Post on 02-May-2015
CHE COS’È UN ATTEGGIAMENTO
Tendenza psicologica che viene espressa valutando una particolare entità con un qualche grado di favore o sfavore (Eagly e Chaiken, 1993)
Atteggiamento come uno stato interno alla persona, che ha una certa durata, ma non necessariamente è uno stato molto prolungato o addirittura una tendenza permanente.
ATTEGGIAMENTI: valutazioni che gli individui danno di se stessi, degli altri, di eventi, di questioni e di beni materiali. Tali valutazioni sono sempre accompagnate da un certo grado di favore/sfavore
•hanno carattere di valutazione
•sono rivolti a precisi referenti sociali
•sono dei regolatori della condotta sociale
IN GENERALE: Perché una persona possa avere un atteggiamento nei confronti di un determinato oggetto è necessario che entri in contatto direttamente o indirettamente con tale oggetto ed esprima una valutazione (cognitiva e/o affettiva e/o comportamentale) nei suoi confronti che può essere nascosta o manifesta, implicita o esplicita, automatica o intenzionale (Eagly, Chaiken 1993)
AFFETTOAFFETTO
COMPORTAMENTOCOMPORTAMENTO
COGNIZIONECOGNIZIONE
ATTEGGIAMENTO ATTEGGIAMENTO VERSO UN VERSO UN OGGETTOOGGETTO
MODELLO TRIPARTITORosemberg & Hovland (1960) Reazioni
emotive suscitate
dall’oggetto
Azioni di avvicinamento/
evitamento rispetto all’oggetto
Informazioni e credenze possedute
sull’oggetto
SOCIAL COGNITION(Fazio, 1986)
ATTEGGIAMENTO COME STRUTTURA COGNITIVA
disponibilità
RAPPRESENTAZIONE DELL’OGGETTO
VALUTAZIONE DELL’OGGETTO
memoriamemoria
accessibilità
organizza e favorisce la codifica e l’interpretazione
delle informazioni in entrata
PREGIUDIZIO
- sembrano avere caratteristiche di universalità- non sempre si traducono in comportamento
DISCRIMINAZIONE: effettivo comportamento diretto ad altre persone sulla base della loro appartenenza ad una categoria.
Particolare tipo di atteggiamento. Tendenza psicologica che viene espressa valutando, solitamente in modo negativo, persone, gruppi o altri soggetti sociali salienti, percepiti come significativamente diversi da noi o dal nostro gruppo.
PREGIUDIZIOPREGIUDIZIO
Dimensione cognitiva
Dimensionevalutativa
Dimensione comportamentale
Riconoscimento delle diverse categorie sociali ed etniche che costituiscono una società
Attribuzione di diverso valore a tali categorie che dà luogo ad una sorta di scala gerarchica
Ispira criteri di azione differenziati verso i gruppi (e gli individui) a seconda del valore ad essi attribuito
PREGIUDIZIO =
STEREOTIPO?
Pregiudizi:: atteggiamenti ancorati ad un sistema di valore espresso attraverso certi stereotipi sociali in relazione a pratiche messe in atto nei confronti dei gruppi in questione
DISTINZIONE CONCETTUALE FRA STEREOTIPO E PREGIUDIZIO:
stereotipo sociale =stereotipo sociale = immagine semplificata di una categoria di persone o un evento, condivisa nei tratti essenziali da molte persone; si accompagna in genere al pregiudizio
pregiudizio = pregiudizio = giudizio o opinione a priori, in genere con connotazione negativa, verso persone, gruppi o altri oggetti sociali salienti
Stereotipo cognitivo Stereotipo sociale
Serie di generalizzazioni diventate patrimonio degli individui: essi sono in gran parte derivati (o costituiscono uno dei casi) del processo cognitivo generale della categorizzazione … (Tajfel, 1981).
Immagine mentale semplificata al massimo, riguardante, solitamente, una categoria di persone, un’istituzione o un evento, che viene condivisa nei suoi tratti essenziali da grandi masse di persone. Gli stereotipi si accompagnano comunemente, ma non necessariamente, al pregiudizio (Stallybrass, 1977).
GLI STEREOTIPI
Sistemi concettuali che ci permettono di semplificare le nostre rappresentazioni soprattutto quando esse hanno a che fare con l’ambigua, sfuggente e cangiante realtà delle categorie sociali
Due conseguenze fondamentali:
Lippman (1922): stereotipi immagini nelle nostre testeAllport (1954): stereotipi credenza esagerata associata con una categoria
Semplificano i fatti:Si propongono di rappresentare i gruppi, non gli individui
Portano a interpretazioni errate degli individui anche quando esiste un contatto diretto con questi.
STEREOTIPI
Rappresentazioni mentali, strutture cognitive che contengono la nostra conoscenza, le nostre credenze e aspettative circa un gruppo sociale
(Kunda, 2000)
Stereotipo sociale: percezione soggettiva di una correlazione tra determinati attributi e l’appartenenza ad un gruppo.
Le ricerche hanno dimostrato che tali correlazioni ipotetiche o stereotipiche influenzano l’elaborazione dell’informazione in tutti gli stadi dell’elaborazione (recupero, codifica, organizzazione in memoria).
Uno stereotipo può influenzare anche l’attenzione e la percezione di un soggetto
Quando un’aspettativa stereotipica prevale sull’effettiva correlazione esistente fra una serie di osservazioni stimolo, si parla di una correlazione illusoria.
Gli stereotipi sociali (e i pregiudizi) creati e diffusi in condizioni che richiedono:
•La spiegazione di eventi sociali complessi, e di solito dolorosi, che si verificano su larga scala
•La giustificazione di azioni, progettate o commesse, contro certi outgroups
•La differenziazione positiva dell’ingroup nei confronti di outgroups in condizioni di difficoltà del
primo
Tutti i processi intergruppi possono dar luogo a stereotipi sociali
KURT LEWIN
Trasporta i principi della Gestalt nello studio dei processi interpersonali e motivazionali
Sostiene studio dei fatti sociali attraverso un’ottica dinamica che analizzi le situazioni a livello dell’interdipendenza dei fattori che vi agiscono (opposizione al meccanicismo)
Necessità di analizzare in modo approfondito i fenomeni sociali vs. modello comportamentista di causalità lineare che cerca “leggi” stabilite su regolarità statistiche
•Vero ambiente sociale con il quale l’individuo entra in contatto in molti momenti della sua esistenza
•Un fenomeno, non una somma dei fenomeni rappresentati dall’agire e dal pensare dei suoi membri
•Un’unità la cui essenza è costituita dall’interdipendenza tra i suoi membri
•Un’unità che può essere assunta dalla psicologia sociale come oggetto di studio
•Una totalità dinamica: un cambiamento di stato di una sua parte o frazione qualsiasi interessa lo stato di tutte le altre
IL GRUPPO È…
•Sistema di statusSistema di status
• I ruoliI ruoli
• Le norme di gruppoLe norme di gruppo
• Le reti di comunicazioneLe reti di comunicazione
• Il potere nel gruppoIl potere nel gruppo
• La leadershipLa leadership
TEMI CLASSICI DELLA DINAMICA DI GRUPPO
RIASSUMENDO
Attenzione all’aspetto dinamico e di interdipendenza tra gli elementi che compongono il campo
Ottica fenomenologica: primato della realtà soggettiva su quella fisico-oggettiva come prospettiva irrinunciabile dell’indagine psicologicaAttenzione al cambiamento come momento in cui è possibile studiare l’azione delle forze che intervengono per favorire o contrastare il cambiamento stesso
Gruppo come:
1) specifico fenomeno psicosociale definito come una totalità dinamica caratterizzata dall’interdipendenza dei suoi membri
2) luogo privilegiato dell’analisi
RELAZIONI INTERGRUPPI
Caratteristiche del comportamento integruppi:
Tajfel (1981): si può immaginare che comportamento interpersonale e comportamento intergruppi siano posti su un continuum teorico
Comportamento interpersonale: principalmente basato sulle caratteristiche individuali degli attori in interazione
Comportamento intergruppi: principalmente basato sulle appartenenze a gruppi o categorie sociali degli attori in interazione
Percezione di una situazione sociale come rilevante per l’appartenenza di gruppo dipende da:
• consapevolezza di tale appartenenza
• ampiezza delle valutazioni positive e negative ad essa associate
• estensione dell’investimento emozionale ad essa associato
SHERIF (I)SHERIF (I)
Fenomeni intergruppi non possono essere spiegati invocando esclusivamente problemi di personalità o frustrazioni individuali
Necessario considerare le proprietà dei gruppi e le conseguenze dell’appartenenza di gruppo sugli individui
Ricerche nei campi estivi:
Partecipanti: adolescenti americani, non consapevoli di partecipare ad una ricerca, che trascorrevano due settimane in un campo estivo diretto da Sherif e collaboratori
Procedura: introduzione di diverse fasi, nel corso delle quali i ricercatori concentravano l’attenzione su aspetti diversi del gruppo e del comportamento intergruppi
SHERIF (II)Conclusioni:
conflitto di interessi, anche rappresentato da giochi competitivi, è all’origine del conflitto intergruppi
scopi competitivi conducono dunque a conflitto intergruppi
scopi sovraordinati conducono a cooperazione fra gruppi
Ma: davvero necessario presenza di un interesse materiale concreto per originare una tensione intergruppi?