Post on 22-Feb-2019
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CAA
COMUNICAZIONE AUMENTATIVA
ALTERNATIVA
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STEFANIA
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"Se volete sapere come ci si sente quando si è
impossibilitati a comunicare, andate ad una riunione e
fingete di non poter parlare. Usate le mani ma non carta e
matita, perché queste generalmente non possono venir
usate da persone con gravi disabilità fisiche,
impossibilitate ad esprimersi verbalmente. Sarete
circondati da persone che parlano: che parlano davanti a
voi, dietro di voi, intorno a voi, sotto di voi, attraverso voi
ed anche per voi, ma mai con voi. Voi verrete ignorati
finché vi sentirete come un elemento dell’arredamento".
J. Creek
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Qualunque azione attraverso la quale una persona
DA’ o RICEVE INFORMAZIONI da un’altra persona
sui suoi bisogni, desideri, percezioni, conoscenze o
stati affettivi.
La comunicazione può essere intenzionale o non
intenzionale, può utilizzare segnali convenzionali o
non convenzionali, può prendere forme linguistiche
o non linguistiche, e può avvenire attraverso il
canale verbale oppure altri canali.
National Joint Committee for
the Communicative Needs
of Persons with
Severe Disabilities.
COMUNICAZIONE
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“…abbiamo capito sempre di più che la
comunicazione ha soltanto un prerequisito; esso
non ha niente a che fare con l’età mentale,
cronologica, le abilità, le formule matematiche o
qualsiasi altro modello che si è sviluppato per
decidere chi è candidato e chi non lo è.
Respirare
è l’unico prerequisito per la comunicazione”.
Mirenda, Pat 1992
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“L’abilità vale
poco senza
opportunità”
- Napoleone Bonaparte -
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Probabilmente i soli veri
prerequisiti per la comunicazione
riguardano le
di comunicazione
- Mirenda and Iacono, 1990 -
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…..i modelli di intervento…
• Modello basato sui prerequisiti
• Modello basato sui bisogni
• Modello basato sulla partecipazione
Beukelman & Mirenda 1998
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• L’operatore di CAA valuta le limitazioni della persona e cerca i prerequisiti (es. intenzionalità, livello cognitivo, comprensione linguistica, ecc.) • L’operatore di CAA valuta le competenze, ipotizza i suoi bisogni e inizia un intervento con lui, definendo simboli, tabelle, ausili, training da usare a casa o a scuola in base ai migliori strumenti per il bambino (es. strumenti uguali per tipologia di disturbo e non personalizzati) • L’operatore di CAA valuta le competenze del soggetto con le persone maggiormente significative e possibilmente nel contesto di vita. Ascolta la conoscenza che i familiari hanno dell’utente e delle sue diverse modalità di funzionamento e coinvolgimento. Può così costruire un intervento su misura per lui, basato sui suoi interessi, competenze e obiettivi, nonché sulle barriere e facilitazioni che ci sono nel suo specifico contesto di vita e sulle priorità della famiglia in questo momento.
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quindi…
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è
un fondamentale
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La Carta dei diritti alla comunicazione
1992
National Joint Committee for the Communication Needs of
Persons with Severe Disability
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La Comunicazione Aumentativa e Alternativa (CAA)
rappresenta un’area della pratica clinica che cerca di
compensare la disabilità temporanea o permanente di
persone con bisogni comunicativi complessi.
Cosa sono i bisogni comunicativi complessi?
Una persona con BCC ha non solo difficoltà ad esprimersi e
quindi a farsi capire dagli altri, ma anche e soprattutto ha
difficoltà a capire quanto gli altri vogliono comunicare, sul piano
linguistico, cognitivo o direttamente comunicativo.
E’ pertanto necessario programmare interventi focalizzati
innanzitutto sul supporto alla comunicazione «in entrata»,
linguistica e non linguistica.
COMUNICAZIONE AUMENTATIVA
ALTERNATIVA
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La CAA utilizza tutte le
competenze comunicative
della persona, includendo
le vocalizzazioni o
il linguaggio verbale esistente,
i gesti, i segni, la
comunicazione con ausili e
la tecnologia avanzata.
Non si tratta semplicemente di applicare una tecnica
riabilitativa, ma di costruire un sistema flessibile su misura
per ogni persona, da promuovere in tutti i momenti e
luoghi della vita poiché la comunicazione è per ognuno di noi
necessaria ed indispensabile in ogni momento, e non solo
nella stanza di terapia.
CAA
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Si definisce aumentativa perché non sostituisce
ma incrementa le possibilità comunicative naturali
della persona.
Si definisce alternativa perché utilizza modalità
di comunicazione alternative e diverse da quelle
tradizionali. Si tratta di un approccio che tende a
creare opportunità di reale comunicazione anche
attraverso tecniche, strategie e tecnologie e a
coinvolgere la persona che utilizza la C.A.A. e tutto
il suo ambiente di vita.
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La CAA nasce ufficialmente negli U.S.A. nel 1983
con la creazione dell’ISAAC (International Society
for Augmentative Alternative Communication).
In Isaac convergono tutti i ricercatori universitari e i clinici che si
occupano della riabilitazione di persone non parlanti provenienti
soprattutto dagli USA, dal Canada e dall’Europa Scandinava. In
particolare convergono in Isaac alcuni filoni di ricerca e clinici
relativi alla sperimentazione di tecnologie avanzate, alla
comunicazione gestuale, alla comunicazione tramite simboli
pittografici e ideografici.
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• Anni 70
– nei disturbi motori, con competenze cognitive e linguistiche intatte
– Canada, USA, Inghilterra
• Anni 80
– autismo, disabilità intellettiva
– soprattutto paesi anglofoni, nord Europa
– fondazione dell’ISAAC
• Anni 90 e 2000
– sindromi genetiche, sempre maggiore estensione degli ambiti di
intervento
– netto incremento in Europa e in Italia
STORIA DELLA CAA
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1996 – Scuola di Formazione in CAA (inizio): Centro Benedetta d’Intino (MI)
2002 – Chapter ISAAC-Italy
2005 – 1° Conferenza italiana ISAAC – Genova
2007 – 2° Conferenza italiana ISAAC – Roma
2009 – 3° Conferenza italiana ISAAC – Torino
2011 – 4° Conferenza italiana ISAAC – Napoli
2015 – 5° Conferenza italiana ISAAC – Roma
2017 - 6° Conferenza italiana ISAAC – Prato (FI)
2019 – 7° Conferenza italiano ISAAC - Catania
Sito: www.isaacitaly.it
IN ITALIA …
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L’accesso agli interventi di CAA è ancora un
bisogno largamente inevaso nella maggior parte
dei paesi, in modo variabile a secondo degli anni
considerati e delle nazioni.
I pochi studi disponibili mostrano che tra il 22% e
il 60% dei ragazzi non ricevono alcun intervento
di CAA.
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Migliorare la qualita’ della vita
e le opportunita’ delle persone
non parlanti in tutto il mondo
SCOPO DELL’ISAAC
ISAAC
è un’associazione non governativa che si occupa
del miglioramento della vita dei bambini e degli
adulti con bisogni comunicativi complessi.