Confronto fra gli schemi d'obbligo europei per l'efficienza energetica

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Energy Saving Policies and Energy Efficiency Obligation Scheme

Schemi di supporto all’efficienza energetica nella UE: un confronto

Similitudini e peculiarità dei meccanismi in DK, FR, IT e UK

Dario Di Santo, FIRE

I rapporti ENSPOL

www.enspol.eu/results  

Quadro riassuntivo 1/2

Quadro riassuntivo 2/2

Gli  schemi  esisten3  presentano  differenze  accentuate  su  buona  parte  degli  aspe:  fondamentali.  Per  il  confronto  di  de=aglio  è  

dunque  bene  avere  a  mente  il  contesto  di  riferimento.  

Gli schemi analizzati

Sono stati presi in considerazione alcuni tra gli schemi di obbligo in vigore da più tempo nella UE:

•  Regno Unito (UK)*;

•  Francia (FR);

•  Danimarca (DK);

•  Italia (IT).

* Si considera l’ultimo schema adottato, l’Energy Company Obligation (ECO).

Elementi di confronto scelti

1.  Soggetti obbligati 2.  Settori interessati 3.  Soluzioni ammesse 4.  Mercato dei titoli 5.  Obiettivi 6.  Addizionalità 7.  Calcolo dei risparmi 8.  Flessibilità 9.  Controlli sugli obiettivi 10.  Verifiche e monitoraggio 11.  Costi del meccanismo 12.  Peculiarità

1. Soggetti obbligati

UK: Fornitori di energia nel settore residenziale con più di 250.000 clienti domestici che forniscono più di 400 GWhe/2.000 GWht. Ruolo prevalentemente attivo nella realizzazione di interventi.

FR: Fornitori di energia (elettricità, gas, GPL, olio combustibile, carburanti per autotrazione, fornitori di calore). Ruolo attivo o passivo nella realizzazione di interventi.

DK: Società di trasporto e distribuzione (elettricità, gas, olio combustibile e teleriscaldamento). Ruolo attivo nella realizzazione di interventi (possibile conteggiare sensibilizzazione e informazione, diagnosi, progettazione, erogazione di capitali, etc., ma non realizzazione dell’opera e finanziamento).

IT: Distributori di gas ed elettricità con più di 50.000 utenti finali. Ruolo prevalentemente passivo nella realizzazione di interventi.

2. Settori interessati

UK: Settore residenziale, con attenzione particolare alla fuel poverty e alla ristrutturazione completa.

FR: Tutti i settori, con un focus sugli edifici.

DK: Tutti i settori, con alcuni limiti per quello dei trasporti e prevalenza di quello industriale (ma non spiccata come in Italia).

IT: Tutti i settori, con prevalenza di quello industriale.

3. Soluzioni ammesse

UK: Isolamento, impianti termici, teleriscaldamento, generazione FER e CHP.

FR: Concettualmente tutte le soluzioni di efficientamento energetico, purché hardware, con premi per alcune soluzioni software.

DK: Concettualmente tutte le soluzioni di efficientamento energetico, purché hardware.

IT: Concettualmente tutte le soluzioni di efficientamento energetico, purché hardware.

Hardware: installazione e sostituzioni di impianti e materiali che consentano di usare l’energia in modo più efficiente.

Software: soluzioni di altro tipo (e.g. modifiche comportamentali).

4. Mercato dei TEE

UK: Meccanismo di “brokeraggio”: aste periodiche fra fornitori di misure di efficienza e soggetti obbligati.

FR: Transazioni private sul registro Emmy (OTC). Spot price che rappresenta la media delle contrattazioni con prezzo dichiarato. Trader ammessi.

DK: Nessuno scambio previsto.

IT: Scambio di TEE sulle piattaforme on-line o OTC gestite dal GME. Trader ammessi. Prezzi trasparenti (aggregati per OTC).

5. Target

UK: Mt CO2 di risparmi nell’arco ciclo di vita (~30 TWh energia finale cumulati).

FR: 700 TWh Cumac (2015-2017) di risparmi finali nell’arco del ciclo di vita tenendo in considerazione un fattore d’uso del 4%.

DK: Risparmi di energia finale ottenuti nel primo anno di applicazione delle soluzioni, con target 2015 a 12 PJ (~3 TWh).

IT: Dal 2013 i target sono stabiliti sia come risparmi di energia primaria (47 Mtep cumulati al 2016, ossia circa 486 TWh), sia come numero di TEE per tenere conto del tau (52 milioni di TEE cumulati al 2016).

I  numeri  riporta3  possono  essere  in  energia  primaria  o  finale,  includere  i  risparmi  sul  ciclo  di  vita,  come  il  caso  francese,  o  riferirsi  a  un  singolo  anno,  come  per  la  Danimarca,  e  riferirsi  a  mix  di  fon3  

differen3,  per  cui  un  confronto  dire=o  non  è  semplice.  

6. Addizionalità

UK: Addizionalità multiple (prestazioni minime obbligatorie, fattore d’uso e a livello di programma).

FR: Addizionalità rispetto alla baseline di mercato e sull’effettivo ruolo dello schema nel promuovere l’intervento (materialità).

DK: Addizionalità rispetto alla baseline (riduzione dei risparmi o esclusione per alcuni interventi – salvo costi di riparazione inferiori al 25% – e aumento degli obiettivi rispetto a quelli sanciti dall’accordo volontario) e materialità.

IT: Addizionalità rispetto alla baseline di mercato.

7. Valutazione dei risparmi

UK: Standardizzata (Ofgem fornisce dati sul fattore d’uso e sul ciclo di vita tramite indagini e monitorando casi reali).

FR: Standardizzata (~300 schede che coprono il 95% dei risparmi riconosciuti), speciale (basata su una valutazione dei risparmi che tiene conto di scenari di uso, baseline, vita tecnica e PBT> 3 anni). Premi per ISO 50001 (doppi certificati) e contratti EPC.

DK: Standardizzata (~150 schede), basata su calcoli specifici. Moltiplicatore pari a 1,5 per alcune soluzioni ritenute prioritarie (e.g. isolamento, FER, etc.). PBT>1 anno. IT: Standardizzata, analitica (algoritmo e baseline standard con misura dei risparmi), a consuntivo (algoritmo e baseline definite dal proponente con misura dei risparmi).

PBT: pay back time.

8. Flessibilità

UK: Trasferimento risparmi extra all’anno di obbligo successivo o ad altri fornitori come “qualifying actions”.

FR: Sì, in molte forme (e.g. mercato TEE, bancabilità su tre periodi, parti volontarie, etc.).

DK: È possibile non rispettare fino al 35% del target medio annuo a livello di settore. Possibili vari schemi di azione per i soggetti obbligati.

IT: Sì, in molte forme (mercato TEE, bancabilità, parti volontarie, etc.).

9. Controlli sugli obiettivi

UK: Il massimo della penale non può essere superiore al 5% del turnover della compagnia.

FR: Multa ai soggetti obbligati di 0,02 euro per ogni kWh cumac mancante (~268 €/MWh), che esonera il soggetto dall’obbligo relativo.

DK: Verifica sul rispetto degli obiettivi (sanzioni non previste, ma possibile revoca della licenza). Verifiche relative al costo/efficacia degli interventi presentati dai soggetti obbligati che presentano alti valori dell’indicatore (calcolato sulla base di tutti i progetti presentati).

IT: Sanzioni stabilite caso per caso dall’AEEGSI se il soggetto obbligato non raggiunge il 60% dell’obbligo.

10. Verifiche e monitoraggio

UK: Documentali e on-site. Operatori qualificati. I fornitori devono far effettuare il monitoraggio da una parte terza qualificata sul 5% di tutte le istallazioni.

FR: Controlli documentali. L’installazione deve essere asseverata da un istallatore qualificato.

DK: I soggetti obbligati devono effettuare ogni anno un audit (di parte terza ogni due anni) per dimostrare di operare in modo conforme alle regole e la realizzazione dei risparmi comunicati.

IT: Sono effettuati controlli sulla documentazione (ex-ante) e on-site a campione e per progetti con più di 3.000 tep/anno di risparmi. Possibili multe e revoche dell’accesso agli incentivi per i proponenti in caso di non conformità sui progetti.

11. Costi del meccanismo

UK: I consumatori pagano attraverso la bolletta (alcune categorie di consumatori sono esonerate totalmente o parzialmente). Costo medio ~45 euro/anno per famiglia dal 2014.

FR: Gli interventi nel settore residenziale (ovvero il 75% dei ESC rilasciati) hanno diritto a un credito d'imposta sui redditi per famiglie che attuano le misure di efficienza. Costo medio in bolletta ~3,7 €/MWh nel secondo periodo.

DK: Costi sostenuti attraverso le bollette (0,4-2,3 €/MWh o 8-36 euro/anno per il periodo 2013-2015 per famiglia).

IT: I consumatori pagano attraverso la bolletta (1,0-2,8 €/MWh o 2,5-4,0 euro/anno nel 2012 per famiglia).

12. Peculiarità

UK: Si sono registrati dei miglioramenti sostanziali di efficienza energetica nel settore residenziale. Integrazione con Green Deal (non ancora efficace).

FR: Programmi dedicati all’informazione, alla formazione e all’innovazione, con un’azione dedicata alla riduzione della fuel poverty.

DK: Lo schema attuale (2012) si basa su un accordo volontario tra il Ministero per l’Energia e le società dei distributori, il cosiddetto “Energy savings agreement”.

IT: Premi (30-50%), ritiro dedicato e procedure riservate per i grandi progetti con più di 35.000 tep/anno di risparmi. Risparmi in larga parte (~85%) misurati sul campo e riconosciuti annualmente.

Elementi migliorabili e trend

UK: Maggiori possibilità di scambio dei titoli per coinvolgere soggetti privati. Nell’ultimo periodo un impulso maggiore verso gli interventi più costosi.

FR: Necessità di più valutazioni quantitative ex-post, un aggiornamento degli interventi standard, una semplificazione delle regole e una maggiore attenzione alla fuel poverty.

DK: Inizialmente lo schema si basava su diagnosi energetiche, adesso incentivi e sconti che tendono però ad avere un’addizionalità inferiore rispetto alla combinazione di entrambi questi aspetti (secondo quanto emerso dalla valutazione nel 2012).

IT: Controlli sul posto e responsabilità; costo efficacia in calo; valutazione della baseline e dell’addizionalità; interventi software.

Costo-efficacia: questo sconosciuto

Il  tau  ha  portato  a  un  aumento  dell’efficacia  dello  schema?  

Costo-efficacia: questo sconosciuto

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Fonte:"FIRE"su"da:"GSE."

Il  tau  ha  portato  a  un  aumento  dei  risparmi  energe3ci?  

Energy Saving Policies and Energy Efficiency Obligation Scheme

Per approfondimenti sul progetto: www.enspol.eu Per scaricare i rapporti sugli schemi esistenti in Europa: www.enspol.eu/results Per contattare FIRE: www.fire-italia.org