[BRESCIA - 56] GDB 10/SETTIMANALI/SCUOLA UNIV/SCU-02 ...

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■ Leclassidellascuola mediaPerla-sca di Rezzato lo scorso primo marzohanno visitato l’archivio Comunaledel paese. La visita si colloca all’inter-no di un laboratorio di studio dellaCostituzioneedellaStoria,perscopri-re cosa c’è «dietro la storia».Il percorso avviato dalla docente diStoria Anna Bertolino inizia dalla mi-

crostoria locale e dall’uso delle fontiscritte. I ragazzi infatti nel corso dellavisita all’archivio hanno imparatol’importanza delle fonti scritte percomprendere le proprie radici.Ma non solo, hanno preso coscienzadel fatto che ogni persona (loro com-presi) lascia un’impronta, un segnotangibile del quale si deve risponde-

re. La prova sono i vecchi documentipresenti nell’archivio, che i ragazzihanno «spulciato» accompagnati daun responsabile.La finalità della visita è stata quella distimolarli alla conoscenza - attraver-so i documenti scritti e salvati nell’ar-chivio - del proprio paese e diventar-ne parte attiva. f. z.

Giusi Quarenghi all’auditorium Santa Giulia

IntegrazionePercorso formativocon l’Associazionegenitori di Pisogne

RezzatoLa storia si studiaall’Archivio

Poesia I versi della Quarenghi incantano i bimbiGli alunni di otto classi di Foscolo e Marconi hanno partecipato all’incontro in S. Giulia

Musica, soprattutto.Ma anche lettura eimmagine. C’è tut-to nel progetto sov-

venzionato dai fondi del Dirittoallo studio del Comune di Serle epromosso alla primaria «Serafi-noGnutti» che fa parte dell’Istitu-to comprensivo di Nuvolento. Inquesto percorso formativo i ra-gazzi di tutte le classi si avvicina-no alla musica utilizzando stru-menti a percussione quali: trian-goli, cembali, maracas, sonagli,piatti, tamburelli, che rientranonella normale strumentazione indotazione ad ogni gruppo musi-cale.Ma il percorsoproposto dal-la musicologa esperta in didatti-ca della musica, Luisa Cassetti -con 10 ore di intervento per ogniclasse - prevede anche l’utilizzodi strumenti non «convenziona-li» quali i cestini della carta in do-tazione in ogni classe oppure lavoce o meglio ancora il propriocorpo. Un mezzo per svilupparela capacità di un ascolto profon-do innanzi tutto di se stessi maanche dei compagni. La finalitàprincipale è consentire ai bambi-

ni di fare musica attraverso glistrumenti, permettendo loro disviluppare e riconoscere le pro-prie potenziali capacità musica-li. Affiancando un percorso nontradizionale. Utilizzando infattila potente comunicativa di unbreve racconto «Alessandro e iltopo meccanico» di Lionni, che ibimbi hanno letto in classe, sonoscaturite diverse esperienze checoinvolgono gli alunni, stimolan-doli ad usare il proprio corpo inun incontro fra il suono, la paro-la, l’immagine, l’uso della voce, ilmovimento.E qui iragazzidavve-ro imparano divertendosi. Moltesono le voci che lo testimoniano,come ad esempio Alessandroche dice: «Mi piace quando sia-moin cerchio e io invento unmo-vimento ritmico che tutti gli altridevono copiare». O ancora Chia-ra che afferma: «È divertente faremusica e danzare soprattuttocon il fruscio dei tessuti». Oppurela profonda Nicole che afferma:«Quando ci stendiamo a terra eLuisa (Cassetti ndr) ci dice diascoltare il silenzio dentro e quelche succede attorno a noi come

fosse musica, è davvero bello».Ed è davvero bello, per usare leparole di Nicole, vedere questi ra-gazzi sprigionare la loro fantasiae vitalità, producendo un rumo-re ritmico che diventa suono ad-dirittura dai cestini della cartastraccia. Questo è infatti uno de-gli obiettivi musicali del proget-to: far capire il senso ritmico,uni-to all’espressività vocale e al-l’ascolto musicale creativo, abbi-natoall’espressione corporea. Di-vertente sarà anche la presenzaper un giorno dei genitori deglialunni,che dovranno attivamen-te partecipare ad una lezione ac-canto ai figli dimostrando le lorocapacitàmusicali. Un saggiofina-le nella sala cinema-teatro di Ser-le coronerà l’iniziativa. Inoltre,come spiega l’insegnante LuciaSorsoli referente del «Progettomusicale» va detto che grazie aiprogetti che le docenti presenta-no, le famiglieoffronoliberamen-te un piccolo contributo in dana-ro,che viene utilizzatoper adotta-re a distanza (attraverso varie as-sociazioni) alcuni bambini brasi-liani. Un modo per guardare aquelle parti del mondo dove l’in-fanzia è in gravi difficoltà. Zani

Musica Corpo e oggettisi trasformano in strumentiAlla primaria Gnutti di Serle è stato avviato il progettoche abbina suono, immagine, parola e movimento

Tutti in cerchio■ Nelle foto alcuni momenti della«lezione» di musica alla primaria diSerle, con strumenti convenzionali enon, come cestini della carta straccia

L’associazione genitori di Val-lecamonica ha proposto, neigiorni scorsi, un percorso diformazione destinato ai ra-

gazzi del terzo anno della scuola mediadell’istituto comprensivo di Pisogne e ailoro genitori. All’interno di un più gran-de progetto, denominato «Genitori nonci si inventa: si diventa!», gli studenti e leloro famiglie hanno approfondito in treincontri mirati, le tematiche legate all’ac-coglienza. «Quest’azione - ha spiegatoAlessandra Giorgi, presidente dell’asso-ciazione - si fonda sulla necessità di dif-fondere ed ampliare la cultura dell’acco-glienza e della cura anche di chi non èdirettamente parte della nostra famiglia,mediante azioni di sensibilizzazione. Laprima di queste azioni è sicuramente laconoscenza». Il dialogo culturale e lacoe-sione sociale, secondo l’Age, si costrui-scono soltanto con politiche attive di in-tegrazione: ecco perché, in queste gior-nate all’interno dell’Istituto comprensi-vo, è stato favorito l’incontro tra gli stu-dentie diversi soggetti operantinel setto-re della solidarietà edell’aiuto. Glieduca-toridi Casa Giona - centro camunodi pri-ma accoglienza - hanno quindi introdot-to Alousene Sancara, rifugiato politicodella Sierra Leone, in Italia da 5 anni. Og-getto delle particolari lezioni, sono statela cultura e la storia africana, affrontateinsiemeagli studenti percapire lavita de-gli extracomunitari presenti in Italia e fa-vorire l’integrazione. «Parlare ai ragazzidella nostra esperienza può aiutarli a ca-pire la nostra vita ed il perché delle no-stre scelte - ha spiegato -. Una esperien-za importante perché da questi gesti puòpartire l’integrazione tra culture, per unfuturo migliore». «Abbiamo raggiuntoun obiettivo preciso - ha concluso laGiorgi, a margine dell’incontro con le fa-miglie -: portare i ragazzi e gli adulti aduna serena lettura della società odierna.

Alessandro Romele

Un momento dell’incontro a Pisogne

«Assumersi la re-sponsabilitàdel-la bellezza è farepoesia». Esordi-

sce così la scrittrice Giusi Qua-renghiinvitandoiragazzi,cheaf-follano l’Auditorium Santa Giu-lia, ad ammirare la bellezza delluogocheliospita.Sonotanti,ot-to classi di prima e seconda dellaMarconi e della Foscolo, ma tut-ti attenti e silenziosi, rapiti dalleparole della scrittrice che rac-conta«fare poesia, vuol dire arri-vare al nocciolo delle emozioni,

svelare la vita attraverso le paro-le, poche, ma scelte con cura pergiungere all’essenza». «L’incon-tro di stamattina - spiega GiuliaPiotti, referente del progetto dipromozione alla lettura - arrivaalla fine di un percorso didatticoche ha coinvolto le classi primeesecondedell’Istituto compren-sivostataleCentro2cheraggrup-pa, oltre a Marconi e Foscolo, Ti-to Speri e Conservatorio sotto ladirezione della dirigente LuciaDe Maio. Quest’anno il progettoera incentrato su «La poesia:

mezzo per riconoscere la nostraessenzaedesprimerla»e siè arti-colato, nei mesi precedenti, conletture ed esercitazioni. Obietti-vo della proposta didattica «è faraccostare i ragazzi al linguaggiopoetico e all’esperienza dellascrittura di poesie come mezzodi conoscenza e di espressionedi sé,del proprio mondo interio-reed inparticolare delle emozio-ni proprie degli adolescenti».L’ultima fase del progetto vedràinfatti la partecipazione dei ra-gazzi ai concorsi di scrittura «Ar-

naldo da Brescia» e «Anna Mal-feira». Giusi Quarenghi, che vivein un piccolo paesino della Ber-gamasca, ha esordito nel 1982,pubblicando «Ahi, che male» eda allora ha pubblicato molti li-bri di poesia, racconti, fiabe e ro-manzi. Vanta molti premi lette-rari tra cui: l’Honour List Ibbynel 2010, il premio Città di Tori-no «Crescere con i libri» nel 2008e,nello stesso anno, il primopre-mio di poesia Nazionale «Fonte-libro».

Patrizia Dolfin

56 MERCOLEDÌ 7 MARZO 2012 GIORNALE DI BRESCIASCUOLAPRIMARIA