Tutte le articolazioni Aspetti pedagogici, didattici e ...
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XIII^ Edizione
Anno scolastico 2018 -2019
Bianca Maria Ventura
Primo modulo di Formazione (parte prima)Tutte le articolazioni
Aspetti pedagogici, didattici e progettuali
L’intento educativo del progetto1.
2.I fondamenti culturali del progetto: la scelta antropologica e i valori culturaliche la ispirano
E. Finalità educativa
1. L’intento educativo
Educare bambini/e, ragazzi/e e giovani alla cittadinanza attiva e responsabile attraverso la
promozione:
della conoscenza e valorizzazione di sé nella relazione con l’altro;
della consapevolezza motivazionale ed autobiografica;
della capacità di pensare ed agire in modo responsabile e solidale
F. Rapporto tra proposta progettuale e didattica ordinaria
Il progetto si inserisce nelle normali attività scolastiche, all’interno delle quali intende
introdurre un differenziale qualitativo sul piano della significatività degli apprendimenti e
dell’innovazione didattica, attraverso:
la riflessione teorica sulla dimensione relazionale dell’uomo e sui valori cooperativi; l’introduzione di elementi di educazione economico finanziaria; le esperienze imprenditoriali legate alla produzione di beni o servizi; l’utilizzo della didattica cooperativa ed inclusiva; la forte e diffusa centratura della didattica
sul fare; la formazione mirata per gli insegnanti che partecipano al progetto.
Bianca Maria Ventura, Università Politecnica delle Marche
I. RISULTATI ATTESI
I.1 Per gli alunni/e
realizzazione di un apprendimento significativo, transdisciplinare ed unitario;
acquisizione dei fondamentali della cultura cooperativa;
realizzazione di una significativa esperienza cooperativa di tipo imprenditoriale;
acquisizione dei fondamenti cognitivi, emotivi e comportamentali per esercitare
la cittadinanza attiva in modo consapevole e responsabile;
acquisizione dei fondamentali della cultura economico-finanziaria;
acquisizione della capacità di apprendere nei vari contesti di vita (scolastici e non)
I.2 Per i docenti
Innovazione didattica mediante l’utilizzo delle strategie di promozione sociale
delle conoscenze e della didattica attiva, cooperativa ed inclusiva;
Rinforzo delle competenze progettuali, relazionali e valutative;
Conoscenza delle realtà cooperative del territorio.
I.3 Per le famiglie
Conoscenza delle realtà cooperative del territorio;
Condivisione della responsabilità educativa con la scuola ed il territorio;
Sostegno e partecipazione allo sforzo apprenditivo dei propri figli.
I.4 Per le BCC e per le Cooperative del territorio
Incremento del radicamento e della visibilità sul territorio;
Costruzione di sinergie interistituzionali.
APPRENDIMENTO
comeCAMBIAMENTO
MIGLIORAMENTO
INNOVAZIONE
comeEFFICACIA eFACILITAZIONE
CONDIVISIONE
comeIMPEGNO CIVILE
Orizzonte di senso: insegnare a vivere«dobbiamo obbedire al precettore dell’Emilio di Jaean Jacques Rousseau: insegnare a vivere.Certo non ci sono ricette di vita ma si può insegnare a legare i saperi alla vita. Si puòinsegnare a sviluppare al meglio un’autonomia, un metodo per dirigere bene la propriamente che permetta di affrontare personalmente i problemi del vivere»
Edgar Morin, Insegnare a vivere. Manifesto per cambiare l’educazione, RaffaelloCortina 2015
In un mondo «globalizzato», caratterizzato da continuo movimento (di persone, capitali,contenuti culturali ed informatici, tradizioni e usi popolari)
In situazioni «liquide» che si modificano prima che le persone riescano a consolidare inabitudini e procedure i propri modi di agire e prima che possano rendersi consapevoli deicriteri cui ispirare le proprie condotte ed in cui anche i contenuti di conoscenza si evolvono esi superano con grande velocità
Nel contesto della mitologia del «self made»: il racconto – irreale ma a forte presasull’immaginario collettivo – della possibilità che uomini e donne avrebbero di «farsi da sé»
è davvero possibile che un uomo si faccia da solo? È possibile raggiungere il successo, il prestigio, laricchezza, la notorietà in un mondo vuoto di alterità? E allora quale rapporto devo stabilire con gli altriper continuare ad illudermi di «essermi fatto da me»?
Chi è l’essere umano? Quali sono i suoi limiti e le sue potenzialità, quali le condizioni della sua piena realizzazione e del suo miglioramento?
In un contesto di reciproco rimprovero tra scuola e famiglia
2. I fondamenti culturali del progetto
Zōon politikon(animale = essere vivente, eminentemente politico.)
Bios politikos[tensione umana all’aggregazione (famiglia,
villaggio, Stato) e all’appartenenza]
Scelta antropologica
«L’uomo è per natura un animale sociale; […] chinon aspira a far parte di una comunità, chi non habisogno di nulla, bastando a se stesso, non è partedi una città, ma è o una belva o un dio»
(Aristotele, Politica 1,2,1253a.)
Non una semplice dilatazione della vita privata,ma superamento dell’egoismo e la spinta a viveresecondo ciò che è oggettivamente buono.(Hannah Arendt, Vita activa.)
«Con la parola e con l’agire ci inseriamo nel mondoumano e questo inserimento è come una secondanascita [V,24,p,136]»;
«vivere insieme nel mondo significa che esiste unmondo di cose tra coloro che lo hanno in comunecome un tavolo posto tra coloro che vi siedonointorno [II,7,p,47]»
Antropologia relazionale
La relazione è costitutiva dell’essere umano
L’essere umano è incompleto e per questo «bisognevole» (Homo pauper)
Come ogni altro essere vivente nella realizzazione di sé è mosso da spinte
competitive e da condotte cooperative
Ipotesi di ricercainscritta nella natura umana c’è una tensionerelazionale di carattere cooperativo e solidaleche convive con la tensione competitiva
Conoscenza ed educazione della tensione cooperativa come caratteristica umana
Cooperazione tra Natura e Cultura(Michael Tomasello)
Il bisogno di difendere la vita – propria o dei consimili – in alcune circostanze, soprattutto di pericolo,trasforma l’esercizio del potere e della competizione in collaborazione con o per aiutare i consimili• Dunque in natura esiste una Cooperazione/affiliazione
Gli uomini, inoltre, sono capaci di costruire una rete di legami e motivazioni nei gruppi che sono allabase della comunicazione
La ricerca sullo sviluppo dei bambini ha dimostrato che questi mettono in atto abbastanza presto(verso un anno di età) una serie di automatismi che permettono loro di condividere le loroesperienze: intenzioni comuni, attenzione condivisa, collaborazione, motivazioni proto-sociali eregole di gruppo.
• Dunque negli esseri umani, la cooperazione si differenzia da quella degli altri animali socialiperché, pur generata anch’essa dal bisogno di sopravvivenza, si evolve oltre il mutualismo ela reciprocità, include meccanismi psicologici complessi, fino a determinare la condottamorale.
Gli atteggiamenti e le condotte cooperative hanno due fondamenti:
La Simpatia
L’ Equità che si esprime in
interesse per il benessere degli altri secondo il criterio della prossimità(prole, famigliari, amici)che si esprime in
compassione, benevolenza, cura
ricerca di soluzioni equilibrate alle molte spinte competitive inscritte nel criterio della prossimità
giustizia , onestà, razionalità
Passaggio dalla Cooperazione strategica alla Morale condivisa
Il compito dell’educazione
Lavorare sulla tensione cooperativa e solidale allo scopo di consolidarla, potenziarla, renderlaconsapevole ( analisi delle condotte cooperative, ricerca e classificazione delle motivazioni
Lavorare sulla tensione competitiva ed individualistica allo scopo di conoscerla, contenerla,attraverso l’analisi interiore e la ricerca delle alternative possibili
1. La storia del passato: La storia dei «Probi Pionieri» di Rochdale (1843)
L’UNIONE FA LA FORZA cultura della solidarietà: agire non per sé soltanto(Impegno, Responsabilità, Conoscenza, Azione sistematica, Regole condivise)
2. La realtà cooperativa del territorio: studio teorico; Esperienza-incontro
3. L’analisi sistematica e coordinata della realtà circostante: famiglia, scuola, tempo libero, cronaca
4. L’analisi sistematica di se stessi e la ricerca delle motivazioni del proprio agire
5. La ricerca dei correttivi alle azioni competitive; l’esercizio della cooperazione come «creatività»
6. La riflessione sulla responsabilità (ogni persona ne è portatrice)
7. La riflessione sistematica sul valore personale da attribuire alle esperienze culturali scolastiche (inche cosa ciò che faccio mi renderà migliore? mi renderà più libero dai miei condizionamenti edunque più libero di scegliere?)
enunciazione degli obiettivi didattici
in termini di conoscenze e competenze
attenzione ai processi sottesi ai prodotti
valorizzazione delle differenze
personali di ciascuno
protagonismo degli alunni:
guida costante dei docenti
coerenza tra quanto
concettualmente te appreso e le
condotte
utilizzo dell’errore come
occasione di riflessione,
comprensione, crescita
CONOSCENZA DELLE PROPRIE MOTIVAZIONI
LAVORO IN GRUPPO
E PER OBIETTIVI CONCRETEZZASOLUZIONE DEI
PROBLEMIFLESSIBILITÁ
PIENIFICAZIONEDEL TEMPO
POSITIVA DESTIONE DEL CONFLITTO E
DELL’IMPREVISTO