Comunicazione verbale e scritta. Lezione IV Fabio Uliana uliana@educ.di.unito.it.

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Comunicazione verbale e scritta.Lezione IV

Fabio Ulianauliana@educ.di.unito.it

Lezione IV

Esercitazioni su connettivi, paragrafi e scritture di sintesi (cfr. lezione III)

IV.a Coesione e coerenza:i connettivi testuali

I passaggi da un capoverso ad un altro e da un paragrafo ad un altro sono segnalati da parole o gruppi di parole (preposizioni, congiunzioni, avverbi, agg. numerali, locuzioni ecc.), detti connettivi.Essi hanno anche la funzione di indicare i rapporti fra fatti e concetti all’interno dello stesso capoverso.Questi rapporti possono essere di causa ed effetto, di prima e dopo, di confronto…

Alcune funzioni dei connettivi sono:1. Segnalazione di ordine spaziale:sopra, sotto, da un lato, in alto, in basso, davanti, dietro, all’interno, all’esterno2. Segnalazione di ordine temporale:prima, dopo, allo stesso tempo, intanto, mentre, nel frattempo, in seguito3. Enumerazione:in primo… in secondo luogo, innanzitutto, poi, infine, intanto… ancora… inoltre… infine

4. Esemplificazione:per esempio, in particolare, così, un’illustra-zione di ciò che si è affermato finora proviene da…5. Contrapposizione:ma, tuttavia, però, invece, mentre, comunque6. Causa:poiché, perché, dato che, dal momento che7. Conseguenza:quindi, di conseguenza, perciò, dunque

8. Conclusione:insomma, per finire, concludendo9. Spiegazione:infatti, cioè, vale a dire, ovvero, in altre parole10. Condizione:se, qualora, nel caso che, purché11. Limitazione:per quanto, eccetto che, a meno che

Sottolineare, nel brano sotto proposto, i connettivi testuali: La teoria della ricezione sposta l'attenzione dello studioso dal testo al lettore, più che l'emittente o l'opera pone dunque in primo piano il destinatario. Non si tratta tuttavia del destinatario singolo, che leggendo il testo coopera alla formazione del senso, ma di un destinatario, per così dire, ideale o socializzato. […]

Idea centrale della teoria è quella di «orizzonte di attesa». I lettori di una certa epoca prendono contatto con l'opera orientando la loro lettura secondo certe "attese", basate sulla conoscenza del sistema proprio della loro epoca. Un'opera particolarmente originale tenderà naturalmente a eludere le attese, ma potrà imporsi e divenire componente essenziale dell'«orizzonte di attesa» dei futuri lettori. Compito dello studioso di letteratura è dunque quello di ricostruire in maniera oggettiva l'«orizzonte di attesa» di una certa epoca.

Soluzione: La teoria della ricezione sposta l'attenzione dello studioso dal testo al lettore, più che l'emittente o l'opera pone dunque in primo piano il destinatario. Non si tratta tuttavia del destinatario singolo, che leggendo il testo coopera alla formazione del senso, ma di un destinatario, per così dire, ideale o socializzato. […]

Idea centrale della teoria è quella di «orizzonte di attesa». I lettori di una certa epoca prendono contatto con l'opera orientando la loro lettura secondo certe "attese", basate sulla conoscenza del sistema proprio della loro epoca. Un'opera particolarmente originale tenderà naturalmente a eludere le attese, ma potrà imporsi e divenire componente essenziale dell'«orizzonte di attesa» dei futuri lettori. Compito dello studioso di letteratura è dunque quello di ricostruire in maniera oggettiva l'«orizzonte di attesa» di una certa epoca.

IV. b.1 La struttura del testo:

il paragrafo

Testo: unità di comunicazione in cui si trasmette al lettore una serie di informazioni su un argomento.

L’argomento principale può avere uno sviluppo ampio e articolato in argomenti più specifici.

Paragrafo: porzione di testo che sviluppa un argomento specifico.

Unità informative: le singole frasi, che si collegano in periodi. Più frasi che danno informazioni su uno stesso argomento costituiscono un paragrafo.

Il paragrafo a volte è segnalato graficamente: lo si individua facilmente come porzione di testo racchiusa fra due punti fermi e due “a capo”.

In questo caso coincide con il capoverso:

parte del testo, di solito non più lunga di una decina di righe, separata dalle altre da un “a capo” e da una pausa forte (punto fermo, interrogativo, esclamativo, puntini di sospensione). Di solito l’inizio è indicato da un rientro (spazio vuoto di 5-7 caratteri).

Blocco inglese: parte di testo separata dalle altre da una riga bianca. È un modo grafico alternativo per indicare un capoverso.

Un paragrafo può essere formato da più capoversi.

In ogni caso ciò che lo distingue è l’essere un’unità concettuale, coerente, che trasmette informazioni su un unico argomento.

Sta quindi al lettore riconoscerlo.

Rendersi conto della struttura logica del testo, cioè del modo in cui le idee che trasmette sono ordinate e collegate fra di loro, è fondamentale per la comprensione del testo stesso.

Lezione IV.b.1 La struttura del testo: il paragrafo

U n ità in fo rm ative U n ità in fo rm ative

A rg om en to sp ec ifico(p arag ra fo )

U n ità in fo rm ative U n ità in fo rm ative U n ità in fo rm ative

A rg om en to sp ec ifico(p arag ra fo )

U n ità in fo rm ative

A rg om en to sp ec ifico(p arag ra fo )

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Esempio di struttura del testo

Fino alla metà degli anni ’70 la scrittura era esercitata nella scuola primaria e secondaria soprattutto nella forma del tema (dai “pensierini” delle elementari al tema argomentativo della scuola superiore), con finalità anzitutto valutative delle capacità grammaticali, logiche o disciplinari. Con il passaggio all’università, le occasioni di scrittura diminuivano, e così la scrittura della tesi, testo lungo e complesso che avrebbe dovuto coronare anni di studi accademici, per molti studenti si rivelava un’impresa difficile e faticosa, per la quale mancavano indicazioni e strumenti, ma anche quel minimo allenamento alla scrittura che la scuola primaria e la scuola secondaria, pur se in modo estremamente generico, fornivano. Del resto, anche nel mondo del lavoro si scriveva raramente, o meglio: solo alcune posizioni richiedevano la realizzazione di testi scritti, che di solito venivano abbozzati a mano per essere poi “battuti a macchina”.

Ma a partire fine degli anni ’70, l’inadeguatezza della competenza comunicativa di coloro che entrano nel mondo del lavoro comincia a farsi sentire in modo sempre più accentuato: infatti la produzione tecnologica impone una riorganizzazione aziendale che sempre più fa posto a figure di tecnici e impiegati inseriti in una rete di rapporti nei quali la trasmissione delle informazioni costituisce la base per il funzionamento dell'intero apparato produttivo. Già negli anni ’80 alcune aziende propongono ai loro dipendenti corsi sulla comunicazione scritta, e per la redazione di documenti complessi anche in Italia ci si comincia a rivolgere alla figura del technical writer, lo scrittore tecnico, professione che nella cultura anglosassone aveva cominciato ad affermarsi già nel secondo dopoguerra.

Divisioni in paragrafi e in unità informative

1. Fino alla metà degli anni ’70 la scrittura era esercitata nella scuola primaria e secondaria soprattutto nella forma del tema (dai “pensierini” delle elementari al tema argomentativo della scuola superiore), con finalità anzitutto valutative delle capacità grammaticali, logiche o disciplinari. // Con il passaggio all’università, le occasioni di scrittura diminuivano, e così la scrittura della tesi, testo lungo e complesso che avrebbe dovuto coronare anni di studi accademici, per molti studenti si rivelava un’impresa difficile e faticosa, per la quale mancavano indicazioni e strumenti, ma anche quel minimo allenamento alla scrittura che la scuola primaria e la scuola secondaria, pur se in modo estremamente generico, fornivano. 2. Del resto, anche nel mondo del lavoro si scriveva raramente, o meglio: solo alcune posizioni richiedevano la realizzazione di testi scritti, che di solito venivano abbozzati a mano per essere poi “battuti a macchina”.//

Ma a partire fine degli anni ’70, l’inadeguatezza della competenza comunicativa di coloro che entrano nel mondo del lavoro comincia a farsi sentire in modo sempre più accentuato: infatti la produzione tecnologica impone una riorganizzazione aziendale che sempre più fa posto a figure di tecnici e impiegati inseriti in una rete di rapporti nei quali la trasmissione delle informazioni costituisce la base per il funzionamento dell'intero apparato produttivo. // Già negli anni ’80 alcune aziende propongono ai loro dipendenti corsi sulla comunicazione scritta, e per la redazione di documenti complessi anche in Italia ci si comincia a rivolgere alla figura del technical writer, lo scrittore tecnico, professione che nella cultura anglosassone aveva cominciato ad affermarsi già nel secondo dopoguerra.

scrittura e form e di scritturanella scuola prim aria e

secondaria

scrittura e form e discrittura

all'Università

1. la scrittura nella scuolanegli anni '70

2. la scrittura nel m ondo del lavorotra gli anni '70 e '80

LA SCRITTURA NELLA SCUOLA E NEL MONDODEL LAVORO TRA GLI ANNI '70 E '90

1 . la sc rittu ra n e lla scu o lan eg li an n i '7 0

la sc rittu ra in az ien d as in o ag li an n i '7 0

n u ove es ig en zecom u n ica tive

an n i '8 0 ep rop os te in az ien d a

2 . la sc rittu ra n e l m on d o d e l lavorotra g li an n i '7 0 e '8 0

L A S C R ITTU R A N E L L A S C U O L A E N E L M O N D OD E L L A V O R O TR A G L I A N N I '7 0 E '9 0

Esistono alcuni tipi di paragrafo, “specializzati” in diverse funzioni (introdurre, concludere, esemplificare, confrontare ecc.).

Di essi ci occuperemo nella lezione sulla stesura di un testo (lezione VII).

IV.b.2 La struttura del testo:le scritture di sintesi

Una vasta categoria di scritti non richiede l’elaborazione di materiale autonomo, ma la selezione delle informazioni più importanti contenute in testi preesistenti.

Non si tratta di operazioni passive, ma di attività che richiedono una rielaborazione concettuale.

Tutte scritture di sintesi richiedono queste due operazioni:

Selezione delle informazioni (dire meno cose)

Riformulazione sintetica (usare meno parole)

Riassumere un testo è utile per comprenderne a fondo i significati e l’articolazione logica.

Inoltre aiuta a memorizzare le informazioni anche a lungo termine.

È quindi un’abilità fondamentale nella preparazione degli esami e della tesi di laurea.

TECNICHE DI RIDUZIONE eliminazione di dati non necessari.

“Il principio che presiede alla mossa strategica della riduzione è quello, assai naturale, secondo cui le informazioni di un testo non sono tutte equipotenti rispetto al significato globale. L’interprete può allora decidere di ‘cancellare’ quelle unità che non rientrano in una corretta focalizzazione del contenuto testuale”.

(D.Corno, Lingua scritta: scrivere e insegnare a scrivere)

REGOLA DELLA RIDUZIONE

“l’informazione x è cancellabile dal contesto yquando la presenza di x non è condizione necessaria per ogni altra informazione z che determina la focalizzazione di un interprete”

(D. Corno, Lingua scritta…)

TECNICHE DI CONDENSAZIONEgli elementi sono tutti presenti ma secondo un ordine differente.

Per condensazione va intesa la capacità dell’interprete di configurare in una sola espressione più unità testuali.

(D.CORNO, Lingua scritta…)

Si tratta di un procedimento che comportale macroregole dell’astrazione e dellageneralizzazione.

Queste regole spiegano la capacità di una persona di sussumere sotto un solo concetto o unità generale più concetti o unità parziali.(D.CORNO, Lingua scritta…)

MACROREGOLE DI RIFERIMENTO(D.Corno, Lingua scritta…)

FOCALIZZAZIONE focalizzare adeguatamente le sequenze da cui è composto un testo

CANCELLATURA “forte” tende ad eliminare sequenze rilevanti del testo; “debole” consente una valutazione più attenta dell’importanza informazionale delle sequenze

GENERALIZZAZIONE operazione che permette a un interprete di comprimere porzioni testuali in altre più ridotte che ne conservano alcuni aspetti generali e astratti.

Vi sono due tipi di generalizzazione

- globale quando un interprete riduce più sequenze a una sola che le sussume a un livello più astratto

- parziale quando la stessa operazione si limita alla traduzione generalizzante di una sola sequenza

INTEGRAZIONE

aggiungere informazioni non contenute nel testo, ma in grado di completarlo per rendere più agevole una sua possibile interpretazione

Strategie di sintesi

• Appunti• Schemi• Tabelle• Schede di libri e/o articoli• Didascalie• Telegrammi• Inserzioni• Riassunto

SCHEDA

• per argomento o soggetto• per autore• per titolo di opere e testi

SCHEDA INFORMATIVA (per esperimenti scientifici)

EsperimentoObiettivo dell’esperimentoMateriale occorrenteTempo impiegatoApparecchiatureMontaggio apparecchiatureProcedimentoDati sperimentali ottenutiElaborazione dei dati sperimentali

ConclusioniEventuali osservazioni

Difficoltà incontrateModifiche proposte

RIASSUNTO: “operazione eminentemente testualeche consiste nel proporre una parafrasi riduttiva di untesto di partenza […]. Tale versione ha inevitabilmentecarattere soggettivo e arbitrario in quanto implica sceltequantitative, nella selezione degli elementi da mantenere e di quelli da cancellare, nonché nella misura della loro nuova presenza (ricchezza di dettagli); e scelte qualitative, nelle nuove modalità della dispositio delle informazioni e nella gerarchia loro assegnata. Tali scelte si organizzano attorno a uno scopo comunicativo nuovo rispetto a quello del testo di partenza”.

(C. Caffi, Dizionario di linguistica, ad vocem)

RIASSUNTO-SINTESI si limita a riportare le informazioni più importanti del testo di partenza

RIASSUNTO-COMMENTO oltre a una serie di informazioni del testo iniziale, riporta alcuni commenti da parte dell’autore del riassunto.

(M.T. Serafini, L. Arcidiacono, La grammatica)

Il riassunto

COME DEVE ESSERE

1. Deve essere più corto del testo di partenza ma fedele ed esauriente:

• non aggiungere informazioni o giudizi personali

• non travisare il senso

COSA FARE

• leggere il testo• capire l’argomento

generale• cogliere l’idea

centrale• rileggere• segmentare il testo• scegliere le

informazioni fondamentali

2. Il riassunto non deve essere un montaggio di frasi trascritte, ma una rielaborazione sintetica del testo di partenza

• parafrasare con parole proprie

• usare segni di punteggiatura che permettono di indicare legami logici o idee accessorie

• sostituire con un’unica espressione più generale

• costruire frasi di carattere più globale, astraendo, ricombinando e integrando il significato di più frasi

3.Deve avere una chiara articolazione logica

• Individuare l’articolazione logico-comunicativa del testo di partenza

• riprodurre lo sviluppo logico del testo (oppure dare al proprio testo una sua articolazione)

(P. Faudella, Esercizi di scrittura)

SELEZIONE DELLE INFORMAZIONI

strategia analiticatipica di chi non conosce quasi nulla dell’argomento; può essere utilizzata solo inpresenza di scritti da riassumere relativamente brevi e semplici.

Il testo viene letto paragrafo per paragrafo,prestando attenzione ai rapporti esistenti tra frase e frase, alle congiunzioni e ai connettivi […]. La stesura del riassunto ha inizio generalmente prima di aver completato la lettura, procede paragrafo per paragrafo, e il riassunto prodotto rispecchia la struttura del testo iniziale.

strategia globale

prevede che il testo sia affrontato nella sua interezza:la selezione delle informazioni non avvieneparagrafo per paragrafo, ma attraverso l’uso di uno schema già noto prima di iniziare a leggere, in base al quale il testo viene compreso e le informazioni selezionate.

(M.T. Serafini, L. Arcidiacono, La grammatica).

Operazioni da eseguire per scrivere un riassunto

• Comprensione• Selezione• Riduzione linguistica• Organizzazione

Esercizi (tutti i testi sono disponibili sul sito)

* M. Beltramo – M.T. Nesci, Scrittura di tecnica e tecniche di scrittura, Torino, Celid, 2001, p. 2.

a. leggere il testo e dividerlo in paragrafi, accorpando i capoversi che costituiscono un’unità di discorso;

b. dare un titolo a ogni paragrafo;

c. rappresentare la struttura del testo con un diagramma ad albero

** Ricostruire l’articolo di Siobhan Roth secondo l’ordine corretto

***M. Della Casa, Scrivere testi. Il processo, i problemi educativi, le tecniche, Firenze, La Nuova Italia, pp. 5-6

a. Dividere il testo in paragrafi e dare loro un titolo che ne sintetizzi il contenuto;

b. sottolineare i connettivi testuali

c. trascriverli in un elenco e indicarne la funzione