Biblioteche e cooperazione ai tempi della rete: tra locale e globale

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Biblioteche e cooperazione al tempo della rete: tra locale e globale

Anna Galluzzi

Roma, 26 maggio 2016

Le origini della cooperazione in Italia

Storia cominciata già prima degli anni Settanta

Momento decisivo fu la nascita delle Regioni, in relazione alle funzioni di programmazione

In precedenza gli attori erano Soprintendenze e Comuni, mentre le Province restavano sostanzialmente alla finestra

Il dimensionamento dei sistemi bibliotecari (1) Prima, identificazione con le più diverse

ripartizioni: USL, distretti scolastici, settori economico-produttivi locali ecc.

Poi, la dimensione provinciale individuata come la migliore (processo di riaggregazione)

Negli ultimi anni si va verso bacini di riferimento ancora più estesi. Perché?

Il dimensionamento dei sistemi bibliotecari (2)

Singola biblioteca e anche sistemi bibliotecari esistenti sono soggetti troppo piccoli per affrontare le vaste aree della rete

Sistemi bibliotecari più ampi potrebbero avere le dimensioni e la forza per creare relazioni a livello globale, anche esterne al mondo delle biblioteche

GIANO BIFRONTEdimensione universale vs locale

contraddizione delle biblioteche e dei sistemi, dimidiati tra l’aspirazione a

garantire l’accessibilità a tutto il sapere del mondo e l’esigenza di

incardinare la propria esistenza su un concreto contesto

I livelli di governance e di azione

Istituzione di appartenenza Territorio/area di interesse di appartenenza

Rete globale

Gli obiettivi possono confliggere? Qual è la scala a cui va perseguito ciascun obiettivo?

In un futuro quadro cooperativo che voglia ricongiungere locale e globale, le biblioteche e

i sistemi devono puntare a essere: semplici

inclusivi

partecipativi

visibili

Sistemi bibliotecari semplici

sul piano territoriale: superare la frammentarietà lavorare su uniformità e complementarietà

semplificare procedure e modalità di accesso

one stop shop

Sistemi bibliotecari semplici

sul piano globale: rendere accessibili dati, metadati e contenuti digitali attraverso gli strumenti di rete

lavorare con i fornitori per semplificare e migliorare l’accesso ai contenuti digitali a pagamento

Sistemi bibliotecari inclusivi• sul piano territoriale:

valorizzare capillarità e prossimità costruire servizi personalizzati spazi neutrali e sicuri di confronto delle

idee contribuire al superamento del digital

divide sia in termini infrastrutturali sia in termini funzionali

Sistemi bibliotecari inclusivi

• sul piano globale: privilegiare l’accesso aperto ai contenuti

e ai dati usare licenze creative commons per

tutto ciò che si mette in rete

Sistemi bibliotecari partecipativi

sul piano territoriale, proporsi come:• partner (competenze)• piattaforme (creatività)• “beni comuni” (co-gestione)

Sistemi bibliotecari partecipativi

sul piano globale:• coinvolgere la comunità della rete nella gestione e nel riutilizzo delle risorse digitali per consentirne il più ampio uso possibile

Sistemi bibliotecari visibili sul piano territoriale, fare rete con:• biblioteche di diversa tipologia• altri soggetti della propria istituzione di area culturale e sociale

• altri soggetti – pubblici e privati - del territorio che operano nel settore culturale e sociale

Sistemi bibliotecari visibili sul piano globale:• stare dentro i grandi progetti della rete che sono in linea con le proprie finalità: digitalizzazione, conservazione del digitale, accesso globale alla conoscenza, formazione informale

• smontare i propri dati e servizi e renderli disponibili lì dove possono servire in rete

Ostacoli interni rispetto ad una cooperazione ampia

debolezza delle biblioteche e anche dei sistemi esistenti

“switching and stitching costs” (diseconomie di scala)

rigidità istituzionali, inerzia e ridotto margine di rischio ammissibile

risorse umane ed economiche in diminuzione

Ostacoli esterni rispetto ad una cooperazione ampia

condizioni proibitive imposte da editori e fornitori (in termini economici e di fruibilità)

normativa sul copyright palesemente obsoleta

privatizzazione delle attività di gestione e accesso alla conoscenza

“”

La biblioteca, per sua stessa natura [...] è portata a interagire e non è concepibile una

biblioteca che viva in uno stato di isolamento. [...] La cooperazione [...] è il naturale modo di essere di una biblioteca

che asseconda la sua vocazione all’apertura e all’interazione con il contesto nel quale va

ad inquadrarsi la sua esistenza.Giovanni Solimine

La cooperazione è parte del DNA delle biblioteche

Grazie dell’attenzione!

galluzzi@aib.it