Bisogni educativi speciali: La didattica per la scuola di ... · riorganizzare e reinventarei...

Post on 31-May-2020

1 views 0 download

Transcript of Bisogni educativi speciali: La didattica per la scuola di ... · riorganizzare e reinventarei...

Bisogni educativi speciali:La didattica per la scuola di tutti e di ciascuno

13 FEBBRAIO 2014

2 USR Lombardia – Formazione BES

Di che cosa parleremo

1.Perché ci occupiamo formalmente di alunni con BES.

2.Di chi stiamo parlando.

3.Cambio di prospettiva.

4.La didattica nella scuola di tutti e di ciascuno.

3 USR Lombardia – Formazione BES

⊛ DIRETTIVA MINISTERIALE del 27 dicembre 2012«Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione

territoriale per l’inclusione scolastica»

LA DIRETTIVA E’ UN DOCUMENTO TECNICO

⊛ CIRCOLARE MINISTERIALE n.8 del 6 marzo 2013«Indicazioni»

LA CIRCOLARE E’ UN DOCUMENTO TECNICO-POLITICO

⊛ Nota 27 giugno 2013

⊛ NOTA 2563 del 22 novembre 2013

“Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali. A.S. 2013-2014. Chiarimenti”

Perché ci occupiamo formalmente di alunni con BES.

4 USR Lombardia – Formazione BES

Linee guida regionali

“STRUMENTI D’INTERVENTO PER ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI E ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE PER L’INCLUSIONE SCOLASTICA”: CONCETTI CHIAVE E ORIENTAMENTI PER L'AZIONE

5 USR Lombardia – Formazione BES

QUALCHE SIGNIFICATO UTILE

Cos’è una direttiva ministeriale?

è un atto che obbliga a realizzaredeterminati obiettivi (contenuti in Leggi) lasciando la scelta dei mezzi per farlo

È uno strumento con il quale si procede all’armonizzazione delle legislazioni nazionali (L. 104 - L. 53 - L. 170 + Linee guida)

6 USR Lombardia – Formazione BES

Presupposti teorici

È rilevante l’apporto, anche sul piano culturale, del modello diagnostico ICF (International Classification of Functioning) dell’OMS, che considera la persona nella sua totalità, in una prospettiva bio-psico-sociale. Fondandosi sul profilo di funzionamento e sull’analisi del contesto, il modello ICF consente di individuare i Bisogni Educativi Speciali (BES) dell’alunno prescindendo da preclusive tipizzazioni.

STRUMENTI D’INTERVENTO PER ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

E ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE PER L’INCLUSIONE SCOLASTICA

Dicembre 2013

7 USR Lombardia – Formazione BES

Cos’è l’ICF ?

E’ la classificazione delle caratteristiche della salute delle persone all’interno del contesto delle loro situazioni di vita individuali e degli impatti ambientali.

Prima: “salute” = assenza di malattia

Prima: “salute” = assenza di malattia

Ora: “salute” = stato di benessere fisico, psichico e

sociale

Ora: “salute” = stato di benessere fisico, psichico e

sociale

L’individuo non viene considerato in sé ma nel rapporto dinamico ed interattivo con il proprio ambiente di vita

L’individuo non viene considerato in sé ma nel rapporto dinamico ed interattivo con il proprio ambiente di vita

8 USR Lombardia – Formazione BES

Una nuova prospettiva

OLTRE IL MODELLO MEDICO(la disabilità è un problema della persona causato direttamente da

malattie, traumi o altre condizioni di salute che necessitano diassistenza specialistica. La gestione della disabilità mira alla cura o

all’adattamento dell’individuo e a un cambiamento comportamentale)

PROSPETTIVA BIOPSICOSOCIALE

OLTRE IL MODELLO SOCIALE(la disabilità è un problema principalmente creato dalla società e

va affrontato in termini di piena integrazione nella società)

9 USR Lombardia – Formazione BES

Parlare di classificazione bio-psico-sociale significa spostare l’accento

dalle cause della disabilità ai suoi effetti, alle restrizioni delle attività

che comporta e alle limitazioni alla partecipazione sociale. La disabilità

nasce dall’incontro sfavorevole tra l’individuo e il suo contesto di vita.

Quindi si richiede grande attenzione all’interazione fra le capacità di

funzionamento di una persona e il contesto ambientale, sociale,

culturale e personale in cui vive.

10 USR Lombardia – Formazione BES

L’ICF

Attività personali Partecipazione sociale

Condizioni fisiche(disturbo o malattia)

Fattori contestuali

Fattori personaliFattori ambientali

Funzioni corporee

Strutture corporee

11 USR Lombardia – Formazione BES

Focus

12 USR Lombardia – Formazione BES

13 USR Lombardia – Formazione BES

14 USR Lombardia – Formazione BES

Di chi stiamo parlando?

I

S

O

G

N

O

D

U

C

A

T

I

V

I

P

E

C

I

A

L

I

Vi sono comprese tre grandi sotto-categorie: quella della disabilità; quella dei disturbi evolutivi specifici e quella dello svantaggio socio-economico, linguistico, culturale.

15 USR Lombardia – Formazione BES

“Il Bisogno Educativo Speciale è qualsiasi difficoltà

evolutiva, in ambito educativo e/o apprenditivo che consiste

in un funzionamento problematico anche per il soggetto, in

termini di danno, ostacolo o stigma sociale,

indipendentemente dall’eziologia, e che necessita di

educazione speciale individualizzata”

Ianes & Cramerotti (2013), «Alunni con BES» Edizioni Erickson

In questa definizione rientrano:

1. Disabilità

2. Disturbi evolutivi specifici

3. Svantaggio socio-economico, linguistico, culturale

16 USR Lombardia – Formazione BES

DISTURBO, DIFFICOLTÁ, DISABILITÁ

DIFFICOLTÁL’espressione difficoltà di apprendimento viene utilizzata per indicare una forma non grave (quindi che non soddisfa i criteri clinici per il Disturbo) di ritardo sul piano dell'apprendimento.Un riferimento va alle aree dello svantaggio linguistico-culturale dei BES

DISTURBO.Il termine inglese “learning disabilities” è stato tradotto in italiano, dopo un’indagine tra clinici e ricercatori italiani del settore, nel termine “Disturbo”.Si riferisce ad una condizione neurobiologica complessa di origine costituzionale in assenzadi disturbi neurologici, cognitivi, sensoriali e relazionali importanti e primari e in presenza di normali opportunità scolastiche.Riferimento legislativo legga 170/2010.

DISABILITÁDisabilità: per persone con disabilità si intendono coloro che presentano durature menomazioni fisiche, mentali, intelletuali o sensorialiRiferimento legislativo legge 104 1992

17 USR Lombardia – Formazione BES

Disturbi Evolutivi Specifici

Gli alunni con Disturbi Evolutivi Specifici sono circa 1.800.000alunni, pari a circa il 20%...1 alunno su 5!

1. Funzionamento Intellettivo Limite (13%) 2. Disturbi Specifici di Linguaggio – DSL (2%) 3. Disturbi Specifici di Apprendimento – DSA (5%) 4. Sindrome Non Verbale - SNV (2‰) 5. Disturbo della Coordinazione Motoria – Disprassia (3%) 6. Disturbo dell’Attenzione e Iperattività - ADHD(4%) 7. Disturbo dello Spettro Autistico Lieve – DGS (2‰)

18 USR Lombardia – Formazione BES

18

Bisogni educativi speciali

Disabilità DSA e Disturbi Evolutivi Specifici Area dello svantaggio socio-economico –linguistico e culturale

tutte �DSA�disturbi specifici del linguaggio�disturbo della coordinazione motoria, della disprassia, �disturbo dello spettro autistico lieve�A.D.H.D�Disturbo oppositivo provocatorio; �disturbo della condotta;�disturbi d'ansia e dell'umore�Funzionamento cognitivo limite�comorbilità

Svantaggi derivanti da :�motivi fisici, �Motivi biologici, �motivi fisiologici �motivi psicologici, �motivi sociali�Motivi economici

�difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana

�Interazioni tra i motivi

19 USR Lombardia – Formazione BES

DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI

� Funzionamento Intellettivo Limite È il classico ragazzino che non “c’arriva”. Assenza di difficoltàspecifiche (linguaggio, apprendimento, attenzione, visuo-spaziale), lieve impaccio motorio, poco abile nelle relazioni sociali, pococonsapevole delle proprie emozioni

� 2. Disturbi Specifici di Linguaggio ICD-10 distingue DSL espressivi (F80.1) recettivi ( F80.2), i cosiddetti “disfasici”. I DSL recettivi hanno anche un disturb o espressivo. Disturbi linguistici riguardano fonologia (suoni de lle parole), lessico (ricchezza vocabolario e accesso rapido alle parole corrette), morfo-sintassi (concordanza e ordine delle parole nelle fr asi), pragmatica (uso funzionale del linguaggio per scopi comunicati vi )

� 3. Disturbi Specifici di Apprendimento

20 USR Lombardia – Formazione BES

DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI

CONSENSUS CONFERENCE 2011Sulla base del deficit funzionale vengono comunemente distinte le seguenti condizioni cliniche:Dislessia, cioè disturbo nella lettura (intesa come abilità di decodifica del testo)Disortografia, cioè disturbo nella scrittura (intesa come abilità di codifica fonografica e

competenza ortografica)Disgrafia, cioè disturbo nella grafia (intesa come abilità grafo-motoria)Discalculia, cioè disturbo nelle abilità di numero e di calcolo (intese come capacità di

comprendere e operare con i numeri).

4. Sindrome Non VerbaleDifficoltà di analisi delle immagini, delle figure, problemi di coordinazione motoria, disorientamento

spaziale

Si tratta di disturbi che coinvolgono uno specifico dominio di abilità, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale. Essi infatti i nteressano le competenze strumentali degli apprendimenti scolastici.

21 USR Lombardia – Formazione BES

6.Disturbo dell’Attenzione e Iperattività• Disattenzione �Mantenere l’attenzione per un periodo prolungato �Evitare distrazioni in compiti poco motivanti �Organizzare le proprie attività• Impulsività�Interrompono o sono invadenti nei confronti degli a ltri �Non sanno attendere l’attesa e il proprio turno • Iperattività�Sembrano continuamente mossi da un motorino �Passano continuamente da un’attività all’altra

7.Disturbo dello Spettro Autistico Lieve

5. Disturbo della Coordinazione Motoria – Disprassia

22 USR Lombardia – Formazione BES

Alla ricerca di alcuni indicatori generali per deli mitare il campo dei BES socio-economico-culturali

Alunni che evidenziano gravi e costanti difficoltà nelle seguenti aree:

� motivazione e rendimento scolastico;

� difficoltà di attenzione

� difficoltà nella gestione dell’aggressività

� relazione con i compagni e gli adulti

� paura di fallire

� fatica di vivere.

23 USR Lombardia – Formazione BES

23

Riscontri documentali

Disabilità DSA e Disturbi Evolutivi Specifici

Area dello svantaggio

Socio – economico-culturale

linguistico -culturale

certificazioni �DSA: DIAGNOSI�Anche in attesa del rilascio della diagnosi , si devono comunque accertare le difficoltàe adottare un piano didattico individualizzato e personalizzato�Altri disturbi: relazioni di specialisti, considerazioni pedagogiche e didattiche, riscontri oggettivi di difficoltà

Svantaggi diversi :� segnalazioni ai o dai servizi sociali� relazioni di eventuali esperti�considerazioni pedagogiche e didattiche dei docenti�Riscontri oggettivi

24 USR Lombardia – Formazione BES

25 USR Lombardia – Formazione BES

Formazione BES

La didattica per la scuola di tutti e di ciascuno

26 USR Lombardia – Formazione BES

Nuovi scenari

Ogni persona si trova nella ricorrente necessità di riorganizzare e reinventare i propri saperi, le proprie competenze e persino il proprio stesso lavoro. Le tecniche e le competenze diventano obsolete nel volgere di pochi anni. Per questo l’obiettivo della scuola non può essere soprattutto quello di inseguire lo sviluppo di singole tecniche e competenze; piuttosto, è quello di formare saldamente ogni persona sul piano cognitivo e culturale, affinché possa affrontare positivamente l’incertezza e la mutevolezza degli scenari sociali e professionali, presenti e futuri.

Le trasmissioni standardizzate e normative delle conoscenze, che comunicano contenuti invariati pensati per individui medi, non sono più adeguate.

[Cultura scuola persona. Indicazioni per il curricolo]

27 USR Lombardia – Formazione BES

La logica di fondo

Ripensare la scuola

Indicazioni Nazionali

Direttiva B.E.S.

Riorganizzare le risorse ( umane, materiali, professionali) in un quadro coerente e sistematico secondo una logica

processuale focalizzata sul soggetto che apprende

AlunniContesto

28 USR Lombardia – Formazione BES

Pone l’accento sul divario esistente tra ciò che la scuola propone e lepratiche didattiche desiderate dai ragazzi.

Alla domanda presente nel questionario:

“Quali sono le tre attività, tra quelle dell’elenco che pratichi piùfrequentemente ?

Sondaggio IPSOS MORI,2007

29 USR Lombardia – Formazione BES

� Le risposte date sono state: � 52% “copiare dalla lavagna e dal � libro”; � 33% “ ascoltare l’insegnante che � spiega a lungo”� 29% “svolgere una discussione in classe

Sondaggio IPSOS MORI,2007

30 USR Lombardia – Formazione BES

Sondaggio IPSOS MORI,2007

Tra le attività che hanno totalizzato minore punteggio ci sono proprio quelle che risultano

maggiormente produttive per gli studenti con BES:

� “disegnare mappe e fare foto per ricordare”(7%);

� “lavorare al computer” (16%).

31 USR Lombardia – Formazione BES

Sondaggio IPSOS MORI,2007

Nella stessa indagine alla fine è stato chiesto ai ragazzi di indicare modi di apprendere che preferiscono. Ai primi posti si trovano: � “lavorare in gruppo” con il 55% � “usare il computer” con il 31%.

32 USR Lombardia – Formazione BES

FILMATO

33 USR Lombardia – Formazione BES

� Osservare funzionamento in classe� Leggere i bisogni in una dimensione pedagogica:

� come funziona l’alunno nel suo contesto a prescindere dall’origine delle sue difficoltà

IN CLASSEIL Team/C. di C.

34 USR Lombardia – Formazione BES

� strategie di intervento (a livello formale)

IN CLASSE

PDPPEI

• personalizzata

• individualizzata

• flessibile

• inclusiva

• attivare didattica strutturalmente inclusiva( livello pratico) :

35 USR Lombardia – Formazione BES

La soluzione?

NO TANTE

DIDATTICHESEPARATE

36 USR Lombardia – Formazione BES

DIDATTICA

INCLUSIVA

37 USR Lombardia – Formazione BES

DIDATTICA INCLUSIVA

= DIDATTICA PER TUTTI

38 USR Lombardia – Formazione BES

� Didattica metacognitiva� Apprendimento cooperativo (organizzazione

della classe per gruppi)� Apprendimento significativo attraverso le mappe

concettuali e mentali� Tutoraggio

Quali metodologie sono adatte per l’apprendimento di TUTTI?

39 USR Lombardia – Formazione BES

� strutturazione della lezione

� lavoro sul metodo di studio

� utilizzo di testi semplificati, facilitati

� utilizzo degli organizzatori grafici dell’apprendimento

� utilizzo degli anticipatori

Quali sono le strategie organizzative adottare come docente?

SUCCESSO

FORMATIVO

40 USR Lombardia – Formazione BES

Il ruolo del docentecambia

da trasmettitore e depositario di conoscenze

a facilitatore e organizzatore dei processi di apprendimento

41 USR Lombardia – Formazione BES

ATTENZIONE ALLE CARATTERISTICHE DI TUTTI

“IL PICCOLO NICOLAS E I SUOI GENITORI”

DUE VOLTE LA STESSA DOMANDA:

1) COMPETENZA DI APPRENDIMENTO ESPLICITO

2) COLLEGAMENTO CON IL VISSUTO

STRATEGIETEMPI FATICA

42 USR Lombardia – Formazione BES

Storia

� Curare raccordo con la lezione precedenteDare spazio alla discussione, all’elaborazione collettiva

� Preliminari chiarimenti lessicali

� Uso di anticipazioni :anticipare i contenuti lezione per dare una visione globale e far consolidare informazioni già possedute:

Come?� Brainstormig

� Mappa, schema

� Domande

Per verificare su quali mattoni andiamo a lavorare

Soprattutto se sono presenti alunni con difficoltà linguistiche

per Migliorare motivazione, l’attenzione e comprensione

43 USR Lombardia – Formazione BES

Storia

� ATTENZIONE AL TESTO DI STUDIO:

� GLI INDICI TESTUALI

� SOTTOTINEARE LE PARTI PIU’IMPORTANTI

44 USR Lombardia – Formazione BES

Storia

� Creare mappe, schemi

insiemegruppo

Apprendimento

cooperativo

lettore

scrittorecontrollore

portavoce

coppia

45 USR Lombardia – Formazione BES

Schemi vuoti

46 USR Lombardia – Formazione BES

C - MAP

47 USR Lombardia – Formazione BES

� RINFORZO DEI CONCETTI PROPOSTI ANCHE ATTRAVERSO ALTRI CANALI (per garantire i diversi stili cognitivi)

Stimolare diversi stili cognitivi

Video film documentari

48 USR Lombardia – Formazione BES

Firefox - Download helper

� Dopo aver installato firefox, cercate con googledownoad helper e installate questa funzione aggiuntiva.

� Download helper permetterà a firefox di scaricarvi videolezioni e clip da qualsiasi FONTE.

� Poi con VLC potrete tagliare le parti che vi interessano o catturare dei fermi immagine per le vostre mappe.

49 USR Lombardia – Formazione BES

VLC

50 USR Lombardia – Formazione BES

Tanti modi per leggere

� Libri in formato pdf

LEGGIXMEhttps://sites.google.com/site/leggixme/download

51 USR Lombardia – Formazione BES

comprensione del testo

52 USR Lombardia – Formazione BES

COME LEGGO?

Lettura che utilizza le diverse modalità:veloce

a salti

lenta

Lettura per apprendere

Ha l’obiettivo di cogliere le informazioni e le loro relazioni.Lettura attenta e

lentaLettura analitica

Permettono di cogliere il senso complessivo e la struttura del testo a grandi linee. La lettura esplorativa permette inoltre di raccogliere informazioni minime (es. n telefonico).

Sono letture veloci e a salti

Lettura globale

Lettura esplorativa

Medeghini, “Percorsi didattici per la comprensione del testo” – Vannini editore

53 USR Lombardia – Formazione BES

�� Le Le domandedomande didi comprensionecomprensione:

� Le domande inserite nel testo migliorano la comprensione e l’apprendimento

� Le domande di carattere concettuale acquistano maggioresignificatività se poste prima di leggere il testo, perchéfavoriscono la costruzione di una traccia di lettura

� Le domande prima della lettura creano aspettative, focalizzano l’attenzione sull’argomento, stimolano previsionisu ciò che si sta leggendo

Strategie per la comprensione

54 USR Lombardia – Formazione BES

Apprendimento metacognitivo

• insegnare agli alunni a controllare i processi di

comprensione:• anticipazione

• controllo (domande tutor a fianco del testo. L’alunno èportato a riflettere sui termini o passaggi importanti di un brano)

•aggiustamento

L’obiettivo. Automatizzare negli alunni la capacità di porsi domande in modo da controllare autonomamente la comprensione

55 USR Lombardia – Formazione BES

� Insegnare a cogliere il significato di un termine dal contesto;

� Insegnare a semplificare alcuni passaggi del testo troppo lunghi o difficili

� Insegnare a trovare i legami tra le informazioni� Insegnare a selezionare le informazioni principali

Apprendimento metacognitivo

56 USR Lombardia – Formazione BES

GRAZIE PER

L’ATTENZIONE