5 c 2010vulcani t

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Il vulcano

I meccanismi che portano alle eruzioni

• 1. il magma più caldo sale per effetto della sua minor densità rispetto alle rocce circostanti si formano dei diapiri

• Il magma migra in fratture riempite di fluido. Fluid filled-crack

Fluid filled-crackFUSIONE PARZIALE DEL MANTELLO: migrazione del magma in fratture riempite di fluido

-Il progressivo accumulo di magma alla base di una copertura rigida indeformabile plasticamente può creare una sovrapressione sufficiente ad originare delle fratture che si aprono lentamente dal basso verso l'alto.

Il magma riempie il vuotocreato fino a che le fratture raggiungono lunghezze critiche, superate le quali le fratture migrano lentamente verso l'altorichiudendosi verso il basso; la velocita' di risalita delle fratture dipende dal contrasto di densità tra magma fluido ed incassante.

-Salendo il magma diventa sempre più viscoso-Si generano microsismi

stoping

• La risalita del magma frattura le rocce sovrastanti

• Si staccano blocchi che sprofondano nel magma stesso.

• Il fenomeno si ripete più volte consentendo al magma di risalire verso la superficie

Corpi ignei intrusivi

Batoliti: spesso molto grandi, con forma superiore a cupola e fondo che si può perdere nella massa magmatica

Laccoliti: riempiono cavità pseudolenticolari, concordanti con gli strati, a fondo piatto e comunicanti con la massa magmatica per mezzo di camini

Filoni o dicchi: generalmente ad andamento prossimo al verticale, si formano in fessure congiungenti diversi strati di rocce sedimentarie

Lopoliti intrusioni massicce, più larghe dei batoliti e depresse al centro

Prodotti vulcanici

Quando il magma raggiunge la superficie terrestre viene chiamato lava.

Oltre a lava, i vulcani possono emettere una varietà di altri prodotti:

-- gas vulcanici-- piroclastiti

Gas vulcanici

I gas possono essere dissolti più facilmente in un liquido con l’aumento della pressione.

Liquidi che sono ricchi in componenti gassose tenderanno a degassare con la decompressione.

Sulla Terra, la decompressione avviene quando il magma viaggia da sorgenti profonde a regioni superficiali .

Classificazione Morfologica delle colate di lava

Lava di t ipo A A

Lava di t ipo PA H O E H O E

Figura 5a – Tipi di colate di lava

lave fluide: pahoehoe ( ci si può camminare sopra a piedi nudi)

Lave meno fluide aa ( non si può camminare a piedi nudi)

Spesso lave aa e lave pahoehoe sono associate (la lava Spesso lave aa e lave pahoehoe sono associate (la lava aa forma il carapace più esterno delle colate).aa forma il carapace più esterno delle colate).

Flussi di lava

aaaa

pahoehopahoehoee

Autobrecciatura,   lave fluide: pahoehoe ( ci si può camminare sopra a piedi nudi)

e a corde

tubi di lava

Zolle o lastroni scoriacei

Lave a cuscinopillow

Eruzioni subacquee

S cor ie L it ic iPomici

Figura 12b – Classificazione composizionale dei frammenti piroclastici

Tipi di vulcanesimoLa dinamica di

un’eruzione è influenzata principalmente dalla viscosità e dal contenuto in acqua del magma.

• Alternanza

•Esplosivo

•Effusivo

ERUZIONI ESPLOSIVE • Magma acido ricco di acqua avente una T

inferiore a quella dei magmi basici• -Essoluzione o vescicolazione: quando la

pressione raggiunge un valore critico chiamato pressione di saturazione qualunque diminuzione di pressione determina la formazione di bolle di vapore acqueo.

• -Frammentazione del magma: il tappo salta, la pressione nella camera magmatica scende e le bolle cominciano ad esplodere.

-Eruzione: dalla bocca esce un getto di gas e materiali piroclastici molto turbolento. La nube vulcanica si innalza e si espande anche fino alla stratosfera, non solo a causa della spinta propulsiva, ma anche perché meno densa dell’atmosfera.

• pyroclastici fall• da caduta gravitativa• E’ il meccanismo di deposito proprio dei piroclasti lanciati in alto. Depositi

piroclastici da caduta possono formarsi in seguito alla sedimentazione da nubi turbolente di gas e materiale in sospensione.

• Nei depositi da caduta il materiale appare ben selezionato ed è stratificato con spessore decrescente via via che ci si allontana dalla bocca eruttiva. Segue le asperità del terreno.

•1991 i satelliti rilevano che due settimane dopo l’eruzione le ceneri vulcaniche del Pinatubo Pinatubo nelle Filippine si erano espanse intorno a tutto il globo

Pyroclastic Flow Mount St. Helens

Eruption onset + 5 minutes

Movimento parallelo al suolo di materiali piroclastici emulsionati con gas densi.

Distruzione di St. Pierre –

eruzione del Mt. Pelee,

190228.000 vittime

Nube ardente

• 1991 Pinatubo Filippine

Nube ardente Mt. St. Helens

SHV: flusso piroclastico-julio/96

http://www.geo.mtu.edu/volcanoes/west.indies/soufriere/govt/images/

Esaurita l’energia cinetica dei gas I frammenti ancora caldi di vetri e pomici si saldano tra loro dando origine alle ignimbriti o tufi

rinsaldati. Ignimbriti caldera del Cerro Galan, Argentina

• Le Ondate basali o base surge

• sono flussi molto diluiti di gas e materiale piroclastico che si espandono raso terra. Si verificano spesso quando le acque sotterranee entrano nel condotto o nella camera magmatica esplosione freatomegmatica.

150 Km/h

ignimbriti

Diagrama de ash-cloud surges

Figura 10 - Base surge

Flusso piroclasticoPyroclastic/ash fall

Caduta gravitativaPyroclastic flow

Onda basalePyroclastic surge

Caratteristiche dei depositi piroclastici

• Le colate di detriti e le colate di fango (lahar) sono depositi di materiali piroclastici rimaneggiati dalle acque meteoriche che li fanno franare. 

• Lahar giganteschi scesero dalle pendici del St. Helens (USA) dopo l'eruzione del 1980,

•dal Nevado del Ruiz (Colombia) nel 1985 ( 25 000 morti)

• e del Pinatubo (filippine) nel 1991.

• Da una colata di fango fu coperta Ercolano nel 79 d.C.   

Vulcanismo di tipo effusivo• In un magma poco viscoso le

bolle di gas che si formano risalgono con facilità verso la superficie ed esplodono senza accumulare pressioni elevate.

• Inoltre poiché i magmi poco viscosi sono anche basici, allora contengono in genere poca H2O disciolta. I magmi basici quindi in genere danno luogo ad eruzioni abbastanza tranquille, con esplosioni moderate e la maggior parte del magma viene emessa sotto forma di flussi di lava. Questo tipo di eruzione è detta effusiva.

Etna 1971

Fontane di lava

Esempio di eruzione effusiva ( Etna 1971)

• Temperatura = 1100 -1200°C

• Magma poco viscoso

• Episodi di tipo esplosivo brevi e poco intensi

• Imponenti colate laviche

• Fontane di lava

Lava = torrenti di acqua e fango successivi a piogge violente ( dialetto napoletano) lava di fuoco, quella del Vesuvio

La Devil’s Tower si trova nel Wyoming (USA): si tratta di una formazione rocciosa costituita da basalto con fessurazione colonnare, risultato del consolidamento del magma all’interno di un camino vulcanico.

Il raffreddamento della lava produce spesso un tipo di fessurazione detta prismatica o colonnare: le foto mostrano un insieme di colonne prismatiche esagonali che si sono sviluppate in una colata lavica.

Fontana di lava

rioliti

Classificazione geochimica delle lave

andesite

basalto

Colate basaltiche

• Si muovono lentamente

• La lava si raffredda un superficie formando una crosta che rallenta la cessione del calore

Stromboli Il flusso di lava dal Cono di Sud Est, il 24 Febbraio 1999

• La lava dei bordi e del fondo si raffredda più velocemente, si forma così un canale di lava che si muove con velocità di circa 2 m/s.

• Un forte degassamento può essere visto e udito attraverso il buco nel "soffitto" del tubo.

Le serie magmatiche si basano sul rapporto alcali/silice

• Basso = Serie Tholeiitica (dorsali)

• Medio = calcalcalina (archi insulari)

• Alto = alcalina (punti caldi)

•Sono importanti per l’interdipendenza tra il tipo di roccia che si forma e la situazione geologica a cui sono legate

tholeitica

La serie più in basso è quella tholeitica ed è generata dai basalti tholeitici. Quella intermedia è la serie calco-alcalina, generata dal basalto calco-alcalino ed infine quella superiore è la serie alcalina generata dal basalto alcalino.

Serie magmatica che tiene conto del rapporto tra il tenore degli alcali e quello della silice

,

Esiste inoltre un’altra serie (più rara) denominata ultra-alcalina. I magmi primitivi della serie ultra-alcalina sono le basaniti. Alla serie ultra-alcalina (ed in particolare ultra-potassica) appartengono le rocce di molti vulcani italiani (es. Vesuvio).

Classificazione delle eruzioni secondo Lacroix

Le eruzioni vulcaniche vengono tradizionalmente classificate in base al comportamento complessivo dei vulcani e i vari tipi prendono il nome dai vulcani nei quali un determinato comportamento è stato osservato per la prima volta o si verifica più comunemente.

Hawaiano, Vulcani a scudo

• Eruzioni di tipo hawaiano: si svolgono da lunghe fratture e da crateri.

• Il magma è molto fluido( 1200°C) e dà luogo ad effusioni di grandi quantità di lava.

• Nei crateri possono formarsi laghi ( Kilauea) e  fontane di lava.

• Vulcani ascudo ( Mauna Loa, compresa la parte immersa, 10 Km x 400Km )

• Eruzioni di tipo stromboliano: dal nome dell’isola di Stromboli, nelle Eolie;

• la lava, piuttosto pastosa e ricca di vapori, emessa da un vulcano a cono, viene frammentata dalle esplosioni gassose formando una nube eruttiva bianca, a forma di fungo, povera di ceneri e ricca di vapore acqueo.

• Questa attività è continua e interrotta soltanto da brevi colate di lava.

Si formano alte fontane di lava

• Eruzioni di tipo vulcaniano:

• dal nome dell’isola di Vulcano sempre nelle Eolie.

• Sono eruzioni esplosive nel corso delle quali vengono emesse bombe di lava viscosa ( più acida) e nuvole di gas cariche di ceneri.

• Le esplosioni possono produrre fratture, la rottura del cratere e l’apertura di bocche laterali.

• Eruzioni di tipo pliniano o vesuviano:

• queste eruzioni producono alte colonne eruttive; iniziano con il lancio di grandi quantità di pomici, ceneri e lapilli e proseguono con l’attenuazione di questi fenomeni e con una ridotta emissione di lava.

• Queste eruzioni danno origine a strato vulcani.

• prodotte da magma molto viscoso,

• sono caratterizzate dall’elevata frequenza di nubi ardenti,

• getti di una emulsione incandescente di gas e lava polverizzata.

• Sono le eruzioni più pericolose.

• Alla fine dell’evento eruttivo si ha in genere il collasso dell’edificio vulcanico o la fuoriuscita di un tappo di lava detto spina o duomo.

Nel 1815 il vulcano Tambora ha eiettato nell’atmosfera 100 Km3 di detriti.

Eruzioni di tipo peléeiano (dal Vulcano Pelée nella Martinica, Piccole Antille, 1902 30 000 morti):

>250m

• Eruzioni di tipo islandese o lineari:

• si svolgono attraverso lunghe fenditure.

• Danno origine ad altipiani basaltici e lave a "cuscino" (pillow lave) sottomarine.

caldere

• Di sprofondamento:dovuto a svuotamento della camera magmatica

Catastrofico (raro) o graduale (più frequente)

• Di esplosione

Caldera Costa Rica

Crater lake Oregon

diatrema

Figura 11a – Ondata di fango associata alla deposizione di un lahar

Il tipo di vulcano che si forma dipende da: viscosità della Il tipo di vulcano che si forma dipende da: viscosità della lava, rapporto lava/piroclastite, tasso di emissione.lava, rapporto lava/piroclastite, tasso di emissione.

-- basalto di tipo “flood” (Deccan, Paranà)-- basalto di tipo “flood” (Deccan, Paranà)

Tipi di vulcani

Aumento della Aumento della

viscositàviscosità

Aumento della Aumento della

violenzaviolenza

• Se un magma molto viscoso e ricco di acqua raggiunge la superficie allora produrrà delle eruzioni esplosive. Le eruzioni esplosive frammentano il magma in particelle minute (ceneri).

Scariche elettriche

Vulcanismo di tipo esplosivo

Il tipo di vulcano che si forma dipende da: viscosità della lava, rapporto Il tipo di vulcano che si forma dipende da: viscosità della lava, rapporto lava/piroclastite, tasso di emissione.lava/piroclastite, tasso di emissione.

-- basalto di tipo “flood” (Deccan, Paranà)-- basalto di tipo “flood” (Deccan, Paranà)

-- vulcano a scudo (Mauna Loa, Kilauea, Hawaii)-- vulcano a scudo (Mauna Loa, Kilauea, Hawaii)

Tipi di vulcani

Aumento della Aumento della

viscositàviscosità

Aumento della Aumento della

violenzaviolenza

Mauna Loa che emerge dalle Mauna Loa che emerge dalle nubi (immagine ripresa nubi (immagine ripresa dall’aereo)dall’aereo)

Caldera del Caldera del KilaueaKilauea

Il tipo di vulcano che si forma dipende da: viscosità della lava, rapporto Il tipo di vulcano che si forma dipende da: viscosità della lava, rapporto lava/piroclastite, tasso di emissione.lava/piroclastite, tasso di emissione.

-- basalto di tipo “flood” (Deccan, Paranà)-- basalto di tipo “flood” (Deccan, Paranà)

-- vulcano a scudo (Kilauea, Hawaii)-- vulcano a scudo (Kilauea, Hawaii)

-- vulcano di cenere (Logudoro, Sardegna)-- vulcano di cenere (Logudoro, Sardegna)

Tipi di vulcani

Aumento della Aumento della

viscositàviscosità

Aumento della Aumento della

violenzaviolenza

Il tipo di vulcano che si forma dipende da: viscosità della lava, rapporto Il tipo di vulcano che si forma dipende da: viscosità della lava, rapporto lava/piroclastite, tasso di emissione.lava/piroclastite, tasso di emissione.

-- basalto di tipo “flood” (Deccan, Paranà)-- basalto di tipo “flood” (Deccan, Paranà)

-- vulcano a scudo (Kilauea, Hawaii)-- vulcano a scudo (Kilauea, Hawaii)

-- vulcano di cenere (Logudoro, Sardegna)-- vulcano di cenere (Logudoro, Sardegna)

-- vulcano composito (stratovulcano; Vesuvio)-- vulcano composito (stratovulcano; Vesuvio)

Tipi di vulcani

Aumento della Aumento della

viscositàviscosità

Aumento della Aumento della

violenzaviolenza

Il tipo di vulcano che si forma dipende da: viscosità della lava, rapporto Il tipo di vulcano che si forma dipende da: viscosità della lava, rapporto lava/piroclastite, tasso di emissione.lava/piroclastite, tasso di emissione.

-- basalto di tipo “flood” (Deccan, Paranà)-- basalto di tipo “flood” (Deccan, Paranà)

-- vulcano a scudo (Kilauea, Hawaii)-- vulcano a scudo (Kilauea, Hawaii)

-- vulcano di cenere (Logudoro, Sardegna)-- vulcano di cenere (Logudoro, Sardegna)

-- vulcano composito (stratovulcano; Vesuvio)-- vulcano composito (stratovulcano; Vesuvio)

-- duomo di lava (Sindia, Sardegna)-- duomo di lava (Sindia, Sardegna)

Tipi di vulcani

Aumento della Aumento della

viscositàviscosità

Aumento della Aumento della

violenzaviolenza

Distribuzione dei vulcani attivi

Dorsali medio oceaniche.

• Sono le grandi fratture che separano le zolle della Terra.

• Lungo tali aperture della crosta i magmi del mantello vengono a giorno.

• Dalle dorsali sono emesse lave fluide, che formano i fondali oceanici.

• La dorsale che divide l’oceano Atlantico è l’unica che affiora in superficie, dando vita all’Islanda.

Islanda

Cintura di fuoco circumpacifica

• Si tratta della fascia che borda tanto le coste orientali che quelle occidentali dell’oceano Pacifico, dove la concentrazione di vulcani giustifica il nome di "cintura di fuoco".

• I vulcani eruttano in modo esplosivo con lave viscose, emettendo nubi di gas che possono raggiungere i 40 km d’altezza.

• Sono d’origine vulcanica le cime più alte delle catene montuose della costa americana del Pacifico, le Montagne Rocciose e le Ande.

•E l’area dove è concentrato più del 60% dei vulcani attivi esplosivi.

•Giappone:Fujiama;• Filippine: Mayon e Pinatubo;•Indonesia: Tambora e Krakatoa

Anello di fuoco

1943

1980

1982

1985Archi

insu

lari

tasmania

Nuova Zelanda

Americhe

U.S.A.: St. Helens

Colombia: Nevado Ruiz

Messico: Cotopaxi, Paricutin, El chichon, e Kimborazo.

Perù: Huascaran.

Cile: Aconcagua.

• I plume in risalita, rimangono fissi nel mantello, mentre le zolle di crosta terrestre sovrastanti si muovono.

• Il più noto plume ha dato origine alle isole Hawaii; attivo da più di 70 milioni di anni. ( estensione 5000 Km)

• I vulcani emergono dal mare per una distanza di 1.700 Km da quelli attualmemente attivi, gli altri, erosi dal mare e dagli agenti atmosferici, sono diventati vulcani sottomarini ormai spenti da milioni di anni: Tipo guyot

• Un censimento dei punti caldi di tutto il mondo ne ha contati 120, considerando solo quelli attivi negli ultimi 10 milioni di anni.

•Punti caldi. Sono aree oceaniche o continentali in cui si incontrano edifici vulcanici nati su "pennacchi" (plume) di materiale caldo in risalita da zone profonde del mantello addirittura dal nucleo sterno, a circa 2.900 chilometri di profondità (D).

Recenti ricerche hanno messo in luce la possibilità che i punti caldi si possano formare lungo i margini convergenti per intrusione di enormi quantità di acqua che abbasserebbero il punto di fusione delle peridotiti del mantello

Mediterraneo

Le eruzioni effusive• Magmi di tipo basaltico• T = 1100°-1200°( in 10 gg –

30 anni si abbassa a 700°-750°),

• Bassa viscosità • solubilità elevata dei gas• Brevi episodi esplosivi per la

formazione bolle più grandi.• Fontane di lava.• Il raffreddamento della lava

produce spesso un tipo di fessurazione detta prismatica o colonnare

Lava di fuoco

Dal dialetto napoletano

Fenomeni di POSTVULCANESIMO VULCANESIMO

Si tratta quasi sempre di fenomeni nei quali avviene l’emissione di GAS e VAPORE ACQUEO, senza la produzione di lava e di materiali piroclastici.I principali esempi sono: le solfatare, le fumarole, i geyser, le mofete e i

SOFFIONI BORACIFERISOFFIONI BORACIFERI

Sono getti di vapore acqueo e gas (anidride carbonica, acido borico, idrogeno solforato e altri) che fuoriescono dal terreno ad elevata temperatura (230°C) e ad elevata pressione.

Si formano quando l’acqua di provenienza meteorica, che penetra nel sottosuolo, viene a trovarsi a contatto con una massa di magma ancora caldo e il vapore che si forma per riscaldamento si fa strada verso l’esterno attraverso le fenditure del suolo.

solfatare

Geysers

Acque juvenili

LARDERELLO

Campi Flegrei 

• Campi Flegrei sono un campo vulcanico all’interno del quale, negli ultimi 39.000 anni, sono stati attivi numerosi centri eruttivi differenti.

• La storia geologica dei Campi Flegrei è stata dominata da due grandi eruzioni: l'eruzione dell’Ignimbrite Campana (avvenuta 39.000 anni fa)

• e l'eruzione del Tufo Giallo Napoletano (avvenuta 15.000 anni fa).

• Tali eruzioni sono connesse a due episodi di sprofondamento che, sovrapponendosi, hanno generato una caldera complessa che rappresenta la struttura più evidente del Distretto Vulcanico Flegreo. Quest'ultimo comprende i Campi Flegrei, la città di Napoli, le isole vulcaniche di Procida ed Ischia, e la parte nord-occidentale del Golfo di Napoli. 

Il tempio di Serapide a Pozzuoli nella seconda metà degli anni '60. Il pavimento è sotto il livello del mare a testimoniare un abbassamento del suolo successivo alla sua costruzione in epoca romana.

Il tempio di Serapide a Pozzuoli oggi. Il pavimento è sopra il livello del mare ad indicare un sollevamento del suolo rispetto agli anni '60

bradisismi

Solfatara di Pozzuoli

• Una solfatara è un vulcano quasi spento e tranquillo, la cui unica attività residua è costituita dall'emissione di vapori, specialmente sulfurei.

Nome dell'Eruzione Note Età (anni fa o AD)

Codola pliniana 25.000

Sarno-Pomici Basali pliniana 17.000

Pomici Verdoline pliniana 15.500

Mercato pliniana 7.900

Avellino pliniana 3.750

- subpliniana 1000 a.C.

- subpliniana 700 a.C.

Pompei pliniana 79 d.C.

- esplosiva 203 d.C.

Pollena subpliniana 472 d.C.

- subpliniana ? 512 d.C.

- forte 685 d.C.

- grande 787 d.C.

- forte 968 d.C.

- forte 999 d.C.

- forte 1007 d.C.

- grande 1036 d.C.

- esplosiva 1139 d.C.

- forte 1500 d.C.

Inizio dell'eruzione Tipo di eruzione Note

16 dicembre 1631 effusiva-esplosiva Collassamento del Gran Cono; colate fino al mare

3 luglio 1660 esplosiva Caduta di cenere verso NE

13 aprile 1694 effusiva Lava verso Torre del Greco

25 maggio 1698 effusiva-esplosiva Danni per caduta di cenere verso SE

28 luglio 1707 effusiva-esplosiva -----

20 maggio 1737 effusiva-esplosivaUn flusso di lava invade T. del Greco; caduta di cenere e

lahar

23 dicembre 1760 effusiva-esplosiva Apertura di bocche laterali sul fianco S (150 m slm)

19 ottobre 1767 effusiva-esplosivaDue flussi di lava verso T.Annunziata. e S. Giorgio a

Cremano

8 agosto 1779 esplosiva cenere e proietti su Ottaviano

15 giugno 1794 effusiva-esplosiva Apertura di bocche a SO (470 m slm)

22 ottobre 1822 effusiva-esplosiva Due flussi di lava verso T. del Greco e Boscotrecase

23 agosto 1834 effusiva-esplosiva Un flusso di lava verso Poggiomarino

6 febbraio 1850 effusiva-esplosiva -----

1 maggio 1855  effusiva Un flusso di vala invade Massa e S.Sebastiano

8 dicembre 1861 effusiva-esplosiva Apertura di bocche laterali a SO (290 m slm)

15 novembre 1868 effusiva -----

24 aprile 1872 effusiva-esplosiva Un flusso di lava invade Massa e S. Sebastiano

4 aprile 1906 effusiva-esplosivaUn flusso di lava verso T.Annunziata, forte attività

esplosiva

3 giugno 1929 effusiva-esplosiva Un flusso di lava verso Terzigno

18 marzo 1944 effusiva-esplosiva Un flusso di lava invade Massa e S.Sebastiano

L'eruzione del 79 d.C.

• modificò la forma del cratere del Vesuvio. Il cono vulcanico, sprofondò creando un cratere con un perimetro di 11 Km. oggi conosciuto come Monte Somma, alto 1132 metri.

• All'interno si formò un nuovo cono vulcanico, alto 1277 metri, che rappresenta l'immagine attuale del Vesuvio.

FENOMENI PRECURSORI

• il risveglio del Vesuvio è annunciato da terremoti a partire dal 62 o 63 d.C.

• Plinio il Giovane riferisce che immediatamente prima dell'eruzione del 79:

• per molti giorni si erano succeduti terremoti, ma non temevamo perché essi sono comuni in Campania.

PRIMA FASE ERUTTIVA: colonna pliniana

• così descritta da Plinio: La nube (...) a forma di pino, si sollevava alta nel cielo e si dilatava come emettendo rami

• Le pomici ricadute si vedono a Pompei, dove formano un deposito con spessore di circa 4 metri.

SECONDA FASE ERUTTIVA: colonna pulsante

• Il flusso di magma può diventare così abbondante da formare una colonna eruttiva tanto densa e pesante da non riuscire più innalzarsi sopra il vulcano.

• Si formano in questo modo delle correnti che scorrono al suolo e scendono veloci lungo le falde del vulcano.

• La fase a colonna pulsante viene riconosciuta nella descrizione di Plinio quando questi dice che la nube:

• veniva prima spinta verso l'alto da un soffio d'aria e poi, improvvisamente, come vinta dal proprio peso, ricadeva e si espandeva lateralmente.

TERZA FASE ERUTTIVA: i flussi piroclastici

• Dopo la fase a colonna pulsante, lo stile eruttivo cambia completamente e si formano correnti piroclastiche, dense di cenere e pomici, che scivolano veloci dalla cima del Vesuvio e travolgono come violenti fiumi tutto quello che incontrano.

• Dalla lettera di Plinio, sembra che anche i terremoti finali dell'eruzione del 79 siano stati più protratti

• La terra continuava a tremare. • Vedevamo il mare ritirarsi quasi

ricacciato dal terremoto.

– Struttura di un flusso piroclastico

– Flussi piroclastici dall’eruzione del

Monserrat- Caraibi

Flusso piroclastico dall’eruzione del

Pinatubo nelle Filippine 1991

• I flussi piroclastici che si abbatterono su Ercolano, Stabia, Oplonti e Pompei devono essere stati numerosi. Almeno due, probabilmente i maggiori, sono osservati da Plinio in successione verso la fine dell'eruzione:

• Una densa tenebra ci minacciava alle spalle.

• Di nuovo le tenebre, di nuovo la cenere, densa e pesante.

danni provocati dall'eruzione del 79 d.C.

• Le pomici e le ceneri che ricadono dalla colonna pliniana possono causare gravi danni materiali, come il crollo dei tetti e la perdita di raccolti e animali, ma possono non essere mortali se chi ne è colpito non si trova proprio sotto il vulcano e se ha l'accortezza di fuggire immediatamente.

I flussi piroclastici e i surge non lasciano praticamente scampo anche a notevoli distanze, sia per la loro velocità di propagazione che per la temperatura. Anche le persone non direttamente investite dal flusso possono subire gravi danni o morire per soffocamento o ustioni. L'eruzione del 79 d.C. ha cancellato intere città e le ha sepolte sotto una spessa coltre di pomici e ceneri. Gli scavi che durano ormai da due secoli scoprono in continuazione pezzi di vita quotidiana improvvisamente bloccati dalla catastrofe.

• Nei dodici secoli dopo la distruzione di Pompei, il Vesuvio ha avuto undici eruzioni.

• Quella del 1139 fu particolarmente violenta. Successivamente le eruzioni si fecero più rare e nel XIV secolo si ebbe un lungo periodo di stasi, durante il quale il vulcano fu ricoperto di vegetazione.

• Negli ultimi decenni del 1500 si verificarono diverse scosse di terremoto, presagio della catastrofica eruzione del 16 dicembre del 1631.

• Questa eruzione fu di violenza quasi pari a quella del 79 d.C., e provocò quasi 4.000 morti.

• Seguirono alte violenti eruzioni, come nel 1707, in occasione dell'insediamento della guarnizione austriaca a Napoli, e nel 1794 quando fu distrutta Torre del Greco.

• Altre significative eruzioni si verificarono tra il 1895 e il 1899. • Si ebbero poi le eruzioni del 1906 e del 1944 il cui triste ricordo è ancora vivo

nella memoria delle popolazioni che abitano i comuni del territorio vesuviano.

1906

vesuvio• 1631 16-18 dicembre • Subpliniana. Flussi in tutte le

direzioni. Il vulcano si abbassa di circa 480 m, si forma la caldera del Vesuvio. I lahar arrivano fino al mare variando la linea di costa

• 1649-1650 28/11-14/1 Esplosiva –• 1660 3 luglio Esplosiva • 1680 26-30 marzo Esplosiva fontane di

lava• 1682 12-22 agosto Esplosiva

Fontane di lava. Incendi. Caduta di piroclastiti su Torre del Greco e Ottaviano

• 1685 26/9-4/10 Esplosiva Fontane di lava. Il Cono cresce molto.

ischia

Etna

• Iniziano 700mila anni fa  le prime eruzioni sottomarine in un golfo marino ora inesistente, poiché è stato  totalmente riempito o dall'attuale area di base dell'Etna.

• Da 500 a 200mila anni fa emerge e si forma il monte Calanna antenato dell'Etna;

• 80mila anni fa si forma il Trifoglietto, altro antenato,

• 64.mila anni fa il Trifoglietto sprofonda creando una grande caldera;

• 34mila anni fa affianco alla caldera si forma il Mongibello.

• L'attuale struttura di vetta  si forma 14.000 anni fa.

• Il Cratere Nord-Est, punto più alto del l'Etna , si forma nel 1911 a quota 3100 metri raggiungendo oggi  nell'anno 2000 i 3350

Rischio vulcanico

la probabilità che un vulcano entri in eruzione in rapporto alla quantità dei danni che questa può provocare,È necessario:-Conoscere le fasi eruttive delle precedenti eruzioni- il periodo di ritorno-La direzione di cadute dei materiali piroclastici

Carta del rischio vulcanico

prevenzione

• Area di salvaguardia