Biospeleologia 1

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Biospeleologia, chirotteri esclusi

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PRESENTANO

G. RIVALTA T. MONDINID.BIANCO

L’INTERESSE DELL’UOMO PER LA VITA CAVERNICOLA Come è nata la Biospeleologia

PREISTORIA

Rare sono le tracce che testimoniano un rapporto diretto dell’Uomo con organismi cavernicoli (es.: Insetto Ortottero del genere “Troglophilus” inciso su un osso di Bisonte proveniente dalla “Grotte des Trois Frères “ - Francia, databile intorno ai 20.000 anni b.p.)

Molto numerose le testimonianze di faune legate alle grotte europee durante le Epoche glaciali :l’ ORSO DELLE CAVERNE ( Ursus spelaeus ); il LEONE DELLE CAVERNE ecc. che si ritrovano, per lo più, riprodotti su manufatti preistorici o raffigurati sulle pareti delle grotte a scopo iniziatico-propiziatorio

Cranio di Orso delle caverne(M.Nerone)

Leone delle caverne in avorio e terracotta (Gravettiano-Moravia)

PREISTORIA

STORIA ANTICA Totale disinteresse per l’ambiente ipogeo sotto l’aspetto biologico; a partire dai GRECI e fino al MEDIO EVO la grotta era la sede soltanto di mostri legati all’oltretomba ed a leggende ( fate,draghi ,nani ecc.) nate, probabilmente, per l’aria umida e “fumante”che,fuoriuscendo dagli ingressi delle grotte, ha fatto da deterrente .

Athanasius Kirker, sec. XVII°Viandante incontra un drago alato neipressi di una grotta in Austria

1689 : per la prima volta si parla di un organismo prettamente cavernicolo: il PROTEO. In quell’anno , J.V.VALVASOR (storico sloveno che aveva scritto un’opera monografica dal titolo “L’onore del Ducato della Carniola” - Laybach 1689) andò alla Risorgente della Bela, presso Ober Laibach,l’odierna Vrhnika (trenta km. a sud-ovest di Lubiana ,sulla strada che porta a Postumia ) per accerarsi di persona su storie di “piccoli Draghi “ che la gente del posto trovava dopo violenti temporali nei corsi d’acqua delle sorgenti. Dopo aver visto questi animaletti biancastri molto strani ,di certo un po' deluso dal mancato “scoop” così scrisse : “... il presente drago era lungo appena una spanna e aveva l’aspetto di una lucertola. In conclusione era un verme, un insetto , come tanti ne esistono in questa zona. la gente semplice ne ha voluto farne un Drago per forza ! ...”( da DIE EHRE DES HERZOGTHUMS CRAIN ).Localmente questi diafani animali venivano chiamati “o l m “.

Proteo

-1761 : F.A. STEINBERG si interessa degli “Olm” delle risorgenti slovene , e riporta in una sua opera la descrizionericevuta da un pescatore che li descriveva come “ animaletti simili a piccoli pesci, ma forniti di quattro zampette” .

-1768 : J.N.LAURENTI nel suo “ Synopsis reptilium “ descrive il “dragone” dandogli il nome PROTEUS ANGUINUS .

Incisione slovenia risorgenti

-1768 : PADRE TAUSTE ,un frate francescano missionario in Venezuela, descrive il GUACHARO , un uccello che vive nella omonima grotta nella Regione di Caripe. In realtà questo uccello era noto da sempre agli indigeni (Indiani CHAIMA)che lo cacciavano .

-1772 : GIOVANNI ANTONIO SCOPOLI , entomologo e botanico, studiando alcuni Protei , li classifica come ANFIBI .

-1776 : SULZER ,per la prima volta dà la descrizione di un insetto legato all’ambiente ipogeo : la DOLICHOPODA PALPATA . Gli esemplari studiati provenivano dalle famose LATOMIE di Siracusa .

-1842 : J. DE KAY scopre e descrive il primo pesce cavernicolo (= AMBLYOPSIS SPELAEUS ) in un lago della MAMMOTH CAVE (USA - KENTUKY).

-1854 : A. SCHMIDL pubblica una ricca monografia dal titolo : “ Die grotten und hohlen von Adelsberg,Lueg,Planina ,und Laas “; questo lavoro costituisce una pietra miliare della Biospeleologia: per la prima volta gli organismicavernicoli sono divisi in tre categorie e cioè: TROGLOBITI ,TROGLOFILI e ACCIDENTALI .

-1892 : EMILE RIVIERE conia il termine “ SPELEOLOGIA “.

-1897 : ARMAND VIRE’ crea il I° LABORATORIO SOTTERRANEO per lo studio della Fauna cavernicola nelle Catacombe di Parigi sotto al “ Jardin du Plant “, in cui studia i problemi di acclimatamento e di allevamento. Inizia la Biospeleologia sperimentale ; lo chiamerà “Laboratoir des Catacombes “.

E.

Riviere

SECOLO XXProgressivo sviluppo delle ricerche in tuttoil mondo occidentale con studi particolarmente dedicati alla classificazione delle nuove specie che vengono scoperte per poi indirizzare l’interesse dei biospeleologi verso i problemi della speciazione e dei meccanismi evolutivi.

-1907 : E. G. RACOVITZA pubblica l’ “ Essai sur les problèmes biospéologiques “ che diverrà la base di studio per la moderna Biospeleologia.

-1908 : E.A. MARTEL in una sua opera dal titolo “ L’Evolution souterraine “ dedica un capitolo alla biospeleologia ed un altroai problemi igienici legati all’ inquinamento degli acquiferi carsici. -1930 : G.A.PERCO ,sotto l’egida dell’Istituto Ital. di Speleologia,organizza e dirige la STAZIONE DI BIOSPELEOLOGIA presso le Grotte di Postumia; è suddiviso in 3 sezioni e cioè : sez. Flora, Fauna acquatica e terrestre ipogea

-1945 : JEANNEL lancia l’idea di realizzare un Laboratorio sotterraneo in Francia e viene sostenuto da FAGE e TEISSIER (Direttore del C.N.R.S.)

E.G.Racovitza

-1946 - 1950 : Si riprendono le ricerche biosp. anche in ITALIA , in particolare nel Trentino ( L.TAMANINI, C.CONCI, A.GALVANI, ecc.) , in Liguria (=G.DINALE,N.SANFILIPPO,M.FRANCISCOLO,G.GHIDINI ecc.); in Toscana (= B.LANZA ), in Lazio (= S.PATRIZI) , Campagna e Puglia (= P.PARENZAN , F.ANELLI, A.FOCARILE ).

-1954 : Inaugurazione del LABORATORIO IPOGEO del C.N.R.S. a MOULIS (Pirenei francesi) centro di riferimento per lo studio della Biospeleologia.Tra gli scienziati chehanno lavorato a Moulis, si ricordano: R. JEANNEL, A. VANDEL (direttore), M.BOUILLON (tecnico )

-1957 : G.DINALE e G.M.GHIDINI: Centro di Inanellamento Pipistrelli .

-anni ‘60 -’70 : molti lavori in Italia di liste faunistiche del Piemonte( MARTINOTTI), Sardegna (PUDDU, PIRODDA,CERRUTI),Veneto ( PAOLETTI) ,Liguria (BONZANO,AMELIO), Campania (CAMPOLONGO), Sicilia ( COSTA,CARUSO). In attività il Laboratorio dei coniugi PEANO (Gr. Bossea ).

A.Vandel

Jeannel Vandel

Lab. Di Moulis

INDAGINI MICROBIOLOGICHE NELLA GROTTA LABORATORIO “NOVELLA”INDAGINI MICROBIOLOGICHE NELLA GROTTA LABORATORIO “NOVELLA”PARCO DEI GESSI BOLOGNESIPARCO DEI GESSI BOLOGNESI

Intervento finanziato dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del programma regionale di investimenti 1998-2000 nei Parchi e nelle Riserve regionali

IL MONDO SOTTERRANEOE’ UNA “INVAGINAZIONE”DELLA SUPERFICIETERRESTRE …ESISTE, CIOE’, UNA VERAE PROPRIA CONTINUITA’FISICA TRA AMBIENTI ESTERNIED IPOGEI.

L’ASSENZA DI LUCE

SCOMPARSA DELLE PIANTE VERDI

FANEROGAME

FELCI

MUSCHI

EPATICHE

ALGHE

FUNGHIBATTERI

S

UMIDITA’ ELEVATA

FANGO

ACQUA

TEMPERATURA COSTANTEO CON PICCOLE VARIAZIONI

T° VARIABILET° EST T°< VARIAZ. T° COSTANTE

S

Ogni grotta ha la T° media della zona in cui si apre.

NATURA DEL SUBSTRATO

GESSO

CALCARE

FATTORI BIOTICI

LE CATENE ALIMENTARI

VEGETALI ERBIVORI PREDATORI1

PRED.2

MICROFAUNABATTERIOF.

FAUNA LIMIVORABATT.

ETEROTR

FAUNA CARNIV

ENERGIASOLARE

ENERGIA CHIMICA

BATTERIAUTOTROFI

EPIGEA

IPOGEA

AEROPLANCTON

TROGLOSSENI

SUBTROGLOFILI

GUANO

PLANCTON

LIMIVORI

BATTERI AUTOTROFIBATTERI ETEROTROFI

Vitamine aminoacidi

CARNIVORI

ORG.DETRITIVORI

LIMI ARGILLEDETRITI VEGETALI SOST.INERTE

LA FOCA MONACA

TROGLOSSENI

SUBTROGLOFILI

IL GEOTRITONE

EUTROGLOFILI

DOLICOPODA

ZONITES

ZOSPEUM

TROGLOBI

IL LEPTODIRUS

IL DUVALIUS

LO PSEUDOSCORPIONE

ONISCUS

IL NIPHARGUS

IL PROTEO

ECC.

ECC.

mutazione

M F

?

mutante

MUTAZIONIGENETICHE

SELEZIONENATURALE EVOLUZIONE

CONCETTI DI GENETICA

GROTTA X

GROTTA Y

GROTTA Z

L’ ISOLAMENTOMantiene la mutazione

M

M

M

M

SPECIE ARAZZA 0

SPECIE ARAZZA X

SPECIE ARAZZA Y

SPECIE ARAZZA Z

SPECIE B

SPECIE CSPECIE D

X

XOO

LOCUSTA

DOLICOPODA

FALDA

GROTTA

GROTTA

REGRESSIONE MARINAE RISALITA IN ACQUESALMASTRE

MARE DEL TERZIARIOCON ORG .MARINI

ADATTAMENTO COMPLETOALLE ACQUE DOLCI

1

2

3

********************

*****

1

2

2

3 GLACIAZIONI

FALDEINQUINATE

MA ANCHE GLI SPELEOLOGI DEVONO COMPORTARSI BENE !

O O..