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corso di Acustica in edilizia

mercoledì 18 dicembre 2013

Ing. Stefano Frosini

programma

• Parte 1°1. Cosa è il rumore e come si misura, 2. La qualità del costruito, protezione dal freddo, caldo e rumori, 3. Il concetto di isolamento ed assorbimento acustico, 4. I materiali isolanti ed assorbenti, 5. Quali sono gli indici che esprimono le caratteristiche di isolamento e di assorbimento acustico, 6. Il concetto di trasmissione diretta e laterale, 7. Gli indici “secchi” di isolamento della Legge che stà per lasciarci: il DPCM 5.12.97 8. Gli indici “ampi” di isolamento della Legge in arrivo: la classificazione acustica (recepimento della

norma UNI 11367 del 22 luglio 2010) 9. Come si legge un certificato, 10. I certificati dei produttori dei materiali (misure in laboratorio), 11. I certificati dei costruttori (CLC), (misure in opera), 12. Come si effettuano, in pratica, i collaudi, 13. Comprensione per la parte acustica di: un disegno, un capitolato, 14. Il rapporto tra il Direttore di cantiere ed il Direttore dei lavori, per la parte acustica, 15. Il controllo del Direttore di cantiere per ogni fase della posa in opera dei materiali, 16. La registrazione su un libretto delle varianti al progetto iniziale: materiali, tubazioni, ecc., 17. Le responsabilità legali, del costruttore (CLC), del Direttore dei lavori, del Direttore di cantiere, degli

operai,

programma

• Parte 2°• Analisi di situazioni reali che verificano e non i limiti del DPCM

5.12.97, con i relativi certificati di:• Pareti di separazione tra unità immobiliari diverse, • Pareti di separazione tra appartamenti e pianerottoli (influenza dei

portoncini blindati) • Facciate con finestre, • Facciate con porte-finestre, • Solai con pavimento in ceramica, • Solai con pavimento in parquet, • Altre partizioni….•

PARTE 1°

1.Cosa è il rumore e come si misura

IL SUONO• Il suono è generato dalla

variazione di pressione in un mezzo materiale (fluido o solido) che si propaga senza trasporto di materia.

• Esso è caratterizzato da alcune grandezze fondamentali quali l'Ampiezza, la frequenza o il periodo di oscillazione, la lunghezza d'onda e la celerità di propagazione nel mezzo attraversato.

Fenomeno sonoro: generalità

Il fenomeno sonoro è caratterizzato dalla propagazione dienergia meccanica dovuta al rapido succedersi dicompressioni ed espansioni di un mezzo elastico; taleenergia, che ha origine in una sorgente sonora, si propaga nelmezzo stesso per onde con velocità finita. Perché il fenomenonasca e si propaghi occorre dunque che esista:

• una “sorgente sonora”

• un “mezzo elastico”

Sorgente sonora (1):

Sorgente sonora: superficie piana che si muove di motoarmonico semplice ad una estremità di un condotto dilunghezza infinita nel quale si trova un mezzo elastico inquiete.

Compressioni

Rarefazioni

Sorgente sonora (2):

Il moto armonico del pistone è caratterizzato dalla frequenza “f”con cui la superficie piana si muove.“f” = frequenza, numero di cicli compiuti dalla superficie piana in unsecondo e viene espressa in “hertz” (Hz);“T” = periodo, tempo necessario a compiere un ciclo;“” = velocità angolare;Relazioni tra le varie grandezze:

f = 1/T ed f = / 2 (Hz) Se la frequenza del fenomeno è compresa tra 20 e 20000 Hz, laperturbazione è percepita dall’orecchio dell’uomo e si parlerà difenomeno acustico o sonoro.

Velocità di propagazione e lunghezza d’onda:

La perturbazione, generata nel mezzo elastico dal movimento delle

particelle a contatto con la superficie vibrante della sorgente, si

propaga con una velocità “c0” che, nel caso dell’aria secca e alla

temperatura t (°C), vale:

• c0 = 331.4 + 0.6t (m/s)

la lunghezza d’onda “”, fissata la frequenza “f” del moto armonico

della sorgente, dipende dal valore della velocità c0 secondo la

relazione:

• (m)

f

c0

)(273

)/(287

41.10

KtT

kgKJR

TRc

Legame frequenza-lunghezza d’onda:

All’aumentare della frequenza si riduce la lunghezza d’onda dellaperturbazione sonora

Velocità di propagazione in mezzi diversi:

• Velocità del suono in acqua distillata

• Velocità del suono in mezzi diversi• Velocità del suono in aria @ 20°C 340 m/s

)/(

)/(.3

2

mkgdnesità

mNelasticomE

Ec

Grandezze fisiche:

Le grandezze fisiche più importanti che caratterizzano ilfenomeno sonoro sono:

• Pressione sonora p• Velocità delle particelle v• Densità di energia sonora D• Intensità sonora I• Potenza sonora W

Pressione sonora, velocità ed impedenza

Al passaggio dell’onda sonora nel mezzo elastico si originano unasequenza di compressioni ed espansioni dello stesso, ciò implica unavariazione della pressione ambiente rispetto al valore di equilibrio.Tali compressioni ed espansioni danno origine alla pressioneacustica “p’” che dipende dalla frequenza ed ampiezza del motoarmonico della sorgente, dalle caratteristiche elastiche e dallamassa del mezzo acustico. Il legame tra la velocità delle particelledel mezzo elastico “v’ ” e pressione acustica “p’ ” vale:

• (kg/m2 s)

dove 0 è la densità del mezzo elastico ed il prodotto 0 c0 è detta

impedenza acustica (Z) dell’onda piana (kg/m2 s)(rayl).

00 c'v

'p

Valore medio efficace (RMS) di p e v

Quando la forma d’onda è complessa, diventa ambigua ladefinizione dell’ampiezza media del segnale da analizzare, e l’usodel valore istantaneo massimo non è rappresentativa dellapercezione umana. Si impiega allora il cosddetto Valore MedioEfficace o Valore RMS del segnale stesso:

T

0

2eff dp

T

1p

Potenza sonora (1):

Descrive la capacità di emissione sonora di una sorgente e vienemisurata in Watt (W). La potenza non può essere misuratadirettamente, ma richiede metodi particolari per la suadeterminazione.

La potenza sonora è undescrittore univoco di unasorgente sonora è, infatti,una quantità oggettivaindipendentedall’ambiente in cui lasorgente è posta.

Livelli sonori – scala dei decibel (1):

Cosa sono i decibel e perché si usano?:Le potenze e le intensità sonore associate ai fenomeni che l’orecchiodell’uomo può percepire hanno un’ampia dinamica:

• 1 pW/m2 (soglia dell’udibile) 1 W/m2 (soglia del dolore)• 20 Pa (soglia dell’udibile) 20 Pa (soglia del dolore)

Per questo motivo si fa uso di una scala logaritmica, nella quale, alvalore della grandezza in esame, si fa corrispondere il logaritmo delrapporto tra quello stesso valore ed un valore prefissato di“riferimento”.Il vantaggio che deriva dall’uso della scala del decibel consiste nellaevidente riduzione del campo di variabilità riduzione delladinamica;

Livelli sonori – scala dei decibel (2):

Si definisce livello di pressione sonora “Lp” la quantità:• Lp = 10 log p2/prif

2 = 20 log p/prif (dB) @ prif = 20 Pa

Si definisce livello di velocità sonora “Lv” la quantità:• Lv = 10 log v2/vrif

2 = 20 log v/vrif (dB) @ vrif = 50 nm/s.

Si definisce livello di intensità sonora “LI” la quantità:• LI = 10 log I/Irif (dB) @ Irif = 10-12 W/m2.Si definisce livello di densità sonora “LD” la quantità:• LD = 10 log D/Drif (dB) @ Drif = 3·10-15 J/m3.

Nel caso di onde piane, in un mezzo in quiete non viscoso (oco = 400 rayl):

• p/u= oco I = p2/oco =D·c0 => quindi Lp = Lv = LI = LD

Livelli sonori – scala dei decibel (3):

Si definisce infine livello di potenza sonora “LW” la quantità:• LW = 10 log W/Wrif (dB) @ Wrif = 10-12 W.

Ma, mentre i 4 livelli “di campo” precedenti si identificano in un unico valorenumerico, il livello di potenza assume, in generale, un valore assai diverso.Sempre nel caso di onda piana e progressiva (pistone di area S all’estremità di untubo), il legame fra livello di potenza e livello di intensità è:

• LW = LI + 10 log S/So =LI + 10 log S (dB)Questa relazione, in realtà, è sempre vera, anche nel caso di altri tipi di onde,purchè la superficie S considerata rappresenti l’intera superfici attraverso cui lapotenza emessa fuoriesce dalla sorgente.

Livello equivalente continuo (Leq):

T

rifTeq dt

p

tp

TL

02

2

,

)(1log10

Il livello sonoro equivalente continuo Leq (dB) viene definito come:

dove T è l’intervallo di tempo diintegrazione, p(t) è il valoreistantaneo della pressione e prif è lapressione di riferimento

• Leq,T dB (misura lineare)• LAeq,T dB(A) (misura pond. “A”)

Livelli sonori – operazioni sui decibel (1):

Somma “incoerente” di due livelli (due suoni diversi):

Lp1 = 10 log (p1/prif)2 (p1/prif)

2 = 10 Lp1/10

Lp2 = 10 log (p2/prif)2 (p2/prif)

2 = 10 Lp2/10

(pT/prif)2 = (p1/prif)

2 + (p2/prif)2 = 10 Lp1/10 + 10 Lp2/10

LpT = Lp1 + Lp2 = 10 log (pT/prif)2 = 10 log (10 Lp1/10 + 10 Lp2/10 )

Livelli sonori – operazioni sui decibel (2):

Somma “incoerente” di livelli• Esempio 1: L1 = 80 dB L2 = 85 dB LT= ?LT = 10 log (1080/10 + 1085/10) = 86.2 dB. • Esempio 2:L1 = 80 dB L2 = 80 dB LT = 10 log (1080/10 + 1080/10) = LT = 80 + 10 log 2 = 83 dB.

Livelli sonori – operazioni sui decibel (3):

Differenza di livelli• Esempio 3:L1 = 80 dB LT = 85 dB L2 = ?L2 = 10 log (1085/10 - 1080/10) = 83.3 dB

L'Orecchio Umano

Coclea

Orecchio interno

Struttura dell’orecchio

esterno e dell’orecchio

interno (organo del Corti)

Sistema uditivo umano:Il sistema uditivo umano presenta una sensibilità meno accentuata alle frequenzemolto basse (poche decine di Hz) ed a quelle elevate (oltre i 15kHz).

Per procurare la stessasensazione sonora (phon)occorrono, a frequenzediverse, livelli di pressionisonore diverse

suoni di stessa intensità mafrequenza diversa vengonopercepiti dall’orecchio inmodo diverso.

Filtri di “ponderazione”:

La sensibilità dell’orecchio varia al variare della frequenza.Per considerare il fatto che suoni con pari valore di SPL ma con frequenza diversavengano percepiti dall’uomo in modo diverso occorre utilizzare dei filtri di“pesatura”o “ponderazione”

• filtro di ponderazione “A”,comunemente impiegato e il cuiandamento, si conforma alla rispostadell’orecchio umano a livelli medio-bassi [dB(A)].• filtro di ponderazione “C”,impiegato per rumori molto forti oesplosioni [dB(C)].

Composizione & analisi in frequenza (1):

Lo spettro di un segnale sonoro è la rappresentazione della suacomposizione in frequenza su un diagramma energia-frequenza, olivello sonoro-frequenza.In genere le perturbazioni sonore sono segnali complessi costituitida un gran numero di frequenze che in alcuni casi possono dareorigine ad uno spettro continuo.

a) Tono puro

b) Suono “complesso”

c) Spettro “Continuo”

d) “Rumore bianco”

Spettri in ottava e 1/3 di ottava:

• Bande di 1/3 ottava

• Bande di 1/1 ottava

3 ottobre 2005 Il Fenomeno Sonoro 29

Spettri in banda stretta:

• Asse frequenze lineare

• Asse frequenze logaritmico

Rumore bianco e rumore rosa

• Rumore bianco:Piatto in una analisi in banda stretta

•Rumore rosa:piatto in una analisi in ottave o terzi di ottava

Dal punto di vista fisico un rumore, o più generalmente un suono, viene generato dalla

vibrazione di un corpo che viene trasmessa nell'aria sotto forma di onde di compressione e di

rarefazione.

Il fenomeno è simile a quanto si osserva quando si getta un sasso nell'acqua di uno stagno e si vedono delle onde circolari concentriche che si allontanano

dal punto in cui il sasso è caduto: così dalla sorgente sonora si propagano nel mezzo

circostante le onde che verranno percepite dall’orecchio.

Le onde sonore, quando giungono all'orecchio, esercitano una pressione sul timpano, che vibra come il corpo che ha generato il suono.

Le oscillazioni del timpano mettono in moto una catena di ossicini (martello, incudine e staffa) che trasmettono le vibrazioni all'orecchio interno, dove particolari cellule fornite di ciglia funzionano da microfono e trasformano le vibrazioni in impulsi elettrici che vengono inviati come segnali nervosi al cervello, dove sono analizzati, riconosciuti e interpretati.

Le caratteristiche fisiche più rilevanti del rumore sono:

•l’intensità sonora (vale a dire la massima ampiezza dell’oscillazione dell’onda) che ci fa

percepire un suono come forte o debole. Si misura in decibel (dB), che è una unità di misura logaritmica;•la frequenza, che indica il numero delle oscillazioni dell’onda sonora in un secondo. Le

frequenze alte ci fanno percepire un suono come acuto, le basse come grave; la frequenza si misura in Hertz (Hz).

L'orecchio umano ha una sensibilità molto estesa ed è in grado di percepire e distinguere suoni di frequenza compresa fra i 20 ed i 20.000 Hz.

L'orecchio è particolarmente sensibile alle frequenze comprese tra 500 e 4000 Hz, che sono quelle proprie della voce umana.

Con l'età la sensibilità alle alte frequenze (dai 4000 Hz in su) diminuisce progressivamente.

L'udito umano è più sensibile alle medie e alte frequenze

Alle frequenze basse e molto elevate, percepisce i suoni della stessa intensità come

meno forti

Per valutare gli effetti sulle persone occorre quindi ponderare in modo diverso le singole

parti delle frequenzeA questo scopo sono disponibili diversi «filtri»

normati a livello internazionaleTuttavia, per la maggior parte dei rumori viene

impiegato in tutto il mondo il cosiddetto «filtro A» (dBA)

La misura del rumore viene espressa mediante una grandezza logaritmica, il Decibel (dB). Questo comporta che grandi differenze di pressione sonora corrispondano a piccole variazioni del livello sonoro misurato in dB.

Ad esempio il raddoppio della pressione sonora produce incrementi di livello sonoro di soli 3 dB. Un suono di 80 dB ha una pressione sonora 10 volte superiore rispetto ad uno di 70 dB.

La misurazione del rumore viene effettuata tramite apparecchiature dette fonometri, disponibili sia per la misurazione estemporanea che per la misurazione in continuo. Sono anche disponibili dei dosimetri individuali impiegati soprattutto negli ambienti di lavoro.

• Il rumore è un suono fastidioso • Generalmente è definito rumore un suono

percepito come sgradevole, fastidioso o nocivo per la salute

• Quando si parla di rumore è necessario mantenere sempre distinti due elementi:– il suono, come fenomeno fisico e misurabile;– la valutazione del suono, come disturbo

indesiderato.

Per valutare il suono è importante stabilire se in quel momento desideriamo lavorare in modo concentrati, frequentare un concerto all'aperto o guidare l'auto. La percezione del rumore dipende perciò anche da fattori soggettivi.

Si parla di emissione fonica quando si considera il rumore direttamente alla fonte. Dalla fonte il rumore si propaga verso i singoli luoghi d'impatto dove viene percepito come molesto dalle persone esposte.

Con il termine immissione fonica si indica il rumore presente sul luogo d'impatto.

2.La qualità del costruito

protezione dal

• freddo, caldo e • rumori,

Protezione dal freddo e dal caldo

Protezione dai rumori

La qualità di un manufatto architettonico è considerata un valore aggiunto alla fattibilità, alla coerenza, al controllo e al coordinamento, sia del processo ideativo progettuale che dell'opera compiuta.

Il concetto di qualità nasce in ambito industriale con l'avvento della produzione seriale.

Tale nozione in un primo momento era legata alla verifica di conformità del prodotto al tipo.

Il manufatto edilizio, esito finale dell'articolato processo edilizio, rappresenta un prodotto certamente atipico se rapportato a quelli industriali, generato da procedimenti variabili nel tempo che rendono difficile la standardizzazione dell'opera finale.

La qualità dell'opera architettonica coinvolge, inoltre tutte le fasi del processo edilizio passando, quindi, dalla sua programmazione, al documento preliminare alla progettazione, al progetto preliminare, al progetto definitivo, al progetto esecutivo, alla sua validazione, alla costruzione, alla gestione del costruito, fino alla sua demolizione e dismissione.

I tre aspetti della qualità

Gli aspetti che concorrono congiuntamente a garantire la qualità dell'opera architettonica compiuta, sono:

•La qualità dei prodotti per edilizia•La qualità del progetto edilizio•La qualità del processo edilizio

La qualità dei prodotti per l’edilizia

La qualità dei prodotti per l'edilizia, data la sua vicinanza con il settore manifatturiero e le spinte offerte dalle Direttive Europee, risulta sicuramente più avanzata rispetto alla qualità nella progettazione e nei processi produttivi.

La Direttiva CEE 89/106 sui prodotti da costruzione, recepita con il DPR 246/93,

regola la fornitura di materiali e prodotti che entrano in modo stabile nelle opere edilizie

Definendo:• i criteri su cui si basa il controllo della qualità in edilizia, • gli operatori del controllo, • specificando ruoli e responsabilità dei vari attori, • i requisiti essenziali e, • i sistemi di certificazione dei prodotti.

Le diverse modalità di certificazione dei prodotti da costruzione sono strettamente legate a specifici protocolli di verifica della qualità, ossia richiedono una puntuale e preliminare individuazione dei metodi, tipi e tempi dei controlli di qualità.

I tipi di certificazione che seguono rappresentano le attestazioni previste dalla legge, menzionate in ordine decrescente rispetto al livello di qualità che rappresentano:

•Omologazione

Il prodotto è sottoposto ad una serie di controlli, obbligatori per legge, effettuati da un ente o istituto accreditato dagli Organi Statali. Questo rappresenta il massimo livello di garanzia di qualità.

È richiesta necessariamente per tutti i componenti impiantistici.

•Certificazione di Conformità

Certificazione di tipo consensuale con riferimento alle specifiche tecniche capitolari.

I laboratori di prova eseguono un controllo a campione seguendo norme e procedure predefinite.

Eseguita su laterizi, calcestruzzi e quanto altro arrivi in cantiere senza certificato di omologazione.

•Certificato d'idoneità tecnica

È un giudizio tecnico sull'idoneità d'impiego di un determinato materiale a seguito di specifiche prove.

•Marcatura CE

Nato con lo spirito di definire livelli di qualità minimi comuni per favorire la libera circolazione di prodotti e merci, il marchio di qualità è un contrassegno rilasciato a seguito di una serie di attestazioni sul prodotto,

non sempre significative, nel dimostrare un determinato livello di qualità.

•Autocertificazione

Certificato rilasciato dallo stesso produttore a seguito di una serie di controlli.

•Accreditamento

Certificato con validità Europea rilasciato da un ente accreditato.

Un Organismo Notificato

• Istituto di Certificazione, • Organismo d'Ispezione, • Laboratorio di Prova

compie il controllo sulle procedure di fabbricazione del prodotto edilizio e rilascia la certificazione.

Tradizionalmente la qualità era considerata una caratteristica intrinseca del prodotto garantita dalla correttezza e dall'adeguatezza dei relativi processi di fabbricazione.

Oggi tale nozione risulta notevolmente modificata e con essa il sistema di controllo sui prodotti.

La progettazione e la corretta installazione dei componenti e dei sistemi dell'edilizia rispetto alle loro qualità intrinseche e all'esecuzione delle lavorazioni di cantiere, ha assunto un'importanza sostanziale.

La qualità dei prodotti da costruzione è perseguita:

• tanto attraverso i requisiti scelti ed imposti dal committente attraverso i documenti progettuali,

• che da quelli fissati de regolamenti e norme sulle caratteristiche proprie dei prodotti.

La qualità del processo edilizio

Il processo edilizio rappresenta, secondo l'approccio della ISO 9001: 2000, uno dei punti cardine per attuare una gestione dei processi orientati alla qualità.

Esso si configura come un iter decisionale a ciclo chiuso in cui si susseguono le operazioni • d'ideazione, • produzione e • controllo.

L'input di una fase diventa l'output della fase successiva.

Gli attori che prendono parte al processo edilizio sono:

• i professionisti singoli o associati, • i vari specialisti, • i produttori, • i fornitori, • le imprese, • la Pubblica Amministrazione, • il committente, • l'utente finale e, • l'intera collettività.

Il livello di qualità è dettato dalla capacità di gestire il passaggio d'informazione da una fase all'altra non solo senza perdite,

disciplinando attraverso procedure operative le modalità di relazione tra le parti coinvolte nelle varie fasi ma,

permettendo ad ogni collaboratore di poter partecipare attivamente alla produzione della qualità.

Affinché un processo di costruzione possa ritenersi efficace ed adeguato tale da poter pianificare, prevedere, gestire e controllare i risultati in termini di qualità del prodotto finale deve dotarsi di un sistema qualità.

Questo modello è concepito con lo scopo di dare evidenza, tramite documentazione e visite ispettive di parte terza, della presenza di un impianto aziendale finalizzato al perseguimento dell'obiettivo qualità.

Il sistema qualità ha una struttura dinamica.

La gestione delle risorse umane, delle conoscenze, delle informazioni interne ed esterne, delle tecnologie utilizzate, degli insegnamenti ricavati dalle esperienze precedenti è tale da prevedere che ogni contributo apportato da un collaboratore sia discusso in riunioni periodiche innescando un processo d'implementazione del sistema qualità.

3.Il concetto di • Isolamento acustico ed • assorbimento acustico

Interazione del suono con la materia

• Bilancio di energia sonora che incide su una parete.

• Il bilancio energetico dell’energia sonora incidente su di una parete ci permette di capire quali fenomeni interagiscono nella propagazione del suono attraverso un ostacolo.

• Si trascurano gli effetti di diffrazione che si hanno quando la parete ha misure confrontabili con λ/4 dell’onda incidente.

a + t + r =1

4.I materiali • isolanti ed • assorbenti

Le due caratteristiche principali dei materiali acustici sono:• Isolamento e• Assorbimento

Questi due concetti sono spesso confusi ma in realtà si tratta di due proprietà totalmente differenti ed è assolutamente necessario che sia chiara la differenza tra materiali fonoassorbenti e materiali fonoisolanti.

fonoassorbenti

Un materiale viene definito fonoassorbente quando la sua caratteristica principale è quella di trasformare in un’altro

tipo di energia una buona parte dell’energia acustica che

attraversa il materiale stesso.

Il compito principale di un materiale fonoassorbente non è quello di riflettere e ostacolare il propagarsi delle onde sonore, al contrario i materiali fonoassorbenti sono di solito realizzati con forme che permettano di riflettere il meno possibile possibile della energia acustica che ricevono. In questo modo si ottiene che una buona parte dell’energia

acustica che penetra in un materiale assorbente viene trasformata in calore (o altri tipo di energia)

I materiali fonoassorbenti più comuni sono di solito i fonoassorbenti porosi. I parametri che ne descrivono l’efficacia sono :

• Densità• Porosità• Geometria• Rigidità della struttura• Distanza di montaggio dalla superficie

riflettente retrostante.

Materiali fonoassorbenti porosi

Gli assorbenti acustici porosi sfruttano ilprincipio di dissipazione del suono/rumore incalore attraverso moti convettivi e a loro voltasi possono distinguere in fonoassorbentifibrosi e materiali fonoassorbenti a celleaperte.

Materiali fonoassorbenti fibrosiLana di vetroE' un silicato amorfo, derivato dal vetro, che ècommercializzato sotto forma di rotoli, materassini e pannellifonoassorbenti, possiede un'alta capacità di inglobare ariaattraverso una corposa struttura lanuginosa e pertanto didisperdere in calore l'onda sonora. Certamente tra i migliorimateriali fonoassorbenti. Ottima anche come isolante termico.Un prodotto relativamente economico ed altamente efficientenella riduzione del rumore.

Lana di RocciaPossiede caratteristiche similari alla lana di vetro e deriva dauno speciale procedimento estrattivo che riguarda la rocciavulcanica. Ha caratteristiche ignifughe superiori a quelle dellalana di vetro. Si rinviene sotto forma di pannelli e rotoli.

SugheroCertamente il miglior materiale assorbente acustico esistentein natura. Da preferire alla lana di vetro e a quella di rocciatutte le volte in cui si intendono assecondare esigenze dinatura ecologica e salutistica senza badare a spese.Acquistabile sotto forma di materassini o di pannellifonoassorbenti.

Truciolato di legnoIl legno truciolare è realizzato attraverso l'accorpamento difibre legnose derivanti dagli scarti della lavorazione del legnoche vengono pressate e incollate tra loro fino a formarepannelli rigidi e resitenti. Si ottiene un prodotto con discretedoti fonoassorbenti e fonoisolanti.

Moquette e tappetiTrattasi di manufatti in tessuto naturale (lana, linoleum,canapa, juta, fibra di cocco) ovvero realizzati su base acrilca,soprattutto nel caso della moquette. Tappeti e moquettes sonocomunemente utilizzati per l'arredamento di case e spazicommerciali e contribuiscono significativamente nelconseguimento di determinati standard di comfort acustico.

TendaggiLe tende realizzate in stoffa o in altri tessuti naturali o sinteticicontribuiscono a schermare l'onda sonora migliorando lecaratteristiche riverberanti del suono al fine di una migliorefruizione degli spazi.

Materiali fonoassorbenti a celle aperte

Poliuretano espansoE' un polimero che ha ottime caratteristiche di materiale assorbenteacustico da impiegare sia nel riempimento di intercapedini per aumentare laprestazione fonoisolante delle pareti, sia a vista per rispondere ad esigenzedi miglioria del comfort acustico di ambienti abitativi ed insediamenti umanicivili e commerciali. Si presta ad applicazioni tecniche differenziate aseconda delle sue versioni produttive (liscio,bugnato,piramidale). Prodottoin materassini morbidi. il poliuretano può essere insufflato per riempireintercapedini e facilmente lavorato se usato sotto forma di schiumapoliuretanica, rispondendo a molteplici esigenze di fonoassorbimento.

Melammina espansaMateriale fonoassorbente leggero e flessibile, originato da resine o foamacrilici, che rispetto al poliuretano espanso risponde meglio ad esigenzeantincendio essendo un prodotto ignifugo ad alta classificazione.

Vermiculite espansaE' un minerale che sottoposto a cottura si espande notevolmenteacquisendo notevoli proprietà isolanti. Da utilizzare per insufflaggi ovveroper la realizzazione di intonaci fonoassorbenti.Perlite espansaSilicato di origine vulcanica che al pari della vermiculita può essereutilizzato come coibente acustico per riempire intercapedini o costituireintonaci fonoassorbenti.Argilla espansaprodotto naturale sottoposto a cottura ad alta temperatura ottimo sia per larealizzazione di intonaci che per la creazione di blocchi dalle spiccatecaratteristiche di fonoassorbenza.

Altri assorbenti acustici secondari i: polietilene espanso, polistireneespanso (polistirolo)

Tutti i fonoassorbenti di tipo poroso permettono la penetrazione dell’aria (e quindi dell’energia acustica) all’interno

del materiale stesso. Questo tipo di fonoassorbenti è tanto più efficace quanto più è veloce lo spostamento d’aria al loro

interno. Per questo raggiungono la massima efficenza quando lo spessore del materiale fonoassorbente è pari ad 1/4 della lunghezza d’onda del suono incidente.

Infatti con un materiale poroso possiamo assorbire molto facilmente le frequenze alte e medie perchè queste hanno una lunghezza d’onda molto più piccola e anche un materiale

fonoassorbente di spessore ridotto può essere molto efficiente. Nel caso delle basse frequenze invece non sarà facile raggiungere un alto livello di assorbimento.

Se consideriamo che un tono di 100Hz ha una lunghezza d’onda pari a circa 3 metri, per avere la

massima efficienza di assorbimento servirebbe una materiale poroso spesso circa 80 cm (o distante 80 cm dalla superficie riflettente).

Per assorbire le basse frequenze sono necessari altri tipi di fonoassorbenti (non porosi) oppure possiamo posizionare i fonoassorbenti negli angoli in modo da massimizzarne l’efficienza.

fonoisolanti

Legge della massaIl suddetto principio si può sintetizzare nellla cosiddetta leggedella massa la cui formula è: R = 20 log (mf) - 42,4 dove m èla massa per unità di superficie (kg/m2) ed f è la frequenza delsuono incidente.La legge dellla massa è tuttavia mitigata dall'effetto dirisonanza e dall'effetto di coincidenza.Rispetto ad alcune frequenze dell'onda incidente, solitamentenel campo delle basse frequenze si verifica un fenomeno dirisonanza, del materiale interessato tale che lo stesso per quelrange di frequenza oscillerà in maniera abnorme rispetto alleoscillazioni dello stesso per le altre frequenze. Ne consegueche l'isoalmento acustico risulterà ridotto in corrispondenzadelle frequenze naturali per le quali si determina l'effetto dirisonanza che dipende dalla rigidità del divisorio considerato.

Un altro fenomeno che determina una perdita dipotere fonoisolante del divisorio è rappresentato dalcosiddetto effetto di coincidenza che si verificaallorchè in corrispondenza di un onda sonora aventeuna determinata inclinazione, per quell'angolo diincidenza il divisorio presenta una lunghezza d'ondaidentica a quella del suono con la conseguenza cheper quella frequenza, che prende il nome difrequenza critica (dipendente dalle proprietà deldivisorio) che solitamente riguarda la gammadellealte frequenze, nonchè per valori di frequenzasuperiori si ha una consistente perdita di poterefonoisolante del mezzo.

Andamento del potere fonoisolante di un divisorio in funzione della frequenza

In definitiva il massimo risultato che si può ottenere inapplicazione della legge della massa consiste in unincremento di isolamento acustico di 6 dB per ogni raddoppiodella massa con valori incrementali proporzionali (es: 12 dBquadruplicando la massa).

Per ottenere un isolamento acustico elevato senza ricorreread aumenti eccessivi del volume del divisorio si possonoutilizzare divisori multipli (divisori doppi, tripli etc); in questicasi si potrebbe finanche ipotizzare un potere fonoisolantepari a quello della somma dei poteri fonoisolanti dei singolidivisori. Di fatto, però, le inevitabili connessioni strutturali tra idivisori comportano che il miglior risultato conseguibile (perun divisorio doppio) è un aumento del potere fonoisolante dicirca 10 dB rispetto ad un singolo divisorio di massaequivalente.

Un materiale viene definito fonoisolante se la sua caratteristica fondamentale è quella di riflettere l’energia acustica che riceve.

Ovviamente per essere definito come fonoisolante un materiale deve avere delle caratteristiche di riflessione dell’energia acustica molto superiore alla media.

In primissima approssimazione il livello di isolamento di un materiale o di una parete dipende principalmente dalla sua massa per metro quadrato. La Legge di Massa infatti stabilisce che duplicando la massa di una superficie l’isolamento

aumenta di 6dB.

Non solo, la Legge di Massa stabilisce anche che l’isolamento

acustico di un materiale aumenta di 6dB se raddoppiamo la frequenze del suono incidente. Per questo più alta sarà la frequenza incidente, maggiore sarà il livello di isolamento acustico.

In ogni caso questa è una approssimazione teorica ed è valida principalmente nelle frequenze medie e medio alte, nella realtà ci sono molti altri fattori in gioco.In generale si può dire che sicuramente non vale la legge di masse nei pressi della frequenza di coincidenza .

Possiamo definire la frequenza di incidenza come quella frequenza alla quale le velocità di propagazione della vibrazione acustica nel materiale fonoisolante è uguale alla velocità di propagazione del suono nell’aria. A questa

frequenza il materiale smette di essere fonoisolante violando i principi della Legge di Massa.

Avremo un vero e proprio “buco” nello spettro in frequenza

dell’isolamento ( di solito alle frequenze medio-alte) che può essere anche -10dB rispetto al comportamento previsto dalla legge di massa.

La frequenza di coincidenza di un materiale varia in modo proporzionale ala radice quadrata del rapporto tra massa e rigidità. Come abbiamo detto questa deviazione dalla legge di massa si trova a frequenze medio alte, il nostro obiettivo quindi è di ottenere una frequenza di coincidenza il più alta possibile, per questo dovremo cercare un materiale che abbia più massa e minore rigidità possibile (sostanzialmente deve essere pesante e flessibile).

Questa è una regola di base per valutare qualsiasi tipo di fonoisolante.

Utilizzo di fonoassorbenti e fonoisolanti

Utilizzeremo dei materiali fonoassorbenti per controllare le riflessioni del suono all’interno della sala, per aumentare la qualità e/o l'intelligibilità di

ascolto e il comfort acustico In questo caso si parla di trattamento acustico.

Utilizzeremo una combinazione di materiali fonoassorbenti e fonoisolanti per limitare la trasmissione del suono di una parete o di una sala (dall’interno all’esterno e viceversa). In questo caso si parla di isolamento

acustico.

Il solo utilizzo di materiali fonoassorbenti non garantisce un isolamento efficace, e d’altra parte in una sala isolata acusticamente avremo una

energia acustica legata alle riflessioni molto maggiore rispetto ad una sala non isolata. Questo provoca un aumento dei potenziali problemi acustici e quindi una sala isolata acusticamente richiede un trattamento acustico adeguato.

Materiali: fonoisolanti & fonoassorbenti

Esiste una sostanziale differenza tra un materiale fonoisolante ed unofonoassorbente:

Materiale fonoisolante:Con caratteristiche tali da minimizzare lapotenza sonora trasmessa “Wt”.

Materiale fonoassorbente:Con caratteristiche tali da minimizzare lapotenza sonora riflessa “Wr”.

Materiali fonoisolanti: generalità (1)

Considerando un’onda incidente su un pannello si definisce:

• coefficiente di trasmissione:

come il rapporto tra la potenza sonora trasmessa Wt e quellaincidente Wo.Il potere fonoisolante “R” del pannello a cui è associato uncoefficiente di trasmissione t risulta:

• potere fonoisolante: (dB)

Wo

Wtt

tR

1log10 10

Materiali fonoisolanti: generalità (2)

Si possono individuare quatto diverse regioni:

• Regione governata dalla rigidità delpannello, R cala di 6 dB/ottava.

• Regione di risonanza (frequenzenaturali di risonanza proprie delpannello).

• Regione governata dalla massa delpannello, R cresce di 6 dB/ottava.

• Regione di coincidenza (l’effetto della coincidenza riduce il potere difonoisolamento del pannello).

La Legge di Massa

)pratica(0.44flg20R

)teorica(5.42flg20R

93

Potere Fono Isolante (Sound Reduction Index)

• Il Potere Fonoisolante (R) è definito come:

• Se indichiamo con L1 ed L2, vedi figura, i livelli nell'ambiente dove è presente la sorgente e nell'ambiente contiguo, con S la superficie del tramezzo divisorio, allora si può scrivere, a regime stazionario, il seguente bilancio energetico:

• cioè che la potenza trasmessa dall’ambiente 1 contenente la sorgente sonora (I1St) sia pari alla potenza sonora assorbita dalle pareti presenti nell’ambiente 2. Infine si ottiene la relazione:

110R Log

t

1 21 1

n

i iI St I a S

1 2R= L 10i i

SL Log

a S

Fonoassorbimento = poca riflessione

• Considerando una superficie riflettente di grandi dimensioni rispetto all’onda sonora, la riflessione del suono segue le stesse leggi fisiche della riflessione della luce (Legge di Snell).

Materiali fonoassorbenti: generalità (1)

Quando la sorgente del disturbo si trova nello stesso locale in cui è l’ascoltatore, sipotrà diminuire il livello sonoro totale (campo diretto più campo riflesso)principalmente in tre modi:

• riducendo la potenza sonora della sorgente,• allontanando l’ascoltatore dalla sorgente ( > r),• riducendo l’energia riflessa dalle pareti di confine. Questo risultato vieneconseguito aumentando l’area equivalente di assorbimento acustico dellesuperfici esposte al campo acustico ( > A).

Si ricorda che l’area equivalente di assorbimento acustico A vale:• A = i Si ( m2 )

dove Si ed i sono rispettivamente l’area ed il coefficiente di assorbimento acusticoapparente della porzione “i-esima” della superficie che delimita l’ambiente.

Materiali fonoassorbenti: generalità (2)

Nell’ipotesi di campo acustico riverberante, il valore dell’attenuazione del livellosonoro “DL” conseguente alla installazione di materiale fonoassorbente sulle paretidi confine risulta:

• DL (f) = 10 log (A2/ A1) (dB)dove 1 e 2 indicano i valori prima e dopo il trattamento acustico delle pareti.In funzione del diverso comportamento acustico al variare della frequenza imateriali fonoassorbenti sono in genere classificati in:

a) materiali porosi,b) risuonatori acustici,c) pannelli vibranti,d) sistemi misti.

Materiali fonoassorbenti: materiali porosi (1)

ComportamentoL’assorbimento acustico è determinato dalla conversione in calore dell’energiameccanica trasportata dall’onda incidente attraverso fenomeni di attrito che sisviluppano all'interno delle cavità che caratterizzano questi materiali.L’assorbimento acustico dipende da:• lunghezza d’onda del suono incidente,• rapporto tra il volume dei vuoti e quello totale,• spessore del materialeOsservazioniil valore di aumenta con la frequenza, con il valore del rapporto densitàapparente-densità reale, con lo spessore dello strato di materiale (basse frequenze)

Materiali fonoassorbenti: materiali porosi (2)

• Il valore di aumenta con la frequenza, con lospessore dello strato di materiale (bassefrequenze)

• Le modalità di installazione influenzano lacurva di assorbimento acustico. In vicinanzadella parete si forma un’onda stazionaria chepresenta valore nullo della velocità acustica incorrispondenza alla parete stessa e valoremassimo a /4.velocità max max dissipazione della energiasonora in calore max assorbimento acustico.

Materiali fonoassorbenti: risuonatori acustici (1)

ComportamentoUn risuonatore acustico può essere schematizzato come una cavità comunicante conl’esterno attraverso un foro praticato su di una parete non troppo sottile, che prendeil nome di “collo del risuonatore”.

Quando un’onda sonora colpisce l’ingressodel risuonatore, se le dimensioni dellacavità sono abbastanza piccole rispetto alvalore della lunghezza d’onda e se ledimensioni del collo sono piccole rispetto aquelle della cavità, l’aria in esso contenutasi comporta come un pistone oscillante,mentre quella contenuta nella cavitàcostituisce l’elemento elastico del sistema.

Materiali fonoassorbenti: risuonatori acustici (2)

La frequenza di risonanza del risuonatore risulta: Hz

rlV

rcf

22

20

0

Dove c0 è la velocità di propagazione del suono nel mezzo (m/s), r e l il raggio e lalunghezza del collo del risuonatore (m), V il volume della cavità (m3).

Si consideri un suono incidente:• se f f0 la velocità delle particelle d’aria contenutenel collo assume valori particolarmente elevati el’effetto dei fenomeni dissipativi raggiunge il suomassimo con conseguente assorbimento dellaenergia sonora.• se f f0 l’onda sonora non esercita nessunainfluenza sul risuonatore che risulta pertanto unassorbitore fortemente selettivo

Materiali fonoassorbenti: pannelli vibrantiComportamentoSono costituiti da pannelli rigidi piani, disposti parallelamente e aduna certa distanza dalla parete. Il sistema può essere assimilato aduna massa oscillante (il pannello) accoppiata ad un elementoelastico dotato di un certo smorzamento (l’aria racchiusa nellaintercapedine).

La frequenza di risonanza del pannellovibrante risulta:

)(

600

df

dove è la densità superficiale del pannello (Kg/m2) e d la distanzadel pannello dalla parete (m).

Materiali fonoassorbenti: sistemi misti

ComportamentoSolitamente un sistema misto ècostituito da lastre rigide (metallo,legno, gesso, ecc.) sulla cuisuperficie vengono praticati fori didiversa forma e dimensione, fissatead una certa distanza dalla parete.L’intercapedine, che costituisce lacavità di una molteplicità dirisuonatori tra loro comunicanti,può essere o no riempita conmateriale poroso.

5.Quali sono gli indici

che esprimono le caratteristiche di

• isolamento acusticoe di • assorbimento acustico

6.Il concetto di trasmissione direttae laterale

Il rumore trasmesso per via aerea tra ambienti situati in edifici

descrive i modelli di calcolo per valutare

utilizzando principalmentei dati misurati che caratterizzano la

trasmissione laterale

diretta o indiretta

da parte degli elementi di edificio

e

UNI EN 12354-1

i metodi teorici sulla propagazione sonora negli elementi strutturali

Modello dettagliato In bande di frequenza indice di valutazione

Modello semplificato (limitato) indice di valutazione

bande di frequenza

indici di valutazione

Pro e contro il calcolo in base a:

AccuratoRichiede molti datiComplesso (richiede software)

SempliceNon tiene conto di importanti fenomeni

Trasmissione indiretta

Trasmissione diretta

Ambiente emittente Ambiente ricevente

aereastrutturale

aerea

τs

τd

τe τf

D

F f

d

F F

D

i j

incide

emette

N° 4 giunti

tra partizione e strutture laterali

N° 3 percorsi

di trasmissione

strutturale

laterale

N° 3x4=12 percorsi totali

Risultati di SONIDO

Dd

Il suono che incide sulla partizione di separazione origina N°1 percorso di trasmissione aerea

Df1

Df2

Df4

Df3

Il suono che incide sulla partizione di separazione origina N°4 percorsi di trasmissione strutturale laterale

Fd1Ff1

Ff2Fd2

Fd4

Fd3

Ff4

Ff3

Il suono che incide sulle partizioni laterali origina N°8 percorsi di trasmissione strutturale laterale

Trasmissione percorso

Trasmissione totale

Trasmissione percorso

Trasmissione totale

% di trasmissione lungo i vari percorsi

22,1%

13,5%

Potere fonoisolante delle due strutture i e j

Calcoli matematici o misure di laboratorio

Media aritmetica del Potere fonoisolante delle due strutture i e j

Incremento potere fonoisolante per l’applicazione di strati addizionali

Incremento potere fonoisolante per l’applicazione di strati addizionali

Df1

Ff4

Elemento ricevente f4

Senza strato addizionale

Elemento emittente D

Con strato addizionale

Indice di riduzione delle vibrazioni

Dimensioni di non facile valutazione

giunti

giunti

Estensione della struttura Composizione della struttura

Trasmissione per fiancheggiamento

Casi pratici

aperture

Fiancheggiamento con parete tipo B

Fiancheggiamento con parete tipo A

Trascurare il fiancheggiamento con la struttura 2

Fiancheggiamento con struttura 1

Trascurare il fiancheggiamento di questa porzione di parete

Δ R

Struttura base

giunti

Rivestimento interno

Rivestimento esterno

Struttura base

partizione

partizione

Elemento di fiancheggiamento pareti doppie con intercapedine

intercapedine

7.Gli indici “secchi” di

isolamento della Legge che stà per lasciarci:

il DPCM 5.12.97

art. 2 del D.M. 2/1/1998 n. 28 “Regolamento recante norme in tema di costituzione

del catasto dei fabbricati”

“L’unità immobiliare è costituita da una porzione di fabbricato (...) che presenti potenzialità di autonomia

funzionale e reddituale”

“distinte unità immobiliari”

nel caso di partizioni tra unità

con diversa classificazione

si adotta il requisito più severo

tra i due indicati nella tabella

il requisito và determinato nei confronti dell’ambiente “ricevente”

Il numero di valutazioni da effettuare dipende dalla disposizione degli ambienti e dalla loro destinazione d’uso

La verifica si rende necessaria solo quando l’ambiente “ricevente” rientra fra quelli classificati nel D.P.C.M. 5/12/97

il solaio di separazione fra l’ambiente “3” e l’ambiente “5”dovrebbe avere caratteristiche di riduzione del livello di rumore da calpestio nettamente superiori (L'n,w = 55 dB)

a quelle dei solai di separazione fra “1” e “3” e fra “2” e “4” (L'n,w = 63 dB)

edificio residenziale ambienti “1”, “2”, “3” e “4”

al piano terreno attività commerciali o uffici ambiente “5”

e garage ambiente “6”

il livello di calpestio indotto dall’ambiente “4” all’ambiente “6”

non deve essere verificato

edificio residenziale ambienti “1”, “2”, “3” e “4”

al piano terreno attività commerciali o uffici ambiente “5”

e garage ambiente “6”

D2m,nT,w = 42 dB per la porzione di facciata di pertinenza dell’ambiente “5”e

D2m,nT,w = 40 dB per il resto dell’edificio (con esclusione dei garage)

edificio residenziale ambienti “1”, “2”, “3” e “4”

al piano terreno attività commerciali o uffici ambiente “5”

e garage ambiente “6”

il potere fonoisolante apparente è lo stesso per tutte le partizioni (R'w = 50 dB)

a meno cheal piano terreno non si trovi un’attività assimilabile a quella della Categoria D del

D.P.C.M. 5/12/97 (R'w = 55 dB)come, ad esempio

un centro di riabilitazione motoria o un ambulatorio medico.

edificio residenziale ambienti “1”, “2”, “3” e “4”

al piano terreno attività commerciali o uffici ambiente “5”

e garage ambiente “6”

8.Gli indici “ampi” di

isolamento della Legge in arrivo: la classificazione acustica

(recepimento della norma UNI 11367 del 22 luglio 2010)

9.Come si legge

un certificato,

Vedi Parte 2°

Certificati strumenti

Certificato tecnico competente in acustica ambientale

10.I certificati dei

produttori dei materiali

(misure in laboratorio),

serramenti

Piccoli elementi

11.I certificati dei costruttori (CLC)

(misure in opera)

Vedi parte 2°

12.Come si effettuano, in pratica,i collaudi,

Vedi parte 2°

13.Comprensione per la parte acustica di:

• un disegno, • un capitolato,

Aspetti diposa in opera

Aspetti progettuali

14.Il rapporto tra

il Direttore di cantiere ed il Direttore dei lavori,

per la parte acustica

Entrambi devono collaborare tenendo contatti telefonici e gestendo informazioni su file unici di varianti

1. socio richiede una modifica al direttore di cantiere2. Il direttore di cantiere la sottopone allo specialista acustico3. Dopo l'ok, il direttore di cantiere informa il direttore di lavori

4. Il direttore dei lavori informa la CLC sulla fattibilità economica

Esempio:Si tratta di una modifica alla pavimentazione richiesta da un socio.Il giorno xx.xx.xx il socio A richiede al D.C. che venga installato il parquet invece della ceramica sopra un solaio galleggiante già realizzato.Il D.C. chiede un parere professionale al T.C.A. il quale da il suo OK.Il D.C. chiede autorizzazione al D.L.Il D.L. chiede autorizzazione alla CLCLa CLC autorizza il lavoro per la parte economica. Il D.L. autorizza il lavoro per la parte tecnica.Il registro va compilato ed è online. Per esempio la CLC apre una cartella "varianti edificio AA" Con un file excel denominato "varianti" modificabile da D.L. e D.C.

15.Il controllo del

Direttore di cantiere

per ogni fase della posa in opera dei materiali,

Il D.C. acquisisce con il presente corso competenze relative alla corretta posa in opera ed al suo controllo

Esempio:Si tratta di realizzare un pavimento galleggiante sopra un solaio strutturale.La struttura dell'edificio è stata ultimata e devono essere realizzati i solai galleggianti, posando il tappetino resiliente sui solai e gettando il relativo massetto.Il D.L. fa prelevare dagli operai nel magazzino del cantiere o della CLC o presso il fornitore di fiducia il tappetino.Controlla che il materiale sia la marca ed il tipo previsto dal progetto o dalla relazione dello specialista.Controlla la posa in opera.Qualora il D.C. avesse ricevuto offerte economicamente interessanti da rappresentanti del settore di tappetini, dovrebbe informare il D.L. e il T.C.A. che provvederá a verificare la congruitá, prima di ordinarlo.

16.La registrazione su un libretto delle varianti al progetto iniziale:

• materiali, • tubazioni, • ecc.,

17.Le responsabilità legali,

• del costruttore (CLC), • del Direttore dei lavori, • del Direttore di cantiere, • degli operai,

1° caso causa civile

il direttore dei lavori

assevera l’agibilità dell’immobile

dichiarando anche il rispetto dei requisiti

igienico-sanitari

compreso il rispetto deiparametri individuati

nella tabella B dell’allegato A del

D.P.C.M. 05/12/1997

Terminato l’intervento edilizio

dei risultati di rilievi strumentali eseguiti in opera

allega una relazione redatta e firmata da

tecnico competente in materia di acustica ambientale

Il tecnico può avvalersi ?!

dovrà prevedere accertamenti anche strumentali

Il Comune per la verifica dell’abitabilità

sui requisiti acustici passivi degli edifici in relazione alla specifica destinazione d’uso

SANZIONI

Il D.P.C.M. 05/12/1997 non prevede

sanzioni

Il comma 3 dell’art. 10 della legge 26 ottobre 1995 n. 447

prevede che “la violazione delle disposizioni

dettate in applicazione dellapresente legge dallo Stato, dalle

Regioni dalle Province e dai Comuni

è punita con lasanzione amministrativa del pagamento di una somma

da L. 500.000 a Lire 20.000.000

Il recepimento

del DPCM 05/12/1997 nei regolamenti edilizi

introduce

sanzioni amministrative

sanzionare chi

non si attiene

alle indicazioni contenute nelle relazioni tecniche

di valutazione dei requisiti acustici passivi dell’immobile

e/o

di valutazione previsionale dell’impatto o del clima acustico

ASPETTI LEGALI

In realtà il mancato rispetto dei valori limite previsto dal decreto può

determinare

conseguenze molto superiori alla semplice sanzione amministrativa

Infatti

in caso di contenzioso

l’inottemperanza del disposto può comportare:

il ripristino dei requisiti previsti o

un risarcimento basato sulla valutazione economica dell’immobile

PARTE 2°

programma

Parte 2°Analisi di situazioni reali che verificano e non i limiti del DPCM 5.12.97, con i relativi certificati di:

a) Pareti di separazione tra unità immobiliari diverse, b) Pareti di separazione tra appartamenti e pianerottoli (influenza

dei portoncini blindati) c) Facciate con finestre, d) Facciate con porte-finestre, e) Solai con pavimento in ceramica, f) Solai con pavimento in parquet, g) Altre partizioni….

Analisi di situazioni reali che verificano e non i limiti del DPCM 5.12.97, con i relativi certificati di:Pareti di separazione tra unità immobiliari diverse, Pareti di separazione tra appartamenti e pianerottoli (influenza dei portoncini blindati) Facciate con finestre, Facciate con porte-finestre, Solai con pavimento in ceramica, Solai con pavimento in parquet, Altre partizioni….

1° caso

previsioni

collaudo

2° caso

3° caso

4° caso

5° caso

6° caso