiato, oppure dolce o generoso. Può essere ciò che è realmente perché si sente visto per quello che è in quel momento e non in base ad una norma, quella a cui desidereremmo che egli rispondesse, quella dalla quale egli si allontanerebbe o si avvicinerebbe.
!! Empatia
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• COMPRENSIONE Prendere e mettere insieme, dentro.. Riconoscere o sentire ciò che è reale o significativo per l’alto in un dato momento. Vivere l’esperienza dell’altro senza confondere i sentimenti e le percezioni dell’altro con i propri. Rimanere sempre disponibile a correggere o modificare il nostro giudizio. Questo non solo aumenta la nostra possibilità di capire esattamente i pensieri ed i sentimenti immediati dell’altro, ma contribuisce a renderlo più libero, a permettergli di cambiare il suo modo di percepire o di formulare la sua esperienza, di esaminare altre opportunità e di dare alla sua esperienza un significato nuovo, più profondo, più valido ed integrato sul piano personale.
Empatia
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La comprensione si realizza almeno a due livelli:
- Capire i diversi linguaggi dell’altro. Le parole e i loro
significati, ma anche il linguaggio del corpo: respiro,
energia, gestualità, posizione del corpo, sguardo etc..
- Capire se stessi. Colui che riceve il messaggio gli dà un
senso. Perciò quello che ascolto lo ”restituisco” all’altro.
Non dicendo “ecco quello che hai detto”, ma proponendo
“di quello che hai detto, ecco ciò che ho capito”
Empatia
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In un ascolto più approfondito si dovrebbe cercare di capire su quale “registro” parla colui che si esprime: • Parla in un registro realistico? • Parla in un registro simbolico? Insieme di significati la cui coerenza fa riferimento ad un senso compreso solo dal soggetto, in un preciso momento della sua storia, e che magari in altri momenti sono spogli di potere. Somatizzazioni • Parla in un registro immaginario? Livello collegato a rappresentazioni, a visualizzazioni (produzioni di immagini, scene, scenari) che si presentano al soggetto in momenti diversi della sua storia e gli servono per costruire il mondo e regolare il suo rapporto con gli altri. La vita dell’immaginario costituisce per ciascuno di noi una delle parti più importanti della vita di relazione. L’immaginario è fatto di proiezioni nel futuro.
Empatia
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• DISPONIBILITA� �una persona presente è chi mostra ciò che è , più che
ciò che sa� Violiamo o respingiamo l�empatia quando comunichiamo le
nostre idee, i nostri sentimenti e le nostre conoscenze dimostrando che sono una realtà o una verità che l�altro deve conoscere e capire per il suo bene.
Chi aiuta è pronto, quando l�altro desidera veramente questo tipo di comunicazione, a trasmettere dei modi di vedere personali. Contemporaneamente sa mantenere nettamente distinti i propri pensieri dai pensieri e dai sentimenti dell�altro.
Empatia e Neuroni specchio
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Attualmente numerose evidenze scientifiche chiariscono la natura dell�EMPATIA e del ruolo dell�apparato senso-motorio dell�empatia e dell�emozione La scoperta dei neuroni specchio nel macaco e i meccanismi specchio nel cervello umano, hanno modificato l a c o m p r e n s i o n e d e i m e c c a n i s m i n e u r o n a l i dell�apprendimento sociale, attraverso la concezione della �SIMULAZIONE INCARNATA�(embodied simulation) (Gallese,2001,2003,2006) !
Empatia e neuroni specchio
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La nostra capacità pre-conscia di dare senso all�azione, emozione,sensazione dell�altro, dipende dalla simulazione incarnata, meccanismo attraverso il quale azione, emozione, sensazione attivano rappresentazioni interne di stati corporei che vi si associano. SIMULAZIONE INCARNATA Meccanismo filogeneticamente più antico della comprensione di oggetti e mondo emotivo altrui.
Empatia e neuroni specchio
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Neuroni specchio nel macaco
corteccia premotoria e parietale posteriore. Gli stessi neuroni si
attivano all�osservazione e nella azione.
MSN(mirror neuron system) nell�uomo
corteccia ventrale premotoria
corteccia parietale posteriore
Empatia e neuroni specchio
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Quando MNS s i at t iva, soprattutto d i f ronte a l la
rappresentazione di azioni finalizzate, si ha l�attivazione
dello stesso sistema che si attiva durante l�esecuzione.
L�MNS nell�uomo è organizzato somatotopicamente, con regioni
corticali distinte che si attivano all�interno della corteccia
premotoria e parietale posteriore nell�osservazione ed
esecuzione di movimenti della bocca, mano, piede.
E� stato dimostrato che MNS umano è direttamente coinvolto
nella percezione e comunicazione di espressioni del volto,
nell�imitazione di movimenti semplici e nell�apprendimento di
movimenti complessi mai praticati in precedenza.
Empatia e neuroni specchio
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Recenti studi nell�uomo e nel macaco dimostrano che MNS non
sta solo alla base della comprensione del movimento, ma anche
dell�intenzione che sottende all�azione.
Infatti anche l�osservazione di immagini statiche stimola la
simulazione dell�azione nel cervello dell�osservatore.
Empatia e neuroni specchio
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Recenti studi nell�uomo e nel macaco dimostrano che MNS non
sta solo alla base della comprensione del movimento, ma anche
dell�intenzione che sottende all�azione.
Infatti anche l�osservazione di immagini statiche stimola la
simulazione dell�azione nel cervello dell�osservatore.
Empatia e neuroni specchio
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Le esperienze sui Neuroni specchio forniscono prove in favore di
uno scambio e condivisione di sentimenti ed emozioni tra
individui in relazione tra loro quale base fisiologica di un
processo che ha forti analogie con quelle modalità relazionali
che chiamiamo identificazione proiettiva.
Sono questi i punti di integrazione tra neuroscienze e
psicoanalisi che si riferiscono a possibili modificazioni
neurologiche funzionali di individui in relazione tra loro, e dello
stesso terapeuta come base del suo controtransfert.
Empatia e neuroni specchio
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Simulazione incarnata=coinvolgimento empatico
La persona ritrova le proprie emozioni (simbolizzando e
mentalizzando supera il pensiero concreto), le �ripara�
attraverso il processo di relazione-rispecchiamento con
l�operatore e ricostituisce una emotività efficace.
TOM
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Capacità di inferire gli stati mentali (propri ed altrui) e sulla
base di essi prevedere i comportamenti.
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Facciamo un po’ d�ordine
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Mentalizzazione: capacità che consiste nel rappresentarsi gli
stati mentali (pensieri, emozioni, desideri, intenzioni,
motivazioni) e nel interpretare i comportamenti in termini di
stati mentali.
• Riguarda attività cognitive ed emotive
• È un’attività mentale
Facciamo un po’ d�ordine
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Empatia: può essere considerata una parte del mentalizzare
• Consapevolezza degli stati emotivi altrui e reazione consona
a tale consapevolezza
• Si tratta comunque di assumere il punto di vista dell’altro e
quindi di compiere un atto di mentalizzazione
• È poco implicata nella riflessione esplicita sugli stati emotivi
Facciamo un po’ d�ordine
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Intelligenza emotiva: riguarda il lato emotivo del mentalizzare
• Riguarda la competenza emotiva sia riferita agli altri che a sé
• Capacità di ragionare con le emozioni e riguarda 4 ambiti:
• Percezione ed espressione dell’emozione
• Connessione dell’emozione al pensiero
• Comprensione ed analisi dell’emozione (capacità di dare un
nome all’emozione)
• Regolazione dell’emozione