Architettura della prima età moderna - Cristiano Marchegiani · (C. Brandi, Disegno ... Leonardo,...

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XI. Architettura della

prima età moderna La conquista dello spazio

secoli XV-XVI

Università degli Studi di Roma “La Sapienza” - CdL in Ingegneria per l’Edilizia e il Territorio - RietiFondamenti di storia dell’architettura - a.a. 2013-2014 - Prof. Arch. Cristiano Marchegiani

da Wikipedia

La prospettiva: fondamento spaziale del Rinascimento

Le tavole di Urbino, Baltimora e Berlino (Urbino, tardo ‘400)

Ricostruzione della prima delle due famose tavolette prospettiche che Filippo Brunelleschi realizzò a

Firenze fra il 1415 e il 1425

Brunelleschi scopre intorno al 1420 il metodo della rappresentazione prospettica; Alberti lo codifica nel trattato De Pictura del 1435.

Prima del Rinascimento

La prospettiva lineare empirica nell’antichità ellenisticaEsempi da Pompei ed Oplontis

Masaccio e Masolino, Storie di san Pietro, Cappella Brancacci in S. Maria del Carmine a Firenze, 1425-26

MasaccioMasaccio, , TrinitTrinitàà, Firenze, S. Maria , Firenze, S. Maria Novella, 1426Novella, 1426--27 ca.27 ca.

La prospettiva lineare empirica prerinascimentale

La svolta nella Firenze brunelleschiana degli anni ’20 del Quattrocento

Rappresentazione, proporzionamento e commisurazione dello spazio: un’inedita aderenza al reale, fra dimensione esterna, interna, oggettuale

Paolo Uccello, Il miracolo dell’ostia profanata, 1467ca., Urbino, Galleria Naz. delle Marche

Piero della Francesca, Flagellazione di Cristo (part.), 14551455--60, Urbino60, Urbino, Gall. Naz. delle Marche

Paolo Uccello (attr.), Due studi grafici prospettici

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L’epoca gotica aveva definito un sistema di proporzionamento a priori, che non risultava dalla misura umana già indicata da Vitruvio, ma da schematismi geometrici elementari, perlopiù simbolici, offrenti delle linee guida di riferimento, tanto per la rappresentazione di figure umane, animali, chimeriche, quanto per l’architettura. La geometria elementare di tali schemi implicava rapporti dimensionali incommensurabili, basati su numeri irrazionali, che l’applicazione meccanicamente grafica di quegli schemi assumeva come oscuro e sacrale contenuto trascendente

Villard de Honnecourt, Taccuino, sec. XIII

Schema del duomo di Milano (da Cesariano 1521)

Leonardo da Vinci, Homo vitruvianus, 1490 ca. Cesare Cesariano, Homo ad quadratum (da Di Lucio Vitruvio Pollione de Architectura, Como 1521)

L’uomo vitruviano: una riscoperta rinascimentale

Come chiarisce Cesariano nella sua edizione in volgare del trattato di Vitruvio, il corpo umano, di perfetta natura simmetrica, offre la misura di base per “commensurare tutte le cose che sono nel mondo”. Nella perfezione dell’uomo-microcosmo è in nuce quella del macrocosmo

Uomo e architettura

Il rapporto biunivoco Il rapporto biunivoco fra uomo e fra uomo e architettura (di architettura (di stampo classico) negli stampo classico) negli studi di Francesco di studi di Francesco di Giorgio Martini Giorgio Martini (trattato manoscritto, (trattato manoscritto, postpost 1482)1482)

LL’’armonioso edificio sacro armonioso edificio sacro aa pianta centralepianta centraleModelli del primo Rinascimento, fra pura geometria e ispirazione antiquaria

F. Brunelleschi, S. Maria degli Angeli,Firenze, 1434-36

F. Brunelleschi, Cappella Pazzi in S. Crocea Firenze, prog. 1430-33

Filippo Brunelleschi, Sacrestia Vecchia diS. Lorenzo a Firenze, 1419-28

La divina perfezione geometrica del cerchio e del quadrato, simboli di Dio e di Cristo in cui l’uomo vitruviano resta inscritto, prendono corpo nelle ideali tipologie degli edifici sacricentrici

L’esterno ha subito rilevanti alterazioni del progetto che, secondo Wittkower, prevedeva

un’alta scalinata continua da tempio

etrusco-italico, e delle lesene fra le coppie di porte laterali, al fine di

figurare in ‘stiacciato’ un portico templare.

Interno: “La forma che si struttura senza

membrature non solo non appare deficitaria o

incompleta ma è il raggiungimento spaziale più alto dell’Alberti, […]

la sua nudità ha qualcosa di così radicale che da qualsiasi ornato sarebbe contaminato” (C. Brandi, Disegno

dell’architettura italiana, Torino, Einaudi, 1985).

LeonLeon Battista Battista AlbertiAlberti, , S. Sebastiano, Mantova, S. Sebastiano, Mantova, 1460ss1460ss

La lezione fiorentina nella Milano sforzescaLa Cappella Portinari in S. Eustorgio, 1462ss., già attribuita a Michelozzo, poi a Filarete

Variazioni leonardesche sul tema della chiesa a pianta centrale

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Dal modello toscano di ascendenza brunelleschiana a quello romano bramantesco intorno al 1500

Giuliano da Sangallo,Giuliano da Sangallo,S. Maria delle Carceri,S. Maria delle Carceri,Prato, 1484Prato, 1484--9292

Donato Bramante, tempietto di S. Pietro inMontorio, Roma, post 1502. A sin.: planimetriagenerale dell’idea originaria (cortile circolare)

TodiS. Maria della Consolazione 1508-1607(progettista ignoto)

Antonio da Sangallo il Vecchio, Madonna di S. Biagio, Montepulciano, 1518ss.

Alla geometria pura degli schemi del primo Rinascimento si associalo spirito classicista del Bramante romano

Michelangelo, idea progettuale per la chiesaromana di S. Giovanni dei Fiorentini, 1559-60

Variazioni sul tema della croce grecainscritta nel quadrato e del Chrismon

La grammatica classica degli ordiniPrimo Rinascimento

Filippo Brunelleschi, chiesa di S. Lorenzo, Firenze, 1419ss, costruita 1421-28

Leon Battista Alberti, chiesa di S. Andrea, Mantova, 1462ss

La travata ritmica

La grammatica classica degli ordiniIl Cinquecento e la divulgazione ‘catechistica’ dei trattati di architettura

Sebastiano Sebastiano SerlioSerlio,, Regole generali di ArchitetturaRegole generali di Architettura, Venezia 1537Jacopo Jacopo BarozziBarozzi da da VignolaVignola,, Regola Regola dellidelli cinque Ordini dellcinque Ordini dell’’ArchitetturaArchitettura, Roma 1562Andrea Palladio,Andrea Palladio, I quattro Libri dellI quattro Libri dell’’ArchitetturaArchitettura, Venezia 1570Vincenzo Scamozzi,Vincenzo Scamozzi, Idea dellIdea dell’’Architettura UniversaleArchitettura Universale, Venezia 1615Sotto: Prime edizioni in volgare (Firenze 1550, Venezia 1565) Prime edizioni in volgare (Firenze 1550, Venezia 1565) del De re De re aedificatoriaaedificatoria di LeonLeon Battista Battista AlbertiAlberti, scritto intorno al 1450, e pubblicato a Firenze in latino nel 1485

Un privilegiato campo d’applicazione degli ordini: la FACCIATA nel primo Rinascimento

Leon Battista Alberti, palazzo palazzo RucellaiRucellai, Firenze, 1446-7ss(vedi più avanti)

Alberti esibisce per primo gli ordini in una facciata palaziale

Un privilegiato campo d’applicazione degli ordini: il PORTICATO fra Rinascimento e Manierismo

Giuliano da Sangallo, Villa di Poggio a Caiano per Lorenzo de Medici, post 1480

Baldassarre Peruzzi, Roma, Palazzo Massimo alle Colonne, 1532ss

Portici e logge: il tema del CORTILE Donato Bramante, chiostro di S. Maria della Pace, Roma, 1500

Michelangelo, palazzo dei Conservatori,Roma, Campidoglio, 1563ss

Andrea Palladio, Basilica di Vicenza, logge 1549ss

Andrea Palladio, palazzo Chiericati a Vicenza,

post 1550

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La “palladiana”

La poetica michelangiolesca dell’intreccio:ordine gigante sovrapposto ad ordine minore

Leon Battista Alberti, chiesa diS. Andrea, Mantova, 1462ss

La chiesa longitudinaleModelli di Maestri del primo Rinascimento

Filippo Brunelleschi, chiesa diS. Spirito, Firenze, prog. 1428, 1434-36

Chiese longitudinali nel pieno CinquecentoChiese longitudinali nel pieno Cinquecento

Vignola, chiesa del Gesù, Roma, 1568ssPalladio, S. Giorgio Maggiore, Venezia, 1556ssPalladio, S. Giorgio Maggiore, Venezia, 1556ss

F. Brunelleschi,cupola di S. Mariadel Fiore, FirenzeConcorso 1418

Matteo de’ Pasti, medaglia per inizio lavori alTempio Malatestiano di L.B. Alberti a Rimini, 1450

PhPh. . DelormeDelorme, cappella del castello di , cappella del castello di AnetAnet, 1547ss, 1547ss

Progetti di Bramante eMichelangelo per la cupola

di S. Pietro a Roma

Il tema centrale della cupola

L’edificio sacro: tipi di facciata

L.B. AlbertiAlberti, completamento della facciata di S. Maria S. Maria Novella a FirenzeNovella a Firenze, 1456ss; S. Andrea a Mantova, prog. 1470.A destra: MichelangeloMichelangelo, modello ligneo del progetto definitivo per la facciata di S. Lorenzo a S. Lorenzo a FirenzeFirenze, 1516.

Sotto, a sin.: Andrea PalladioPalladio, S. Giorgio MaggioreS. Giorgio Maggiore, VeneziaVenezia, 1566ss;a destra: Giacomo Della PortaDella Porta, facciata della chiesa del Geschiesa del Gesùù a a RomaRoma, 1573-75.

Volute di raccordo

Facciata come schermo

Facciata a edicola come arco di trionfo; enuncia la partitura interna

Ordine gigante

Soluzione ‘classica’ per lo schema basilicale

Un modello per la chiesa della Controriforma

Il tema del PALAZZODalle innovazioni tipologiche fiorentine al modello romano

Palazzo Medici-Riccardi iniziato nel 1444 c. da Michelozzo Michelozzi per Cosimo de’ Medici

Leon Battista Alberti, palazzo Rucellai, Firenze, 1446-7ss

La riscoperta della classica scansione romana dell’arco inquadrato dall’ordine architettonico

Facciata ad ordini sovrapposti

Firenze, palazzo Strozzi, prog. Giuliano da Sangallo, 1489 Perfezionamento della logica del numero, della geometria, della simmetria

nel modello sangallesco ‘fiorentino’ a blocco isolato con cortile conforme

Nuovi ideali di regolarità d’impianto e di distribuzione

L’eletta armonia geometrica e decorativa Firenze, palazzo Gondi, 1489-95, arch. Giuliano da Sangallo

PedroPedro MachucaMachuca, palazzo di Carlo V,, palazzo di Carlo V,GranadaGranada, , AlhambraAlhambra, 1526/27, 1526/27--6868

Sotto e a destra: Antonio da Sangallo il G., palazzo Farnese,Roma, 1541ss, completato da Michelangelo

Ferrara, Palazzo dei Diamanti (B. Rossetti,1492-1503), cantonesul quadrivio dell’AddizioneErculea

Il palazzo nella città: strategie di evidenziazione

Pienza, Palazzo Piccolominiinquadrato di scorcio dal corso

Roma, Palazzo Roma, Palazzo FarneseFarnese, valorizzato dalla , valorizzato dalla piazza antistantepiazza antistante

Genova, rilievo volumetrico e decorativodei palazzi della Strada Nuova

CaprarolaPalazzo Farnese,Jacopo Barozzi da Vignola1559-83

Una singolare villaUna singolare villa--palazzo sullpalazzo sull’’impianto di impianto di una fortezza incompiuta. una fortezza incompiuta. Cfr. lo schema

del palazzo di Carlo V a Granada.

Ideologie urbane

La città idealefra teoria e prassi

(da B. Zevi, Storia e controstoria dell’architettura in Italia, Roma, Newton & Compton, 1997)

Fra primo e tardo Rinascimento la forma idealeattribuita alla città di nuova fondazione, al di làdelle diverse motivazioni, è di regola impostatasulle elementari geometrie centriche di chiarasimbologia cosmico-astrale, imperniate su uncentrale axis mundi, vuoto o costruito. Ciò fissail concetto del vincolo autoritario che regge eregola l’insediamento, come dichiara unoschema ideale del 1527 dell’Urbe augustea.

da L. Benevolo, La città nella storia d’Europa, Roma-Bari, Laterza, 1993

Terra del Sole, fondatadal granduca di ToscanaCosimo I nel 1564

La cittLa cittàà difesadifesaFortificazioni

“alla moderna”

L’impiego sistematico dell’arti-glieria pesante nel secolo XVimpone la profonda revisionedei sistemi difensivi urbani. Levecchie alte mura, troppo vul-nerabili, vengono sostituite dacortine murarie che da terra siergono a scarpa (con brevetratto sommitale a piombo) permeglio assorbire le cannonate.

Ragioni di strategia difensiva, che interessa città e minori insediamenti di confine, ne fa modelli deputati di applicazione degli astratti principi della città ideale

La cittadella di Anversa (F. Paciotto, 1567)fu principale modello europeo di fortezza moderna

La piazzaforte di Palmanova (M. Savorgnan,1593-1600) della Repubblica Veneta

La cittadella di Neuf-Brisac (S. de Vauban,1698)

Tutte le immagini da Wikipedia

Cinta bastionata

Bastione

La raccomandazione di Vitruvio che le strade urbaneseguano il corso dei venti favorevoli e contrastino inocivi, come ricorda l’illustrazione della prima edizio-ne in volgare del De Architectura curata nel 1521 daCesare Cesariano, è un esempio di quel culto rinasciculto rinasci--mentale per la lezione degli antichimentale per la lezione degli antichi orientato non soloal recupero di tipi e modelli urbanistici, architettonicie formali, ma anche degli sperimentati valori dellaprecettistica di carattere tecnico, pratico, utilitaristico.

L’insediamento coloniale, risponde piuttosto ad elementarielementarimotivazioni funzionalimotivazioni funzionali, nel principio geometrico e distribu-tivo che lo informa: in genere, quello antico greco-romanodella scacchiera, o comunque di una griglia perlopiù omo-genea, indifferenziata quanto la gran parte del tessutosociale destinato a risiedervi. Tale il carattere del pianodell’insediamento di Mendoza (Argentina) del 1562 (fig. daE. Guidoni - A. Marino, Storia dell’urbanistica. Il Cinque-cento, Roma-Bari, Laterza, 1982).

La regolaritLa regolaritàà funzionalefunzionaledella struttura urbanadella struttura urbana

La tendenza al riordino in senso ‘regolare’ del tessuto urbano, già espressa dalle società paleo-capitalistiche europee tardomedievali, si radicalizza con la svolta ‘culturale’ del Rinascimento delle signorie e delle giovani

monarchie: epoca conflittuale e di generale instabilità politica.

La “città ben regolata”(Girolamo Savonarola)

In linea col funzionalismo espresso dalla Sforzinda proposta daFilarete, città ideale in cui vie di terra e d’acqua si coordinano,Leonardo offre a Ludovico il Moro un più rivoluzionario modellodi città liberata dagli “infiniti mali” del disordinato sovraffollamento.In particolare, è in grande anticipo rispetto alle acquisizioni dellacittà industriale otto-novecentesca l’idea di dislocare il traffico sutre livelli (quello soprelevato signorile; il terreno, a cielo aperto oin galleria, destinato al popolo e ai traffici, ai quali sono puredestinati i canali).

Da Leonardo architetto e urbanista, a cura di L. Firpo, Torino, Utet, 1962

Lo spettacolo dell’ordine impostoL’urgenza della bellezza quale bisogno primario

esistenziale, dell’ordine e della simmetria qualimanifestazioni concrete della verità e del bene (equindi orientati alla trascendenza), connota gliideali neoplatonici del Rinascimento. Il problemaconsiste nella verifica della natura umanistica ditali ideali di corte. Il rigido carattere teatrale del-l’ottica della prospettiva centrale, culturalmentedominante sino al Seicento, apre invece l’algido,cristallino scenario autoreferenziale della presa dipossesso autoritaria di uno spazio urbano deserti-ficato, la cui umanità appare più che rarefatta.

Dall’alto, le famose tavole di Urbino, Baltimora e Berlino (Urbino, tardo ‘400)

Tutte le immagini da Wikipedia

Un “perfetto ‘foro’ all’antica”(D. Calabi 2001)

Pienza, il nucleo monumentale dellaristrutturazione del paese natale di Pio II, commissionata dal papa a BernardoRossellino nel 1459

Firenze, piazza dell’Annunziata (prog. F. Brunelleschi)

(da B. Zevi, Storia e controstoria dell’architettura in Italia, Roma, Newton & Compton, 1997)

Vigevano, Piazza Ducale (da www.lombardiabeniculturali.it)

Vigevano, Piazza Ducale (da www.lombardiabeniculturali.it)

L’intervento sforzesco che a Vigevano crea fra il 1492 e il ’94 unavasta piazza porticata (progetto di Bramante su idea di Leonardo)è operato da Ludovico il Moro abbattendo molte case.

Roma, Piazza delCampidoglio, progetto

di Michelangelo, c. 1538

“La piazza della SS. Annunziata a Firenze è uno dei primis-simi esempi in cui l’invaso è concepito come organismo formalmente compiuto, un quadrato chiuso sui quattro lati […]. L’assetto è inizialmente determinato da un oggetto architettonico (l’Ospedale degli Innocenti del Brunelleschi, 1419-27) e dalla ristrutturazione della via dei Servi, in asse con la chiesa”(D. Calabi, La città del primo Rinascimento, Roma-Bari, Laterza, 2001)

La piazza come progetto globaleLa piazza come progetto globale

FirenzeFirenze, Piazza SS. Annunziata, sec. XV, Piazza SS. Annunziata, sec. XV

Col Manierismo, l’aulico modello romano di piazza trapeziaprogettato da Michelangelo per il Campidoglio, sede dellemagistrature civiche, fa della formale ‘chiusura’ geometricadella piazza uno spazio in realtà ‘aperto’, per la relazionevisuale con la città marcata dall’asse scenografico della cor-donata d’accesso, e dinamizzato dalle oblique dell’assettoplanimetrico e dal motivo decorativo del ripiano ovale. Altrofattore espressivo, l’intensa cadenza dell’ordine gigante,riecheggiante l’accento verticale della torre centrale.

Prospettiva applicata:Prospettiva applicata:ll’’asse viario primarioasse viario primariosingolo e coordinato a singolo e coordinato a sistemasistema

Genova, la residenziale Strada Nuova, circa metà sec. XVI

Da G. Simoncini, Città e società nel Rinascimento, Torino 1974

Roma, Strada e Porta Pia, 1561-64Ingresso urbano come strada monumentale

Palermo, rettifilo di Via Toledo,opera vicereale spagnola, 1564-81

Asse urbano rappresentativo

Esclusiva via aristocratica

Il sistema di assi bipolari

La strada, la piazza e la festaLa strada, la piazza e la festa

Catania G. Stradano, Giochi popolari nelle piazze fiorentine di S. Croce e S. MariaNovella (affreschi in Palazzo Vecchio)

La piazza eLa piazza eil monumentoil monumento

Da simbolico objet d’art qual è nel primo Rinascimento, segno vistoso della munificenza del principe, il monumento tende in seguito a divenirne strumento di presenza autoritaria e ammonitrice, come nei fori delle città romanizzate d’epoca imperiale.Si arriva persino all’eccesso dell’occupazione e negazione d’uso dello spazio pubblico: che se è palese nella Piazza Pretoria della Palermo vicereale spagnola del tardo ‘500, in molti altri casi è comunque un’operazione che sottrae spazio alla piazza, col vantaggio di rompere e meglio controllare la massa di eventuali, temibili assembramenti di folla.

Ascoli Piceno, Piazza del Popolo, con lascomparsa statua eretta a Gregorio XIII

da Wikipedia

Consigli per letture

Peter Murray, L’architettura del Rinascimento italiano, Roma-Bari, Laterza, 1977.

André Chastel, Arte e Umanesimo a Firenze al tempo di Lorenzo il Magnifico.Studi sul Rinascimento e sull’Umanesimo platonico, Torino, Einaudi, 1964.http://www.artleo.it/alarte/ee/testi/1400/arte_%20e_umanesimo_a_firenze.pdf

Rudolf Wittkower, Brunelleschi e la “proporzione in prospettiva”, in R. Wittkower, Idea e immagine. Studi sul Rinascimento italiano, Torino, Einaudi, 1992http://www.artleo.it/alarte/ee/testi/1400/idea_e_immagine.pdf

Wolfgang Lotz, Architettura in Italia 1500-1600, a cura di Deborah Howard,Milano, Rizzoli, 1997.