Assalto in villa con pistola SIMONA LORENZETTI arrestati ...

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il Giornale del Piemonte • Mercoledì 16 luglio 2008 Cronaca 3

CARMAGNOLA

Assalto in villa con pistolaarrestati due nomadi sinti

I rapinatori incastrati dal nastro adesivo usato per immobilizzare la vittima e trovato sulla loro macchina

dopo un incidente. Sono sospettati di decine di colpi DIFFUSO Continua la lotta al fenomeno delle rapine in villa

SIMONA LORENZETTI

Due lembi perfettamentecombacianti dello stesso na-stro adesivo hanno permessodi inchiodare due rapinatori,due zingari di origine sinti,che alcune settimane fa si so-no introdotti in casa di uncommerciante di Carmagno-la e, dopo averlo picchiato elegato, lo hanno rapinato del-la berlina che teneva in gara-ge e di qualche migliaio dieuro in contanti. In manette,su disposizione della procuradi Alba, sono finiti ClaudioGoia, 22 anni, e Romeo Artu-sio, 23 anni, entrambi resi-denti a San Damiano d’Asti.

Il 5 aprile scorso i due ave-vano portato a termine il col-po a Carmagnola. In quellacircostanza la banda agì conestrema violenza. Dopo es-sersi introdotti nella villa, for-zando una finestra, hanno ag-gredito il commerciante allespalle. Lo hanno legato condel nastro adesivo per pacchie picchiato, puntandogli con-tro una pistola nel tentativo dicostringerlo a dire loro dove sitrovava la cassaforte. Il com-merciante ha spiegato ai mal-viventi che non teneva in ca-sa il denaro e che al massimoc’erano qualche migliaia dieuro nel cassetto in camera.Alla fine i due sinti se ne sonoandati accontentandosi di unbottino in contanti di 2milaeuro, alcuni gioielli, e dell’au-to che era custodita in garage.

«Siamo riusciti a risalire ai ra-pinatori - ha detto CrescenzioNardone, comandante provin-ciale dei carabinieri - grazie al-la stretta collaborazione fra re-parti e stazioni dell’Arma di-slocate sul territorio». Sonostati i militari di Canale a per-mettere ai colleghi della com-pagnia di Moncalieri di imboc-

care la pista giusta, segnalan-do che nella tarda serata diquel 5 aprile due sinti si feriro-no in un incidente stradalenella loro zona. I carabinieridella locale stazione, interve-nuti sul posto, hanno trovatoall’interno della vettura (cheaveva targhe false apposte suquella originale) un vero e pro-prio kit per rapinatori: pinze,tenaglie, forbici, telefonini,calzamaglie, piccole torce datenere in bocca durante le ope-razioni e anche un rotolo dinastro adesivo. Proprio l’anali-si di quest’ultimo, messo aconfronto dagli esperti del Riscon il nastro usato per immo-bilizzare il commerciante ag-gredito a Carmagnola, ha sma-scherato i banditi. I due rapi-natori in fuga, che si erano fat-ti medicare negli ospedali diAlba e Bra, sono poi scappatiin Liguria, dove i carabinieridella Compagnia di Moncalie-ri, che hanno condotto le inda-gini, li hanno sorpresi qualchegiorno fa per arrestarli in se-guito all’esito degli accerta-menti. Uno dei due, Artusio,era stato fermato il giorno pri-ma dell’intervento dei militaria Sarzana, proprio per un fur-to. Gli inquirenti stanno ora in-dagando su decine di rapine invilla segnalate negli ultimi me-si nelle province di Asti, Cuneoe Torino, per verificare se i duesiano responsabili di altri col-pi. Il sospetto è che i due agis-sero non solo in coppia, masiano membri di una bandaspecializzata in rapine in villa.

IN PIAZZA CARDUCCI 134

Crepe sui muri, ancora gialloGli esperti al lavoro per trovare la causa del dissesto

Preoccupati gli sfollati che vorrebbero tornare al più presto a casa loro

Pensavano di poter tornare a casa nel giro diun paio di notti, invece le venti persone che vi-vono nello stabile di piazza Carducci 134 saran-no costrette a rimanere fuori casa per un perio-do di tempo più lungo. E a cinque giorni daquando è scattato l’allarme per le numerose cre-pe che si erano create sui muri, sono ancoraospiti a spese del Comune in diversi alberghidella città. I controlli statici non sono ancoraterminati e quindi al momento non è ancorapossibile capire a cosa siano dovuti i dissesti:sotto accusa ci sarebbero i lavori della metro-politana, il cui cantiere si snoda proprio di fron-te alla palazzina.

I primi campanelli di allarme hanno trillatoqualche settimana fa quando all’improvvisohanno cominciato a cadere dai soffitti e dallepareti alcuni calcinacci dell’intonaco e hannocominciato a crearsi delle crepe. Sabato scorsoi condomini spaventati ed esasperati allo stessotempo hanno deciso di chiamare i vigili del fuo-co e la polizia municipale. Il verdetto è statounanime: per precauzione era preferibile allon-tanare le famiglie che vivono nell’edificio e pro-cedere a controlli più approfonditi. Un traumanon da poco per gli abitanti della palazzina, chenon volevano lasciare le loro case anche perpaura di ritrovarsele al ritorno svaligiate da scia-calli senza scrupoli. A convincerli è stata la di-sponibilità da parte della polizia municipale apresidiare giorno e notte la palazzina. L’episodio

non è passato inosservato neanche in procura,tanto che il procuratore aggiunto Raffaele Gua-riniello ha aperto un fascicolo d’inchiesta ipo-tizzando il reato di disastro colposo. E all’indo-mani dello sgombero ha inviato sul posto alcu-ni periti per cercare l’origine del problema.

Due le ipotesi al vaglio dei tecnici del Comu-ne. Da una parte alcune infiltrazioni d’acquaconseguenti alla rottura di un idrante, dall’al-tra i lavori della metropolitana che si snodanolungo l’asse di via Nizza. Gtt dal canto suo, nelsottolineare che non si sono mai registratiproblemi, ha comunque avanzato subito lasua disponibilità a procedere con lavori diconsolidamento. La questione di piazza Car-ducci 134 approderà presto anche in Consi-glio comunale. Il consigliere dell’Udc, AlbertoGoffi, e il collega della Lega, Mario Carossahanno presentato un’interrogazione. «Torinonon è zona sismica e le crepe comparse, lascorsa settimana, sui muri dell’edificio dipiazza Carducci 134 sono state da molti asso-ciate ai lavori della linea 1 del metrò, in viaNizza - scrivono - Ma come stanno le cose?».

DIMISSIONARIO PER TROPPI INFORTUNI

Ex operaio della Thyssendà inizio a battaglia legale

Dice di essersene andato perché era rimasto coinvolto, sep-pur in maniera lieve, in troppi incidenti sul lavoro. Un ex ope-raio della Thyssen ha annunciato nei giorni scorsi di essersirivolto a un legale per avanzare la richiesta di porsi come par-te civile nel processo contro la multinazionale tedesca. L’exdipendente avanzerà la sua richiesta il prossimo 23 luglio nelcorso della seconda parte dell’udienza preliminare per di-scutere il rinvio a giudizio di sei indagati per il rogo scoppia-to la notte del 6 dicembre e costato la vita a sette operai. L’o-peraio, un 39enne torinese, si è rivolto all’avvocato Rocco Fe-mia. Il legale, pur confermando la circostanza, ha preferitonon sbilanciarsi e rimandare qualsiasi commento o valuta-zione della vicenda al giorno dell’udienza preliminare.

Alla base della richiesta di parte civile dell’ex dipendente,che ha dato le dimissioni nel 2007, precedentemente al rogoci sarebbe il capo d’imputazione relativo all’omissione dellemisure di sicurezza. La sua testimonianza potrebbe rivelarsiutile anche per il lavoro della pubblica accusa, visto e consi-derato che l’uomo sostiene che proprio i frequenti incidentisul lavoro lo avevano spinto suo malgrado a dare dimissione.Mercoledì prossimo il gup Francesco Gianfratta sarà chia-mato a decidere non solo sulla posizione di questo operaio,ma anche sulla richiesta di costituzione di parte civile avan-zata da settanta operai che erano ancora in forze alla Thys-senKrupp al momento della tragedia. Nel loro caso l’aziendaaveva già dato la propria disponibilità ad aprire una trattati-va. E sempre mercoledì avanzerà la sua richiesta di parte ci-vile anche Antonio Boccuzzi, unico superstite del rogo, il qua-le con questa azione legale, assistito dallo studio Ambrosio &Commodo, mira a veder riconosciuto in un tribunale il co-siddetto danno all’americana.

IN VIA PISA, QUARTIERE AURORA

Sgomberata la palazzinaoccupata da famiglie zingare

Lo scorso 6 luglio avevano raccolto iloro effetti personali in alcuni sacchi osemplicemente avvolgendoli in lenzuo-la e avevano abbandonato il campo no-madi di via Germagnano. E dopo pochigiorni, queste famiglie rom, non aveva-no trovato niente di meglio che occupa-re una palazzina abbandonata e fati-scente di via Pisa 5, nel quartiere Auro-ra. Ieri la polizia di Torino ha di fattosgomberato l’edificio. Il blitz è avvenu-to poco dopo le nove. L’operazione, co-me hanno riferito dalla Questura di To-rino, si è svolta senza incidenti. I rom al-la vista degli agenti hanno subito capi-to che di lì se ne sarebbero dovuti anda-re. Sono stati così riportati in autobus,con operatori del Comune, al loro cam-po di provenienza, in via Germagnano,che avevano lasciato il 6 luglio. A chie-dere l’intervento delle forze dell’ordineera stato il proprietario, il quale oltre aevidenziare il fastidio per la presenzadei nomadi, ha fatto notare che lo stabi-le è in attesa di essere ristrutturato e cheinfiltrazioni d’acqua avrebbero potutoanche creare problemi di stabilità. Solo

pochi giorni fa, Alleanza Nazionale ave-va denunciato con un’interrogazione insettima circoscrizione l’occupazionedella palazzina di via Pisa da parte dizingari, avvenuto con l’appoggio dellaFederazione Anarchica Italiana e deglioccupanti dell’asilo occupato di viaAlessandria. «Siamo contenti che la no-stra richiesta sia stata accolta dalla pro-prietà ma non basta - spiega AugustaMontaruli -. Chiediamo al Comune e alTribunale dei Minori di intervenire pervalutare le condizioni in cui si trovano ibambini coinvolti nell’occupazione. Chistrumentalizza i minori e li utilizza persvolgere reati calpestando i loro diritti enon curandosi della loro incolumità de-ve essere punito. La tutela dei minori èinfatti una priorità».

I giovani di An chiedonoun intervento per

tutelare i minori sfruttati

TRA VIA VENTIMIGLIA E VIA MARONCELLI

Le mamme pronte alla rivolta«Via i rom dal parco Battistini»

Adesso non ne possono più. Le mam-me che abitano nel circondario del giar-dino Battistini, tra via Ventimiglia e viaMaroncelli, hanno deciso di dire bastaallo scempio che ogni giorno sono co-strette a vedere quanto portano i lorobambini ai giardinetti. «Da febbraio unpaio di famiglie di rom si sono accam-pate con i loro camper nel giardino -spiega una di questa mamme che hauna bambina di due anni -. E questo ca-pita sempre più di frequente, visto cheogni settimana arrivano a ondate anchealtre famiglie che magari si fermano so-lo qualche giorno e poi ripartono. L’ulti-ma volta è successo domenica scorsa». Ilpunto non è tanto la loro presenza, chegià di per sé crea comunque un po’ di fa-stidio e senso d’insicurezza, ma quantoil fatto che, aggiunge la mamma: «Tuttiusano il parco come un lavatoio (la fon-tana è stata chiusa ieri, ndr) e l’area gio-chi come un wc a cielo aperto. Orinanodavanti ai bimbi».

Venerdì le mamme hanno trovatodeiezioni umane tra i giochi, oltre allasolita sporcizia e atti vandalici. E a quel

punto hanno deciso di chiamare la poli-zia municipale. «Purtroppo ci hanno ri-sposto che hanno le mani legate. È a dirpoco assurdo. Leggiamo sui giornali chea Verona un uomo è stato multato per-ché stava fumando in un parco dove gio-cano i bambini. Invece qui da noi i giar-dini possono trasformarsi in bagni pub-blici a cielo aperto senza che nessunofaccia niente». La lamentela della donnaha sortito comunque un intervento del-l’Amiat che ha pulito il giardino. La re-sponsabile della polizia municipale del-la Circoscrizione IX conosce la situazio-ne: assicura che si tratta di nomadi inmovimento e che i vigili sono interve-nuti e hanno elevato decine di multe eche ci sono altre operazioni in vista perscoraggiare la sosta degli zingari.

«Hanno trasformatol’area giochi in un

bagno a cielo aperto»

Controlli antialcol della Polizia Municipale Torino ieri not-te in centro a Torino: dalle 2 alle 6 di martedì, in piazza Ca-stello, sono state fermate una cinquantina di autovetture: 38i pretest e 3 i denunciati per guida in stato d’ebbrezza, 6 glialtri verbali elevati per mancato uso cinture di sicurezza. IlNucleo Mobile della Polizia Municipale Torino ha effettuatoinoltre, ieri mattina, controlli sulla velocità in via Botticelli,nel tratto compreso tra via Mercadante e piazza Sofia, trattoa rischio per le forti e pericolose velocità che vengono rag-giunte. Sono stati fermati 13 conducenti e ritirate due paten-ti di guida per il superamento dei limiti. Invece dei 50 km/h,un’auto sfrecciava a 123 km/h, un’altra a 114 e una terza a104. Stante la diminuzione del traffico per le ferie già comin-ciate da parte di qualcuno e l’effettiva pericolosità della con-dotta di guida in questione, i controlli proseguiranno e ver-ranno incrementati nei prossimi giorni, a tutela della sicu-rezza ed incolumità pubblica.

CONTROLLI DELLA POLIZIA MUNICIPALE

Lotta alla velocità e agli abusi di alcol

Questa sera a Prima Serata, il programma di Videogruppo con-dotto da Massimo Tadorni, si affronterà il delicato tema dell’eu-tanasia. Partendo dal caso di cronaca di Eluana Englaro, saran-no affrontati i temi giudiziari, politici, etici che la storia ci pro-pone. In studio saranno presenti Arturo Calligaro, consigliereprovinciale Lega Nord, Vincenzo Chieppa, consigliere regionaleComunisti Italiani, Igor Boni dei Radicali Italiani, Neri Marchisiodell’ufficio di presidenza dell’associazione Exit Italia, Andrea Do-vio dell’associazione medici cattolici italiani, Andrea Manazza diScienza e Vita. Inoltre sono previsti dei collegamenti telefonicicon Mina Welby, Maria Antonietta Coscioni, Beppino Englaro eVittorio Angiolini, l’avvocato che segue la famiglia Englaro. Un te-ma delicato che è sempre più di attualità. Un tema che si scon-tra da un lato contro la sofferenza dei familiari dei pazienti e dal-l’altro contro una cultura della vita che trova le sue radici anchenel nostra religione. L’obiettivo della trasmissione è offrire unospaccato di questi punti di vista, entrambi legittimi, seppur cosìradicalmente diversi tra loro.

QUESTA SERA SU VIDEOGRUPPO

In Prima Serata si parla di eutanasia

(...) Impianti quindi su cui non possiamo esercitare alcuncontrollo diretto, anche se i rischi sono invero bassissimi eogni pur lieve incidente viene amplificato ad arte dai media.Quelli che sono sicuri sono i costi esorbitanti delle bolletteelettriche. Questi numeri, come tali, non temono smentita.D’altra parte lo stesso Patrick Moore, padre fondato di Green-peace, ha aperto al nucleare definendolo «l’unica via contro ilriscaldamento globale, più sicuro, pulito e stabile rispetto aqualsiasi altra fonte di energia al momento disponibile». Segnoche i tempi cambiano, che è passato il tempo della parole edè giunta l’ora dei fatti. Basta alla sindrome «Nimby», che haportato ai rallentamenti paurosi nella realizzazione della Tave blocca ancora centinaia di opere pubbliche in tutto il Paesee sì al progresso, in base ai nuovi mezzi offerti dalla tecnica.

Angelo Burzi*Capogruppo Forza Italia in Regione

SEGUE DALLA PRIMA

Contro i nimby un sì convinto al nucleare