Articolazioni

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ARTICOLAZIONIa cura di A. De Angelis

Le articolazioni permettono di “articolare” tra di loro, mantenendoli collegati insieme, i segmenti rigidi del

nostro scheletro: le ossa.

Due criteri di classificazione:• FUNZIONALE • in base all’ENTITA’ del movimento

• STRUTTURALE • in base alla struttura INTERPOSTA

tra i due capi articolari

FUNZIONALE (in base all’ENTITA’ del movimento)

SINARTROSI = FISSE

FUNZIONALE ANFIARTROSI = SEMI-FISSE

FUNZIONALE DIARTROSI = MOBILI

STRUTTURALE(in base alla struttura INTERPOSTA tra i due capi articolari)

FIBROSE = TESS. FIBROSOFisse (sinartrosi)

STRUTTURALECARTILAGINEE = TESS. CARTILAGINOSO

Semi-fisse (anfiartrosi)

STRUTTURALESINOVIALI = CAVITA’ CON SINOVIA

mobili (diartrosi)

Nelle DIARTROSI la FORMA delle due superfici condiziona il TIPO di

movimento ed il RANGE di movimento

Il RANGE di movimento (di diartrosi e anfiartrosi) è anche molto condizionato da:• RIGIDITA’ dei LEGAMENTI e CAPSULA

• TENSIONE dei MUSCOLI

Le articolazioni SINOVIALI (diartrosi) sono racchiuse da un manicotto, la CAPSULA ARTICOLARE FIBROSA, che include i due capi articolari, ricoperti di CARTILAGINE IALINA, e rivestita internamente da MEMBRANA SINOVIALE

Le CARTILAGINI sono strutture di copertura delle superfici a contatto delle due ossa e servono a far scorrere l’articolazione con il minor attrito possibile

La MEMBRANA SINOVIALE produce, con il movimento, il LIQUIDO SINOVIALE, che lubrifica le superfici articolari, limitando l’usura delle cartilagini

Le articolazioni mobili possiedono strutture che le stabilizzano. Gli STABILIZZATORI sono di due tipi:• PASSIVI • (la capsula articolare e i legamenti)

• ATTIVI • (i muscoli, se abbastanza tonici)

Tutte le possibili direzioni di movimento di un’articolazione implicano la presenza di muscoli AGONISTI, che contraendosi permettono la chiusura dell’angolo dell’articolazione in ciascuna direzione.

E per ciascun muscolo (direzione) agonista, vi è un muscolo ANTAGONISTA che conduce il movimento in verso opposto.

Le articolazioni sono FULCRI di leve.La distanza dal fulcro dell’inserzione del TENDINE del muscolo determina la lunghezza del braccio di potenza, che in genere è inferiore a quello della resistenza (distanza dal fulcro del punto di applicazione della resistenza).Questo le rende, in genere,leve svantaggiose.

In alcuni casi, il fulcro è esterno all’articolazione, rendendo il braccio di potenza superiore a quello della resistenza, rendendo la leva vantaggiosa.

Nel corpo umano le leve svantaggiose sono però “VANTAGGIOSE” dal punto di vista della velocità esecutiva.

Restano vantaggiose, dal punto di vista fisico, quando la resistenza da vincere è sicuramente molto grande.