Big data: the End of Theory?

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A presentation, in Italian, about Big Data and the risk of a death of theoretical thinking.

Transcript of Big data: the End of Theory?

Dr. ing. Marco Lisi(marco.lisi@ieee.org)

Big Data – Elogio della RidondanzaRoma, 18 ottobre 2012

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Sommario I “Big Data” sono basi di dati tanto grandi e complesseda richiedere strumenti di processamento e gestionenon convenzionali;

Il trattamento adeguato di queste immense miniere di dati, attraverso tecnologie di calcolo e software avanzati, promette di far sgorgare preziose sorgenti di nuova conoscenza;

Esiste il fondato rischio che un eccesso di confidenzanei numeri e nelle elaborazioni analitiche e statistichepossa uccidere il pensiero teoretico (che ha trovatoun’armonizzazione ideale con l’osservazione dellarealtà nel metodo scientifico galileiano;

I Big Data suggeriscono nuove teorie, ma è ancoral’intuizione (“Right Brain”) che le riconosce.

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La situazione ad oggi: “Digital Chaos”?

Information overload Eccesso di specializzazione Information obsolescence Libertà e privacy a rischio(e.g. customer profiling)

La trappola statistica(confondere la causa con l’effetto)

LBOA (“Left Brain Only Approach”)

Morte della Teoria (del pensiero teoretico)

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Information Overload (“il troppo stroppia”)

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La quantità di informazione (tecnica, scientifica,letteraria, ecc.) prodotta negli ultimi venti anni dellastoria dell’umanità, è uguale a quella accumulata intutti i millenni precedenti. Nei prossimi dieci anniquesta quantità verrà a raddoppiarsi ulteriormente.

La torre di Babele (Etemenanki)

Confusione dellelingue(specializzazione)

Unità del sapereperduta

Manca una chiaveunificatrice (la Teoria?)

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Medioevo digitale prossimo venturo? Obsolescenza dei supportidi memoria

Obsolescenza dei formatidigitali

Avremo bisogno di unanuova stele di Rosetta? 

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La tecnologia è ad un bivio

Neo‐Umanesimo:Società “network‐centrica”(l’Uomo, tutti gli uomini,

sono al centro)

Rete‐Moloch:Eccesso d’informazioneIperspecializzazione

Appiattimento verso il bassoNeo‐barbarie

Big Data: la grande illusione Perchè non trarre vantaggio dall’enormemole d’informazione (dati, testi, immagini, etc.) a nostra  disposizione?

Perchè non trasformare questa immensaminiera di dati in unaminiera aurea di vantaggio competitivo per le aziende?

Perchè non fondare un management basatosull’evidenza piuttosto che sull’intuizione?

Perchè infine non basare le nostre strategieaziendali sui dati (“Data –driven Strategies”)?

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Big Data: l’entità della sfida Nel 2012, ogni giorno sono stati creati2,5 x 10^18 byte  (2,5 exabytes) di nuovi dati

Sorgenti di nuovi dati:  Archivi digitali pubblici e privati Reti di dispositivi mobili, Reti wireless di sensori “Internet delle cose” (RFID) Social networks (Facebook: 40 miliardi di foto) You Tube  

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Big Data: due possibili approcci

Approccio “Forza Bruta”)

Massively Parallel Processing Databases;

Stastistical processing; Data Fusion .

Approccio “intelligente”

Natural Language Processing;

Open Source  Intelligence;

Text mining; Semantic Search Engines (WEB 3.0);

Pattern Recognition Techniches.

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Big Data: scettici, critici e detrattori “ Computer are useless. They can only give you answers” – Pablo Picasso

I Big Data possono fornirci risposte. Ma a quali domande?

“Big Data won’t guarantee good decisions” –Harward Business Review

Pareto ed il suo pricipio (“Vital Few, Trivial Many” o Regola dell’ 80/20)

“In the information society, nobody thinks. We expected to banish paper, but we actually banished thought” – Michael Crichton

“Data‐driven or ideas‐driven strategies?” 

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Il metodo deduttivo aristotelico

“Del particoalrenon si dàscienza”

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L’Empirismo induttivista di Sir Francis Bacon

Tabula presentiae Tabula absentiae Tabula graduum Experimentumcrucis

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Il metodo induttivo‐deduttivo di Galileo

14

Big Data: casi di (grande) successo (1/3)

Big Data: casi di (grande) successo (2/3)

Big Data: casi di (grande) successo (3/3)

Big Data, Big Systems

Big Data, Systems of Systems

GNSoS

ATM SoS GEOSS

Conclusioni Nonostante gli enormi progressi dell’informatica ed ilsuo pervasivo ingresso nella vita di tutti i giorni, ilbilancio attuale non può considerarsi completamentepositivo;

“Information overload”, iperspecializzazione e obsolescenza incombono e minacciano il “digital chaos”;

Un uso intelligente dei Big Data, reso possibile dal progresso informatico e dall’evoluzione dei sistemi(“Large & Complex Systems”), apre nuove frontiere nelcampo della ricerca, dell’impresa e del management;

Esiste tuttavia il rischio fondato di un eccesso di confidenza nel potere dei dati e dei numeri, chepotrebbe ulteriormenteminacciare la sopravvivenzadel pensiero teoretico (le idee) nella nostra società.

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