Post on 27-Jun-2015
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CamilloDISPOSITIVO PER IL SUPPORTO ALLA COMUNICAZIONE MEDICO-PAZIENTE
Corso di Interaction Design • TTC N.O. • Università degli studi di Milano - Bicocca
Sara Merico _EMAIL: msara82@yahoo.it _MATRICOLA 051460
Chiara Pratesi _EMAIL: chiarapratesi@libero.it _MATRICOLA 064989
Paolo Rocchi _EMAIL: rocchi.paolo@alice.it _MATRICOLA 049260
Indice
ANT | Storia di una ONLUS! 2
Camillo |Obiettivi e Motivazioni! 5
Camillo | Componenti! 6
Indicatore Stato Batteria 7
Regolatore Volume 7
Altoparlante - Microfono 8
Foro per il Carica Batteria 8
Batteria Integrata 8
Sim Integrata 8
Fessura per la tessera Sanitaria 9
Pulsante 9
Camillo | Tecnologie! 10
Camillo | Gli utenti! 12
Malato | Giuseppe 12
Assistente | Stefania 13
Medico | Franco 13
Infermiera | Maria 14
Camillo | Scenari d’uso! 15
Scenario 1 | Malato-Assistente 15
Scenario 2 | Infermiera 16
Scenario 3 | Medico della Onlus 17
ANT | Storia di una ONLUS
L'ANT, Associazione Nazionale Tumori, è stata fondata nel 1978 e si è trasformata in
Fondazione nel 2002.
Il principio a cui fa riferimento si può riassumere con una parola: EUBIOSIA (dal greco
antico, "buona vita" ), ossia essi credono che la vita dal primo minuto all’ultimo respiro
debba essere vissuta con dignità.
Durante la malattia spesso è difficile ottenere quelle assistenze giuste per affrontare il dolore
e la sofferenza ed è per questo che la Fondazione ANT si propone di far fronte alle esigenze
fisiche, emotive, e spirituali dei malati di tumore.
L'assistenza domiciliare gratuita è nata prima in Emilia Romagna, ed oggi è presente in quasi
tutte le regioni dell’Italia.
L’ ANT si propone quindi di affrontare la malattia a casa con i propri affetti e familiari pur non
rinunciando ad avere quelle cure professionali necessarie.
Oggi inoltre sono attivi importanti progetti di prevenzione, formazione, ricerca.
La prevenzione è uno degli obiettivi perseguiti con determinazione dalla Fondazione ANT
Italia Onlus che da tempo è impegnata attivamente sul territorio per attuare campagne di
informazione e controllo verso quelle neoplasie che possono essere prevenute e diagnosticate
per tempo.
Da sempre l’ANT ha promosso la formazione e l’aggiornamento continuo dei suoi Operatori
Sanitari perché l’obiettivo del Progetto Eubiosia richiede specifiche competenze,
professionalità, sensibilità, formazione psicologica.
Curare la qualità della vita in presenza di patologie oncologiche avanzate implica un corretto
approccio non solo terapeuticamente ineccepibile, ma anche attento e informato sulle
problematiche relazionali, psicologiche e sociali.
Dal 2002 l’ANT, in linea con il programma di Educazione Continua in Medicina (ECM)
voluto dal Ministero della Salute per tutti gli Operatori sanitari, ha programmato eventi
formativi per poter erogare direttamente ai medici e agli IP degli ODO-ANT i crediti
formativi previsti annualmente.
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Questi eventi hanno visto la partecipazione di docenti di rilevanza nazionale e internazionale e
hanno dato la possibilità agli Operatori Sanitari (Medici, IP, Psicologi, Farmacisti) degli
ODO-ANT e anche a personale proveniente da altre istituzioni, di aggiornarsi sullo stato
dell’arte di alcune tematiche oncologiche favorendo il confronto e il dibattito al fine di
assistere sempre meglio i malati di tumore.
Il Dipartimento della Ricerca e dello Sviluppo Scientifico della Fondazione ANT Italia è nato
per volere del Presidente Prof. Franco Pannuti, nel giugno 2003. I componenti del
Dipartimento sono: il Coordinatore Prof. Roberto Giardino e come Consiglieri i Professori
Lionello Gandolfi , Pier Paolo Testoni ed i Dottori Giorgio Anagni, Valeria Bonazzi, Marina
Casadio, Rossana Mirri, Elena Strocchi e la Dottssa Raffaella Pannuti, Segretario Generale
ANT.
Il Dipartimento svolge numerose attività di ricerca avvalendosi delle esperienze cliniche da
cui trae gli spunti propositivi per sempre più ottimizzare i livelli assistenziali sia da un punto
di vista medico che di benessere globale. Inoltre, per quanto possibile, si vede impegnato nel
dare un continuo impulso alla ricerca convinto che questa rappresenti un valore aggiunto ed
un ulteriore traguardo dell’ANT.
La Fondazione ANT Italia, riconosciuta ed apprezzata anche per le sue attività di ricerca, è
stata invitata ai lavori preparatori per la Carta Europea dei Ricercatori ed ha partecipato a
questi con contributi personali ed il 13 dicembre 2005, a Roma, in Campidoglio, il Professore
Franco Pannuti, in qualità di Presidente della Fondazione, è stato invitato a sottoscriverla alla
presenza di autorità scientifiche nazionali ed europee.
L'ODO, l'Ospedale Domiciliare Oncologico dell'ANT, è l'ospedale che va a casa del
Sofferente, con prestazioni allo stesso livello di quelle di un reparto ospedaliero tradizionale.
Gli Operatori Sanitari (Medici, Psicologi, Infermieri Professionali, Fisioterapisti) che
svolgono quotidianamente assistenza domiciliare hanno con l'ANT un rapporto di
convenzione libero-professionale; il loro onorario è totalmente a carico della Fondazione e
quindi qualsiasi prestazione è, per il Paziente, assolutamente gratuita. Gli Operatori, prima
del loro inserimento nell'ambito degli ODO, devono partecipare a corsi di selezione e di
addestramento. Il corso, di durata variabile da 3 a 6 mesi, secondo il livello di preparazione del
candidato ed il suo curriculum, prevede un tirocinio pratico presso un ODO ANT abilitato
alla didattica; tale tirocinio comporta l'affiancamento quotidiano ad un Operatore sanitario e
la partecipazione a tutti i seminari di aggiornamento e alle riunioni operative. E' inoltre
previsto un periodo di frequenza presso uno degli Uffici Accoglienza ANT. Si richiede agli
Operatori, oltre ad una conoscenza tecnica di buon livello, la condivisione delle motivazioni
etiche dell'ANT (conoscere e praticare l'Eubiosia e quindi saper difendere la dignità della vita
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del Sofferente). Vari consulenti supportano l'attività assistenziale fornendo prestazioni
altamente qualificate. Vengono inoltre eseguite indagini radiografiche, ecografiche ed ECG
domiciliari, tutte a domicilio.
Gli ODO-ANT garantiscono 24 ore su 24, festivi compresi, una completa assistenza
domiciliare e tutte le terapie palliative e di supporto necessarie ad affrontare in piena dignità
le ultime fasi della vita.
ODO-ANT di Brescia
In particolare l'ODO-ANT di Brescia offre i seguenti servizi socio-sanitari:
✤ ASSISTENZA MEDICA: palliativistica, oncologica e polispecialistica
✤ ASSISTENZA INFERMIERISTICA
✤ ASSISTENZA PSICOLOGICA
✤ SERVIZIO DI PSICOLOGIA CLINICA: colloqui ai Sofferenti, ai Familiari sia durante
l’assistenza che successivamente per l’elaborazione del lutto
✤ ATTIVITÀ CLINICO FORMATIVA per Operatori sanitari e Volontari
✤ PROGETTO EUBIOSIA: divulgazione, diffusione dell’Eubiosia e dei principi etici e morali
a cui si ispira
✤ SERVIZIO FAMIGLIA: provvede a fornire direttamente a domicilio e gratuitamente tutti
quei presidi medico-chirurgici atti a migliorare la qualità dell’ assistenza per i Sofferenti
di tumore
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Camillo |Obiettivi e MotivazioniANALISI DELLE SCELTE PROGETTUALI
Il motivo principale per cui abbiamo voluto creare questo dispositivo è quello di facilitare le
comunicazioni tra pazienti e medici in situazioni di urgenza nell’ambito di malattie terminali.
Il modo per facilitare questo tipo di relazione è quello di velocizzare e semplificare i passaggi
che mettono in contatto il medico con il paziente.
Con questo dispositivo infatti si vuole garantire la comunicazione e soprattutto la
condivisione d’informazioni tra il malato, le persone che lo assistono e il medico.
Tutto ciò deve però avvenire con semplicità e velocità quindi si è voluto creare un dispositivo
non intrusivo, facile da utilizzare, usabile e soprattutto intuitivo e dedicato ad una sola e
specifica attività.
Queste sono le caratteristiche principali del dispositivo dal momento che deve poter essere
compreso, accettato e facilmente utilizzato anche dagli utenti che non hanno dimestichezza
con la tecnologia.
Punto focale nella progettazione è stato quindi l’utente del nostro congegno con le sue
esigenze e i problemi che quotidianamente deve affrontare: si è voluto perciò accelerare e
semplificare il processo di comunicazione per agevolare l’interazione tra questi pazienti, la
Onlus e i medici.
Particolare attenzione è stata data anche all’esigenza di indipendenza del malato affinchè la
sua vita non venga vincolata e non dipenda dai chi lo assiste: per questo il nostro dispositivo è
molto intuitivo nel suo utilizzo.
La forma di Camillo è stata studiata e valutata attentamente per evitare di far trovare il
paziente davanti ad un device che lo metta in soggezione: il malato deve poter utilizzare lo
strumento con naturalezza, quindi viene posta in primo piano la dimestichezza di utilizzo che
rimandi a oggetti di uso quotidiano.
Al fine di comunicare questa sensazione di familiarità, abbiamo voluto scegliere un nome
proprio che oltretutto rimanda anche al santo fondatore dell'Ordine dei Ministri degli Infermi,
che è anche il santo protettore dei malati, degli infermieri e degli ospedali: San Camillo De
Lellis.
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Camillo | ComponentiELEMENTI CHE COMPONGONO IL DISPOSITIVO
Camillo è composto da un numero ridotto di sottoelementi, ognuno dei quali è adibito ad una
funzione specifica.
Ogni componente è studiata per essere facilmente accessibile ed usabile, in modo che nella
sua forma possa far percepire l’affordance (suggerimento per l’uso).
La combinazione degli elementi è stata studiate affinché la fase di apprendimento necessaria
per l’utilizzo del device sia estremamente breve se non del tutto assente, tanto che il manuale
di istruzione fornito, sarà molto semplice e composto solo da piccoli chiarimenti.
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Indicatore Stato Batteria
Regolatore Volume
Altoparlante
Foro per Inserimento Caricatore
Pulsante per Emergenza
Fessura per Inserimento Tessera Sanitaria
Microfono
Indicatore Stato Batteria
Se non è collegato alla rete elettrica
lampeggia ogni 5 sec per segnalare che la
batteria è carica ; lampeggia di rosso
quando la carica è minore del 20%.
Nella fasi di carica il colore è fisso rosso e
diventerà verde fisso, solo una volta
terminata la carica
Regolatore Volume
È una semplice rotella che permette di
passare da un minimo volume a un volume
massimo.
E’ stato sfruttato il mapping naturale, in
modo da rendere sempre più intuitivo
l’utilizzo di questa funzione, secondo i
principi base del buon design incentrato
sulle esigenze dell’utente. La scelta della
rotella (e non di due pulsanti, per
esempio) è stata fatta tenendo sempre
presente l’obiettivo di trasmettere
familiarità (associazione con la manopola della radio, della regolazione del getto d’acqua dei
rubinetti, ecc…)
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Altoparlante - Microfono
Microfono Altoparlante
Mette in comunicazione vocale ed acustica l’utente con la onlus o con il medico; l’altoparlante
inoltre emetterà un suono gentile e delicato nel momento in cui il dispositivo riceve sulla sim
la ricetta elettronica.
Foro per il Carica Batteria
Batteria Integrata
La batteria è integrata all’interno del dispositivo ed è una comune batteria al Litio utilizzata
per dispositivi portatili come lettori mp3, palmari, cellulari, ....
Sim Integrata
La Sim è integrata all’interno del dispositivo e fa riferimento ad un numero di telefonino
adibito solo ed esclusivamente allo scopo di mettere in comunicazione l’utente con la onlus.
Solo per eventuali riparazioni o sostituzioni del dispositivo, l’azienda produttrice potrà
accedervi.
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Fessura per la tessera Sanitaria
Serve per inserire la tessera nel
dispositivo. Attraverso dei vincoli fisici
imposti (riconoscimento della posizione
della banda magnetica), la tessera può
essere inserita solo nella maniera
corretta.
Pulsante
Premendo il pulsante è possibile
segnalare un’urgenza e quindi
effettuare una chiamata al
centralino della onlus.
Se esso lampeggia significa che la
chiamata è stata inoltrata e
l’utente attende una risposta;
continuerà a lampeggiare fino a
quando la ricetta non sarà stata ricevuta sulla sim.
In questo modo il dispositivo comunica il suo stato (in fase di elaborazione, in attesa di
risposta,…) e l’utente riesce ad avere controllo su di esso.
Nel caso in cui la tessera sanitaria non sia inserita nell’apposita fessura, la luce passerà da
lampeggiante a fissa rossa.
Se la tessera è inserita o quando questa viene inserita, a posteriori, il dispositivo trasferirà la
ricetta elettronica dalla memoria della sim interna, alla memoria del chip contenuto nella
tessera sanitaria.
In questo caso la luce si spegnerà segnalando così il successo dell’operazione.
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Camillo | TecnologieANALISI DELLE TECNOLOGIE COINVOLTE
Le principali tecnologie utilizzate nel nostro dispositivo sono due: Gsm e lettore di smart card
a contatto.
La prima ci consente di mettere in comunicazione il dispositivo del paziente con il computer
della Onlus e poi con il cellulare del medico in modo che questi utenti posano facilmente
comunicare tra loro tramite il microfono e l’altoparlante presenti del dispositivo.
Il lettore di smart card a contatto invece è la tecnologia utilizzata nei lettori CRS (Carta
Regionale Sanitaria) tramite cui si può leggere e scrivere sul microcip della tessera sanitaria
su cui Camillo può ricevere l’eventuale ricetta fornitagli dal medico tramite la Onlus.
Le principali tecnologie utilizzate nel nostro dispositivo sono due: Gsm e lettore di smart card
a contatto.
La prima ci consente, tramite una sim card, di mettere in comunicazione il dispositivo del
paziente con il computer della Onlus e poi con il cellulare del medico in modo che questi
utenti posano facilmente comunicare tra loro tramite il microfono e l’altoparlante presenti del
dispositivo.
La tecnologia alla base del GSM è significativamente diversa dalle precedenti, soprattutto per
il fatto che sia il canale di identificazione che quello di conversazione sono digitali.
Il maggior punto di forza del sistema GSM è stata la possibilità, da parte degli utenti, di
accedere a tutta una serie di nuovi servizi come messaggi testuali o file di diverso genere, a
costi molto contenuti. Per contro, una delle limitazioni più serie è derivata dal fatto che le reti
GSM impiegano la tecnologia TDMA, considerata meno avanzata ed efficiente rispetto alla
concorrente tecnologia CDMA, le prestazioni effettivamente riscontrate sul campo, tuttavia,
non sono molto diverse.
Il lettore di smart card a contatto invece è la tecnologia utilizzata nei lettori CRS (Carta
Regionale Sanitaria) tramite cui si può leggere e scrivere sul microcip della tessera sanitaria
su cui Camillo può ricevere l’eventuale ricetta fornitagli dal medico tramite la Onlus.
La smart card è un dispositivo hardware che possiede potenzialità di elaborazione e
memorizzazione dati ad alta sicurezza. Più in generale, il termine smart card sottintende un
insieme di tecnologie, comprendenti circuiti integrati, microprocessori, memorie RAM,
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ROM, EEPROM, antenne, ecc., integrate nello stesso circuito elettrico per formare un
microchip che è il "cuore" della smart card.
La smart card è costituita da un supporto di plastica nel quale è incastonato un microchip
connesso ad un'interfaccia di collegamento. Il microchip fornisce funzionalità di calcolo e
memorizzazione dati e l’interfaccia consente al microchip di dialogare con uno speciale
terminale di lettura e scrittura.
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Camillo | Gli utentiEsempi di utenti che utilizzeranno il dispositivo
Di seguito sono riportati alcuni utenti tipo che si troveranno ad utilizzare il dispositivo o ad
avere a che fare con esso.
Malato | Giuseppe
Giuseppe è un signore di 53 anni di Rovato (Brescia)
che per 25 anni ha lavorato in un’azienda che tratta
la colorazione dei tessuti attraverso sostanze
chimiche.
Da ormai due anni ha purtroppo scoperto di avere
un tumore ai polmoni e ha dovuto abbandonare il
lavoro che tanto amava, per dedicarsi alle cure del
proprio male.
Il fatto di aver abbandonato il lavoro gli ha fatto
perdere un po’ della sua vitalità, e circa un anno fa
aveva parlato di questo stato d’animo con il proprio
medico di base; esso aveva suggerito a Giuseppe di contattare la sede locale dell’ANT,
dandogli il numero della ODO che si trova a Brescia.
Dopo aver contattato la sede locale dell’ANT, Giuseppe ha scoperto che oltre ad un servizio
di assistenza psicologica e spirituale, questa associazione fornisce anche un supporto
all’assistenza sanitaria tradizionale, attraverso la comunicazione e la collaborazione con
medici specializzati associati ai pazienti.
Fortunatamente, fatta eccezione per delle saltuarie crisi respiratorie che obbligano Giuseppe
ad assumere in tempi brevi dei medicinali per calmare l’attacco asmatico, per l’ora la malattia
non è in stadio avanzato e gli permette di svolgere con una buona autonomia le attività nella
sua quotidianità e di essere autosufficiente.
Per questo motivo, si è anche reso disponibile per fare del volontariato nella sede della onlus,
dove ha fatto amicizia anche con altri malati con cui fa delle lunghe chiaccherate.
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Assistente | Stefania
Stefania ha 45 anni, vive a Rovato (Brescia) ed è sposata
con Giuseppe da circa 20 anni.
Lavora come architetto e possiede uno studio vicino
casa, in cui lavorano per lei tre colleghi.
Da quando a Giuseppe è stato diagnosticato un tumore
ai polmoni, Stefania ha deciso di adibire una stanza della
propria abitazione a studio, in modo da poter
continuare a lavorare rimanendo vicino al marito in caso
di necessità, ed in previsione degli anni a venire.
Essendo una persona amante della lettura e sempre
attenta a conoscere nuove cose, per rendersi utile con il
marito, ha da diversi mesi iniziato a studiare meglio la
malattia che lo ha colpito, inizialmente in maniera autonoma, seguendo poi convegni ed
incontri negli ospedali e nelle vicine biblioteche.
Quando il medico di base del marito gli ha suggerito di contattare la ODO di Brescia, Stefania
era molto contenta di vedere il marito di nuovo interessato ed appassionato a qualcosa, ed
inoltre che esso potesse avere un aiuto specifico per il periodo difficile che stava passando,
oltre che un’assistenza specifica e continua nella cura del male a cui era soggetto.
Stefania ha partecipato in maniera volontaria a diversi corsi e approfondimenti relativi alla
cura, all’assistenza e al supporto psicologico per i malati terminali, organizzati dalla ODO di
Brescia per poter essere più preparata sia nei confronti del marito sia, in qualche modo, con
sè stessa.
Medico | Franco
Franco è un medico chirurgo di 56 anni
appassionato di psicologia, ha studiato medicina
presso l’Università degli studi di Milano Bicocca
sviluppando un particolare interesse per l’ambito
oncologico verso il quale ha successivamente
orientato gli studi di specialità.
Egli infatti attualmente lavora nell'Azienda
Ospedaliera Spedali Civili di Brescia come medico
chirurgo specializzato in oncologia.
Franco si è inoltre associato all’ANT di Brescia
tramite cui può mettere a disposizione le sue
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conoscenze mediche e anche il suo interesse per la psicologia per aiutare i malati terminali
della Fondazione ANT Italia e per il Progetto Eubiosia.
Nell’associazione egli mette a disposizione principalmente un tradizionale supporto
medico,ma, in linea con i propositi della fondazione, offre anche sostegno psicologico per i
malati terminali.
Infermiera | Maria
Maria è un’infermiera di 31 anni che ha frequentato il
corso di laurea infermieristica presso l’Università degli
studi di Milano Bicocca.
In seguito ha lavorato nell’Ospedale San Raffaele di
Milano per poi trasferirsi all’ODO di Brescia.
Questa decisione di cambiare sede di lavoro è dipesa
anche dall’esperienza personale da lei vissuta in quanto
ha visto da vicino i problemi che si devono affrontare
quando si è in contatto con malati terminali.
Maria ha infatti passato un periodo particolarmente
difficile quando ha assistito il suo adorato nonno
durante tutto il decorso del tumore che lo ha colpito.
Questo triste evento l’ha portata alla scelta di seguire il
corso di preparazione presso l’ANT di Brescia per poi diventare infermiera all’ODO.
Come tutti gli operatori, Maria ha partecipato al corso di selezione e addestramento per 5
mesi per poi fare un tirocinio pratico durante il quale è stata affiancata ad un operatore
sanitario e ha partecipato a numerosi seminari e riunioni di aggiornamento. Come previsto ha
affrontato infine un periodo di frequenza presso uno degli Uffici Accoglienza ANT prima di
diventare un’operatrice della Fondazione a tutti gli effetti.
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Camillo | Scenari d’usoESEMPI DI SITUAZIONI NELL’UTILIZZO DI CAMILLO
I tre possibili punti di vista dai quali si può vedere l’utilizzo del nostro dispositivo sono:
❖ Malato o Assistente
❖ Infermiera
❖ Medico della Onlus
Di seguito si trovano tre situazioni esemplari, che aiutano a comprendere meglio le dinamiche
in cui il device viene usato, a seconda dell’attore preso in considerazione.
Scenario 1 | Malato-Assistente
Giuseppe alle ore 17 si rende conto che il suo battito cardiaco è aumentato e quello che un’ora
prima pensava fosse un leggero affanno ora è diventato un vero e proprio attacco d’asma.
Così, essendo da solo in casa, prende Camillo e preme il pulsante rosso che inizia a
lampeggiare per segnalargli che la chiamata è stata inoltrata e che deve rimanere in attesa.
Tramite la SIM integrata nel dispositivo, viene avviata la chiamata al centralino dell’ANT, dove
l’infermiera Maria, vede comparire sul monitor della propria postazione una schermata con la
foto del paziente in questione, associata ad altri dati personali (nome, cognome, città di
residenza); Giuseppe, come ogni malato è inoltre associato ad una lista di 5 medici: in verde
saranno evidenziati quelli disponibili, in rosso quelli non reperibili in quel determinato
istante.
Cliccando sulla cornetta presente sulla scheda, Maria risponde alla chiamata, e chiede a
Giuseppe di rimanere in attesa qualche istante, giusto il tempo di metterlo in contatto con il
dott. Rossi (il primo medico disponibile della sua lista).
Facendo doppio-click sul nome del medico, Maria contatta il dott. Rossi sul telefono cellulare,
e gli dice che il signor Giuseppe ha bisogno del suo aiuto; così li mette direttamente in
contatto.
Conclusa la conversazione, il medico chiude la telefonata con Giuseppe, ma non con Maria,
con cui può parlare di eventuali specifiche o chiarimenti.
Nel frattempo rientra in casa la moglie Stefania, che accorgendosi del peggioramento delle
condizioni di suo marito, si appresta a contattare l’ANT attraverso “Camillo”; Giuseppe
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stesso però, e la luce lampeggiante presente sul dispositivo le fanno capire che il medico è già
stato avvisato e non si deve far altro che attendere di ricevere la ricetta elettronica.
Non appena l’sms arriva sulla scheda sim e di conseguenza sulla tessera sanitaria inserita, la
luce rossa si spegne e segue un piccolo segnale acustico, per avvertire l’avvenuta ricezione
della ricetta e quindi segnalare il successo dell’operazione.
Così in pochi istanti Stefania può estrarre la tessera sanitaria e dirigersi verso la farmacia più
vicina per comprare il medicinale di cui ha bisogno Giuseppe.
Scenario 2 | Infermiera
L’infermiera Maria, riceve una chiamata dal paziente Giuseppe attraverso il sistema di
centralino presente sul suo computer: vede comparire sul monitor della sua postazione la
schermata con la foto del paziente in questione, affiliata ad altri dati personali (nome,
cognome, città di residenza); Giuseppe, come ogni malato è inoltre associato ad una lista di 5
medici: in verde saranno evidenziati quelli disponibili, in rosso quelli non reperibili in quel
determinato istante.
Cliccando sulla cornetta presente sulla scheda, Maria risponde alla chiamata, e chiede a
Giuseppe di rimanere in attesa qualche istante, giusto il tempo di metterlo in contatto con il
dott. Rossi (il primo medico disponibile della sua lista).
Facendo doppio-click sul nome del medico, Maria contatta il dott. Rossi sul telefono cellulare,
e gli dice che il signor Giuseppe ha bisogno del suo aiuto; il medico però non ricorda
precisamente la situazione clinica del paziente e così Maria, attraverso le informazioni
dettagliate di Giuseppe presenti nel database a cui si può accedere direttamente dal sistema di
centralino, legge al dottore la scheda medica riassuntiva relativa al paziente.
Una volta chiarita la situazione, Maria mette direttamente in contatto il medico con il malato.
Conclusa la conversazione, il dott. Rossi chiude la telefonata con Giuseppe, ma non con
l’infermiera, alla quale eventualmente chiederà altre specifiche e/o chiarimenti.
Una volta terminata la comunicazione anche con Maria, il medico attraverso il suo cellulare
scrive la prescrizione medica e la invia sulla casella postale di Maria appositamente adibita alla
ricezione delle ricette da parte dei medici.
L’infermiera così copia e incolla il testo della ricetta del medicinale da somministrare al
paziente in un modulo predisposto, direttamente accessibile dal sistema di centralino;
successivamente, selezionando il destinatario in questione (nello specifico, Giuseppe) invia
un sms contenente i dati della ricetta elettronica, alla sim contenuta nel “Camillo” del
paziente.
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Scenario 3 | Medico della Onlus
Il dott. Rossi sta facendo un colloquio con un rappresentante di medicinali, quando sente
squillare il telefonino che utilizza solo per chiamate di lavoro.
Al telefono è Maria, infermiera della Onlus presso cui lavora, che lo avverte che il signor
Giuseppe, malato di tumore ai polmoni, attraverso Camillo ha contatto la onlus per chiedere
assistenza.
Il dott. Rossi non ricorda con precisione la situazione medica del paziente e chiede
all’infermiera qualche informazione saliente che gli permetta di poter assistere nel migliore
dei modi il malato.
Maria gli spiega che a Giuseppe è stato diagnosticato un tumore ai polmoni circa due anni fa e
che se anche normalmente riesce ad avere una vita autonoma e “normale”, sporadicamente
soffre di attacchi d’asma da cui esce solo attraverso medicinali specifici.
Subito il dott. Rossi ricorda il paziente ed i suoi problemi, ed interrompe Maria rassicurandola
sul fatto di aver rinfrescato i suoi ricordi sulla condizione clinica di Giuseppe.
Fatto questo, Maria mette in comunicazione il medico con il sig. Giuseppe con cui esso
dialoga per capire di cosa ha bisogno per stabilizzare la situazione e calmare la crisi d’asma.
Compreso il problema di Giuseppe, il dott. Rossi chiude la chiamata con il paziente e,
rimanendo in linea con l’infermiera Maria, le anticipa già quale farmaco prescriverà.
Chiudendo la chiamata con la onlus, il medico tramite il suo telefonino invia una mail alla
onlus contenente la prescrizione medica specifica per Giuseppe.
Una volta inviata la mail, il dott. Rossi prosegue il colloquio con il rappresentante interrotto in
precedenza.
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Diagrammi di Flusso | Assistente al malato
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Diagrammi di Flusso | Malato
Diagrammi di Flusso | Assistente al malato
Diagrammi di Flusso | Assistente al malato
Diagrammi di Flusso | Assistente al malato
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Diagrammi di Flusso | Infermiera
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Diagrammi di Flusso | Medico