Abbiamo atteso con tanta trepidazione il nostro Alessandro e lo abbiamo amato sin dal primo momento....

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Lettera aperta

di un papà

Abbiamo atteso

con tanta trepidazione

il nostro Alessandro

e lo abbiamo amato

sin dal primo momento.

A poche settimane dalla nascita, per colpa

di una infezione batterica, ci hanno comunicato

che sarebbe stato portatore di handicap gravissimo:

ridotto all’immobilità e condannato al silenzio

e alla solitudine…

Era il nostro bambino,venuto a completareil nostro amore,

come avremmo potuto accettare una “sentenza”del genere?

A questo pensiero,tutt’oggi rabbrividisco. Noi lo abbiamo accolto come un dono del cielo

e avremmo fatto di tutto… Di tutto!

Ora ha 7 anni. Lo guardo

sdraiato lì, sul tappeto,mentre si muove gattonando felice, in quei suoi movimenti scomposti…

Lo guardo e scorgo tutto il suo amore

per ogni cosa che riceve da me,dalla sorella, dalla mamma,

da tutti quelli che lo conoscono, lo amano e lo aiutano.

E’ cerebroleso, dolcissimo e testardo,

capisce molte cose ma ha mille difficoltà,

sia di parola, che di coordinazione motoria.

me lo ricordano di continuo le istituzioni a cui,

molto spesso, sono costretto a rivolgermi

per cure e assistenza.

Non sarà mai “normale” e autonomo completamente,

questo lo so bene e quand’anche

volessi dimenticarmene,

Laddove possibile, ho trovato collaborazione

e comprensione, ma i problemi via via,

con la crescita, aumentano e aumenteranno ancora.

Non ci siamo arresi:abbiamo trovato medici,

fisioterapistie cure “speciali”

specifiche e mirate,per non subire passivamente

quella diagnosi infausta…Purtroppo fin qui

le istituzioni non arrivanoe il tutto è lasciato al privato.

Per anni ho pensato:

“lavorerò di più, ce la farò”

ma nei momenti di sconforto,

devo confessare anche a me stesso,

che sono allo stremo

e in quei momenti, sento con disperazione,

di non poter fronteggiare la situazione economica

per molto tempo ancora…

Con uno stipendio medio,è impossibile affrontare i costi proibitivi

di queste cure alternative, che hanno permesso al mio Alessandro

…di indossare il grembiulino blu della prima elementare,

di nuotare in piscina senza i braccioli, di camminare sia pure con aiuto,

di comunicare e vedere e…

E DI VIVERE!

Anche se a voltemi sento solo e sconfitto.

Soprattutto quando rispondono velatamente:

“lo lasci stare,non ci sono speranze…”

Ma voi vi sentireste di condannare un bambino, all’immobilità di un letto?

…a veder passare le stagioni

attraverso il vetro di una finestra,

prigioniero di un corpo immobile

che non può rispondere a nessuna sollecitazione?

Mio figlio è nato “apparentemente sfortunato”.

Da 7 anni lottiamo, per rendergli la vita un po’ più agevole

e portarlo ad una propria autonomia,

per costruirgli un futuro sereno.

E’ nato per regalare gioia, non ci siamo mai arresi e non ci arrenderemo... MAI!!

Spero che altri genitori, o le istituzioni,

o chiunque sia in grado di dare un qualsiasi aiuto,

si mettano in contatto con me,per sensibilizzare le coscienze

e chi di dovere

per regalare

una speranza

al mio Alessandro,

ma anche

a tutti i bambini,

con gli stessi

problemi.

Per far si che tutti i bambini portatori di handicap

abbiano diritto non solo al “minimo indispensabile”…

Ma a tutto ciò che permetta loro, di bay-passare e sconfiggere,quel velato: “rassegnatevi…” Per un bambino cerebroleso,

ciò che abbiamo ottenutovi assicuro, è tantissimo!

E’ quel minimo di mobilità per muoversi nella vita e nel mondo!

Se vuoi/puoi aiutami.

In qualsiasi modo.

Questi sono i miei recapiti:

alessandro.spadola@teletu.it

www.aiutiamoalessandro.it

Testo e grafica: sandratosi@gmail.com

Cellulare 3497178557Musica:

Nicola De Angelis